ANATOMIA DELL’APPARATO DIGERENTE IN POCHE PAROLE
Il tubo digerente è un vero e proprio tubo che attraversa il nostro corpo con un’entrata, un’ uscita
ed un transito.
Composto da una parte eretta (dalla bocca fino allo stomaco) e da una parte raccolta su se stessa
(intestino), che forma delle circonvoluzioni per ridurre al minimo lo spazio in cui deve essere
contenuto.
Anche il cervello forma delle circonvoluzioni, ma fuse fra loro. Vedendo un cervello di profilo e
una matassa intestinale di fronte si nota una discreta somiglianza. Anche il cervello pare ne abbia
fatto una “questione di spazio” .
Alcuni pensano che in fondo anche il cervello sia una evoluzione particolare dell’intestino, dove
delle anse intestinali evolvendo in un modo particolare, si sono fuse. In fondo anche il cervello è un
organo, a suo modo, cavo.
In grigio la parte cava del cervello
dove circola il liquor midollare
La porta di entrata è la bocca dove alloggiano i denti (per triturare il cibo) e la lingua (serve per
impastare e formare il bolo) che si continua nella faringe che dopo un breve tratto, comunica
davanti con la laringe e dietro con l’esofago, Per evitare che il bolo si infili nella laringe e finisca
nelle vie respiratorie, all’inizio c’è una specie di serranda (epiglottide) che, uncinata dal cibo che
passa, chiude la laringe stessa.
Naso
<--Faringe
Lingua
<--Canale midollare
Epiglottide
<--Vertebre
Laringe
BOCCA, FARINGE,
LARINGE, ESOFAGO
IN SEZIONE
<--Esofago
Trachea
L’esofago è un tubo lungo diversi centimetri, con attorno una parete spessa fatta di muscoli che
creano un’onda progressiva che spinge il bolo verso il basso.
All’interno la parete è liscia e coperta da mucosa che favorisce lo scivolamento del bolo.
L’esofago scende verso il basso appoggiato sulla colonna dorsale e quando incontra il diaframma
(muscolo che separa il torace dall’addome) lo attraversa passando in un foro (jato) per raggiungere
lo stomaco che sta sotto, nell’addome.
Esofago
Trachea
Aorta
Bronchi
ESOFAGO E PARTE STOMACO.
DIAFRAMMA SEZIONATO
CON JATO
Diaframma
Jato
Stomaco sezionato
Diaframma
Cardias
Cistifellea
Cistife3lle
aLEA
Coledoco
Fegato
Stomaco
Piloro
Duodeno
.
Lo stomaco è una sacca con una parete muscolare spessa esterna e una parete interna con tante
piegature (pliche) ricoperta da una mucosa che secerne un acido molto potente (acido cloridrico).
La parete dello stomaco è protetta dall’azione di questo acido e, normalmente, non viene intaccata.
Fra esofago e stomaco c’è una valvola detta cardias che serve ad evitare che il contenuto dello
stomaco torni su, specie in posizione distesa, (dove viene a mancare l’azione della gravità) in
esofago.
Dopo lo stomaco inizia l’intestino detto duodeno, che è un breve tratto a forma di C, dove sboccano
il coledoco (porta la bile) ed il dotto pancreatico (porta gli enzimi del pancreas). Fra stomaco e
duodeno c’è ancora una valvola che si chiama piloro, e che serve a evitare il ritorno del contenuto
dal duodeno allo stomaco. Il duodeno si continua nell’intestino.
cardias
pliche
piloro
duodeno
L’intestino tenue, diviso in due parti (digiuno ed ileo) è costituito da tubo lungo circa 5 metri che
è avvolto su se stesso in circonvoluzioni (anse) ed al suo interno, è tappezzato da una mucosa, a sua
volta pieghettata per aumentare la superficie di assorbimento. Persino la faccia delle cellule
intestinali che guardano verso il cavo non è liscia, ma è piena di ripiegature, sempre per aumentare
la superficie di assorbimento, mantenendo lo stesso spazio. Per farmi capire è come prendere un
foulard e piegarlo tante volte per farlo stare in saccoccia!
Anche l’intestino è circondato da una muscolatura sottile e all’interno c’è la mucosa.
Alla fine dell’intestino tenue, c’è il grosso intestino, che corre lungo le pareti dell’addome per circa
un metro e mezzo, con un tratto ascendente, (lungo la parete addominale destra), il tratto trasverso
(sotto il diaframma) ed il tratto discendente (lungo la parete di sinistra).
Fra intestino tenue e primo tratto (ascendente) del grosso intestino c’è la valvola ciecale che serve a
non far ritornare il contenuto indietro.
L’innesto fra ileo e tratto ascendente del grosso intestino (cioè nell’addome, in basso e a destra)
avviene di lato e non in continuità, (come avviene fra faringe, esofago, stomaco, duodeno, digiuno
ed ileo), perché il tratto ascendente è, verso il basso, chiuso a culo di sacco, dove si trova
l’appendice.
Il tratto discendente del grosso intestino (quindi nell’addome in basso a sinistra) che si continua poi,
dirigendosi posteriormente, nel sigma (piccolo tratto ad esse) che, a sua volta, si continua nel retto.
Il retto, tratto di pochi lungo pochi centimetri prima dell’ano, forma una specie di ampolla, detta
cloaca, che fa da magazzino provvisorio alle feci prima dell’espulsione infine c’è l’ano, che non è
un semplice buco di uscita, ma un organo vero e proprio, con dei muscoli specifici che fanno da
valvola vera e propria, che chiude ermeticamente l’uscita, salvo aprirsi nel momento
dell’evacuazione.
La principale funzione del grosso intestino è quella di riassorbire l’acqua e le sostanze che non
devono comunque andare perse e la solidificazione delle feci .
Trasverso
Ascendente
Discendente
Valvola ciecale
Tenue
Sigma
Cieco
Appendice
Retto
Ano
Tutti gli organi contenuti nell’addome sono ricoperti da una pellicola trasparente, molto viscida
detto peritoneo, che serve ad evitare sfregamenti fra gli organi fra di loro ed , in particolare, delle
anse intestinali. Quando si lede per fatti infiammatori o per interventi chirurgici, allora si formano le
aderenze, cioè una o più anse che si “impacchettano” le une con le altre e che possono causare le
occlusioni o le fistole (comunicazione fra un’ansa e un’altra attraverso le rispettive pareti intestinali.
Da segnalare infine che tutti i vasi vengono distribuiti da un grande grembiale, ricco di grasso, che
corre lungo tutte le anse intestinali, detto mesentere (si vede bene nella figura dell’intestino tenue
più sopra).