ALIMENTATORI STABILIZZATI A COMMUTAZIONE o SWITCHING SMPS : Switched Mode Power Supply Sono tipici circuiti di potenza (fino alcuni KW) in cui gli elementi di controllo, BJT o MOS, vengono fatti lavorare in commutazione (ossia ON / OFF). Sono ormai largamente usati per gli innumerevoli vantaggi che offrono rispetto ai corrispondenti lineari. Questi ultimi sono affidabili e semplici ma presentano lo svantaggio del basso rendimento (30 – 50 %) dovuto al fatto che molta potenza viene sprecata in calore sull’elemento di controllo, che dunque scalda molto e quindi ha bisogno di ingombranti e costosi dissipatori. Anche il trasformatore, lavorando a frequenza di rete (50 Hz in Europa) risulta ingombrante, pesante e costoso. Dunque sono limitati per basse potenze (< 50 W) Gli alimentatori a commutazione viceversa ovviano a questi inconvenienti facendo lavorare l'elemento di controllo in commutazione, a una frequenza piuttosto elevata, da 20 kHz ai 200 kHz e più. In questo modo la potenza dissipata sull'elemento di cala drasticamente (il rendimento può arrivare al 90% e oltre) e così pure le dimensioni dei componenti reattivi, trasformatore, induttori e condensatori di filtro. Circuitalmente gli alimentatori a commutazione sono piuttosto complessi; nella figura seguente è illustrato lo schema generale a blocchi. L'ingresso è costituito da un raddrizzatore capacitivo, collegato direttamente alla rete senza l'interposizione di alcun trasformatore. L'isolamento dalla rete mediante trasformatore avviene più a valle, all'interno di detto inverter o convertitore DC/AC, che converte la tensione raddrizzata e filtrata di ingresso in un'onda quadra ad alta frequenza. L’uso del trasformatore oltre a isolare l’ingresso dall’uscita permette di avere differenti tensioni tra ingresso e uscita anche notevoli nell'ordine delle centinaia o migliaia di volt La conversione viene svolta da un transistore che, lavorando in commutazione taglia a fette (chopper) la tensione continua di ingresso, trasformandola in onda rettangolare. Un trasformatore, di ridotte dimensioni e con nucleo in ferrite, trasferisce l'onda rettangolare a un secondo raddrizzatore con filtro, che provvede a fornire al carico la tensione continua di uscita. Il ciclo di utilizzo o duty cycle dell'inverter, da cui dipende il livello della tensione di uscita, è regolato da un apposito circuito di controllo a PWM, cioè a modulazione larghezza degli impulsi. Più precisamente un amplificatore di errore confronta un della tensione di uscita con una tensione di riferimento, producendo un segnale Ve. Questo segnale a sua volta controlla il modulatore PWM, che, mantenendo costante la frequenza, allarga o restringe il duty cycle dell'onda quadra dell'inverter in modo da stabilizzare la tensione di uscita. Pertanto anche in questi alimentatori, come in quelli lineari è presente un anello di reazione negativa con compiti di stabilizzazione. 1 L’inverter della figura contiene un trasformatore per isolare galvanicamente la rete dal carico, e dunque per mantenere tale isolamento la retroazione si avvale di un Optoisolatore (ad es.) I Convertitori DC /DC a trasformatore interno (come quello di figura) possono essere realizzati in diversi modi. I tipi fondamentali sono: Flyback Forward Push Pull Semiponte Ponte Nel seguito vediamo invece i convertitori DC DC senza trasformatore interno, che sono utilizzati per potenze medio / basse e costituiscono comunque la base per tutta la famiglia In elettronica, un convertitore DC-DC è un circuito che converte una sorgente di corrente continua da una tensione a un'altra. Insomma è un trasformatore per correnti continue (DC). Tipicamente compiono la conversione applicando tensione continua DC su un induttore per un certo periodo di tempo (di solito in un range di frequenza da 100 kHz a 5 MHz) nel quale scorre una corrente