REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici - Servizio Fitosanitario Regionale FUOCO BATTERICO DELLE ROSACEE Erwinia amylovora E' una malattia causata dal batterio "Erwinia amylovora" (Burril) Winslow et al., che si manifesta con un caratteristico annerimento dei germogli, dei fiori e delle foglie che sembra causato da una fiamma. Il Colpo di Fuoco Batterico è la più importante malattia delle Rosacee (pero, melo, cotogno, biancospino, ecc...). Nell'Unione Europea è stato segnalato in tutti i paesi ad esclusione di Spagna, Portogallo e Austria. In Italia la malattia ha attualmente assunto carattere epidemico nelle regioni Emilia-Romagna e Veneto ed è stata segnalata in Lombardia. SINTOMI I sintomi del Colpo di Fuoco Batterico possono comparire su tutte le parti aeree della pianta. L'infezione comincia a manifestarsi alla ripresa vegetativa con l'annerimento e l'avvizzimento dei mazzetti fiorali. Successivamente dai fiori l'infezione passa ai frutticini appena allegati che anneriscono e raggrinziscono. Le foglie colpite dapprima si ricoprono di macchie angolari scure per poi annerire ed accartocciarsi completamente insieme al picciolo. Foglie e frutticini tendono a restare saldamente attaccati al ramo. Dalle foglie colpite l'infezione può raggiungere i frutti. Foto 1: Crataegus colpito da fuoco batterico Foto 2: sintomo di annerimento su germoglio di melo Foto 3: frutticino di pero colpito da E. amylovora In condizioni di notevole umidità è possibile notare sui fiori, sulle foglie e sui piccioli gocce di essudato batterico. Anche i giovani germogli in accrescimento possono essere colpiti; essi avvizziscono assumendo una colorazione marrone-rossastra ed assumono il tipico ripiegamento verso il basso detto "a pastorale". Durante l'estate la progressione dell'infezione su rami, branche e tronco causa la formazione di cancri corticali, aree di colore più scuro a forma irregolare con margini leggermente rilevati (cancri indeterminati). Questi cancri possono estendersi notevolmente durante la stagione vegetativa emettendo abbondanti essudati batterici in ambienti umidi oppure, in condizioni ambientali più asciutte, filamenti di consistenza semisolida contenenti i batteri. La malattia ha una progressione rapida nei tessuti della pianta ospite e può portare in pochi anni alla sua morte. Le piante più gravemente colpite dal Colpo di Fuoco Batterico sono il pero (Pyrus) tra le piante da frutto e il biancospino (Crataegus) tra le piante ornamentali e spontanee. Altre piante ospiti di questa batteriosi, presenti nei nostri ambienti, sono il melo (Malus), il cotogno (Chaenomeles, Cydonia), il cotognastro (Cotoneaster), il nespolo (Eriobotrya, Mespilus), l'agazzino (Pyracantha) e il sorbo (Sorbus). I sintomi descritti sono analoghi per tutte queste specie con l'unica differenza per il pero e il biancospino dove la malattia ha una progressione molto più rapida. CICLO BIOLOGICO Foto 4: ripiegamento a pastorale di un germoglio di pero Nelle aree dove è già presente la malattia i cancri costituiscono la principale fonte di inoculo. I batteri sotto forma di essudati evadono dai cancri e, veicolati dalla pioggia, dal vento, dagli insetti, dagli uccelli e dall'uomo (potature) infettano fiori, foglie e germogli. La penetrazione nei tessuti avviene soltanto attraverso aperture naturali degli organi della pianta come le strutture fiorali e attraverso le ferite. Il periodo più critico è quindi la fioritura. Le condizioni ambientali che favoriscono l'infezione sono temperature superiori ai 18°C e, soprattutto, elevate umidità (>60%) associate a nebbie, rugiade, piogge e grandinate. Durante l'estate l'infezione progredisce interessando foglie, frutti, rami e branche, con necrosi e formazioni, su questi ultimi, di cancri visibili in autunno. Nelle aree dove la malattia non è presente la diffusione dell'infezione è dovuta principalmente all'introduzione di materiale di propagazione infetto asintomatico. Infatti il batterio può sopravvivere, senza causare malattia, sia sulle superfici di tale materiale (fase epifita), che entro le sue strutture vascolari (fase endofita). Foto 5: cancri rameali Foto 6: sintomi su foglie di Cotoneaster DIFESA L’unica misura di difesa applicabile nel caso di presenza della malattia è l’immediata distruzione con il fuoco delle piante infette fino al completo incenerimento. Quindi è di fondamentale importanza mettere in atto misure di difesa essenzialmente preventive particolarmente valide per regioni come il Lazio dove la malattia non è presente. Tali misure sono: - uso di materiale di propagazione sano, prodotto in aree esenti dalla malattia o dove la batteriosi sia sotto stretto controllo. ' Prima di acquistare tale materiale è necessario accertarsi sempre che sia accompagnato dal passaporto "ZP", in quanto l'Italia è considerata attualmente "zona protetta" nei confronti di questa malattia, (ai