Numero 37 Anno XI Aprile 2014 il Sommario La natura è nostra amica Mondo Scuola Il centro storico di Modena Il mondo dei libri Giochiamo in modo consapevole The Gift L’Aida L’incontro con Maretti La 2I e la 2L incontrano l’AVIS Il fiume si ribella Uscita al MEF Per non dimenticare La videoripresa della 3^M Brundibar Progetto “Educazione alla legalità” Progetto “Continuità” La nuova palestra Le nostre esperienze del primo quadrimestre p. 2 p. 3 p. 4 p. 5 p. 6 p. 7 p. 7 p. 8 p.9 p. 10 p. 11 p. 12 p. 12 p. 13 p.14 p.14 Mondo Scuola-Orientamento Progetto Orientamento p.15 Scrittori in erba La radura Lettere al futuro Il visconte dimezzato Caro diario Giovani oggi Benji&Fede Grammy Awards 2014 Barzellette time Libro da leggere p. 1 p.16 p. 17 p. 18 p. 19 p. 20 p. 20 p. 21 p. 22 Il giornale degli studenti, prof. e genitori della scuola media G. Marconi ATTIVITA’ AL CAT Ogni lunedì vado a Campogalliano in una piccola fattoria : IL CAT, dove ci sono tanti animali, la cavalla Titti,il maiale Bubu, il pony Vasco, l’asino Tac , l’asinella Tina, la cagna Sofia, il cane Bruno, il cane Tommy, il cane Romeo, la cagna Lady , la cagna Coco, il cane Yan, la gatta Dede, la coniglia Panna tutta bianca, la coniglia Maia e la coniglia Selly, e tanti gattini. L’animale che mi piace di più è la coniglia Panna perché è morbida come un cuscino, leggera come una piuma, dolce come il miele, simpatica e bella. Ma il cane Romeo è quello che mi diverte di più; una volta le educatrici del Cat, Alessandra e Margherita, hanno portato Romeo a scuola e abbiamo fatto dei giochi. Il cane doveva trovare i biscotti nascosti sotto i “cinesini”, che sono dei cappellini colorati, abbiamo anche fatto il gioco della palla, che consisteva nel lanciarla a Romeo che doveva riportarla indietro. In questo centro c’è un piccolo orto p. 23 dove noi prepariamo il terreno,lo coltiviamo e raccogliamo rucola, Ultima di copertina pomodori, zucchine…. A volte,le p. 24 verdure non belle che raccogliamo le diamo da mangiare agli animali. Un giorno, la cagna Lady è entrata nel recinto di Bubu e si è rotolata nella cacca, allora la sua padrona Il nostro giornalino nasce Giovanna si è arrabbiata molto e dalla collaborazione di stu- l’ha sgridata. A me è dispiaciuto denti, insegnanti e genitori, tanto che Lady sia stata sgridata, della scuola Marconi. Il ma deve imparare ad ascoltare la sua padrona e a comportarsi bene, perché anche gli animali devono essere educati a stare con gli altri. Enigmamente progetto è in parte finanziato dalla Circoscrizione 2, che ringraziamo. CRISTINA ZAMSA 1 L Puoi scaricare il giornalino tutto a colori all’indirizzo: http://istitutomarconi.altervista.org/?page_id=100 Il giorno 26 ottobre io, la mia classe 3 M, accompagnati dall’insegnante di italiano prof. Carrasso e dall’insegnante di sostegno, prof. Assante, ci siamo recati nel centro storico di Modena, per visitare, conoscere e seguire i percorsi del Risorgimento di Modena. La nostra uscita è iniziata nella terza ora scolastica, durante la quale ci siamo diretti in centro, a piedi, attraverso il cavalcavia, che ci avrebbe portati a destinazione. Il viaggio è stato abbastanza tranquillo e senza troppe interruzioni. Una volta attraversati i Giardini Ducali ed entrati nel centro storico, ci siamo fermati sotto un porticato che si affaccia sotto la casa che aveva ospitato l’illustre personaggio storico, Ciro Menotti. Il prof. ci ha spiegato che in quella abitazione Menotti organizzò una riunione per compiere un’insurrezione, ma il 3 febbraio, proprio sotto al porticato dove ci trovavamo quel giorno, fu posizionato un cannone che sparò un colpo che colpì la casa. Ciro Menotti provò a calarsi giù dalla finestra con un lenzuolo e un materasso posto al di sotto, ma venne preso ugualmente. Ora nel punto preciso in cui venne colpita la casa, si trova uno stemma commemorativo di pietra. La nostra seconda tappa è stata al teatro comunale ‘’Luciano Pavarotti’’, dove, nel passato, venivano affissi manifesti inneggianti a Verdi, con la scritta VIVA VERDI, ma che in realtà celavano un altro significato, ovvero‘’viva Vittorio Emanuele re di Italia ’’. Mi ha colpito molto il fatto che, nonostante io sia stato frequentemente in centro, non abbia mai visto e notato così tanti particolari a me sconosciuti; non avrei mai potuto immaginare quanta storia si trovi fra le sue vie. Subito dopo ci siamo recati in Piazza Grande, sempre molto affollata. In quel luogo, secondo quanto raccontato dal prof., Don Andreoli, affiliato alla Carboneria, venne arrestato e in seguito decapitato. Dopo aver attraversato un altro piccolo tratto a piedi, attraversando via Emilia, siamo arrivati in Piazza Mazzini e ci siamo fermati davanti al busto che raffigura l’illustre patriota. In seguito io e altri due compagni, abbiamo letto il ‘’Giuramento della Giovine Italia’’, scritto proprio da Mazzini, che recita così: ‘’Ogni iniziato nella Giovine Italia pronunzierà davanti all'iniziatore la formola di promessa seguente: (…) Di consecrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l'Italia in nazione una, indipendente, libera, repubblicana. Di promovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d'azione, l'educazione de' miei fratelli italiani all'intento della Giovine Italia, all'associazione che sola può conquistarlo, alla virtù che sola può rendere la conquista durevole; (…) ORA E SEMPRE.’’ Dopo aver letto il Giuramento,ci siamo fermati 5 minuti per poter consumare la merenda. Una volta finito,abbiamo ripreso il passo per dirigerci alla tappa seguente: il Patibolo di Ciro Menotti. In questa piazza,vicino ad un parco, sono posizionati alcuni scalini del patibolo dove venne condannato a morte il Patriota italiano, insieme a Vincenzo Borelli, arrestato e condannato insieme a lui. Qui il prof. ci ha letto un pezzo della lettera, scritta da Ciro Menotti a sua moglie e consegnata a un sacerdote la notte prima dell’esecuzione. Dopo aver visitato il patibolo, siamo tornati indietro per dirigerci in Piazza Roma, dove abbiamo osservato la statua di Menotti,rappresentato in una posizione fiera ma con lo sguardo accigliato, rivolto verso l’attuale accademia militare. Dopo quest’ultima tappa, ci siamo diretti verso i giardini, dove il prof ci ha concesso dieci minuti di svago per divertirci riposarci. Poi, verso l’una, siamo rientrati a scuola. Credo che questa visita didattica sia stata molto interessante poiché ci ha fatto scoprire aspetti della nostra città che la maggior parte di noi non conosceva, per questo ritengo che,oltre ad essere stata un’uscita molto divertente, è stata anche una valida occasione per ‘’vivere’’ un periodo storico importante per l’Italia e per gli Italiani. Trascritto da Gaia Marzia 3°M e Zainabe Kachni 3°M per conto di un compagno di classe 2 MONDO SCUOLA VISITA ALLA BIBLIOTECA “CROCETTA” Qualche giorno fa, siamo andati a visitare la biblioteca “Crocetta”; ha organizzato questa uscita la nostra professoressa di italiano, con lo scopo di farci conoscere l’ambiente e i diversi generi letterari. Alcuni di noi ci erano già stati e sapevano già le regole che si devono rispettare. La biblioteca si trova vicino a noi, quindi di fianco alla scuola “G. Marconi”, così ci abbiamo messo poco per arrivarci. Arrivati, ci siamo seduti in saletta e abbiamo conosciuto una persona che lavora lì. Quel ragazzo è stato gentilissimo e abbiamo fatto con lui delle belle attività, ma soprattutto, con gentilezza, ci ha spiegato delle cose interessanti sulla biblioteca. Ci ha spiegato che in biblioteca ci possono andare tutti e non bisogna portare niente. La biblioteca è a “scaffale aperto”, cioè è fornita di libri disposti sugli scaffali e non devi chiedere un volume ai ragazzi che lavorano lì, perché i libri li puoi prendere autonomamente. Ci ha anche detto che i libri sono divisi in generi: i gialli, sono misteriosi e polizieschi, gli horror, sono di paura, i romanzi rosa o sentimentali, parlano di sentimenti, i fantasy, cioè quelli di fantasia, con oggetti magici, battaglie o guerre. Poi ci possono essere fiabe, filastrocche e altri romanzi. I libri sono divisi in due categorie: i saggi e i romanzi. I saggi sono “non fiction”, cioè parlano di cose vere, di verità e sono, ad esempio, i documentari o libri di scienza. I romanzi invece sono “fiction”, parlano di storie non vere e sono stati scritti per il gusto di raccontare o per il gusto di scrivere. Il ragazzo ci ha detto che per prendere un libro e per portarselo a casa, bisogna avere la tessera della biblioteca; si possono prendere al massimo dieci libri alla volta e bisogna consegnarli entro trenta giorni. Ma se uno non lo ha finito di leggere, può chiedere una proroga, cioè un aumento di giorni in cui può tenerlo; ci sono altri sette giorni, ma se uno non lo consegna in tempo, anche con la proroga, ha una multa di tredici euro. Quando uno per sbaglio rompe o sporca il libro, lo deve ricomprare uguale, ma prima deve avvisare