L’effetto Doppler in Astrofisica Fabrizio Mazzucconi Società Astronomica Italiana 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 1 La velocità e la radiazione • Le caratteristiche della radiazione sono determinate dalla sorgente. • Dalle sue condizioni fisiche • Ma il suo stato di moto può cambiare la sua percezione: effetto Doppler 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 2 Effetto Doppler A 17/09/2016 B Scuola di Stilo 2015 3 Un po’ di storia …. Christian Andreas Doppler (1803-1853) Nasce a Salisburgo il 29.11.1803 – suo padre era uno scultore; 1822 – 1829: studia matematica meccanica e astronomia a Vienna; 1835 – 1844: insegna al Politecnico di Praga; 1842: il 25 maggio presenta all’Accademia Reale Boema il lavoro sull’effetto che prenderà il suo nome, sulle onde sonore; 1850: viene nominato direttore dell’Istituto di Fisica dell’Università di Vienna; 1852: si trasferisce a Venezia sperando di beneficiare del clima; 17 marzo 1853: muore di tubercolosi a Venezia. Nel 1848 Hippolyte Fizeau scorpi lo stesso effetto sulle onde elettromagnetiche Misura dell’effetto Doppler • Ricordiamo che per l'effetto Doppler vale la relazione: 0 v z 0 0 c con v=c z, velocità relativa fra osservatore e sorgente, che vale finchè v<<c 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 5 La formula relativistica altrimenti occorre fare ricorso alla formula relativistica: v 1 c z 1 v 1 c 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 6 Nella realtà Nella realtà l’osservatore e la sorgente saranno entrambi in movimento, rispettivamente con velocità Vo e VS , quindi le cose si complicheranno,. o= S (c ± VS)/(c ± Vo) I calcoli ci dicono che la lunghezza d’onda S della radiazione emessa sarà vista dall’osservatore a lunghezza d’onda o espressa dalla legge: 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 7 Conseguenze osservative Dalla formula si evince immediatamente che: se osservatore e sorgente si avvicinano, v è negativo e quindi λ diminuisce (il che nel visibile vuol dire andare verso il blu) 0 v z 0 0 c mentre se i due si allontanano, v è positivo, λ aumenta e noi vediamo le righe nel visibile spostarsi verso il rosso 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 8 Applicazioni tecnologiche: Il radar Il Radar (RAdio Detection And Ranging) è un sistema che utilizza onde radio o microonde per il rilevamento e la determinazione della posizione (distanza, azimuth, altezza) ed, eventualmente, della velocità di oggetti, sia fissi che mobili. In questo caso vengono chiamati radar-Doppler. Applicazioni tecnologiche: Il radar metereologico Il radar meteorologico permette di rilevare in tempo reale i fenomeni di precipitazione in atto, di misurare la velocità del vento e di fare previsioni Il radar meteorologico offre infatti le seguenti opportunità: • visione globale, in tempo reale, dei fenomeni di precipitazione in atto su un’area molto vasta ; • monitoraggio della precipitazione con continuità spaziale; • elevata frequenza temporale della osservazione; • analisi della precipitazione lungo sezioni verticali; • seguire lo spostamento e l’evoluzione dei fenomeni. Applicazioni tecnologiche: Autovelox Sono apparecchi basati su tecnologia radar. Il velocimetro radar effettua la misura della velocità valutando l’eco di un segnale radar emesso su determinate frequenze, riflessa dal veicolo in movimento. Applicazioni tecnologiche: Diagnostica medica Ecografia Doppler: tecnica non invasiva per lo studio della situazione anatomica e funzionale dei vasi sanguigni e del cuore, per una valutazione emodinamica del flusso sanguigno e per quantificare i gradi di stenosi. L’effetto Doppler in Astrofisica: L’effetto Doppler è uno strumento potente in astrofisica, che permette lo studio della dinamica dei sistemi, in quanto permette una misura diretta di velocità radiali, indipendente dalla distanza, • Applicazione agli studi sul Sole; • Applicazione agli studi planetari e stellari; • Misura delle distanze; • Applicazione allo studio delle galassie; • Applicazioni cosmologiche; Lo studio dei “terremoti”sul Sole Nel sole viene prodotta una enorme quantità di energia. Una frazione di questa viene trasformata in onde di pressione della materia all’interno del sole. Queste onde arrivano fino alla superficie e la fanno vibrare. Dalle vibrazioni superficiali del sole si