elettrica così da immagazzinare energia magnetica; quando viene tolta la tensione si trasferisce l'energia immagazzinata come tensione d'uscita del convertitore in maniera controllata. Agendo sul rapporto di on/off time, detto anche duty cycle, la tensione d'uscita rimane regolata anche se la corrente d'uscita cambia. Questo metodo di conversione è molto efficiente (compreso tra 80% e il 95%) a differenza del metodo lineare che dissipa potenza. Grazie all'elevata efficienza si aumenta la durata delle batterie dei dispositivi portatili. Uno svantaggio dei convertitori a commutazione è il rumore elettromagnetico generato dovuto alle brusche variazioni della corrente che comunque può essere limitato con appositi filtri. Utilizzo I convertitori DC-DC sono importanti nei dispositivi elettronici mobili come i telefoni cellulari e i computer laptop, che sono alimentati da batterie. Tali strumenti elettronici spesso contengono diversi sottocircuiti, in cui ognuno necessita di un livello di tensione differente da quella fornita dalla batteria (tipicamente più alta o più bassa della tensione della batteria, e qualche volta anche tensioni negative). Inoltre, la tensione della batteria diminuisce man mano che la potenza viene prelevata. I convertitori DC-DC offrono un metodo di generare diversi livelli di tensione controllati a partire da una batteria a tensione variabile, risparmiando in tal modo spazio ed evitando di utilizzare molte batterie per fornire energia alle diverse parti dello strumento. Metodo di conversione a switch I convertitori elettronici a switch DC-DC sono disponibili per convertire un livello di tensione in un altro. Questi circuiti, molto simili agli alimentatori switching, Le varie topologie dei convertitori DC-DC possono generare varie combinazioni di tensioni. Alcuni nomi di convertitori a seconda della topologia sono: buck boost buck-boost (inverter) Ćuk SEPIC 2 In generale, il termine "convertitore DC-DC" si riferisce a uno di questi convertitori a commutazione. I convertitori DC-DC sono ora disponibili come circuiti integrati che necessitano di pochi componenti esterni per costruire un convertitore completo. I convertitori DC-DC sono anche disponibili come circuiti ibridi completi, pronti all'uso. Lo studio che ora faremo si basa sulle seguenti assunzioni: Il condensatore di uscita è abbastanza grande da fornire potenza al carico (una resistenza semplice) senza osservabili variazioni in tensione. Ossia Vo = costante sempre La caduta di tensione attraverso il diodo e l’interruttore durante la polarizzazione diretta è zero. L’induttore e il condensatore sono ideali (non hanno cioè elementi parassiti) Non ci sono perdite di commutazione nel commutatore né nel diodo. Queste assunzioni possono essere anche molto lontane dalla realtà, e i difetti dei componenti reali possono avere notevoli effetti negativi sul funzionamento del convertitore. Soprattutto l’Induttore dev’essere a bassissime perdite. Il Diodo a bassa VD (ON) e molto veloce è normalmente di tipo Shottky e il Condensatore dev’essere a bassa resistenza serie (ESR ) e induttanza serie (ELS) e quindi al Tantalio Sul mercato vi sono una miriade di IC che realizzano il controllo, quali l’ L290, il LM2623 ecc. E’ necessario aggiungere la L e il C esterni e pochi altri componenti. Vedere le applicazioni su Internet 3 CONVERTITORE BOOST Un convertitore boost (o convertitore step-up) è un convertitore DC-DC con una tensione di uscita maggiore dell'ingresso. È una classe di alimentatori a commutazione contenenti almeno due commutatori a semiconduttore (un diodo e un transistor) e almeno un elemento accumulatore di energia. Filtri composti da combinazioni di induttori e capacità sono spesso aggiunti ad un convertitore boost per migliorarne le caratteristiche. Lo schema base di un convertitore boost. Il commutatore