Pagina 22 – Grattacieli: 13 Opinioni In Germania, la

∂ 2003 ¥ 1/2
Testo in italiano
∂ – Rivista di architettura
Testo in italiano
2003 ¥ 1/2 · Acciaio
Traduzione: Architetto Rossella Letizia Mombelli
E-Mail: [email protected]
Pagina 22 – Grattacieli: 13 Opinioni
ultimi anni. Accanto all’aerazione decentralizzata con alimentazione d’aria fresca e temperatura regolabile individualmente in ogni ufficio, abbiamo disegnato una facciata doppia
con funzioni integrate, parzialmente apribile
anche in condizioni di elevata velocità del
vento. Il riscaldamento e il condizionamento
sono quasi completamente supportati dall’attivazione termica della massa delle solette ottenuta attraverso serpentine in materiale sintetico in cui circola acqua. Nicchie a forma di
guscio all’intradosso delle solette oltre a ridurre il peso proprio dell’elemento orizzontale,
contribuiscono al mantenimento costante della temperatura senza interferire con le prestazioni di resistenza alla flessione dell’elemento.
Negli ambienti interni, le nicchie riflettono la
luce di lampade realizzate su disegno e ivi inserite. L’elemento “soletta” assume dunque
molteplici funzioni che non si limitano a quelle
visibili, poiché agisce anche da supporto impiantistico. E’ facile dedurre che edifici complessi, come un grattacielo, possono essere
progettati solo da un team interdisciplinare e
attraverso un processo di progettazione integrata ad alto livello. E’ importante anche sottolineare che un edificio in cui abitano o lavorano alcune migliaia di persone, necessita di
un management professionale che includa
tutti i servizi che in senso lato posso appartenere alla sfera delle funzioni dell’abitare e del
lavorare. In Germania, questa direzione nuova
intrapresa dal progetto è ancora completamente sconosciuta dal momento che l’offerta
e la domanda di servizi alla gestione non si
sono ancora stato sviluppate a sufficienza.
La progettazione di grattacieli, anche dopo l’attentato
dell’11 settembre alle Torri Gemelle, sta vivendo un vero
e proprio boom. Mentre sembra che nei paesi asiatici
sia prioritario raggiungere nuovi record d’altezza, nelle
città europee nascono grattacieli di nuova concezione.
Werner Sobek, Stoccarda.
In Germania, la definizione “grattacielo” ha
un’accezione negativa. Impostare una discussione su quest’argomento è alquanto difficile
poiché le argomentazioni negative spesso si
basano su affermazioni razionalmente non formulabili. La limitata considerazione di cui in
Germania godono i grattacieli è da attribuire
anche all’esperienza degli edifici residenziali
di grande altezza progettati in modo pessimo
alla fine degli anni ’60, costruiti con carenze e
gestiti in maniera non professionale. La costruzione dei grattacieli, che prende avvio nel
1871 a Chicago, già sin dall’inizio degli anni
’70 del secolo scorso registra una serie di diversificazioni. Da un lato sorgono tipologie di
grande altezza, anche destinate alla residenza, questo provoca negli Stati Uniti un boom
nella costruzione dei grattacieli che arrivano a
raggiungere anche 250 metri di altezza. Inoltre, lo sviluppo della tecnologia del getto di
calcestruzzo a presa rapida e ad alta resistenza, dei sistemi di casseforme molto efficienti e delle pompe di betonaggio capaci di
gettare cemento fresco a più di 300 metri d’altezza, portarono in primo piano il calcestruzzo
nella costruzione multipiano. Oggi, come una
volta, in Gran Bretagna si costruiscono grattacieli in struttura d’acciaio; negli Stati Uniti, si
usa spesso il cemento armato, anche se per
la tipologia delle torri per ufficio l’acciaio continua ad essere preferito consentendo elevata
flessibilità e ampie luci tra i pilastri. Nel nostro
studio stiamo progettando, in totale, quattro
edifici con altezza superiore ai 100 m; tra
questi, a Bonn, l’edificio quasi terminato della
Direzione Generale delle Poste Tedesche, alto 161 m e un complesso di grattacieli appena iniziato presso Münchner Tor con due edifici alti 130 metri. Stiamo sviluppando anche
un edificio per uffici a Francoforte, ca. 250 m.
di altezza, e un altro a Londra. I nostri progetti
sono caratterizzati dalla forte integrazione tra
tecnologia dell’involucro, sistema portante e
sistema di ventilazione / riscaldamento / condizionamento. Nella Torre di Bonn risaltano
nel modo più chiaro tutti gli accorgimenti sviluppati dal nostro team di progettazione negli
1
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Matthias Sauerbruch, Berlino.
Che cosa si può dire sul tema grattacieli, che
non sia ancora stato detto da altri? I grattacieli
hanno a che vedere con la densità, dominano
la città, sono snelli, audaci; celebrano il trionfo
sulla natura. I grattacieli sono una dimostrazione di potere, sono simboli fallici; si impongono, rubano luce, generano turbolenza ed
energia. I grattacieli sono cari. Sono facili da
progettare e veloci da realizzare, offrono attraenti superfici utili che danno elevate rendite. La città ha bisogno di grattacieli, ma i grattacieli non fanno una città. I grattacieli sono
moderni, sono americani e appagano un
sogno.
Roman Hollenstein, redattore , Zurigo.
In America del Nord, Asia sud-orientale, Giap-
pone e Australia, i grattacieli caratterizzano
l’immagine di ogni metropoli, gli abitanti sono
pochi, i progettisti e gli architetti non si fanno
domande sul senso e non-senso delle tipologie a grande altezza. In Europa, al contrario, il
grattacielo viene considerato in modo molto
critico. Riguardo alla sua immagine in generale, a prescindere dal centro di Francoforte,
dalla City di Londra e dalla Défense di Parigi,
nelle città europee, raramente sono convincenti o sono ben integrati nel paesaggio urbano. Come ha dimostrato lo scorso aprile il piccolo aereo finito nel grattacielo Pirelli di
Milano, i grattacieli isolati sono i più vulnerabili
– e non solo per gli attacchi terroristici. Tuttavia, la maggior parte degli architetti sognano
continuamente fieri grattacieli che si stagliano
contro il cielo, anche se l’architettura spesso
riduce il proprio influsso creativo al puro design di facciata. Lo confermano le torri fantastiche presentate quest’anno a Venezia alla
Biennale di Architettura e due progetti: il coraggioso grattacielo neocubista di Christian
de Portzamparc e quello dell’Istituto Austriaco
di Raimund Abrahams. Per il grattacielo che
Jean Nouvel sta costruendo a Barcellona è
stata progettata una pelle in vetro perlaceo
aderente all’involucro in calcestruzzo bucato
da finestre. Il palazzo della GSW di Sauerbruch e Hutton a Berlino costituisce un’eccezione: offre spazi di lavoro attraenti e garantisce
un limitato fabbisogno energetico. Tuttavia,
grattacieli veramente ecologici non ne esistono: a parità di volume, una torre richiede meno superficie rispetto ad edifici bassi, ma deve essere costruita e gestita con un grande
dispendio di energia che potrebbe essere ridotto dall’impiego di tecnologie innovative.
Nonostante tutto, si continua a costruire grattacieli. Il loro fascino rimane intatto. Babele, le
torri della città medioevale o il palazzo che faceva da quinta al film “Blade Runner” dimostrano che gli uomini associano agli edifici alti
progresso, grandezza e potere. In realtà, come si è visto nel concorso “Global Cities”, le
città europee per poter essere globali devono
rivedere interamente la propria immagine urbana. Per questo le città europee hanno potuto realizzare e concentrare edifici di grande
altezza solo al di fuori dei propri centri storici;
sullo skyline i grattacieli riescono a manifestare completamente la propria forza seduttiva.
A Parigi e a Vienna questa strategia è stata
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Testo in italiano
adottata già con successo. La torre Swiss-Re
di Londra, progettata da Foster, ha una forma
spettacolare che vista da lontano dovrebbe
diventare il “segno” caratteristico della società
di retroassicurazione.
to ha tenuto conto della percezione visiva che
si ottiene arrivando a Vienna dall’autostrada
che si innesta su Trieststrasse, risalendo la
collina. Il progetto urbanistico nasce dal paesaggio e non da assi, piazze o geometrie
semplici. Il rifiorire della tipologia dei grattaMassimiliano Fuksas, Roma.
