AMBIENTAZIONE LA GRECIA E LA NASCITA DELLA FILOSOFIA OCCIDENTALE Si dice che la filosofia occidentale sia nata in Grecia poiché Greci risultano i primi autori di testi scritti di filosofia e perché essi sono stati i primi a impegnarsi in una indagine critica e razionale della realtà, libera (a differenza delle forme di sapere orientale) di fronte alle tradizioni, alla religione, ecc. L'ELLADE E LE CONDIZIONI STORICHE POLITICHE CHE HANNO FACILITATO LA NASCITA DELLA FILOSOFIA Caratteri e sviluppo della civiltà greca Gli elementi della civiltà greca che più sono stati favorevoli alla nascita della filosofia sono la forma statale della Polis e la democrazia, che costituiscono per la prima volta terreno fertile per un dialogo fra varie opinioni diverse e per la ricerca di motivazioni intellettualmente convincenti. Società dinamica e filosofia La necessità di una società dinamica (che metta cioè in discussione i modelli cristallizzati del passato) per lo sviluppo della filosofia spiega anche perché essa si sia sviluppata prima nelle colonie greche che non nella madrepatria. Grazie ai traffici marittimi infatti le colonie avevano sviluppato una mentalità più aperta ed elastica. PRIMORDI E RETROTERRA CULTURALE DELLA FILOSOFIA GRECA Le cosmologie mitiche, i Misteri e i Sette Savi L'arte e la religione greca avevano già abbozzato alcune riflessioni di ampio respiro sull'uomo e sul mondo. Nelle cosmologie mitiche appare il problema filosofico del principio delle cose, a cui però viene data una risposta mitica. Nella religione dei Misteri, e soprattutto nell'Orfismo, compaiono concetti che verranno poi ripresi da filosofi successivi (la divisione fra anima e corpo e la superiorità della prima sul secondo, ad esempio). Nella leggenda dei Sette Savi compare per la prima volta una riflessione morale: i Sette Savi sono sette personaggi della tradizione greca a cui sono attribuite brevi sentenze o motti morali (come ad esempio “conosci te stesso”). La poesia La filosofia greca fu anche anticipata dalla poesia, in cui appare per la prima volta il concetto di una legge che regola le apparentemente disordinate e mutevoli vicende della vita umana. IL NOME E IL CONCETTO DI FILOSOFIA PRESSO I GRECI La parola “filosofia” appare relativamente tardi. Pitagora la usa per indicare il distacco tra la contemplazione disinteressata dei filosofi e l'affaccendamento degli altri uomini; al posto della parola filosofo si usava “sofista”, ossia sapiente. LE SCUOLE FILOSOFICHE Fin dall'inizio la ricerca filosofica fu in Grecia una ricerca associata, sorsero però molte scuole filosofiche in cui gli scolari di una scuola erano uniti da solidarietà di pensiero, ma anche di costume e di vita. PERIODI DELLA FILOSOFIA GRECA Considerando i problemi principali affrontati dai filosofi, la filosofia greca si può dividere in 5 periodi: I. Periodo cosmologico II. Periodo antropologico III. Periodo ontologico IV. Periodo etico V. Periodo religioso FONTI DELLA FILOSOFIA GRECA Le fonti della filosofia greca sono costituite: a) dalle opere e dai frammenti dei filosofi; b) dalle testimonianze di autori posteriori. I PRESOFISTI LA SCUOLA IONICA DI MILETO Nel VI secolo a.C. Si sviluppa nella Ionia una fiorente civiltà commerciale, nella quale comparì la ricerca filosofica. Il problema della sostanza primordiale I primi filosofi incentrano la loro ricerca nel problema dell'arché, ossia di quel principio che è origine delle cose e legge o forza della loro nascita e morte. I primi filosofi sono perciò ilozoisti e panteisti, essi credono cioé che la materia primordiale sia fornita di una forza intrinseca che la fa muovere e tendono ad identificare il principio eterno del mondo con la divinità. Talete Talete di Mileto è il fondatore della scuola ionica, e fu uomo politico e scienziato