Nosema - Sistema Informativo Servizio Veterinario

NOSEMIASI
Caratteristiche della patologia
Informazioni
Malattia
Nosemiasi
La nosemiasi è dovuta a due diverse specie di microsporidi
appartenenti al genere Nosema: N. apis e N. ceranae. I
microsporidi sono funghi unicellulari, parassiti endocellulari
obbligati di cellule di insetto. Nosema apis è caratterizzato da
stretta specie-specificità e parassita esclusivamente Apis
mellifera, mentre N. ceranae non è strettamente speciespecifico in quanto è in grado di parassitare sia A. cerana che
A. mellifera che alcuni bombi. Fra le due specie di Nosema
esistono differenze sia morfologiche, apprezzabili al
microscopio elettronico esaminando le spore, sia di ordine
genetico. Entrambe le specie colonizzano le cellule intestinali
delle api adulte, di tutte le caste anche se le api operaie,
soprattutto se anziane, sono il bersaglio principale
dell’infezione. Esiste un efficace trattamento specifico a base
dell’antibiotico fumagillina che però non è ammesso nella
maggior parte dei Paesi europei, Italia inclusa
Breve descrizione (max. 10 righe)
Nosema apis è il responsabile della nosemiasi classica di Apis
mellifera, parassitosi ad andamento prettamente stagionale e
caratterizzata da sintomatologia gastroenterica con episodi di
diarrea di solito evidenti, ma raramente da mortalità. Si tratta
della unica forma di nosemiasi rilevabile in Apis mellifera fino
al 1990, e fino ad allora molto diffusa.
Nosema ceranae è un parassita di origine asiatica rilevato per
la prima volta nel 1994 in Apis cerana, a cui non causa
particolari danni; che a partire dal 2005 è stato trovato in Apis
mellifera nella maggior parte del mondo, dopo aver in molti
casi rimpiazzato completamente N. apis; in Apis mellifera, N.
ceranae causa una infezione subdola, con lungo periodo di
latenza e caratterizzata dalla mancanza di sintomatologia
specifica e riconoscibile, ma che da diversi Autori casi è
considerata responsabile di progressivo spopolamento della
colonia fino al collasso (Colony Collapse Disorder, o CCD, degli
autori anglosassoni).
In un recente convegno internazionale, è stata proposta la
denominazione di Nosemiasi di tipo A per l’infezione da N.
apis, e di Nosemiasi di tipo C per l’infezione da N. ceranae
Rilevanza della patologia
Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale
Presenza e frequenza della malattia Per quanto riguarda N. ceranae, mancano ancora dati organici
in Regione Lombardia
di prevalenza negli apiari del territorio, ma indagini
preliminari condotte a partire dal 2010 indicano che la
parassitosi è diffusa in un alta percentuale degli apiari,
ipotizzabile in un range che va dal 50 al 90% anche in base al
momento stagionale anche se meno dipendente da questo
rispetto a N. apis. Parimenti, queste indagini stanno
evidenziando la scomparsa di N. apis dagli apiari del territorio
lombardo, al pari di quanto già rilevato sia in altre regioni del
nostro Paese, sia in altri Paesi europei
Presenza e frequenza della malattia Per quanto riguarda N. ceranae, la parassitosi è
E.1
E.1.1 Nome patologia
E.1.2 Agente/i eziologico/i
E.1.3
1
1.1/2
1.1/2
.1
1.1/2
.2 in regioni / Stati confinanti
1.1/2 Frequenza eventuali epidemie
.3 (specificare aree)
1.1/2 Animali / Vettori / Ambiente
.4
1.1/2 Eventuali cicli stagionali / focolai
.5 influenzati da anomalie climatiche
1.1/2 Fattori che favoriscono la presenza
.6 dell'agente (scarse misure igieniche,
biosicurezza, management, ecc.)