sensi del D.Lgs 214/2005) e dal documento di commercializzazione (ai sensi del D.M. 14.4.98). Questi documenti costituiscono garanzia di controllo dei materiali di propagazione nel luogo della loro produzione; - controllo visivo costante delle piante nei frutteti di pomacee e nei vivai al fine di individuare tempestivamente i primi focolai d'infezione avvertendo immediatamente il Servizio Fitosanitario Regionale che provvederà agli accertamenti del caso. E' molto importante, inoltre, tenere sotto controllo la situazione fitosanitaria delle piante ospite vicine; - limitazione delle concimazioni primaverili azotate ed effettuare irrigazioni equilibrate in modo da evitare l'eccessivo sviluppo vegetativo e così abbassare notevolmente il pericolo di un'infezione di Colpo di Fuoco Batterico; - effettuazione delle potature "al bruno", nella fase di pieno riposo, quando le condizioni ambientali sono sfavorevoli alle infezioni. Tali potature devono essere effettuate con strumenti debitamente disinfettati (con sali di ammonio quaternario alla dose di 1 g/l di benzalconio cloruro) e i tagli più grandi accuratamente protetti con mastice; - difesa chimica di tipo preventivo a base di prodotti rameici (poltiglia bordolese, ossicloruro e idrossido di rame). Questi trattamenti, che possono solo contenere la malattia e non sono risolutivi, vanno effettuati in prefioritura, specie dopo eventuali grandinate e gelate tardive, al fine di ridurre il livello di inoculo batterico e prevenire le infezioni fiorali. In considerazione dei gravissimi danni che questa batteriosi può causare su numerose piante da frutto ed ornamentali, il nostro Paese ha adottato un decreto che impone misure di lotta obbligatoria (Decreto 10/9/99, n.356) che si riassumono di seguito: - il Servizio Fiitosanitario Regionale esercita il controllo del territorio della regione attraverso una rete di monitoraggio al fine di rilevare focolai iniziali di Colpo di Fuoco Batterico e poter adottare tempestivi interventi eradicanti. Questa rete, approntata fin dal 1991, è costituita da una serie di punti di controllo distribuiti lungo alcuni itinerari posti in corrispondenza delle vie di comunicazioni più importanti della regione. Questi punti sono costituiti da piante spontanee tra quelle ospiti della batteriosi, da vivai di piante ornamentali e da frutto e da frutteti di pomacee e vengono controllati mediante ispezioni ufficiali due volte l'anno nei periodi maggio-luglio e settembre-ottobre; - se viene accertata la presenza di un focolaio primario di Erwinia amylovora, il Servizio Fitosanitario Regionale dichiara immediatamente contaminata l'area interessata dalla malattia disponendo la distruzione di ogni pianta visibilmente infetta e delle piante limitrofe ospiti asintomatiche. Tutto ciò è a cura e spese dei proprietari dei terreni contaminati e deve essere attuato sotto il controllo degli ispettori del Servizio Fitosanitario Regionale. Tale distruzione deve avvenire accatastando le piante infette nel punto di estirpazione, o in area limitrofa, e bruciandole fino al completo incenerimento; - il Servizio Fitosanitario Regionale, istituisce attorno ai focolai una "zona di sicurezza" dell'estensione di circa 3,5 chilometri quadrati (raggio di almeno 1 km), che ispeziona accuratamente nel resto della stagione ed in quella successiva al fine di accertare l'eventuale presenza di altri sintomi della malattia. Ogni pianta o parte di pianta con sintomi sospetti di Colpo di Fuoco deve essere immediatamente estirpata e distrutta. L'asportazione di parti infette deve essere effettuata con taglio ad almeno 40 centimetri dal limite visibile della lesione; - per un periodo di un anno dal momento dell'accertamento della malattia è vietato trasportare fuori dalla "zona di sicurezza" materiale vegetale di piante ospiti di E. amylovora (compresi polline, frutti e semi) e mettere a dimora in tali zone piante ospiti di questo batterio, senza la preventiva autorizzazione del Servizio Fitosanitario Regionale. E', inoltre, vietato lo spostamento degli alveari, nei periodi a rischio, dalle "zone di sicurezza" verso le zone ancora indenni. Tali periodi a rischio e le aree interessate al divieto saranno determinati annualmente dal Servizio Fitosanitario Regionale. Per chi non applica quanto disposto dal decreto di lotta obbligatoria e non ottempera alle disposizioni impartite dal Servizio Fitosanitario Regionale è prevista la denuncia all'autorità giudiziaria, a norma dell'art.500 del Codice Penale. E' necessario segnalare ogni caso sospetto a: SERVIZIO FITOSANITARIO REGIONALE VIA ROSA RAIMONDI GARIBALDI ,7 - 00145 Roma Tel. 06/51686827 – 06/51684047 – 06/51686816 - Fax 06/51686828 e-mail: [email protected] Le foto 1 e 6 sono state tratte dal sito web: www.stadt-zeurich.ch La foto 2 è stata tratta dal sito web: www.vaad.gov.lv Le foto 3, 4 e 5 sono state tratte dal sito web: www.forestryimages.org