La Torre per la Regione Piemonte di Torino e
cieli e degli edifici di grande altezza è una
le Twin Towers di Vienna hanno un aspetto in scelta che nasce dalla necessità di densificacomune: si trovano tutte e due in aree ex-inre la città e di evidenziare la proliferazione
dustriali in cui è previsto un nuovo sviluppo
che ha invaso il territorio negli ultimi decenni.
urbano. Dal punto di vista concettuale le Torri Quello che vedo in tutto il mondo in cui tre midi Vienna sono diverse da Torino. Nel primo
liardi di esseri umani vivono in aree urbane, la
caso, il progetto ha due torri collegate in alcu- metà del genere umano, è che il modello di
ni punti e con inclinazioni differenti che sovra- densità o complessità delle funzioni hanno orstano una piattaforma che arriva fino a 25 me- mai vinto. L’idea di città giardino, delle funziotri nel sottosuolo. Le due Torri, quasi
ni distinte è morta definitivamente. Shangai
monolitiche, si contrappongono al mondo sot- non è un modello, ma fa divenire vecchia ai
terraneo labirintico, complesso, con la luce
nostri occhi Tokyo,ormai come NY, città storiche penetra nel profondo. Torino è ∑ incontro che. La “green high-rise building” è una mistifra una tipologia semplice e una tipologia
ficazione nata dalla cattiva coscienza dei cocomplessa. Accostato alla zona degli uffici
struttori ecologisti. Il futuro dell’high rise
“standard”, esiste un grande vuoto scavato
building è: l’edificio-città che, come nelle
all’interno di una massa piena. Arrivando sia
science finction permette in un unico oggetto
dal parcheggio che dal piano terra si può co- di raccogliere un’intera città e tutte le funzioni
gliere la hall alta 120 metri. Quello che a Vien- che la rappresentano. La torre è simulazione
na avviene per sottrazione nello scavo, a Tori- della voglia di mettere insieme le parti della
no lo abbiamo in elevazione. Per quello che
città in un solo oggetto.
riguarda lo sviluppo urbano, come detto, si
Winy Mass, MVRDV, Rotterdam.
tratta di due aree industriali dismesse e riqua- Dato che la legge stabiliva che ogni comunità
lificate. Se a Torino l’edificio è un segnale uni- della provincia olandese di Brabant avesse
co, qui a Vienna si tratta di un piano urbanisti- una biblioteca pubblica, ma l’elevata densità,
l’enorme produzione annuale di libri e un limico che rimanda ad una complessità di
tato budget non consentivano l’applicazione
funzioni: il masterplan è la transizione fra il
di tale legge, si pensò ad una grande bibliotebordo estremo di Vienna sulla collina di Wienerberg e la campagna circostante. Il proget- ca centrale integrata con moderne tecnologie
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e media digitali. Il nostro progetto per una biblioteca ad Eindhoven si basa sul concetto di
“spazio interno infinito”, che si attorciglia secondo una linea ininterrotta e saliente intorno
ad un fulcro libero: il vuoto funge da centro –
una specie di area di soggiorno aperta con
bar, camino e vista sugli scaffali dei libri, sulla
stazione di prestito, sulla città e sul paesaggio. Dall’esterno si può leggere ciò che avviene all’interno: la torre alta 230 m sovrasta uno
scaffale di libri lungo 17 km con 5 milioni di libri disposti in ordine alfabetico. Questo gigantesco muro di libri fluisce a forma di spirale intorno alla lounge pubblica verso l’alto,
fino alla galleria – il punto più alto di tutto il
Brabant. 300 cabine di lavoro mobili offrono
uno spazio discreto al visitatore o possono
essere usate da mini-lounge oppure da sala
riunione. Con il tempo, la raccolta permanente
di libri aumenta e anche il muro diventa sempre più vasto. Per quel che concerne il futuro
del grattacielo, non sono contro la densità,
anzi: massima densità metropolitana significa
possibilità di aumentare la capacità della città
e i suoi spazi pubblici. In futuro, mi sembra
importante definire la connessione dei grattacieli, connessione che rafforzerà le componenti sociali. Che la natura possa essere inclusa nel processo progettuale architettonico
per dare posto a piazze, superfici verdi e foreste.
Skidmore, Owings & Merrill, Chicago.
A Seul, progettando per la Samsung l’edificio
residenziale Tower Palace III, abbiamo sviluppato una struttura con un valore massimo del
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rapporto tra perimetro e superficie interna piano. La forma dell’edificio che ne è risultata, si
è dimostrata molto resistente rispetto alla turbolenza provocata dal vento e molto efficace
nel ridurre le forze di sollecitazione orizzontale
sull’involucro. Tali fenomeni sono in parte migliorati grazie alla struttura superficiale nervata e alla differenza di altezza delle ali della torre. In questo momento stiamo partecipando a
molti progetti a livello internazionale e ogni
paese ha problematiche differenti: in Brasile,
a causa della struttura dell’industria delle costruzioni, siamo obbligati ad usare solo prodotti nazionali, cosa che a volte può andare a
scapito della qualità dell’architettura. In Cina,
al contrario, se il prodotto di cui si ha bisogno
non è disponibile, si costruisce una fabbrica e
il prodotto viene fabbricato. La Cina è in questo momento molto interessata ad acquisire
servizi e tecnologie. Tuttavia, per ora, solo in
Europa è possibile costruire un edificio con le
tecnologie più avanzate, anche se, in fatto di
microclima, gli utenti europei sono meno esigenti di quelli americani. Solitamente, nei nostri progetti abbiamo un triplice ruolo: siamo
architetti, progettista della struttura portante e
ingegneri meccanici. Il trend nella progettazione di strutture portanti di edifici di grande
altezza si concentra sempre di più su come
una struttura possa essere ancora più efficiente, più robusta o più duratura e di conseguenza meno onerosa. Dato che gli edifici di
grande altezza sono costruiti in dimensioni
sempre maggiori, si preferisce una “stratificazione”: raramente oggi si usa un edificio come negli anni ’60 solo per uffici; molto più
spesso si distribuiscono funzioni amministrative, residenziali e destinazioni d’uso particolari. Siamo studiando nuove soluzioni progettuali che contengano la turbolenza del vento
per minimizzare le oscillazioni orizzontali che
gli utenti dei grattacieli potrebbero percepire.
Nuovi sviluppi in questo settore vanno dai
vuoti d’aria fino alle aperture a fenditura in diverse posizioni nell’edificio. Nei prossimi dieci
anni verranno costruiti uno o due edifici da 90
fino a 110 piani, forse tre fra il 2010 e il 2020.
Dai progetti ne risulteranno progressi in ingegneria e nel settore dei trasporti verticali.
Testo in italiano
di bioarchitettura. Giardini d’inverno con piante esotiche, lobbies e piani aerei con ventilazione naturale sono attributi di lusso che determinano elevati costi supplementari. Hanno
un ruolo fondamentale per l’immagine della
città e noi ne subiamo il fascino. Il futuro dei
grattacieli si trova dove sembra necessaria
un’estrema concentrazione di edifici, ma l’imput per costruirli rimane un desiderio di potenza e una voglia degli architetti.
Zaha Hadid, Londra.
La costruzione postuma dei centri storici oggi
non soddisfa più l’insaziabile esigenza di urbanità. Nuovi modelli spaziali dovrebbero permettere di organizzare un elevato grado di
complessità e di seguire scopi secondo un
programma con significati paralleli e diversi
modelli di vita.
Renzo Piano, Genova/Parigi.
Ogni architettura ha una storia: nel nostro progetto per la nuova sede del New York Times
si trattava di luce e trasparenza. Progettare un
grattacielo significa, da un lato affrontare la
massima sfida possibile verso l’alto, dall’altro
significa andare ad arricchire lo skyline. Abbiamo ridotto all’essenziale la forma di base
dell’edificio e abbiamo creato una particolare
facciata sospesa con pelle in vetro trasparente e telaio in acciaio combinato con un rivestimento ceramico che permette un’elevata efficienza dell’impianto di aerazione e di
riscaldamento. Con il variare del clima, l’involucro muta di tono cromatico, blu se piove,
rosso scintillante al tramonto.
Christoph Ingenhoven, Düsseldorf.
Negli ultimi dieci anni, il nostro studio è stato
impegnato nello sviluppo di tipologie di edifici
di grande altezza e naturalmente il nostro interesse si è concentrato su due risorse: superficie ed energia; la sfida si è aperta: facciate doppie per massimizzare la ventilazione
naturale, sfruttamento della luce naturale e
trasparenza con la possibilità, ad esempio, di
introdurre facciate in legno per minimizzare il
fabbisogno di energia primaria; strutture volumetriche aperte, flessibili, elevato grado di reversibilità ed efficienza delle superfici di servizio, innovative e veloci costruzioni che
economizzano materiali e carichi, progetti sicuri rispetto a terremoti e a catastrofi per edifiMeinhard von Gerkan, gmp.
Il vero motivo per cui si costruiscono architet- ci di elevata altezza, apertura spaziale e d’orture di grande altezza è tabù. Si tratta di esibi- ganizzazione, ecc. Dopo l’esperimento della
zionismo = “I am the greatest”. Che poi la co- doppia facciata rivestita completamente in vestruzione in altezza non sia determinata da
tro trasparente e ventilata naturalmente del
strategie economiche, lo confermano già le
RWE di Essen, migliaia di progetti simili sono
torri di S.Giminiano che non hanno nessuna
stati realizzati in tutto il mondo. Con l’introdudestinazione d’uso. Sono talmente sottili che
zione della facciata in legno ci aspettiamo un
vi può trovare posto solo una scala. Tuttavia,
effetto positivo simile, ma il progresso riguarper le famiglie nobili toscane le torri erano
da anche soggetti meno spettacolari come gli
simbolo di potenza. La vista è impagabile, ma ascensori ad elevata velocità di salita a rilunghi tempi di costruzione, richieste supple- sparmio di superfici, il calcestruzzo a compatmentari di misure di sicurezza ed elevate pre- tezza massima, le costruzioni ad elevato acstazioni dei materiali, significano in breve più cumulo, ecc. Processi costruttivi che
costi. I grattacieli a priori non sono ecologici,
prevedano strutture in componenti possibilperché a causa della necessità di climatizza- mente prefabbricati al 90% e concentrazione
zione, il fabbisogno energetico è particolardi complessità in pochi elementi edili (ad es.
mente elevato. Anche se a questo si può
facciate) sono altri punti fondamentali su cui
compensare con sistemi e tecniche intelligen- stiamo lavorando per introdurli anche in merti, il grattacielo non diventa di certo esempio
cati con limitato know-how. Il know-how dei
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grattacieli, accanto ai progetti di infrastrutture
e ai progetti altamente qualificati (ad es. complessi ecologici per uffici) è una delle poche
risorse intellettuali esportabili.