tipicamente è un MOSFET, IGBT, o BJT. Panoramica La tensione di una presa elettrica non può alimentare direttamente dispositivi come computer, orologi digitali o telefoni. La presa fornisce corrente alternata mentre il dispositivo richiede corrente continua. La conversione di potenza permette a dispositivi alimentabili in cc di utilizzare potenza proveniente da una sorgente in ca. Un dispositivo chiamato raddrizzatore è in grado di convertire una tensione ca in cc. L'alimentazione cc può essere anche fornita direttamente da batterie, pannelli solari fotovoltaici generatori in cc. Il processo che converte una tensione cc in un'altra tensione cc viene chiamato conversione cc-cc o anche conversione dc-dc usando la sigla inglese per la corrente continua. Applicazioni I sistemi alimentati a batterie spesso sono costituiti da molte celle poste in serie per ottenere tensioni più elevate. Non è sempre possibile, per mancanza di spazio o per questioni di peso, mettere in serie tante batterie soprattutto nelle applicazioni dove è richiesta alta tensione. I convertitori boost possono aumentare la tensione e ridurre di conseguenza il numero di celle necessarie a questo scopo. Due tipiche applicazioni a batterie che usano i convertitori boost sono i veicoli elettrici ibridi (HEV) e i sistemi di illuminazione. La Toyota Prius contiene un motore che usa tensioni di circa 500 V. Senza un convertitore boost, la Prius necessiterebbe di 417 batterie per alimentare il suo motore elettrico. In realtà la Prius usa solo 168 batterie e quindi eleva la tensione delle batterie da 202 V a 500 V. I convertitori boost alimentano anche dispositivi di scala molto più piccola, come i sistemi di illuminazione portatili. Un LED bianco richiede tipicamente 3.3V per emettere luce, e un convertitore boost può innalzare la tensione di una singola cella alcalina da 1.5 V per alimentare la lampada. I convertitori boost possono produrre anche tensioni più elevate per far funzionare i tubi fluorescentia catodo freddo (CCFL) in dispositivi come retro illuminatori di LCD e lampade flash. Dato che la potenza (V*I) deve conservarsi, la corrente di uscita sarà in genere all'incirca inversamente proporzionale al rapporto Vi/Vo, non considerando le perdite Convertitore Boost Un convertitore boost è un convertitore DC-DC con una tensione d'uscita maggiore di quella in ingresso. Un convertitore boost viene spesso chiamato anche convertitore step-up, (da step= passo o gradino in inglese) ossia circuito "innalzatore di tensione" dato che esso "eleva" la tensione in ingresso. 4 Funzionamento del circuito Fig. 2: le due configurazioni di un convertitore boost, secondo lo stato del commutatore S. Il principio base di funzionamento di un convertitore boost consiste in due stati distinti (vedere figura 2): nello stato "on", il commutatore S (vedere figura 1) è chiuso, provocando un aumento di corrente nell'induttore; nello stato "off", il commutatore è aperto e l'unico percorso offerto alla corrente dell'induttore è attraverso il diodo D, la capacità C e il carico R. Ciò provoca il trasferimento dell'energia accumulata durante lo stato "on" nella capacità. Modo di funzionamento continuo (CCM Continuos Current Mode) Fig. 3: forme d'onda A REGIME della corrente e della tensione in un convertitore boost operante in modo continuo. Quando un convertitore boost opera in modo continuo, la corrente che passa attraverso l'induttore (IL) non scende mai a zero. La tensione di uscita può essere calcolata come di seguente, nel caso di un convertitore ideale (cioè usando componenti con un comportamento ideale) operante in condizioni stazionarie: Durante lo stato di funzionamento acceso (on), il commutatore S è chiuso e la tensione di ingresso (Vi) appare ai capi dell'induttore; ciò provoca un cambiamento nella corrente (IL) che scorre attraverso