∂ 2003 ¥ 1/2 Testo in italiano ∂ – Rivista di architettura Testo in italiano 2003 ¥ 1/2 · Acciaio Traduzione: Architetto Rossella Letizia Mombelli E-Mail: [email protected] Pagina 22 – Grattacieli: 13 Opinioni ultimi anni. Accanto all’aerazione decentralizzata con alimentazione d’aria fresca e temperatura regolabile individualmente in ogni ufficio, abbiamo disegnato una facciata doppia con funzioni integrate, parzialmente apribile anche in condizioni di elevata velocità del vento. Il riscaldamento e il condizionamento sono quasi completamente supportati dall’attivazione termica della massa delle solette ottenuta attraverso serpentine in materiale sintetico in cui circola acqua. Nicchie a forma di guscio all’intradosso delle solette oltre a ridurre il peso proprio dell’elemento orizzontale, contribuiscono al mantenimento costante della temperatura senza interferire con le prestazioni di resistenza alla flessione dell’elemento. Negli ambienti interni, le nicchie riflettono la luce di lampade realizzate su disegno e ivi inserite. L’elemento “soletta” assume dunque molteplici funzioni che non si limitano a quelle visibili, poiché agisce anche da supporto impiantistico. E’ facile dedurre che edifici complessi, come un grattacielo, possono essere progettati solo da un team interdisciplinare e attraverso un processo di progettazione integrata ad alto livello. E’ importante anche sottolineare che un edificio in cui abitano o lavorano alcune migliaia di persone, necessita di un management professionale che includa tutti i servizi che in senso lato posso appartenere alla sfera delle funzioni dell’abitare e del lavorare. In Germania, questa direzione nuova intrapresa dal progetto è ancora completamente sconosciuta dal momento che l’offerta e la domanda di servizi alla gestione non si sono ancora stato sviluppate a sufficienza. La progettazione di grattacieli, anche dopo l’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle, sta vivendo un vero e proprio boom. Mentre sembra che nei paesi asiatici sia prioritario raggiungere nuovi record d’altezza, nelle città europee nascono grattacieli di nuova concezione. Werner Sobek, Stoccarda. In Germania, la definizione “grattacielo” ha un’accezione negativa. Impostare una discussione su quest’argomento è alquanto difficile poiché le argomentazioni negative spesso si basano su affermazioni razionalmente non formulabili. La limitata considerazione di cui in Germania godono i grattacieli è da attribuire anche all’esperienza degli edifici residenziali di grande altezza progettati in modo pessimo alla fine degli anni ’60, costruiti con carenze e gestiti in maniera non professionale. La costruzione dei grattacieli, che prende avvio nel 1871 a Chicago, già sin dall’inizio degli anni ’70 del secolo scorso registra una serie di diversificazioni. Da un lato sorgono tipologie di grande altezza, anche destinate alla residenza, questo provoca negli Stati Uniti un boom nella costruzione dei grattacieli che arrivano a raggiungere anche 250 metri di altezza. Inoltre, lo sviluppo della tecnologia del getto di calcestruzzo a presa rapida e ad alta resistenza, dei sistemi di casseforme molto efficienti e delle pompe di betonaggio capaci di gettare cemento fresco a più di 300 metri d’altezza, portarono in primo piano il calcestruzzo nella costruzione multipiano. Oggi, come una volta, in Gran Bretagna si costruiscono grattacieli in struttura d’acciaio; negli Stati Uniti, si usa spesso il cemento armato, anche se per la tipologia delle torri per ufficio l’acciaio continua ad essere preferito consentendo elevata flessibilità e ampie luci tra i pilastri. Nel nostro studio stiamo progettando, in totale, quattro edifici con altezza superiore ai 100 m; tra questi, a Bonn, l’edificio quasi terminato della Direzione Generale delle Poste Tedesche, alto 161 m e un complesso di grattacieli appena iniziato presso Münchner Tor con due edifici alti 130 metri. Stiamo sviluppando anche un edificio per uffici a Francoforte, ca. 250 m. di altezza, e un altro a Londra. I nostri progetti sono caratterizzati dalla forte integrazione tra tecnologia dell’involucro, sistema portante e sistema di ventilazione / riscaldamento / condizionamento. Nella Torre di Bonn risaltano nel modo più chiaro tutti gli accorgimenti sviluppati dal nostro team di progettazione negli 1 1 Matthias Sauerbruch, Berlino. Che cosa si può dire sul tema grattacieli, che non sia ancora stato detto da altri? I grattacieli hanno a che vedere con la densità, dominano la città, sono snelli, audaci; celebrano il trionfo sulla natura. I grattacieli sono una dimostrazione di potere, sono simboli fallici; si impongono, rubano luce, generano turbolenza ed energia. I grattacieli sono cari. Sono facili da progettare e veloci da realizzare, offrono attraenti superfici utili che danno elevate rendite. La città ha bisogno di grattacieli, ma i grattacieli non fanno una città. I grattacieli sono moderni, sono americani e appagano un sogno. Roman Hollenstein, redattore , Zurigo. In America del Nord, Asia sud-orientale, Giap- pone e Australia, i grattacieli caratterizzano l’immagine di ogni metropoli, gli abitanti sono pochi, i progettisti e gli architetti non si fanno domande sul senso e non-senso delle tipologie a grande altezza. In Europa, al contrario, il grattacielo viene considerato in modo molto critico. Riguardo alla sua immagine in generale, a prescindere dal centro di Francoforte, dalla City di Londra e dalla Défense di Parigi, nelle città europee, raramente sono convincenti o sono ben integrati nel paesaggio urbano. Come ha dimostrato lo scorso aprile il piccolo aereo finito nel grattacielo Pirelli di Milano, i grattacieli isolati sono i più vulnerabili – e non solo per gli attacchi terroristici. Tuttavia, la maggior parte degli architetti sognano continuamente fieri grattacieli che si stagliano contro il cielo, anche se l’architettura spesso riduce il proprio influsso creativo al puro design di facciata. Lo confermano le torri fantastiche presentate quest’anno a Venezia alla Biennale di Architettura e due progetti: il coraggioso grattacielo neocubista di Christian de Portzamparc e quello dell’Istituto Austriaco di Raimund Abrahams. Per il grattacielo che Jean Nouvel sta costruendo a Barcellona è stata progettata una pelle in vetro perlaceo aderente all’involucro in calcestruzzo bucato da finestre. Il palazzo della GSW di Sauerbruch e Hutton a Berlino costituisce un’eccezione: offre spazi di lavoro attraenti e garantisce un limitato fabbisogno energetico. Tuttavia, grattacieli veramente ecologici non ne esistono: a parità di volume, una torre richiede meno superficie rispetto ad edifici bassi, ma deve essere costruita e gestita con un grande dispendio di energia che potrebbe essere ridotto dall’impiego di tecnologie innovative. Nonostante tutto, si continua a costruire grattacieli. Il loro fascino rimane intatto. Babele, le torri della città medioevale o il palazzo che faceva da quinta al film “Blade Runner” dimostrano che gli uomini associano agli edifici alti progresso, grandezza e potere. In realtà, come si è visto nel concorso “Global Cities”, le città europee per poter essere globali devono rivedere interamente la propria immagine urbana. Per questo le città europee hanno potuto realizzare e concentrare edifici di grande altezza solo al di fuori dei propri centri storici; sullo skyline i grattacieli riescono a manifestare completamente la propria forza seduttiva. A Parigi e a Vienna questa strategia è stata 2 Testo in italiano adottata già con successo. La torre Swiss-Re di Londra, progettata da Foster, ha una forma spettacolare che vista da lontano dovrebbe diventare il “segno” caratteristico della società di retroassicurazione. to ha tenuto conto della percezione visiva che si ottiene arrivando a Vienna dall’autostrada che si innesta su Trieststrasse, risalendo la collina. Il progetto urbanistico nasce dal paesaggio e non da assi, piazze o geometrie semplici. Il rifiorire della tipologia dei grattaMassimiliano Fuksas, Roma. La Torre per la Regione Piemonte di Torino e cieli e degli edifici di grande altezza è una le Twin Towers di Vienna hanno un aspetto in scelta che nasce dalla necessità di densificacomune: si trovano tutte e due in aree ex-inre la città e di evidenziare la proliferazione dustriali in cui è previsto un nuovo sviluppo che ha invaso il territorio negli ultimi decenni. urbano. Dal punto di vista concettuale le Torri Quello che vedo in tutto il mondo in cui tre midi Vienna sono diverse da Torino. Nel primo liardi di esseri umani vivono in aree urbane, la caso, il progetto ha due torri collegate in alcu- metà del genere umano, è che il modello di ni punti e