la biblioteca, così loro lo sanno. IL GIORNALINO DELLE MARCONI letti. Il ragazzo ci ha suggerito dei comportamenti importantissimi che bisogna tenere in biblioteca: non si urla e non si chiacchiera, non si mangia né si beve in sala, non si portano gli animali e non si gironzola per i tavoli perché si può dare fastidio a quelli che stanno studiando. In biblioteca si può studiare con o senza amici, si possono leggere i libri o fare le ricerche al computer. E’ un luogo di silenzio e per questo non si può urlare o chiacchierare perché di solito le persone ci vanno per essere tranquille, senza sentire rumori forti che le distraggono da quello che stanno facendo. Come attività il ragazzo ci ha consegnato dei fogli che noi, divisi in gruppi, dovevamo compilare e ci ha anche consegnato un libro. Nel foglio noi dovevamo rispondere ad alcune domande che trovavamo sul libro, come qual era l’autore e la casa editrice. Come ultimo esercizio dovevamo scrivere titoli di libri che conoscevamo dello stesso genere del libro che ci era stato consegnato. Alla fine il ragazzo li ha letti tutti e lì abbiamo verificato se le risposte sui fogli erano giuste. Finito, ci ha fatto i complimenti e ci ha chiesto se ci era piaciuto; a me sì. ERICA BRANDOLI 1 L USCITA IN BIBLIOTECA Il 18 Febbraio siamo andati in biblioteca. Abbiamo incontrato due persone: Giacomo e il bibliotecario, Leonardo. Leonardo ci ha spiegato come funziona la biblioteca (regole e comportamento). Ci ha spiegato come dobbiamo comportarci e come fare una ricerca per la scuola. Poi, abbiamo fatto un' attività bellissima: ci hanno dato prima un vocabolario e dei foglietti con su scritto cosa dovevamo cercare e, poi, ci hanno dato un dizionario. Abbiamo lavorato in gruppo e ci siamo divertiti. Abbiamo capito che è molto meglio fare le ricerche con l'enciclopedia perché dà molte più informazioni ed è molto utile, anche per imparare ad orientarsi bene in un catalogo alfabetico. L'uscita in biblioteca ci è piaciuta moltissimo, è stata un' esperienza da veri “super-lettori”. La classe 2I Mentre lui spiegava tutte queste cose, noi abbiamo preso appunti; erano informazioni importanti e interessantissime. Ci ha anche spiegato che se uno deve riconsegnare il libro e la biblioteca è chiusa, c’è davanti al portone un box dove si mettono i libri 3 Incontro con l’esperto Andrea Ligabue Il giorno 10 gennaio nella nostra classe, la 3L, é venuto un esperto di nome Andrea Ligabue che ci ha parlato dei giochi. Per introdurre il discorso, ci ha chiesto quali giochi utilizziamo più spesso e noi abbiamo detto che ne conosciamo diversi, ad esempio: "Fruit ninja ", "Candy crush saga", "Temple run", "Ruzzle" e tanti altri. Andrea ci ha spiegato che molti di questi sono a pagamento, altri gratis, ma il gioco viene presentato solo in parte e in modo accattivante, per spingere il giocatore a pagare e continuare a giocare. Molti di questi giochi fanno perdere la cognizione del tempo e dei soldi; basti pensare che se un ragazzo fa cinquecento partite di "Ruzzle" o di qualsiasi altro gioco, perde tre ore di un pomeriggio, che potrebbe utilizzare in modo migliore! Andrea ha ripetuto più volte che è importante darsi un limite,perché una persona e' sempre spinta a continuare a giocare. Molti giochi usano il nostro tempo e i nostri contatti per fare pubblicità, come succede a molti ragazzi o persone iscritte a Facebook; se, ad esempio, condividi la pagina del gioco " Candy crush saga", avrai più vite, invece non è così: usano il tuo contatto Facebook per fare pubblicità. L' esperto ci ha quindi suddiviso in gruppi per fare un gioco chiamato " We can't stop", che consiste nel lanciare i dadi, formare delle coppie di numeri e posizionare delle pedine bianche sui numeri scelti ( al massimo tre); ogni volta che viene fuori un numero dove hai già la pedina vai avanti, se invece esce un numero dove non hai la pedina, perdi tutto quello che hai fatto con le pedine bianche, ma le pedine colorate rimangono dove sono. Vince chi riesce per primo a conquistare più numeri. Andrea ha raccolto i "Gold" dovevi riordinare l' aula, mentre per dieci "Gold" dovevi scrivere una relazione sull'attività; chi vinceva la partita prendeva due punti, mentre se c'erano due vincitori, si prendeva un punto. Questo gioco ci ha fatto capire un fenomeno che tutt'oggi é molto utilizzato ed é chiamato "Spingi la fortuna" perché non sai mai quando ti devi fermare. Andrea ci ha fatto vedere un video, ma l' ha fermato in un punto emozionante, dicendoci che, se volevamo continuare a vederlo, dovevamo pagarlo; Mario ha pagato e ha fatto vedere la fine del video alla classe. Il tempo a disposizione era finito e abbiamo terminato l' attività. Secondo me questa attività è molto interessante perché fa capire che i giochi nascondono dei pericoli e possono diventare una vera ossessione. Giulia Bazzoli 3 L Anche la classe 3P, il giorno 17/01/2014, ha partecipato alla lezione con l’esperto di giochi d'azzardo. Questa esperienza ci ha aiutati molto a comprendere il valore del denaro e l’uso corretto che dovrebbe farne un bravo cittadino e dato che noi ragazzi rappresentiamo il futuro della società abbiamo il dovere di prendere consapevolezza che quanto possediamo va usato nella giusta misura perché, come ci ha dimostrato questa iniziativa, spesso siamo portati a spendere senza moderazione pur di ottenere piccole cose senza valore. Riteniamo che questa esperienza sia stata molto positiva e che la strategia di presentare il problema attraverso attività ludiche invece che con lunghi discorsi, abbia raggiunto pienamente il suo obiettivo, quello di favorire nei ragazzi l'assunzione di atteggiamenti responsabili e consapevoli verso la propria persona e promuovere in loro stili di vita sani, liberi e consapevoli. Elisabetta Alfino, Paola Spano, Lucrezia Sitta 3P dati in una tabella e chi voleva più "Gold" che, trasformati, erano punti, doveva "Pagare". Per guadagnare quattro 4 MONDO SCUOLA IL GIORNALINO DELLE MARCONI Summary by Sulejmanasi Deana, 1a O Marc wears the third hat. He flies to Mexico. He meets Manolito, a mariachi. Manolito is sad because he has lost his burrito (donkey). Marc helps Manolito. At the end Manolito finds his donkey and he is very happy. One day Marc, an English boy, is bored. He sees a big bag on the street. In the bag there are three hats. He wears the first hat. Marc flies to China. In China Marc meets a girl, Sue. She is sad for her panda, because there is not enough bamboo. Marc helps Sue. At the end the girl is happy. Marc wears the second hat. Marc flies to Morocco. He meets a girl, Aisha, the Sheik’s daughter. Aisha is sad because she doesn’t know who she can marry. Marc helps Aisha. At the end the girl is happy. Marc learns this lesson: friends are the real gift. “A new friend is more precious than a million gifts” 5 L'opera era interpretata da giovani lirici che erano accompagnati da un'orchestra di musicisti. Quando gli interpreti si mettevano a cantare era un vero spettacolo perché non avevano microfoni o amplificatori, la loro voce era chiara e nitida, riecheggiava in tutto il teatro!!!!! Le parole del testo non erano sempre immediate da USCITA DI CLASSE AL TEATRO COMU- comprendere perché, quando l'Aida è stata composta, le parole si dovevano adattare alla musica, certe volte anche NALE PAVAROTTI senza un senso compiuto. Venerdì 7 Marzo io e la mia classe, la 1I, ci siamo recati al Quando era il teatro comunale nostro turno di Pavarotti per cantare il diretassistere tore d'orchestra all'AIDA, una si girava verso di rinomata opera noi e tutto il di Giuseppe pubblico si metVerdi, un famoteva a cantare il sissimo compobrano. sitore italiano A me l'Aida è dell'Ottocento. piaciuta molto, Insieme alla perché credo che prof Benzce non sia facile (musica) ci siacantare davanti a mo preparati un pubblico con cantando e imuna voce così alta parando i testi e forte per tutte dell'opera. Per le due ore della calarci più nella durata dell'opeparte, poi, alcura. La cosa sorni di noi si sono prendente era travestiti da egizi: le femmine indossavano, parrucche, che sembrava che la parte dei cantanti fosse semplice: orecchini pendenti abbinati a collane e trucco, mentre i era come se la loro voce uscisse spontaneamente! maschi indossavano un semplice copricapo, arricchito con Questa è stata una bella esperienza che mi ha insegnato cuciture d'oro o stemmi egizi. La vicenda narrata infatti che dietro a delle semplici parole e a una semplice musiè ambientata in Egitto, al tempo dei faraoni : Radames, un ca, ci possono essere complessità e moltissimo impegno, valoroso capitano egiziano, viene incaricato di contrastare che rendono quella musica un'opera importante e famosa. l’invasione dell’esercito nemico etiope. Egli è innamorato Alessia Perrone, 1I di Aida, una schiava etiope, che è combattuta fra l’amore per Radames e l’affetto per il suo popolo. Il padre di Aida, anch’egli fatto