Indagine Sperimentale di Calibrazione del Metodo Combinato SonReb Maurizio Lenzi (1), Danilo Versari (2) , Roberta Zambrini (3) Premessa Nell’ambito delle prove non distruttive utilizzabili per il controllo in opera del calcestruzzo trova da tempo impiego il metodo combinato denominato SonReb. Con questo acronimo dei termini “Sonic and Rebound” vengono identificate le caratteristiche salienti della tecnica di controllo in esame, che come noto abbina alla misura della velocità di propagazione degli ultrasuoni la misura dell’indice di rimbalzo sclerometrico. L’interesse per questa metodologia combinata risiede nel fatto che essa presenta, rispetto ad altri metodi di controllo non distruttivi o semidistruttivi, il vantaggio della semplicità e della rapidità esecutiva che consentono di saggiare estese porzioni di struttura in tempi e con costi accettabili. Inoltre si migliora significativamente attraverso le prove congiunte l’affidabilità delle singole metodologie (ultrasonica e sclerometrica), viceversa meno attendibili se considerate separatamente. Si riduce infatti con la doppia combinazione l’influenza sulla resistenza del calcestruzzo dell’umidità interna e del grado di maturazione, avendo questi parametri fisici effetti opposti sulla velocità di propagazione e sull’indice sclerometrico. Si riduce inoltre l’influenza rispetto al metodo ultrasonico delle dimensioni degli inerti e del dosaggio e del tipo di cemento e l’influenza rispetto al metodo sclerometrico delle disomogeneità tra gli strati superficiali e gli strati più profondi. Dall’altro lato va tenuto ben presente che il metodo combinato fornisce valutazioni della resistenza attuale del calcestruzzo necessariamente affette da incertezza, insita sia nella precisione delle misure sia nell’aleatorietà dei parametri che concorrono a determinare la resistenza oggetto di stima. Al fine pertanto verificare l’affidabilità del metodo SonReb e quindi di indagare l’influenza della velocità di propagazione e della durezza superficiale è stata condotta un’indagine sperimentale volta a determinare i parametri di correlazione tra le grandezze oggetto di misura sul campo e la resistenza di un calcestruzzo confezionato con cementi ed aggregati di caratteristiche ricorrenti. Nel seguito del testo si riportano i risultati ottenuti ed una proposta di correlazione tra i parametri indipendenti e la resistenza del calcestruzzo che si aggiunge a quelle reperibili in letteratura. Metodologia operativa Allo scopo di indagare uno spettro sufficientemente ampio di resistenze variabili nel range da 25 MPa a 55 MPa sono stati previsti quattro diversi mix design del calcestruzzo contraddistinti da valori del rapporto acqua/cemento pari a 0.7-0.6-0.5-0.4. Per ciascuna miscela si è poi provveduto a confezionare diverse serie di cubetti aventi la canonica dimensione di 15 cm per lato. Su ciascuno di questi provini sono state misurate nell’ordine la velocità di propagazione degli ultrasuoni mediando i risultati delle misure in trasparenza di almeno tre impulsi, l’indice di rimbalzo fornito dalla battuta dello sclerometro sul cubetto posizionato sotto la pressa in un numero minimo di nove punti di misura e la resistenza a compressione misurata nel corso della successiva prova di schiacciamento. Le misure sperimentali di velocità, durezza e resistenza sono state ripetute su tre serie di provini