1.1/2
.7
1.1/2
.8
Stabilità nell'ambiente dell'agente
eziologico
Possibilità di eliminare l'agente
dall'ambiente
sostanzialmente endemica nel Triveneto per il quale sono
disponibili dati organici di prevalenza, probabilmente
endemica anche in Piemonte ed Emilia Romagna. Frequenza
elevata, con livelli di infezione estremamente variabili da
famiglia a famiglia e da apiario ad apiario. Per quanto
riguarda N. apis, la relativa parassitosi sembra praticamente
scomparsa sia nelle regioni che negli Stati confinanti
Parassitosi a carattere probabilmente endemico
Si tratta di un parassita obbligato dell’ape che non presenta
vettori e si trasmette esclusivamente tramite le spore, che
risultano mantenere buona vitalità ad alta temperatura
(resistono a 60 °C fino a 6 ore) e in condizioni di bassa umidità
per quanto riguarda N. ceranae, ma non sono resistenti al
congelamento. E’ peraltro da notare che circa la stabilità al
calore delle spore esistono dati contrastanti. Sembra che le
spore di N. apis siano comunque più resistenti delle spore di
N. ceranae al congelamento, e meno resistenti alle alte
temperature
La dinamica di sviluppo della popolazione di Nosema
all’interno dell’alveare dipende fortemente dalla specie di
microsporidio le quali hanno diversa sensibilità verso le
caratteristiche climatiche ed il momento stagionale e: nel
clima lombardo, per quanto riguarda N. apis il picco di
infezione si ha nel tardo inverno/inizio primavera, mentre per
quanto riguarda N. ceranae sia ha infezione rilevabile durante
tutto l’anno, anche se il picco di infezione si ha in
giugno/luglio e i fenomeni di spopolamento sono di solito
rilevabili intorno al mese di settembre
La nosemiasi si diffonde da un apiario ad un altro attraverso
l’introduzione di regine e nuclei, la raccolta di sciami, il
nomadismo, i fenomeni di deriva e saccheggio, e
l’introduzione di materiale infetto da spore e non sottoposto
a efficace disinfezione
Non particolarmente elevata, in assenza di api.
L’agente viene veicolato soprattutto con la movimentazione
delle api e non tanto dall’ambiente, da cui scompare
abbastanza rapidamente in assenza delle stesse
1.3
Numero di specie domestiche colpite
1.3.1 Numero di specie domestiche colpite Per quanto riguarda N. apis, è colpita una sola specie: Apis
(indicare anche quali)
mellifera. Per quanto riguarda N. ceranae, è colpita sia Apis
mellifera che Apis cerana, l’equivalente asiatico dell’ ape
domestica del mondo occidentale.
1.4
Velocità di diffusione
1.4.1 Rapidità di diffusione
Lenta. Legata a fenomeni di deriva e saccheggio, e ad
nell'allevamento
operazioni apistiche quali la riunione di famiglie e
trasferimento di materiale infetto da spore.
1.4.2 Rapidità di diffusione tra allevamenti Lenta. Trasmissione rapida tra apiari legata alla movimentazione di
api
1.4.3 Capacità di diffondersi senza
movimentazione di animali
Presumibilmente scarsa
1.5
Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio
1.5.1 Ciclo della patologia influenzato da Non esistono vettori noti di questi microsporidi
vettori
1.5.2 Presenza del vettore sul territorio
Nessuna
regionale / nazionale
1.5.3 Presenza del vettore legata a
Nessuna
determinate aree / condizioni
climatiche
1.5.4 Capacità del vettore di sopravvivere, Nessuna
riprodursi, trasmettere l'infezione,
fungere da reservoir
1.6
Rischio di contagio nelle specie sensibili
1.6.1 Probabilità di trasmissione
Alta
1.6.2 Modalità di trasmissione
Ingestione di materiale infetto (es. da contaminazione fecale)
