Numero
37
Anno XI
Aprile 2014
il
Sommario
La natura è nostra amica
Mondo Scuola
Il centro storico di Modena
Il mondo dei libri
Giochiamo in modo consapevole
The Gift
L’Aida
L’incontro con Maretti
La 2I e la 2L incontrano l’AVIS
Il fiume si ribella
Uscita al MEF
Per non dimenticare
La videoripresa della 3^M
Brundibar
Progetto “Educazione alla legalità”
Progetto “Continuità”
La nuova palestra
Le nostre esperienze del primo quadrimestre
p. 2
p. 3
p. 4
p. 5
p. 6
p. 7
p. 7
p. 8
p.9
p. 10
p. 11
p. 12
p. 12
p. 13
p.14
p.14
Mondo Scuola-Orientamento
Progetto Orientamento
p.15
Scrittori in erba
La radura
Lettere al futuro
Il visconte dimezzato
Caro diario
Giovani oggi
Benji&Fede
Grammy Awards 2014
Barzellette time
Libro da leggere
p. 1
p.16
p. 17
p. 18
p. 19
p. 20
p. 20
p. 21
p. 22
Il giornale degli studenti, prof. e genitori della
scuola media G. Marconi
ATTIVITA’ AL CAT
Ogni lunedì vado a Campogalliano in una piccola fattoria : IL CAT, dove ci sono
tanti animali, la cavalla Titti,il
maiale Bubu, il pony Vasco,
l’asino Tac , l’asinella Tina, la
cagna Sofia, il cane Bruno, il cane
Tommy, il cane Romeo, la cagna
Lady , la cagna Coco, il cane Yan,
la gatta Dede, la coniglia Panna
tutta bianca, la coniglia Maia e la
coniglia Selly, e tanti gattini.
L’animale che mi piace di più è la
coniglia Panna perché è morbida
come un cuscino, leggera come
una piuma, dolce come il miele,
simpatica e bella.
Ma il cane Romeo è quello che
mi diverte di più; una volta le
educatrici del Cat, Alessandra e
Margherita, hanno portato
Romeo a scuola e abbiamo fatto
dei giochi. Il cane doveva trovare i biscotti nascosti sotto i
“cinesini”, che sono dei cappellini colorati, abbiamo anche
fatto il gioco della palla, che
consisteva nel lanciarla a Romeo che doveva riportarla indietro.
In questo centro c’è un piccolo orto
p. 23 dove noi prepariamo il terreno,lo
coltiviamo e raccogliamo rucola,
Ultima di copertina
pomodori, zucchine…. A volte,le
p. 24 verdure non belle che raccogliamo
le diamo da mangiare agli animali.
Un giorno, la cagna Lady è entrata
nel recinto di Bubu e si è rotolata
nella cacca, allora la sua padrona
Il nostro giornalino nasce Giovanna si è arrabbiata molto e
dalla collaborazione di stu- l’ha sgridata. A me è dispiaciuto
denti, insegnanti e genitori, tanto che Lady sia stata sgridata,
della scuola Marconi. Il ma deve imparare ad ascoltare la sua padrona e a comportarsi bene, perché anche
gli animali devono essere educati a stare con gli altri.
Enigmamente
progetto è in parte finanziato dalla Circoscrizione 2,
che ringraziamo.
CRISTINA ZAMSA 1 L
Puoi scaricare il giornalino tutto a colori all’indirizzo:
http://istitutomarconi.altervista.org/?page_id=100
Il giorno 26 ottobre io, la mia classe 3 M, accompagnati
dall’insegnante di italiano prof. Carrasso e dall’insegnante di
sostegno, prof. Assante, ci siamo recati nel centro storico di
Modena, per visitare, conoscere e seguire i percorsi del Risorgimento di Modena.
La nostra uscita è iniziata nella terza ora scolastica, durante
la quale ci siamo diretti in centro, a piedi, attraverso il cavalcavia, che ci avrebbe portati a destinazione.
Il viaggio è stato abbastanza tranquillo e senza troppe interruzioni.
Una volta attraversati i Giardini Ducali ed entrati nel centro
storico, ci siamo fermati sotto un porticato che si affaccia
sotto la casa che aveva ospitato l’illustre personaggio storico,
Ciro Menotti.
Il prof. ci ha spiegato che in quella abitazione Menotti organizzò una riunione per compiere un’insurrezione, ma il 3 febbraio, proprio sotto al
porticato
dove ci trovavamo quel
giorno, fu
posizionato
un cannone
che sparò un
colpo che
colpì la casa.
Ciro Menotti
provò a calarsi giù
dalla finestra con un
lenzuolo e
un materasso posto al di
sotto, ma
venne preso
ugualmente. Ora nel punto preciso in cui venne colpita la
casa, si trova uno stemma commemorativo di pietra.
La nostra seconda tappa è stata al teatro comunale ‘’Luciano
Pavarotti’’, dove, nel passato, venivano affissi manifesti inneggianti a Verdi, con la scritta VIVA VERDI, ma che in realtà celavano un altro significato, ovvero‘’viva Vittorio Emanuele re di Italia ’’. Mi ha colpito molto il fatto che, nonostante io sia stato frequentemente in centro, non abbia mai visto
e notato così tanti particolari a me sconosciuti; non avrei mai
potuto immaginare quanta storia si trovi fra le sue vie.
Subito dopo ci siamo recati in Piazza Grande, sempre molto
affollata.
In quel luogo, secondo quanto raccontato dal prof., Don Andreoli, affiliato alla Carboneria, venne arrestato e in seguito
decapitato.
Dopo aver attraversato un altro piccolo tratto a piedi, attraversando via Emilia, siamo arrivati in Piazza Mazzini e ci
siamo fermati davanti al busto che raffigura l’illustre patriota.
In seguito io e altri due compagni, abbiamo letto il
‘’Giuramento della Giovine Italia’’, scritto proprio da Mazzini,
che recita così:
‘’Ogni iniziato nella Giovine Italia pronunzierà davanti all'iniziatore la formola di promessa seguente: (…)
Di consecrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l'Italia in
nazione una, indipendente, libera, repubblicana.
Di promovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d'azione, l'educazione de' miei fratelli italiani all'intento della Giovine Italia,
all'associazione che sola può conquistarlo,
alla virtù che sola può rendere la conquista durevole; (…)
ORA E SEMPRE.’’
Dopo aver letto il Giuramento,ci siamo fermati 5 minuti per poter
consumare la merenda.
Una volta finito,abbiamo ripreso il passo per dirigerci alla tappa
seguente: il
Patibolo di
Ciro Menotti.
In questa
piazza,vicino
ad un parco,
sono posizionati alcuni
scalini del
patibolo dove
venne condannato a
morte il Patriota italiano, insieme a
Vincenzo
Borelli, arrestato e condannato insieme a lui.
Qui il prof. ci
ha letto un
pezzo della
lettera, scritta da Ciro Menotti a sua moglie e consegnata a un sacerdote la
notte prima dell’esecuzione.
Dopo aver visitato il patibolo, siamo tornati indietro per dirigerci
in Piazza Roma, dove abbiamo osservato la statua di Menotti,rappresentato in una posizione fiera ma con lo sguardo accigliato, rivolto verso l’attuale accademia militare.
Dopo quest’ultima tappa, ci siamo diretti verso i giardini, dove il
prof ci ha concesso dieci minuti di svago per divertirci riposarci.
Poi, verso l’una, siamo rientrati a scuola.
Credo che questa visita didattica sia stata molto interessante poiché ci ha fatto scoprire aspetti della nostra città che la maggior
parte di noi non conosceva, per questo ritengo che,oltre ad essere
stata un’uscita molto divertente, è stata anche una valida occasione per ‘’vivere’’ un periodo storico importante per l’Italia e per gli
Italiani.
Trascritto da Gaia Marzia 3°M
e Zainabe Kachni 3°M per
conto di un compagno di classe
2
MONDO SCUOLA
VISITA ALLA BIBLIOTECA
“CROCETTA”
Qualche giorno fa, siamo andati a visitare la biblioteca
“Crocetta”; ha organizzato questa uscita la nostra professoressa
di italiano, con lo scopo di farci conoscere l’ambiente e i diversi generi letterari.
Alcuni di noi ci erano già stati e sapevano già le regole che si devono rispettare.
La biblioteca si trova vicino a noi, quindi
di fianco alla scuola “G. Marconi”, così ci
abbiamo messo poco per arrivarci.
Arrivati, ci siamo seduti in saletta e abbiamo conosciuto una persona che lavora
lì. Quel ragazzo è stato gentilissimo e
abbiamo fatto con lui delle belle attività,
ma soprattutto, con gentilezza, ci ha
spiegato delle cose interessanti sulla
biblioteca.
Ci ha spiegato che in biblioteca ci possono andare tutti e non bisogna portare
niente. La biblioteca è a “scaffale aperto”, cioè è fornita di libri
disposti sugli scaffali e non devi chiedere un volume ai ragazzi
che lavorano lì, perché i libri li puoi prendere autonomamente.
Ci ha anche detto che i libri sono divisi in generi: i gialli, sono
misteriosi e polizieschi, gli horror, sono di paura, i romanzi rosa
o sentimentali, parlano di sentimenti, i fantasy, cioè quelli di
fantasia, con oggetti magici, battaglie o guerre. Poi ci possono
essere fiabe, filastrocche e altri romanzi.
I libri sono divisi in due categorie: i saggi e i romanzi. I saggi
sono “non fiction”, cioè parlano di cose vere, di verità e sono, ad
esempio, i documentari o libri di scienza. I romanzi invece sono
“fiction”, parlano di storie non vere e sono stati scritti per il gusto di raccontare o per il gusto di scrivere.
Il ragazzo ci ha detto che per prendere un libro e per portarselo
a casa, bisogna avere la tessera della biblioteca; si possono prendere al massimo dieci libri alla volta e bisogna consegnarli entro
trenta giorni. Ma se uno non lo ha finito di
leggere, può chiedere una proroga, cioè un
aumento di giorni in cui può tenerlo; ci
sono altri sette giorni, ma se uno non lo
consegna in tempo, anche con la proroga,
ha una multa di tredici euro.
