Ti tolo: ALLEGATO All.1_P18 Rev.1 Del 21/04/2012 I NFO R M ATI V A FI B RO SI CI S TI C A Pagina 1 di 4 FOGLIO INFORMATIVO SULLA RICERCA DELLE 32 MUTAZIONI PIU’ FREQUENTI NEL GENE DELLA FIBROSI CISTICA (CFTR) TEST DI 1° LIVELLO Che cosa è la fibrosi cistica: Nella popolazione italiana è la più comune malattia autosomica recessiva grave. Colpisce circa 1:3000 nati e la frequenza dei portatori sani e di circa 1:27. Le manifestazioni cliniche della malattia sono caratterizzate dalla produzione di muco particolarmente denso, viscoso, che tende ad ostruire i bronchi e i dotti del pancreas e che porta a una malattia polmonare cronica ostruttiva con evoluzione verso l’insufficienza respiratoria. Si possono presentare inoltre insufficienza pancreatica esocrina, diabete e, nella quasi totalità dei maschi affetti, azoospermia da atresia bilaterale congenita dei dotti deferenti (CBAVD). La fibrosi cistica può esprimersi con maggiore o minor gravità in individui diversi; viene trattata con terapie che variano da soggetto a soggetto, costituite per lo più da fisioterapia, antibiotici, aerosolterapia, estratti pancreatici e vitamine. Il decorso e la prognosi sono notevolmente migliorati negli ultimi decenni, soprattutto per pazienti diagnosticati precocemente. Nonostante ciò allo stato attuale la guarigione non è possibile e la durata media della vita è comunque ancora ridotta rispetto a quella della popolazione generale. Le modalità di comparsa, l’entità dei sintomi e il decorso della malattia sono molto variabili. Genetica della malattia: Il gene responsabile della malattia (CFTR) si trova sul braccio lungo del cromosoma 7 ed è un gene piuttosto grande in quanto contiene 27 esoni. La proteina prodotta da questo gene si chiama CFTR e la sua funzione principale riguarda il trasporto transmembrana del cloro. Le mutazioni sino ad oggi individuate nel gene CFTR sono oltre 1500. La frequenza relativa delle mutazioni è molto variabile in relazione all’area geografica, alcune sono molto rappresentate in particolari popolazioni, altre sono estremamente rare. In Italia la mutazione più frequente è la F508del (51%). La correlazione tra mutazione e fenotipo non consente giudizi prognostici sulla sopravvivenza e sull’insorgenza di disturbi respiratori anche se alcune mutazioni sono associate a sufficienza pancreatica, fertilità maschile e a livelli quasi normali di cloro nel sudore. Come si trasmette: Essendo una malattia autosomica recessiva entrambi i genitori devono essere portatori di almeno una mutazione (portatori sani o individui affetti). Nel caso di portatori sani, il feto ha il 25% di probabilità di ereditare da entrambi i genitori la mutazione. Diagnostica prenatale e preconcezionale: L’analisi molecolare costituisce uno strumento prezioso per diagnosticare la fibrosi cistica, per calcolare il rischio riproduttivo per fibrosi cistica di una coppia (Test di coppia) o valutare lo stato di portatore di un individuo. Nella diagnostica prenatale, nel caso in cui i genitori non siano stati sottoposti a un test di screening per la fibrosi cistica, non abbiano familiarità per tale patologia, e non siano ricorsi a fecondazione assistita a causa di atresia bilaterale congenita dei dotti deferenti del maschio, è indicato eseguire un Test di coppia sui genitori (prelievo di sangue periferico) mediante una analisi di Iº livello che ricerca le mutazioni più frequenti nella popolazione e che ha una detection rate delle mutazioni attorno al 75% . Infatti sottoponendo entrambi i genitori al test è possibile non solo evidenziare un eventuale stato di portatore sano ma anche di calcolare il rischio riproduttivo per fibrosi cistica della coppia. Una coppia della popolazione generale, non