oltre che filosofo. Egli identificava l'arché con l'acqua. Anassimandro Contemporaneo e concittadino di Talete, fu anche egli astronomo e politico oltre che filosofo. È il primo autore di uno scritto di filosofia (Intorno alla natura). Identifica l'arché in un principio infinito e indeterminato, chiamato apeiron, dal quale tutte le cose hanno origine e nel quale tutte le cose si dissolvono. Tale principio è divino. Le cose derivano dall'apeiron attraverso il processo di separazione: dall'apeiron, in movimento costante, si separano i contrari. I mondi, la terra, l'uomo La natura stessa della sostanza primordiale induce Anassimandro ad ammettere l'infinità dei mondi. Il mondo è un cilindro e la terra è sospesa nel suo centro, gli uomini hanno avuto origine dagli altri animali, in particolare dai pesci. Anassimene Anassimene riconosce l'arché nell'aria. Il mondo è come un animale gigantesco che respira, in esso avvengono perciò i due processi di rarefazione e condensazione, che danno origine a tutte le cose. PITAGORA E I PITAGORICI Pitagora nacque a Samo e fondò a Crotone una scuola filosofica che ebbe anche una connotazione religiosa, e la cui dottrina fondamentale era la metempsicosi (ossia la trasmigrazione dell'anima). La filosofia era vista come la via per liberare l'anima dal corpo. L'elaborazione della matematica scientifica I pitagorici per primi cominciarono a trattare la matematica come una vera e propria scienza, stabilendone il carattere rigoroso della dimostrazione. Il numero come principio del cosmo La filosofia dei pitagorici è un riflesso della loro matematica. Essi identificano nel numero il principio di tutte le cose. La vera natura del mondo consiste nel suo ordinamento geometrico ed esprimibile in numeri. Le opposizioni tra le cose sono riconducibili all'opposizione fra numeri pari e numeri dispari: la filosofia pitagorica è quindi una filosofia dualistica. La dottrina fisica I pitagorici furono i primi a sostenere la sfericità della terra e dei corpi celesti. Alcuni di loro abbandonarono il geocentrismo (Aristarco di Samo fu il primo a ipotizzare l'eliocentrismo). Le teorie antropologiche Sia la psicologia che l'etica pitagorica hanno come base il concetto di “armonia”: essi vedono l'anima come combinazione armonica delle parti del corpo e la giustizia consiste nel premiare meriti uguali con uguali compensi, punire colpe uguali con pene uguali. ERACLITO Eraclito visse ad Efeso, nella Ionia, tra il VI e il V secolo a.C. Di lui sappiamo pochissimo. Era un aristocratico. Alla base del suo pensiero sta la contrapposizione fra la filosofia, ossia la verità, e la comune mentalità degli uomini, ossia l'opinione (errata), detta “doxa”. I non-filosofi sono considerati “dormienti”, i filosofi “svegli”. La teoria del divenire Il “motto” della filosofia eraclitea è “Panta rei”, ossia “tutto scorre”: difatti il concetto fondamentale della sua filosofia è quello del divenire. La forma propria dell'essere è il divenire, e il principio del mondo è perciò il Fuoco, elemento mobile per eccellenza. La dottrina dei contrari Per Eraclito la legge segreta del mondo consiste nella connessione fra i contrari: essi non possono esistere l'uno senza l'altro, ma non possono fare a meno di lottare fra loro, e tale conflitto mantiene l'armonia del mondo. Tale legge è definita da Eraclito “Logos”, ossia razionalità. L'universo come Dio-Tutto La filosofia eraclitea non può che identificarsi infine con una identificazione panteistica dell'Universo con Dio. PARMENIDE Fondatore della scuola eleatica, scrisse un'opera in versi “Intorno alla natura”. Il sentiero della verità Secondo Parmenide, l'uomo ha di fronte a sé due vie, il sentiero della verità (aletheia), basato sulla ragione, e il sentiero dell'opinione (doxa). Seguendo il primo