aventi rispettivamente 14, 28 e 60 giorni di maturazione del getto. La taratura degli strumenti è stata controllata prima e dopo le prove mediante la misura dell’indice di rimbalzo dello sclerometro posto in verticale sull’incudine di taratura in acciaio e controllando le sonde acustiche con la misura della velocità ultrasonica in un apposito cilindro avente velocità di propagazione nota. (1) ACMAR - Ravenna, (2) COLABETON - Forlì, (3) ANFIBIA Srl - Ferrara Le prove sono state eseguite presso il Laboratorio Tecnologico di Forlì della Soc. COLABETON, impianto presso il quale sono state anche confezionate le miscele utilizzate nella sperimentazione in oggetto che si inserisce nel novero delle Attività di Ricerca e Sviluppo promosse dall’ACMAR. Le operazioni di misura inerenti l’indagine SonReb sono state eseguite dalla Soc. ANFIBIA Srl utilizzando strumentazione certificata. Mix Design del Calcestruzzo Le miscele cementizie utilizzate per la preparazione dei provini sono state confezionate con cemento Portland di miscela (CEM II) avente resistenza caratteristica di 42.5 MPa a presa rapida (R), ottenuto per macinazione di clinker (A) con aggiunte di calcare (LL), ossia con cemento di tipo CEM II-A/LL 42.5 R di impiego corrente. Gli inerti utilizzati sono di tipo frantumato e di natura calcarea, hanno un diametro massimo nominale di 15 mm e presentano una curva granulometria assortita composta da 3 classi granulometriche (pietrischetto, sabbia grossa e sabbia fine). La consistenza del getto, misurata mediante abbassamento al cono di Abrams (UNI EN 12350-2) è stata per tutte le miscele di classe S4 (slump compreso tra 16 e 21 cm). E’ stato inoltre utilizzato un additivo superfluidificante dosato all’1.3% del peso di cemento. In Tab. I si riporta il riepilogo della composizione delle miscele utilizzate. Tab. I – Composizione delle miscele utilizzate nella sperimentazione Miscela Cementizia Composizione per m3 di cls 1 2 3 Parametri di Progetto CEM II-A/L 42.5 R CEM II-A/L 42.5 R CEM II-A/L 42.5 R Cemento Rapporto A/C 0.7 0.6 0.5 Consistenza S4 S4 S4 Diametro max 15 15 15 3 Dosaggio [kg/m ] Acqua 190 190 190 Cemento 270 315 380 Inerti 1855 1815 1760 Peso Miscela [kg/m3] Peso specifico 2315 2320 2330 4 CEM II-A/L 42.5 R 0.4 S4 15 190 475 1675 2340 Valori di Riferimento della velocità ultrasonica e dell’ indice sclerometrico Al fine di individuare il range di variazione delle grandezze oggetto di misura si riportano a titolo orientativo in Tab. II i valori medi in genere utilizzati per esprimere un giudizio sulla qualità del calcestruzzo in opera qualora si utilizzi, con i limiti interpretativi accennati, il metodo ultrasonico o il metodo sclerometrico. Tab.II - Giudizio sulla qualità del calcestruzzo in opera Qualità del calcestruzzo Velocità (m/sec) Scadente 3000 < V < 3400 Discreta 3400 < V < 39000 Buona 3900 < V < 4500 Ottima V > 4500 2 Indice di Rimbalzo 20 < I < 25 25 < I < 35 35 < I < 50 I > 50 sistema ultrasonico pacometro sclerometro Trasduttori Fig. 1 - Sclerometro e strumentazione di misura delle velocità ultrasoniche Fig. 2. a) Pressa per prove di schiacciamento e prova sclerometrica; b) prova ultrasonica Strumentazione di Prova Le misure delle grandezze di interesse per l’indagine sperimentale sono state eseguite utilizzando la strumentazione di seguito descritta (fig.1 e fig. 2): a) Sclerometro meccanico GEI