Quando uno per sbaglio rompe o sporca il
libro, lo deve ricomprare uguale, ma prima
deve avvisare la biblioteca, così loro lo
sanno.
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
letti.
Il ragazzo ci ha suggerito dei comportamenti importantissimi
che bisogna tenere in biblioteca: non si urla e non si chiacchiera,
non si mangia né si beve in sala, non si portano gli animali e non
si gironzola per i tavoli perché si può dare
fastidio a quelli che stanno studiando. In
biblioteca si può studiare con o senza amici, si possono leggere i libri o fare le ricerche al computer. E’ un luogo di silenzio e
per questo non si può urlare o chiacchierare perché di solito le persone ci vanno per
essere tranquille, senza sentire rumori
forti che le distraggono da quello che
stanno facendo.
Come attività il ragazzo ci ha consegnato
dei fogli che noi, divisi in gruppi, dovevamo compilare e ci ha anche consegnato un
libro. Nel foglio noi dovevamo rispondere
ad alcune domande che trovavamo sul
libro, come qual era l’autore e la casa editrice.
Come ultimo esercizio dovevamo scrivere titoli di libri che conoscevamo dello stesso genere del libro che ci era stato consegnato.
Alla fine il ragazzo li ha letti tutti e lì abbiamo verificato se le
risposte sui fogli erano giuste.
Finito, ci ha fatto i complimenti e ci ha chiesto se ci era piaciuto;
a me sì.
ERICA BRANDOLI 1 L
USCITA IN BIBLIOTECA
Il 18 Febbraio siamo andati in biblioteca. Abbiamo incontrato
due persone: Giacomo e il bibliotecario, Leonardo.
Leonardo ci ha spiegato come funziona la biblioteca (regole e
comportamento). Ci ha spiegato come dobbiamo comportarci e
come fare una ricerca per la scuola. Poi, abbiamo fatto un' attività bellissima: ci hanno dato prima un vocabolario e dei foglietti
con su scritto cosa dovevamo cercare e, poi, ci hanno dato un
dizionario. Abbiamo lavorato in gruppo e
ci siamo divertiti. Abbiamo capito che è
molto meglio fare le ricerche con l'enciclopedia perché dà molte più informazioni ed
è molto utile, anche per imparare ad orientarsi bene in un catalogo alfabetico. L'uscita in biblioteca ci è piaciuta moltissimo, è
stata un' esperienza da veri “super-lettori”.
La classe 2I
Mentre lui spiegava tutte queste cose, noi
abbiamo preso appunti; erano informazioni
importanti e interessantissime. Ci ha anche spiegato che se uno deve riconsegnare
il libro e la biblioteca è chiusa, c’è davanti
al portone un box dove si mettono i libri
3
Incontro con l’esperto
Andrea Ligabue
Il giorno 10 gennaio nella nostra classe, la 3L, é venuto un
esperto di nome Andrea Ligabue che ci ha parlato dei giochi.
Per introdurre il discorso, ci ha chiesto quali giochi utilizziamo più spesso e noi abbiamo detto che ne conosciamo
diversi, ad esempio: "Fruit ninja ", "Candy crush saga",
"Temple run", "Ruzzle" e tanti altri. Andrea ci ha spiegato che molti di questi sono a pagamento, altri gratis, ma il
gioco viene presentato solo in parte e in modo accattivante, per spingere il giocatore a pagare e continuare a giocare.
Molti di questi giochi fanno perdere la cognizione del
tempo e dei soldi; basti pensare che se un ragazzo fa cinquecento partite di "Ruzzle" o di qualsiasi altro gioco,
perde tre ore di un pomeriggio, che potrebbe utilizzare in
modo migliore! Andrea ha ripetuto più volte che è importante darsi un limite,perché una persona e' sempre spinta a
continuare a giocare. Molti giochi usano il nostro tempo e
i nostri contatti per fare pubblicità, come succede a molti
ragazzi o persone iscritte a Facebook; se, ad esempio, condividi la pagina del gioco " Candy crush saga", avrai più
vite, invece non è così: usano il tuo contatto Facebook per
fare pubblicità.
L' esperto ci ha quindi suddiviso in gruppi per fare un
gioco chiamato " We can't stop", che consiste nel lanciare
i dadi, formare delle coppie di numeri e posizionare delle
pedine bianche sui numeri scelti ( al massimo tre); ogni
volta che viene fuori un numero dove hai già la pedina vai
avanti, se invece esce un numero dove non hai la pedina,
perdi tutto quello che hai fatto con le pedine bianche, ma
le pedine colorate rimangono dove sono. Vince chi riesce
per primo a conquistare più numeri. Andrea ha raccolto i
"Gold" dovevi riordinare l' aula, mentre per dieci "Gold"
dovevi scrivere una relazione sull'attività; chi vinceva la
partita prendeva due punti, mentre se c'erano due vincitori, si prendeva un punto. Questo gioco ci ha fatto capire
un fenomeno che tutt'oggi é molto utilizzato ed é chiamato "Spingi la fortuna" perché non sai mai quando ti devi
fermare. Andrea ci ha fatto vedere un video, ma l' ha fermato in un punto emozionante, dicendoci che, se volevamo continuare a vederlo, dovevamo pagarlo; Mario ha
pagato e ha fatto vedere la fine del video alla classe. Il tempo a disposizione era finito e abbiamo terminato l' attività.
Secondo me questa attività è molto interessante perché fa
capire che i giochi nascondono dei pericoli e possono diventare una vera ossessione.
Giulia Bazzoli 3 L
Anche la classe 3P, il giorno 17/01/2014, ha partecipato
alla lezione con l’esperto di giochi d'azzardo.
Questa esperienza ci ha aiutati molto a comprendere il
valore del denaro e l’uso corretto che dovrebbe farne un
bravo cittadino e dato che noi ragazzi rappresentiamo il
futuro della società abbiamo il dovere di prendere consapevolezza che quanto possediamo va usato nella giusta
misura perché, come ci ha dimostrato questa iniziativa,
spesso siamo portati a spendere senza moderazione pur di
ottenere piccole cose senza valore. Riteniamo che questa
esperienza sia stata molto positiva e che la strategia di presentare il problema attraverso attività ludiche invece che
con lunghi discorsi, abbia raggiunto pienamente il suo obiettivo, quello di favorire nei ragazzi l'assunzione di atteggiamenti responsabili e consapevoli verso la propria
persona e promuovere in loro stili di vita sani, liberi e consapevoli.
Elisabetta Alfino, Paola Spano, Lucrezia Sitta 3P
dati in una tabella e chi voleva più "Gold" che, trasformati, erano punti, doveva "Pagare". Per guadagnare quattro
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MONDO SCUOLA
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
Summary by Sulejmanasi Deana, 1a O
Marc wears the third
hat. He flies to Mexico. He meets Manolito, a mariachi.
Manolito is sad because he has lost his
burrito (donkey).
Marc helps Manolito. At the end
Manolito finds his
donkey and he is very
happy.
One day Marc, an
English boy, is
bored. He sees a
big bag on the
street. In the bag
there are three hats.
He wears the first
hat. Marc flies to
China. In China
Marc meets a girl,
Sue. She is sad for
her panda, because
there is not enough
bamboo. Marc
helps Sue. At the end the girl is happy.
Marc wears the second hat. Marc flies to Morocco. He
meets a girl, Aisha, the Sheik’s daughter. Aisha is sad because she doesn’t know who she can marry. Marc helps
Aisha. At the end the girl is happy.
Marc learns this lesson: friends are the
real gift.
“A new friend is
more precious than a million gifts”
5
L'opera era interpretata da giovani lirici che erano accompagnati da un'orchestra di musicisti. Quando gli interpreti si mettevano a cantare era un vero spettacolo
perché non avevano microfoni o amplificatori, la loro
voce era chiara e nitida, riecheggiava in tutto il teatro!!!!! Le parole del testo non erano sempre immediate da
USCITA DI CLASSE AL TEATRO COMU- comprendere perché, quando l'Aida è stata composta, le
parole si dovevano adattare alla musica, certe volte anche
NALE PAVAROTTI
senza un senso compiuto.
Venerdì 7 Marzo io e la mia classe, la 1I, ci siamo recati al
Quando era il
teatro comunale
nostro turno di
Pavarotti per
cantare il diretassistere
tore d'orchestra
all'AIDA, una
si girava verso di
rinomata opera
noi e tutto il
di Giuseppe
pubblico si metVerdi, un famoteva a cantare il
sissimo compobrano.
sitore italiano
A me l'Aida è
dell'Ottocento.
piaciuta molto,
Insieme alla
perché credo che
prof Benzce
non sia facile
(musica) ci siacantare davanti a
mo preparati
un pubblico con
cantando e imuna voce così alta
parando i testi
e forte per tutte
dell'opera. Per
le due ore della
calarci più nella
durata dell'opeparte, poi, alcura. La cosa sorni di noi si sono
prendente era
travestiti da egizi: le femmine indossavano, parrucche,
che sembrava che la parte dei cantanti fosse semplice:
orecchini pendenti abbinati a collane e trucco, mentre i
era come se la loro voce uscisse spontaneamente!
maschi indossavano un semplice copricapo, arricchito con Questa è stata una bella esperienza che mi ha insegnato
cuciture d'oro o stemmi egizi. La vicenda narrata infatti
che dietro a delle semplici parole e a una semplice musiè ambientata in Egitto, al tempo dei faraoni : Radames, un ca, ci possono essere complessità e moltissimo impegno,
valoroso capitano egiziano, viene incaricato di contrastare che rendono quella musica un'opera importante e famosa.
l’invasione dell’esercito nemico etiope. Egli è innamorato
Alessia Perrone, 1I
di Aida, una schiava etiope, che è combattuta fra l’amore
per Radames e l’affetto per il suo popolo. Il padre di Aida, anch’egli fatto prigioniero, spia un incontro dei due
Lo spettacolo dell’Aida è stato bellissimo, pieno di scene,
innamorati, durante il quale Radames confida ad Aida il
con tutti i personaggi: Ramfis, Amneris, Amonasro (padre
luogo dove l’esercito egiziano attaccherà quello etiope.