prigioniero, spia un incontro dei due Lo spettacolo dell’Aida è stato bellissimo, pieno di scene, innamorati, durante il quale Radames confida ad Aida il con tutti i personaggi: Ramfis, Amneris, Amonasro (padre luogo dove l’esercito egiziano attaccherà quello etiope. Commento sull’Opera dell’Aida Quando il padre di Aida esce esultante dal suo nascondiglio, Radames, amareggiato per essere caduto nel tranello, si consegna nelle mani del gran sacerdote che lo condanna a morte. Vicino al suo sepolcro trova inaspettatamente Aida che, coraggiosamente, affronta la morte con lui. Dopo questi preparativi (approfondimento di trama, personaggi e brani dell’opera e travestimento in occasione della rappresentazione) siamo partiti da scuola e insieme ad altre classi siamo arrivati a teatro. L'atmosfera era veramente spettacolare. di Aida), Aida, … la prof. ssa Bencze ci aveva, per l’occasione, consegnato un libretto con su scritto proprio “Aida”. E fra i personaggi c’eravamo anche noi (il popolo Egizio) e il messaggero. Pertanto, durante lo spettacolo, abbiamo cantato diversi brani: Su! Del Nilo; Gloria all’Egitto; Ma tu, Re, signore possente; Gloria al Clemente Principe, discolpati; O tu che sei d’Osiride. Fra tutte le opere che ho visto, non ne ho mai vista una così bella e, soprattutto, così realistica. Francesco Bocchi, 1I 6 MONDO SCUOLA Il giorno 10 febbraio 2014 abbiamo incontrato il narratore Maretti. Ci ha raccontato la storia de l’Orlando Furioso. Come prima cosa ha introdotto l’Orlando Innamorato, chi era Orlando, la sua storia… poi Maretti ci ha detto che l’edizione che aveva con sé era stata riscritta e sintetizzata da Italo Calvino, un autore del Novecento. Noi ragazzi avevamo letto alcuni brani dell'Orlando Furioso durante le lezioni di Epica e così abbiamo saputo dire dove è ambientato il racconto e quali sono i suoi personaggi principali. Poi Maretti ha cominciato a raccontare la prima parte del libro riscritto da Calvino, dando enfasi a tutte le parole e interpretando i personaggi. L’Orlando furioso parla di Orlando, il personaggio principale dell’opera, nipote e paladino della corte di Carlo Magno, che s’innamora di Angelica principessa del Catai, l'attuale Cina, la quale non è innamorata di Orlando ma di un semplice guerriero, Bradamante. Orlando s’innamora perdutamente di Angelica e per questo perde il senno e compie atti sconsiderati, suo cugino, Rolando, va sul regno della luna a recuperare il senno, la ragione, di Orlando il quale ripara tutti i danni commessi. L’Orlando furioso termina con la sua morte. Questo incontro è stato molto istruttivo,interessante molti alunni hanno seguito la lezione e possiamo dire che ci siamo divertiti. Straface Ilaria e Lo Biondo Aura, 2L IL GIORNALINO DELLE MARCONI Lunedì 17 marzo le classi 2°I e 2°L, durante le prime due ore della mattinata, in aula Magna, hanno incontrato un dottore dell’ospedale di Baggiovara e un donatore dell’AVIS. Inizialmente il donatore ci fornito informazioni sulle condizioni necessarie per donare il sangue: -avere tra i 18 e i 65 anni; -pesare almeno 50 kg; -essere in buono stato di salute; -mantenere uno stile di vita sano. Ci ha spiegato per quale motivo dovremmo donare il sangue: in questo modo potremmo salvare la vita a una persona che necessita di una trasfusione. Successivamente il dottore ci ha parlato dell’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) e dell’AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi). L’ADMO è un’Associazione di Volontari che opera in ambito sociosanitario impegnata nella lotta alle patologie tumorali del sangue attraverso la donazione del midollo osseo, mentre l’AIDO è l'associazione italiana che si batte per la donazione di organi e tessuti e che fornisce informazioni sulle iniziative e sui dibattiti relativi al trapianto di organi. La donazione degli organi è una scelta personale che si concretizza solo in caso di morte celebrale. Gli organi che si possono donare sono il cuore, il fegato, i polmoni (se non si fuma ), i reni e il pancreas, mentre i tessuti che si possono donare sono cute, ossa, segmenti vascolari e cornee. L’incontro si è rivelato istruttivo e utile, perché abbiamo capito che non esistono solo i farmaci, ma anche i comportamenti salvavita, che, nel caso della donazione di sangue, non comportano alcun rischio per i donatori. Stefano Scorcioni e Filippo Bortolamasi, 2I 7 La mattina del 19 gennaio alle ore 6,30 nell’argine destro del fiume Secchia si è aperta una falla; il fiume era in piena e l’acqua ha presto raggiunto tutte le case vicine. Gli alluvionati hanno avuto poche ore per cercare di salvare gli oggetti più importanti. L’acqua ha allagato le zone di Albareto, Bastiglia, Bomporto, Sorbara e San Prospero. Le possibili cause della rottura dell’argine sono: la presenza di nutrie e volpi che hanno scavato le loro tane nei pressi del fiume, lo scadente servizio di controllo del territorio e, in particolare, l’abbondante presenza di precipitazioni nelle zone di montagna nonché nelle nostre di città. Siccome molte case sono state allagate, gli sfollati inizialmente sono stati ospitati in centri di accoglienza. Subito i vigili del fuoco hanno iniziato i lavori di riparazione. Molte famiglie, anche della nostra scuola, hanno dovuto abbandonare le loro case, ma, fortunatamente, nello specifico, se la sono cavata con danni moderati e molto fango. Speriamo davvero che una cosa del genere non succeda più, perché le persone che l’hanno subita hanno passato dei brutti momenti, senza sapere quello che sarebbe accaduto loro, quando sarebbero riusciti a rientrare nelle proprie case e che situazione avrebbero trovato all’interno di esse. Beatrice Crudo e Annalisa Iazzetta, 2I 8 MONDO SCUOLA Venerdì 13 dicembre io e la mia classe, la 2°I, accompagnati da tre insegnanti, ci siamo recati al MEF, ovvero al Museo Enzo Ferrari. Gli obiettivi che avremmo dovuto raggiungere grazie a questa visita erano: conoscere un personaggio molto importante e significativo per la nostra città (e non solo la nostra), conoscere una struttura museale vicina alla nostra scuola e, per mezzo del laboratorio, far emergere i nostri sogni, le nostre attitudini, e orientarci con maggiore consapevolezza nelle scelte che fra poco tempo dovremo affrontare. Siamo partiti da scuola alle 9:00 a piedi, muniti di blocco per appunti, penna e, alcuni alunni e professori, di macchina fotografica. Arrivati al museo siamo stati accolti da una guida che ci ha consegnato i biglietti e ci ha diviso in due gruppi. Poi siamo entrati nella casa natale di Enzo Ferrari e i due gruppi si sono alternati: il primo gruppo ha seguito la spiegazione della guida e il secondo ha potuto ascoltare l’ audioguida, osservando dei pannelli con immagini e video sulla vita di questo famoso personaggio protagonista della nostra visita. Io facevo parte del secondo gruppo, perciò prima mi hanno consegnato l’ audioguida, che si sarebbe azionata autonomamente davanti al pannello. Come ho già scritto, questi ultimi parlavano di Ferrari, la cui vita iniziava nell’ officina del padre con i suoi giochi di bambino, che allora parevano solo fantasia, ma che si sono trasformati nel suo grande sogno automobilistico. Le foto erano accompagnate da celebri frasi di Enzo Ferrari e dai suoi pensieri personali. L’ ultimo pannello diceva che il 14 agosto 1988 Enzo morì nella sua casa di Modena, lasciando però un segno indelebile nella memoria di tutto il popolo ed un segno materiale: le sue automobili, tra cui la Ferrari (primo modello nel 1947, dopo la seconda Guerra Mondiale). Dopo ciò ci siamo invertiti con il secondo gruppo. Abbiamo seguito la guida nella cosiddetta stanza gialla; qui ci è stato spiegato il significato del simbolo rappresentato sulla maggior parte delle auto di Ferrari: il cavallino nero rampante su sfondo giallo. Il cavallino comparve come emblema di Ferrari perché la madre di Enrico Baracca (famoso pilota della Grande Guerra) affidò il cavallino nero di suo figlio a Enzo e gli disse di introdurlo nelle sue automobili perché gli avrebbe portato fortuna. Fu questo che Enzo Ferrari fece, aggiungendo il giallo canarino simbolo di Modena sullo sfondo al suo stemma. Poi la guida ci ha accompagnato nella stanza viola, che è chiamata così per ricordare i documenti di Ferrari, tutti rigorosamente firmati in viola, in memoria del padre, che scriveva le sue lettere con inchiostro di questo colore. Prima di uscire, ci è stato mostrato l'ufficio di Enzo Fer- IL GIORNALINO DELLE MARCONI rari di Maranello: c'erano gli stessi mobili che aveva anche là e sulla scrivania si poteva notare la foto di suo figlio Dino, morto ancora giovane di malattia. A questo punto la visita alla casa natale era finita, così i due gruppi si sono riuniti e ci siamo spostati nel museo, costruito dentro un enorme cofano d'automobile, anch'esso di colore giallo canarino per il motivo di cui sopra. All'interno c'erano numerosi modelli di auto