Concrete con incudine di taratura in acciaio, martello tipo N, energia di percussione di 2.207 J (0.225 Kg·m). b) Sistema di misura della velocità di propagazione degli ultrasuoni composto da una unità di acquisizione CMS HLF-P avente le seguenti caratteristiche: - frequenza di acquisizione variabile fra 50 Khz e 1.25Mhz - unità di amplificazione selezionabile fra low power, 20, 40 e 74 dB - misura automatica e manuale del tempo di propagazione dell'onda di pressione - visualizzazione su oscilloscopio del segnale registrato ( scansione 0,1ms ) - campionamento con tempo di acquisizione fino a 40ms, soppressore ed inibitore di segnali spuri; - trasduttori piezoelettrici di vibrazione, trasmittente e ricevente accordati, frequenza di 55 Khz; - gel accoppiante ad elevata viscosità ed impedenza acustica per ridurre l’attenuazione del segnale nel passaggio fra sonda e corpo in esame. c) Pressa MATEST per lo schiacciamento dei cubetti dotata di cella di carico con taratura sino a 3000 KN, carico max di prova di 2000 KN, velocità di applicazione del carico di 1.0 MPa/sec. 3 Correlazione e Regressione Con il metodo SonReb si determina la resistenza del calcestruzzo combinando i dati sperimentali, riportati per il caso di studio nell’Appendice A, mediante correlazioni del tipo: R = Ro ⋅ ea V b I c in cui: R Ro V I a, b, c = = = = = resistenza attuale a compressione del calcestruzzo (MPa) fattore di conversione delle unità di misura (Ro= 1 MPa⋅sec/m) velocità di propagazione degli ultrasuoni (m/sec) indice di rimbalzo misurato dallo sclerometro (-) parametri di correlazione adimensionali da determinare con le misure sperimentali La relazione precedente può essere trasformata, facendo uso della notazione logaritmica, nella regressione lineare multipla: Ln ( R ) = a + b ⋅ Ln (V ) + c ⋅ Ln ( I ) In questa trasformazione occorre peraltro tenere presente che nell’ipotesi che le resistenze R siano variabili aleatorie (v.a.) normali indipendenti ed identicamente distribuite con eguale deviazione standard, la stessa ipotesi non può essere estesa se non in via approssimata alla resistenza logaritmica. Sussiste infatti tra l’errore medio σR della resistenza in scala naturale e l’errore medio σ Ln(R) in scala logaritmica la relazione: σ Ln( R) = σR R L’errore standard logaritmico σLn(R) fornisce quindi in realtà il coefficiente di variazione σR/R della resistenza in scala naturale ed assume pertanto un valore variabile con la stessa resistenza. Questa circostanza suggerisce di utilizzare per l’individuazione dei parametri della regressione lineare il metodo dei minimi quadrati pesati. Assunto a questo riguardo come peso noto da attribuire allo scarto quadratico il termine: 2 w=R valutato in base ad una stima della resistenza, la grandezza: Z = w ⋅ Ln(R) 2 2 2 risulta essere una v.a. omoschedastica, ossia con varianza costante e pari a σ z = wσ Ln ( R ) = σ R . A questa v.a. è quindi possibile applicare direttamente la tecnica di regressione lineare. Con questa finalità si individua come errore della i-esima misura lo scarto ε zi = Z i − Z i tra il valore Z i = wi ⋅ Ln( Ri ) ricavato con la resistenza Ri della prova a rottura ed il valore Z i = Z i (Vi , I i ) fornito dalle misure di velocità ultrasonica e di indice sclerometrico, utilizzando per entrambe come 2 peso noto il valore campionario wi = Ri . 