testata per la fibrosi cistica ha, per ogni gravidanza, un rischio di generare un figlio affetto dalla malattia compreso tra 1/2500 e 1/3000. Nel caso in cui entrambi i genitori risultassero negativi al test il rischio riproduttivo si abbasserà notevolmente divenendo inferiore a 1/30.000; in questo caso non saranno indicati ulteriori approfondimenti. Se entrambi i genitori risultassero positivi al test (cioè ciascuno portatore sano, eterozigote, per una mutazione che causa malattia) il rischio riproduttivo sarà del 25% (1/4) e in tal caso il genetista medico presenterà la possibilità di ricorrere alla diagnosi molecolare sul feto. Se uno dei due genitori risultasse portatore e l’altro negativo al test di Iº livello il rischio riproduttivo della coppia sarà di circa 1/400. In questo caso il genetista medico illustrerà alla coppia la possibilità di approfondimento con una analisi di IIº livello che ricerca mutazioni rare nella popolazione. Ti tolo: ALLEGATO All.1_P18 Rev.1 Del 21/04/2012 I NFO R M ATI V A FI B RO SI CI S TI C A Pagina 2 di 4 La diagnosi molecolare su materiale fetale (liquido amniotico, villi coriali, sangue fetale) sarebbe quindi indicata solo quando entrambi i genitori sono portatori di una mutazione che causa la malattia. In questo caso infatti il feto ha il 25% di probabilità di essere affetto da fibrosi cistica. Detection rate del test nelle diverse regioni italiane: Regione (alleli) Sardegna(156) Veneto(312) Trentino(184) Lombardia (1248) Puglia(372) Toscana(362) Friuli V.G.(130) Lazio (582) Sicilia(478) Totale(3824) Frequenza delle mutazioni indagate (%) Probabilità residua di essere portatore se il test è negativo 70 CFv3 70.51% 79.81% 86.96% 74.51% 66.94% 72.65% 79.23% 81.62% 78.66% 75.91% Rischio di avere un figlio affetto da CF quando: un paziente della coppia è portatore/l'altro negativo al test entrambi i pazienti sono negativi al test 1:82 1:331 1:27.400 75 1:99 1:396 1:39.200 80 1:124 1:494 1:61.000 85 1:165 1:661 1:109.200 90 1:246 1:984 1:242.100 95 1:491 1:1964 1:964.400 Diagnosi molecolare in epoca postnatale: In epoca postnatale, quando è impossibile eseguire il test del sudore, o quando il risultato di tale test è dubbio o negativo ma associato a un forte sospetto clinico, è indicato eseguire un’analisi genetica di Iº livello, che come già detto ha generalmente in Italia una detection rate media del 75% circa; ciò significa che verranno identificate entrambe le mutazioni in poco più del 50% degli affetti da fibrosi cistica. Nel 37% degli affetti verrà identificata una sola mutazione (negatività parziale), e nel 6% nessuna mutazione (negatività totale). Chi richiede l’analisi per la diagnosi molecolare della fibrosi cistica deve quindi essere cosciente del fatto che nei casi di negatività parziale o totale potrebbe essere necessario proseguire l’indagine con analisi di IIº e IIIº livello volte a identificare mutazioni rare nel gene. Possibili rischi e i benefici derivanti dalle indagini di genetica molecolare La scelta delle tecniche diagnostiche da utilizzare nell’analisi e l'interpretazione delle indagini genetiche necessita che la storia medica familiare fornita al laboratorio sia accurata e (nel caso di spedizione di campioni) che ciascun campione inviato al laboratorio corrisponda alla persona indicata sull'etichetta. Pertanto un errore nella storia medica familiare o nell'identificazione del campione può portare ad una diagnosi errata. Ti tolo: ALLEGATO All.1_P18 Rev.1 Del 21/04/2012 I NFO R M ATI V A FI B RO SI CI S TI C A Pagina 3 di 4 L'accuratezza dei test genetici è limitata sia dalla particolare natura dei test medesimi sia dai metodi impiegati. Per questi motivi è possibile che, nonostante tutte