l'induttore durante il periodo di tempo (t). Questo funzionamento viene descritto dalla formula: Infatti un induttore “caricato” a tensione costante fornisce una rampa di corrente di valore I = (V/L) t e dunque alla fine della carica si ha ∆I = (V/L) ∆t Qui ∆t = TON = D T e D = duty cycle (o rapporto acceso/spento). Esso rappresenta la frazione del periodo di commutazione T durante la quale il commutatore S è acceso. Perciò D può variare tra 0 (S non è mai acceso) e 1 (S è sempre acceso). Durante lo stato di spento (off), il commutatore S è aperto, perciò la corrente dell'induttore fluisce attraverso il carico. Se consideriamo la caduta di tensione attraverso il diodo idealmente uguale a zero, e una capacità abbastanza grande da mantenere la sua tensione costante, l'evoluzione di IL è: il segno meno indica che la I alla fine è minore che all’inizio A regime, come si vede dalla fig.3, i due ∆ (a parte il segno) devono essere uguali. Sostituendo, con un po’ di algebra abbiamo: 5 Fig. 6: andamento della tensione di uscita di un convertitore boost al variare del duty cycle del commutatore. Dall'espressione precedente si può vedere che la tensione di uscita è sempre maggiore di quella di ingresso (come il duty cycle va da 0 a 1), e che essa cresce con D, teoricamente all'infinito come D raggiunge il valore di 1. Questa è la ragione per la quale questo convertitore viene spesso chiamato convertitore step-up (trad. un passo in alto). Progetto di massima Considerando che C mediamente non assorbe corrente, si ha che la corrente media ID nel diodo coincide con quella continua di uscita Io. ID (AVG) = Io e ID(MAX) = IL(MAX) = IL(AVG)+ ∆IL / 2 = Ii(AVG)+ ∆IL / 2 La corrente di ingresso la si può ricavare dalla Vi Ii = Vo Io ( rendimento = 1 ossia perdite nulle, approssimazione abbastanza buona in questi circuiti), quindi Ii/Io = Vo / Vi e quindi Ii(AVG) = Io / (1-D) volendo la si può maggiorare del 10% per tener conto delle perdite Poiché Ii = IL si ha IL(AVG) = Io / (1-D) ; (∆IL)pp = (Vo –Vi) Vi / ( f L Vo ) L = (Vo-Vi) / ( f Vo ∆IL) : per il progetto si fissa ∆IL al 40 - 50 % della Io Verificare poi che IL(AVG) - ∆IL/2/ > 0 (modo CCM) Sul condensatore si ha un ripple, il cui valore ∆Vo è un dato di progetto. Poiché C si scarica sul carico durante Ton e quindi la corrente di scarica è Io che supponiamo costante, si ha ∆Vopp = (Io/C) Ton da cui C = Io Ton /∆Vopp da cui C = (Vo-Vi) Io / ( f Vo ∆Vopp) ∆Vopp = (Vo-Vi) Io / ( f Vo C) Esempio: Progettare un Boost con Vi = 5V; Vo = 12 V @ 100 mA con ripple pp dell’ 1% Scelgo f = 30 KHz e ∆IL = 40% 1) D = 1 – Vi/Vo = 1 – 5/12 = 58,3 % 2) ∆Vo = 0,01 Vo = 0,01 12= 0,12 V 3) Ii(AVG) = IL(AVG) = Io / (1-D) = 100 / (1-0,583) = 240 mA 6 4) ∆IL = 0,4 IL = 0,4 240 = 96 mA => verifica OK 5) L = (12-5) /( 30k 12 0,12) = 0,16 mH 6) C = (12-5) / (30k 12 0,12) = 16 uF (TANTALIO) 7) Id(AVG) = Io = 100mA ; Id(MAX) = 240 + 96/2 = 288 mA Modo di funzionamento discontinuo (DCM Discontinuos Current Mode ) Fig. 4: forme d'onda di tensione e corrente in un convertitore boost operante in modo discontinuo. In molti casi, l'ammontare dell'energia richiesta dal carico è abbastanza piccola da essere trasferita in un tempo più piccolo della durata dell'intero ciclo di commutazione. In questo caso, la corrente che passa attraverso l'induttore cade a zero durante parte del periodo. L'unica differenza nel principio descritto in precedenza è che l'induttore viene completamente scaricato alla fine del ciclo di commutazione (vedere le forme d'onda presenti in figura 4). Malgrado piccola, la differenza ha un grande effetto sull'equazione della tensione di uscita. Non consideriamo però questo modo di funzionamento Effetti delle resistenze parassite Dell’Induttore Fig. 7: andamento della tensione di uscita e del duty cicle di un convertitore boost all'aumentare della resistenza parassita