e/o contatto con api infette con conseguente infezine per via
orale (attività di pulizia, trofallassi)
1.6.3 Particolari condizioni che favoriscono Fenomeni di deriva e saccheggio a partire da apiari infetti che
la trasmissione
si trovino nel raggio di 3 km. Introduzione di nuclei infetti. La
diffusione di questa parassitosi è condizionata anche dalla
genetica delle regine, dalla concomitante presenza di varroasi
o virosi, e dalla numerosità di api operaie anziane
1.7
Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio
1.7.1 Specie colpite
Nessuna
1.7.2 Interazioni selvatici / domestici /
Nessuna
uomo
1.7.3 Eventuali specie in pericolo colpite
Nessuna
1.8
Potenziale diffusione silente
1.8.1 Riconoscibilità della patologia
La sintomatologia in Apis mellifera è dipendente dal livello di
attraverso i segni clinici
infezione ed è sostanzialmente diversa per le due specie di
microsporidio. Per quanto riguarda N. apis, la sintomatologia
apprezzabile, spesso anche facilmente dall’apicoltore, è di
natura gastroenterica con fenomeni anche imponenti di
diarrea a carattere soprattutto stagionale (all’uscita
dall’invernamento) e in dipendenza dal livello di infestazione,
anche con imbrattamento dei favi del nido e del predellino di
volo. Per quanto riguarda N. ceranae, la sintomatologia è
generalmente assente, però da alcuni Autori viene
considerato agente (primario in Spagna, non primario in USA)
di progressivo spopolamento della colonia fino al collasso
(Colony Collapse Disorder, o CCD, degli autori anglosassoni).
Pare ipotizzabile che le api infette muoiano in pochi giorni
senza alcuna sintomatologia, o al limite colpite da tremori ed
incapacità di volo, e probabilmente lontano dall’alveare
durante la bottinatura, fino a trovare solo la regina e poche
api giovani; queste famiglie possono presentare spesso
parecchia covata opercolata e consistenti riserve alimentari.
In funzione della forza della famiglia, lo spopolamento
verrebbe rilevato solo dopo che la maggior parte delle
bottinatrici è scomparsa e la popolazione delle api nascenti
non è in grado di compensare la perdita delle adulte. In una
famiglia colpita da Nosema spp. ogni ape può essere
1.8.2
1.8.3
1.9
1.9.1
1.9.2
1.10
1.10.
1
portatrice di svariati milioni di spore. Il naturale ricambio
delle api aiuta a contenere o eliminare il livello di infezione, in
quanto le nuove nate non risultano soggette agli alti livelli di
infezione presenti nell’alveare, tuttavia il ricambio di api non
è sufficiente a eliminare infezioni superiori ai 4 milioni di
spore per ape. In ogni caso, la presenza del parassita è di
solito rilevabile tramite esame delle spore al microscopico
ottico (non specie-specifica) oppure con analisi molecolare
specie-specifica
Diffusione attraverso soggetti subLa presenza del parassita nelle famiglie/api asintomatiche è
clinici / asintomatici
rilevabile solo tramite adeguate metodologie di verifica di
tipo microscopico o molecolare, che quindi non sono
direttamente applicabili dall’ apicoltore. Ciò favorisce la
diffusione silente dell’infezione con le normali pratiche
apistiche e con l’introduzione di nuclei infetti
Periodo d'incubazione
Le spore (circa 4x2 micron) vengono assunte dalle api tramite
il cibo contaminato, giungono nel lume mesointestinale entro
10-15 minuti dopo l’ingestione e qui germinano. La
germinazione delle spore è condizionata da importanti fattori
quali: pH, pressione osmotica, tipo e concentrazione di
cationi, essiccazione seguita da idratazione. Il ciclo vitale si
compie in 3 giorni.