e teche contenenti oggetti importanti come caschi, motori, fotografie, disegni, documenti... che abbiamo potuto fotografare. Inoltre erano esposti numerosi pannelli con riproduzioni di quadri in stile pop-art. Ci siamo spostati ancora,andando a sederci in una stanzetta dotata di LIM. Qui abbiamo svolto il laboratorio, sempre diretto dalla signora che ci aveva precedentemente fatto da giuda. Prima di iniziare abbiamo riepilogato ciò che ha indotto Ferrari a fare la sua grande e importantissima “scelta” e abbiamo trovato: la determinazione, il coraggio, il sogno e la passione. Poi ci hanno distribuito dei cartoncini che dovevamo usare come cartoline, sul cui davanti dovevamo incollare immagini ritagliate da giornali che rappresentavano i nostri sogni e le nostre passioni. Quando tutti abbiamo terminato il nostro lavoro, abbiamo fotografato le cartoline (sotto un esempio redatto da una mia compagna) e le foto sono state proiettate sulla LIM; ognuno a turno ha spiegato il significato della propria agli altri compagni. Infine abbiamo ringraziato la guida e siamo ritornati a scuola (quando siamo arrivati erano le 13.00). Secondo me, gli obiettivi prefissati sono stati conseguiti, perché ora conosco meglio la vita di Enzo Ferrari ed ho compreso perché è un personaggio tanto importante e conosciuto; inoltre mi sono riordinata le idee sulle mie vere passioni e ho potuto confrontarle con quelle dei miei compagni. Per me quest'uscita è stata importante ed istruttiva, all'inizio pensavo che sarebbe stata noiosa perché le automobili non mi appassionano particolarmente, ma poi mi sono lasciata coinvolgere dalla passione di Enzo Ferrari ed ora spero di fare sempre, come lui, scelte adeguate a ciò che realmente desidero. Beatrice Crudo, 2I 9 Cari lettori, oggi vogliamo parlarvi dell’ attività che noi della 3 L abbiamo svolto insieme alla 3^M e alla 3^N. Attraverso musiche, canzoni, letture e poesie siamo riusciti a far rivivere i sentimenti provati da tutte le povere persone che sono vissute nel tragico periodo della Seconda guerra mondiale. Per iniziare abbiamo letto il testo legislativo, con il quale la Repubblica italiana ha istituito la “Giornata della memoria”, per ricordare non solo il giorno in cui venne aperto il campo di Auschwitz, cioè il 27 gennaio 1945, ma anche tutte le vittime che trovarono la morte a causa della follia nazista, ossia Ebrei, oppositori politici,zingari,omosessuali… Noi, assieme ad altri ragazzi della nostra classe, abbiamo realizzato un video, intitolato “L’albero dei diritti”: ognuno di noi ha fatto un disegno,cioè una parte di un grande cuore che simboleggia l’unione tra i popoli,poi lo ha unito a quello degli altri per comporre un’unica immagine. Questo lavoro si è concluso con una grande scritta “Utilizziamo le nostre mani per far fiorire l’albero della libertà”. Il nostro elaborato è stato accompagnato dal brano scritto da una nostra compagna di classe,Chiara M. In seguito abbiamo suonato “Castle of glass” e cantato “Who by fire”, una canzone che parla dei diversi modi per cui una persona può morire. Dei ragazzi hanno letto le lettere di Fortunato Formiggini, un ebreo modenese che si suicidò buttandosi giù dalla Ghirlandina per protestare contro le leggi razziali, che purtroppo erano state emanate anche nel nostro Paese. In particolare è stato molto commovente il duetto di clarinetto accompagnato dal pianoforte “Mjrienbrunner”. Una parte che ha suscitato molte emozioni è stata la lettura della poesia “C’è un paio di scarpette rosse” di Lussu. Il componimento ci ha fatto pensare alla condizione dei bambini che si sono trovati ad affrontare la guerra, la deportazione, i maltrattamenti e la morte, a causa della follia e della spietatezza di alcuni uomini. Abbiamo letto il pensiero di Hannah Arendt che ci dice di non cancellare i nostri errori del passato con l’odio, la rabbia e la vendetta, perché solo il bene ha profondità. Infatti l’attività si è conclusa con un video della 3 L sulla “Solidarietà”, per fare capire che l’unica strada da percorrere è quella della comprensione e dell’aiuto verso i più deboli. Possiamo concludere dicendo che questa è stata una giornata emozionante e particolarmente intensa. Bisognerebbe celebrale la Giornata della Memoria in tutte le scuole del mondo, per far conoscere, anche alle generazioni future, le atrocità commesse nel passato. GRETA BIANCO e LARA GRAMAZIO 3L La scuola, il 27 gennaio, ha organizzato per le classi terze un’attività di circa due ore in Aula Magna. L’ attività era finalizzata a ricordare la Shoa, cioè lo sterminio degli Ebrei, compiuto dai nazisti durante la Se- portati in campi di concentramento, e quando non erano più in grado di lavorare, venivano mandati in campi di sterminio. Noi, classe 3I, abbiamo partecipato a questa iniziativa con le classi 3R, 3P e 3O. Le varie classi recitavano poesie o leggevano brani su questo argomento; le letture erano intervallate da brani musicali, cantati o suonati con flauti, clarinetti, violini, pianoforte e chitarre. Il brano, secondo me, più importante della mattinata è stato “il sopravvissuto di Varsavia”, letto dalla 3P. Per leggere il brano gli alunni erano divisi a coppie: uno leggeva la sua parte in lingua originale, e l’ altro la leggeva tradotta in italiano. “Il sopravvissuto di Varsavia” è un brano scritto da Schoenberg, che parla dell’ esperienza di un sopravvissuto al ghetto. Dopo che i ragazzi della 3P hanno letto il brano, i professori ne hanno fatto sentire una parte a noi ragazzi, con la base musicale. La nostra professoressa di musica ci ha spiegato che la prima volta in cui a teatro è stata presentata quest’ opera, il pubblico non ha applaudito, dato che ne era rimasto troppo impressionato, per la durezza delle parole e per la musica acusticamente poco melodiosa; solo la seconda volta è riuscito ad apprezzarla. Io ho trovato la presentazione del brano “Il sopravvissuto di Varsavia” molto toccante, perché la musica era inquietante, le parole pronunciate dal generale e dal narratore erano grida, e le immagini della presentazione erano molto crude: erano foto di ghetti, mucchi di ossa e cadaveri. Tutto ciò creava, secondo me, una situazione di disagio. I brani più importanti che abbiamo cantato o suonato sono stati “La vita è bella”, “Gam gam”, “Aushwitz”, “Imagine”; quest’ultimo brano, di John Lennon, ha concluso l’ attività. Alla fine, prima di tornare in classe, i professori ci hanno fatto scrivere su un post-it un pensiero, una riflessione sulla Giornata della Memoria. Questa attività mi è stata molto utile per capire meglio un tragico periodo storico e per ricordare quanto è successo. Spero che anche le future terze possano fare questa esperienza. ILENIA MARTINELLI 3I conda guerra mondiale. Gli Ebrei venivano catturati e 10 IL GIORNALINO DELLE MARCONI MONDO SCUOLA Venerdì 22 novembre, noi della classe 3°M abbiamo svolto un'uscita nel centro di Modena, in piazza Torre, per realizzare una videori- mulgò. La canzone utilizzata per il video si chiama “Who by fire” di L.Cohen. Questa canzone parla dei diversi modi che una persona ha per presa. Il video è stata rea- morire, sottolineando il lizzato in onore di coloro significato che ha la che, a rischio della proprio morte. vita, hanno aiutato i perse- Questa attività ci ha guitati, ma anche in onore delle vittime del nazismo e aiutato a capire l'importanza della vita e a saper di tutte quelle persone che sfruttare le opportunità durante la Seconda Guerra che ci vengono offerte. Mondiale sono morte o hanno Ci è piaciuta molto questa esperienza perché è dovuto soffrire nei campi di concentramento, come gli ebrei, i partigiani, gli omosessuali, i malati di mente, gli zingari, i dissidenti poli- stata molto originale e perché è importante ricordare tutte quelle persone tici. che ancora oggi muoiono, sacrificandosi per la propria In particolare, il luogo scelto per le riprese ricorda un editore ebreo, nato nei pressi di Modena, di nome An- portanza della libertà. gelo Fortunato Formiggini, che, per protestare contro l'emanazione delle leggi razziali da parte del regime fascista, decise di suicidarsi. Il 29 novembre 1938 si patria. Inoltre, in questo modo, abbiamo capito l'imDobbiamo ricordare anche quelle persone che hanno subito le leggi razziali e che sono state uccise lasciando la propria vita e i propri cari. gettò dalla Ghirlandina, la torre del Duomo, precipitan- In conclusione, secondo noi la cosa più importante che do su un piccolo spazio tra la torre e la statua del Tas- l'essere umano possiede è la VITA. soni. In piazza, cinquant'anni dopo il tragico evento, è stata esposta una lapide che richiama il suo gesto, ricordando le parole che lui stesso aveva chiesto di scri- Manale Mounkary Ilaria Sassone Elsie Techie Gaia Marzia 3M vere sul piccolo spazio in cui sarebbe precipitato: “AL TVAJOL ED FURMAJIN”. Il suicidio di Formiggini resta come ricordo alla città e a tutti gli italiani