Med Lab 2016-2017 diagnosi sierologica

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diagnosi sierologica
Diagnosi sierologica
Tecniche sierologiche
Si basa sull’utilizzo di tecniche
sierologiche che sfruttano la
specificità del legame tra un
antigene e l’anticorpo prodotto
nei suoi confronti.
Diagnosi diretta:
ricerca dell’antigene virale
la positività è sempre indice di attiva replicazione
sia nell’infezione acuta che nelle riattivazioni
Diagnosi diretta sierologica
Diagnosi indiretta sierologica
Ricerca degli antigeni
associati al virus presente in
un campione clinico
significativo della lesione
osservata.
Ricerca nel siero degli
anticorpi diretti contro
antigeni virali.
Diagnosi indiretta:
ricerca di anticorpi specifici
la positività è indice di infezione acuta o
pregressa in base alla classe anticorpale rilevata
1
diagnosi sierologica
Viene ricercata la “traccia”
specifica lasciata dal virus sul
sistema immune
La diagnosi indiretta sierologica viene
preferita alla ricerca diretta del virus
ü  nelle infezioni virali scarsamente
viremiche o in cui è documentata una
scarsa produzione di virus;
ü  nei casi in cui anticorpi di classe IgM
sono presenti all’esordio dei sintomi;
ü  nei casi in cui la presenza delle IgG
indica l’infezione con un virus persistente
Tipico profilo sierologico in risposta
all’infezione virale
Alcune definizioni
• Titolazione: valutazione “quantitativa” degli anticorpi
nel siero del paziente (IgG, IgM, IgA)
• Sieroconversione, aumento titolo anticorpale tra fase
acuta e fase convalescente dell’infezione
• Infezione primaria: prima volta che un individuo viene
infettato da un agente patogeno
• Reinfezione: alcuni agenti patogeni possono reinfettare
lo stesso individuo (gli Ab già in circolazione NON sono
protettivi)
SINTOMI
Titolo
Abs
Risposta primaria
Lenta comparsa
Basso titolo
Breve durata
IgG (Linfociti B memoria)
IgM
Il cambio di classe è determinato dalla
cooperazione con cellule TH di vario tipo che
rilasciano citochine che inducono il
riarrangiamento secondario.
Le IgM sono le prime a comparire, poi compaiono le IgG
7
TEMPO
2
diagnosi sierologica
Se siamo ri-esposti allo stesso antigene
Criteri per la diagnosi sierologica di
infezione primaria
Ø  Presenza di IgM
Ø  Sieroconversione o aumento del titolo anticorpale delle IgG
RICHIAMO
e/o IgTot di almeno 4 volte tra il siero della fase acuta e quello
convalescente
Risposta secondaria
Rapida comparsa
Alto titolo
Persistente
Attenzione!
1) La singola determinazione di IgG
se positiva è solo indicativa di pregressa infezione.