Commento sull’Opera dell’Aida
Quando il padre di Aida esce esultante dal suo nascondiglio, Radames, amareggiato per essere caduto nel tranello, si consegna nelle mani del gran sacerdote che lo condanna a morte. Vicino al suo sepolcro trova inaspettatamente Aida che, coraggiosamente, affronta la morte con
lui.
Dopo questi preparativi (approfondimento di trama, personaggi e brani dell’opera e travestimento in occasione
della rappresentazione) siamo partiti da scuola e insieme
ad altre classi siamo arrivati a teatro. L'atmosfera era
veramente spettacolare.
di Aida), Aida, … la prof. ssa Bencze ci aveva, per
l’occasione, consegnato un libretto con su scritto proprio
“Aida”. E fra i personaggi c’eravamo anche noi (il popolo
Egizio) e il messaggero. Pertanto, durante lo spettacolo,
abbiamo cantato diversi brani: Su! Del Nilo; Gloria
all’Egitto; Ma tu, Re, signore possente; Gloria al Clemente
Principe, discolpati; O tu che sei d’Osiride. Fra tutte le
opere che ho visto, non ne ho mai vista una così bella e,
soprattutto, così realistica.
Francesco Bocchi, 1I
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MONDO SCUOLA
Il giorno 10 febbraio 2014 abbiamo incontrato il narratore Maretti.
Ci ha raccontato la storia de l’Orlando Furioso. Come
prima cosa ha introdotto l’Orlando Innamorato, chi era
Orlando, la sua storia… poi Maretti ci ha detto che
l’edizione che aveva con sé era stata riscritta e sintetizzata da Italo Calvino, un autore del Novecento.
Noi ragazzi avevamo letto alcuni brani dell'Orlando Furioso durante le lezioni di Epica e così abbiamo saputo
dire dove è ambientato il racconto e quali sono i suoi
personaggi principali.
Poi Maretti ha cominciato a raccontare la prima parte
del libro riscritto da Calvino, dando enfasi a tutte le parole e interpretando i personaggi.
L’Orlando furioso parla di Orlando, il personaggio principale dell’opera, nipote e paladino della corte di Carlo
Magno, che s’innamora di Angelica principessa del Catai,
l'attuale Cina, la quale non è innamorata di Orlando ma
di un semplice guerriero, Bradamante.
Orlando s’innamora perdutamente di Angelica e per questo perde il senno e compie atti sconsiderati, suo cugino,
Rolando, va sul regno della luna a recuperare il senno, la
ragione, di Orlando il quale ripara tutti i danni commessi. L’Orlando furioso termina con la sua morte.
Questo incontro è stato molto istruttivo,interessante
molti alunni hanno seguito la lezione e possiamo dire che
ci siamo divertiti.
Straface Ilaria e Lo Biondo Aura, 2L
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
Lunedì 17 marzo le classi 2°I e 2°L, durante le prime
due ore della mattinata, in aula Magna, hanno incontrato un dottore dell’ospedale di Baggiovara e un donatore dell’AVIS.
Inizialmente il donatore ci fornito informazioni sulle
condizioni necessarie per donare il sangue:
-avere tra i 18 e i
65 anni;
-pesare almeno
50 kg;
-essere in buono
stato di salute;
-mantenere uno
stile di vita sano.
Ci ha spiegato
per quale motivo dovremmo
donare il sangue: in questo
modo potremmo
salvare la vita a una persona che necessita di una trasfusione.
Successivamente il dottore ci ha parlato dell’ADMO
(Associazione Donatori Midollo Osseo) e dell’AIDO
(Associazione Italiana Donatori Organi).
L’ADMO è un’Associazione di Volontari che opera in
ambito sociosanitario impegnata nella lotta alle patologie tumorali del sangue attraverso la donazione del
midollo osseo, mentre l’AIDO è l'associazione italiana
che si batte per la donazione di organi e tessuti e che
fornisce informazioni sulle iniziative e sui dibattiti relativi al trapianto di organi.
La donazione degli organi è una scelta personale che si
concretizza solo in caso di morte celebrale.
Gli organi che si possono donare sono il cuore, il fegato, i polmoni (se non si fuma ), i reni e il pancreas,
mentre i tessuti che si possono donare sono cute, ossa,
segmenti vascolari e cornee.
L’incontro si è rivelato istruttivo e utile, perché abbiamo capito che non esistono solo i farmaci, ma anche i
comportamenti salvavita, che, nel caso della donazione di sangue, non comportano alcun rischio per i donatori.
Stefano Scorcioni e Filippo Bortolamasi, 2I
7
La mattina del 19 gennaio alle
ore 6,30 nell’argine destro del
fiume Secchia si è aperta una
falla; il fiume era in piena e
l’acqua ha presto raggiunto
tutte le case vicine. Gli alluvionati hanno avuto poche ore
per cercare di salvare gli oggetti più importanti.
L’acqua ha allagato le zone di
Albareto, Bastiglia, Bomporto, Sorbara e San Prospero.
Le possibili cause della rottura dell’argine sono: la presenza di
nutrie e volpi che hanno
scavato le loro tane nei
pressi del fiume, lo scadente servizio di controllo
del territorio e, in particolare, l’abbondante presenza di precipitazioni nelle
zone di montagna nonché
nelle nostre di città.
Siccome molte case sono
state allagate, gli sfollati
inizialmente sono stati ospitati in centri di accoglienza.
Subito i vigili del fuoco hanno iniziato i lavori di riparazione.
Molte famiglie, anche della nostra scuola, hanno dovuto abbandonare le loro case, ma, fortunatamente, nello
specifico, se la sono cavata con danni moderati e molto fango.
Speriamo davvero che una cosa del genere
non succeda più, perché le persone che
l’hanno subita hanno passato dei brutti momenti, senza sapere quello che sarebbe accaduto loro, quando sarebbero riusciti a
rientrare nelle proprie case e che situazione
avrebbero trovato all’interno di esse.
Beatrice Crudo e Annalisa Iazzetta, 2I
8
MONDO SCUOLA
Venerdì 13 dicembre io e la mia
classe, la 2°I, accompagnati da tre insegnanti, ci siamo
recati al MEF, ovvero al Museo Enzo Ferrari.
Gli obiettivi che avremmo dovuto raggiungere grazie a
questa visita erano: conoscere un personaggio molto importante e significativo per la nostra città (e non solo la
nostra), conoscere una struttura museale vicina alla nostra scuola e, per mezzo del laboratorio, far emergere i
nostri sogni, le nostre attitudini, e orientarci con maggiore consapevolezza nelle scelte che fra poco tempo dovremo affrontare.
Siamo partiti da scuola alle 9:00 a piedi, muniti di blocco
per appunti, penna e, alcuni alunni e professori, di macchina fotografica.
Arrivati al museo siamo stati accolti da una guida che ci
ha consegnato i biglietti e ci ha diviso in due gruppi.
Poi siamo entrati nella casa natale di Enzo Ferrari e i
due gruppi si sono alternati: il primo gruppo ha seguito
la spiegazione della guida e il secondo ha potuto ascoltare l’ audioguida, osservando dei pannelli con immagini e
video sulla vita di questo famoso personaggio protagonista della nostra visita. Io facevo parte del secondo gruppo, perciò prima mi hanno consegnato l’ audioguida, che
si sarebbe azionata autonomamente davanti al pannello.
Come ho già scritto, questi ultimi parlavano di Ferrari,
la cui vita iniziava nell’ officina del padre con i suoi giochi di bambino, che allora parevano solo fantasia, ma che
si sono trasformati nel suo grande sogno automobilistico.
Le foto erano accompagnate da celebri frasi di Enzo Ferrari e dai suoi pensieri personali. L’ ultimo pannello diceva che il 14 agosto 1988 Enzo morì nella sua casa di Modena, lasciando però un segno indelebile nella memoria
di tutto il popolo ed un segno materiale: le sue automobili, tra cui la Ferrari (primo modello nel 1947, dopo la
seconda Guerra Mondiale).
Dopo ciò ci siamo invertiti con il secondo gruppo.
Abbiamo seguito la guida nella cosiddetta stanza gialla;
qui ci è stato spiegato il significato del simbolo rappresentato sulla maggior parte delle auto di Ferrari: il cavallino nero rampante su sfondo giallo. Il cavallino comparve come emblema di Ferrari perché la madre di Enrico Baracca (famoso pilota della Grande Guerra) affidò il
cavallino nero di suo figlio a Enzo e gli disse di introdurlo nelle sue automobili perché gli avrebbe portato fortuna. Fu questo che Enzo Ferrari fece, aggiungendo il giallo canarino simbolo di Modena sullo sfondo al suo stemma.
Poi la guida ci ha accompagnato nella stanza viola, che è
chiamata così per ricordare i documenti di Ferrari, tutti
rigorosamente firmati in viola, in memoria del padre, che
scriveva le sue lettere con inchiostro di questo colore.
Prima di uscire, ci è stato mostrato l'ufficio di Enzo Fer-
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
rari di Maranello: c'erano gli stessi mobili che aveva anche là e sulla scrivania si poteva
notare la foto di suo figlio Dino, morto ancora giovane di
malattia.
A questo punto la visita alla casa natale era finita, così i
due gruppi si sono riuniti e ci siamo spostati nel museo,
costruito dentro un enorme cofano d'automobile, anch'esso di colore giallo canarino per il motivo di cui sopra.
All'interno c'erano numerosi modelli di auto e teche contenenti oggetti importanti come caschi, motori, fotografie, disegni, documenti... che abbiamo potuto fotografare.
Inoltre erano esposti numerosi pannelli con riproduzioni
di quadri in stile pop-art.