con inclinazioni differenti che sovra- densità o complessità delle funzioni hanno orstano una piattaforma che arriva fino a 25 me- mai vinto. L’idea di città giardino, delle funziotri nel sottosuolo. Le due Torri, quasi ni distinte è morta definitivamente. Shangai monolitiche, si contrappongono al mondo sot- non è un modello, ma fa divenire vecchia ai terraneo labirintico, complesso, con la luce nostri occhi Tokyo,ormai come NY, città storiche penetra nel profondo. Torino è ∑ incontro che. La “green high-rise building” è una mistifra una tipologia semplice e una tipologia ficazione nata dalla cattiva coscienza dei cocomplessa. Accostato alla zona degli uffici struttori ecologisti. Il futuro dell’high rise “standard”, esiste un grande vuoto scavato building è: l’edificio-città che, come nelle all’interno di una massa piena. Arrivando sia science finction permette in un unico oggetto dal parcheggio che dal piano terra si può co- di raccogliere un’intera città e tutte le funzioni gliere la hall alta 120 metri. Quello che a Vien- che la rappresentano. La torre è simulazione na avviene per sottrazione nello scavo, a Tori- della voglia di mettere insieme le parti della no lo abbiamo in elevazione. Per quello che città in un solo oggetto. riguarda lo sviluppo urbano, come detto, si Winy Mass, MVRDV, Rotterdam. tratta di due aree industriali dismesse e riqua- Dato che la legge stabiliva che ogni comunità lificate. Se a Torino l’edificio è un segnale uni- della provincia olandese di Brabant avesse co, qui a Vienna si tratta di un piano urbanisti- una biblioteca pubblica, ma l’elevata densità, l’enorme produzione annuale di libri e un limico che rimanda ad una complessità di tato budget non consentivano l’applicazione funzioni: il masterplan è la transizione fra il di tale legge, si pensò ad una grande bibliotebordo estremo di Vienna sulla collina di Wienerberg e la campagna circostante. Il proget- ca centrale integrata con moderne tecnologie 2003 ¥ 1/2 ∂ e media digitali. Il nostro progetto per una biblioteca ad Eindhoven si basa sul concetto di “spazio interno infinito”, che si attorciglia secondo una linea ininterrotta e saliente intorno ad un fulcro libero: il vuoto funge da centro – una specie di area di soggiorno aperta con bar, camino e vista sugli scaffali dei libri, sulla stazione di prestito, sulla città e sul paesaggio. Dall’esterno si può leggere ciò che avviene all’interno: la torre alta 230 m sovrasta uno scaffale di libri lungo 17 km con 5 milioni di libri disposti in ordine alfabetico. Questo gigantesco muro di libri fluisce a forma di spirale intorno alla lounge pubblica verso l’alto, fino alla galleria – il punto più alto di tutto il Brabant. 300 cabine di lavoro mobili offrono uno spazio discreto al visitatore o possono essere usate da mini-lounge oppure da sala riunione. Con il tempo, la raccolta permanente di libri aumenta e anche il muro diventa sempre più vasto. Per quel che concerne il futuro del grattacielo, non sono contro la densità, anzi: massima densità metropolitana significa possibilità di aumentare la capacità della città e i suoi spazi pubblici. In futuro, mi sembra importante definire la connessione dei grattacieli, connessione che rafforzerà le componenti sociali. Che la natura possa essere inclusa nel processo progettuale architettonico per dare posto a piazze, superfici verdi e foreste. Skidmore, Owings & Merrill, Chicago. A Seul, progettando per la Samsung l’edificio residenziale Tower Palace III, abbiamo sviluppato una struttura con un valore massimo del ∂ 2003 ¥ 1/2 rapporto tra perimetro e superficie interna piano. La forma dell’edificio che ne è risultata, si è dimostrata molto resistente rispetto alla turbolenza provocata dal vento e molto efficace nel ridurre le forze di sollecitazione orizzontale sull’involucro. Tali fenomeni sono in parte migliorati grazie alla struttura superficiale nervata e alla differenza di altezza delle ali della torre. In questo momento stiamo partecipando a molti progetti a livello internazionale e ogni paese ha problematiche differenti: in Brasile, a causa della struttura dell’industria delle costruzioni, siamo obbligati ad usare solo prodotti nazionali, cosa che a volte può andare a scapito della qualità dell’architettura. In Cina, al contrario, se il prodotto di cui si ha bisogno non è disponibile, si costruisce una fabbrica e il prodotto viene fabbricato. La Cina è in questo momento molto interessata ad acquisire servizi e tecnologie. Tuttavia, per ora, solo in Europa è possibile costruire un edificio con le tecnologie più avanzate, anche se, in fatto di microclima, gli utenti europei sono meno esigenti di quelli americani. Solitamente, nei nostri progetti abbiamo un triplice ruolo: siamo architetti, progettista della struttura portante e ingegneri meccanici. Il trend nella progettazione di strutture portanti di edifici di grande altezza si concentra sempre di più su come una struttura possa essere ancora più efficiente, più robusta o più duratura e di conseguenza meno onerosa. Dato che gli edifici di grande altezza sono costruiti in dimensioni sempre maggiori, si preferisce una “stratificazione”: raramente oggi si usa un edificio come negli anni ’60 solo per uffici; molto più spesso si distribuiscono funzioni amministrative, residenziali e destinazioni d’uso particolari. Siamo studiando nuove soluzioni progettuali che contengano la turbolenza del vento per minimizzare le oscillazioni orizzontali che gli utenti dei grattacieli potrebbero percepire. Nuovi sviluppi in questo settore vanno dai vuoti d’aria fino alle aperture a fenditura in diverse posizioni nell’edificio. Nei prossimi dieci anni verranno costruiti uno o due edifici da 90 fino a 110 piani, forse tre fra il 2010 e il 2020. Dai progetti ne risulteranno progressi in ingegneria e nel settore dei trasporti verticali. Testo in italiano di bioarchitettura. Giardini d’inverno con piante esotiche, lobbies e piani aerei con ventilazione naturale sono attributi di lusso che determinano elevati costi supplementari. Hanno un ruolo fondamentale per l’immagine della città e noi ne subiamo il fascino. Il futuro dei grattacieli si trova dove sembra necessaria un’estrema concentrazione di edifici, ma l’imput per costruirli rimane un desiderio di potenza e una voglia degli architetti. Zaha Hadid, Londra. La costruzione postuma dei centri storici oggi non soddisfa più l’insaziabile esigenza di urbanità. Nuovi modelli spaziali dovrebbero permettere di organizzare un elevato grado di complessità e di seguire scopi secondo un programma con significati paralleli e diversi modelli di vita. Renzo Piano, Genova/Parigi. Ogni architettura ha una storia: nel nostro progetto per la nuova sede del New York Times si trattava di luce e trasparenza. Progettare un grattacielo significa, da un lato affrontare la massima sfida possibile verso l’alto, dall’altro significa andare ad arricchire lo skyline. Abbiamo ridotto all’essenziale la forma di base dell’edificio e abbiamo creato una particolare facciata sospesa con pelle in vetro trasparente e telaio in acciaio combinato con un rivestimento ceramico che permette un’elevata efficienza dell’impianto di aerazione e di riscaldamento. Con il variare del clima, l’involucro muta di tono cromatico, blu se piove, rosso scintillante al tramonto. Christoph Ingenhoven, Düsseldorf. Negli ultimi dieci anni, il nostro studio è stato impegnato nello sviluppo di tipologie di edifici di grande altezza e naturalmente il nostro interesse si è concentrato su due risorse: superficie ed energia; la sfida si è aperta: facciate doppie per massimizzare la ventilazione naturale, sfruttamento della luce naturale e trasparenza con la possibilità, ad esempio, di introdurre facciate in legno per minimizzare il fabbisogno di energia primaria; strutture volumetriche aperte, flessibili, elevato grado di reversibilità ed efficienza delle superfici di servizio, innovative e veloci costruzioni che economizzano materiali e carichi, progetti sicuri rispetto a terremoti e a catastrofi per edifiMeinhard von Gerkan, gmp. Il vero motivo per cui si costruiscono architet- ci di elevata altezza, apertura spaziale e d’orture di grande altezza è tabù. Si tratta di esibi- ganizzazione, ecc. Dopo l’esperimento della zionismo = “I am the greatest”. Che poi la co- doppia facciata rivestita completamente in vestruzione in altezza non sia determinata da tro trasparente e ventilata naturalmente del strategie economiche, lo confermano già le RWE di Essen, migliaia di progetti simili sono torri di S.Giminiano che non hanno nessuna stati realizzati in tutto il mondo. Con l’introdudestinazione d’uso. Sono talmente sottili che zione della facciata in