se negativa non significa necessariamente assenza
d’infezione (fase acuta)
2) La positività per IgM non sempre indica infezione recente
o in atto (riattivazioni, alcune infezioni croniche)
VACCINO
Durante la reinfezione/riattivazione le IgM possono essere assenti o
presenti a basso titolo
Criteri per la diagnosi sierologica di
infezione pregressa
Ø  Per i virus non persistenti la presenza di anticorpi di
classe IgG significa infezione acquisita in epoca non
precisabile
Criteri per la diagnosi sierologica di
reinfezione/riattivazione
Ø  Deve pre-esistere la dimostrazione di una
precedente sieropositività
Ø  Può essere rilevato un aumento del titolo
anticorpale
Ø  Può essere rilevata la presenza di IgM
Ø  La diagnosi sierologica di reinfezione o
riattivazione è sempre difficile da conseguire
Ø  Per i virus persistenti la presenza di anticorpi
significa infezione acquisita in epoca non precisabile e
presenza del virus (es. HSV, CMV, HIV)
11
12
3
diagnosi sierologica
Tecniche sierologiche nella diagnosi
virologica
Formato dei saggi immunoenzimatici
•  Saggio diretto (ricerca di un antigene virale)
Saggi classici (1a, 2a, 3a generazione)
•  Saggio indiretto (ricerca IgG o IgM)
•  Saggio competitivo (ricerca IgG)
•  Saggio a cattura (ricerca IgM)
•  Saggio a “sadwich” (ricerca di IgG e IgM)
ü  Saggi immunoenzimatici (ELISA o EIA)
ü  Saggi di immunofluorescenza (FIA)
ü  Saggi di immunocromatografia (ICA)
ü  Saggi di inibizione dell’emoagglutinazione
ü  Saggi di fissazione del complemento
ü  Saggi di neutralizzazione dell’infettività
ü  Applicabili in due direzioni
– Cerco l’anticorpo (serve l’antigene di riferimento)
– Cerco l’antigene (serve l’anticorpo di riferimento)
Saggi di 4a generazione utilizzati in alcune
infezioni
•  Saggio combinato (ricerca Abs + Ags)
Determinazione dell’antigene con EIA di tipo
cattura
MoAb anti virus
s
s
e
Antigene
virale
e
Coniugato
MoAb anti virus
Substrato
4
diagnosi sierologica
Determinazione di anticorpi con EIA di tipo
indiretto
s
s
ELISA indiretta
Ab coniugato anti
Ig umane
anti IgG o anti IgM
positivo
siero Igtot
Antigene
Determinazione di anticorpi con EIA di tipo
s competitivo
s
Test molto sensibile, può essere quantitativo,
ELISA competitiva
Ab coniugato anti
IgG di topo
positivo
MoAb di topo
anti Ag
siero
Antigene
Test molto specifico, può essere meno sensibile
5
diagnosi sierologica
Determinazione di anticorpi con EIA di tipo
cattura
L’evoluzione dei saggi immunoenzimatici nella
diagnosi d’infezione da Virus
dell’Immunodeficienza Umana (HIV)
•  Prima generazione (marzo 1985):
Anti IgM umane
e
Siero
Antigene virale
Coniugato
MoAb anti virus
s
s
e
–  formato indiretto, lisato virale
•  Seconda generazione (1987):
–  formato indiretto, Ag ricombinanti/peptidi aumento
sensibilità e specificità
•  Terza generazione (1994):
–  formato detto “sandwich” ( Ag-Ab-Ag)
–  Migliore sensibilità in sieroconversione (IgM, IgA,
IgG)
•  Quarta generazione (1999):
–  rilevazione simultanea di anticorpi e antigene gag
p24, ulteriore riduzione della “fase finestra”
Substrato
23
Spesso utilizzato per la conferma di reattività IgM di un saggio indiretto
I saggi di 4a generazione
(HIV Ag + Ab Combo)
I saggi di 3a generazione
(anti-HIV IgG e IgM)
Direct (sandwich) assay format EIA or CMIA
Direct (sandwich) assay format EIA or CMIA
Plasma/Serum
Sample
Plasma/Serum
Sample
Microparticle
Microparticle
Recombinant HIV-1
(& HIV-2)
proteins/peptides
+
Enzyme Conjugate
Substrate
or H2O2
Detection of
anti-HIV-1
IgM & IgG
Enzyme or acridinium
conjugated to
recombinant HIV-1/2
proteins/peptides
The covalently bound acridinium ester will produce chemiluminescence in the presence of hydrogen peroxide
•  Detect IgM and IgG antibodies
•  Improved seroconversion sensitivity and specificity
•  Incorporated HIV-1 Group O reagents (mid-90’s)
Microparticle
Microparticle
+
Recombinant HIV-1/2
proteins/peptides
& anti-p24 antibodies
Enzyme Conjugate
p24
Substrate
or H2O2
Detection of
anti-HIV-1
IgM & IgG
Enzyme or acridinium
conjugated to
recombinant HIV-1/2
proteins/peptides
& anti-p24 antibodies
•  Detect IgM and IgG antibodies
•  Detect HIV-1/2/O antigens
•  Improved seroconversion sensitivity over antibody assays
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diagnosi sierologica
Western Blot
Diagnosi d’infezione acuta
Peak viremia: 106-108
gEq/mL
Ramp-up viremia
IgG + IgM
catodo
Il western blotting
permette di rilevare
antigeni virali all’interno
di una mistura (es. un
lisato virale) usando gli
anticorpi specifici ma
anche viceversa
HIV combo
DT = 21.5 hrs
IgG
anodo
test di screening basato sull'antigene permette la diagnosi
precoce con un ritardo rispetto alla viremia di 4-7 giorni.