può ricostruire la velocità delle onde all’interno. Eliosismologia: il sole come un immenso organo a canne • I moti convettivi all’interno del sole, generano onde “acustiche”. Queste onde restano intrappolate all’interno del sole, come le onde sonore sono intrappolate nella canna di un organo. : Il rimbalzo di un’onda: Risultati dell’eliosismologia Analizzando lo “spettro” delle frequenze di oscillazione si puo’ studiare l’interno del Sole. In particolare si determinano: • inizio della zona convettiva (0.711 R); • Abbondanza in massa di He (24.5%) alla superficie; • La rotazione solare; dell’interno Dopplergramma corretto per la rotazione solare: sono evidenti i moti dovuti alla supergranulazione della superficie. Velocità e periodo di rotazione di un pianeta Si pone la fenditura dello spettroscopio sul disco del pianeta, perpendicolarmente all’asse di rotazione (p.e., l’equatore). L’inclinazione delle righe sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà la velocità di rotazione che sarà: : E quindi, noto il raggio equatoriale R del pianeta, il suo periodo T di rotazione sarà: Turbolenza e temperatura cinetica delle atmosfere stellari Le righe di uno spettro, pur corrispondendo ad una transizione ben definita e quindi all’emissione o assorbimento di una radiazione monocromatica di frequenza: n=(E2–E1)/h, presentano una larghezza non nulla 1. Allargamento naturale: per il Principio di Indeterminazione di Heisenberg, non esistono righe rigorosamente monocromatiche ma tutte hanno una larghezza naturale: dE dt ≈ h/2π 2. Allargamento per collisione: a causa della collisione dell’atomo con un’altra particella, i livelli di partenza ed arrivo di una transizione non saranno E1 e E2, ma E1 + ΔE1 e E2 + ΔE2. Ciò produrrà una riga di frequenza: ν1,2 + Δν1,2. Allargamento totale 3. Allargamento per effetto Doppler Termico: dovuto al moto di agitazione termica degli atomi dell’atmosfera stellare le cui velocità seguono una distribuzione gaussiana con velocità media: V0 = (2KT)1/2 = c (ΔλD /λ0) Ciò determinerà un allargamento doppler ΔλD della riga legato a V0 e T dalla relazione: V0 = c (ΔλD/λ0) Si può dimostrare che l’allargamento Doppler agisce al centro della riga, mentre quello naturale e collisionale sulle ali (vedasi figura). Effetti esterni 4. Effetto Stark: allargamento delle righe dovuto alla presenza di un campo elettrico. 4. Effetto Zeeman: allargamento delle righe dovuto alla presenza di un campo magnetico. 4. Altre cause di allargamento delle righe: a) rotazione delle stelle (purché il polo dell’asse di rotazione non coincida con la visuale); a) turbolenza del gas della fostosfera; a) espansione degli strati di gas attorno la fotosfera. Atmosfere in espansione Il profilo P-Cygni è tipico delle stelle che possiedono un forte vento solare oppure una fotosfera in espansione. Il profilo dello spettro è caratterizzato dalla presenza di una riga in assorbimento spostata verso il blu e da una riga in emissione spostata verso il rosso. Spiegazione La riga in assorbimento deriva dalla radiazione luminosa che proviene dalla parte della fotosfera che si muove in direzione dell’osservatore. La riga in emissione proviene dalle regioni della fotosfera in espansione che non si muovono in direzione dell’osservatore. Applicando l’effetto Doppler, attraverso questo profilo è possibile calcolare la velocità di espansione della fotosfera. Stelle binarie spettroscopiche Si tratta di stelle doppie non risolvibili otticamente ma riconoscibile grazie allo spostamento Doppler delle righe delle due componenti. Le righe dei loro spettri si spostano alternativamente verso il rosso (quando la stella si allontana) e verso il violetto (quando si avvicina). Estrema importanza dell’osservazione Dall’entità e dal periodo dell’odcillazione si può risalire ai parametri fisici del sistema. Poiché nel moto attorno al baricentro, una componente si avvicina mentre l’altra si allontana, le due curve saranno opposte rispetto all’asse del baricentro ed in modo che in qualsiasi istante t sia sempre: VA/VB = cost. VA VB Alla ricerca della massa delle stelle Indicando con mA e mB le rispettive masse, con aA e aB le rispettive distanze dal baricentro in modo che sia a = aA + aB, si dimostra che vale la relazione: aA/aB = mB/mA = VA/VB = cost. Per ricavare le singole masse è necessario conoscere