legno ci aspettiamo un vi può trovare posto solo una scala. Tuttavia, effetto positivo simile, ma il progresso riguarper le famiglie nobili toscane le torri erano da anche soggetti meno spettacolari come gli simbolo di potenza. La vista è impagabile, ma ascensori ad elevata velocità di salita a rilunghi tempi di costruzione, richieste supple- sparmio di superfici, il calcestruzzo a compatmentari di misure di sicurezza ed elevate pre- tezza massima, le costruzioni ad elevato acstazioni dei materiali, significano in breve più cumulo, ecc. Processi costruttivi che costi. I grattacieli a priori non sono ecologici, prevedano strutture in componenti possibilperché a causa della necessità di climatizza- mente prefabbricati al 90% e concentrazione zione, il fabbisogno energetico è particolardi complessità in pochi elementi edili (ad es. mente elevato. Anche se a questo si può facciate) sono altri punti fondamentali su cui compensare con sistemi e tecniche intelligen- stiamo lavorando per introdurli anche in merti, il grattacielo non diventa di certo esempio cati con limitato know-how. Il know-how dei 3 grattacieli, accanto ai progetti di infrastrutture e ai progetti altamente qualificati (ad es. complessi ecologici per uffici) è una delle poche risorse intellettuali esportabili. Llui Viu Rebes, London. Il nostro progetto per la Bundle Tower potrebbe essere realizzato anche in un’altra località del mondo; esso si basa infatti sullo studio di una nuova tipologia per grattacieli che rispondano alle esigenze di alta densità metropolitana e a certi criteri circa il comportamento della struttura portante, le connessioni interne e le possibilità di uscita. Nel progetto di un grattacielo, è da considerare ad esempio che con il progressivo crescere in altezza, i materiali non mantengono le medesime caratteristiche prestazionali. L’unica soluzione è aumentare proporzionalmente la superficie di fondazione cosa che rende la tipologia estremamente dipendente dall’illuminazione artificiale e dai sistemi di aerazione meccanica. Nei nostri studi di progetto lavoriamo invece con la forma dell’edificio, invece di prendere in considerazione una ridistribuzione della struttura portante. Per ovviare alla necessità di fondare l’edificio in profondità, proponiamo di mantenere continuità fisica all’intera massa e di utilizzarla come vantaggio strutturale. Il “grattacielo” è stato da noi concepito come un fascio di torri collegate tra di loro in modo tale da consentire superfici ampie e flessibili, e da garantire un reciproco sostegno strutturale. Si è optato per una struttura tubolare a forma di croce con un diametro di sezione di 18 metri. La facciata delle singole torri è prevista con una struttura reticolare la cui resistenza viene aumentata curvando la geometria dei pilastri al fine di compensare la trasmissione del peso, il carico di punta e quello laterale. La struttura reticolare delle torri e la geometria dei fasci di pilastri presentano una similitudine strutturale. Ogni torre possiede un fulcro di connessione verticale con una batteria di 13 ascensori ad ascesa rapida che connettono 36 piani ciascuno. Le scale di sicurezza sono concentrate nella stessa area ed offrono sei vie di fuga per ogni torre. Anche tutti gli impianti sono disposti in questo fulcro centrale. La concentrazione offre una rete impiantistica e connettiva alternativa che garantisce elevata sicurezza in caso di catastrofi. Norman Foster, Londra. L’edificio per la Swiss Re e il HSBC nascevano da presupposti molto diversi: mentre il primo era il più recente di una serie di grattacieli progettati per clienti, allo stesso tempo utenti e proprietari, il secondo, che sorge a Londra grazie all’iniziativa di un’impresa è progettato per il libero mercato e vi abbiamo inserito le tecnologie più moderne disponibili. La Hong Kong e Shanghai Bank, la Commerzbank a Francoforte –in questo momento il grattacielo più alto in tutta Europa- e la Swiss Re cercano di soppiantare il modello tradizionale di costruzione favorito dalle imprese in un mercato non stabile. Il modello tradizionale è composto da nucleo centrale per ascensori e scale con intorno gli uffici disposti ad anello; certamente non si tratta di una tipologia molto fles- 4 Testo in italiano sibile capace di modificarsi con il mondo del lavoro e con i progressi delle telecomunicazioni, inoltre si tratta inoltre di un modello che non favorisce le relazioni sociali, essendo rivolto soprattutto verso l’esterno. La Hong Kong Bank con la sua parte centrale di servizi a volumi salienti e con il grande atrio rivolto verso l’interno (con funzione di serbatoio per la ventilazione naturale degli uffici) ha una forma aerodinamica che diversifica l’immagine della facciata, la quale a sua volta con la sua particolare forma supporta il sistema di afflusso di aria fresca naturale. Con questo tipo di progettazione i sistemi di condizionamento e di ventilazione meccanici possono rimanere spenti per il 40% dell’anno con la conseguente riduzione di fabbisogno energetico produzione di biossido di carbonio. L’edificio della Swiss-Re sviluppa ulteriormente le innovazioni introdotte nella Hong Kong Bank e nella Commerz Bank per ottenere un edificio socialmente responsabile ed ecologicamente adeguato alle esigenze del XXI secolo. Nella definizione del programma di riduzione del fabbisogno energetico sono decisive la location di un edificio e le quantità di energia in entrata e in uscita, questi due aspetti sono altrettanto importanti quanto le funzioni, la flessibilità, la durata, l’orientamento, la forma, la struttura e anche la scelta degli impianti di riscaldamento, la ventilazione e i materiali che compongono l’edificio stesso. Alla luce della considerazione che, nei paesi industriali il fabbisogno energetico degli edifici è pari alla metà del fabbisogno generale, mentre un quarto è assorbito dai trasporti, emerge una soluzione che porterebbe a migliorare la qualità della vita nonostante la crescente estensione delle città e la crescente densità urbana: questa soluzione potrebbe essere rappresentata dall’avvicinamento dei luoghi di vita, lavoro e tempo libero. Abbiamo costruito grattacieli a Honk Kong e a Rotterdam e in questo momento ne stiamo progettando o realizzando a New York, Sidney e Madrid. Questi edifici nascono da presupposti molto diversi e dipendono in modo determinante dalle condizioni climatiche e dalle situazioni locali. Anche le differenze culturali e le questioni politiche svolgono un ruolo. Se la Germania, a livello mondiale, è al primo posto nella programmazione di architettura durevole (uno degli aspetti più importanti dell’edificio della Commerzbank), in altri paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, l’impegno nella progettazione di strutture a contenuto consumo energetico è assente. 2003 ¥ 1/2 ∂ li necessarie ad elevare il vantaggio della tecnologia. Se da un lato le nuove tecniche di comunicazione hanno aumentato l’area di attività economica nel sistema globale, dall’altro hanno aumentato la complessità delle relazioni e dei servizi. I centri economici di maggior peso offrono al fulcro di un’azienda un grado di complessità ambientale di questo tipo. Un secondo fattore importante è il significato dell’informazione, di cui distinguiamo due tipi: i dati e le valutazioni. Con la rivoluzione digitale le informazioni vengono richiamate globalmente e immediatamente da quasi ogni luogo del globo altamente sviluppato. Questo secondo tipo di informazione richiede un complicato mix di diversi elementi che a livello internazionale necessita di una rete sociale di informazioni e di una decodificazione. In breve, i centri economici forniscono infrastrutture sociali che permettono ad un’azienda o ad un mercato, di evidenziare i benefici dalle proprie infrastrutture tecniche. Quest’aspetto del sistema economico globale, secondo me, conduce a considerare nella contemporaneità i centri economici di scambio, ancora– anche se non per sempre -necessari. Per gli scambi economici globali del mercato e delle aziende, la maglia delle “città globali” rappresenta in maniera determinante la struttura organizzativa stessa. Pagina 46 – Ristrutturazione di balconi, Monaco di Baviera La ristrutturazione dei balconi in ferro fortemente danneggiati dalle intemperie nel cortile interno di un edificio dell’Epoca Industriale, è stata guidata dall’idea di conservarne l’immagine originaria; poiché la struttura antica non poteva essere recuperata né riprodotta, si pensò, anzitutto al fissaggio senza interferenze con l’isolante della nuova struttura alla parete. La rigida struttura di lamiera di acciaio è stata risolta, poi, con un motivo floreale che imita i parapetti