28
Fiebig et al. AIDS 2003
Western Blot per la ricerca di anticorpi
Ø  Gli antigeni virali sono separati in base al peso molecolare mediante
elettroforesi e adsorbiti su una membrana
Ø  Il contatto fra membrana e siero del paziente immobilizza gli anticorpi
contro gli specifici antigeni nella loro localizzazione
Ø  E’ un test più specifico rispetto al test EIA indiretto eseguito su piastra
(preparato antigenico totale)
Western Blot
Conferma della sieropositività per HIV-1
+
p17
30
1: Controllo Positivo
2: Controllo Negativo
Campione A: Negativo
Campione B: Indeterminato
Campione C: Positivo
7
diagnosi sierologica
Identificazione e tipizzazione di virus
mediante Immunofluorescenza diretta
Metodo rapido per la determinazione dell’antigene
IMMUNOFLUORESCENZA
VIRUS INFLUENZALI
IDENTIFICAZIONE DI TIPO E SUB-TIPO
Ø  IFA con Ab monoclonali sulle colture
inoculate o direttamente sul campione
Cellule
ottenute
da NPAs
(Virology Laboratory, Yale-New Haven Hospital)
32
Determinazione di anticorpi mediante
immunofluorescenza indiretta
FluA H1
FluA o FluB? Mab- anti-NP
(Virology Laboratory, Yale-New Haven Hospital)
anti-H3
Metodo rapido per la determinazione dell’antigene
IMMUNOCROMATOGRAFIA (dip sticks)
Antigen-capture ICA
Campione + coniugato (Ab legato a
microparticelle colorate)
Cellule infettate con HSV sono fissate sul
vetrino e cimentate con diluizioni scalari di
siero in esame. Dopo incubazione e
lavaggio con tampone viene aggiunto un
anticorpo anti IgG o anti IgM umane
coniugato con fluoresceina
anti-H1
15-30 min
Imbibizione della
membrana e
risalita per
10 mindel
capillarità
complesso Ag-Ab
colorato
•  Omogenato di feci:
Rota, Adeno, Norovirus
•  Aspirato nasofaringeo:
Flu, RSV
Reazione del
complesso AgAb colorato
con l'Ab
immobilizzato
sulla strip
35
8
diagnosi sierologica
Reazione di emoagglutinazione
Autotest per HIV
pos
•  Determina anticorpi
mediante
immunocromatografia
•  Da fare 3 mesi dopo
l’ultima occasione di
rischio
•  Risultato in 15 min
36
Individuazione anticorpi mediante inibizione
dell’emoagglutinazione (emoagglutinoinibizione, HAI)
Titolazione
dell’Ag
Titolazione
dell’Ab
neg
1:1024
Emoagglutinazione
1:8
1:4096
<1:8
1:512
Diluizione di Ag o siero
pos neg
1:8
32
128
512
Inibizione della
Emoagglutinazione
2048
Reazioni positive
L’ultima diluizione dell’antigene capace di agglutinare le emazie
L’ultima diluizione del siero capace di inibire l’agglutinazione
delle emazie da parte dell’antigene specifico aggiunto in
quantità standardizzata.