sentiero, arriva alla conclusione che l'essere è, e non può non essere; il non essere non è, e non può essere: ossia solo l'essere esise e può essere detto e pensato. Il mondo dell'essere e della ragione Negando tutto ciò che presupporrebbe il non essere, Parmenide trova gli attributi del vero essere: ingenerato, eterno, immutabile, immobile, unico, omogeneo, finito. L'Essere parmenideo è l'essere ontologicamente perfetto. La problematica identificazione dell'essere parmenideo Data la scarsità dei frammenti, non conosciamo con precisione cosa sia esattamente l'essere vero che Parmenide descrive e c'è un dibattito aperto fra gli studiosi. Il mondo dell'apparenza e dell'opinione Il mondo in cui viviamo, essendo molteplice e mutabile, risulta per Parmenide una pura apparenza. Egli si propone di dare una spiegazione “plausibile” di tale mondo (che non ci è pervenuta se non in minima parte). La problematica “terza via” di Parmenide Quindi sembra che per Parmenide la doxa si divida in fallace (che include nei suoi ragionamenti il non essere) e plausibile (che esclude il non essere). ZENONE La difesa polemica di Parmenide Scolaro e amico di Parmenide, con dei paradossi e delle dimostrazioni per assurdo confuta l'esistenza della molteplicità e del mutamento. Gli argomenti contro la pluralità Sono due: 1. Se le cose sono molte, il loro numero è, contemporaneamente, finito (perché non sono né più né meno di quante sono) e infinito (perché fra l'una e l'altra ce n'è una terza e così via all'infinito). 2. Ammettendo che le cose sono composte da molte unità, se l'unità non ha grandezza, le cose non hanno grandezza; se ha una certa grandezza, le cose composte da infinite unità hanno infinita grandezza. I primi due argomenti contro il movimento Sono i due famosi paradossi dello stadio (non si può arrivare all'estremità dello stadio, perché prima bisognerebbe arrivare alla metà di esso e prima ancora alla metà della metà e così via all'infinito, in un tempo finito) e dell'Achille e la tartaruga (se la tartaruga ha un passo di vantaggio, Achille non la raggiungerà mai). Le discussioni critiche sull'argomento dell'Achille Tale argomento è valido solo se si presuppone la divisibilità infinita dello spazio. Secondo Aristotele, solo lo spazio mentale è infinito, mentre quello reale è finito e tale argomento non sarebbe valido. Il terzo e il quarto argomento contro il movimento Presupponendo l'esistenza di istanti indivisibili, una freccia in movimento è in realtà immobile, perché in ogni istante occupa solo lo spazio pari alla sua lunghezza. Il quarto argomento è quello delle masse nello stadio: un punto mobile che va ad una velocità x va a quella velocità se paragonato ad un punto immobile, ad una velocità 2x se paragonato ad un punto che si muove in direzione contraria alla stessa velocità. I PLURALISTI I fisici pluralisti La loro filosofia si interessa nuovamente del problema della natura e tenta per la prima volta una sintesi fra eraclitismo ed eleatismo, distinguendo fra i composti (mutabili) e gli elementi (immutabili) che combinandosi fra loro danno origine alle cose. EMPEDOCLE Le quattro radici La nascita e la morte sono apparenze: l'unione degli elementi è la nascita delle cose, la loro disunione è la morte. Gli elementi sono quattro: acqua, aria, terra e fuoco; Empedocle le chiama “radici”. A governarle sono due forze contrapposte: l'Amore che tende ad unirle, l'Odio che tende a separarle. Il ciclo cosmico e la conoscenza Vi è perciò un ciclo cosmico, in 4 fasi: 1. Lo Sfero, dominio completo dell'Amore: tutti gli elementi sono uniti, non c'è vita. 2. Contesa fra Amore e Odio: c'è vita. 3. Il Caos dominio completo dell'Odio: tutti gli elementi sono separati, non c'è vita. 4. Contesa fra Amore e Odio: c'è vita. Il principio fondamentale