l’inclinazione i del piano dell’orbita del sistema rispetto al piano del cielo: Piano orbita Piano del cielo i Linea di vista Soltanto quando i ≈ 90°, e cioè sin i ≈ 1 è (doppia spettrofotometrica) possibile ricavare le masse delle due componenti dalle funzioni di massa: 51 Pegasi Nel 1995 Mayor e Queloz stupirono il mondo annunciando la scoperta di un pianeta (che poi si stimò avesse una massa di 0,5 MJ una distanza dalla stella di soli 0,527 UA e una temperatura superficiale di 1.300 K) La scoperta era stata fatta sfruttando l’effetto doppler 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 26 Velocità di 51 Peg Da questa curva fu possibile calcolare il periodo e le dimensioni del pianeta attorno a 51 Peg 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 27 La teoria La tecnica spettroscopica si basa sulla misura degli spostamenti verso il blu o verso il rosso, per effetto Doppler, delle linee spettrali osservate nello spettro della stella. La stella, presenta una variazione di velocità radiale con ampiezza data dalla formula: dove: • Vr = variazione della velocità radiale in m/s; • M* = massa della stella (in unità di M); • mp = massa del pianeta (in unità di M); • P = periodo dell'orbita del pianeta in anni; • i = inclinazione dell'orbita del pianeta rispetto al piano del cielo. Il calcolo Per gli oggetti planetari la misura è molto difficile in quanto limitata a poche decine di m/s! La spettroscopia delle righe delle stelle fornisce, tramite l'effetto Doppler, il valore della velocità radiale secondo la seguente formula: Dove Vr è il valore dello spostamento delle righe dello spettro causato dal moto del pianeta (rispetto alla lunghezza di onda a riposo) Il periodo dell'orbita P si ricava dall'andamento della curva di variazione della velocità radiale nel tempo. 47 UMa • A 51 Peg seguirono moltissime altre osservazioni 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 31 Altri sistemi Sistema solare interno 51 Peg 70 Vir 47 UMa E si scoprirono molti altri sistemi 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 32 Fra cui molti sistemi multipli HD 82943 è il classico esempio di un sistema multiplo scoperto con questo metodo: la stella ha due pianeti uno con periodo 221 giorni e l’altro con pe-riodo 444 giorni 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 33 Lo stato dell’arte • Al 17/09/2002 sono stati annunciati 101 sistemi planetari, da cui occorre toglierne 3 successivamente sconfessati 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 34 Limiti del metodo • Come si vede sono tutti grandi pianeti (il sistema non è abbastanza sensibile per individuare piccoli pianeti) • Abbastanza vicini alla stella (più vicino è il pianeta e più grande è l’influenza sul moto della stella, ma soprattutto più corto è il periodo) 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 35 Un dubbio - Altra interpretazione Stella in espansione Quando la stella si espande, la materia si avvicina a noi e le righe vanno verso il blu Quando l’espansione si arresta la materia si ferma Quando la stella si restringe, la materia si allontana da noi, le righe vanno verso il rosso Stella in contrazione 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 36 Effetto Doppler e misura delle distanze: Parallassi cinematiche Le stelle, contrariamente a quanto si possa credere, non sono fisse in cielo ma si muovono con velocità V, in una direzione che forma un angolo θ con la visuale. La velocità V può essere scomposta in 2 componenti: la velocità radiale Vr (lungo la linea di vista) e la velocità trasversa Vt (ad essa perpendicolare), detta anche moto proprio: S2 O μ ” V Vt θ S Vr S1 S2 Risultato O Ma: Vr = c (Δλ/λ.) = V cos θ Vt = V sin θ =( Vr /cos θ) sin θ = Vrtg θ μ ” V Vt θ S Vr S1 dove la velocità radiale si ricava con l’effetto Doppler, quella trasversa dalla misura del moto proprio μ, che è legato alla distanza d dalla relazione: Vt = μ d. Pertanto, la distanza d può essere calcolata con la relazione: d = Vt /μ = (V sin θ)/μ = (Vr/μ) tg θ 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 38 Velocità di rotazione e massa delle galassie Lo spettro è l’immagine monodimensionale della galassia lungo la fenditura. Le stelle ruotano le righe presentano una distorsione “doppler”. Curva di rotazione Esprime la velocità di rotazione delle stelle all’interno di una