Individuazione anticorpi mediante fissazione del
complemento (FC)
Il Complemento si fissa al complesso antigene-anticorpo e se questo è sulla
membrana della cellula innesca una reazione a cascata che lisa la cellula stessa
Alcuni virus (es. Influenza, Morbillo, Rosolia) hanno proteine di superficie che si
legano alla membrana dei globuli rossi di varie specie. La presenza di anticorpi
sierici nei confronti di questi virus può essere messa in evidenza mediante
inibizione dell’agglutinazione dei globuli rossi da parte del virus.
Il test valuta la presenza di anticorpi nel siero del paziente in base alla sottrazione del
complemento in conseguenza della formazione dell’immunocomplesso (anticorpi del paziente
e antigene di riferimento). Il complemento non sottratto (reazione negativa) lisa i globuli rossi
del sistema di rivelazione composto da globuli rossi e anticorpi anti-globuli rossi.
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diagnosi sierologica
Individuazione anticorpi mediante fissazione del
complemento (FC)
Siero del paziente
senza anticorpi antivirus
Fissazione del complemento
Il salto di almeno
4 volte del titolo
anticorpale
permette di fare
diagnosi
d’infezione
Anticorpi anti-globuli rossi
Siero acuto
Globuli rossi
complemento
incubazione
lisi
Convalescente
Diluizione del siero
1:8
1:16
1:32
1:64
non lisi
Reazioni positive
Antigeni virali
Siero del paziente
con anticorpi antivirus
Neutralizzazione dell’infettività
Il complemento fissato dal legame tra l’Ag e gli Ab del siero non è
disponibile per lisare gli eritrociti di montone sensibilizzati con anticorpi
anti-emazie (emolisina di cavia) (sistema di rivelazione)
Ricerca diretta
saggi sierologici vs saggi biologici/molecolari
Vantaggi
•  Velocità di esecuzione, risultato ottenuto in poche
ore/minuti.
•  Semplicità delle procedure, non è necessario
estrarre l’acido nucleico
Svantaggi
•  Titolazione anticorpi neutralizzanti non più usata a fini diagnostici
•  Gli anticorpi neutralizzanti esprimono la capacità di bloccare
l’infezione in vivo
•  Usata per valutare l’efficacia della vaccinazione in alcuni casi
(es. anti-polio in bambini da adozione internazionale)
•  Spesso poco specifico e poco sensibile (ICA)
comparato all’isolamento in coltura o alle tecniche
molecolari
•  Talvolta le procedure (IFA) richiedono grande
esperienza per la lettura.
44
10
diagnosi sierologica
Utilità dei test sierologici per Ab
Dipende in gran parte dai virus indagati
Virus della rosolia, dell’epatite A, della parotite ecc. : i sintomi
della fase acuta coincidono con lo sviluppo degli anticorpi; la
determinazione di IgM è utile (tipico delle infezioni sistemiche)
Virus respiratori, virus delle gastroenteriti : i sintomi precedono
la comparsa di anticorpi; la diagnosi sierologica è solo
retrospettiva si basa sull’aumento di titolo delle IgG è poco utile.
(tipico delle infezioni localizzate e/o mucosali)
Virus latenti, virus erpetici : in caso di riattivazione, gli anticorpi
sono già presenti nel siero e le IgM possono essere nuovamente
prodotte; la sierologia non è utile a meno di non essere sicuri che
i sintomi sono relativi all’infezione primaria. (tipico di infezioni
latenti)
HIV, HCV, virus della rabbia : la malattia si sviluppa mesi o anni
dopo la sieroconversione; la presenza di IgG è sufficiente per
fare una diagnosi d’infezione. (tipico di infezioni persistenti)
Interferenza di fattore reumatoide in
EIA indiretta per IgM
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Problemi con la sierologia
False positività :
per IgM: in soggetti con altre infezioni virali (CMV, EBV)
per IgM: a causa di reazioni aspecifiche (malattia reumatica , SLE, sindromi
autoimmuni)
per IgG: trasferimento passivo di anticorpi (trasfusioni, sieri iperimmuni, nel
neonato)
False negatività :
per IgM: eccesso di IgG utilizzando saggi indiretti
per IgG: risposta immune umorale ridotta (immunodepresso, emodializzati)
per IgG: risposta immune umorale assente o debole (inf. genitali HPV)
per IgG: periodo finestra prima della sieroconversione
Tempi di risposta eccessivi
(siero acuto e convalescente).