le cure siano poste nell'analisi, questa possa non essere esaustiva, ovvero la diagnosi possa essere conclusa solamente se Lei si renderà disponibile al prelievo di uno o più ulteriori campioni. Occasionalmente, nel corso di test genetici, può essere identificata una condizione genetica che potrebbe, o meno, influire sulla Sua stessa salute o quella dei Suoi figli. In questi casi il referto conterrà il consiglio di rivolgersi ad un medico specialista per una “Consulenza Genetica”, che consiste in un colloquio durante il quale Le verranno illustrate le potenziali implicazioni dei risultati. L’accertamento di un difetto genetico in un individuo potrebbe corrispondere ad un’eventuale condizione di portatore/portatrice della mutazione in uno o entrambi i genitori, e dei membri correlati della famiglia. Alcuni test genetici possono rivelare la non-paternità. Se durante l'esecuzione di un test genetico ciò accadesse, e se il responsabile del laboratorio stabilisse che tale aspetto possa significativamente influenzare il risultato dell’esame, questo Le verrà comunicato attraverso un medico specialista, che potrà essere lo stesso che Le ha prescritto l’esame. Mutazione Esone/Introne Variazione Nucleotidica 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 3 3 Intr.4 4 Intr.5 7 7 7 7 9 G-386→A DelezioneTT pos.394 G621+1→T G-482→A G-711+1→T Del 1bp G-1172→C G-1172→A G-1132→T C-1496→A Del 3bp (1648-1650) o (1651-1652) Effetto della mutazione Gly-85→Glu frameshift 5’splice site Arg-117→His 5’splice mut frameshift Arg-347→Pro Arg-347→His Arg-347→Trp Ala-455→Glu Del Ile-506 o Ile-507 Del 3bp (1652-1655) G-1717-1→A G-1690→T G-1756→T G-1778→A T-1779→G G-1784→A G-1789→T G-1811→C G-1898+1→A Del A-2184 e A-2183G Del A pos. 2184 G-2789+5→A G→A in pos. 3120+1 C-3616→T Del 1bp C3849+10 Kb →T DelA pos. 3876 G-3978→A Ins1bp C-4041→G Numero variabile T (5T-7T-9T) in pos 1342-6 Del Phe-508 3’ splice site Gln-520→Phe Gly-542→Stop Ser-549→Asn Ser-549→Arg Gly-551→Asp Arg-553→Stop Arg-560→Thr 5’ splice site frameshift frameshift 5’ splice site mRNA splicing mut. Arg-1162→Stop frameshift creazione splice site frameshift Trp-1282→Stop frameshift Asn-1303→Lys 5T altera spicing esone 9 G85E 394delTT 621+1G→ →T R117H 711+1G→ →T 1078delT R347P R347H R334W A455E 11. ∆I507 12. ∆F508 13. 1717-1G→ →A 14. V520F 15. G542X 16. S549N 17. S549R 18. G551D 19. R553X 20. R560T 21. 1898+1G→ →A 22. 2183AA→G 23. 2184delA 24. 2789+5G→ →A 25. 3120+1G→ →A 26. R1162X 27. 3659delC 28. 3849+10Kb C→ →T 29. 3876delA 30. W1282X 31. 3905insT 32. N1303K 10 Intr.10 10 11 11 11 11 11 11 12/Intr.12 13 13 Intr.14b Intr.16 19 19 Intr.19 20 20 20 21 *Polimorfismo Poly-T Intr.8 10 Tabella mutazioni analizzate: Le 23 mutazioni panetniche consigliate nelle linee guida della ACMG del 2004 sono evidenziate in grassetto Ti tolo: ALLEGATO All.1_P18 Rev.1 Del 21/04/2012 I NFO R M ATI V A FI B RO SI CI S TI C A Pagina 4 di 4 Tipologia del campione e suo trattamento Per effettuare la diagnosi molecolare è necessario un prelievo di sangue periferico, DNA estratto da villi coriali, da amniociti (tramite villocentesi o amniocentesi) o da altri tessuti. La diagnosi molecolare della Fibrosi Cistica si basa sul seguente metodo: • amplificazione mediante PCR-OLA (Polymerase Chain Reaction/ Oligonucleotide Ligation Assay) delle mutazioni più frequenti. Per completamento dell’analisi può essere necessario eseguire l’esame sui genitori o su altri familiari. In rarissimi casi è possibile: • dover ripetere il prelievo di sangue o di tessuto • un errore diagnostico Il DNA estratto è utilizzato al solo scopo di eseguire l’analisi richiesta. Il referto è previsto dopo circa 2-3 settimane, a partire dalla data del ricevimento del campione.