Llui Viu Rebes, London.
Il nostro progetto per la Bundle Tower potrebbe essere realizzato anche in un’altra località
del mondo; esso si basa infatti sullo studio di
una nuova tipologia per grattacieli che rispondano alle esigenze di alta densità metropolitana e a certi criteri circa il comportamento della struttura portante, le connessioni interne e
le possibilità di uscita. Nel progetto di un grattacielo, è da considerare ad esempio che con
il progressivo crescere in altezza, i materiali
non mantengono le medesime caratteristiche
prestazionali. L’unica soluzione è aumentare
proporzionalmente la superficie di fondazione
cosa che rende la tipologia estremamente dipendente dall’illuminazione artificiale e dai sistemi di aerazione meccanica. Nei nostri studi
di progetto lavoriamo invece con la forma dell’edificio, invece di prendere in considerazione una ridistribuzione della struttura portante.
Per ovviare alla necessità di fondare l’edificio
in profondità, proponiamo di mantenere continuità fisica all’intera massa e di utilizzarla
come vantaggio strutturale. Il “grattacielo”
è stato da noi concepito come un fascio di
torri collegate tra di loro in modo tale da
consentire superfici ampie e flessibili, e da
garantire un reciproco sostegno strutturale. Si
è optato per una struttura tubolare a forma di
croce con un diametro di sezione di 18 metri.
La facciata delle singole torri è prevista con
una struttura reticolare la cui resistenza viene
aumentata curvando la geometria dei pilastri
al fine di compensare la trasmissione del peso, il carico di punta e quello laterale. La struttura reticolare delle torri e la geometria dei fasci di pilastri presentano una similitudine
strutturale. Ogni torre possiede un fulcro di
connessione verticale con una batteria di 13
ascensori ad ascesa rapida che connettono
36 piani ciascuno. Le scale di sicurezza sono
concentrate nella stessa area ed offrono sei
vie di fuga per ogni torre. Anche tutti gli impianti sono disposti in questo fulcro centrale.
La concentrazione offre una rete impiantistica
e connettiva alternativa che garantisce elevata sicurezza in caso di catastrofi.
Norman Foster, Londra.
L’edificio per la Swiss Re e il HSBC nascevano da presupposti molto diversi: mentre il primo era il più recente di una serie di grattacieli
progettati per clienti, allo stesso tempo utenti
e proprietari, il secondo, che sorge a Londra
grazie all’iniziativa di un’impresa è progettato
per il libero mercato e vi abbiamo inserito le
tecnologie più moderne disponibili. La Hong
Kong e Shanghai Bank, la Commerzbank a
Francoforte –in questo momento il grattacielo
più alto in tutta Europa- e la Swiss Re cercano
di soppiantare il modello tradizionale di costruzione favorito dalle imprese in un mercato
non stabile. Il modello tradizionale è composto da nucleo centrale per ascensori e scale
con intorno gli uffici disposti ad anello; certamente non si tratta di una tipologia molto fles-
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Testo in italiano
sibile capace di modificarsi con il mondo del
lavoro e con i progressi delle telecomunicazioni, inoltre si tratta inoltre di un modello che
non favorisce le relazioni sociali, essendo rivolto soprattutto verso l’esterno. La Hong
Kong Bank con la sua parte centrale di servizi
a volumi salienti e con il grande atrio rivolto
verso l’interno (con funzione di serbatoio per
la ventilazione naturale degli uffici) ha una forma aerodinamica che diversifica l’immagine
della facciata, la quale a sua volta con la sua
particolare forma supporta il sistema di afflusso di aria fresca naturale. Con questo tipo di
progettazione i sistemi di condizionamento e
di ventilazione meccanici possono rimanere
spenti per il 40% dell’anno con la conseguente riduzione di fabbisogno energetico produzione di biossido di carbonio. L’edificio della
Swiss-Re sviluppa ulteriormente le innovazioni
introdotte nella Hong Kong Bank e nella Commerz Bank per ottenere un edificio socialmente responsabile ed ecologicamente adeguato
alle esigenze del XXI secolo. Nella definizione
del programma di riduzione del fabbisogno
energetico sono decisive la location di un edificio e le quantità di energia in entrata e in
uscita, questi due aspetti sono altrettanto importanti quanto le funzioni, la flessibilità, la durata, l’orientamento, la forma, la struttura e anche la scelta degli impianti di riscaldamento,
la ventilazione e i materiali che compongono
l’edificio stesso. Alla luce della considerazione che, nei paesi industriali il fabbisogno
energetico degli edifici è pari alla metà del
fabbisogno generale, mentre un quarto è assorbito dai trasporti, emerge una soluzione
che porterebbe a migliorare la qualità della vita nonostante la crescente estensione delle
città e la crescente densità urbana: questa
soluzione potrebbe essere rappresentata dall’avvicinamento dei luoghi di vita, lavoro e
tempo libero. Abbiamo costruito grattacieli a
Honk Kong e a Rotterdam e in questo momento ne stiamo progettando o realizzando a
New York, Sidney e Madrid. Questi edifici nascono da presupposti molto diversi e dipendono in modo determinante dalle condizioni
climatiche e dalle situazioni locali. Anche le
differenze culturali e le questioni politiche
svolgono un ruolo. Se la Germania, a livello
mondiale, è al primo posto nella programmazione di architettura durevole (uno degli
aspetti più importanti dell’edificio della Commerzbank), in altri paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, l’impegno nella progettazione di strutture a contenuto consumo
energetico è assente.
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li necessarie ad elevare il vantaggio della tecnologia. Se da un lato le nuove tecniche di
comunicazione hanno aumentato l’area di attività economica nel sistema globale, dall’altro
hanno aumentato la complessità delle relazioni e dei servizi. I centri economici di maggior
peso offrono al fulcro di un’azienda un grado
di complessità ambientale di questo tipo. Un
secondo fattore importante è il significato dell’informazione, di cui distinguiamo due tipi: i
dati e le valutazioni. Con la rivoluzione digitale
le informazioni vengono richiamate globalmente e immediatamente da quasi ogni luogo
del globo altamente sviluppato. Questo secondo tipo di informazione richiede un complicato mix di diversi elementi che a livello internazionale necessita di una rete sociale di
informazioni e di una decodificazione. In breve, i centri economici forniscono infrastrutture
sociali che permettono ad un’azienda o ad un
mercato, di evidenziare i benefici dalle proprie infrastrutture tecniche. Quest’aspetto del
sistema economico globale, secondo me,
conduce a considerare nella contemporaneità
i centri economici di scambio, ancora– anche
se non per sempre -necessari. Per gli scambi
economici globali del mercato e delle aziende, la maglia delle “città globali” rappresenta
in maniera determinante la struttura organizzativa stessa.
Pagina 46 – Ristrutturazione di balconi,
Monaco di Baviera
La ristrutturazione dei balconi in ferro fortemente danneggiati dalle intemperie nel cortile
interno di un edificio dell’Epoca Industriale, è
stata guidata dall’idea di conservarne l’immagine originaria; poiché la struttura antica non
poteva essere recuperata né riprodotta, si
pensò, anzitutto al fissaggio senza interferenze con l’isolante della nuova struttura alla parete. La rigida struttura di lamiera di acciaio è
stata risolta, poi, con un motivo floreale che
imita i parapetti filigranati dei balconi originari.
L’ornamento a stucco della facciata sulla strada è stato rielaborato graficamente al computer e dissolto in un motivo a fascia realizzato
attraverso un processo di taglio al laser. Il
contrasto fra il metallo dipinto con una tonalità
scura e lo sfondo della facciata intonacata
chiara realizza un’immagine quasi fotografica.
Saskia Sassen, Chicago.
Sezioni, scala 1:20
1 Asta di controvento in acciaio M24 V4A
2 Fioriere in lamiera di acciaio saldata s = 5 mm
3 Lamiera di acciaio verniciata nera s = 5 mm
4 Reticolato in legno s = 24 mm profilo in acciaio ÅPE
120, con in mezzo un profilo piatto pieno in acciaio
s = 5 mm; pavimentazione, saldata con il 3
5 Tampone di gomma
6 Profilo in acciaio | 60/60 mm
L’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre, ha indotto le aziende del quartiere finanziario più importante del mondo, a ripensare il
concetto di concentrazione di volumi economici e finanziari. Ci si chiesti fino a che punto,
in un sistema digitale e globale in espansione,
il mondo della finanza caratterizzato da una
particolare smaterializzazione dei prodotti,
possa aver bisogno ancora di strutture di
questo tipo. La risposta è sicuramente nella ricerca di nuove superfici per le relazioni socia-
Pagina 49 – Service Pavillon a Brest
Il padiglione è parte della nuova area destinata a verde pubblico nella baia “Moulin Blanc”,
unica spiaggia di sabbia di Brest e dalla quale si gode un bel panorama sulla città. Per
lungo tempo trascurata, è stata oggetto di un
concorso vinto da giovani architetti che hanno
progettato un padiglione con servizi e uno
spazio per le attrezzature, un parco, un teatro
all’aperto e serre per il giardino botanico. Il
padiglione è caratterizzato dal passo dei telai
strutturali in acciaio e da un vuoto centrale
che permette alla vista di spaziare sull’acqua.