Interferenza di IgG ad alto titolo in
EIA indiretta per IgM
48
11
diagnosi sierologica
Quindi…
Le positività per IgM:
•  La reattività per il fattore reumatoide dovrebbe essere considerata
•  le IgM dovrebbero sempre essere confermate con test alternativi rispetto a
quelli utilizzati in prima battuta:
–  ad esempio se il primo test è un ELISA indiretto (sensibile ma poco specifico) la
positività andrebbe confermata con un test ELISA cattura (meno sensibile ma molto
specifico) o con un saggio in immunofluorescenza indiretta dopo aver accertato
l’assenza di fattore reumatoide
Le negatività per IgG:
•  Dovrebbero essere considerate possibili in soggetti immunodepressi per i quali
in molte occasioni risulta opportuna la ricerca diretta (mediante utilizzo delle
tecniche molecolari) del genoma nonostante la negatività degli anticorpi
–  ad esempio nell’infezione da HCV in trapiantati di midollo o in emodializzati
Il concetto di Avidità
L’avidità di un anticorpo nei confronti di un antigene
riflette la capacità dell’anticorpo stesso di formare con
l’antigene legami stabili per aumento di affinità
È una qualità che aumenta nel tempo essendo
l’espressione della maturazione della risposta immune
L’affinità fra Ag e Ab è una
risultante di forze di
attrazione e repulsione
L’avidità delle IgG è quindi bassa nell’infezione primaria e aumenta
(maturazione) in seguito
Individuazione IgG a bassa affinità è indicazione di infezione primaria
Approfondimenti sierologici
•  Nel corso della risposta immune esiste la possibilità
di contemporanea presenza di IgG ed IgM in assenza di
sintomi.
•  Tale situazione può essere in relazione con una
infezione primaria asintomatica, una reinfezione o una
riattivazione.
•  Quando tale situazione riguarda agenti teratogeni in
una donna nelle prime settimane di gravidanza, è
importante effettuare un approfondimento diagnostico
che ci permetta di datare l’infezione
•  Si utilizza un saggio sierologico in grado di valutare
l’avidità degli anticorpi di classe IgG
Test di avidità degli anticorpi
•  Il saggio sfrutta il naturale processo di maturazione delle IgG
che diventano con il tempo più affini per l’antigene che le ha
evocate.
•  Il che si traduce in un aumento della forza del legame tra
queste IgG e l’antigene, un legame difficile da scindere con un
tampone di dissociazione a base di urea o guanidinio 1M
•  Il saggio fornisce importanti informazioni circa il tempo passato
dall’infezione primaria
•  Anticorpi a bassa avidità sono indicativi di infezione recente,
anticorpi ad alta avidità indicano infezione contratta almeno 2-4
mesi prima o reinfezione o riattivazione.