nell'induttore. Normalized Voltage = Vo/Vi ; Parametro RL / R(indutt) Nell'analisi precedente, non sono stati considerati gli elementi dissipativi di potenza, cioè le (resistenze). Ciò significa che la potenza viene trasmessa senza perdite dalla sorgente al carico. In realtà, esistono sempre delle resistenze parassite in tutti i circuiti reattivi, dovute alla resistività dei materiali di cui sono fatti i componenti che li compongono. Perciò, una frazione della potenza gestita dal convertitore, viene dissipata da queste resistenze parassite. Per semplicità, consideriamo che l'induttore sia l'unico componente non ideale del circuito, e che sia equivalente ad un induttore ideale in serie ad una resistenza ideale. Quest'assunto è accettabile dato che un induttore è costituito solitamente da un lungo spezzone di filo avvolto, che è probabile che presenti una resistenza parassita non trascurabile (RL).RL tiene anche conto delle perdite nel 7 nucleo magnetico. Inoltre la corrente scorre attraverso l'induttore, sia durante lo stato acceso (on) che durante quello spento (off). Se la resistenza nell'induttore è zero, la precedente equazione diventa uguale a quella del caso ideale. Ma come aumenta RL, il guadagno in tensione del convertitore diminuisce in confronto al circuito ideale. Inoltre, l'influenza di RL cresce con il duty cycle. Tutto ciò è descritto in figura 7. 8 CONVERTITORE BUCK Un convertitore buck è un convertitore DC-DC riduttore (convertitore step-down). La topologia è simile al convertitore boost e fa parte della categoria dei convertitori switching. Fig 3: Simboli convenzionali dei componenti, tensione e corrente del convertitore Buck. Funzionamento del circuito E’ analogo al precedente, solo che qui la rampa in salita è prodotta dalla (Vi – Vo) e quella in discesa solo da Vo Fig 2: Le due configurazioni del convertitore Buck: stato "on", quando l'interruttore è chiuso, e stato "off", quando l'interruttore è aperto. Il funzionamento del convertitore buck è semplice: tramite l'interruttore si connette l'induttore alla fonte di energia che così si carica di energia magnetica; scollegandolo esso si scarica sul carico. Modo di funzionamento continuo (CCM) Si hanno grafici e formule analoghe a prima e il modo di studiarlo è lo stesso. Si ha: Da questa equazione, si può osservare che la tensione di uscita del convertitore varia linearmente con il duty cycle per una data tensione di ingresso. Dato che il duty cycle D è uguale al rapporto tra TOn ed il periodo T, esso non può essere maggiore di 1. Perciò, . Questa è la ragione per cui questo convertitore viene chiamato anche convertitore step-down (trad. un passo in basso). Se, per esempio, si volesse abbassare una tensione di 12V fino a 3V (cioè una tensione di uscita uguale ad un quarto di quella di ingresso), nel nostro circuito teorico ideale ciò richiederebbe un duty cycle del 25%. Anche in questo caso si ha un Modo di funzionamento discontinuo che non studieremo Effetti delle resistenze parassite Dell’Induttore Fig. 7: Andamento della tensione di uscita e del duty cycle di un convertitore buck all'aumentare della resistenza parassita dell'induttore. Normalized Voltage = Vo/Vi ; Parametro RL / R(indutt) 9 Progetto di massima Procedendo in modo simile al circuito precedente: ID (AVG) = Io (1 – D) e ID(MAX) = IL(MAX) = IL(AVG)+ ∆IL / 2 = Io(AVG)+ ∆IL / 2 La corrente di ingresso la si può ricavare dalla Vi Ii = Vo Io ( rendimento = 1 ossia perdite nulle, approssimazione abbastanza buona in questi circuiti), quindi Ii/Io = Vo / Vi e quindi Ii(AVG) = Io D volendo la si può maggiorare del 10% per tener conto delle perdite Poiché mediamente C non assorbe corrente si ha IL(AVG) = Io ; ∆IL = (Vi-Vo) Vo / ( f Vi L) L = (Vi-Vo) Vo / ( f Vi ∆IL) : per il calcolo si fissa ∆IL al 40 - 50 % della Io Verificare poi che IL(AVG) - ∆IL/2/ > 