dell'assurdità delle leggi razziali e dell'infamia di cui si macchiò il regime che le pro11 PROGETTO “Educazione alla legalità” SCHERZO, LITIGIO, BULLISMO O REATO? Martedì 28 Gennaio, la classe 2R, così come altre classi della scuola “G. Marconi”, si è recata al teatro Storchi Il giorno Martedì 18/02/2014 la classe 3P ha assiper partecipare alla visione di uno spettacolo rivolto ai stito ad una lezione tenuta da due vigilesse della ragazzi, in occasione della “Giornata della Memoria”, inti- Polizia Municipale. Esse hanno presentato la tolato “BRUNDIBAR”. spiegazione di alcuni termini che riguardavano La rappresentazione è la realtà delle relazioni interpersonali, specie fra stata messa in scena da bambini e ragazzi che adolescenti, che possono sfociare in comportamenti scorretti. recitavano e cantavano, Lo scherzo è un fenomeno che rimane fra due con determinazione e passione. persone e nessuna delle due si offende. Il litigio avviene una volta soltanto e può risol- “Brundibar” è un’opera versi pacificamente. della memoria e parla di Il bullismo ha tre caratteristiche: intenzionalità, speranza, di una lotta dei bambini contro le ingiustizie durata nel tempo e asimmetria nelle relazioni. Il della società degli adulti. problema è che il comportamento del bullo può La storia è ambientata essere considerato come “borderline”, ossia un nell’epoca del nazismo; i comportamento che sta in quel territorio di conprotagonisti sono Pepi- fine tra il comportamento scorretto e il compor- cek e Aninka che devono tamento criminale che sfocia in un reato. sconfiggere il malvagio Il reato è un comportamento che infrange la legBrundibar. Alla fine i ge e che perciò prevede una pena (come la carbambini riescono a sconcerazione). figgere Brundibar, così tutti insieme festeggiano la vittoDopo questa relazione, ai singoli alunni è stata ria e scoprono di essere diventati grandi. somministrata una scheda che presentava diverLa rappresentazione vuole ricordare i bambini di Terezin, se situazioni di relazioni fra ragazzi nella vita facendo vincere quella giustizia e quella libertà che a quei scolastica. Gli studenti dovevano classificare piccoli prigionieri fu negata. Terezin è una cittadina vici- ogni situazione come scherzo, litigio, bullismo o no a Praga. Quando la Polonia fu invasa dai tedeschi, essa reato. Al termine dell’attività individuale si è divenne un ghetto per proceduto alla correzione con la relativa spiegagli Ebrei: tra le sue zione di ciascun fenomeno. antiche mura vennero ammassati bambini, Più che di incontro con un fine educativo, per 15000 me si è trattato di una vera lezione; non di una strappati lezione scolastica ma di una lezione di vita. dalle loro famiglie e Spesso noi ragazzi sottovalutiamo certi compor- destinati Au- tamenti perché ci sembrano delle sciocchezze schwitz. Di loro non facilmente superabili. Queste, invece, possono sapremmo nulla se non nascondere il pericolo di un’azione illegale, di un ad si fossero trovati alcuni fogli di poesia e circa quattromi- reato. Perciò il confine fra scherzo, bullismo e la disegni: i bambini infatti, sotto la guida di qualche mae- reato è veramente sottile, ci vuole molto poco stro che faceva loro scuola di nascosto, scrivevano, dipin- per ricadere in quello più grande; è l’intenzione gevano e cantavano, sempre speranzosi di tornare a casa con cui si compie l’azione che fa la differenza. e di poter vivere una vita come tutti gli altri bimbi. La classe 2R Elisabetta Alfino e Paola Spano 3P 12 MONDO SCUOLA ADOTTA UNA CLASSE CORRISPONDENZA CON I BAMBINI DI QUINTA I bambini di quinta elementare, si sa, hanno sempre un po’­­ - di paura di venire alla scuola Media. Noi di seconda, con questo progetto di corrispondenza, rispondiamo alle loro domande rassicurandoli. Qui di seguito riportiamo una lettera della bambina con la risposta della ragazza. Modena, 26/11/2013 Ciao, mi chiamo Camilla e ho 10 anni. Sono alta, magra, ho gli occhi marroni e i capelli castani. Frequento la classe 5B della scuola “Anna Frank”. Mi piace molto fare sport, pratico il nuoto sincronizzato e la ginnastica ritmica! Ho fatto diverse gare di nuoto sincronizzato e a casa ho un medagliere pieno di medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Mi piace anche andare al cinema e stare in compagnia delle mie amiche. E tu fai qualche sport? Io sono molto impegnata e ho solo un giorno libero, il martedì e il resto dei giorni faccio ginnastica sincronizzato. Sono difficili le Medie? I professori sono gentili? Vi danno molti compiti? Qui alle elementari non ci danno molti compiti, alle Medie mi dicono le mie amiche che ne danno moltissimi però almeno si esce alle 13.00. Penso di averti chiesto tutto. Rispondimi al più presto! Un grande saluto Camilla Corradini Modena,20/12/13 Cara Camilla, mi chiamo Veronica e ho 12 anni. Ho i capelli e gli occhi marroni, sono magra, di altezza media. Frequento la classe 2°S della scuola “Gugliemo Marconi”. Anche a me piace molto fare sport e pratico ginnastica artistica. Ho tutti i pomeriggi liberi, tranne il Martedì e il Giovedì perché IL GIORNALINO DELLE MARCONI faccio ginnastica. Martedì e Giovedì ho anche lezione di chitarra. Tu suoni qualche strumento? Qui a scuola c’è un corso di strumento musicale in cui nel corso dei tre anni puoi imparare a suonare uno strumento a scelta tra chitarra, violino, pianoforte e clarinetto; come ti ho detto, io suono la chitarra. I miei hobby preferiti sono ascoltare la musica e uscire con le mie amiche. I tuoi quali sono? Le scuole Medie non sono molto difficili. Sono molto diverse dalle Elementari e sono un po’ più impegnative. Quando ero in quinta elementare avevo paura di andare alle Medie, ma poi mi sono trovata bene. I professori sono abbastanza gentili. Ci danno molti compiti, ma mi ci sono abituata subito, anche perché ho tutto il pomeriggio libero, o quasi tutto, per farli. In questo scuola mi trovo bene anche perché è molto attrezzata. Inoltre da poco è stata inaugurata la palestra della scuola; si chiama “Palamadiba” in onore di Nelson Mandela. Si può raggiungere dall’interno della scuola. È molto grande ed ha anche un grande campo esterno. In che scuola ti iscriverai? Quali sono le tue materie preferite? Noi facciamo: storia, geografia, letteratura, grammatica, antologia, tecnica, musica, educazione fisica, inglese, scienze, aritmetica (matematica), geometria, arte, religione (oppure attività alternativa) e francese. La mia materia preferita è musica, ma mi piace molto anche arte. Ti trovi bene nella tua classe? Io sì, anche se la mia è una classe molto “casinara”. Ora ti saluto Veronica PS. Spero che tu ti iscriva alle “Marconi” e che la mia lettera ti arrivi presto. Secondo noi, questa esperienza è stata molto bella e divertente, visto che abbiamo “conosciuto” attraverso le lettere i bambini di quinta. Veronica Riso, Alessia Wang, Matilde Bettalico, 2°S. 13 FINALMENTE LA NUOVA PALESTRAAA!! Noi che siamo in terza aspettavamo da tanto questo momento. Ora possiamo divertirci in uno spazio adatto a noi, grande e attrezzato. Da adesso, possiamo fare tantissime cose che prima non potevamo fare. Ad esempio, ora abbiamo le piste d’atletica e anche un campo all’aperto, dove possiamo giocare a pallavolo, a calcetto e ad altri tantissimi sport di squadra e singoli. Inoltre, ora, quando una classe è in ritardo o non può venire in palestra, noi possiamo andarci lo stesso e non dobbiamo rinunciare a delle ore di lezione. La palestra dispone di due campi da pallavolo, uno esterno e uno interno; un campo da basket, con i Durante il primo quadrimestre abbiamo vissuto incontri con esperti e partecipato ad uscite. Per documentare queste esperienze ci siamo sperimentati a creare dei “frame” nei quali abbiamo raccolto e ordinato appunti e informazioni dividendoci in gruppi. Grazie al frame siamo riusciti a scrivere dei testi sugli incontri in modo molto più originale… Vittoria Filomena e Maria Pia Totaro, 2P canestri automatici, che possiamo far salire o scendere a seconda delle nostre necessità; un campo da hockey; una pista d’atletica; una pista per il salto in lungo; l’attrezzatura necessaria al salto in alto e tantissimi altri piccoli attrezzi per le attività fisiche. Un altro pregio è il riscaldamento a pavimento, per cui non c’è mai né troppo caldo, né troppo freddo. L’unico difetto è che negli spogliatoi non ci sono gli specchi…e le ragazze HANNO BISOGNO di guardarsi allo specchio. Per concludere, ringraziamo tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa nuova, bellissima e moderna palestra. Chiara Nicolini, Francesca Rubbiani 3°I 14 MONDO SCUOLA-ORIENTAMENTO IL GIORNALINO DELLE MARCONI Un pomeriggio con i ragazzi delle scuole Secondarie di 2° grado VISITA ALL’ ISTITUTO FERMO CORNI Il giorno 20 gennaio 2014 noi della classe 3^0 siamo andati all’ITI “Corni”, dove abbiamo seguito una lezione di fisica tenuta da un professore, per orientarci in modo consapevole e per farci un’ idea sul tipo di istituto, che è fra l’altro uno tra i tecnici della città ad avere ottenuto più premi. Infatti, di recente ha ottenuto premi da parte di aziende fabbricatrici di prodotti altamente tecnologici. La lezione che abbiamo seguito trattava della fisica che si occupa dello studio di fenomeni naturali, ad esempio il moto dei corpi. Da questa lezione abbiamo appreso che lo strumento che si usa per misurare la forza dei corpi è il dinamometro e si misura in newton. La forza è una grandezza fisica e per essere tale deve avere un verso, una direzione e una unità di misura. Secondo Newton e Galileo la forza è l’accelerazione di un corpo. Se invece il corpo è libero, subisce una variazione di velocità. Se il corpo non si muove, è in equilibrio e per essere in equilibrio la somma totale delle forze deve essere pari a zero. L’ esperienza ci è piaciuta molto. Il giorno 7 Febbraio 2014, noi terze abbiamo passato un pomeriggio a scuola, in compagnia di alcuni ex alunni delle “G.Marconi”, che ora frequentano le Superiori. I “ragazzi grandi” ci hanno parlato delle loro esperienze scolastiche e ci hanno dato consigli molto utili sul mondo delle Superiori. Erano circa due o tre ragazzi per ogni istituto e ogni mezz’ora giravano di classe in classe. Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di ascoltarli tutti, ma comunque è stato molto interessante, perché ci hanno dato informazioni che ci coinvolgevano in prima per- sona. Inoltre, un professore del “Guarini” si è reso disponibile a parlarci della scuola e del complesso lavoro del geometra. Oltre a conoscere il punto di vista di ragazzi che frequentano la scuola che ci attende, abbiamo potuto rivolgere loro delle domande e, alla fine, il tutto si è trasformato in un dialogo molto acceso. I ragazzi sono stati molto gentili e simpatici. Noi, dopo questo pomeriggio, siamo più consapevoli e sicuri della nostra scelta, visto che hanno risposto alle nostre domande in modo completo e chiaro. Questa esperienza è stata davvero divertente e utile. Chiara Nicolini Francesca Rubbiani 3°I Nadia Mantovani e Stefano Carpi 3^O 15 SCRITTORI IN ERBA navo più razionalmente. Ero in una anarchia mentale quasi totale. 7 ottobre 1810: stavo scappando dalla prigione. Mi avevano messo in prigione perché avevo rubato un infimo pezzo di pane per sfamarmi. Quando mi fermai, credendo di aver seminato le guardie, mi accorsi che ero finito in una foresta di querce: erano tutte spoglie, i loro gelidi rami si diramavano minacciosi formando un tetto, il terreno era fangoso, non c’era una foglia per terra. Ad un tratto udii un lamento, un lamento lugubre e straziante. Cercai di scappare da quel lamento che si avvicinava sempre più, ma la foresta era troppo fitta. Per mia fortuna trovai un sentiero, iniziai a seguirlo e dopo un po’ di tempo le querce si diradarono e diedero posto a una radura, ma non ne ero sicuro perché calò una nebbia fitta e tenebrosa. L’erba era alta e fresca, almeno, così pareva al tatto. Andando a tentoni capii che c’erano delle rocce, disposte in modo più o meno regolare abbastanza distanti da farci stare due corpi distesi. Rimasi sbigottito quando tastai meglio e a fondo le rocce e scoprii che erano piatte e levigate con delle incisioni. Pensai: “Ho perso l’orientamento, conosco tutti i dintorni della città, tutti i boschi, ma in questo posto non ci sono mai stato, poi queste rocce…qui c’è stato per forza qualcuno, se no queste rocce non sarebbero così lavorate, a meno che…”. In quel momento sentii di nuovo quel lamento, ma molto più vicino. Mi concentrai sull’udito: non riuscivo a capire niente, perché quelle che potevano essere parole erano troppo sbiascicate. Un brivido mi assalì mettendomi ansia quando vidi delle pallide luci, che attribuii alle lanterne delle guardie carcerarie. Le gambe si paralizzarono e per poco non cedettero, le mie mani erano sudate e non rispondevano ai comandi, non riuscivo a respirare, non ragio- Le pallide luci continuarono ad avanzare e mi oltrepassarono continuando il loro lamento inumano, come se io non esistessi. Qualche volta riuscivo a scorgere con angoscia delle sagome anormali tutte più basse di me. Iniziò a sorgere il sole e con lui la nebbia iniziò a diradarsi. Allora vidi che la radura era disseminata di lapidi cadenti, rovinate, altre invece erano nuove come l’erba, al contrario più in fondo l’erba era secca e di un verde spento, infatti lì il sole non ci arrivava perché le querce sovrastavano la radura. Proprio là in fondo sorgeva un’imponente chiesa in rovina in stile gotico. “Probabilmente in passato doveva essere gloriosa con tante decorazioni, ma adesso è mezza distrutta” pensai. Infatti era rimasta intatta solo la facciata frontale, buona parte di una facciata laterale che era bruciacchiata e non era certo di bell’aspetto. Mentre osservavo intorno, una di quelle sagome mi sfiorò e fu come se leggessi nella sua mente: sentii gente che urlava disperata, vidi immagini offuscate di persone torturate, di odio e di frustrazione. Mi ripresi quasi subito trepidando con terrore ricordandomi quello che era successo nella mia mente. Le sagome intanto si dirigevano verso la chiesa in rovina portando oggetti grossi e pesanti, forse fatti di legno, ma non vedevo bene perché avevo ancora in mente le immagini delle persone torturate. Ad un tratto il mio battito cardiaco da affannato si fermò, le gambe quasi inesistenti cedettero e io caddi con un tonfo. Le mie mani erano congelate, dalla mia bocca uscì un solo insignificante suono stridulo e soffocato, il mio viso inorridì quando con sgomento e disperazione i miei occhi allucinati pieni di disprezzo videro….. “No, non può essere…”. GIOELE GUAIUMI, 1°M 16 SCRITTORI IN ERBA CARISSIMO ME… Carissimo me, ti scrivo per non parlarmi da solo. Devi giurarmi di non diventare un assassino o una persona crudele, quindi, evita più che puoi le cattive compagnie. Qualsiasi cosa accada non essere mai arrogante o fastidioso, perché poi diventi brutto agli occhi della gente e anche ai tuoi. E’ di grande necessità che tu ci metta sempre tanto impegno e passione nel fare le cose. Per arricchirti aiuta sempre le persone in difficoltà: non diventerai mai arciricco, ma sarai felice dentro. Ti auguro, caro me, di diventare un calciatore come hai sempre desiderato. Non è facile! Tieni in serbo anche l’altra opzione e cioè fare l’insegnante di storia. Quindi, a costo di ripetermi, non dimenticare mai l’impegno, la costanza e tanta passione. Buona fortuna per tutto, caro me! Davide Capezzera, 2I 28/02/14 Cara Beatrice del futuro, non oso immaginare come tu possa essere diventata, ma questa lettera sarà come uno specchio in cui ti puoi riflettere vedendoti al passato (ora io ho 12 anni, 3 mesi, 2 settimane e 4 giorni). Innanzitutto, ti supplico, non diventare una di quelle ragazze belle, affascinanti, che fanno di tutto per andare in TV (anche una pubblicità di adesivi per dentiere) ma se chiedi loro cos’è “di” in analisi grammaticale fingono pensieri complicati accompagnati da mormorii falsi, schioccano le dita impazienti come se l’avessero sulla punta della lingua e poi se ne vanno dicendo: “Ho un impegno molto importante ora, ci vediamoooo”. Piuttosto sii bruttissima, ma continua ad impegnarti a scuola, anche se ti prendono in giro perché non puoi andare in discoteca, ma devi studiare. IL GIORNALINO DELLE MARCONI L’unico favore che mi devi fare in base all’aspetto fisico è di diventare un po’ più alta, così da avere l’altezza giusta per poter fare i percorsi di difficoltà nera nei parchi avventura e nelle pareti di arrampicata. Inoltre, ti prego di non avere centinaia di migliaia di fidanzati con cui stai una sera e poi è tutto finito, piuttosto aspetta a lungo finché non sarai sicura di aver trovato la persona giusta, che non dev’essere un super palestrato sciocco e presuntuoso, ma piuttosto un simpatico e gentile ragazzo. Ricorda sempre la tua (e la mia) passione per gli animali e, tu che sei grande, fai il possibile per i cuccioli abbandonati o nei canili. Non dimenticare che nella buchetta vicino al vaso con la pianta di limoni in giardino in primavera, estate e gran parte dell’autunno ci sono i rospi (sempre se vivrai nella mia casa attuale come spero) e quando puoi fermati ad osservarli e a preparare per loro percorsi e vasche d’acqua o a scegliere i nomi dei nuovi arrivati, i piccoli, ed ad accarezzarli sulla testa. Ma soprattutto, più di ogni altra cosa, continua SEMPRE a leggere quei magnifici libri che (spero anche nella tua epoca) riempiono gli innumerevoli scaffali della libreria; ricordati del record che devi superare e, se dovessi riuscirci, alzalo. Perché sono quei libri che tengono viva in te l’immaginazione, la fantasia e tutte quelle cose e creature fantastiche che abitano nella tua testa. E perché sono quei libri che permettono che tu non diventi una semplice, noiosa, persona qualunque. Le mie richieste terminano qui, spero che tu mi abbia veramente ascoltata. Voglio fidarmi di te, LA Beatrice DEL PRESENTE (o del futuro passato). DA NON APRIRE PRIMA DEL 2020 (possibilmente anche più tardi). 