2. Che cos’era la stella d’Oriente? Vicente Balaguer La stella d’Oriente è menzionata nel Vangelo di San Matteo. A Gerusalemme i Magi chiedono: “Dov’è il Re dei Giudei che è nato? Perché abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti ad adorarlo” (Mt 2, 2). I due capitoli iniziali dei Vangeli di San Matteo e di San Luca narrano alcuni episodi dell’infanzia di Gesù, per cui si usa chiamarli “Vangeli dell’infanzia”. La stella compare nel Vangelo dell’infanzia di San Matteo. I Vangeli dell’infanzia hanno un carattere particolare, leggermente diverso rispetto al resto del Vangelo. Sono ricchi di riferimenti a testi dell’Antico Testamento che rendono i fatti estremamente significativi. In questo senso la loro storicità non può essere esaminata nello stesso modo degli altri episodi evangelici. Tra i Vangeli dell’infanzia ci sono differenze: quello di San Luca è il primo capitolo del Vangelo, mentre in San Matteo è come un riassunto del contenuto dell’intero testo. L’episodio dei Magi (Mt 2,1-12) mostra che dei gentili, che non appartengono al popolo di Israele, scoprono la rivelazione di Dio attraverso il loro studio e le loro conoscenze umane (le stelle), ma non arrivano alla pienezza della verità se non attraverso le Scritture di Israele. Ai tempi della composizione del Vangelo era relativamente normale credere che la nascita di qualche personaggio importante, o qualche evento di rilievo si annunciasse con un prodigio nel cielo. Questa credenza era condivisa nel mondo pagano (cfr .Svetonio, Vita dei cesari, Augusto, 94; Cicerone, De divinatione 1,23,47; ecc.) e in quello giudeo (Flavio Giuseppe, La guerra giudaica, 5,3,310-312; 6,3,289). Inoltre, il libro dei Numeri (capp. 22-24) raccoglieva un oracolo in cui si diceva: “Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele” (Nm 24,17). Questo passo veniva interpretato come un oracolo di salvezza sul Messia. Questi elementi offrono il contesto adatto per comprendere il segno della stella. L’esegesi moderna si è chiesta quale fenomeno naturale possa essersi verificato nel cielo, che sia stato interpretato dagli uomini di quel tempo come straordinario. Le principali ipotesi avanzate sono tre: 1) già Keplero (sec. XVII) parlò di una stella nuova, una supernova: si tratta di una stella molto lontana in cui si verifica una esplosione tale che, per alcune settimane, ha una luce maggiore e diventa visibile dalla Terra; 2) una cometa, dato che le comete seguono un percorso regolare, ellittico, attorno al Sole: nella porzione della loro orbita più distante non sono visibili dalla Terra, ma nella parte più vicina sono visibili per qualche tempo. Anche questa descrizione è compatibile con quello che è descritto nel racconto di Matteo, ma la comparsa di comete note che si vedono dalla Terra non coincide con le date della stella; 3) una congiunzione planetaria di Giove e Saturno. Anche Keplero richiamò l’attenzione su questo fenomeno periodico, che, se non ci sbagliamo nei calcoli, poté effettivamente verificarsi negli anni 6/7 prima della nostra era, cioè negli anni in cui la ricerca colloca la nascita di Gesù. Bibliografía: A. Puig, Jesús. Una biografía, Destino, Barcelona 2005; S. Muñoz Iglesias, Los eVangelios de la infancia. IV, BAC, Madrid 1990; J. Danielou, Los eVangelios de la infancia, Herder, Barcelona 1969 Tradotto da http://www.opusdei.es