Ci siamo spostati ancora,andando a sederci in una stanzetta dotata di LIM. Qui abbiamo svolto il laboratorio,
sempre diretto dalla signora che ci aveva precedentemente fatto da giuda.
Prima di iniziare abbiamo riepilogato ciò che ha indotto
Ferrari a fare la sua grande e importantissima “scelta” e
abbiamo trovato: la determinazione, il coraggio, il sogno
e la passione.
Poi ci hanno distribuito dei cartoncini che dovevamo usare come cartoline, sul cui davanti dovevamo incollare
immagini ritagliate da giornali che rappresentavano i
nostri sogni e le nostre passioni.
Quando tutti abbiamo terminato il nostro lavoro, abbiamo fotografato le cartoline (sotto un esempio redatto da
una mia compagna) e le foto sono state proiettate sulla
LIM; ognuno a turno ha spiegato il significato della propria agli altri compagni.
Infine abbiamo ringraziato la guida e siamo
ritornati a scuola
(quando siamo arrivati
erano le 13.00).
Secondo me, gli obiettivi prefissati sono stati
conseguiti, perché ora
conosco meglio la vita
di Enzo Ferrari ed ho
compreso perché è un
personaggio tanto importante e conosciuto; inoltre mi sono riordinata le idee
sulle mie vere passioni e ho potuto confrontarle con
quelle dei miei compagni.
Per me quest'uscita è stata importante ed istruttiva,
all'inizio pensavo che sarebbe stata noiosa perché le automobili non mi appassionano particolarmente, ma poi
mi sono lasciata coinvolgere dalla passione di Enzo Ferrari ed ora spero di fare sempre, come lui, scelte adeguate a ciò che realmente desidero.
Beatrice Crudo, 2I
9
Cari lettori, oggi vogliamo parlarvi
dell’ attività che noi della 3 L abbiamo svolto insieme alla 3^M e alla
3^N.
Attraverso musiche, canzoni, letture
e poesie siamo riusciti a far rivivere i
sentimenti provati da tutte le povere
persone che sono vissute nel tragico
periodo della Seconda guerra mondiale.
Per iniziare abbiamo letto il testo legislativo, con il quale la
Repubblica italiana ha istituito la “Giornata della memoria”,
per ricordare non solo il giorno in cui venne aperto il campo
di Auschwitz, cioè il 27 gennaio 1945, ma anche tutte le
vittime che trovarono la morte a causa della follia nazista,
ossia Ebrei, oppositori politici,zingari,omosessuali…
Noi, assieme ad altri ragazzi della nostra classe, abbiamo
realizzato un video, intitolato “L’albero dei diritti”: ognuno di
noi ha fatto un disegno,cioè una parte di un grande cuore
che simboleggia l’unione tra i popoli,poi lo ha unito a quello
degli altri per comporre un’unica immagine. Questo lavoro si
è concluso con una grande scritta “Utilizziamo le nostre mani per far fiorire l’albero della libertà”. Il nostro elaborato è
stato accompagnato dal brano scritto da una nostra compagna di classe,Chiara M.
In seguito abbiamo suonato “Castle of glass” e cantato
“Who by fire”, una canzone che parla dei diversi modi per
cui una persona può morire.
Dei ragazzi hanno letto le lettere di Fortunato Formiggini, un
ebreo modenese che si suicidò buttandosi giù dalla Ghirlandina per protestare contro le leggi razziali, che purtroppo
erano state emanate anche nel nostro Paese.
In particolare è stato molto commovente il duetto di clarinetto accompagnato dal pianoforte “Mjrienbrunner”.
Una parte che ha suscitato molte emozioni è stata la lettura
della poesia “C’è un paio di scarpette rosse” di Lussu. Il
componimento ci ha fatto pensare alla condizione dei bambini che si sono trovati ad affrontare la guerra, la deportazione, i maltrattamenti e la morte, a causa della follia e della
spietatezza di alcuni uomini.
Abbiamo letto il pensiero di Hannah Arendt che ci dice di
non cancellare i nostri errori del passato con l’odio, la rabbia
e la vendetta, perché solo il bene ha profondità.
Infatti l’attività si è conclusa con un video della 3 L sulla
“Solidarietà”, per fare capire che l’unica strada da percorrere
è quella della comprensione e dell’aiuto verso i più deboli.
Possiamo concludere dicendo che questa è stata una giornata emozionante e particolarmente intensa. Bisognerebbe
celebrale la Giornata della Memoria in tutte le scuole del
mondo, per far conoscere, anche alle generazioni future, le
atrocità commesse nel passato.
GRETA BIANCO e LARA GRAMAZIO 3L
La scuola, il 27 gennaio, ha organizzato per le classi terze
un’attività di circa due ore in Aula Magna.
L’ attività era finalizzata a ricordare la Shoa, cioè lo
sterminio degli Ebrei, compiuto dai nazisti durante la Se-
portati in campi di concentramento, e quando non erano
più in grado di lavorare, venivano
mandati in campi di sterminio.
Noi, classe 3I, abbiamo partecipato a questa iniziativa con le classi
3R, 3P e 3O.
Le varie classi recitavano poesie o leggevano brani su
questo argomento; le letture erano intervallate da brani
musicali, cantati o suonati con flauti, clarinetti, violini,
pianoforte e chitarre.
Il brano, secondo me, più importante della mattinata è
stato “il sopravvissuto di Varsavia”, letto dalla 3P. Per
leggere il brano gli alunni erano divisi a coppie: uno leggeva la sua parte in lingua originale, e l’ altro la leggeva tradotta in italiano.
“Il sopravvissuto di Varsavia” è un brano scritto da Schoenberg, che parla dell’ esperienza di un sopravvissuto al
ghetto.
Dopo che i ragazzi della 3P hanno letto il brano, i professori ne hanno fatto sentire una parte a noi ragazzi, con la
base musicale. La nostra professoressa di musica ci ha
spiegato che la prima volta in cui a teatro è stata presentata quest’ opera, il pubblico non ha applaudito, dato che
ne era rimasto troppo impressionato, per la durezza delle parole e per la musica acusticamente poco melodiosa;
solo la seconda volta è riuscito ad apprezzarla.
Io ho trovato la presentazione del brano “Il sopravvissuto di Varsavia” molto toccante, perché la musica era inquietante, le parole pronunciate dal generale e dal narratore erano grida, e le immagini della presentazione erano
molto crude: erano foto di ghetti, mucchi di ossa e cadaveri. Tutto ciò creava, secondo me, una situazione di disagio.
I brani più importanti che abbiamo cantato o suonato sono stati “La vita è bella”, “Gam gam”, “Aushwitz”,
“Imagine”; quest’ultimo brano, di John Lennon, ha concluso l’ attività.
Alla fine, prima di tornare in classe, i professori ci hanno
fatto scrivere su un post-it un pensiero, una riflessione
sulla Giornata della Memoria.
Questa attività mi è stata molto utile per capire meglio
un tragico periodo storico e per ricordare quanto è successo.
Spero che anche le future terze possano fare questa
esperienza.
ILENIA MARTINELLI 3I
conda guerra mondiale. Gli Ebrei venivano catturati e
10
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
MONDO SCUOLA
Venerdì 22 novembre, noi della classe 3°M abbiamo
svolto un'uscita nel centro di Modena, in piazza Torre,
per realizzare una videori-
mulgò.
La canzone utilizzata per il video si chiama “Who by
fire” di L.Cohen. Questa canzone parla dei diversi modi
che una persona ha per
presa. Il video è stata rea-
morire, sottolineando il
lizzato in onore di coloro
significato che ha la
che, a rischio della proprio
morte.
vita, hanno aiutato i perse-
Questa attività ci ha
guitati, ma anche in onore
delle vittime del nazismo e
aiutato a capire l'importanza della vita e a saper
di tutte quelle persone che
sfruttare le opportunità
durante la Seconda Guerra
che ci vengono offerte.
Mondiale sono morte o hanno
Ci è piaciuta molto questa esperienza perché è
dovuto soffrire nei campi di
concentramento, come gli
ebrei, i partigiani, gli omosessuali, i malati di mente, gli zingari, i dissidenti poli-
stata molto originale e
perché è importante ricordare tutte quelle persone
tici.
che ancora oggi muoiono, sacrificandosi per la propria
In particolare, il luogo scelto per le riprese ricorda un
editore ebreo, nato nei pressi di Modena, di nome An-
portanza della libertà.
gelo Fortunato Formiggini, che, per protestare contro
l'emanazione delle leggi razziali da parte del regime
fascista, decise di suicidarsi. Il 29 novembre 1938 si
patria. Inoltre, in questo modo, abbiamo capito l'imDobbiamo ricordare anche quelle persone che hanno
subito le leggi razziali e che sono state uccise lasciando la propria vita e i propri cari.
gettò dalla Ghirlandina, la torre del Duomo, precipitan- In conclusione, secondo noi la cosa più importante che
do su un piccolo spazio tra la torre e la statua del Tas- l'essere umano possiede è la VITA.
soni. In piazza, cinquant'anni dopo il tragico evento, è
stata esposta una lapide che richiama il suo gesto, ricordando le parole che lui stesso aveva chiesto di scri-
Manale Mounkary Ilaria Sassone
Elsie Techie Gaia Marzia
3M
vere sul piccolo spazio in cui sarebbe
precipitato: “AL
TVAJOL ED FURMAJIN”. Il suicidio
di Formiggini resta
come ricordo alla
città e a tutti gli
italiani dell'assurdità delle leggi razziali e dell'infamia
di cui si macchiò il
regime che le pro11
PROGETTO
“Educazione alla legalità”
SCHERZO, LITIGIO,
BULLISMO O REATO?