0 (modo CCM) Sul condensatore si ha un ripple, il cui valore picco picco ∆Vo è un dato di progetto C = (Vi-Vo) Vo / ( 8 f 2 L Vi ∆Vopp) ∆Vopp = (Vi-Vo) Vo / ( 8 f 2 L Vi C) Esempio: Progettare un Boost con Vi = 5V; Vo = 12 V @ 100 mA con ripple massimo dell’ 1% Scelgo f = 30 KHz e ∆IL = 40% 1) D = 1 – Vi/Vo = 1 – 5/12 = 58,3 % 2) ∆Vo = 0,01 Vo = 0,01 12= 0,12 V 3) Ii(AVG) = IL(AVG) = Io / (1-D) = 100 / (1-0,583) = 240 mA 4) ∆IL = 0,4 IL = 0,4 240 = 96 mA => verifica OK 5) L = (12-5) /( 30k 12 0,12) = 0,16 mH 6) C = (12-5) / (30k 12 0,12) = 16 uF (TANTALIO) 7) Id(AVG) = Io = 100mA ; Id(MAX) = 240 + 96/2 = 288 mA 10 CONVERTITORE BUCK-BOOST - INVERT Con il termine convertitore buck-boost ci si può riferire a due diverse tipologie di convertitori DCDC. Entrambe possono produrre una tensione maggiore (in valore assoluto) rispetto alla tensione di ingresso; possono altresì produrre una tensione di uscita che varia dal massimo valore possibile, fino quasi a zero. 1. Invert: invertente: la tensione di uscita è di polarità opposta rispetto all'ingresso 2. Convertitore buck (step-down) seguito da convertitore boost (step-up): la tensione di uscita è della stessa polarità dell'ingresso, e può essere maggiore o minore in valore. Questo tipo di buck-boost non invertente può impiegare un singolo induttore utilizzato sia come induttore del buck e come induttore del boost. Fig 1: Schema di un convertitore Invert . Funzionamento del circuito Fig 2: I due stati di operazione di un buck-boost: quando l'interruttore è acceso, l'ingresso fornisce corrente all'induttore e la capacità fornisce corrente al resistore (carico di uscita). Quando l'interruttore è spento, l'energia dell'alimentazione è immagazzinata dell'induttanza, e l'induttore fornisce corrente al carico tramite il diodo D. 1. in stato ON (interruttore chiuso), la tensione di ingresso è direttamente connessa all'induttore L; si accumula pertanto energia in L. In questo stadio, il condensatore fornisce energia al carico di uscita. 2. in stato OFF (interruttore aperto), l'induttore è collegato all'uscita ed alla capacità, in modo da trasferire energia da L a C ed R. 3. Rispetto ai circuiti precedenti le caratteristiche dell’Invert sono principalmente: 4. la polarità dell'uscita, opposta a quella dell'ingresso; 5. l'uscita può variare in modo continuo da 0 a (per un convertitore ideale). Le variazioni dell'uscita per un buck ed un boost sono rispettivamente da 0 a Vi e da Vi a . 6. Modo di funzionamento continuo (CCM Continuos Current Mode) Se la corrente nell'induttore L non giunge mai a zero durante un ciclo di commutazione, si dice che il convertitore opera in continua (continuous current mode, CCM). Le forme d'onda di corrente e tensione in un convertitore ideale sono analoghe a prima Durante TON = DT , il convertitore è in stato ON, e lo switch S è pertanto chiuso. Al termine della fase ON, l'incremento di IL è: cioè ∆ILON = (Vi/L) TON 11 Durante lo stato OFF, lo switch è aperto, quindi la corrente dell'induttore fluisce verso il carico. Se si suppone pari a zero la caduta di tensione sul diodo e si suppone un condensatore grande abbastanza da poter considerare la sua tensione costante, l'evoluzione di IL è: ∆ILOFF = (Vo/L) TOFF = (Vo/L) (1 –D) T Considerando come precedentemente fatto cha a regime i due ∆ devono essere uguali (a parte il segno) sostituendo si ha: Dalla precedente espressione, si può notare che la polarità dell'uscita è sempre negativa (dato che il duty cycle varia tra 0 e 1), e che il suo valore assoluto cresce con D, teoricamente fino a meno infinito, man mano che D tende a 1. A parte la polarità, questo convertitore è sia step-up (come un convertitore boost) che step-down (come un convertitore buck): questo è il motivo per cui ha nome buck-boost. Il Regime discontinuo (DCM) al solito non lo studiamo Effetto delle