filigranati dei balconi originari. L’ornamento a stucco della facciata sulla strada è stato rielaborato graficamente al computer e dissolto in un motivo a fascia realizzato attraverso un processo di taglio al laser. Il contrasto fra il metallo dipinto con una tonalità scura e lo sfondo della facciata intonacata chiara realizza un’immagine quasi fotografica. Saskia Sassen, Chicago. Sezioni, scala 1:20 1 Asta di controvento in acciaio M24 V4A 2 Fioriere in lamiera di acciaio saldata s = 5 mm 3 Lamiera di acciaio verniciata nera s = 5 mm 4 Reticolato in legno s = 24 mm profilo in acciaio ÅPE 120, con in mezzo un profilo piatto pieno in acciaio s = 5 mm; pavimentazione, saldata con il 3 5 Tampone di gomma 6 Profilo in acciaio | 60/60 mm L’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre, ha indotto le aziende del quartiere finanziario più importante del mondo, a ripensare il concetto di concentrazione di volumi economici e finanziari. Ci si chiesti fino a che punto, in un sistema digitale e globale in espansione, il mondo della finanza caratterizzato da una particolare smaterializzazione dei prodotti, possa aver bisogno ancora di strutture di questo tipo. La risposta è sicuramente nella ricerca di nuove superfici per le relazioni socia- Pagina 49 – Service Pavillon a Brest Il padiglione è parte della nuova area destinata a verde pubblico nella baia “Moulin Blanc”, unica spiaggia di sabbia di Brest e dalla quale si gode un bel panorama sulla città. Per lungo tempo trascurata, è stata oggetto di un concorso vinto da giovani architetti che hanno progettato un padiglione con servizi e uno spazio per le attrezzature, un parco, un teatro all’aperto e serre per il giardino botanico. Il padiglione è caratterizzato dal passo dei telai strutturali in acciaio e da un vuoto centrale che permette alla vista di spaziare sull’acqua. La copertura è in lamiera grecata e le pareti sono coperte da reti che dovrebbero impedire i graffiti e altri atti vandalici. Sezione pianta, scala 1:100 Sezione, prospetto ovest, scala 1:100 Sezione orizzontale e verticale, scala 1:20 1 Profilo in acciaio ÅPE 200 verniciato 2 Lamiera in acciaio 1 mm verniciata 3 Lamiera grecata 88/25 raggio 27,0 m rivestita in alluminio 4 Profilo in acciaio a } 120/60/10 mm verniciato 5 Profilo in acciaio ad ∑ 75/65/8 mm verniciato 6 Acciaio inox 50/50 mm 7 Acciaio inox 3 mm, saldato su telaio 8 Grigliato in acciaio inox dimensione maglia 35/35 mm avvitata al telaio 9 Telaio in acciaio verniciato: montante in profilo d’acciaio a } 120/60/10 mm; corrente in profilo di acciaio a } 120/90/10 mm 10 Muratura 150 mm verniciata 11 Piastra di ancoraggio in acciaio 12 Profilo di acciaio 50/50 mm 13 Tubo fluorescente 14 Canale di scolo in PVC Ø 60 mm 15 Parete in muratura 100 mm intonacata verniciata 16 Profilo in acciaio 40/40 mm con elemento distanziatore 17 Acciaio 6 mm saldato su piastra di ancoraggio Pagina 52 – Casa d’abitazione a Kobe Nella monotona periferia giapponese si erge un corpo di fabbrica composto da più volumi dalla forma scultorea. La struttura si rivela soltanto nel cortile, agli occhi di chi cammina verso la torre ampiamente vetrata con la scala. Sul lato del giardino, l’edificio si apre verso l’ambiente circostante dove, sullo sfondo, si ammirano gli edifici di Kobe. Nel progetto sono stati presi in considerazione l’irraggiamento solare, la direzione del vento e le possibilità di ventilazione trasversale per minimizzare il riscaldamento delle stanze in parte ampiamente vetrate. La pelle esterna è in lamiera in acciaio zincata verniciata, gli ambienti interni sono caratterizzati da superfici in legno chiaro. Sezioni, pianta piano terra, pianta piano primo, pianta piano secondo, scala 1:20 1 Cortile di ingresso; 2 Tatami; 3 Bagno; 4 Cabina armadio; 5 Camera da letto; 6 Terrazza, 7 Soggiorno; 8 Cucina; 9 WC; 10 Studio Sezione, scala 1:50 Sezione particolareggiata scala, scala 1:20 1 Lamiera grecata zincata 0,5 mm; termoisolante 100 mm; lamiera grecata zincata 0,5 mm in pendenza; sottostruttura in profili in metallo leggero 2 Cartongesso verniciato 12,5 mm fissato alla sottostruttura in profili di metallo leggero 3 Tavole in legno di cedro cerato 19 mm 4 Pannello in fibre morbide rivestito 6 mm, fissato alla sottostruttura di profili in metallo leggero 5 lamiera in acciaio zincato 0,4 mm, impermeabilizzazione bituminosa, pannello in derivati del legno 25 mm, sottostruttura in profili di metallo leggero; termoisolante 70 mm, cartongesso verniciato 12,5 mm 6 Gradini in legno Magashi 20 mm 7 Tavole di legno 20 mm, con impregnante per aumentare la resistenza agli agenti atmosferici 8 Pavimento in ghiaia annegato in letto di malta 9 Profilo in acciaio a } 50/5/7 mm 10 Tubolare in acciaio 100/100/5 mm Pagina 56 – Casa d’abitazione a Pomponne Costruita su un pendio esposto verso sud con vista sulla valle della Marna, la casa, composta da tre cubi di diversa altezza, ha una facciata in pannelli verdi che rispecchiano i colori del paesaggio circostante. La struttura in acciaio della casa con lamiera grecata per gli ∂ 2003 ¥ 1/2 Testo in italiano elementi parete e gli elementi soletta è lasciata in vista sul soffitto e crea un’ampia superficie riflettente. Sezioni, piante, scala 1:200 1 Camera; 2 Alcova; 3 Bagno, 4 Zona lavoro; 5 Cucina; 6 Sala da pranzo; 7 Soggiorno Assonometria senza scala Sezioni, scala 1:10 1 Lamiera in zinco 1 mm 2 Profilo in acciaio ad fi 260/90/15 mm 3 Copertura: membrana impermeabilizzante bituminosa, termoisolante 60/220 mm, lamiera grecata 4 Parete: pannello in fibre di cemento laminato 12 mm, profilo in acciaio zincato 40 mm; lamiera grecata 58/59/2 mm isolata, cartongesso 10 mm 5 Profilo in acciaio ad ∑ 6 Profilo in acciaio ÅPE 180 7 Soletta mista in lamiera grecata annegata nel calcestruzzo 110 mm; superficie in dispersione di sabbia al quarzo 8 Profilo in acciaio HEB 160 9 Profilo in acciaio 10 Vetro camera float 5 mm + intercapedine 10 mm + stratificato 5+5 mm 11 C.a. 160 mm, superficie trattata con spolvero di sabbia al quarzo, termoisolante in polistirolo 50 mm 12 Ante di apertura in pannello di lamiera in acciaio con termoisolante 50 mm 13 Pannello in fibre di cemento laminate 12 mm 14 Profilo in acciaio HEB 180 mm Pagina 60 – Museo a Kalkriese In seguito alle segnalazioni di un archeologo britannico circa riferimenti alla Battaglia della foresta di Teutoburger, i successivi rinvenimenti archeologici e un terrapieno diedero spunto alla creazione di un parco archeologico con tre padiglioni (vedere, udire, domandare) e un museo. Il percorso dei Romani lungo il terrapieno è stata segnato con lastre di ferro, mentre quello dei Germani in una parte di foresta protetta è stato segnato con elementi in legno, infine l’ex terrapieno germanico è stato contrassegnato da sottili montanti in ferro. Il museo, il cui volume è rivestito in acciaio ruggine come i padiglioni, è dominato dalla torre panoramica alta 40 metri. Planimetria generale, scala 1:5000 Sezioni, piante, scala 1:750 1 Centro visitatori, 2 Museo; 3 Padiglione; 4 Strada romana, 5 Muro; 6 Sentiero dei Germani; 7 Ricostruzione; 8 Sala conferenze; 9 Deposito; 10 Ingresso; 11 Shop; 12 Guardaroba; 13 Anticamera; 14 Esposizione; 15 Sala pause; 16 Sala accessoria; 17 Vuoto; 18 Pedana; 19 Terrazza Sezione orizzontale e verticale, scala 1:20 1 Pannelli di facciata stabili alle intemperie in acciaio inox 5900/3100/15 mm, superficie sabbiata, bordi piegati orizzontalmente a 10°, fughe 20 mm, isolante in fibre minerali 100 mm; barriera al vapore; elemento prefabbricato in calcestruzzo cellulare 175 mm; pannello in lamiera di acciaio aggraffato a caldo o decapato, laccato trasparente 400/120/3 mm, fughe 4 mm, distanza parete 100 mm 2 Vetrata fissa in float 15 mm; telaio in profili di acciaio ad ∑ 90/60/8 mm e piatti d’acciaio 90/5 mm 3 Vetrata isolante in vetro float 8 mm + vetro di sicurezza 5 + 5 mm, telaio in profili di acciaio 65 mm 4 Struttura portante HEB 300 5 HEB 160, due mani di vernice in officina e una mano di finitura in loco 6 Pannelli di facciata stabile alle intemperie in acciaio 3100/1500/6 mm; superficie sabbiata, posata in pendenza; profilo in acciaio ad L40/40 mm; membrana bituminosa con antiradici a tre strati; isolante in schiuma di vetro 165 mm; elemento in calcestruzzo cellulare 220 mm; isolante in fibre morbide 30 mm; pannello in lamiera di acciaio traforato1200/600/ 2 mm 7 Lamiera traforata di estrazione dell’aria 8 ÅPE 300 in acciaio 9 Lamiera in acciaio inox 1200/600/3 mm; incollata con isolante 3 mm, pannello portante in calcestruz- 1 2 3 4 5 6 7 8 9 zo alleggerito 33 mm; soletta di copertura in cemento armato 40 mm, elemento prefabbricato in calcestruzzo cellulare 200 mm; isolante