Martedì 28 Gennaio, la classe 2R, così come altre classi
della scuola “G. Marconi”, si è recata al teatro Storchi Il giorno Martedì 18/02/2014 la classe 3P ha assiper partecipare alla visione di uno spettacolo rivolto ai stito ad una lezione tenuta da due vigilesse della
ragazzi, in occasione della “Giornata della Memoria”, inti- Polizia Municipale. Esse hanno presentato la
tolato “BRUNDIBAR”.
spiegazione di alcuni termini che riguardavano
La rappresentazione è
la realtà delle relazioni interpersonali, specie fra
stata messa in scena da
bambini e ragazzi che
adolescenti, che possono sfociare in comportamenti scorretti.
recitavano e cantavano,
Lo scherzo è un fenomeno che rimane fra due
con determinazione e
passione.
persone e nessuna delle due si offende.
Il litigio avviene una volta soltanto e può risol-
“Brundibar” è un’opera
versi pacificamente.
della memoria e parla di
Il bullismo ha tre caratteristiche: intenzionalità,
speranza, di una lotta dei bambini contro le ingiustizie durata nel tempo e asimmetria nelle relazioni. Il
della società degli adulti. problema è che il comportamento del bullo può
La storia è ambientata essere considerato come “borderline”, ossia un
nell’epoca del nazismo; i comportamento che sta in quel territorio di conprotagonisti sono Pepi- fine tra il comportamento scorretto e il compor-
cek e Aninka che devono tamento criminale che sfocia in un reato.
sconfiggere il malvagio Il reato è un comportamento che infrange la legBrundibar. Alla fine i
ge e che perciò prevede una pena (come la carbambini riescono a sconcerazione).
figgere Brundibar, così tutti insieme festeggiano la vittoDopo questa relazione, ai singoli alunni è stata
ria e scoprono di essere diventati grandi.
somministrata una scheda che presentava diverLa rappresentazione vuole ricordare i bambini di Terezin,
se situazioni di relazioni fra ragazzi nella vita
facendo vincere quella giustizia e quella libertà che a quei
scolastica. Gli studenti dovevano classificare
piccoli prigionieri fu negata. Terezin è una cittadina vici- ogni situazione come scherzo, litigio, bullismo o
no a Praga. Quando la Polonia fu invasa dai tedeschi, essa reato. Al termine dell’attività individuale si è
divenne un ghetto per
proceduto alla correzione con la relativa spiegagli Ebrei: tra le sue
zione di ciascun fenomeno.
antiche mura vennero
ammassati
bambini,
Più che di incontro con un fine educativo, per
15000
me si è trattato di una vera lezione; non di una
strappati
lezione scolastica ma di una lezione di vita.
dalle loro famiglie e
Spesso noi ragazzi sottovalutiamo certi compor-
destinati
Au-
tamenti perché ci sembrano delle sciocchezze
schwitz. Di loro non
facilmente superabili. Queste, invece, possono
sapremmo nulla se non
nascondere il pericolo di un’azione illegale, di un
ad
si fossero trovati alcuni fogli di poesia e circa quattromi- reato. Perciò il confine fra scherzo, bullismo e
la disegni: i bambini infatti, sotto la guida di qualche mae- reato è veramente sottile, ci vuole molto poco
stro che faceva loro scuola di nascosto, scrivevano, dipin- per ricadere in quello più grande; è l’intenzione
gevano e cantavano, sempre speranzosi di tornare a casa con cui si compie l’azione che fa la differenza.
e di poter vivere una vita come tutti gli altri bimbi.
La classe 2R
Elisabetta Alfino e Paola Spano 3P
12
MONDO SCUOLA
ADOTTA UNA CLASSE
CORRISPONDENZA CON I BAMBINI
DI QUINTA
I bambini di quinta elementare, si sa, hanno sempre un po’­­
- di paura di venire alla scuola Media. Noi di seconda, con
questo progetto di corrispondenza, rispondiamo alle loro
domande rassicurandoli. Qui di seguito riportiamo una lettera della bambina con la risposta della ragazza.
Modena, 26/11/2013
Ciao,
mi chiamo Camilla e ho 10 anni.
Sono alta, magra, ho gli occhi marroni e i
capelli castani.
Frequento la classe 5B della scuola
“Anna Frank”.
Mi piace molto fare sport, pratico il nuoto sincronizzato e la ginnastica ritmica!
Ho fatto diverse gare di nuoto sincronizzato e a casa ho un medagliere pieno di
medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Mi
piace anche andare al cinema e stare in
compagnia delle mie amiche.
E tu fai qualche sport?
Io sono molto impegnata e ho solo un
giorno libero, il martedì e il resto dei
giorni faccio ginnastica sincronizzato.
Sono difficili le Medie?
I professori sono gentili?
Vi danno molti compiti?
Qui alle elementari non ci danno molti compiti, alle Medie
mi dicono le mie amiche che ne danno moltissimi però almeno si esce alle 13.00.
Penso di averti chiesto tutto.
Rispondimi al più presto!
Un grande saluto
Camilla
Corradini
Modena,20/12/13
Cara Camilla,
mi chiamo Veronica e ho 12 anni. Ho i capelli e gli occhi
marroni, sono magra, di altezza media. Frequento la classe 2°S della scuola “Gugliemo Marconi”. Anche a me piace
molto fare sport e pratico ginnastica artistica. Ho tutti i
pomeriggi liberi, tranne il Martedì e il Giovedì perché
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
faccio ginnastica. Martedì e Giovedì ho anche lezione di
chitarra. Tu suoni qualche strumento? Qui a scuola c’è un
corso di strumento musicale in cui nel corso dei tre anni
puoi imparare a suonare uno strumento a scelta tra chitarra, violino, pianoforte e clarinetto; come ti ho detto, io
suono la chitarra. I miei hobby preferiti sono ascoltare la
musica e uscire con le mie amiche. I tuoi quali sono? Le
scuole Medie non sono molto difficili. Sono molto diverse
dalle Elementari e sono un po’ più impegnative. Quando
ero in quinta elementare avevo
paura di andare alle Medie, ma
poi mi sono trovata bene. I professori sono abbastanza gentili. Ci
danno molti compiti, ma mi ci
sono abituata subito, anche perché ho tutto il pomeriggio libero, o
quasi tutto, per farli. In questo
scuola mi trovo bene anche perché
è molto attrezzata. Inoltre da poco
è stata inaugurata la palestra
della scuola; si chiama
“Palamadiba” in onore di Nelson
Mandela. Si può raggiungere
dall’interno della scuola. È molto
grande ed ha anche un grande campo esterno. In che
scuola ti iscriverai? Quali sono le tue materie preferite?
Noi facciamo: storia, geografia, letteratura, grammatica,
antologia, tecnica, musica, educazione fisica, inglese,
scienze, aritmetica (matematica), geometria, arte, religione (oppure attività alternativa) e francese. La mia materia preferita è musica, ma mi piace molto anche arte. Ti
trovi bene nella tua classe? Io sì, anche se la mia è una
classe molto “casinara”.
Ora ti saluto
Veronica
PS. Spero che tu ti iscriva alle “Marconi” e che la mia lettera
ti arrivi presto.
Secondo noi, questa esperienza è stata molto bella e divertente, visto che abbiamo “conosciuto” attraverso le lettere i
bambini di quinta.
Veronica Riso, Alessia Wang, Matilde Bettalico, 2°S.
13
FINALMENTE LA NUOVA PALESTRAAA!!
Noi che siamo in terza aspettavamo da tanto questo momento. Ora possiamo divertirci in uno spazio adatto a noi,
grande e attrezzato. Da adesso, possiamo fare tantissime
cose che prima non potevamo fare. Ad esempio, ora abbiamo le piste d’atletica e anche un campo all’aperto, dove
possiamo giocare a pallavolo, a calcetto e ad altri tantissimi sport di squadra e singoli. Inoltre, ora, quando una
classe è in ritardo o non può venire in palestra, noi possiamo andarci lo stesso e non dobbiamo rinunciare a delle
ore di lezione. La palestra dispone di due campi da pallavolo, uno esterno e uno interno; un campo da basket, con i
Durante il primo quadrimestre abbiamo
vissuto incontri con esperti e partecipato
ad uscite.
Per documentare queste esperienze ci siamo
sperimentati a creare dei “frame” nei quali
abbiamo raccolto e ordinato appunti e informazioni dividendoci in gruppi. Grazie al
frame siamo riusciti a scrivere dei testi sugli
incontri in modo molto più originale…
Vittoria Filomena e Maria Pia Totaro, 2P
canestri automatici, che possiamo far salire o scendere a
seconda delle nostre necessità; un campo da hockey; una
pista d’atletica; una pista per il salto in lungo;
l’attrezzatura necessaria al salto in alto e tantissimi altri
piccoli attrezzi per le attività fisiche. Un altro pregio è il
riscaldamento a pavimento, per cui non c’è mai né troppo
caldo, né troppo freddo.
L’unico difetto è che negli spogliatoi non ci sono gli specchi…e le ragazze HANNO BISOGNO di guardarsi allo
specchio.
Per concludere, ringraziamo tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa nuova, bellissima e moderna palestra.
Chiara Nicolini, Francesca Rubbiani 3°I
14
MONDO SCUOLA-ORIENTAMENTO
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
Un pomeriggio con i ragazzi delle scuole Secondarie di 2° grado
VISITA ALL’ ISTITUTO
FERMO CORNI
Il giorno 20 gennaio 2014 noi della classe 3^0 siamo andati
all’ITI “Corni”, dove abbiamo seguito una lezione di fisica
tenuta da un professore, per orientarci in modo consapevole
e per farci un’
idea sul tipo di
istituto, che è
fra l’altro uno
tra i tecnici
della città ad
avere ottenuto
più premi. Infatti, di recente
ha ottenuto
premi da parte
di aziende fabbricatrici di
prodotti altamente tecnologici.
La lezione che abbiamo seguito trattava della fisica che si
occupa dello studio di fenomeni naturali, ad esempio il moto
dei corpi.
