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ANTRACHINONI (2° Parte)
Tratto da “WIKIPEDIA”
Traduzione di: Marco Turazza
ANTRACHINONI
Si trovano prevalentemente nelle famiglie delle Poligonaceae, Caesalpinaceae, Rhamnaceae e Liliaceae. Gli
antrachinoni si trovano normalmente nella forma di glicosidi, e la ricerca ha dimostrato che esse viaggiano fino
all'intestino crasso, dove vengono trasformate dalla microflora nei rispettivi agliconi (antroni), che sono i principi
veramente attivi. Perché l'azione purgante abbia luogo è necessario che essi vengano ingeriti come glicosidi (quindi
preparati a base di agliconi sono attivi solo in dosi molto elevate), che vi sia bile nell'intestino e una flora intestinale
attiva.
Il meccanismo d'azione dettagliato è il seguente: una buona percentuale dei glicosidi ingeriti viene polimerizzata a
livello gastrico, venendo così inattivata. Le glicosidi rimanenti viaggiano indisturbate e non assorbite fino all'intestino
crasso, dove l'azione della microflora batterica li trasforma in agliconi liberi e attivi (antroni). Questi esrcitano la loro
azione in due modi: accumulo di fluido nel lume intestinale e modificazione della motilità intestinale.
Gli agliconi agiscono a livello topico attraverso la stimolazione del rilascio di cloruro da parte delle pareti intestinali,
al quale segue, per osmosi, un flusso di acqua e sodio che si accumula nel lume intestinale e aumenta il volume e
la fluidità delle feci. Essi agiscono inoltre aumentando l'irritabilità delle cellule della muscolatura liscia intestinale,
aumentando le contrazioni muscolari e la peristalsi. Buona parte degli antroni vengono poi eliminati con le feci, ma
una ridotta frazione viene riassorbita a livello del cieco e subisce la gluco-coniugazione a livello epatico. Mentre un
3-6% dei coniugati viene eliminato attraverso i reni, i rimanenti vengono escreti nuovamente nel colon dove
vengono nuovamente portati ad antroni. È possibile che una parte degli antroni passi nel circolo ematico, da dove
raggiungono le cellule bersaglio. Qui essi agiscono sulla biosintesi proteica, causando un rilascio di prostaglandine
che causano ancota una aumentata irritabilità delle cellule della muscolatura liscia intestinale.
L'effetto finale dell'assunzione di antrachinoni è l'aumento di contrazioni e peristalsi, riduzione del tempo di transito
e aumento del volume delle feci. I rimedi che contengono antrachinoni presentano vari problemi: mentre dosi ridotte
agiscono soprattutto sulla motilità, dosi più elevate agiscono soprattutto sulle secrezioni elettrolitiche, con effetti più
deleteri in caso di utilizzo cronico (con insorgenza di abituazione ed eccessiva perdita di elettroliti). L'utilizzo cronico
di lassativi stimola la iperproduzione di aldosterone, in risposta alla perdita di elettroliti, e questo riduce l'efficacia del
lassativo stesso. L'utilizzo di dosi elevate di lassativi porta allo svuotamento quasi completo del colon; la naturale
mancanza di stimolo nella giornata successiva (o anche nei due giorni successivi) spinge i pazienti a riutilizzare il
lassativo, magari a dosi più elevati con perpetuazione del circolo vizioso.
Una delle regole in fitoterapia è che l'uso prolungato di stimolanti comporta una perdita di tono del tessuto stimolato.
I lassativi antrachinonici dovrebbero essere utilizzati solo come terapia a breve termine per risolvere problemi
contingenti, o come parte di una terapia a lungo termine ed ampio raggio di rieducazione dell'intestino. Inoltre
bisogna dire che che non tutte le costipazioni sono dovute ad una atonia intestinale; tutt'altro, la stipsi può essere
conseguenza di un eccessivo tono muscolare, o di una discinesia, come è il caso nelle sindromi del colon irritabile.
In questi casi, ed in tutti i casi in cui la costipazione sia aggravata da stati ansiosi o di nervosismo, gli antrachinoni
sono controindicati. È però interessante notare come i rimedi che contengono antrachinoni spesso contengono altre
sostanze che mediano e modulano l'azione finale. Nel caso del Rheum palmatum e dei vari Rumex, ad esempio, la
presenza di tannini fa si che essi si possano utilizzare, a dosaggi minori, per la diarrea.
Rimangono da ricordare le proprietà antisettiche di alcuni antrachinoni (rheina) e il loro sapore amaro che comporta
una generale stimolazione delle secrezioni gastriche, biliari e pancreatiche.
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N.B. Un composto della famiglia degli antrachinoni, il naftodiantrone ipericina, è probabilmente il responsabile
principale per l'attività antivirale dell'Hypericum perforatum, e parzialmente responsabile dell'azione antidepressiva
(non è' chiaro ancora se con meccanismo MAOI o SSRI o altro).