in fibre minerali 120 mm Elemento per la copertura in acciaio stabile alle intemperie 10 mm, due mani di vernice di protezione in officina e una di finitura in loco Struttura portante HEB 300 Pannelli facciata stabili alle intemperie in acciaio 15 mm, superficie sabbiata Fissaggio orizzontale in angolari di acciaio n. 6 pezzi ogni lastra Fissaggio verticale con con viti di regolazione, due ogni lastra Elementi pedana in lamiera di acciaio stabili alle intemperie 10 mm, due mani di vernice di protezione in officina e una di finitura in loco, aree calpestabili con superficie antisdrucciolo di sabbia di quarzo, resina della stessa tinta cromatica della struttura portante Profilo in acciaio ad ∑ 100/100/12 mm Corrimano in tubolare di acciaio Ø 37 mm Scala in lamiera di acciaio stabile alle intemperie, superficie antisdrucciolo con sabbia al quarzo; resina dello stessa tinta cromatica della struttura portante. Pagina 66 – Mediateca a Venisseux Nella periferia di Lione, in un quartiere popolare degli anni 90, adiacente al municipio , trova posto un nuovo centro servizi collocato in un volume che assomiglia a quello di un centro commerciale e le cui superfici sono divise per funzioni. Amministrazione, deposito e sale accessorie sono invece disposte in una stecca di tre piani. La struttura è in elementi portanti in acciaio con involucro in lamiera grecata. Fra il nucleo funzionale centrale e involucro si è creato un passaggio che connette sul perimetro tutte le aree. Planimetria generale, scala 1:5000 Sezione, pianta piano terra, scala 1:500 1 Ingresso; 2 Hall di ingresso; 3 Biblioteca adulti e sala lettura; 4 Biblioteca bambini; 5 Auditorium Sezione, scala 1:50 Sezione verticale ed orizzontale, scala 1:5 1 Struttura portante in acciaio con lamiera grecata 2 Vetrata doppia con lamelle in alluminio 3 Struttura in montanti e traversi 4 Illuminazione 5 Lamiera di chiusura in acciaio 6 Pannello di connessione da regolare 90/5 mm 7 Tubolare ¡ 100/50/3 mm 8 Trave HEA 100 9 Vetrata doppia 10 Lamelle in alluminio, piegate e perforate 11 Traverso con bullone con meccanismo di blocco M8 50/50 mm 12 Montante in alluminio 115/50 mm 13 Griglia Pagina 70 – Baita Niesen presso Mülenen, Svizzera Ad integrazione di una baita preesistente affacciata su un paesaggio mozzafiato del più noto gruppo di montagne delle Alpi, è stato realizzato un padiglione in materiali stabili alle intemperie e al vento soprattutto a causa dell’elevata altitudine. Per motivo l’edificio è stato costruito separato dalla struttura originaria sottoposta a restauro conservativo; la facciata del nuovo volume in infissi di alluminio è rinforzata da montanti d’acciaio. Un’ampia terrazza unisce le due architetture. Piante, sezioni, scala 1:500 1 WC, servizio; 2 Edificio preesistente: ufficio; 3 Edificio preesistente: camera; 4 Copertura della terrazza e del ristorante; 5 Terrazza; 6 Chiosco, “take out”; 7 Consegna vuoti; 8 Deposito; 9 Impianto; 10 Cantina; 11 Chiosco; 12 Ristorante; 13 Cella frigorifera; 14 Cucina; 15 Personale; 16 Ventilazione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 5 Canale in lamiera di alluminio 1,5 mm Fissaggio del canale in acciaio piatto 80 ≈ 8 mm Scolo delle acque della copertura in tubolare PE Ø 90 mm Copertura: lamiera in alluminio con doppia aggraffatura verticale 0,8 mm; strato di separazione incollato su tutta la superficie; pannello in multistrato 27 mm; telaio in legno 100–300 mm, ventilazione, isolante 120–180 mm, pannello in multistrato 27 mm; barriera al vapore, pannello in alluminio 1,5 mm Trave longitudinale in profili di acciaio ÅPE 500 Trave trasversale in profili di acciaio ÅPE 360 Controsoffitto in cartongesso 12,5 mm, lana di vetro 25 mm, intonaco permeabile all’aria colorato blu Vetro camera, monolastra 8 mm + intercapedine 16 mm + 8 mm Lamelle orizzontali di protezione solare 25 mm Montanti facciata in tubolare di alluminio con lamiera strutturante di rinforzo interna in acciaio 4 mm Pilastri in tubo di acciaio Ø 244,5/20 mm Corrimano in acciaio piatto 80/10 mm zincato Faretti da incasso a pavimento Radiatore Pavimento: assito in legno con incastro con scanalatura 25 mm, con profilo in gomma nelle fughe; barriera al vapore; travetti in legno con negli interspazi isolante 80 mm; profilo in acciaio ÅPE 240, isolante 140 mm; soletta di copertura in cemento armato 55 mm su lamiera grecata 35 mm Travi longitudinali ad fi UNP 300 Pagina 74 – Fabbrica della Ferrari a Torino La nuova fabbrica della Ferrari è stata progettata come edificio aperto alle relazioni visive dall’interno e dall’esterno. Situato in un’area di concezione integrale costellata da piccoli padiglioni, il padiglione ha una facciata doppia orientata verso il parcheggio che riprende le dimensioni della galleria del vento di Renzo Piano. L’area di ingresso, il piccolo museo e l’area visitatori si aprono verso la strada. La facciata è costituita da pannelli in alluminio, mentre nell’interno della hall hanno prevalso funzionalità ed economicità con particolari sobri. 1 Portello; 2 Galleria del vento; 3 Sala motori; 4 Ingresso visitatori e collaboratori; 5 Esposizione modelli storici Ferrari; 6 Riunione, sosta; 7 Piante verdi; 8 Distributori bevande; 9 Deposito, locale trasformatori, centrale freddo/caldo; 10 Lavorazione blocco motore; 11 Lavorazione albero di trasmissione; 12 Facciata doppia; 13 Reparto rettifica strumenti; 14 Stazione meteorologica; 15 Spogliatoio Planimetria generale, scala 1:5000 Pianta piano terra, scala 1:1500 Sezione, scala 1:750 Sezione facciata ingresso, scala 1:20 Sezione orizzontale, scala 1:20 1 Copertura: membrana bituminosa a due strati, isolante 30 + 30 mm; lamiera grecata zincata 75 mm 2 Trave reticolare in profili di acciaio doppia ∑ 60 ≈ 60 mm 3 Profilo in acciaio HEA 140 4 Pilastro in doppia ÅPE 400 5 Pannello in alluminio 6 Asta in acciaio 40 mm 7 Profilo in acciaio HEA 120 verniciato bianco 8 Tubolare in acciaio Ø 40 mm 9 Tubolare in acciaio Ø 25 mm 10 Piatto d’acciaio inox 10 mm 11 Lamiera in alluminio perforata Sezione facciata doppia, scala 1:50 Sezione particolareggiata, scala 1:5 1 Vetro float 8 mm con fasce orizzontali serigrafate e fughe verticali in silicone 2 Profilo estruso in alluminio 3 Profilo in acciaio a ∑ 50 ≈ 100 mm 4 Profilo in acciaio HEA 140 zincato 5 Ante di apertura in telaio di acciaio con lastre nervate di policarbonato 6 Lamelle di aerazione in alluminio estruso 7 Membrana bituminosa a doppio strato, isolante termico 30 + 30 mm; lamiera grecata 75 mm zincata 8 Ventilatore per aria preriscaldata 9 Griglia in acciaio zincata 30 mm 6 Testo in italiano L’apprendista fabbro di Nancy con soluzioni futuribili ha dato un forte input alla tecnologia delle facciate. Con macchine, in parte da lui stesso costruite, è stato in grado di applicare tecniche di trasformazione e di lavorazione anche a superfici metalliche di grandi dimensioni. Attraverso la sperimentazione di forme decorative (ad es. opere in ferro battuto e mobili) Prouvé è giunto alla produzione dei più Pagina 79 – Edificio per uffici a Espoo, svariati elementi in metallo quali lamelle di Finlandia protezione solare e sottili facciate a montanti e L’edificio per uffici alto 72 metri si trova sulle traversi. Prouvé ha usato prevalentemente acsponde del Mar Baltico, in un quartiere della ciaio, alluminio ma anche acciaio inox e talvolseconda maggiore città della Finlandia; è ca- ta ottone e rame. Le sue facciate moderne ratterizzato dalla particolare posizione in fac- inaugurano una nuova epoca nell’impiego del ciata dei quattro ascensori panoramici (sul la- metallo (imm. 1). I vantaggi delle facciate in to sud) con duplice funzione (di trasporto metallo stanno nella relativamente buona lavoverticale e di regolatori climatici) oltre che dal- rabilità, nella limitata necessità di manutenziola scelta accurata dei materiali (acciaio, vetro ne e nelle possibilità formali individualizzabili. Indicazioni costruttive generali. Modifiche dimene legno nazionale) e dalla facciata a doppia sionali dipendenti da variazioni di temperatura pelle climatica. e spinta del vento sono i fattori determinanti Planimetria generale, scala 1:4000 nella scelta delle tecniche di lavorazione e nel Piante piano terra, piano primo, piano tipo, piano copertura, scala 1:500 dimensionamento degli elementi di una fac1 Terrazza; 2 Ristorante; 3 Dispensa; 4 Cucina; ciata nella quale, soprattutto, i materiali non 5 Impianti; 6 Bussola; 7 Ingresso hall su due piani; devono essere sottoposti a sollecitazioni ec8 Reception; 9 Sala riunioni; 10 Uffici open space; 11 Ufficio singolo; 12 Terrazzo; 13 Sala conferenze; cessive. Particolarmente sui bordi e in prossi14 Sauna mità degli angoli delle superfici