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diagnosi sierologica
TEST DI AVIDITA’
EIA DI TIPO INDIRETTO
s
s
urea
siero
Indice di avidità (%)
s
s
Maturazione della avidità Ab dopo infezione
acuta (indice di avidità)
100
80
30
20
10
0
1
Viene calcolato il rapporto percentuale tra IgG residue dopo
trattamento (quelle affini) e IgG totali (es. 1/3 = 33%)
Indice di avidità (%)
Variazioni dell’avidità anticorpale e tempo
trascorso dall’infezione (virus Rosolia)
80
20
4
6
18
Mesi dal contagio
Segue una evoluzione tipica per ogni singolo agente ricercato
Utilità del test di avidità
Permette di calcolare con una certa affidabilità il
tempo trascorso dall’infezione primaria
Utile per datare l’infezione da Toxoplasma,
Rosolia, CMV nelle gravide
100
indice di avidità >20%
30
2
indice di avidità <20%
10
0
1
2
Inf. molto recente
<2 mesi
4
pregressa
>2 mesi
6
18
Mesi dal contagio
13
diagnosi sierologica
Infezioni dei vasi e del cuore
Polmonite virale
•  L’apparato cardiocircolatorio può essere interessato da vari virus ma non è bersaglio specifico
per nessun virus
•  Gli stessi meccanismi di patogenicità alla base di esantemi potrebbero essere responsabili delle
lesioni vasali e delle febbri emorragiche. C’è incertezza circa:
•  Febbre elevata
•  Infiammazione interstiziale del tessuto polmonare presenza di
membrana ialina negli spazi polmonari
•  Perdita cellule ciliate delle piccole vie, bronchiolite, flogosi
peribronchiale, dispnea,
•  Insufficienza respiratoria, bassa pO2 e bassa saturazione di Hb
Agente eziologico
Categorie a
rischio
Diagnosi diretta
–  ? Danni indiretti per meccanismo immunomediato, risposta infiammatoria (esantema dopo risposta
immune, e a seconda dello stato immunitario dengue esantematico o emorragico)
–  ? Danni diretti per replicazione nelle cellule endoteliali (es.arenavirus - Lassa fever e filovirus - Ebola)
•  Le infezioni virali del cuore sono più caratterizzate
Campione
clinico
Diagnosi
indiretta
Flu A
RSV, Parainfl 3
Adeno
Tutti
Molecolare (RT-PCR)
Bambini, anziani ‘’
Giovani adulti
PCR
T. naso-faringeo
BAL
Asp. bronchiale
NO
CMV, HSV
Immunodef.
PCR
BAL
NO
VZ
Morbillo
Giovani adulti
Immunodef
NO (diagnosi clinica,
nel dubbio……)
sangue
SI (IgM)
Legionella,
Mycoplasma,Chamydia
Pneumocystis
Diagnosi differenziale
Infezioni della cute e delle mucose
•  Sono conseguenza di infezioni localizzate
– Si stabiliscono in seguito ad interruzioni di continuità della barriera protettiva (strato corneo, muco) è
penetrazione dei virus: poxvirus (noduli e pustole in v. mollusco contagioso e ORF), virus erpetici HSV1 e 2;
papillomavirus (verruche, papillomi, condilomi)
•  Sono conseguenza di infezioni sistemiche
– Essendo le cellule della cute, delle mucose e degli endoteli organo target per virus esantematici o virus che
provocano febbri emorragiche
INF. SISTEMICHE
INF. LOCALIZZATE
Malattia
Gengivostomatite
Cheratocongiuntivite
Recidive labiali
Recidive genitali
Zoster
Condilomi genitali
Cancro della cervice
Morbillo
Rosolia
Varicella
Quinta malattia
Sesta malattia
Esantemi enterovirali
Erpangina
mani piedi bocca
Febbri emorragiche
Agente eziologico
HSV1
HSV 2
VZ (riattivazione)
Papillomavirus (tipi 6-11)
Papillomavirus (tipi 16-18 + altri)
D. diretta
Campione
clinico
D. indiretta
1) Isolamento (no per HPV)
2) D. Molecolare (PCR)
Tampone da
lesione
MAI
Morbillo
Rosolia
VZ (inf. Primaria)
Parvovirus B19
Herpes sesto (HHV-6)
Enterovirus
Spesso clinica
D. Molecolare (RT-PCR )
Arbovirus (Flaviv_Dengue).
Robovirus (Arenavirus Bunyav.)