17 SCRITTORI IN ERBA PRODOTTO FINALE DEL ROMANZO LETTO IN CLASSE “IL VISCONTE DIMEZZATO” DI ITALO CALVINO. Annalisa Iazzetta “Il Visconte dimezzato” mi è piaciuto perché: in alcuni momenti il racconto è divertente; è descritto con maestria il contrasto tra il bene e il male e tra la fantasia e la realtà; mi ha coinvolta il modo in cui il narratore affronta lo sviluppo dei rapporti umani e l' importanza che essi hanno nella vita dei protagonisti. Filippo Bortolamasi Del Visconte dimezzato mi sono piaciuti: la storia e il messaggio che lo scrittore con essa ci voleva trasmettere, il fatto che nessun uomo è solo cattivo o solo buono, tutti hanno un lato oscuro e un lato luminoso. La storia è stata bella perché lo scrittore usa un linguaggio abbastanza complesso, ma non difficile da comprendere, racconta dei fatti inverosimili, ma allo stesso tempo divertenti, infine, attribuisce dei nomi ai personaggi che aiutano il lettore a capire il loro ruolo all'interno della storia, come per esempio Mastro Pietrochiodo. Davide Capezzera Il visconte dimezzato secondo me simboleggia le due parti che convivono in ognuno di noi facendoci sentire in qualche modo sempre in conflitto con noi stessi. Riuscire ad unire queste due parti può contribuire alla serenità e alla felicità delle persone. Beatrice Crudo LA LETTERA DI SEBASTIANA Salve a tutti, vi ricordate di me? Ma sì, dai, sono Sebastiana, la poetica balia del Visconte a cui ho scritto una lettera d’addio in occasione della mia partenza per Pratofungo. Questa volta non vi scriverò in rima, ma vi prego di ascoltarmi comunque. Dunque, vi voglio parlare del libro intitolato “Il Visconte dimezzato”, un romanzo in cui Italo Calvino ha raccontato la nostra storia. Questo classico di Calvino è molto coinvolgente, in certi punti ironico e divertente (il dottor Trelawney ha “paura” dei suoi pazienti malati), in altri rigido e spiazzante (il Visconte cattivo dà da mangiare a suo nipote dei funghi velenosi). Inoltre devo dire che non mi sarei mai aspettata un finale così! In pratica, le due metà del visconte cercavano di allontanarsi una dall’altra, si odiavano, una era spietatamente cattiva e l’altra sdolcinatamente buona; ma se da subito avessero provato ad avvicinarsi e a ricongiungersi, forse a Terralba non ci sarebbe stato tutto quel soqquadro. Una sorta di trappola cinese, insomma. E poi amo la maestria con cui Italo Calvino ha scelto i nostri nomi, come quello del fabbro che si chiama Pietrochiodo. Anche Sabastiana ci azzecca col mio ruolo all’interno della storia, non credete? E’ un nome da balia per voi? Per me sì, fa anche molto “donna con la cuffietta”. Ma, tornando a noi, il vero significato di questo libro è che non esistono persone solo buone o solo cattive. E se anche dovessero esistere, non sarebbe una buona cosa. Non avete notato anche voi che il Buono era antipatico tanto quanto il Gramo? Allora che ragione ci sarebbe di essere solo uno dei due? Anch’io ogni tanto mi arrabbio e divento scontrosa, anche se il mio animo è gentile e disponibile. Il Visconte dimezzato è un libro molto importante, ma vorrei che la mia voce e quella degli altri personaggi fosse ascoltata un po’ di più, perché se qualcuno, dopo avere fatto una cattiveria, pensasse: “Ma non era che tutti siamo anche buoni dentro?” forse avrebbe il coraggio di scusarsi e di non ricommettere lo stesso errore. E con questo vi saluto. Ah, un consiglio prima che ve ne andiate: se non l’avete ancora fatto, leggete “Il Visconte dimezzato” di Italo Calvino. Là mi troverete con anche Pietrochiodo, il dottor Trelawney, Pamela, la sua anatra e la sua capretta, gli ugonotti e, soprattutto, l’immancabile Medardo, visconte di Terralba. A presto, Sebastiana P.S. Mi sono dimenticata di scrivervi che Medardo mi ha dato il permesso di ritornare a vivere con loro; adesso però non sono più la sua balia, ma quella dei suoi figlioletti! Ecco, forse in loro non è andato tutto bene: sembra che abbiano solo la metà cattiva. Mi fanno impazzire! Arghhhh! 18 SCRITTORI IN ERBA Caro diario, Ho voglia di raccontarti della gita di due giorni che ho fatto con la mia classe e la 2M. Abbiamo iniziato con le adesioni dei genitori, poi, abbiamo proseguito con la bancarelle dei dolci nei vari piani della scuola per raccogliere fondi per le persone più in difficoltà (mia mamma aveva fatto le ‘’rose del deserto’’ , dei biscotti con gocce di cioccolato e corn flackes che hanno comprato tutti). È stato divertente vendere i dolci, ma ,soprattutto, mangiarli! I mesi sono volati in un attimo e mi sono ritrovata la sera prima di partire con la valigia da fare e l’ansia di partire. La mattina della partenza era tutto pronto, siamo partite da casa e siamo arrivate a scuola; c’era una marea di gente, il pullman era già nel parcheggio e tutti erano impazienti. La Prof. Cuoghi ha radunato la nostra classe e ha fatto l’appello per vedere se ci fossimo tutti. Le mamme delle mie amiche, compresa la mia, continuavano a insistere per farci le foto, ma noi non volevamo! Ma sfortunatamente sono riuscite a farcene qualcuna. Ho abbracciato forte mia mamma e sono corsa dai miei compagni, pensavamo di poter portare in pullman gli zainetti, ma poi l’autista ci ha detto che non si poteva ( l’autista stava antipatico a tutti!).Siamo saliti sul pullman e per tutto il viaggio ho ascoltato la musica, poi la Prof. Cuoghi ha ripetuto a tutti i gruppetti di persone che stavano nelle stanze. Quando siamo arrivati alla Corte della Miniera, situata su una collina lontano da tutto e da tutti, ero stanchissima; ci hanno accompagnati in una stanza dove ci hanno presentato i vari tipi di stampa, finita la presentazione abbiamo avuto mezz’oretta di sfogo e poi siamo andati a mangiare. Il brutto è che abbiamo dovuto aspettare fuori in fila e c’erano tantissimi insetti, io e le mie amiche eravamo terrorizzate e urlavamo, poi, finalmente abbiamo mangiato, la cucina era ottima, chiacchierando con la mie amiche ho scoperto che l’alloggio era proprio lì e io ero tipo: ’’cosa?!’’. Dopo mangiato abbiamo portato le valigie in camera, io ero in camera con Carlotta, Roughiatou e Chiara, la nostra camera era carina ma quella da 11 persone era la più bella. Noi eravamo di fianco alla Prof. Cuoghi. Nel pomeriggio siamo andati nel cen- IL GIORNALINO DELLE MARCONI tro di Urbino e abbiamo visitato il Palazzo Ducale dei Montefeltro, ho fatto molta fatica ad andare in centro perché era tutta in salita. La visita al Palazzo Ducale è stata noiosissima, le guide facevano ridere perché avevano pochi capelli e quando tiravano su gli occhiali andavano da tutte le direzioni. Siamo tornati all’alloggio ci siamo preparati per andare a cena e mentre mangiavamo un anziano ha urlato:’’ Stasera tutti in discoteca’ e tutti hanno urlato:’’ siiiii!!’’. Dopo cena siamo andati in discoteca, l’avevano preparata nella stessa stanza dove ci avevano presentato i tipi di stampa. Ci siamo divertiti un sacco con la 2 M, l’unica cosa che dava fastidio alle ragazze dalla 2 I è che i ragazzi della 2 M stavano appiccicati alle ragazze della 2 M. Io con le mie compagne di stanza siamo andate a letto alle 01:30 perché le ragazze di fianco a noi facevano casino e hanno continuato fino al mattino. La colazione era buonissima anche se la macchinetta delle bevande calde faceva uscire la bevanda e poi tanta acqua, le persone che prendevano quella bevande ce le avevano tutte annacquate. Ero stanchissima, avevo dormito malissimo e non avevo le forze ma sono tornata in camera e ho messo a posto. Quella mattina abbiamo fatto i laboratori, che mi sono piaciuti molto, poi siamo andati a mangiare e al termine abbiamo avuto tempo libero fino all’ora della partenza. Io penso che questa esperienza ci abbia uniti, lo stare insieme ‘’ lontano da casa ’’ anche se non eravamo tutti in stanza insieme e sapere di dormire vicino ai tuoi compagni ti dà un senso di fratellanza. Valeria Bandiera, 2I 19 GIOVANI OGGI Nonantola, ma stanno entrando sempre di più a far parte del mondo della musica, anche grazie alle loro giovani fans che continuano a sostenerli credendo nel loro talento. Paola Spano 3P, Gaia Marzia 3M, Zainabe Kachni 3M. Abbiamo già conosciuto Benjamin Mascolo, diciannovenne modenese che dall'Australia (dove ha vissuto qualche anno) e grazie alla sua passione per la musica, ha messo in piedi il progetto "Giovani Artisti per L'Emilia" con la canzone "Dare di più", dedicata ai terremotati. Un pezzo di cui hanno realizzato un videoclip e che ad oggi ha raggiunto oltre 150.000 visualizzazioni. L'inarrestabile voglia di suonare e comporre canzoni lo porta a conoscere Federico Rossi (19 anni), di cui trova i video in cui canta su Youtube e ne rimane particolarmente colpito: anche lui è di Modena e Benjamin pensa che non ci potrebbe