si verifica 1 Impermeabilizzazione bituminosa della copertura; l’elevata spinta del vento e la conseguente isolante in lana minerale 160 mm; barriera al vapore; soletta di copertura in cemento armato necessità di un fissaggio più che affidabile 20/90 mm; solaio stratificato: lamiera grecata/ (DIN 1055, parte 4). Considerando la massicalcestruzzo, 170 mm; rete in acciaio appesa 2 Lamiera 0,7 mm; impermeabilizzazione bituminosa; ma resistenza di ogni elemento si determinacompensato, impregnato 12 mm; ventilazione no le dimensioni dei singoli punti di fissaggio 10 mm; isolante in lana minerale 50 mm alla sottocostruzione. Le superfici metalliche a 3 Profilo in acciaio ad ∑ 50/100 mm parete sottile possiedono di solito proprietà fi4 Vetro monolastra di sicurezza10 mm 5 Angolare in acciaio ad ∑ 50/50 mm sico-tecniche molto sfavorevoli, per questo 6 Profilo in alluminio motivo vengono impiegati spesso elementi a 7 Vetro monolastra di sicurezza, serigrafato 8 mm più strati, nei quali solo la pelle esterna è me8 Profilo in acciaio ¡ 100/50 mm tallica. Le caratteristiche del rivestimento più 9 Vetro camera, lana minerale 150 mm, pannello in cartongesso 13 mm esterno si limitano alla protezione meccanica 10 Rete in acciaio 75/33/33 mm dalle intemperie, alla protezione dalla corro11 Linoleum; lamiera grecata/calcestruzzo 170 mm, sione e alle diverse sollecitazioni dovute alsoletta di copertura in calcestruzzo 20 mm 12 Profilo in acciaio ad I ÅPE 330 l’uso. Dal punto di vista funzionale le strutture 13 Profilo in acciaio in piatti 12/300 mm e 20/300 mm si distinguono in ventilate e non. La struttura 14 Profilo in acciaio ad ∑ 120/170 mm ventilata vede una separazione tra pelle ester15 Lana minerale; calcestruzzo 80 mm, vuoto 30 mm, lana minerale 60 mm; impermeabiliz- na e sottocostruzione mediante un’intercapezazione; c.a. 130 mm dine d’aria corrente e necessita di aperture di 16 Tavole di abete 140/40 mm; correnti 140/40 mm; aerazione e di estrazione dell’aria sufficientesottofondo in cemento in pendenza; membrana filtrante; isolamento termico in polistirolo estruso mente dimensionate (> 1/500 della superficie 70 + 70 mm impermeabilizzante da ventilare). Nelle strutture non ventilate que17 Lamiera 1 mm sto strato d’aria decade. I vantaggi stanno in Sezione orizzontale facciata sud-est, scala 1:20 1 Vetro float, serigrafato 8 mm uno spessore totale limitato e in una costru2 Rete in acciaio 75/33/33 mm zione più semplice. Nelle strutture non ventila3 Profilo in alluminio te diventano necessarie le barriere al vapore. 4 Profilo in acciaio ¡ 100/50 Stabilizzazione e fughe. Le superfici metalliche 5 Vetro camera 6 Vetrata antincendio hanno per lo più una sezione simile a quella 7 Cartongesso 13 mm di una membrana, nel caso di lastre di grandi 8 Profilo in acciaio HEB 300 dimensioni, in primo luogo, occorre conside9 Lamiera ondulata in alluminio; pannello in fibre di cemento traforato 0,9 mm; lana minerale 150 mm; rare una struttura di rinforzo statico sufficiencartongesso 13 mm temente dimensionata, per esempio ottenuta 10 Profilo in acciaio ¡ 120/60 mm con la piegatura dei bordi. La piegatura funge Pagina 90 – Superfici per facciate in spesso anche per il fissaggio alla sottostruttumateriali metallici ra. Altre possibilità sono date dalla posa di Stefan Schäfer angolari di rinforzo sul lato posteriore, aggrafQuello che il Palazzo di Cristallo di Paxton fature piane e anche lastre composite con (Esposizione Mondiale di Londra del 1851) ha sufficiente rigidità individuale. Dal punto di virappresentato per lo sviluppo dell’acciaio è sta tecnico si può decidere fra tipi di fissaggio paragonabile al lavoro di Jean Prouvé nell’im- visibili o invisibili, tutti devono comunque espiego del metallo per le facciate degli edifici. sere reversibili per facilitare successivi pro- 10 Vetro di sicurezza 8 mm + intercapedine 16 mm + vetro stratificato 6 mm in profili di alluminio 11 Blocchetti in calcestruzzo in letto di sabbia 12 Asta diagonale in profili di acciaio a doppia L 40 ≈ 40 mm 13 Corrente in profilo di acciaio con doppia ∑ 50 ≈ 50 mm 14 Pilastro doppio in profili di acciaio doppia ÅPE 400 zincata 15 Lamiera in acciaio piano 8 mm 2003 ¥ 1/2 ∂ cessi di manutenzione. A causa della dilatazione nei punti di contatto tra componenti metallici, si creano situazioni di sfregamento rumorose ovviabili con intersezione di dischi sintetici disposti sul lato inferiore. La classica connessione di strisce di lamiera è data dall’aggraffatura verticale (vd. Imm. 3 a) e dalla copertura di cornice. Se le motivazioni statiche hanno un ruolo marginale sono disponibili moltissime altre tecniche di assemblagio. Con il tipo di metallo varia il tipo dei giunti, ne esistono sia puntiformi (chiodi, viti e graffe) che lineari (colla, saldatura) ed anche a fughe aperte. Superfici. Solitamente la qualità della superficie viene determinata, oltre che da considerazioni di tipo estetico anche dalla necessità di garantire un’efficace protezione alla corrosione. Tale protezione può essere offerta da superfici protette naturalmente o da rivestimenti di pellicole metalliche e non. Nel primo caso, ad es. con l’alluminio, l’acciaio inox, lo zinco, lo stagno, il rame e il titanio, in normali condizioni climatiche, non è necessaria nessuna misura di protezione aggiuntiva, in quanto questi metalli possiedono strati passivi che si rigenerano da sé. L’ossidazione può essere indotta anche artificialmente in maniera veloce ed uniforme. L’alluminio è anodizzato attraverso un processo di ossidazione anodica, l’acciaio brunito viene immerso in soluzioni saline alcaline portate ad elevate temperature, il ferro viene fosfatato con procedimento chimico. I rivestimenti in pellicole metalliche vengono applicati in processi a nastro o in vasche o per precipitazione. Per ramare ad es. l’ottone si usa una soluzione di solfato di rame (CuSO4); tra i più conosciuti processi di trattamento superficiale ci sono anche la smaltatura e la zincatura. Lo smalto è uno strato vetroso, ad esempio di ossido di silicio, applicato attraverso un bagno, o a dispersione o mediante spolveratura e infine cotto a circa 800 °C. Lo smalto in polvere può essere steso nell’ordine di uno spessore di 80 fino a 200 m2. La superficie diventa stabile ad acidi e soluzioni saline, isolante elettricamente e non sensibile ad urto e a flessione. Lo strato di zincatura viene steso immergendo le varie parti di acciaio in un bagno fluido di zinco per pochi minuti ad una temperatura di 450° (zincatura a fuoco). Per elevare la stabilità alla corrosione, gli strati di zinco vengono anche cromati, oliati o rivestiti in materiali plastici. Appena zincate le superfici devono essere ulteriormente trattate prima di ricevere un ultimo strato di colore. I rivestimenti con pellicole non metalliche comprendono essenzialmente quelli in vernice trasparente o opaca o pellicole calandrate con diversi spessori (rivestimento a nastro). Solitamente viene usato il poliestere. Le vernici a fuoco sono vernici le cui molecole ad una temperatura compresa tra gli 80 e i 350° reticolano tra di loro con reazioni chimiche tra poliestere e resina melaminica. Le vernici a fuoco conferiscono pellicole lucidanti, stabili meccanicamente e resistenti alla corrosione; hanno grande importanza nel settore delle verniciature industriali. Un consi- ∂ 2003 ¥ 1/2 derevole vantaggio dei protettivi applicati in una fase successiva sta nell’irrobustimento fisico costruttivo. Si possono, ad esempio, creare rivestimenti che isolano dal rimbombo e dalle vibrazioni. Accanto agli altri trattamenti effettuati prima, durante e dopo, si possono applicare trattamenti meccanici che conferiscono modifiche ottiche e anche funzionali. Elementi complicati e voluminosi che non sono lucidabili meccanicamente, sono lucidati elettricamente ad es. per pulire i punti di saldatura. Nella spazzolatura vengono rifiniti con rullatura e con spazzole a rotazione conferendo una microstruttura di tipo ornamentale sulla superficie dell’elemento; il risultato è una struttura lucida cangiante. Protezione alla corrosione. In un oggetto architettonico, il pericolo di corrosione da acidi ossidanti deve essere prevenuto. Una superficie in rame stesa su una superficie in zinco avrà immancabilmente danni di corrosione. Sicuri, invece, nei confronti dello zinco sono l’alluminio, il piombo, l’acciaio zincato, anche se eventuali segni del processo di arrostimento si possono verificare sui bordi lavorati non protetti. Materiali con componenti minerali come ad es. cemento, gesso o calce insieme all’umidità sul metallo hanno un effetto corrosivo. In tal caso, bisogna prevedere idonei strati divisori o di separazione. In generale