Filovirus
Necessitano un preciso
orientamento diagnostico
ed epidemiologico
Sangue
Siero
Urine
Tampone da
Lesione
Sangue
Siero
IgM anti Morbillo
IgM anti Rosolia
IgM anti VZ
IgM anti Parvo B19
IgM anti HHV-6
IgM se disponibili
reagenti
Malattia
Agente eziologico
Danno
Diagnosi
diretta
Campione
clinico
Diagnosi indiretta
Miocardite
Pericardite
Coxsackie B(1-6)
Coxsackie A (4 e 16)
Echovirus (9 e 22)
Inversamente
proporzionale
all’età
Molecolare
(RT-PCR)
Biopsie
cardiache,
liquido
pericardico
Feci
FC vs Ag di gruppo
Coppia di sieri
No campione unico
Poco efficace
Cardiop.
dilatativa
Stessi Enterovirus
Immunomed.
inf. cronica
No
Difetti del setto,
pervietà dotto
arterioso,
stenosi arteria
polmonare
Rosolia
Malformazione
congenita
Molecolare
(RT-PCR)
Idrope fetale
Parvovirus B19
Infezione
congenita
Molecolare
(PCR)
Non efficace
Liquido
amniotico
ELISA (IgM)
Urine
Liquido
amniotico
ELISA (IgM)
Infezioni del sistema nervoso centrale
•  In linea di massima rare (barriera emat.encef) ma in genere gravi (il SNC non possiede un sistema
immunitario intrinseco) sono complicanze di infezioni sistemiche
–  meningiti tipicamente a liquor limpido (meningite asettica, 10-1000 PBMC/ul)
–  encefaliti generalmente di tipo diffuso a liquor limpido (ecc. HSV-1: lobo temporale; rabbia: Corno di Ammone; Polio:
corna anteriori midollo spinale)
•  I virus arrivano per via ematica (direttamente o veicolati da leucociti) o per via assonale (a-herpervirus, rabbia)
Malattia
Agente eziologico
D. diretta
Campione
clinico
Meningite
Meningoencef.
Enterovirus (40%)
Parotite (15%) (post-infettiva)
V. Coriom.Linfoc (5%)
HSV, Morbillo (rare)
V. Toscana (estiva)
Arbovirus (WNV)
1) Isolamento
2) D. Molecolare (RT-PCR,
PCR)
Feci
Liquor
Necessita un preciso
orientamento diagnostico
Siero
IgM anti Parotite
IgM anti Morbillo
IgM anti Toscana
IgM anti WNV
Urine
Encefalite
HSV-1
Morbillo
Arbovirus (Flaviv. e α-Togav)
Encefalomielite
Morbillo (genesi autoimmune)
VZ (rara)
D. Molecolare (PCR)
Liquor
Paralisi
Enterovirus (Polio, Coxs B,
entero 71)
D. Molecolare (RT-PCR)
Liquor
Feci
Neuropatia
progressiva
Morbillo (PESS)
JC (LMP)
HTLV I (PST)
HIV (AIDS demenza complex)
Clinica
Molecolare
Liquor
D. Molecolare (PCR, RT-PCR )
D. indiretta
Liquor
Siero
NO
IgM anti Morbillo
Se disponibili reagenti
Siero
IgM anti Morbillo
NO
Siero
IgG anti HTLV I
IgG anti HIV
14
diagnosi sierologica
Gastroenteriti virali
Epatiti virali
•  Virus epatitici minori: il coinvolgimento del fegato rappresenta un epifenomeno
nel quadro clinico di base
–  picornav, adenov, paramyxov (morbillo e parotite), febbre gialla,
–  per CMV e EBV raramente si può osservare un quadro clinico prevalentemente
epatitico, si tratta sempre di forme acute
•  Virus epatitici veri e propri
Virus
Famiglia-Genere
Trasm Malattia
Diagnosi sierologica
(EIA/ELISA per Ag o Ab)
Diagnosi
molecolare
HAV (RNA)
Picorna/Hepatovirus
O/F
EA
IgM anti HAV Ag
Possibile in EA
HBV (DNA)
Hepadna/Orthohepad.