4 Si conviene pertanto di definire come residuo della misura i-esima la grandezza: ε zi = wi ⋅ Ln ( Ri ) − wi ⋅ [a + b ⋅ Ln (Vi ) + c ⋅ Ln ( I i ) ] L’errore quadratico medio della regressione lineare si ricava a sua volta come somma degli n residui elevati al quadrato ed assume pertanto l’espressione seguente: 1 ε = n 2 n ∑ w ⋅ [Ln(R ) − (a + b ⋅ Ln(V ) + c ⋅ Ln( I ))] 2 i i i i i =1 I parametri incogniti a , b, c si determinano poi imponendo la condizione che essi rendano minino l’errore quadratico medio o massima la sua verosimiglianza statistica, ottenendo in entrambi i casi i medesimi risultati. La condizione di minimo si individua annullando le derivate della funzione ε2 rispetto ai parametri incogniti, ottenendo il sistema di equazioni: n n n i i =1 n ∑ wi ⋅ Ln( Ri ) = a ⋅ ∑ wi + b ⋅ ∑ wi ⋅ Ln(Vi ) + c ⋅ ∑ wi ⋅ Ln( I i ) i =1 n i =1 n n n i =1 i =1 ∑ wi ⋅ Ln( Ri ) ⋅ Ln(Vi ) = a ⋅ ∑ wi ⋅ Ln(Vi ) + b ⋅ ∑ wi ⋅ Ln 2 (Vi ) + c ⋅ ∑ wi ⋅ Ln( I i )Ln(Vi ) i =1 i =1 n n n n ∑ w ⋅ Ln(R ) ⋅Ln( I ) = a ⋅ ∑ w ⋅ Ln(I ) + b ⋅ ∑ w ⋅ Ln(V ) Ln( I ) + c ⋅ ∑ w ⋅Ln i i =1 i i i i i i =1 i i i =1 i 2 (I i ) i =1 risolvendo il quale si ricavano con i dati campionari i seguenti valori dei parametri di regressione: a = −32.15 c = 1.747 b = 4.636 La curva di correlazione SonReb assume pertanto per il campione di dati esaminati l’espressione: R = 7.876 ⋅ 10 −19 V 4.636 I 1.747 (MPa ) Riguardo il significato dei parametri di regressione si può dimostrare che a rappresenta un fattore di scala mentre i parametri b e c coincidono con le variazioni percentuali di resistenza indotte da una variazione percentuale unitaria delle grandezze oggetto di misura ad essi associate, risultando: ΔR / R | I = c ⋅ ΔI / I ΔR / R |V = b ⋅ ΔV / V Così una variazione ΔV/V dell’1% nella misura della velocità si riflette in una variazione del 4.6% della resistenza mentre una variazione ΔI/I dell’1% dell’indice di rimbalzo si traduce in una variazione di resistenza dell’1.75%, indicando con ciò una maggiore sensibilità del risultato alla precisione della misura della velocità che richiede pertanto più accuratezza. Per una variazione congiunta di entrambe le misure si ricava, applicando la propagazione quadratica degli errori, una variazione di resistenza: ΔR = R ⋅ (b ⋅ ΔV / V )2 + (c ⋅ ΔI / I )2 5 CALIBRAZIONE PARAMETRI - METODO SONREB DIAGRAMMA DELLE RESISTENZE A COMPRESSIONE 80 Resistenze sperimentali 70 Resistenza a compressione [MPa] Curva Interpolante 60 50 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 PROVA [nr] CALIBRAZIONE PARAMETRI - METODO SONREB DIAGRAMMA DELLE RESISTENZE A COMPRESSIONE 65 60 Resistenze sperimentali 55 Resistenza a compressione [MPa] Curva Interpolante 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 PROVA [nr] Fig. 3 – Distribuzione delle resistenze campionarie ed interpolazione con il metodo Sonreb: a) Regressione ottenuta con i singoli valori campionari di velocità e indice sclerometrico b) Regressione con valori medi di velocità e indice sclerom. di lotti con rapporto A/C=cost. Una stima dell’accuratezza effettiva conseguita nel caso di studio è fornita dal confronto riportato in fig. 3a tra le resistenze sperimentali e quelle dedotte con il metodo Sonreb e che mostra come la curva interpolante riproduca con buona fedeltà la curva sperimentale. La precisione poi migliora significativamente qualora, impiegando ancora gli stessi valori dei parametri di regressione a, b, c relativi all’intero campione di dati, si utilizzino come valori rappresentativi di un lotto con rapporto A/C costante (e quindi di assegnata resistenza teorica) i valori medi delle misure di velocità e dell’indice di rimbalzo afferenti a tale lotto (fig. 3b). 