poi, durante il deposito e la consegna, tutti i metalli con superficie finita necessitano di una protezione. Ideali sono a tal scopo le speciali attrezzature di trasporto e di stoccaggio (bancali con struttura in legno) con le specifiche cinghie di sollevamento. Le lastre vengo spesso consegnate con le facce anteriori adiacenti, in modo tale che i lati a vista di due lastre si proteggano reciprocamente. In particolare, nel caso di lunghi periodi di stoccaggio, deve essere assolutamente impedita l’infiltrazione dell’umidità. Da consigliare è una disposizione dei bancali leggermente inclinata che renda possibile il defluire dell’umidità o meglio ancora depositi di stoccaggio coperti. Fogli protettivi autoadesivi pongono il problema dei resti del collante sulla superficie. Accanto all’adempimento funzionale di una superficie di facciata, importanti sono anche i valori estetici legati alle superfici d’involucro traforate e sospese che con il variare della distanza di osservazione conferiscono effetti più o meno diafani. In lontananza, si crea un involucro metallico compatto caratterizzato da differenti rugosità che all’interno permettono un’elevata trasparenza (vd. imm. 6). Superfici altamente lucide creano e supportano una certa plasticità del corpo di fabbrica rivestito. (vd. imm 7). Attraverso reticolati metallici si creano semitrasparenze (vd. imm. 8). Lamiere traforate con buchi fini offrono dall’esterno un’elevata protezione solare mentre la trasparenza dall’interno rimane senza limiti. Gli elementi di facciata metallici sono adatti per costruire protezioni solari esterne ed elementi che riflettono la luce. Materiali metallici per superfici di facciata. Tutti i metalli, in qualità di elementi chimici, appartengono alle materie prime di cui è costituito il Testo in italiano pianeta. Attraverso modificazioni operate dalla natura e dell’uomo, i giacimenti metallici si modificano localmente. Tutti i principali metalli sono soggetti ad un ciclo naturale. In parte, i metalli sono necessari all’alimentazione umana come per esempio il ferro e solo poche combinazioni di metalli pesanti, come il cadmio e il mercurio non sono ecologici o sono fortemente dannosi alla salute. Fino ad uno densità < di 4,5 g/cm3 i metalli vengono designati come metalli leggeri, con una densità maggiore sono definiti metalli pesanti (vd. Tabella 13). Le leghe sono composte da più metalli elementari che presentano caratteristiche individuali diverse rispetto a quelle dell’elemento finale. Acciaio. Si distingue per la sua limitata presenza di elementi accompagnatori indesiderati ma che ne definiscono le proprietà (ad es. carbonio, fosforo, zolfo). Nella forma pura, senza protezione superficiale, l’acciaio non può essere utilizzato. Si distingue tra lamiere sottili (s= 0,35–3 mm), lamiere medie (s = –4,75 mm), e spesse (s = 4,75 mm). Le lamiere definite sottili in generale sono lavorate a nastro di larghezza massima di 1 metro. Lastre di lamiera hanno una misura standard di circa 2 ≈ 4 metri. Nel settore degli acciai edili legati ce ne sono alcuni che grazie alla loro superficie corrosa forniscono uno strato protettivo stabile agli agenti atmosferici per l’acciaio sottostante. In tal caso è importante che le strutture siano progettate in modo da asciugare continuamente. L’acciaio è un materiale economicamente conveniente, durevole, inalterabile. Acciaio inox. Legandosi con additivi come il cromo (minimo 10,5%) o il manganese l’acciaio diventa inox di alta qualità, che non si corrode. Fino ad oggi ne sono stati prodotti oltre 120 tipi che vengono utilizzati in tutto il mondo in vari settori. Nonostante la sua resistenza, i problemi di corrosione non sono da escludere completamente , purtroppo. In particolare, in caso di condizioni critiche dell’intorno, ad es. ambienti con aria a contenuto salino o piogge acide o acqua di condensa, l’acciaio inox può andare incontro ugualmente a fenomeni importanti di corrosione. Un’elevata presenza di elementi leganti come il cromo, il nickel, il molibdeno, il manganese o il rame ne migliora la stabilità ma ne modifica anche in modo rilevante il profilo delle caratteristiche. Gli acciai inox per l’elevato contenuto di cromo-nickel sono cari e normalmente utilizzabili solo sotto forma di lamiere sottili o piccoli profili. Nel tempo la definizione acciaio inox è diventata una definizione di categoria in cui si distinguono diversi sinonimi come V2A, V4A o INOX. Gli acciai inox che non arrugginiscono vengono classificati con un numero di materiale ed eventualmente un’abbreviazione che contiene informazioni sulla composizione chimica. Alluminio. Dopo l’ossigeno e il silicio, l’alluminio è in una percentuale dell’8,1% il terzo elemento che si trova più frequentemente sulla crosta terrestre. Si tratta di un metallo leggero, bianco argenteo, elastico, con buona conducibilità elettrica. Le temperature di esercizio (sopra 7 i 2000°) e i relativi costi per la produzione di alluminio sono molto alti. Le principali aree di estrazione sono in Australia, in Africa occidentale, nei Caraibi e in Sudamerica. L’alluminio viene impiegato in edilizia in forma pura o legata. Al variare dello spessore si distingue in lamiere o nastri con spessore superiore a 0,35 mm; nastri sottili tra 0,21 fino a 0,35 mm; lamine fino a 0,02 mm. Grazie all’elevata elasticità le connessioni con colla e i fissaggi sono relativamente facili; a causa dell’elevata energia di produzione necessaria è un materiale costoso economicamente ed ecologicamente, ma la sua durata e la sua superficie naturalmente protetta consentono previsioni di utilizzo e ammortamento a lungo termine. Zinco. Bianco bluastro è un metallo fragile con superficie di taglio altamente lucida laminabile a circa 120 °C. E’ reperibile per lo più in lega con basso contenuto di rame e titanio. La sua presenza in natura viene globalmente stimata nella percentuale del 0,012%. A causa della naturale formazione di strato protettivo, lo zinco non necessita di ulteriori misure di protezione anticorrosione. Viene fondamentalmente usato come strato protettivo per altri materiali. Le proprietà meccaniche e tecnologiche dello zinco vengono elevate attraverso il processo di composizione di una lega con titanio e zinco al titanio. I trucioli di zinco sono praticamente riciclabili al 100%. Al contrario rispetto ad altri metalli pesanti non è tossico. Le lamiere in zinco possono essere lavorate a basse temperature. Le lamiere usate sono da 0,7 fino a 1,5 mm di spessore e fino ad 1 metro di larghezza. In lastre vengono lavorate dimensioni di circa 1 ≈ 3 metri. Lastre di copertura da tetto sono spesse circa 0,7 mm. Titanio. Bianco argentato, è il 22esimo elemento del sistema periodico, e si trova al decimo posto nella classifica delle presenze dei metalli sulla crosta terrestre con una percentuale dello 0,6%. A partire dall’introduzione di un efficace processo di estrazione del titanio, negli anni ’50 sono state sviluppate due categorie di diverse materie prime: titanio puro composto in una percentuale > 99,2% di titanio, con ossigeno, carbonio, ferro, e lega titanio con 80–98% di titanio con alluminio, vanadio, stagno, cromo e altri. A parità di resistenza il titanio è più leggero del 42% rispetto all’acciaio ma sul mercato è notevolmente più costoso. Rame. Dal colore rosso chiaro, chimicamente è un elemento metallico pesante, relativamente morbido, molto plastico, ben dilatabile ed è, dopo l’argento, il miglior conduttore elettrico e di calore. Sotto l’influsso dei fenomeni atmosferici, il rame presenta un naturale strato superficiale ossidato che nel corso del tempo si modifica materialmente e cromaticamente e che garantisce la lunga durata di questo materiale. Con il tempo, questo strato protettivo progredisce in una patina verde (carbonato di rame), processo che dipende tra l’altro anche dalla geometria dell’edificio e dalla composizione dell’aria. Il costo viene ammortizzato con la durata. Piombo. Materiale blu-grigio, è modellabile ed è un metallo pesante leggermente tossico. Al 8 Testo in italiano taglio presenta una superficie argentea, ma una volta esposto alla luce assume subito un sottile strato protettivo ossidato. Ha limitate proprietà termiche ed elettriche. Presente nella crosta terrestre in una percentuale dello 0,002%, si trova in giacimenti negli Stati Uniti, in Australia, in Russia e in Canada. Il piombo (dal latino “plumbum”) è riciclabile e viene lavorato da circa 2500 a.C. Fu usato soprattutto dai romani nella costruzione condotte per la distribuzione dell’acqua. Nel Medioevo fu usato sotto forma di lastre per le coperture di chiese ed edifici rappresentativi, vetrate sono state realizzate con intelaiature in