Variabilità dell’agente
Specie / Tipi conosciuti
La nosemiasi è dovuta a due diverse specie di microsporidi
appartenenti al genere Nosema. Nosema apis è caratterizzato
da stretta specie-specificità e parassita esclusivamente Apis
mellifera, mentre N. ceranae non è strettamente speciespecifico in quanto è in grado di parassitare sia A. cerana che
A. mellifera che alcuni bombi. Nosema ceranae è stato
descritto per la prima volta in Cina da Fries nel 1994,
attualmente è stata dimostrata la sua presenza in Asia,
Europa, Nord America e Sud America, e si pensa che abbia
sostanzialmente sostituito N. apis nell’ospite europeo. Uno
studio recente ha constatato l’esistenza di diversi aplotipi di
N. ceranae. E’ emerso che quello individuato in Canada,
Minnesota e Austria è diverso da quello ritrovato finora in
Cina, Germania e Spagna; evidenziando inoltre possibili
differenze di virulenza tra i due ceppi individuati
Mutazioni
Non sono ancora state descritte mutazioni rilevanti dal punto
di vista epidemiologico o patologico, anche se è stata
avanzata l’ipotesi che la maggior patogenicità di N. ceranae
per A. mellifera rispetto ad A. cerana sia dovuta al passaggio
della barriera di specie da parte di un ceppo particolarmente
aggressivo, oppure che i casi di spopolamento (es. Spagna)
siano da ricondurre a ceppi più virulenti che altrove
Interazioni ospite-patogeno
Grado di conoscenza scientifica sulla L’azione
patogena
è
proporzionale
all’intensità
patogenesi
dell’infestazione. Il ciclo vitale si compie in circa 3 giorni. Per
quanto riguarda N. apis, la malattia colpisce le cellule
dell’intestino medio delle api adulte, con conseguente
alterazione della digestione e dell’assorbimento dei nutrienti,
dopo di che segue la fase sporogonica. Nei casi più gravi
1.11
1.11.
1
1.11.
2
2
2.1
2.1.1
vengono danneggiati i tubuli malpighiani. Questo comporta
un’alterazione del metabolismo e il depauperamento delle
riserve proteiche dell’ape. I danni causati a livello del
mesointestino comportano l’affermarsi di disturbi intestinali
quali stitichezza o più spesso diarrea. Le api nutrici divengono
incapaci di secernere la pappa reale, mentre le bottinatrici
riducono pesantemente la loro attività di raccolta fino ad
interromperla del tutto. I problemi causati dalla nosemiasi
sono frequentemente riferiti alle api operaie mentre fuchi e
regine sono generalmente considerati più resistenti o poco
suscettibili. Le regine però possono essere colpite, anche se
raramente. Quando ciò accade si ha forte decremento
dell’attività di ovodeposizione, fino al suo completo arresto
(atrofia ovarica). La durata media della vita delle api può
accorciarsi notevolmente causando, seppur raramente, uno
spopolamento dell’alveare che crea così uno squilibrio tra la
popolazione adulta e la covata. All’interno dell’alveare si
notano i favi imbrattati dalle feci diarroiche così come le parti
esterne dell’arnia. Le famiglie colpite da nosemiasi
presentano difficoltà di sviluppo primaverile di conseguenza
anche la produzione di miele risulta compromessa.
L’infezione da N. ceranae dà origine a manifestazioni
differenti, in particolare l’assenza di disturbi diarroici. E’
possibile che la sindrome da spopolamento degli alveari
conosciuta come CCD, ovvero Colony Collapse Disorder,
rilevata negli ultimi anni sia correlata, oltre che ad
avvelenamento da fitofarmaci e altre cause, anche
all’infezione di questo patogeno di recente diffusione
Conoscenza della risposta immunitaria
Totale / parziale / nessuna
Più che di immunità a livello individuale nei confronti del
conoscenza dell'immunità umorale
parassita, nelle api si fa riferimento alla cosiddetta immunità
sociale, cioè alla difesa collettiva della famiglia volta a
tamponare gli effetti delle infezioni, attraverso determinate
strategie di tipo sociale e comportamentale. Per quanto
riguarda Nosema spp., non sono noti particolari effetti
dell’infezione in quanto tale si meccanismi dell’immnità
sociale, a parte l’elevata mortalità delle api bottinatrici da N.