essere accoppiata più vincente. Nasce così l'amicizia tra i due e un nuovo progetto, "Benji e Fede": insieme scrivono e compongono pezzi italiani in acustico, Benji alla chitarra e Fede alla voce. Vogliono mettersi alla prova e realizzano il videoclip della canzone "Quello che resta": molto pop, molto orecchiabile e cantata da Fede con passione. Lo pubblicano su internet per vedere la reazione della gente, e ne rimangono notevolmente impressionati: arrivano alle 1000 visualizzazioni in pochi giorni e a distanza di un anno ne contano 52.000. Anche il riscontro su Facebook è più che positivo: i due ragazzi sono diventati talmente popolari a Modena che hanno raggiunto il numero massimo di amicizie tanto che è impossibile fargli altre richieste. Possiamo definirli una miccia accesa e l'esplosione è sempre più vicina: qualche mese fa hanno realizzato i video di due cover, una dei Maroon 5 e una degli One Direction. Un sogno che diventa realtà. Non solo hanno avuto l'occasione di suonare davanti a migliaia di persone, grazie all’aiuto di Conor Maynard che ha dato loro la possibilità di esibirsi al suo concerto, tenutosi ad aprile al Vox di Ogni musicista desidera ricevere un Grammy, non solo perché è il premio più importante nell'ambito musicale, ma ha anche per la sua importanza a livello mondiale. Dietro la consegna dei Grammy sono presenti degli esperti della musica che giudicano l'eventuale vincitore, a differenza degli Mtv Music Awards, dove a votare e a giudicare è il pubblico da casa. La consegna di questi premi viene trasmessa anche in tv, così da permettere a chiunque di assistere alle vincite delle 105 diverse categorie, a loro volta ripartite in 30 generi musicali. Anche l'Italia gode di due Grammy, già dal 1958 con la vincita di Domenico Modugno con la sua canzone “Nel blu dipinto di blu” e, in seguito, nel 2006 con l'assegnazione di un premio a Laura Pausini con “Escucha”. Come tutti gli anni, i Grammy Awards sono riusciti a sbalordire chiunque. L'ultima premiazione è avvenuta il 26 gennaio di quest'anno ed è stata la 56° edizione. Ha avuto luogo a Los Angeles al palazzo polisportivo di Staples Center, condotta da Cindy Lauper e LL Cool J. Le esibizioni sono state incredibili ed eccezionali. Come per esempio la famosa coppia di Beyoncè e Jay-Z che hanno cantato “Drunk in Love”. La giovanissima Lorde, invece, si è esibita con “Royals”, sicuramente da voi conosciuta. Katy Perry ha sfoggiato il suo singolo “Dark Horse” insieme all'aspirante rapper “Juicy J”. Taylor Swift ha dato il meglio suonando al piano “All too well”, tratto dal suo ultimo album “Red”. A seguire Pink insieme a Nate Ruess (Il frontman dei Fun.) che si sono esibiti con “Just give me a reason”, i Duft Punk, Nile Rodger. Stevie Wonder e Pharrell Williams, insieme, hanno cantato varie canzoni, come “Get Lucky”, “Better”, “Faster” e “Stronger”. Infine Macklemore & Ryan Lewis e Mary Lambert hanno saputo emozionare il pubblico con “Same Love”. Inoltre la consegna dei Grammy è stato il momento cruciale per i vincitori, comei Daft Punk ft. Pharrel Williams che hanno vinto il Grammy Record of the Year e Album of the Year. Song of the Year è stata consegnata a Lorde, Macklemore & Ryan Lewis si sono guadagnati il Best of the Year. 20 IL GIORNALINO DELLE MARCONI GIOVANI OGGI Micheal Bublè che si è aggiudicato il Best Traditional Popo Vocal Album, il Grammy Best Rock Song è stato assegnato agli Imagine Dragons, a seguire Alicia Keys che ha ricevuto il Best R&B Album. A:Nel deserto ogni mezzora passa un cammello Anche se alcuni artisti non sono tornati a casa con in mano un Grammy Award, la serata è stata comunque un successo. B: E allora?? Kachni Zainabe, 3M A: 2 Due conti vanno al mare, dopo qualche giorno arriva una lettera al domestico che legge : 2+2=5!!!! I CONTI NON TORNANO !! A: Su una collina c'è una pecora, su un'altra c'è una mucca B: E bhè?? A: E muu!! Bengala Elisa, 2N e Covella Alessio,2O 21 “La forza dell’amore” Il libro che ho letto si intitola “La forza dell’amore” ed è stato scritto da Diane Les Becquets, un’insegnante di scrittura creativa all’università del New Hampshire. E’ un racconto sentimentale. La protagonista è Lucy. Secondo me, l’autrice paragona se stessa a questo personaggio, facendolo parlare in prima persona e facendogli esprimere il suo parere sulle cose che accadono. Gli altri personaggi del romanzo sono Mary Jordan ed Evie, le migliori amiche di Lucy, Dewey, il suo fidanzato, Doug, Billy, il professor Banks e sua moglie, i genitori della protagonista, la signorina Balfa, la signora Pitre, Ethel Lee. Il romanzo è ambientato più o meno ai giorni nostri. La storia si svolge a Sweetbay, una cittadina americana nella quale i ragazzi si muovono in vari ambienti, come la scuola, le abitazioni, il parco, la spiaggia e i negozi. Il romanzo parla di Lucy, Mary Jordan ed Evie, tre amiche che stanno trascorrendo l’estate prima di frequentare la quinta Superiore. Le loro vacanze iniziano con un bagno in mare, che si rivela una trappola, perché le costringe ad andare in giro per le vie della periferia completamente nude, a causa del furto dei loro abiti. Superato il brutto scherzo, le ragazze continuano a divertirsi e a far nascere nuovi sentimenti. Lucy conosce Dewey, un ragazzo arrivato da poco nella cittadina, che prende parte alle lezioni private di pianoforte di sua madre. Intanto viene fatta un’audizione per partecipare alla commedia scritta dal professor Banks. Un pomeriggio Lucy si trova da sola con l’uomo, per dargli una mano con i preparativi, e lui trova l’occasione per avvicinarsi alla ragazza, non solo con le parole, ma anche fisicamente, ma lei si allontana e confessa l’accaduto alla direttrice della scuola. Con la scusa delle prove Evie si avvicina a Billy, il fratello di Mary Jordan, e Lucy a Doug. Lucy riesce anche a riunire i suoi genitori che hanno litigato a causa di un fraintendimento sulla relazione della madre con un altro uomo. Dopo due mesi ogni ragazza ha chiarezza sui sentimenti che prova per il suo ragazzo, ma Lucy riceve la spiacevole notizia che Dewey deve andare ad uno stage di musica fuori dal Paese per l’ultimo mese di vacanze. Prima che lui parta c’è la messa in scena dello spettacolo durante la festa cittadina. I due innamorati, quella bellissima sera, decidono di andare sulla spiaggia per stare tranquilli e per potersi salutare come si deve, prima di passare dei lunghi giorni in cui ad uno mancherà l’altro. In generale questa storia mi è piaciuta davvero molto. Pur non essendo un’amante della lettura, questo romanzo mi ha appassionato, tanto da farmelo finire in pochi giorni. I personaggi che troviamo nel romanzo sono persone reali, che hanno una vita come quella che potrebbe avere ognuno di noi. Nel racconto le tre ragazze hanno idee sulla vita, sulle relazioni, sui comportamenti che si devono avere, abbastanza simili. Invece i ragazzi sono divisi in due: Doug e il signor Bancks sono persone che pensano solo ad aspetti materiali, Billy e Dewey sono due giovani che riescono ad osservare la parte interiore delle ragazze. Il linguaggio che viene usato nella storia è adatto ai ragazzi della mia età. Lo stile è abbastanza semplice e i fatti sono narrati con un ritmo abbastanza lento, ma adatto a mettere in risalto le descrizioni e i sentimenti. I temi che hanno ispirato l’autrice sono vari: l’amicizia, che lega tutti i personaggi e fa sì che le incomprensioni vengano risolte e i litigi riappacificati; l’amore che rende la storia sia appassionante sia coinvolgente, trasportando il lettore, attraverso le emozioni, in un universo parallelo. Questo romanzo mi ha aiutato ad essere più consapevole del periodo della vita che sto affrontando. In conclusione, consiglierei questo libro alle ragazze della mia età che, come me, sono molto sentimentali, amano le storie a lieto fine e vogliono sapere di più sui sentimenti che proveranno quando si innamoreranno. Lara Gramazio 3 L 22 ENIGMAMENTE IL GIORNALINO DELLE MARCONI Orizzontali 2. 3. 6. 7. 9. 10. 11. 12. Famoso giornalino delle Marconi Lo siamo noi Sigla della nostra scuola Il nome della nostra palestra Organo che ci fa vivere Il titolo del libro di geografia L’autore della Divina Commedia Il nome di Ferrari Verticali 1. 4. 5. 8. Quella della memoria Piattaforma della classe virtuale Si fa in caso di incendio/terremoto Causata dal Secchia Di Bengala Elisa, 2N e Covella Alessio, 2O 23 il LA REDAZIONE CRUDO BEATRICE 2I MILIOLI SARA 2I LO BIONDO AURA 2L STRAFACE ILARIA 2L ARMILLOTTA 2M NICOLAS ALFARANO CHIARA 2N BENGALA ELISA 2N COVELLA ALESSIO 2O FILOMENA VITTORIA 2P TOTARO MARIA PIA 2P BUFFAGNI GINEVRA 2R PALTRINIERI GIADA 2R BETTALICO MATILDE 2S RISO VERONICA 2S WANG WEN HAN 2S BAIARDI SOFIA 3I MARTINELLI ILENIA 3I NICOLINI CHIARA 3I RUBBIANI FRANCESCA 3I BIANCO GRETA 3L GRAMAZIO LARA 3L KACHNI ZAINABE 3M MARZIA GAIA 3M LAZZERINI ELISA 3N CARPI STEFANO 3O MANTOVANI 3O NADIA SPANO PAOLA 3P PUIU NATALIA 3R 24