6 METODO SONREB - CURVE DI ISORESISTENZA 55.0 52.5 50.0 47.5 Indice di rimbalzo [-] 40 45.0 45 50 55 35 30 42.5 25 40.0 20 15 37.5 35.0 32.5 30.0 27.5 25.0 3000 3100 3200 3300 3400 3500 3600 3700 3800 3900 4000 4100 4200 4300 4400 4500 4600 4700 4800 4900 5000 Velocità [m/sec] Fig. 4 – Metodo Combinato SonReb - Curve di isoresistenza In fig. 4 si riporta inoltre l’abaco delle curve di isoresistenza dedotte con la correlazione ricavata in precedenza e che fornisce indicazioni dirette sulla resistenza attuale del calcestruzzo in funzione delle variabili indipendenti oggetto di misura. Test statistico sui parametri campionari Al fine di verificare che la procedura adottata non presenti errori di misura di natura sistematica è stata eseguita un’analisi statistica dei residui per saggiare la natura aleatoria della dispersione dei risultati, ossia dello scostamento dei valori campionari dalla curva di regressione. Nell’ipotesi che le resistenze del calcestruzzo si distribuiscano con legge gaussiana, anche gli errori di misura presentano una distribuzione normale ε~N(0,σR) con valore medio nullo e varianza σ R2 che può essere valutata sulla base delle resistenze campionare. A tal riguardo si conviene di indicare nel seguito con Ri la resistenza i-esima sperimentale, con Rsi la resistenza i-esima dedotta con il metodo SonReb e con g = n-k il numero di gradi di libertà, ossia il numero n di misure campionarie della resistenza ridotto del numero k dei parametri statistici da ricavare con tali misure. Ciò posto, la varianza campionaria: sR2 ∑ = ( Ri − Rsi )2 i =1 n n−k 7 METODO SONREB - CALIBRAZIONE PARAMETRI GRAFICO DEI RESIDUI STANDARDIZZATI 3.0 2.0 Residuo Standardizzato Serie2 1.0 0.0 -1.0 -2.0 -3.0 0 10 20 30 40 50 60 70 RESISTENZA A COMPRESSIONE [MPa] Fig. 5 – Distribuzione dei residui standardizzati valutata in base al rapporto tra la devianza campionaria ed il numero dei gradi di libertà si dimostra 2 2 2 essere uno stimatore corretto della varianza incognita σ R2 . Inoltre il rapporto (n − k ) s R / σ R = χ n −k é una variabile aleatoria chi-quadrato con g = n – k gradi di libertà, essendo k-1=2 il rango delle variabili indipendenti e k=3 il numero dei parametri della regressione. Ne consegue che la distribuzione dei residui standardizzati, individuati dalla variabile: t= Ri − Rsi sR definita utilizzando la stima campionaria (sR) come misura della deviazione standard (σR), si distribuisce al pari di una v.a. t-Student, anch’essa con g = n - k gradi di libertà. Peraltro la numerosità del campione (n=24; g=21) comporta che tale distribuzione approssimi di fatto quella normale, ragione per cui si può assumere in via conservativa che lo scarto: ε = | 3s R | rappresenti il limite entro il quale ricade il 99% degli errori di natura aleatoria. Nel caso di studio il 75% dei residui ricade all’interno dell’intervallo ±s, mentre tutti i valori sperimentali risultano compresi entro i limiti ±2s , come mostrato in fig. 5 che riporta per l’insieme dei dati campionari la nuvola di punti dello scarto standardizzato. Si può quindi concludere che la natura degli errori osservati sia accidentale e che quindi i risultati campionari siano da ritenersi tutti egualmente validi. 