Da questa lezione abbiamo appreso che lo strumento che si
usa per misurare la forza dei corpi è il dinamometro e si misura in newton. La forza è una grandezza fisica e per essere
tale deve avere un verso, una direzione e una unità di misura. Secondo Newton e Galileo la forza è l’accelerazione di un
corpo. Se invece il corpo è libero, subisce una variazione di
velocità. Se il corpo non si muove, è in equilibrio e per essere
in equilibrio la somma totale delle forze deve essere pari a
zero.
L’ esperienza ci è piaciuta molto.
Il giorno 7 Febbraio 2014, noi terze abbiamo passato un
pomeriggio a scuola, in compagnia di alcuni ex alunni
delle “G.Marconi”, che ora frequentano le Superiori. I
“ragazzi grandi” ci hanno parlato delle loro esperienze
scolastiche e ci hanno dato consigli molto utili sul mondo delle Superiori. Erano circa due o tre ragazzi per ogni
istituto e ogni mezz’ora giravano di classe in classe. Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di ascoltarli tutti,
ma comunque è stato molto interessante, perché ci hanno dato informazioni che ci coinvolgevano in prima per-
sona. Inoltre, un professore del “Guarini” si è reso disponibile a parlarci della scuola e del complesso lavoro del
geometra.
Oltre a conoscere il punto di vista di ragazzi che frequentano la scuola che ci attende, abbiamo potuto rivolgere
loro delle domande e, alla fine, il tutto si è trasformato in
un dialogo molto acceso. I ragazzi sono stati molto gentili e simpatici. Noi, dopo questo pomeriggio, siamo più
consapevoli e sicuri della nostra scelta, visto che hanno
risposto alle nostre domande in modo completo e chiaro. Questa esperienza è stata davvero divertente e utile.
Chiara Nicolini
Francesca Rubbiani
3°I
Nadia Mantovani e Stefano Carpi 3^O
15
SCRITTORI IN ERBA
navo più razionalmente. Ero in una anarchia mentale
quasi totale.
7 ottobre 1810: stavo scappando dalla prigione. Mi
avevano messo in prigione perché avevo rubato un
infimo pezzo di pane per sfamarmi. Quando mi fermai,
credendo di aver seminato le guardie, mi accorsi che
ero finito in una foresta di querce: erano tutte spoglie, i
loro gelidi rami si diramavano minacciosi formando un
tetto, il terreno era fangoso,
non c’era una foglia per
terra. Ad un tratto udii un
lamento, un lamento lugubre e straziante. Cercai di
scappare da quel lamento
che si avvicinava sempre
più, ma la foresta era troppo fitta. Per mia fortuna
trovai un sentiero, iniziai a
seguirlo e dopo un po’ di
tempo le querce si diradarono e diedero posto a una
radura, ma non ne ero sicuro perché calò una nebbia
fitta e tenebrosa. L’erba era alta e fresca, almeno, così
pareva al tatto. Andando a tentoni capii che c’erano
delle rocce, disposte in modo più o meno regolare abbastanza distanti da farci stare due corpi distesi. Rimasi
sbigottito quando tastai meglio e a fondo le rocce e
scoprii che erano piatte e levigate con delle incisioni.
Pensai: “Ho perso l’orientamento, conosco tutti i dintorni della città, tutti i boschi, ma in questo posto non ci
sono mai stato, poi
queste rocce…qui
c’è stato per forza
qualcuno, se no queste rocce non sarebbero così lavorate, a
meno che…”. In quel
momento sentii di
nuovo quel lamento,
ma molto più vicino.
Mi concentrai
sull’udito: non riuscivo
a capire niente, perché quelle che potevano essere parole
erano troppo sbiascicate. Un brivido mi
assalì mettendomi
ansia quando vidi
delle pallide luci,
che attribuii alle lanterne delle guardie
carcerarie. Le gambe si paralizzarono e per poco non
cedettero, le mie mani erano sudate e non rispondevano ai comandi, non riuscivo a respirare, non ragio-
Le pallide luci continuarono ad avanzare e mi oltrepassarono continuando il loro lamento inumano, come se io non esistessi. Qualche volta riuscivo a scorgere con angoscia delle sagome anormali tutte più basse
di me.
Iniziò a sorgere il sole e con lui la nebbia iniziò a diradarsi. Allora vidi che la radura era disseminata di lapidi
cadenti, rovinate, altre invece erano nuove come
l’erba, al contrario più in fondo l’erba era secca e di
un verde spento, infatti lì il
sole non ci arrivava perché
le querce sovrastavano la
radura. Proprio là in fondo
sorgeva un’imponente chiesa in rovina in stile gotico.
“Probabilmente in passato
doveva essere gloriosa con
tante decorazioni, ma adesso è mezza distrutta” pensai.
Infatti era rimasta intatta solo
la facciata frontale, buona
parte di una facciata laterale che era bruciacchiata e
non era certo di
bell’aspetto. Mentre osservavo intorno, una di quelle
sagome mi sfiorò e fu come se leggessi nella sua mente: sentii gente che urlava disperata, vidi immagini offuscate di persone torturate, di odio e di frustrazione.
Mi ripresi quasi subito trepidando con terrore ricordandomi quello che era successo nella mia mente. Le sagome intanto si dirigevano verso la chiesa in rovina
portando oggetti grossi e pesanti, forse fatti di legno,
ma non vedevo bene perché avevo
ancora in mente le
immagini delle persone torturate.
Ad un tratto il mio
battito cardiaco da
affannato si fermò, le
gambe quasi inesistenti cedettero e io
caddi con un tonfo.
Le mie mani erano
congelate, dalla mia
bocca uscì un solo
insignificante suono
stridulo e soffocato, il
mio viso inorridì quando con sgomento e
disperazione i miei
occhi allucinati pieni
di disprezzo videro…..
“No, non può essere…”.
GIOELE GUAIUMI, 1°M
16
SCRITTORI IN ERBA
CARISSIMO ME…
Carissimo me,
ti scrivo per non parlarmi da solo.
Devi giurarmi di non diventare un assassino o una persona
crudele, quindi, evita più che puoi le cattive compagnie.
Qualsiasi cosa accada non essere mai arrogante o fastidioso, perché poi diventi brutto agli occhi della gente e anche ai
tuoi.
E’ di grande
necessità che
tu ci metta
sempre tanto
impegno e passione nel fare
le cose.
Per arricchirti
aiuta sempre le
persone in difficoltà: non diventerai
mai
arciricco, ma sarai felice dentro.
Ti auguro, caro me, di diventare un calciatore come hai
sempre desiderato. Non è facile! Tieni in serbo anche l’altra
opzione e cioè fare l’insegnante di storia.
Quindi, a costo di ripetermi, non dimenticare mai l’impegno,
la costanza e tanta passione.
Buona fortuna per tutto, caro me!
Davide Capezzera, 2I
28/02/14
Cara Beatrice del futuro,
non oso immaginare come tu possa essere diventata, ma questa
lettera sarà come uno specchio in cui ti puoi riflettere vedendoti
al passato (ora io ho 12 anni, 3 mesi, 2 settimane e 4 giorni).
Innanzitutto, ti supplico, non diventare una di quelle ragazze
belle, affascinanti, che fanno di tutto per andare in TV (anche
una pubblicità di adesivi per dentiere) ma se chiedi loro cos’è
“di” in analisi grammaticale fingono pensieri complicati accompagnati da mormorii falsi, schioccano le dita impazienti
come se l’avessero sulla punta della lingua e poi se ne vanno
dicendo: “Ho un impegno molto importante ora, ci vediamoooo”. Piuttosto sii bruttissima, ma continua ad impegnarti a
scuola, anche se ti prendono in giro perché non puoi andare in
discoteca, ma devi studiare.
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
L’unico favore che mi devi fare in base all’aspetto fisico è di
diventare un po’ più alta, così da avere l’altezza giusta per poter
fare i percorsi di difficoltà nera nei parchi avventura e nelle
pareti di arrampicata.
Inoltre, ti prego di non avere centinaia di migliaia di fidanzati
con cui stai una sera e poi è tutto finito, piuttosto aspetta a lungo finché non sarai sicura di aver trovato la persona giusta, che
non dev’essere un super palestrato sciocco e presuntuoso, ma
piuttosto un simpatico e gentile ragazzo.
Ricorda sempre
la tua (e la mia)
passione per gli
animali e, tu che
sei grande, fai il
possibile per i
cuccioli abbandonati o nei canili. Non dimenticare che nella
buchetta vicino
al vaso con la
pianta di limoni
in giardino in
primavera, estate e gran parte dell’autunno ci sono i rospi
(sempre se vivrai nella mia casa attuale come spero) e quando
puoi fermati ad osservarli e a preparare per loro percorsi e vasche d’acqua o a scegliere i nomi dei nuovi arrivati, i piccoli, ed
ad accarezzarli sulla testa.
Ma soprattutto, più di ogni altra cosa, continua SEMPRE a
leggere quei magnifici libri che (spero anche nella tua epoca)
riempiono gli innumerevoli scaffali della libreria; ricordati del
record che devi superare e, se dovessi riuscirci, alzalo.
Perché sono quei libri che tengono viva in te l’immaginazione,
la fantasia e tutte quelle cose e creature fantastiche che abitano
nella tua testa.
E perché sono quei libri che permettono che tu non diventi una
semplice, noiosa, persona qualunque.
Le mie richieste terminano qui, spero che tu mi abbia veramente ascoltata.
Voglio fidarmi di te,
LA Beatrice DEL PRESENTE
(o del futuro passato).
DA NON APRIRE PRIMA DEL 2020
(possibilmente anche più tardi).
17
SCRITTORI IN ERBA
PRODOTTO FINALE DEL ROMANZO LETTO IN CLASSE “IL VISCONTE DIMEZZATO” DI ITALO CALVINO.
Annalisa Iazzetta
“Il Visconte dimezzato” mi è piaciuto perché:
in alcuni momenti il racconto è divertente;
è descritto con maestria il contrasto tra il bene e il male e tra la fantasia e la realtà;
mi ha coinvolta il modo in cui il narratore affronta lo
sviluppo dei rapporti umani e l' importanza che essi
hanno nella vita dei protagonisti.