ceranae che può portare a un disequilibrio della colonia e a
una scarso reperimento di risorse per il proprio
mantenimento. Sono stati riportati effetti sinergici negativi
fra Nosema e neonicotinoidi, e fra Nosema e infezione con il
virus delle ali deformi
Totale / parziale / nessuna
Si rimanda a quanto riportato a proposito dell’immunità
conoscenza dell'immunità celluloumorale
mediata
Impatto socio-economico
Impatto della patologia sulle produzioni
Perdite produttive (mortalità / scarti) Altamente variabili in base all’andamento stagionale e alla
specie di Nosema, si può andare da un calo della produzione
di miele, ad una riduzione della numerosità della famiglia,
fino potenzialmente alla perdita della famiglia, e/o di più
famiglie nello stesso apiario
2.1.2 Danni al reddito
2.1.3 Minacce alla sopravvivenza
dell'industria
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
2.2.4
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.3.4
2.3.5
2.3.6
3
3.1
3.1.1
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.2.4
3.2.5
Altamente variabili, da lievi a elevati
l’infestazione è potenzialmente dannosa per il comparto
soèprattto ove non si possono mettere in atto efficaci
strategie per il controllo; in ogni caso, non si tratta di una
minaccia potenzialmente letale per il comparto
Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi)
Riduzioni e divieti alla produzione
Nessuno
Mezzi di controllo (vaccinazione e
Esiste un antibiotico efficace, la fumagillina, il cui impiego
terapia medica / Test-and-cull /
però e vietato nella maggior parte dei Paesi europei, Italia
Stamping out)
compresa. Come misura di controllo complementare, è
possibile utilizzare integratori alimentari o preparati sporocidi
disponibili in commercio (es. a base di acido peracetico)
Costi delle eventuali misure di
Apprezzabili in quanto per una diagnosi certa è necessario
monitoraggio
ricorrere ad analisi di laboratorio (microscopia ottica,
diagnostica molecolare)
Costi degli eventuali interventi di
Non particolarmente significativi in termini di costo dei
controllo
prodotti disinfettanti e del tempo lavorativo necessario a
realizzare gli interventi
Impatto economico indiretto (sociale, commerciale)
Conseguenze sulla distribuzione dei Nessuna
prodotti
Riduzione del prezzo di mercato
Nessuna
Divieto di distribuzione a livello
Nessuno
nazionale
Costi dei trattamenti e del controllo Non applicabile
della patologia negli esseri umani
Riduzioni del turismo e della
Non applicabile
biodiversità
Restrizioni sul sistema produttivo
Nessuna
Impatto sulla salute pubblica
Presente in normativa
Se presente ambito territoriale
Presente nella normativa internazionale, UE, nazionale e
interessato
regionale. E’ una malattia denunciabile ai sensi del
regolamento di Polizia Veterinaria (R.P.V. – D.P.R. 8 febbraio
1954, n. 320), che peraltro prevede interventi calibrati solo
sulla nosemiasi da N. apis essendo l’unica forma di nosemiasi
nota al tempo; auspicabilmente gli interventi da adottare
previsti nel R.P.V. andrebbero integrati con altri distinti
interventi, formulati in base alle caratteristiche della
nosemiasi da N. ceranae
Potenziale zoonosico
Possibilità di trasmissione agli esseri Nessuna
umani
Frequenza di trasmissione agli esseri Nulla
umani
Modalità di trasmissione agli esseri Irrilevante
umani (diretto, indiretto, vettori,
alimenti, aerogena)
Barriere di specie
Irrilevante
Fattori di patogenicità
Irrilevante
3.2.6 Eventuale sottostima dei casi umani Irrilevante
3.3
Probabilità di contagio
3.3.1 Animali vivi, prodotti di origine
Nessuna
animale, ambiente, alimenti
3.4
Trasmissibilità tra esseri umani
3.4.1 Modalità di trasmissione tra esseri
Non trasmissibile
umani (diretta / indiretta)
3.4.2 Probabilità di trasmissione tra esseri Non trasmissibile
umani
3.5
Impatto sulla salute umana
3.5.1 Gravità della sintomatologia clinica Nessuna. Non colpisce l’uomo.
dei soggetti colpiti
3.5.2 Durata della sintomatologia e
Nessuna. Non colpisce l’uomo.
dell'eventuale interruzione
dell'attività lavorativa
3.5.3 Danni permanenti
Nessuno. Non colpisce l’uomo.