galassia in funzione della loro distanza dal centro Si costruisce utilizzando le righe d ’ emissione (se presenti componente gassosa) e/o d’assorbimento (componente stellare) dello spettro della galassia I() profilo osservato di una riga 0 I(o) profilo in laboratorio della stessa riga Il centro della riga osservata sarà spostata per effetto Doppler di rispetto al centro della riga di laboratorio Modifica del profilo Non solo il centro, ma anche il profilo della riga sarà spostato per effetto doppler! i c 0 c i e il profilo avrà anche un allargamento Curve di rotazione Tipico profilo delle dispersioni di velocità Curva di rotazione tipica si ha: gas star vgas vc Spettroscopia integrale Campi di velocità Sorpresa nelle curve di rotazione delle galassie: vR (c) (a) (b) R0 Le curve di rotazione delle galassie presentano un andamento come sopra: si possono distinguere le due componenti (a) e (c) : tratto (a) : la velocità di rotazione cresce linearmente con la distanza fino ad R0; tratto (c) : per R > R0, al crescere della distanza, la velocità resta costante o diminuisce lievemente. Il tratto (b), per R > R0, corrisponde al moto kepleriano e non è osservato R Significato fisico: Caso dell’ellissoide: a = R asse maggiore M R P b asse intermedio c asse minore q = (b/c)(b/a) schiacciamento dell’ellissoide sfera q = 1 Fino ad un punto R0 la galassia si comporta come un corpo rigido: in ogni punto P posto a distanza 0<R<R0 dal centro della galassia si ha equilibrio tra forza di gravità e forza centrifuga la materia esterna a tale punto non esercita alcuna forza su di esso. Cosa vuol dire il tratto a Nel punto P posto a distanza 0 < R < R0 dal centro della galassia sarà: v2/R = G(M/R2) con M = (4/3) q R3 v2 = (4/3) G q R3 R2 posto: si ha: K = [(4/3) G q R3 ]1/2 = cost. v=KR In questo modo è spiegato il tratto (a) della curva di rotazione. Dalla relazione precedente segue: = (3 K2)/(4 G q R3) =cost. la densità all’interno del volume di raggio R = R0 è costante. Perché si dovrebbe osservare il tratto b Un punto P’ posto a distanza R’> R0 dal centro della galassia si muoverà per effetto della forza esercitata su di esso dalla massa contenuta all’interno dell’ellissoide avente a = R = R0. Per tutti questi punti si dovrebbe osservare un moto kepleriano, un moto la cui velocità decresce al crescere della distanza dal centro del moto secondo la seguente legge: v2/R = G(M/R2) v = K’ R-1/2 con K’= (GM)1/2 = cost. ma: (GM)1/2 = cost M = cost. In questo tratto non è la densità che resta costante ma è la massa che resta costante Quindi M = cost (4/3) G q R3 = K’’ = [(3 K’’) / 4 G q] R-3 R-3 nel tratto (b) la densità di massa è una funzione che dovrebbe decrescere come il cubo della distanza. Cosa ci dicono le osservazioni: La velocità non decresce in modo kepleriano (v R-2) La velocità resta pressoché costante v2/R = G(M/R2) v2 = (4/3) G q R2 da cui segue: v =cost R-2 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 51 Conclusioni • Nella previsione del moto kepleriano: la densità di massa è una funzione che decresce come il cubo della distanza • Nella realtà (tratto bianco): la densità osservata decresce meno rapidamente di quanto previsto dal moto kepleriano Il problema della massa mancante (R) (b) Dopo il tratto (a) di corpo rigido (v R e = cost.) le velocità di rotazione restano costanti o, in pochi casi, diminuiscono più lentamente ( R-2) rispetto a quanto R previsto dal moto kepleriano ( R-3) nelle regioni esterne delle galassie deve esistere della materia oscura Problema della massa mancante Qual è il valore della densità dell’universo? (a) (c) R0 Evoluzione dell’universo Legge di Hubble 1929 E.P.Hubble scopre la relazione tra velocità radiale delle galassie e la loro distanza: V=Hd primo indizio di un’espansione collettiva dell’universo. Questo comporta automaticamente che il moto sia iniziato ad un tempo tHubble = 1 / Ho Astronomia extragalattica Le misure di Hubble 17/09/2016 55 Ulteriore passo Questo ci permette di impostare un quadro generale dell’universo e dei suoi moti 17/09/2016 56 Universo in espansione • Conseguenza immediata di questa relazione è che l'Universo non e' statico • Inoltre, sempre nell'ipotesi che gli spostamenti in lunghezza d'onda siano dovuti ad effetto Doppler, si può valutare il tempo in cui l'espansione ha avuto inizio: T = s/v = d/Hd = 1/H T = 