della conoscenza è che il simile conosce il simile: noi conosciamo le cose mediante l'incontro tra l'elemento dentro di noi e lo stesso fuori di noi. ANASSAGORA La teoria dei semi Introdusse la filosofia ad Atene. Gli elementi che costituiscono le cose e i fenomeni, unendosi e separandosi, sono i semi, particelle piccolissime di materia, divisibili all'infinito. Sono di tipi diversi, con qualità diverse. L'intelligenza ordinatrice I semi sono guidati ed ordinati da un'intelligenza divina, il Nous. A questa intelligenza ordinatrice si deve l'ordine del mondo. È il primo esempio di spiegazione finalistica del mondo, che avrà molto futuro nella storia della filosofia. Conoscenza, esperienza e tecniche Anassagora ritiene che noi conosciamo attraverso il dissimile (ossia conosciamo il caldo con il freddo, ecc.). Il sapere trova la sua concretizzazione nelle tecniche. L'ATOMISMO DI DEMOCRITO Anche se viene presentato assieme ai pre-socratici, cronologicamente Democrito è un post-socratico e la sua dottrina presenta una tendenza enciclopedica. Una vita per il sapere Le notizie biografiche su Democrito si perdono spesso nella leggenda. Fu completamente dedito alle sue ricerche e a lui sono attribuiti molti scritti. Verità e scienza Democrito, in campo gnoseologico, fa una distizione fra conoscenza sensibile, che conosce la superficie delle cose, e conoscenza razionale, che riesce a cogliere l'essere vero. Il sistema della natura Gli atomi Gli atomisti identificano l'essere con il pieno e il non essere con il vuoto. Il pieno è la materia, costituita dagli atomi (particelle indivisibili) e il vuoto è lo spazio in cui gli atomi si muovono. Gli atomi sono indivisibili perché, se fossero divisibili all'infinito, si arriverebbe a dissolverli nel vuoto. Le proprietà degli atomi Gli atomi non hanno differenze qualitative, ma solo quantitative: si differenziano cioè solo per forma geometrica e grandezza. Le proprietà dei corpi dipendono perciò dalla forma degli atomi o dall'ordine con cui sono combinati. Il movimento degli atomi e l'infinità dei mondi Gli atomi si muoverebbero in maniera caotica, in tutte le direzioni: poiché essi sono infiniti e infinite sono le possibilità di combinazione, Democrito ritiene che esistano infiniti mondi, che continuamente nascono e muoiono. Il materialismo e il meccanicismo La materia complessiva dell'Universo è eterna (poiché nulla si crea dal nulla, e nulla torna al nulla). L'atomismo rappresenta il primo esempio di materialismo della filosofia, ossia la prima dottrina in cui la materia è l'unica sostanza e l'unica causa delle cose. Non vi è perciò alcuna Intelligenza divina che governa il mondo: al materialismo è connesso l'ateismo. L'atomismo è anche l'esempio più importante di spiegazione meccanicistica del mondo, che (in contrapposizione al finalismo, che spiega la realtà mediante la nozione di “scopo”) spiega la realtà in virtù delle cause efficienti dei fenomeni, indipendentemente dal loro fine. Esso è un esempio di causalismo, poiché tutto quello che avviene nell'Universo avviene per una certa causa che l'ha determinato. L'anima e la conoscenza Per Democrito, anche l'anima è materiale e corporea, ed è costituita da atomi sottili. Le sensazioni sono prodotte dagli effluvi di atomi che partono dagli oggetti e arrivano al corpo umano, venendo a contatto con gli atomi dell'anima. Le cose hanno proprietà oggettive, ossia le caratteristiche quantitative e spaziali, e proprietà soggettive, che esistono solo in relazione ai nostri organi percettivi. L'etica Democrito elegge la ragione a giudice e guida dell'esistenza e fa dell'equilibrio e della misura il supremo ideale di condotta. Il bene supremo è la felicità, che risiede nell'interiorità dell'anima. Solo la ragione e la giustizia rendono felici.