Filippo Bortolamasi
Del Visconte dimezzato mi sono piaciuti: la storia e il
messaggio che lo scrittore con essa ci voleva trasmettere, il fatto che nessun uomo è solo cattivo o solo buono, tutti hanno un lato oscuro e un lato luminoso. La
storia è stata bella perché lo scrittore usa un linguaggio abbastanza complesso, ma non difficile da comprendere, racconta dei fatti inverosimili, ma allo stesso tempo divertenti, infine, attribuisce dei nomi ai
personaggi che aiutano il lettore a capire il loro ruolo
all'interno della storia, come per esempio Mastro Pietrochiodo.
Davide Capezzera
Il visconte dimezzato secondo me simboleggia le due
parti che convivono in ognuno di noi facendoci sentire
in qualche modo sempre in conflitto con noi stessi.
Riuscire ad unire queste due parti può contribuire alla
serenità e alla felicità delle persone.
Beatrice Crudo
LA LETTERA DI SEBASTIANA
Salve a tutti, vi ricordate di me? Ma sì, dai, sono Sebastiana, la poetica balia del Visconte a cui ho scritto una
lettera d’addio in occasione della mia partenza per Pratofungo.
Questa volta non vi scriverò in rima, ma vi prego di
ascoltarmi comunque.
Dunque, vi voglio parlare del libro intitolato “Il Visconte dimezzato”, un romanzo in cui Italo Calvino ha raccontato la nostra storia.
Questo classico di Calvino è molto coinvolgente, in certi punti ironico e divertente (il dottor Trelawney ha
“paura” dei suoi pazienti malati), in altri rigido e spiazzante (il Visconte cattivo dà da mangiare a suo nipote
dei funghi velenosi). Inoltre devo dire che non mi sarei
mai aspettata un finale così!
In pratica, le due metà del visconte cercavano di allontanarsi una dall’altra, si odiavano, una era spietatamente cattiva e l’altra sdolcinatamente buona; ma se
da subito avessero provato ad avvicinarsi e a ricongiungersi, forse a Terralba non ci sarebbe stato tutto
quel soqquadro.
Una sorta di trappola cinese, insomma.
E poi amo la maestria con cui Italo Calvino ha scelto i
nostri nomi, come quello del fabbro che si chiama Pietrochiodo. Anche Sabastiana ci azzecca col mio ruolo
all’interno della storia, non credete? E’ un nome da
balia per voi? Per me sì, fa anche molto “donna con la
cuffietta”.
Ma, tornando a noi, il vero significato di questo libro è
che non esistono persone solo buone o solo cattive. E se
anche dovessero esistere, non sarebbe una buona cosa.
Non avete notato anche voi che il Buono era antipatico
tanto quanto il Gramo? Allora che ragione ci sarebbe di
essere solo uno dei due? Anch’io ogni tanto mi arrabbio
e divento scontrosa, anche se il mio animo è gentile e
disponibile.
Il Visconte dimezzato è un libro molto importante, ma
vorrei che la mia voce e quella degli altri personaggi
fosse ascoltata un po’ di più, perché se qualcuno, dopo
avere fatto una cattiveria, pensasse: “Ma non era che
tutti siamo anche buoni dentro?” forse avrebbe il coraggio di scusarsi e di non ricommettere lo stesso errore.
E con questo vi saluto.
Ah, un consiglio prima che ve ne andiate: se non
l’avete ancora fatto, leggete “Il Visconte dimezzato” di
Italo Calvino. Là mi troverete con anche Pietrochiodo,
il dottor Trelawney, Pamela, la sua anatra e la sua
capretta, gli ugonotti e, soprattutto, l’immancabile Medardo, visconte di Terralba.
A presto,
Sebastiana
P.S.
Mi sono dimenticata di scrivervi che Medardo mi ha
dato il permesso di ritornare a vivere con loro; adesso
però non sono più la sua balia, ma quella dei suoi figlioletti!
Ecco, forse in loro non è andato tutto bene: sembra che
abbiano solo la metà cattiva. Mi fanno impazzire!
Arghhhh!
18
SCRITTORI IN ERBA
Caro diario,
Ho voglia di raccontarti della gita di due giorni che ho fatto
con la mia classe e la 2M. Abbiamo iniziato con le adesioni
dei genitori, poi, abbiamo proseguito con la bancarelle dei
dolci nei vari piani della scuola per raccogliere fondi per le
persone più in difficoltà (mia mamma aveva fatto le ‘’rose del
deserto’’ , dei biscotti con gocce di cioccolato e corn flackes
che hanno comprato tutti). È stato divertente vendere i dolci,
ma ,soprattutto, mangiarli! I mesi sono volati in un attimo e
mi sono ritrovata la sera prima di partire con la valigia da
fare e l’ansia di partire. La mattina della partenza era tutto
pronto, siamo partite da casa e siamo arrivate a scuola;
c’era una marea di gente, il pullman era già nel parcheggio e
tutti erano impazienti. La Prof. Cuoghi ha radunato la nostra
classe e ha fatto l’appello per vedere se ci fossimo tutti. Le
mamme delle mie amiche, compresa la mia, continuavano a
insistere per farci le foto, ma noi non volevamo! Ma sfortunatamente sono riuscite a farcene qualcuna. Ho abbracciato
forte mia mamma e sono corsa dai miei compagni, pensavamo di poter portare in pullman gli zainetti, ma poi l’autista ci
ha detto che non si poteva ( l’autista stava antipatico a tutti!).Siamo saliti sul pullman e per tutto il viaggio ho ascoltato
la musica, poi la Prof. Cuoghi ha ripetuto a tutti i gruppetti di
persone che stavano nelle stanze. Quando siamo arrivati
alla Corte della Miniera, situata su una collina lontano da
tutto e da tutti, ero stanchissima; ci hanno accompagnati in
una stanza dove ci hanno presentato i vari tipi di stampa,
finita la presentazione abbiamo avuto mezz’oretta di sfogo e
poi siamo andati a mangiare. Il brutto è che abbiamo dovuto
aspettare fuori in fila e c’erano tantissimi insetti, io e le mie
amiche eravamo terrorizzate e urlavamo, poi, finalmente
abbiamo mangiato, la
cucina era ottima,
chiacchierando con la
mie amiche ho scoperto che l’alloggio
era proprio lì e io ero
tipo: ’’cosa?!’’. Dopo
mangiato abbiamo
portato le valigie in
camera, io ero in camera con Carlotta,
Roughiatou e Chiara,
la nostra camera era
carina ma quella da
11 persone era la più
bella. Noi eravamo di
fianco alla Prof. Cuoghi. Nel pomeriggio
siamo andati nel cen-
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
tro di Urbino e abbiamo visitato il Palazzo Ducale dei Montefeltro, ho fatto molta fatica ad andare in centro perché era
tutta in salita. La visita al Palazzo Ducale è stata noiosissima, le guide facevano ridere perché avevano pochi capelli e
quando tiravano su gli occhiali andavano da tutte le direzioni. Siamo tornati all’alloggio ci siamo preparati per andare a
cena e mentre mangiavamo un anziano ha urlato:’’ Stasera
tutti in discoteca’ e tutti hanno urlato:’’ siiiii!!’’. Dopo cena
siamo andati in discoteca, l’avevano preparata nella stessa
stanza dove ci avevano presentato i tipi di stampa. Ci siamo
divertiti un sacco con la 2 M, l’unica cosa che dava fastidio
alle ragazze dalla 2 I è che i ragazzi della 2 M stavano appiccicati alle ragazze della 2 M. Io con le mie compagne di
stanza siamo andate a letto alle 01:30 perché le ragazze di
fianco a noi facevano casino e hanno continuato fino al mattino. La colazione era buonissima anche se la macchinetta
delle bevande calde faceva uscire la bevanda e poi tanta
acqua, le persone che prendevano quella bevande ce le
avevano tutte annacquate. Ero stanchissima, avevo dormito
malissimo e non avevo le forze ma sono tornata in camera e
ho messo a posto. Quella mattina abbiamo fatto i laboratori,
che mi sono piaciuti molto,
poi siamo andati a mangiare e al termine abbiamo
avuto tempo libero fino
all’ora della partenza.
Io penso che questa esperienza ci abbia uniti, lo
stare insieme ‘’ lontano da
casa ’’ anche se non eravamo tutti in stanza insieme e sapere di dormire
vicino ai tuoi compagni ti
dà un senso di fratellanza.
Valeria Bandiera, 2I
19
GIOVANI OGGI
Nonantola, ma stanno entrando sempre di più a far parte
del mondo della musica, anche grazie alle loro giovani fans
che continuano a sostenerli credendo nel loro talento.
Paola Spano 3P, Gaia Marzia 3M, Zainabe Kachni 3M.
Abbiamo già conosciuto Benjamin Mascolo, diciannovenne
modenese che dall'Australia (dove ha vissuto qualche anno) e grazie alla sua passione per la musica, ha messo in
piedi il progetto "Giovani Artisti per L'Emilia" con la canzone "Dare di più", dedicata ai terremotati. Un pezzo di
cui hanno realizzato un videoclip e che ad oggi ha raggiunto oltre 150.000 visualizzazioni. L'inarrestabile voglia di
suonare e comporre canzoni lo porta a conoscere Federico Rossi (19 anni), di cui trova i video in cui canta su Youtube e ne rimane particolarmente colpito: anche lui è di
Modena e Benjamin pensa che non ci potrebbe essere
accoppiata più vincente. Nasce così l'amicizia tra i due e
un nuovo progetto, "Benji e Fede": insieme scrivono e
compongono pezzi italiani in acustico, Benji alla chitarra e
Fede alla voce. Vogliono mettersi alla prova e realizzano il
videoclip della canzone "Quello che resta": molto pop,
molto orecchiabile e cantata da Fede con passione. Lo
pubblicano su internet per vedere la reazione della gente,
e ne rimangono notevolmente impressionati: arrivano alle
1000 visualizzazioni in pochi giorni e a distanza di un anno
ne contano 52.000. Anche il riscontro su Facebook è più
che positivo: i due ragazzi sono diventati talmente popolari a Modena che hanno raggiunto il numero massimo di
amicizie tanto che è impossibile fargli altre richieste.