La copertura è in lamiera grecata e le pareti
sono coperte da reti che dovrebbero impedire
i graffiti e altri atti vandalici.
Sezione pianta, scala 1:100
Sezione, prospetto ovest, scala 1:100
Sezione orizzontale e verticale, scala 1:20
1 Profilo in acciaio ÅPE 200 verniciato
2 Lamiera in acciaio 1 mm verniciata
3 Lamiera grecata 88/25 raggio 27,0 m rivestita in alluminio
4 Profilo in acciaio a } 120/60/10 mm verniciato
5 Profilo in acciaio ad ∑ 75/65/8 mm verniciato
6 Acciaio inox 50/50 mm
7 Acciaio inox 3 mm, saldato su telaio
8 Grigliato in acciaio inox dimensione maglia
35/35 mm avvitata al telaio
9 Telaio in acciaio verniciato: montante in profilo
d’acciaio a } 120/60/10 mm; corrente in profilo
di acciaio a } 120/90/10 mm
10 Muratura 150 mm verniciata
11 Piastra di ancoraggio in acciaio
12 Profilo di acciaio 50/50 mm
13 Tubo fluorescente
14 Canale di scolo in PVC Ø 60 mm
15 Parete in muratura 100 mm intonacata verniciata
16 Profilo in acciaio 40/40 mm con elemento
distanziatore
17 Acciaio 6 mm saldato su piastra di ancoraggio
Pagina 52 – Casa d’abitazione a Kobe
Nella monotona periferia giapponese si erge
un corpo di fabbrica composto da più volumi
dalla forma scultorea. La struttura si rivela soltanto nel cortile, agli occhi di chi cammina verso la torre ampiamente vetrata con la scala.
Sul lato del giardino, l’edificio si apre verso
l’ambiente circostante dove, sullo sfondo, si
ammirano gli edifici di Kobe. Nel progetto sono stati presi in considerazione l’irraggiamento
solare, la direzione del vento e le possibilità di
ventilazione trasversale per minimizzare il riscaldamento delle stanze in parte ampiamente vetrate. La pelle esterna è in lamiera in acciaio zincata verniciata, gli ambienti interni
sono caratterizzati da superfici in legno chiaro.
Sezioni, pianta piano terra, pianta piano primo,
pianta piano secondo, scala 1:20
1 Cortile di ingresso; 2 Tatami; 3 Bagno; 4 Cabina
armadio; 5 Camera da letto; 6 Terrazza, 7 Soggiorno;
8 Cucina; 9 WC; 10 Studio
Sezione, scala 1:50
Sezione particolareggiata scala, scala 1:20
1 Lamiera grecata zincata 0,5 mm; termoisolante
100 mm; lamiera grecata zincata 0,5 mm in pendenza; sottostruttura in profili in metallo leggero
2 Cartongesso verniciato 12,5 mm fissato alla
sottostruttura in profili di metallo leggero
3 Tavole in legno di cedro cerato 19 mm
4 Pannello in fibre morbide rivestito 6 mm, fissato alla
sottostruttura di profili in metallo leggero
5 lamiera in acciaio zincato 0,4 mm, impermeabilizzazione bituminosa, pannello in derivati del legno 25
mm, sottostruttura in profili di metallo leggero; termoisolante 70 mm, cartongesso verniciato 12,5 mm
6 Gradini in legno Magashi 20 mm
7 Tavole di legno 20 mm, con impregnante per
aumentare la resistenza agli agenti atmosferici
8 Pavimento in ghiaia annegato in letto di malta
9 Profilo in acciaio a } 50/5/7 mm
10 Tubolare in acciaio 100/100/5 mm
Pagina 56 – Casa d’abitazione a Pomponne
Costruita su un pendio esposto verso sud con
vista sulla valle della Marna, la casa, composta da tre cubi di diversa altezza, ha una facciata in pannelli verdi che rispecchiano i colori del paesaggio circostante. La struttura in
acciaio della casa con lamiera grecata per gli
∂ 2003 ¥ 1/2
Testo in italiano
elementi parete e gli elementi soletta è lasciata in vista sul soffitto e crea un’ampia superficie riflettente.
Sezioni, piante, scala 1:200
1 Camera; 2 Alcova; 3 Bagno, 4 Zona lavoro; 5 Cucina;
6 Sala da pranzo; 7 Soggiorno
Assonometria senza scala
Sezioni, scala 1:10
1 Lamiera in zinco 1 mm
2 Profilo in acciaio ad fi 260/90/15 mm
3 Copertura: membrana impermeabilizzante bituminosa, termoisolante 60/220 mm, lamiera grecata
4 Parete: pannello in fibre di cemento laminato
12 mm, profilo in acciaio zincato 40 mm; lamiera
grecata 58/59/2 mm isolata, cartongesso 10 mm
5 Profilo in acciaio ad ∑
6 Profilo in acciaio ÅPE 180
7 Soletta mista in lamiera grecata annegata nel
calcestruzzo 110 mm; superficie in dispersione
di sabbia al quarzo
8 Profilo in acciaio HEB 160
9 Profilo in acciaio
10 Vetro camera float 5 mm + intercapedine 10 mm +
stratificato 5+5 mm
11 C.a. 160 mm, superficie trattata con spolvero di
sabbia al quarzo, termoisolante in polistirolo 50 mm
12 Ante di apertura in pannello di lamiera in acciaio
con termoisolante 50 mm
13 Pannello in fibre di cemento laminate 12 mm
14 Profilo in acciaio HEB 180 mm
Pagina 60 – Museo a Kalkriese
In seguito alle segnalazioni di un archeologo
britannico circa riferimenti alla Battaglia della
foresta di Teutoburger, i successivi rinvenimenti archeologici e un terrapieno diedero
spunto alla creazione di un parco archeologico con tre padiglioni (vedere, udire, domandare) e un museo. Il percorso dei Romani lungo il terrapieno è stata segnato con lastre di
ferro, mentre quello dei Germani in una parte
di foresta protetta è stato segnato con elementi in legno, infine l’ex terrapieno germanico è stato contrassegnato da sottili montanti
in ferro. Il museo, il cui volume è rivestito in
acciaio ruggine come i padiglioni, è dominato
dalla torre panoramica alta 40 metri.
Planimetria generale, scala 1:5000
Sezioni, piante, scala 1:750
1 Centro visitatori, 2 Museo; 3 Padiglione; 4 Strada
romana, 5 Muro; 6 Sentiero dei Germani; 7 Ricostruzione; 8 Sala conferenze; 9 Deposito; 10 Ingresso;
11 Shop; 12 Guardaroba; 13 Anticamera; 14 Esposizione; 15 Sala pause; 16 Sala accessoria; 17 Vuoto;
18 Pedana; 19 Terrazza
Sezione orizzontale e verticale, scala 1:20
1 Pannelli di facciata stabili alle intemperie in acciaio
inox 5900/3100/15 mm, superficie sabbiata, bordi
piegati orizzontalmente a 10°, fughe 20 mm, isolante in fibre minerali 100 mm; barriera al vapore; elemento prefabbricato in calcestruzzo cellulare 175
mm; pannello in lamiera di acciaio aggraffato a caldo o decapato, laccato trasparente 400/120/3 mm,
fughe 4 mm, distanza parete 100 mm
2 Vetrata fissa in float 15 mm; telaio in profili di acciaio ad ∑ 90/60/8 mm e piatti d’acciaio 90/5 mm
3 Vetrata isolante in vetro float 8 mm + vetro di sicurezza 5 + 5 mm, telaio in profili di acciaio 65 mm
4 Struttura portante HEB 300
5 HEB 160, due mani di vernice in officina e una mano di finitura in loco
6 Pannelli di facciata stabile alle intemperie in acciaio
3100/1500/6 mm; superficie sabbiata, posata in
pendenza; profilo in acciaio ad L40/40 mm; membrana bituminosa con antiradici a tre strati; isolante
in schiuma di vetro 165 mm; elemento in calcestruzzo cellulare 220 mm; isolante in fibre morbide
30 mm; pannello in lamiera di acciaio
traforato1200/600/ 2 mm
7 Lamiera traforata di estrazione dell’aria
8 ÅPE 300 in acciaio
9 Lamiera in acciaio inox 1200/600/3 mm; incollata
con isolante 3 mm, pannello portante in calcestruz-
1
2
3
4
5
6
7
8
9
zo alleggerito 33 mm; soletta di copertura in cemento armato 40 mm, elemento prefabbricato in
calcestruzzo cellulare 200 mm; isolante in fibre minerali 120 mm
Elemento per la copertura in acciaio stabile alle intemperie 10 mm, due mani di vernice di protezione
in officina e una di finitura in loco
Struttura portante HEB 300
Pannelli facciata stabili alle intemperie in acciaio 15
mm, superficie sabbiata
Fissaggio orizzontale in angolari di acciaio n. 6
pezzi ogni lastra
Fissaggio verticale con con viti di regolazione, due
ogni lastra
Elementi pedana in lamiera di acciaio stabili alle intemperie 10 mm, due mani di vernice di protezione
in officina e una di finitura in loco, aree calpestabili
con superficie antisdrucciolo di sabbia di quarzo,
resina della stessa tinta cromatica della struttura
portante
Profilo in acciaio ad ∑ 100/100/12 mm
Corrimano in tubolare di acciaio Ø 37 mm
Scala in lamiera di acciaio stabile alle intemperie,
superficie antisdrucciolo con sabbia al quarzo; resina dello stessa tinta cromatica della struttura portante.