resistenze parassite per un Induttore non ideale Fig 6: tensione di uscita in un convertitore buck-boost in funzione del duty-cycle, al crescere della resistenza parassita dell'induttore Normalized Voltage = Vo/Vi ; Parametro RL / R(indutt) Se la resistenza dell'induttore è nulla, quest'ultima equazione torna ad essere uguale a quella del caso ideale. Al crescere di RL, però, il guadagno di tensione del convertitore diminuisce rispetto al caso ideale. Inoltre, l'influenza di RL aumenta all'aumentare del duty-cycle; questo effetto è raffigurato in figura 6. Progetto di massima Procedendo in modo simile al circuito precedente: ID (AVG) = Io e ID(MAX) = IL(MAX) = IL(AVG)+ ∆IL / 2 = Io + ∆IL / 2 La corrente di ingresso la si può ricavare dalla Vi Ii = Vo Io ( rendimento = 1 ossia perdite nulle, approssimazione abbastanza buona in questi circuiti), quindi Ii/Io = Vo / Vi e quindi 12 Ii(AVG) = Io D / (1 – D) volendo la si può maggiorare del 10% per tener conto delle perdite Poiché mediamente C non assorbe corrente si ha IL(AVG) = Io / (1 – D) ; ∆IL = (Vi |Vo|) / ( f L (Vi + |Vo|)) L = Vi |Vo| / ( f (Vi + |Vo| ) ∆IL) : per il calcolo si fissa ∆IL al 40 - 50 % della IL(AVG) Verificare poi che IL(AVG) - ∆IL/2/ > 0 (modo CCM) Sul condensatore si ha un ripple, il cui valore picco picco ∆Vo è un dato di progetto C = Io |Vo| / (f (Vi + |Vo|) ∆Vopp) ∆Vopp = Io |Vo| / (f (Vi + |Vo|) C) Esempio: Progettare un Invert con Vi = 12V; Vo = -12 V @ 100 mA con ripple massimo dell’ 1% Scelgo f = 50 KHz e ∆IL = 40% 1) D = Vo/(Vo-Vi) = -12/ (-12 (-12))= 50% 2) ∆Vo = 0,01 Vo = 0,01 12= 0,12 V 3) Ii(AVG) = Io D / (1-D) = 100 mA 4) ∆IL = 0,4 Io = 0,4 100 = 40 mA 5) L = (12 (-12))/( 50k (12 +12) 40m) = 3 mH 6) C = 0,1 12/((12+12) 50k 0,12) = 25 uF (TANTALIO) 7) Id(AVG) = Io = 100mA ; Id(MAX) = 100 + 40/2 = 120 mA 8) IL(AV) = 100 /(1-0,5) = 200 mA => verifica OK 13 BUCK MULTIFASE Il convertitore buck multifase è una topologia di circuito dove i componenti del circuito convertitore buck base sono posti in parallelo tra l'ingresso e il carico. Ognuna di queste "fasi" viene accesa ad intervalli di tempo uguali fra loro nel periodo di commutazione. Questo circuito viene usato tipicamente con la topologia del buck sincrono (che usa un interruttore anche per sostituire il diodo) Il vantaggio primario di questo tipo di convertitore è che la corrente di carico viene divisa tra le n-fasi del convertitore. Questa separazione del carico permette di distribuire la potenza dissipata su tutti su commutatori in un'area più estesa. Un altro vantaggio ugualmente importante fornito da questo convertitore è che il "ripple" di uscita viene diviso per il numero di fasi, n. Il carico quindi viene sottoposto ad una frequenza di ripple che è n-volte la frequenza di commutazione. La foto evidenzia i componenti costituenti un alimentatore a tre fasi per il microprocessore AMD con zoccolo 939. Sono distinguibili i tre induttori toroidali neri. Il piccolo induttore in prossimità del dissipatore, fa parte del filtro d'ingresso. Questa topologia di circuiti viene usata negli alimentatori di potenza per computer per convertire i 12V CC in una tensione più bassa (attorno al Volt), apposita per le CPU. Le moderne CPU necessitano attualmente di correnti oltre le 100A con tensioni di ripple molto basse, meno di 10mV. Gli alimentatori tipici delle moderne schede madri usano 3 o 4 fasi (ma sono in arrivo schede con fino a 8 fasi), sebbene i costruttori dei circuiti integrati di controllo permettano fino a 6 fasi. Una topologia multifase fornisce ulteriori significativi benefici. Per esempio, la risposta cambiamenti dinamici di corrente di carico può essere migliorata attraverso un'attenta progettazione del controllore. Ampi aumenti della corrente di carico possono essere ottenuti accendendo selettivamente più fasi secondo le esigenze del carico. 14