8 Inferenza statistica sulla risposta media della regressione Risulta inoltre di interesse valutare l’intervallo fiduciario delle misure, ossia l’ampiezza dell’intervallo che contiene con un determinato livello di probabilità (1-α) la resistenza valutata in base alla curva di correlazione. L’incertezza sulla stima della resistenza si ricava assegnando un livello di ingresso, ossia una coppia di valori (Vi e Ii), ed utilizzando per l’intervallo fiduciario la relazione seguente: ΔRi ≅ tα , g ⋅ cz ,i ⋅ sR In tale relazione tα,g è il valore della v.a. t-Student con g gradi di libertà associato alla probabilità 1−α mentre czi è il coefficiente di varianza della risposta media fornita dalla regressione lineare per la misura combinata i-esima. Tale coefficiente si ricava applicando i criteri di analisi statistica riportati in dettaglio nell’Appendice B. Per i 4 campionamenti della serie nr. 2 (campioni a 28 gg. di maturazione), considerando per ciascuno di essi valori medi rappresentativi della velocità ultrasonica e dell’indice di rimbalzo, si ricavano per l’intervallo fiduciario con un livello di confidenza 1-α=95% i valori riepilogati in Tab. III (frattile α = 5%, g=21; t0.05,21 = 1.721). Tab. III – Intervallo fiduciario delle media con probabilità (1-α)=95% Sigla del Vi Ii Ri cz,i sR ΔR/R ΔR campione (m/sec) (-) (MPa) (-) (MPa) (%) (MPa) A1 4138 39.8 26.6 0.281 4.07 7.4 2.0 B1 4314 41.7 39.3 0.272 4.07 4.8 1.9 C3 4377 46.7 47.5 0.313 4.07 4.6 2.2 D1 4527 46.7 59.9 0.359 4.07 4.2 2.5 Valore medio 5.2 2.2 Nel caso di studio l’intervallo fiduciario risulta dell’ordine di 2.0 MPa, corrispondente ad una variazione percentuale media di circa il 5%. Confronto con altre correlazioni Considerata acquisita la correttezza operativa e plausibili i risultati ottenuti, si presenta in chiusura il confronto tra le previsioni fornite dal modello elaborato con la presente sperimentazione e le previsioni dedotte con altre correlazioni reperibili in letteratura e riepilogate in Tab. IV. Tale confronto è stato eseguito assumendo come dati in ingresso per tutte le correlazioni i valori sperimentali della velocità di propagazione e dell’indice sclerometrico. Il risultato comparativo è riportato in fig. 6. Come si può notare, rispetto ad altre correlazioni, quella ottenuta nel caso di studio fornisce valori inferiori alle basse resistenze e maggiori a quelle più alte e prossime alle resistenze campionarie. Questa circostanza rientra peraltro quantitativamente nel novero delle approssimazioni prevedibili tenuto conto che ognuna delle correlazioni di letteratura presenta un suo specifico ambito di applicazione, non sempre facilmente individuabile o specificato, riferendosi sovente a resistenze cilindriche spesso ricavate dalla rottura di carote prelevate in situ. 9 Metodo SONREB - Confronto tra correlazioni 70 Resistenza a compressione [MPa] 60 50 40 30 Misure sperimentali Lenzi-Versari-Zambrini RILEM 20 Di Leo e Pascale Masi Tanigawa-Buba-Mori 10 Gasparik 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 Campione [nr] Fig. 6 – Confronto tra correlazioni di letteratura e valori sperimentali Tab. IV – Correlazioni Metodo SonReb (Resistenze in MPa − Velocità in m/sec). Correlazione Autore Lenzi, Versari, Zambrini (2010) R = 7.876 ⋅ 10 −19 V 4.636 I 1.747 R = 7.695 ⋅ 10 −11V 2.60 I 1.40 R = 1.2 ⋅10−9V 2.446 I 1.058 7 R = 1.51 ⋅10− V 0.8084 I 1.8815 R = 8.06 ⋅10 −8V 1.85 I 1.246 R = 0.9 ⋅ I + 0.022 ⋅ V − 94 RILEM – NDT4 (1993) Di Leo e Pascale (1994) Masi (2005) Gasparik (1992) Tanigawa, Baba , Mori Considerazioni Conclusive Nella nota tecnica è stata presentata un indagine sperimentale volta a determinare i parametri di correlazione del metodo SonReb per il controllo in opera di calcestruzzi di caratteristiche ricorrenti confezionati con cemento CEM II-A/LL 42.5 R ed inerti calcarei a granulometria assortita e diametro massimo nominale di 15 mm. Il campo di resistenze indagato, ottenuto variando il rapporto acqua/cemento tra 0.7 e 0.4, spazia tra valori minimi normalmente riscontrabili per strutture gettate in opera (25 MPa) sino a valori massimi usuali per strutture prefabbricate (55 MPa). Il risultato saliente ottenuto con l’indagine sperimentale consiste nella deduzione di una curva di correlazione che conferma con il confronto con le resistenze effettive la buona affidabilità del metodo combinato. Lo studio illustrato trova poi una sua effettiva validazione anche con il confronto della previsione dei risultati campionari effettuata utilizzando altre correlazioni reperibili in letteratura. Ravenna, 11/01/2010 10 Riferimenti Bibliografici Metodo Sonreb [01] Bocca, P., Cianfrone, F., Le prove non distruttive nelle costruzioni: una metodologia combinata, L’Industria Italiana del Cemento, nr 6/83, pp. 429-436, Roma, 1983. [02] Gasparik, J., Prove non distruttive in edilizia, Quaderno didattico, AIPND, Brescia, 1992. [03] RILEM NDT 4 Recommendation for in situ concrete strength determination by non destructive combined methods, Compendium of RILEM Technical Recommendations, E&FN Spon, London, 1993. [04] Di Leo, A., Pascale, G., Prove non distruttive nelle costruzioni in c.a., Il giornale delle prove non distruttive, nr. 4., 1994. [05] Caiaro, R., De Paola S., Poco. G., Indagini non distruttive per il controllo dei calcestruzzi di media ed alta resistenza, Atti del 10° Con. AIPND, pp.360-371, Ravenna, 2003. [06] Beconcini, M.L., Formichi, P., Resistenza del calcestruzzo, misure sclerometriche e di velocità di propagazione: risultati di una campagna di indagini, Atti del 10° Con. AIPND, pp.372-80, Ravenna, 2003. [07] Masi, A., La stima della resistenza in situ mediante prove distruttive e non distruttive. Il Giornale delle Prove non Distruttive, Monitoraggio e Diagnostica, nr. 1, pp.23-32, 2005. [08] Giacchetti, R., Bufarini, S., D’Aria, V., Il controllo strutturale degli edifici in cemento armato e muratura, Cap. 3, pp. 158-211, Ed. EPC Libri, Roma, 2005. [09] Menditto, G., Indagini semidistruttive e non distruttive nell’ingegneria civile: disciplina tecnica, applicativa e normativa, Cap. 12, pp. 375-385, Ed. Pitagora, Bologna, 2008. [10] UNI EN 12504-2:2004, Prove sul calcestruzzo delle strutture – Prove non distruttive: Determinazione dell’indice sclerometrico, UNI - Ente Italiano di Unificazione, Milano. [11] UNI EN 12504-4:2005, Prove sul calcestruzzo delle strutture – Parte 4: Determinazione della velocità di propagazione degli impulsi ultrasonici, UNI - Ente Italiano di Unificazione, Milano. Statistica [01] Taylor, J. R., Introduzione all’analisi degli errori, Cap. 7-8, pp. 120-140, Ed. Zanichelli, Bologna, 1986 [02] Frosini, B., Metodi Statistici, Cap. 10, pp. 265-310, Ed. Carrocci, Roma, 2001. [03] Cicchitelli, G., Probabilità e Statistica, Cap. 10, pp. 409-448, Ed. Maggioli, 2001. [04] Ross, M. Sheldon, Probabilità e Statistica, Cap. 9, pp. 349-406, Ed. Apogeo, Milano, 2008. [05] Borra, S., Di Ciaccio, A., Statistica, Cap. 16-17, pp. 413-467, Ed. McGraw-Hill, Milano, 2008. 