Pagina 66 – Mediateca a Venisseux
Nella periferia di Lione, in un quartiere popolare degli anni 90, adiacente al municipio ,
trova posto un nuovo centro servizi collocato
in un volume che assomiglia a quello di un
centro commerciale e le cui superfici sono divise per funzioni. Amministrazione, deposito e
sale accessorie sono invece disposte in una
stecca di tre piani. La struttura è in elementi
portanti in acciaio con involucro in lamiera
grecata. Fra il nucleo funzionale centrale e involucro si è creato un passaggio che connette sul perimetro tutte le aree.
Planimetria generale, scala 1:5000
Sezione, pianta piano terra, scala 1:500
1 Ingresso; 2 Hall di ingresso; 3 Biblioteca adulti
e sala lettura; 4 Biblioteca bambini; 5 Auditorium
Sezione, scala 1:50
Sezione verticale ed orizzontale, scala 1:5
1 Struttura portante in acciaio con lamiera grecata
2 Vetrata doppia con lamelle in alluminio
3 Struttura in montanti e traversi
4 Illuminazione
5 Lamiera di chiusura in acciaio
6 Pannello di connessione da regolare 90/5 mm
7 Tubolare ¡ 100/50/3 mm
8 Trave HEA 100
9 Vetrata doppia
10 Lamelle in alluminio, piegate e perforate
11 Traverso con bullone con meccanismo di
blocco M8 50/50 mm
12 Montante in alluminio 115/50 mm
13 Griglia
Pagina 70 – Baita Niesen presso
Mülenen, Svizzera
Ad integrazione di una baita preesistente
affacciata su un paesaggio mozzafiato del più
noto gruppo di montagne delle Alpi, è stato
realizzato un padiglione in materiali stabili alle
intemperie e al vento soprattutto a causa dell’elevata altitudine. Per motivo l’edificio è stato
costruito separato dalla struttura originaria
sottoposta a restauro conservativo; la facciata
del nuovo volume in infissi di alluminio è rinforzata da montanti d’acciaio. Un’ampia terrazza unisce le due architetture.
Piante, sezioni, scala 1:500
1 WC, servizio; 2 Edificio preesistente: ufficio; 3 Edificio
preesistente: camera; 4 Copertura della terrazza e del
ristorante; 5 Terrazza; 6 Chiosco, “take out”; 7 Consegna vuoti; 8 Deposito; 9 Impianto; 10 Cantina; 11 Chiosco; 12 Ristorante; 13 Cella frigorifera; 14 Cucina; 15
Personale; 16 Ventilazione
1
2
3
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5
Canale in lamiera di alluminio 1,5 mm
Fissaggio del canale in acciaio piatto 80 ≈ 8 mm
Scolo delle acque della copertura in tubolare PE Ø
90 mm
Copertura: lamiera in alluminio con doppia aggraffatura verticale 0,8 mm; strato di separazione incollato su tutta la superficie; pannello in multistrato 27
mm; telaio in legno 100–300 mm, ventilazione, isolante 120–180 mm, pannello in multistrato 27 mm;
barriera al vapore, pannello in alluminio 1,5 mm
Trave longitudinale in profili di acciaio ÅPE 500
Trave trasversale in profili di acciaio ÅPE 360
Controsoffitto in cartongesso 12,5 mm, lana di vetro
25 mm, intonaco permeabile all’aria colorato blu
Vetro camera, monolastra 8 mm + intercapedine
16 mm + 8 mm
Lamelle orizzontali di protezione solare 25 mm
Montanti facciata in tubolare di alluminio con lamiera strutturante di rinforzo interna in acciaio 4 mm
Pilastri in tubo di acciaio Ø 244,5/20 mm
Corrimano in acciaio piatto 80/10 mm zincato
Faretti da incasso a pavimento
Radiatore
Pavimento: assito in legno con incastro con
scanalatura 25 mm, con profilo in gomma nelle
fughe; barriera al vapore; travetti in legno con negli
interspazi isolante 80 mm; profilo in acciaio ÅPE
240, isolante 140 mm;
soletta di copertura in cemento armato 55 mm
su lamiera grecata 35 mm
Travi longitudinali ad fi UNP 300
Pagina 74 – Fabbrica della Ferrari a Torino
La nuova fabbrica della Ferrari è stata progettata come edificio aperto alle relazioni visive
dall’interno e dall’esterno. Situato in un’area di
concezione integrale costellata da piccoli padiglioni, il padiglione ha una facciata doppia
orientata verso il parcheggio che riprende le dimensioni della galleria del vento di Renzo Piano. L’area di ingresso, il piccolo museo e l’area
visitatori si aprono verso la strada. La facciata è
costituita da pannelli in alluminio, mentre nell’interno della hall hanno prevalso funzionalità ed
economicità con particolari sobri.
1 Portello; 2 Galleria del vento; 3 Sala motori; 4 Ingresso
visitatori e collaboratori; 5 Esposizione modelli storici
Ferrari; 6 Riunione, sosta; 7 Piante verdi; 8 Distributori
bevande; 9 Deposito, locale trasformatori, centrale
freddo/caldo; 10 Lavorazione blocco motore; 11 Lavorazione albero di trasmissione; 12 Facciata doppia;
13 Reparto rettifica strumenti; 14 Stazione meteorologica; 15 Spogliatoio
Planimetria generale, scala 1:5000
Pianta piano terra, scala 1:1500
Sezione, scala 1:750
Sezione facciata ingresso, scala 1:20
Sezione orizzontale, scala 1:20
1 Copertura: membrana bituminosa a due strati, isolante 30 + 30 mm; lamiera grecata zincata 75 mm
2 Trave reticolare in profili di acciaio doppia
∑ 60 ≈ 60 mm
3 Profilo in acciaio HEA 140
4 Pilastro in doppia ÅPE 400
5 Pannello in alluminio
6 Asta in acciaio 40 mm
7 Profilo in acciaio HEA 120 verniciato bianco
8 Tubolare in acciaio Ø 40 mm
9 Tubolare in acciaio Ø 25 mm
10 Piatto d’acciaio inox 10 mm
11 Lamiera in alluminio perforata
Sezione facciata doppia, scala 1:50
Sezione particolareggiata, scala 1:5
1 Vetro float 8 mm con fasce orizzontali serigrafate e
fughe verticali in silicone
2 Profilo estruso in alluminio
3 Profilo in acciaio a ∑ 50 ≈ 100 mm
4 Profilo in acciaio HEA 140 zincato
5 Ante di apertura in telaio di acciaio con lastre
nervate di policarbonato
6 Lamelle di aerazione in alluminio estruso
7 Membrana bituminosa a doppio strato, isolante termico 30 + 30 mm; lamiera grecata 75 mm zincata
8 Ventilatore per aria preriscaldata
9 Griglia in acciaio zincata 30 mm
6
Testo in italiano
L’apprendista fabbro di Nancy con soluzioni
futuribili ha dato un forte input alla tecnologia
delle facciate. Con macchine, in parte da lui
stesso costruite, è stato in grado di applicare
tecniche di trasformazione e di lavorazione
anche a superfici metalliche di grandi dimensioni. Attraverso la sperimentazione di forme
decorative (ad es. opere in ferro battuto e mobili) Prouvé è giunto alla produzione dei più
Pagina 79 – Edificio per uffici a Espoo,
svariati elementi in metallo quali lamelle di
Finlandia
protezione solare e sottili facciate a montanti e
L’edificio per uffici alto 72 metri si trova sulle
traversi. Prouvé ha usato prevalentemente acsponde del Mar Baltico, in un quartiere della
ciaio, alluminio ma anche acciaio inox e talvolseconda maggiore città della Finlandia; è ca- ta ottone e rame. Le sue facciate moderne
ratterizzato dalla particolare posizione in fac- inaugurano una nuova epoca nell’impiego del
ciata dei quattro ascensori panoramici (sul la- metallo (imm. 1). I vantaggi delle facciate in
to sud) con duplice funzione (di trasporto
metallo stanno nella relativamente buona lavoverticale e di regolatori climatici) oltre che dal- rabilità, nella limitata necessità di manutenziola scelta accurata dei materiali (acciaio, vetro ne e nelle possibilità formali individualizzabili.
