Politiche commerciali Insieme delle misure riguardanti il commercio con l’estero di un paese { Politica commerciale “liberista” { liberalizzazione dei commerci internazionali al fine di accrescere l’efficienza statica e dinamica { Politica commerciale “protezionista” { si propone di aumentare le esportazioni e ridurre le importazioni (miglioramento del saldo dei movimenti di beni) polit comm 2 Alla base del “free trade” il principio dei Costi/vantaggi comparati (Ricardo) Bene x Paese A 20 Paese B Ipotesi: 10 Bene y 40 Costi comparati x/y 1/2 [x costa 0,5 nel paese A] 30 1/3 [x costa 0,33 nel paese B] Costi comparati y/x 2 [y costa il doppio nel paese A] 3 [y costa il triplo nel paese B] - prezzo = quantità di lavoro incorporato [economisti classici] - si vende/acquista all’estero al prezzo ivi in vigore polit comm 3 La specializzazione produttiva z Il paese B produce entrambi i beni ad un costo inferiore. Tuttavia ha un vantaggio relativo nella produzione del bene x [0,33 < 0,5] Æ B si specializza in tale produzione z Il paese A, invece, produce il bene y ad un costo relativo inferiore [2 < 3] Æ A si specializza in tale produzione z Se ciò avviene: - il paese B potrà esportare il bene x nel paese A vendendolo ad un prezzo di 20: per ogni unità venduta di tale bene potrà acquistare ed importare 1/2 unità del bene y [mentre in patria se ne sarebbero potute acquistare solo 1/3] - il paese A potrà esportare il bene y nel paese B vendendolo ad un prezzo di 30: per ogni unità venduta di tale bene potrà acquistare ed importare 3 unità del bene x [mentre in patria se ne sarebbero potute acquistare solo 2] polit comm 4 Modello di Heckscher-Ohlin (neoclassico) z I paesi esportano i prodotti che utilizzano in maniera più intensiva il fattore di produzione di cui sono più dotati ed importano i prodotti intensivi nel fattore di cui sono meno dotati. z In base alla legge della domanda e dell'offerta, quanto più un paese è dotato di un determinato fattore tanto più il costo relativo sarà basso. z Ne discende che paesi dotati di un'elevata quantità di forza lavoro avranno salari bassi e tenderanno a specializzarsi nella produzione di beni ad alta intensità di lavoro (v. Cina), mentre paesi dotati di un'elevata quantità di capitali avranno tassi d’interesse più bassi e tenderanno a specializzarsi in produzioni ad alta intensità di capitale (v. paesi di più vecchia industrializzazione). polit comm 5 Krugman e la Nuova teoria del commercio internazionale I flussi del commercio internazionale sono ricondotti alle economie di scala. Ciò consente di comprendere meglio il commercio tra imprese dello stesso settore industriale (ad es., magliette di cotone per vestiti di sartoria) e il commercio di prodotti intermedi (ad es., componenti per macchine industriali). Le ricerche empiriche più recenti, però, non sembrano supportare l’importanza delle economie di scala nella spiegazione dei flussi degli scambi polit comm 6 Anche la politica industriale ha effetti sul successo commerciale di un paese, in quanto ne può migliorare la posizione competitiva attraverso z Sviluppo dei settori a più veloce crescita della domanda z Riduzione dell’elasticità della domanda estera al prezzo (innovazioni di prodotto) z Sviluppo dei settori strategici (economie esterne strategiche) z Sviluppo di relazioni tra imprese e settori, investimenti diretti all’estero polit comm 7 Protezionismo zProtezione tariffaria: • Dazi doganali sull’import zProtezione non tariffaria: • Manovra del cambio • Limitazioni quantitative (contingenti) • Vincoli su procedure o caratteristiche dei beni polit comm 8 Giustificazioni del protezionismo zDifesa delle industrie nascenti zMiglioramento della ragione di scambio zDifesa dal lavoro straniero a buon mercato zAusilio ad una politica per l’occupazione polit comm 9