Par.
EA/EC/Epatoc.
Ricerca Ag: sAg, eAg
Ricerca Ab: IgG Anti-sAg,
IgG Anti-eAg, IgG/IgM anticAg
HBV DNA controllo
(attività replicativa,
efficacia terapia)
HCV (RNA)
Flaviv./Hepacivirus
Par.
EA/EC/Epatoc.
Ig-tot Anti-HCV
HCV core-Ag
HCV RNA diagnosi
e controllo terapia
HDV (RNA;
def.)
Deltaviridae/Deltavirus
Par.
EA/EC
Ig-tot Anti-HDV, IgM antiHDV
Possibile in EC
HEV (RNA)
Hepeviridae/Hepevirus
O/F
EA
IgM anti HEV Ag
HEV RNA siero/feci
•  I sintomi delle enteriti virali sono gli stessi (nausea, vomito e febbre) ma possono
evolvere in:
– Diarrea acquosa più o meno protratta e vomito
– Grave disidratazione e squilibrio elettrolitico
– Esito fatale (se non si interviene)
•  Sono tipicamente infezioni localizzate non ha senso cercare gli anticorpi
Agente eziologico
Categorie a
rischio
Rotavirus gruppo A
gruppo B
gruppo C
Adenov enterici (40-41)
Norovirus
Astrovirus
Lattanti e <2 aa
Bambini e adulti
Casi sporadici
Rapida ICA (molecolare)
Lattanti
G. in comunità
Casi sporadici
CMV
Adenovirus altri sierot.
Immunodef.
Malattia
Mononucleosi
Agente eziologico
EBV (CMV)
D. diretta
no
Aplasia
Parvovirus B19
(transitoria o pura)
PCR
Leucopenia
HIV (Morbillo)
no
Linfomi (Burkit L,
EBV (trasformazione) PCR
Hodgkin L, a cellule T )
Campione clinico
Virus
Tipi d’infezione
IgM
Rosolia
Cytomegalo
Parvov B19
Varicella
HIV
HBV
HCV
HSV
HPV
Antenatale
Antenatale
Antenatale
Antenatale (Perinatale)
Perinatale (Antenatale)
Perinatale (Antenatale)
Perinatale (Antenatale)
Perinatale
Perinatale
no
PTLD (ospite
trapiantato)
EBV (riattivazione)
PCR
no
Leucemie (ATL)
HTLV I
no
SI IgG
Diagnosi
indiretta
Feci
NO
Feci
NO
•  Nella fase viremica la placenta può essere attraversata e può essere sede di replicazione
è i virus possono infettare il feto
•  Tessuti fetali vengono infettati con danni sullo sviluppo organogenetico in relazione
all’epoca gestazionale
•  Le stesse IgG materne (protezione passiva) sono trasmesse con una efficienza che
aumenta col progredire della gravidanza
D. indiretta
Assetto anticorpale
SI + conferma WB HIV
Sangue
PCR
Campione
clinico
Infezioni fetali e perinatali
Infezioni del sistema linfoide e emopoietico
•  Molti virus dopo la replicazione al sito di ingresso raggiungono i lifonodi regionali e da lì
tramite i vasi linfatici raggiungono il torrente sanguigno che li distribuisce
•  Molti sono in grado di replicare nelle cellule del sangue (linfociti e monociti/macrofagi o
cellule del sistema reticolo endoletiale, cellule endoteliali e precursori eritroidi)
determinando:
Diagnosi diretta
Diagnosi diretta
Campione
clinico
Test molecolari:
Non utili nella madre
Necessari nel bambino
Sangue
Liq. amniotico
Urine
PCR
PCR
T. vaginale
T. vaginale
Diagnosi indiretta
SI IgM+: Avidità (madre)
SI: IgM+:Avidità (madre)
SI IgM
SI IgM
SI
SI
SI
NO
NO
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