Indicazioni costruttive generali. Modifiche dimene legno nazionale) e dalla facciata a doppia
sionali dipendenti da variazioni di temperatura
pelle climatica.
e spinta del vento sono i fattori determinanti
Planimetria generale, scala 1:4000
nella scelta delle tecniche di lavorazione e nel
Piante piano terra, piano primo, piano tipo,
piano copertura, scala 1:500
dimensionamento degli elementi di una fac1 Terrazza; 2 Ristorante; 3 Dispensa; 4 Cucina;
ciata nella quale, soprattutto, i materiali non
5 Impianti; 6 Bussola; 7 Ingresso hall su due piani;
devono essere sottoposti a sollecitazioni ec8 Reception; 9 Sala riunioni; 10 Uffici open space;
11 Ufficio singolo; 12 Terrazzo; 13 Sala conferenze;
cessive. Particolarmente sui bordi e in prossi14 Sauna
mità degli angoli delle superfici si verifica
1 Impermeabilizzazione bituminosa della copertura;
l’elevata spinta del vento e la conseguente
isolante in lana minerale 160 mm; barriera al
vapore; soletta di copertura in cemento armato
necessità di un fissaggio più che affidabile
20/90 mm; solaio stratificato: lamiera grecata/
(DIN 1055, parte 4). Considerando la massicalcestruzzo, 170 mm; rete in acciaio appesa
2 Lamiera 0,7 mm; impermeabilizzazione bituminosa; ma resistenza di ogni elemento si determinacompensato, impregnato 12 mm; ventilazione
no le dimensioni dei singoli punti di fissaggio
10 mm; isolante in lana minerale 50 mm
alla sottocostruzione. Le superfici metalliche a
3 Profilo in acciaio ad ∑ 50/100 mm
parete sottile possiedono di solito proprietà fi4 Vetro monolastra di sicurezza10 mm
5 Angolare in acciaio ad ∑ 50/50 mm
sico-tecniche molto sfavorevoli, per questo
6 Profilo in alluminio
motivo vengono impiegati spesso elementi a
7 Vetro monolastra di sicurezza, serigrafato 8 mm
più strati, nei quali solo la pelle esterna è me8 Profilo in acciaio ¡ 100/50 mm
tallica. Le caratteristiche del rivestimento più
9 Vetro camera, lana minerale 150 mm,
pannello in cartongesso 13 mm
esterno si limitano alla protezione meccanica
10 Rete in acciaio 75/33/33 mm
dalle intemperie, alla protezione dalla corro11 Linoleum; lamiera grecata/calcestruzzo 170 mm,
sione e alle diverse sollecitazioni dovute alsoletta di copertura in calcestruzzo 20 mm
12 Profilo in acciaio ad I ÅPE 330
l’uso. Dal punto di vista funzionale le strutture
13 Profilo in acciaio in piatti 12/300 mm e 20/300 mm
si distinguono in ventilate e non. La struttura
14 Profilo in acciaio ad ∑ 120/170 mm
ventilata vede una separazione tra pelle ester15 Lana minerale; calcestruzzo 80 mm,
vuoto 30 mm, lana minerale 60 mm; impermeabiliz- na e sottocostruzione mediante un’intercapezazione; c.a. 130 mm
dine d’aria corrente e necessita di aperture di
16 Tavole di abete 140/40 mm; correnti 140/40 mm;
aerazione e di estrazione dell’aria sufficientesottofondo in cemento in pendenza; membrana
filtrante; isolamento termico in polistirolo estruso
mente dimensionate (> 1/500 della superficie
70 + 70 mm impermeabilizzante
da ventilare). Nelle strutture non ventilate que17 Lamiera 1 mm
sto strato d’aria decade. I vantaggi stanno in
Sezione orizzontale facciata sud-est, scala 1:20
1 Vetro float, serigrafato 8 mm
uno spessore totale limitato e in una costru2 Rete in acciaio 75/33/33 mm
zione più semplice. Nelle strutture non ventila3 Profilo in alluminio
te diventano necessarie le barriere al vapore.
4 Profilo in acciaio ¡ 100/50
Stabilizzazione e fughe. Le superfici metalliche
5 Vetro camera
6 Vetrata antincendio
hanno per lo più una sezione simile a quella
7 Cartongesso 13 mm
di una membrana, nel caso di lastre di grandi
8 Profilo in acciaio HEB 300
dimensioni, in primo luogo, occorre conside9 Lamiera ondulata in alluminio; pannello in fibre di
cemento traforato 0,9 mm; lana minerale 150 mm;
rare una struttura di rinforzo statico sufficiencartongesso 13 mm
temente dimensionata, per esempio ottenuta
10 Profilo in acciaio ¡ 120/60 mm
con la piegatura dei bordi. La piegatura funge
Pagina 90 – Superfici per facciate in
spesso anche per il fissaggio alla sottostruttumateriali metallici
ra. Altre possibilità sono date dalla posa di
Stefan Schäfer
angolari di rinforzo sul lato posteriore, aggrafQuello che il Palazzo di Cristallo di Paxton
fature piane e anche lastre composite con
(Esposizione Mondiale di Londra del 1851) ha sufficiente rigidità individuale. Dal punto di virappresentato per lo sviluppo dell’acciaio è
sta tecnico si può decidere fra tipi di fissaggio
paragonabile al lavoro di Jean Prouvé nell’im- visibili o invisibili, tutti devono comunque espiego del metallo per le facciate degli edifici. sere reversibili per facilitare successivi pro-
10 Vetro di sicurezza 8 mm + intercapedine 16 mm +
vetro stratificato 6 mm in profili di alluminio
11 Blocchetti in calcestruzzo in letto di sabbia
12 Asta diagonale in profili di acciaio a doppia
L 40 ≈ 40 mm
13 Corrente in profilo di acciaio con doppia ∑ 50 ≈ 50
mm
14 Pilastro doppio in profili di acciaio doppia ÅPE 400
zincata
15 Lamiera in acciaio piano 8 mm
2003 ¥ 1/2 ∂
cessi di manutenzione. A causa della dilatazione nei punti di contatto tra componenti
metallici, si creano situazioni di sfregamento
rumorose ovviabili con intersezione di dischi
sintetici disposti sul lato inferiore. La classica
connessione di strisce di lamiera è data dall’aggraffatura verticale (vd. Imm. 3 a) e dalla
copertura di cornice. Se le motivazioni statiche hanno un ruolo marginale sono disponibili
moltissime altre tecniche di assemblagio. Con
il tipo di metallo varia il tipo dei giunti, ne esistono sia puntiformi (chiodi, viti e graffe) che
lineari (colla, saldatura) ed anche a fughe
aperte.
Superfici. Solitamente la qualità della superficie
viene determinata, oltre che da considerazioni
di tipo estetico anche dalla necessità di garantire un’efficace protezione alla corrosione.
Tale protezione può essere offerta da superfici protette naturalmente o da rivestimenti di
pellicole metalliche e non. Nel primo caso, ad
es. con l’alluminio, l’acciaio inox, lo zinco, lo
stagno, il rame e il titanio, in normali condizioni climatiche, non è necessaria nessuna misura di protezione aggiuntiva, in quanto questi
metalli possiedono strati passivi che si rigenerano da sé. L’ossidazione può essere indotta
anche artificialmente in maniera veloce ed
uniforme. L’alluminio è anodizzato attraverso
un processo di ossidazione anodica, l’acciaio
brunito viene immerso in soluzioni saline alcaline portate ad elevate temperature, il ferro
viene fosfatato con procedimento chimico. I
rivestimenti in pellicole metalliche vengono
applicati in processi a nastro o in vasche o
per precipitazione. Per ramare ad es. l’ottone
si usa una soluzione di solfato di rame (CuSO4); tra i più conosciuti processi di trattamento superficiale ci sono anche la smaltatura e la zincatura. Lo smalto è uno strato
vetroso, ad esempio di ossido di silicio, applicato attraverso un bagno, o a dispersione o
mediante spolveratura e infine cotto a circa
800 °C. Lo smalto in polvere può essere steso
nell’ordine di uno spessore di 80 fino a 200
m2. La superficie diventa stabile ad acidi e
soluzioni saline, isolante elettricamente e non
sensibile ad urto e a flessione. Lo strato di
zincatura viene steso immergendo le varie
parti di acciaio in un bagno fluido di zinco per
pochi minuti ad una temperatura di 450° (zincatura a fuoco). Per elevare la stabilità alla
corrosione, gli strati di zinco vengono anche
cromati, oliati o rivestiti in materiali plastici.
Appena zincate le superfici devono essere ulteriormente trattate prima di ricevere un ultimo
strato di colore. I rivestimenti con pellicole
non metalliche comprendono essenzialmente
quelli in vernice trasparente o opaca o pellicole calandrate con diversi spessori (rivestimento a nastro). Solitamente viene usato il poliestere. Le vernici a fuoco sono vernici le cui
molecole ad una temperatura compresa tra
gli 80 e i 350° reticolano tra di loro con reazioni chimiche tra poliestere e resina melaminica. Le vernici a fuoco conferiscono pellicole
lucidanti, stabili meccanicamente e resistenti
alla corrosione; hanno grande importanza nel
settore delle verniciature industriali. Un consi-
∂ 2003 ¥ 1/2
derevole vantaggio dei protettivi applicati in
una fase successiva sta nell’irrobustimento fisico costruttivo. Si possono, ad esempio, creare rivestimenti che isolano dal rimbombo e
dalle vibrazioni. Accanto agli altri trattamenti
effettuati prima, durante e dopo, si possono
applicare trattamenti meccanici che conferiscono modifiche ottiche e anche funzionali.
Elementi complicati e voluminosi che non sono lucidabili meccanicamente, sono lucidati
elettricamente ad es. per pulire i punti di saldatura. Nella spazzolatura vengono rifiniti con
rullatura e con spazzole a rotazione conferendo una microstruttura di tipo ornamentale sulla superficie dell’elemento; il risultato è una
struttura lucida cangiante.