13,7 109 anni 17/09/2016 30 % 57 La determinazione di H Per determinare il valore di H, in linea di principio, basta determinare la distanza d di un certo numero di galassie per le quali è nota, per via spettroscopica dall’effetto Doppler, la velocità Vr. • La taratura di questa relazione (H) costituisce uno dei problemi dell’astrofisica contemporanea. • La velocità Vr delle galassie vicine, per le quali è facile misurare d, non può essere usate per calibrare la relazione perché confrontabile con la velocità peculiare della galassia stessa. • Per le galassie lontane, Vr si determina bene per via spettroscopica mentre d è incerta. • A grandi distanze sorgono altri problemi di natura cosmologica. 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 58 Espansione cosmologica Per z molto grandi le cose si complicano, in quanto entra in gioco un altro effetto, legato alla variazione dello stesso spazio, questo comporta che noi vediamo gli oggetti lontani allontanarsi con velocità che aumentano con la distanza, anche solo per ragioni geometriche Semplicemente per effetto di una dilatazione dello spazio, noi vediamo l’oggetto 2 allontanarsi di δ, l’oggetto 3 di untratto 2 δ, l’oggetto 4 di 3 δ. Quindi di una quantità proporzionale alla distanza 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 59 Effetto Doppler gravitazionale La Teoria della Relatività Generale di A. Einstein stabilisce una relazione tra massa, spazio, tempo e gravitazione, determinando quello che è il moderno punto di vista cosmologico dell’Universo. In tale teoria, la gravitazione è considerata la forza principale dell’universo, di cui governa l’evoluzione (nascita, vita, fine). Massa e energia Tale teoria, oltre a prevedere l’espansione o la contrazione dell’universo, prevede anche la variazione della λ della radiazione elettromagnetica quando questa si muove in un campo gravitazionale. Esempio: Se si lancia un sasso verso l’alto, la velocità iniziale tende a diminuire fino ad annullarsi a causa della gravità che fa perdere energia cinetica al sasso che, quindi, inverte il moto e cade. Il fotone, essendo c = cost., non può perdere velocità e quindi la sua perdita di energia si manifesta come riduzione di frequenza, che comporta uno spostamento verso il rosso della λ . Questo effetto, prodotto dal passaggio della radiazione in prossimità di oggetti massici (nane bianche, stelle di neutroni, buchi neri), prende il nome di “redshift gravitazionale”. Esempio: il redshift causato da un buco nero è infinito. Di consequenza, i fotoni all’interno del buco nero subiscono una variazione di lunghezza d’onda talmente elevata da non riuscire mai a venirne fuori. Come consequenza del redshift gravitazionale, le stelle massicce vengono percepite più rosse di quanto non lo siano realmente. Il redshift gravitazionale si somma al redshift cosmologico e ciò rende complicata la determinazione della costante di Hubble H, basata sullo studio di oggetti distanti. Nella figura che segue sono rappresentati gli spettri di una stella (z = 0), di una galassia vicina (z = 0.01), di una lontana (z = 0.05) e di una ancora più lontana (z = 0.25): si osservi come le righe si spostano sempre più verso il rosso al crescere di z. Z > 1 !? Il valore di z sembra dunque dover avere un valore piccolo o, comunque, mai superiore a z = 1. Ci sono casi, però (QSO), in cui si supera tale valore, raggiungendo anche z ≈ 8. Questi risultati significano che ci sono sorgenti che si muovono con velocità v > c? La realtà è che nell’universo accadono fenomeni nei quali si sviluppa una quantità di energia molto elevata e nei quali la sorgente può raggiungere velocità prossime a c. Oggetti relativistici Questi oggetti sono definiti relativistici, raggiungono velocità relativistiche e per loro l’effetto doppler è quello relativistico. Si tratta dei getti assiali: a) dei buchi neri; b) dei quasars; c) delle supernovae; d) degli AGN. La contraddizione apparente nel valore di z è dovuta al fatto che è stata usata la relazione classica dell’effetto Doppler, assumendo che il tempo misurato dall’osservatore sia lo stesso della sorgente. La teoria della Relatività afferma che i due tempi scorrono diversamente e, in particolare, che l’osservatore vede scorrere più lentamente quello della sorgente (paradosso dei gemelli). FINE 17/09/2016 Scuola di Stilo 2015 66