3.5.4 Mortalità
Nessuna. Non colpisce l’uomo.
3.6
Impatto sulla sicurezza alimentare
3.6.1 Probabilità d'infezione /
Nessuna
tossinfezione / intossicazione
attraverso gli alimenti
3.6.2 Dosi necessarie per causare infezione Nessuna
/ tossinfezione / intossicazione
3.6.3 Precauzioni richieste
Nessuna
3.7
Potenziale bioterroristico
3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente
Nessuno. Trattasi di agente innocuo per l’uomo.
sull'uomo
3.7.2 Reperibilità dell'agente
Facilmente reperibile.
3.7.3 Facilità d’impiego e conservazione
Facilmente mantenibile in alveari con famiglie di api
dell'agente (laboratori / personale
specializzato / singoli individui)
Impatto sugli scambi commerciali
4
4.1
Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti
4.1.1 Blocco / limitazione al commercio
E’ previsto dal R.P.V. il divieto di movimentare api, arnie e
(singolo animale, mandria, area
maeriale apistico dagli apiari infetti o sospetti
delimitata, totale)
4.1.2 Lista di prodotti vietati
Nessuno. Miele e cera vanno opportunamente sterilizzati
4.1.3 Perdita di indennità
Non applicabile
4.1.4 Difficoltà e tempistica del recupero
Non applicabile
di eventuali indennità perse
4.2
Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti
4.2.1 Blocco / limitazione al commercio
E’ previsto dal R.P.V. il divieto di movimentare api, arnie e
(singolo animale, mandria, area
maeriale apistico dagli apiari infetti o sospetti
delimitata, totale)
Da completare
4.2.2 Lista di prodotti vietati
Nessuno. Miele e cera vanno opportunamente sterilizzati
4.2.3 Perdita di indennità
Non applicabile
4.3
Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti
4.3.1 Blocco / limitazione al commercio
E’ previsto dal R.P.V. il divieto di movimentare api, arnie e
(singolo animale, mandria, area
maeriale apistico dagli apiari infetti o sospetti
delimitata, totale)
4.3.2 Lista di prodotti vietati
4.3.3 Perdita di indennità
4.3.5 Paesi con legislazioni
particolarmente restrittive
4.4
4.4.1 Estensione dell'area
5
5.1
5.1.1
5.2
5.2.1
5.3
5.3.1
5.3.2
5.4
5.4.1
6
6.1
6.1.1
6.1.2
6.1.3
6.1.4
Da completare
Nessuno. Miele e cera vanno opportunamente sterilizzati.
Non applicabile
Da completare
Possibilità di creare aree di controllo
Nessuna
Benessere animale
Impatto sul benessere animale (durata)
Presenza e durata dei danni al
Limitata alla fase di vita adulta dell’ape, con riflessi però
benessere animale
continui sulla salute della famiglia
Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia
In condizioni limite, le api sofferenti possono raggiungere
Se presenti indicare la percentuale
l’80% della famiglia
Severità / reversibilità della malattia
Le infestazioni da N. apis con presenza di sintomatologia
Gravità clinica / reversibilità della
evidente sono non facilmente controllabili e portano a volte
malattia
alla perdita della famiglia. I fenomeni di spopolamento da N.
ceranae dopo l’esordio sono considerati irreversibili
La malattia sarebbe controllabile con adeguato trattamento a
base di fumagillina, peraltro vietato in Europa. Sono stati
segnalati comunque crescenti fenomeni di resistenza,
Interventi terapeutici e loro efficacia soprattutto in USA. Esiste la possibilità di trattamenti
collaterali in grado di ridurre il numero delle spore, a base di
integratori alimentari o di molecole sporocide (es. acido
peracetico).