Protezione alla corrosione. In un oggetto architettonico, il pericolo di corrosione da acidi ossidanti deve essere prevenuto. Una superficie
in rame stesa su una superficie in zinco avrà
immancabilmente danni di corrosione. Sicuri,
invece, nei confronti dello zinco sono l’alluminio, il piombo, l’acciaio zincato, anche se
eventuali segni del processo di arrostimento
si possono verificare sui bordi lavorati non
protetti. Materiali con componenti minerali come ad es. cemento, gesso o calce insieme all’umidità sul metallo hanno un effetto corrosivo. In tal caso, bisogna prevedere idonei
strati divisori o di separazione. In generale
poi, durante il deposito e la consegna, tutti i
metalli con superficie finita necessitano di una
protezione. Ideali sono a tal scopo le speciali
attrezzature di trasporto e di stoccaggio (bancali con struttura in legno) con le specifiche
cinghie di sollevamento. Le lastre vengo
spesso consegnate con le facce anteriori
adiacenti, in modo tale che i lati a vista di due
lastre si proteggano reciprocamente. In particolare, nel caso di lunghi periodi di stoccaggio, deve essere assolutamente impedita l’infiltrazione dell’umidità. Da consigliare è una
disposizione dei bancali leggermente inclinata che renda possibile il defluire dell’umidità o
meglio ancora depositi di stoccaggio coperti.
Fogli protettivi autoadesivi pongono il problema dei resti del collante sulla superficie.
Accanto all’adempimento funzionale di una
superficie di facciata, importanti sono anche i
valori estetici legati alle superfici d’involucro
traforate e sospese che con il variare della distanza di osservazione conferiscono effetti più
o meno diafani. In lontananza, si crea un involucro metallico compatto caratterizzato da differenti rugosità che all’interno permettono
un’elevata trasparenza (vd. imm. 6). Superfici
altamente lucide creano e supportano una
certa plasticità del corpo di fabbrica rivestito.
(vd. imm 7). Attraverso reticolati metallici si
creano semitrasparenze (vd. imm. 8). Lamiere
traforate con buchi fini offrono dall’esterno
un’elevata protezione solare mentre la trasparenza dall’interno rimane senza limiti. Gli elementi di facciata metallici sono adatti per costruire protezioni solari esterne ed elementi
che riflettono la luce.
Materiali metallici per superfici di facciata. Tutti i
metalli, in qualità di elementi chimici, appartengono alle materie prime di cui è costituito il
Testo in italiano
pianeta. Attraverso modificazioni operate dalla
natura e dell’uomo, i giacimenti metallici si
modificano localmente. Tutti i principali metalli
sono soggetti ad un ciclo naturale. In parte, i
metalli sono necessari all’alimentazione umana come per esempio il ferro e solo poche
combinazioni di metalli pesanti, come il cadmio e il mercurio non sono ecologici o sono
fortemente dannosi alla salute. Fino ad uno
densità < di 4,5 g/cm3 i metalli vengono designati come metalli leggeri, con una densità
maggiore sono definiti metalli pesanti (vd. Tabella 13). Le leghe sono composte da più metalli elementari che presentano caratteristiche
individuali diverse rispetto a quelle dell’elemento finale. Acciaio. Si distingue per la sua
limitata presenza di elementi accompagnatori
indesiderati ma che ne definiscono le proprietà (ad es. carbonio, fosforo, zolfo). Nella
forma pura, senza protezione superficiale,
l’acciaio non può essere utilizzato. Si distingue
tra lamiere sottili (s= 0,35–3 mm), lamiere medie (s = –4,75 mm), e spesse (s = 4,75 mm).
Le lamiere definite sottili in generale sono lavorate a nastro di larghezza massima di 1 metro. Lastre di lamiera hanno una misura standard di circa 2 ≈ 4 metri. Nel settore degli
acciai edili legati ce ne sono alcuni che grazie
alla loro superficie corrosa forniscono uno
strato protettivo stabile agli agenti atmosferici
per l’acciaio sottostante. In tal caso è importante che le strutture siano progettate in modo
da asciugare continuamente. L’acciaio è un
materiale economicamente conveniente, durevole, inalterabile.
Acciaio inox. Legandosi con additivi come il
cromo (minimo 10,5%) o il manganese l’acciaio diventa inox di alta qualità, che non si
corrode. Fino ad oggi ne sono stati prodotti
oltre 120 tipi che vengono utilizzati in tutto il
mondo in vari settori. Nonostante la sua resistenza, i problemi di corrosione non sono da
escludere completamente , purtroppo. In particolare, in caso di condizioni critiche dell’intorno, ad es. ambienti con aria a contenuto
salino o piogge acide o acqua di condensa,
l’acciaio inox può andare incontro ugualmente
a fenomeni importanti di corrosione. Un’elevata presenza di elementi leganti come il cromo,
il nickel, il molibdeno, il manganese o il rame
ne migliora la stabilità ma ne modifica anche
in modo rilevante il profilo delle caratteristiche. Gli acciai inox per l’elevato contenuto di
cromo-nickel sono cari e normalmente utilizzabili solo sotto forma di lamiere sottili o piccoli profili. Nel tempo la definizione acciaio
inox è diventata una definizione di categoria
in cui si distinguono diversi sinonimi come
V2A, V4A o INOX. Gli acciai inox che non arrugginiscono vengono classificati con un numero di materiale ed eventualmente un’abbreviazione che contiene informazioni sulla
composizione chimica.
Alluminio. Dopo l’ossigeno e il silicio, l’alluminio
è in una percentuale dell’8,1% il terzo elemento che si trova più frequentemente sulla crosta
terrestre. Si tratta di un metallo leggero, bianco argenteo, elastico, con buona conducibilità elettrica. Le temperature di esercizio (sopra
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i 2000°) e i relativi costi per la produzione di
alluminio sono molto alti. Le principali aree di
estrazione sono in Australia, in Africa occidentale, nei Caraibi e in Sudamerica. L’alluminio viene impiegato in edilizia in forma pura o
legata. Al variare dello spessore si distingue
in lamiere o nastri con spessore superiore a
0,35 mm; nastri sottili tra 0,21 fino a 0,35 mm;
lamine fino a 0,02 mm. Grazie all’elevata elasticità le connessioni con colla e i fissaggi sono relativamente facili; a causa dell’elevata
energia di produzione necessaria è un materiale costoso economicamente ed ecologicamente, ma la sua durata e la sua superficie
naturalmente protetta consentono previsioni
di utilizzo e ammortamento a lungo termine.
Zinco. Bianco bluastro è un metallo fragile con
superficie di taglio altamente lucida laminabile a circa 120 °C. E’ reperibile per lo più in lega con basso contenuto di rame e titanio. La
sua presenza in natura viene globalmente stimata nella percentuale del 0,012%. A causa
della naturale formazione di strato protettivo,
lo zinco non necessita di ulteriori misure di
protezione anticorrosione. Viene fondamentalmente usato come strato protettivo per altri
materiali. Le proprietà meccaniche e tecnologiche dello zinco vengono elevate attraverso
il processo di composizione di una lega con
titanio e zinco al titanio. I trucioli di zinco sono
praticamente riciclabili al 100%. Al contrario
rispetto ad altri metalli pesanti non è tossico.
Le lamiere in zinco possono essere lavorate a
basse temperature. Le lamiere usate sono da
0,7 fino a 1,5 mm di spessore e fino ad 1 metro di larghezza. In lastre vengono lavorate dimensioni di circa 1 ≈ 3 metri. Lastre di copertura da tetto sono spesse circa 0,7 mm.
Titanio. Bianco argentato, è il 22esimo elemento del sistema periodico, e si trova al decimo
posto nella classifica delle presenze dei metalli sulla crosta terrestre con una percentuale
dello 0,6%. A partire dall’introduzione di un efficace processo di estrazione del titanio, negli
anni ’50 sono state sviluppate due categorie
di diverse materie prime: titanio puro composto in una percentuale > 99,2% di titanio, con
ossigeno, carbonio, ferro, e lega titanio con
80–98% di titanio con alluminio, vanadio, stagno, cromo e altri. A parità di resistenza il titanio è più leggero del 42% rispetto all’acciaio
ma sul mercato è notevolmente più costoso.
Rame. Dal colore rosso chiaro, chimicamente
è un elemento metallico pesante, relativamente morbido, molto plastico, ben dilatabile ed
è, dopo l’argento, il miglior conduttore elettrico e di calore. Sotto l’influsso dei fenomeni atmosferici, il rame presenta un naturale strato
superficiale ossidato che nel corso del tempo
si modifica materialmente e cromaticamente e
che garantisce la lunga durata di questo materiale. Con il tempo, questo strato protettivo
progredisce in una patina verde (carbonato di
rame), processo che dipende tra l’altro anche
dalla geometria dell’edificio e dalla composizione dell’aria. Il costo viene ammortizzato
con la durata.
Piombo. Materiale blu-grigio, è modellabile ed
è un metallo pesante leggermente tossico. Al
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Testo in italiano
taglio presenta una superficie argentea, ma
una volta esposto alla luce assume subito un
sottile strato protettivo ossidato. Ha limitate
proprietà termiche ed elettriche. Presente nella crosta terrestre in una percentuale dello
0,002%, si trova in giacimenti negli Stati Uniti,
in Australia, in Russia e in Canada. Il piombo
(dal latino “plumbum”) è riciclabile e viene lavorato da circa 2500 a.C. Fu usato soprattutto
dai romani nella costruzione condotte per la
distribuzione dell’acqua. Nel Medioevo fu
usato sotto forma di lastre per le coperture di
chiese ed edifici rappresentativi, vetrate sono
state realizzate con intelaiature in piombo.