piombo. In piombo erano anche le matrici per la stampa e le pistole. Dopo il 1925 iniziò a perdere importanza a causa dell’introduzione di altri metalli come l’alluminio, il rame e lo zinco. L’uso del piombo nella tecnologia edilizia è limitato a materiale di protezione da radiazioni e di raccordo; oggi, viene usato nella produzione di accumulatori (circa il 50%). Per motivi igienici si è smesso di usare le tubature in piombo diffuse fino al XIX secolo e comunque le leghe piombo oggi utilizzate sono sicure anche se vengono usate in maniera limitata. Stagno. E’ un metallo pesante relativamente morbido di colore bianco argentato; allo stato puro ha un punto di fusione relativamente basso, dato che lo si può ammorbidire con la fiamma di una candela. A temperatura ambiente è stabile all’aria e all’acqua e si ricopre di uno strato di ossido protettivo anticorrosione. E’ al 30esimo posto nella classifica dei metalli presenti sulla crosta terrestre con una percentuale dello 0,0035%; i maggiori giacimenti si trovano in Australia, Malesia, Indonesia, Bolivia, Tailandia, Nigeria, Congo e Zaire, anche se più di un terzo dello zinco utilizzato oggi proviene dal riciclaggio. Semilavorati in lastre sottili Scandole, lastre e nastri. Il classico rivestimento metallico si presenta come un nastro in lamiera con aggraffatura verticale o con listelli di giunzione. Per un’elevata stabilità alle intemperie possono essere realizzati tetti piani con una pendenza < a 15°. Tipici per l’immagine estetica sono più o meno i motivi derivati dalla posa a strisce o ad aggraffature e relativi scuretti. Per l’elevato grado di lavorazione manuale richiesto, possono essere utilizzati a tal scopo, solo metalli morbidi, come lamiere di rame o di zinco. Negli ultimi anni si sono diffuse anche scandole e sistemi a lastra con specifica tecnica di fissaggio. Ai bordi le lastre sono sovrapposte mediante giunti di aggraffatura preformati che diventano invisibili grazie all’aderenza alla sottocostruzione, inchiodati o aggrappati. Lamiere traforate. Con le moderne tecniche di pressa e le macchine CNC punzonatrici possono essere perforate lamiere sottili con buchi da un diametro < 1 mm fino a circa 500 mm. Nei processi di finitura industriale vengono lavorate sia le singole lastre sia i nastri di lamiera direttamente sulla rullatrice. (Coil). Per il diametro del foro si può scegliere individualmente, ma vale la regola generale che la dimensione del foro non deve essere inferiore 2003 ¥ 1/2 ∂ allo spessore della lamiera. Si distinguono per forma (tondi, quadrati, a forma di mandorla o a rombo o modanato). Nelle così dette lamiere con perforazione passante su entrambi i lati i bordi vengono rifiniti arrotondati; a seconda della pressa impiegata sono possibili le più diverse combinazioni di punzonatura fino a creare un modello per ogni singolo cliente. Lo sviluppo e un’ulteriore evoluzione della programmazione con il CNC delle macchine da produzione negli ultimi anni permette un elevato grado di precisione anche in certe produzioni individuali. Particolare attenzione viene data alla disposizione della distanza dei fori nell’area dei bordi della lamiera. Lo spessore del materiale della lamiera fine deve essere tra i 0,5 e i 6 mm. Con materiali più morbidi sono possibili anche la fabbricazione di lamiere con uno spessore maggiore di 6 mm. Sono disponibili in formati da 1 ≈ 2 metri, 1,25 ≈ 2,5 metri 1,5 ≈ 3 metri e 1,6 ≈ 4 metri. Le lamiere traforate sono molto diffuse in campo edile, accanto al settore dell’allestimento fiere e degli interni, offrono molte possibilità di impiego anche nel rivestimento di facciata, nella protezione solare a lamelle, nella costruzione di parapetti e balconi, e sono relativamente poco costose per l’elevato grado di fabbricazione. Lamiere calibrate. Il procedimento di produzione è simile a quello delle lamiere traforate, la superficie della lamiera viene solamente deformata e non completamente punzonata. Si distingue la stampa con noduli, quadrati, rombi, piramidi, rigature o onde così come la martellinatura. Lo spessore della stampa in rilievo dipende dallo spessore del materiale impiegato. A causa del pericolo di irreparabili deformazioni della lamiera, il campo da punzonare deve essere ortogonale. Le lamiere vengono spesso usate nell’architettura di interni e in particolare, a causa delle loro elevate proprietà antisdrucciolo, nel settore dei rivestimenti a pavimento. Raro è invece l’impiego nelle facciate. Lamiere stirate o maglie stirate. Sono semiprodotti con aperture piane a forma di rombo che di solito si definiscono attraverso una punto di taglio posizionato orizzontale in lastre o nastri avanzati. Trattandosi di taglio, non c’è scarto di materiale; il taglio avviene, se necessario, senza interferire con la stabilità; diversi sono i disegni e i materiali impiegati (dall’acciaio e al ferro, l’alluminio o le leghe di metalli leggeri come il rame o lo zinco). Griglia laminata. Spesso sono in acciaio, acciaio inox o in alluminio o in materiali vari. Sono composte da aste portanti e di riempimento che vengono pressate insieme in un impianto di produzione industriale o vengono saldate insieme elettricamente. Le maglie, la loro dimensione e il loro aspetto può essere vario. Vengono usate ad esempio come griglie di facciata orizzontali o verticali o posate come reticolo di supporto per i soffitti. Lamiere profilate, scatolari o a cassettoni. Le lamiere profilate sono leggere, elementi parete e copertura molto stabili che vengono stampate da nastri di lamiera a freddo con presse a rullo in diverse geometrie. Attraverso l’ottimizzabile forma del profilo nelle lunghezze a scelta fino a 4 m tali lamiere sono adatte sia per strutture portanti piane sia per volumi tridimensionali, elementi mono o pluristrato per coperture o per pareti. Sono possibili lunghezze maggiori solo se il materiale ha sufficienti possibilità di estensione. La serie dei prodotti varia spesso con il produttore: microprofilate, trapezoidali, ondulate. Lo spessore usato della lamiera si aggira tra i 0,5 e i 1,5 mm, nel caso di scatolari da 1 a 1,5 mm. I profili sono composti da lamiere sottili in acciaio disponibili con strato di protettivo anticorrosione, fornite su misura. Lastre multistrato. Le lastre stratificate o laminate hanno per lo più un’anima in materiale plastico (massiccio o alveolare) con strati superficiali in metallo leggero. Sono disponibili come materiale in lastre e hanno superfici prefinite che di solito vengono coperte da pellicole protettive autoincollanti. Sono disponibili lastre al massimo di 1,5 ≈ 5 m; possono essere unite con viti, punti ma anche con collanti o graffe alla sottostruttura. Grazie all’elevata stabilità propria che permette una facile lavorazione sul cantiere e ad un leggero peso proprio viene compensato il loro relativamente elevato costo. Pannelli sandwich. Si tratta di un elemento stratificato composto da due lastre di copertura in lamiera d’acciaio profilata e un’anima isolante in schiuma poliuretanica multifunzione. E’ disponibile con molteplici tipi di profili ed è caratterizzato da un elevato grado di prefabbricazione; è durevole, stabile alla pioggia battente, non permeabile all’aria, privo di ponti termici; le superfici sono per lo più disponibili rivestite, hanno una notevole rigidezza alla piegatura e alla torsione che dipende anche dai singoli componenti. Porta anche un certo peso e può essere impiegato in sistemi di costruzione leggeri; è utilizzato per prestazioni termoisolanti. Tessuti metallici. Funi tonde o piatte, cavetti o barrette attraverso un processo di tessitura a telaio danno origine a vari tipi di trame metalliche (acciaio inox, il cromo-nickel-acciaio, il titanio, ecc.) con diversi tipi di trama e ordito. Vengono lasciate al naturale o laccate, anodizzate o passivate. Grazie alla stabilità propria, alquanto elevata, possono essere realizzate anche lamine di grandi dimensioni con diverse caratteristiche che ne definiscono la qualità, come la finezza, il numero di maglie e lo spessore. Sono disponibili in rotolo, in nastro o in superfici (ad es. nel caso dei filtri di aerazione). Se fino a pochi anni fa erano impiegate solo nel campo della tecnica di filtri e della serigrafia, oggi trovano largo impiego anche in architettura ad es. come elementi di protezione solare o visiva. Possono essere fornite in diverse dimensioni della maglia, spessore e materiali, ad esempio acciaio zincato e non. Nelle regioni montagnose sono tirate come protezioni dalla caduta massi, in edilizia come armatura di muri in pietre. L’autore è architetto a Stoccarda e Professore presso la TU di Darmstadt nel dipartimento di costruzione architettonica.