Possiamo definirli una miccia accesa e l'esplosione è sempre più vicina: qualche mese fa hanno realizzato i video di
due cover, una dei Maroon 5 e una degli One Direction.
Un sogno che diventa realtà. Non solo hanno avuto l'occasione di suonare davanti a migliaia di persone, grazie
all’aiuto di Conor Maynard che ha dato loro la possibilità
di esibirsi al suo concerto, tenutosi ad aprile al Vox di
Ogni musicista desidera ricevere un Grammy, non solo perché è il premio più importante nell'ambito musicale, ma ha
anche per la sua importanza a livello mondiale. Dietro la
consegna dei Grammy sono presenti degli esperti della musica che giudicano l'eventuale vincitore, a differenza degli
Mtv Music Awards, dove a votare e a giudicare è il pubblico
da casa. La consegna di questi premi viene trasmessa anche in tv, così da permettere a chiunque di assistere alle
vincite delle 105 diverse categorie, a loro volta ripartite in 30
generi musicali.
Anche l'Italia gode di due Grammy, già dal 1958 con la
vincita di Domenico Modugno con la sua canzone “Nel blu
dipinto di blu” e, in seguito, nel 2006 con l'assegnazione
di un premio a Laura Pausini con “Escucha”.
Come tutti gli anni, i Grammy Awards sono riusciti a sbalordire chiunque. L'ultima premiazione è avvenuta il 26 gennaio
di quest'anno ed è stata la 56° edizione. Ha avuto luogo a
Los Angeles al palazzo polisportivo di Staples Center, condotta da Cindy Lauper e LL Cool J.
Le esibizioni sono state incredibili ed eccezionali. Come per
esempio la famosa coppia di Beyoncè e Jay-Z che hanno
cantato “Drunk in Love”. La giovanissima Lorde, invece, si è
esibita con “Royals”, sicuramente da voi conosciuta. Katy
Perry ha sfoggiato il suo singolo “Dark Horse” insieme all'aspirante rapper “Juicy J”. Taylor Swift ha dato il meglio suonando al piano “All too well”, tratto dal suo ultimo album
“Red”. A seguire Pink insieme a Nate Ruess (Il frontman dei
Fun.) che si sono esibiti con “Just give me a reason”, i Duft
Punk, Nile Rodger.
Stevie Wonder e Pharrell Williams, insieme, hanno cantato
varie canzoni, come “Get Lucky”, “Better”, “Faster” e
“Stronger”. Infine Macklemore & Ryan Lewis e Mary Lambert
hanno saputo emozionare il pubblico con “Same Love”.
Inoltre la consegna dei Grammy è stato il momento cruciale
per i vincitori, comei Daft Punk ft. Pharrel Williams che
hanno vinto il Grammy Record of the Year e Album of the
Year. Song of the Year è stata consegnata a Lorde, Macklemore & Ryan Lewis si sono guadagnati il Best of the Year.
20
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
GIOVANI OGGI
Micheal Bublè che si è aggiudicato il Best Traditional Popo
Vocal Album, il Grammy Best Rock Song è stato assegnato
agli Imagine Dragons, a seguire Alicia Keys che ha ricevuto
il Best R&B Album.
A:Nel deserto ogni mezzora
passa un cammello
Anche se alcuni artisti non sono tornati a casa con in mano
un Grammy Award, la serata è stata comunque un successo.
B: E allora??
Kachni Zainabe, 3M
A: 2
Due conti vanno al mare, dopo
qualche giorno arriva una lettera al domestico che legge :
2+2=5!!!!
I CONTI NON TORNANO !!
A: Su una collina c'è una pecora, su un'altra c'è una
mucca
B: E bhè??
A: E muu!!
Bengala Elisa, 2N e Covella Alessio,2O
21
“La forza dell’amore”
Il libro che ho letto si intitola “La forza dell’amore” ed è stato
scritto da Diane Les Becquets, un’insegnante di scrittura creativa
all’università del New Hampshire.
E’ un racconto sentimentale.
La protagonista è Lucy. Secondo me, l’autrice paragona se stessa
a questo personaggio, facendolo parlare in prima persona e facendogli esprimere il suo parere sulle cose che accadono.
Gli altri personaggi del romanzo sono Mary Jordan ed Evie, le
migliori amiche di Lucy, Dewey, il suo fidanzato, Doug, Billy, il
professor Banks e sua moglie, i genitori della protagonista, la signorina Balfa, la signora Pitre, Ethel Lee.
Il romanzo è ambientato più o meno ai
giorni nostri.
La storia si svolge a Sweetbay, una
cittadina americana nella quale i ragazzi si muovono in vari ambienti, come
la scuola, le abitazioni, il parco, la
spiaggia e i negozi.
Il romanzo parla di Lucy, Mary Jordan
ed Evie, tre amiche che stanno trascorrendo l’estate prima di frequentare la
quinta Superiore. Le loro vacanze iniziano con un bagno in mare, che si
rivela una trappola, perché le costringe
ad andare in giro per le vie della periferia completamente nude, a causa del
furto dei loro abiti.
Superato il brutto scherzo, le ragazze
continuano a divertirsi e a far nascere
nuovi sentimenti. Lucy conosce Dewey, un ragazzo arrivato da poco nella
cittadina, che prende parte alle lezioni
private di pianoforte di sua madre.
Intanto viene fatta un’audizione per
partecipare alla commedia scritta dal
professor Banks. Un pomeriggio Lucy
si trova da sola con l’uomo, per dargli una mano con i preparativi,
e lui trova l’occasione per avvicinarsi alla ragazza, non solo con le
parole, ma anche fisicamente, ma lei si allontana e confessa
l’accaduto alla direttrice della scuola. Con la scusa delle prove
Evie si avvicina a Billy, il fratello di Mary Jordan, e Lucy a Doug.
Lucy riesce anche a riunire i suoi genitori che hanno litigato a
causa di un fraintendimento sulla relazione della madre con un
altro uomo. Dopo due mesi ogni ragazza ha chiarezza sui sentimenti che prova per il suo ragazzo, ma Lucy riceve la spiacevole
notizia che Dewey deve andare ad uno stage di musica fuori dal
Paese per l’ultimo mese di vacanze. Prima che lui parta c’è la messa in scena dello spettacolo durante la festa cittadina. I due innamorati, quella bellissima sera, decidono di andare sulla spiaggia
per stare tranquilli e per potersi salutare come si deve, prima di
passare dei lunghi giorni in cui ad uno mancherà l’altro.
In generale questa storia mi è piaciuta davvero molto. Pur non
essendo un’amante della lettura, questo romanzo mi ha appassionato, tanto da farmelo finire in pochi giorni. I personaggi che troviamo nel romanzo sono persone reali, che hanno una vita come
quella che potrebbe avere ognuno di noi. Nel racconto le tre ragazze hanno idee sulla vita, sulle relazioni, sui comportamenti che si
devono avere, abbastanza simili. Invece i ragazzi sono divisi in
due: Doug e il signor Bancks sono persone che pensano solo ad
aspetti materiali, Billy e Dewey sono due giovani che riescono ad
osservare la parte interiore delle ragazze.
Il linguaggio che viene usato nella storia
è adatto ai ragazzi della mia età. Lo stile
è abbastanza semplice e i fatti sono narrati con un ritmo abbastanza lento, ma
adatto a mettere in risalto le descrizioni e
i sentimenti.
I temi che hanno ispirato l’autrice sono
vari: l’amicizia, che lega tutti i personaggi e fa sì che le incomprensioni vengano
risolte e i litigi riappacificati; l’amore
che rende la storia sia appassionante sia
coinvolgente, trasportando il lettore,
attraverso le emozioni, in un universo
parallelo.
Questo romanzo mi ha aiutato ad essere
più consapevole del periodo della vita
che sto affrontando.
In conclusione, consiglierei questo libro
alle ragazze della mia età che, come me,
sono molto sentimentali, amano le storie
a lieto fine e vogliono sapere di più sui
sentimenti che proveranno quando si
innamoreranno.
Lara Gramazio 3 L
22
ENIGMAMENTE
IL GIORNALINO DELLE MARCONI
Orizzontali
2.
3.
6.
7.
9.
10.
11.
12.
Famoso giornalino delle Marconi
Lo siamo noi
Sigla della nostra scuola
Il nome della nostra palestra
Organo che ci fa vivere
Il titolo del libro di geografia
L’autore della Divina Commedia
Il nome di Ferrari
Verticali
1.
4.
5.
8.
Quella della memoria
Piattaforma della classe virtuale
Si fa in caso di incendio/terremoto
Causata dal Secchia
Di Bengala Elisa, 2N e
Covella Alessio, 2O
23
il
LA REDAZIONE
CRUDO BEATRICE
2I
MILIOLI SARA
2I
LO BIONDO AURA
2L
STRAFACE ILARIA
2L
ARMILLOTTA
2M
NICOLAS
ALFARANO CHIARA
2N
BENGALA ELISA
2N
COVELLA ALESSIO
2O
FILOMENA VITTORIA
2P
TOTARO MARIA PIA
2P
BUFFAGNI GINEVRA
2R
PALTRINIERI
GIADA
2R
BETTALICO MATILDE
2S
RISO VERONICA
2S
WANG WEN HAN
2S
BAIARDI SOFIA
3I
MARTINELLI ILENIA
3I
NICOLINI CHIARA
3I
RUBBIANI FRANCESCA
3I
BIANCO GRETA
3L
GRAMAZIO LARA
3L
KACHNI ZAINABE
3M
MARZIA GAIA
3M
LAZZERINI ELISA
3N
CARPI STEFANO
3O
MANTOVANI
3O
NADIA
SPANO PAOLA
3P
PUIU NATALIA
3R
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