Impatto sulle libertà animali
Non applicabile
Libertà animali impedite
Strumenti di controllo
Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi
Kit validati disponibili in Italia
Non esistono kit diagnostici validati.
Normative che regolano la
Nessuna
diagnostica
Metodologie diagnostiche descritte Il “Manual of Diagnostic Tests and Vaccines for Terrestrial
da enti internazionali (OIE, UE)
Animals”, OIE , riporta la metodologia diagnostica basata
sull’analisi di api intere (bottinatrici), o i relativi addomi o
intestini, tramite microscopio ottico (a 400x) e camera di
Burker (emocitometro) per la determinazione quantitativa del
numero delle spore. Questo esame non è in grado di
discriminare tra le due specie di Nosema spp. presenti a causa
della morfologia molto simile delle spore. La precisa
identificazione della specie è ottenuta tramite analisi del DNA
con metodi di biologia molecolare come la Polymerase chain
reaction (comunemente nota come PCR), di solito seguita da
analisi dei frammenti di restrizione (PCR-RFLP), oppure
eseguita con metodica diretta specie-specifica. Esistono
protocolli di quantificazione molecolare del patogeno (es.
basate su PCR real time) sulla cui eventuale utilità nel
monitoraggio della patologia non esistono elementi certi
Possibilità / Obbligo di effettuare
Non applicabile
test DIVA (vaccini marker)
6.2
Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione
6.2.1 Ostacoli / incentivi alla prevenzione La prevenzione dell’infestazione nel territorio regionale è
sostanzialmente inapplicabile, fermo restando che larga parte
del patrimonio apistico è da considerarsi infestato da N.
ceranae. E’ probabilmente possibile controllare l’eccessivo
sviluppo dell’infestazione ed i relative effetti negativi,
mediante apposite strategie di trattamento coadiuvante.
6.2.2 Possibili mezzi di prevenzione e loro Da un punto di vista teorico, un apiario esente non deve
efficacia
essere soggetto a vicinanza di apiari infestati nel raggio di 3
km, ed eventuali introduzioni di api adulte dall’esterno
dovrebbero essere effettuate da apiari che non presentano
l’infezione%
6.2.3 Disponibilità di vaccini commerciali a Non disponibili
livello Europeo / Internazionale
6.2.4 Disponibilità di vaccini marker a
Non disponibili
livello Europeo / Internazionale
6.2.5 Efficacia della vaccinazione
Non applicabile
6.2.6 Normative che regolano gli
Non esistono vaccini
interventi vaccinali
6.3
Adeguatezza degli strumenti per il controllo
6.3.1 Ostacoli / incentivi al controllo
Il beneficio derivante dall’adozione tempestiva di strategie
coadiuvanti di controllo è ipotizzabile, ed inoltre è
consigliabile integrare i trattamenti evitando operazioni
apistiche che facilitino la trasmissione del patogeno
6.3.2 Possibili mezzi di controllo e loro
Non sono ipotizzabili piani di eradicazione ma solamente di
efficacia
monitoraggio e di contenimento del livello dell’infestazione e
dei relativi effetti.
6.3.3 Normative che regolano i mezzi di
Nessuna
controllo
6.4
Adeguatezza degli strumenti per la terapia
6.4.1 Sistemi terapeutici in uso (cura e
La malattia sarebbe trattabile terapeuticamente con
prevenzione)
adeguato trattamento a base di fumagillina, peraltro vietato
in Europa. Sono stati segnalati comunque crescenti fenomeni
di resistenza, soprattutto in USA. Esiste la possibilità di
trattamenti collaterali in grado di ridurre il numero delle
spore, a base di integratori alimentari o di molecole sporocide
(es. acido peracetico). E’ stata riportata una certa efficacia in
prodotti a base di timolo.
6.4.2 Normative che regolano la terapia
Il R.P.V. consente di sottoporre gli apiari sospetti o infetti ad
medica
opportuni trattamenti curativi, non meglio specificati
6.4.3 Eventuali residui / tempi di
Non applicabile.
sospensione