Caratterizzazione molecolare del batterio ed interventi di prevenzione e difesa Responsabile scientifico: Dott. Marco Scortichini 1) Analisi proteomica durante la migrazione sistemica di PSA nel ramo di Actinidia chinensis Scopo della ricerca: mettere in evidenza quali sono le proteine espresse dal batterio e dalla pianta durante l’infezione sistemica. Momento fondamentale della malattia: passaggio dall’esterno all’interno della pianta Principali risultati: a) individuazione di proteine batteriche espresse in pianta b) proteine di difesa della pianta c) proteine del metabolismo della pianta Ricadute applicative: individuata una proteina del batterio espressa durante le fasi iniziali della migrazione sistemica del patogeno dalla foglia al ramo, da poter utilizzare per la diagnosi precoce della malattia Scopo della ricerca: 2) Influenza delle gelate autunnali, invernali e dell’irrigazione antigelo sulla moltiplicazione di PSA >>> Spiegare la comparsa improvvisa della malattia nell’Agro pontino Sintomi osservati 24 ore dopo la gelata autunnale. Dagli essudati è stato reisolato PSA Risultati e ricadute applicative: A) Le gelate dell’autunno-inverno 2007-2008 hanno “innescato” la patogenicità di PSA (già presente nell’Agro Pontino da qualche anno) B) PSA è FORTEMENTE favorito da temperature al disotto dello 0°C C) La colonizzazione dei tessuti della pianta, a seguito di gelate, può essere veloce (PSS è meno attivo di PSA sul kiwi) D) Durante lo scongelamento dei tessuti avviene una migrazione sistemica rilevante di PSA nei rami del kiwi E) Actinidia chinensis è più sensibile alle gelate di A. deliciosa. La presenza del kiwi giallo ha rappresentato l’epicentro ed il punto iniziale di diffusione di PSA F) L’irrigazione antigelo, nel breve periodo, non favorisce una elevata moltiplicazione di PSA all’interno del ramo (Pericolo indiretto: si creano condizioni di elevata umidità nell’ambiente, altamente favorevoli al batterio) G) Ai fini della prevenzione e contenimento, il periodo invernale va considerato come FONDAMENTALE 3) Il periodo di “latenza” all’interno della pianta Scopo del lavoro: verificare la presenza di PSA all’interno di piante asintomatiche, nel lungo periodo Punto di partenza: a seguito dell’inoculazione di 12.000 semenzali di Actinidia sono state osservate numerose “reazioni di ipersensibilità” (troppe per giustificare un’effettiva resistenza della pianta) Rinvenimento di PSA in fase latente lungo tutto l’arco dell’anno Ricadute applicative: le manifestazioni sintomatologiche visibili “oggi” (spto tronco e cordoni) sono, spesso, il risultato di colonizzazioni sistemiche di anni precedenti) 4) Il ciclo della malattia di PSA Scopo del lavoro: individuare, lungo l’arco dell’anno, i “momenti” di colonizzazione, maggiore moltiplicazione, diffusione ed evasione del patogeno, al fine di evidenziare i periodi ottimali per la prevenzione la difesa PRIMAVERA (Diffusione dell’inoculo) B) Avvizzimento gemme, A) Disseccamento rami fiori, germogli (dopo gelata invernale) C) Maculature fogliari e migrazione sistemica ESTATE (Infezione latente) AUTUNNO (Diffusione dell’inoculo) INVERNO (Evasione) Ricadute applicative: A) PSA è in grado di colonizzare la pianta lungo tutto l’arco dell’anno B) I momenti particolarmente favorevoli alla colonizzazione e/o diffusione sono: primavera, autunno ed inverno C) Condizioni di elevata umidità e temperature comprese tra i 12 e i 25 °C sono favorevoli alla moltiplicazione e diffusione del patogeno D) In estate, a meno di piogge ripetute, si osserva una stasi nella moltiplicazione del batterio E) In inverno si assiste ad una forte “recrudescenza” della malattia F) Alcune pratiche agronomiche molto diffuse e/o indispensabili alla gestione dell’impianto (potatura, legatura ed incurvamento dei rami, posizionamento delle ali gocciolanti) possono contribuire notevolmente alla penetrazione del batterio (ferite) G) Il batterio colonizza: gemme, foglie, fiori, rami, lenticelle, peduncoli, branche, tronco (raramente radici). Ruolo del Polline (??) H) Presenza di una “migrazione sistemica” dalle foglie al ramo (molto pericolosa) I) Presenza di una “fase endofitica e latente” molto pericolosa e di durata incerta (anche 1 anno e più) 5) Epoche fondamentali per i trattamenti (in relazione al ciclo della malattia del patogeno) Scopo dei trattamenti (batterio ancora in fase epidemica): A) ASSICURARE, COMUNQUE, LA PRODUZIONE PER L’AZIENDA B) Ridurre, il più possibile, la diffusione del batterio nella e tra le aziende C) Ridurre la possibilità di infezione sistemica D) Proteggere la pianta dalle ferite provocate da eventi meteorici avversi (grandine, gelo) e pratiche colturali (potatura ecc.) E) Abbinare i trattamenti alle “ben note” pratiche per la riduzione meccanica dell’inoculo batterico (rimozione e distruzione delle parti di pianta infetta) Acquisizione strategica per il contenimento della batteriosi del kiwi: PSA va contrastato sia dall’esterno (impedire la colonizzazione delle foglie, fiori, lenticelle, peduncolo) che dall’interno della pianta (riduzione e/o contenimento al massimo della moltiplicazione endofitica del patogeno) >>>> adeguamento delle strategie di difesa A) Protezione delle prime fasi vegetative (inizio germogliamento) B) Protezione della Fioritura (FONDAMENTALE) C) Protezione allegagione Sospensione dei trattamenti in piena estate (a meno di forti piogge e/o grandinate) D) Dopo raccolta (protezione peduncoli) E) Pieno inverno (dicembre-marzo) *** Trattamenti dopo eventi meteorici avversi (tutto l’anno) 6) Verifica in campo dell’efficacia di alcuni prodotti per il contenimento di PSA Scopo del lavoro: a) individuare prodotti che consentano di ridurre le possibilità di colonizzazione dalla pianta dall’esterno e che inducano “resistenza sistemica” dall’interno b) Iniziare le procedure di registrazione per Agrofarmaci dei prodotti più interessanti Prove di efficacia in campo 2012-2013 Località: Cisterna di Latina (LT) Specie: Kiwi verde cv. Hayward Anno impianto: 1996 Distanza d’impianto: 5m x 4m Schema sperimentale: Parcelle (1.000 m2) Piante per parcella: 50 Grado di infezione: alto Centro di saggio: SAGEA (CN) A) Prodotti di contatto Rame, Poliglucosammine B) Microrganismi antagonisti Bacillus subtilis QST 713 C) Induttori di resistenza Acidi salicilico, Fitoalessine D) Fertilizzanti-Corroboranti Considerazioni: A) Gli induttori di resistenza svolgono un buon ruolo fino all’epoca della raccolta. Vanno ulteriormente studiati per indurre resistenza anche in pieno inverno B) Bacillus subtilis svolge un ruolo “protettivo” soprattutto in primavera (fioritura) C) Rame e poliglucosammine si equivalgono D) Poliglucosammine ottime in pieno inverno (riduzione essudati) >>> Consigliata la registrazione come Agrofarmaco E) Fertilizzanti-corroboranti svolgono azione positiva, a volte limitata, nel periodo primaverile