11 Appendice A: Risultati Sperimentali - Serie 2 (Campionamento a 28 gg di maturazione) Campionamento A Sigla Provino A1 A2 A3 A4 A5 A6 Rapporto A/C 0.7 0.7 0.7 0.7 0.7 0.7 Valori medi V (m/sec) 4138 4322 3983 4117 4214 4055 4138 I (-) 39.8 39.4 40.2 39.9 40.0 40.8 40.0 R (MPa) 26.6 28.7 27.8 29.3 27.7 28.8 28.2 I (-) 41.7 40.9 40.8 41.6 41.7 42.2 41.5 R (MPa) 39.3 39.1 39.5 37.8 36.5 39.3 38.4 V (m/sec) 4487 4484 4377 4343 4297 4314 I (-) 42.3 46.9 46.7 44.1 46.3 47.2 R (MPa) 49.5 48.3 47.5 47 49.5 48.8 4384 45.6 48.4 I (-.) 46.7 47.4 47.7 49.0 45.7 48.0 47.4 R (MPa) 59.9 59.7 61.3 56.4 58.5 56.3 58.7 Campionamento B Sigla Provino B1 B2 B3 B4 B5 B6 Rapporto A/C 0.6 0.6 0.6 0.6 0.6 0.6 Valori medi V (m/sec) 4314 4314 4308 4343 4361 4306 4324 Campionamento C Sigla Provino C1 C2 C3 C4 C5 C6 Rapporto A/C 0.5 0.5 0.5 0.5 0.5 0.5 Valori medi Campionamento D Sigla Provino D1 D2 D3 D4 D5 D6 Rapporto A/C 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 0.4 Valori medi V (m/sec) 4527 4452 4486 4588 4559 4559 4529 12 13 Appendice B - Inferenza statistica sulla risposta media della regressione Tra i parametri statistici di maggiore interesse che è possibile ricavare utilizzando i dati campionari vi é l’intervallo fiduciario della resistenza, ossia l’intervallo che contiene al suo interno con una assegnata probabilità (1-α) la resistenza fornita dalla regressione lineare in funzione della variabile: Z = w ⋅ [a + b ⋅ Ln(V ) + c ⋅ Ln( I )] Assunto, per le proprietà indicate nel testo, come stimatore della varianza della v.a. Z il valore 2 2 campionario sR , la varianza s z ,i della risposta media della regressione per la i-esima misura (Vi, Ii) si deduce utilizzando la relazione: s z2,i = c z2,i s R2 In essa cz2,i rappresenta il coefficiente di varianza della risposta media avente l’espressione seguente: cz2,i = xi' [ X ' X ]−1 xi ⎡ nella quale xi = ⎣⎢ wi , wi ⋅ Ln (Vi ), w i ⋅ Ln ( I i ) ⎤ è il vettore che raccoglie la misura i-esima ⎥⎦ ' ' ponderata, X è la matrice di dimensioni nx3 che raccoglie gli n vettori xi mentre X e xi indicano le omologhe grandezze trasposte. Individuati in tal modo sia il valore atteso Z i = Z (Vi , I i ) sia la 2 varianza s z ,i della risposta media, la distribuzione della v.a. t-Student con g = n-k gradi di libertà: tα , g = Zi − Zi s z ,i fornisce l’intervallo fiduciario della resistenza, che assume la forma seguente: ΔZ i = Z i − Z i = tα , g ⋅ cz ,i ⋅ sR L’intervallo fiduciario ΔRi in scala naturale si ricava a sua volta tenendo presente la relazione duale e considerando come peso medio dell’intervallo il valore w = Rs ,i dedotto utilizzando per la resistenza a compressione il valore fornito dalla regressione lineare. Si ottiene in tal modo: R = eZ / 2 w ΔRi = Ri − Rsi = Rsi ⋅ (e ΔZ i / Rsi − 1) L’espressione precedente si semplifica poi nei casi usuali in cui la variazione percentuale della risposta media è in genere modesta (ΔZi/Rsi →0). In questo caso ricorrente l’intervallo fiduciario delle resistenze in scala naturale si può assumere pari a: ΔRi ≅ ΔZ i 14