In piombo erano anche le matrici per la stampa e le pistole. Dopo il 1925 iniziò a perdere
importanza a causa dell’introduzione di altri
metalli come l’alluminio, il rame e lo zinco.
L’uso del piombo nella tecnologia edilizia è limitato a materiale di protezione da radiazioni
e di raccordo; oggi, viene usato nella produzione di accumulatori (circa il 50%). Per motivi
igienici si è smesso di usare le tubature in
piombo diffuse fino al XIX secolo e comunque
le leghe piombo oggi utilizzate sono sicure
anche se vengono usate in maniera limitata.
Stagno. E’ un metallo pesante relativamente
morbido di colore bianco argentato; allo stato
puro ha un punto di fusione relativamente
basso, dato che lo si può ammorbidire con la
fiamma di una candela. A temperatura ambiente è stabile all’aria e all’acqua e si ricopre
di uno strato di ossido protettivo anticorrosione. E’ al 30esimo posto nella classifica dei
metalli presenti sulla crosta terrestre con una
percentuale dello 0,0035%; i maggiori giacimenti si trovano in Australia, Malesia, Indonesia, Bolivia, Tailandia, Nigeria, Congo e Zaire,
anche se più di un terzo dello zinco utilizzato
oggi proviene dal riciclaggio.
Semilavorati in lastre sottili
Scandole, lastre e nastri. Il classico
rivestimento
metallico si presenta come un nastro in lamiera con aggraffatura verticale o con listelli di
giunzione. Per un’elevata stabilità alle intemperie possono essere realizzati tetti piani con
una pendenza < a 15°. Tipici per l’immagine
estetica sono più o meno i motivi derivati dalla
posa a strisce o ad aggraffature e relativi scuretti. Per l’elevato grado di lavorazione manuale richiesto, possono essere utilizzati a tal
scopo, solo metalli morbidi, come lamiere di
rame o di zinco. Negli ultimi anni si sono diffuse anche scandole e sistemi a lastra con specifica tecnica di fissaggio. Ai bordi le lastre
sono sovrapposte mediante giunti di aggraffatura preformati che diventano invisibili grazie
all’aderenza alla sottocostruzione, inchiodati o
aggrappati.
Lamiere traforate. Con le moderne tecniche di
pressa e le macchine CNC punzonatrici possono essere perforate lamiere sottili con buchi
da un diametro < 1 mm fino a circa 500 mm.
Nei processi di finitura industriale vengono lavorate sia le singole lastre sia i nastri di lamiera direttamente sulla rullatrice. (Coil). Per il
diametro del foro si può scegliere individualmente, ma vale la regola generale che la dimensione del foro non deve essere inferiore
2003 ¥ 1/2 ∂
allo spessore della lamiera. Si distinguono per
forma (tondi, quadrati, a forma di mandorla o
a rombo o modanato). Nelle così dette lamiere con perforazione passante su entrambi i lati i bordi vengono rifiniti arrotondati; a seconda della pressa impiegata sono possibili le
più diverse combinazioni di punzonatura fino
a creare un modello per ogni singolo cliente.
Lo sviluppo e un’ulteriore evoluzione della
programmazione con il CNC delle macchine
da produzione negli ultimi anni permette un
elevato grado di precisione anche in certe
produzioni individuali. Particolare attenzione
viene data alla disposizione della distanza dei
fori nell’area dei bordi della lamiera. Lo spessore del materiale della lamiera fine deve essere tra i 0,5 e i 6 mm. Con materiali più morbidi sono possibili anche la fabbricazione di
lamiere con uno spessore maggiore di 6 mm.
Sono disponibili in formati da 1 ≈ 2 metri,
1,25 ≈ 2,5 metri 1,5 ≈ 3 metri e 1,6 ≈ 4 metri.
Le lamiere traforate sono molto diffuse in
campo edile, accanto al settore dell’allestimento fiere e degli interni, offrono molte possibilità di impiego anche nel rivestimento di
facciata, nella protezione solare a lamelle,
nella costruzione di parapetti e balconi, e
sono relativamente poco costose per l’elevato
grado di fabbricazione.
Lamiere calibrate. Il procedimento di produzione è simile a quello delle lamiere traforate, la
superficie della lamiera viene solamente deformata e non completamente punzonata. Si
distingue la stampa con noduli, quadrati, rombi, piramidi, rigature o onde così come la martellinatura. Lo spessore della stampa in rilievo
dipende dallo spessore del materiale impiegato. A causa del pericolo di irreparabili deformazioni della lamiera, il campo da punzonare deve essere ortogonale. Le lamiere
vengono spesso usate nell’architettura di interni e in particolare, a causa delle loro elevate proprietà antisdrucciolo, nel settore dei rivestimenti a pavimento. Raro è invece
l’impiego nelle facciate.
Lamiere stirate o maglie stirate. Sono
semiprodotti con aperture piane a forma di
rombo che di solito si definiscono attraverso
una punto di taglio posizionato orizzontale in
lastre o nastri avanzati. Trattandosi di taglio,
non c’è scarto di materiale; il taglio avviene,
se necessario, senza interferire con la stabilità; diversi sono i disegni e i materiali impiegati
(dall’acciaio e al ferro, l’alluminio o le leghe di
metalli leggeri come il rame o lo zinco).
Griglia laminata. Spesso sono in acciaio, acciaio inox o in alluminio o in materiali vari. Sono
composte da aste portanti e di riempimento
che vengono pressate insieme in un impianto
di produzione industriale o vengono saldate
insieme elettricamente. Le maglie, la loro dimensione e il loro aspetto può essere vario.
Vengono usate ad esempio come griglie di
facciata orizzontali o verticali o posate come
reticolo di supporto per i soffitti.
Lamiere profilate, scatolari o a cassettoni. Le
lamiere profilate sono leggere, elementi parete e copertura molto stabili che vengono
stampate da nastri di lamiera a freddo con
presse a rullo in diverse geometrie. Attraverso
l’ottimizzabile forma del profilo nelle lunghezze a scelta fino a 4 m tali lamiere sono adatte
sia per strutture portanti piane sia per volumi
tridimensionali, elementi mono o pluristrato
per coperture o per pareti. Sono possibili lunghezze maggiori solo se il materiale ha sufficienti possibilità di estensione. La serie dei
prodotti varia spesso con il produttore: microprofilate, trapezoidali, ondulate. Lo spessore
usato della lamiera si aggira tra i 0,5 e i 1,5
mm, nel caso di scatolari da 1 a 1,5 mm. I
profili sono composti da lamiere sottili in acciaio disponibili con strato di protettivo anticorrosione, fornite su misura.
Lastre multistrato. Le lastre stratificate o laminate hanno per lo più un’anima in materiale plastico (massiccio o alveolare) con strati superficiali in metallo leggero. Sono disponibili
come materiale in lastre e hanno superfici
prefinite che di solito vengono coperte da pellicole protettive autoincollanti. Sono disponibili
lastre al massimo di 1,5 ≈ 5 m; possono essere unite con viti, punti ma anche con collanti o
graffe alla sottostruttura. Grazie all’elevata stabilità propria che permette una facile lavorazione sul cantiere e ad un leggero peso proprio viene compensato il loro relativamente
elevato costo.
Pannelli sandwich. Si tratta di un elemento stratificato composto da due lastre di copertura in
lamiera d’acciaio profilata e un’anima isolante
in schiuma poliuretanica multifunzione. E’ disponibile con molteplici tipi di profili ed è caratterizzato da un elevato grado di prefabbricazione; è durevole, stabile alla pioggia
battente, non permeabile all’aria, privo di ponti termici; le superfici sono per lo più disponibili rivestite, hanno una notevole rigidezza alla
piegatura e alla torsione che dipende anche
dai singoli componenti. Porta anche un certo
peso e può essere impiegato in sistemi di costruzione leggeri; è utilizzato per prestazioni
termoisolanti.
Tessuti metallici. Funi tonde o piatte, cavetti o
barrette attraverso un processo di tessitura a
telaio danno origine a vari tipi di trame metalliche (acciaio inox, il cromo-nickel-acciaio, il titanio, ecc.) con diversi tipi di trama e ordito.
Vengono lasciate al naturale o laccate, anodizzate o passivate. Grazie alla stabilità propria, alquanto elevata, possono essere realizzate anche lamine di grandi dimensioni con
diverse caratteristiche che ne definiscono la
qualità, come la finezza, il numero di maglie e
lo spessore. Sono disponibili in rotolo, in nastro o in superfici (ad es. nel caso dei filtri di
aerazione). Se fino a pochi anni fa erano impiegate solo nel campo della tecnica di filtri e
della serigrafia, oggi trovano largo impiego
anche in architettura ad es. come elementi di
protezione solare o visiva. Possono essere
fornite in diverse dimensioni della maglia,
spessore e materiali, ad esempio acciaio zincato e non. Nelle regioni montagnose sono tirate come protezioni dalla caduta massi, in
edilizia come armatura di muri in pietre.
L’autore è architetto a Stoccarda e Professore presso la TU
di Darmstadt nel dipartimento di costruzione architettonica.