TnSviluppo, quella consulenza esosa Mazzalai: con meno euro servono idee e neuroni Confindustria, artigiani e sindacati d'accordo: troppi i 240mila euro a Spagni TRENTO - Nel bilancio 2012, i compensi totali per gli amministratori di Trentino sviluppo erano di 241mila euro, quelli al collegio sindacale 1 Minila. E così diventa un episodio di (tentato) disinvolto utilizzo dei fondi pubblici, un caso emblematico della manica troppo larga della Provincia con i suoi ex dirigenti, la consulenza dorata che l'ex presidente di Ts Diego Laner voleva affidare al fresco ex dirigente industria Pat Paolo Spagni: un triennio da 240mila euro lordi in aggiunta alla pensione; consulenza bocciata dai consiglieri Tomasulo e Tosi, contrasto che Rossi sorpreso dalle critiche: sono cifre lorde e poi se fossero stati solo 60mila euro Tanno, non ci avrebbero criticati? ha causato o comunque facilitato le dimissioni di Laner, già affaticato dal superlavoro. Il presidente degli Artigiani Roberto De Laurentis è amaro: «Ha senso pagare un consulente come un amministratore delegato? E ha senso, con tutto il rispetto per Spagni, ricorrere ai soliti insostituibili appena pensionati?». Grande rispetto per Spagni anche da parte di Cgil-Cisl-Uil: «La sua professionalità e competenza nel campo delle politiche industriali non si discute. La sua disponibilità a collaborare con Ts per supportare la struttura nella gestione delle crisi aziendali è quindi apprezzabile e preziosa». Ma c'è un «ma». «Ciò che ci rende perplessi è il costo complessivo ipotizzato per la consulenza, anche in considerazione della fase di ristrettezze finanziarie della Provincia a causa dei tagli al bilancio. Confidiamo che tutti gli incarichi siano improntati alla massima sobrietà». Il presidente Rossi non si scompone: «Se invece di 80mila euro l'anno, fossero stati 60mila, non ci avrebbero forse criticati? L'utilizzo degli ex dirigenti è motivato dal fatto che le nuove leve devono ancora crescere». Il presidente di Confindustria Paolo Mazzalai, già numero 1 di Trentino sviluppo prima di Laner, osserva: «Il problema non sono i soldi di Spagni, che sono tanti, non c'è dubbio. E che dovrebbero essere strutturati in modo binario: una quota fissa + una variabile sui risultati. Ma il problema è che Trentino sviluppo deve funzionare bene. Siamo in un periodo di risorse decrescenti, dobbiamo razionalizzare le Pat spa, anche ad esse applicare il metodo Kaizen. Ts ha avuto una funzione importantissima e può continuare. Ma se non ci sono più i soldi dei leaseback, che non erano regali ma prevedevano molti vincoli occupazionali, dovrà fare altre poche cose benissimo, con velocità e focalizzazione». E la fusione sfusa, presidente Mazzalai? «Meglio il divorzio, se non funziona, anche nella cattolicissima Trento». A che cosa serve Ts? «A svolgere funzioni della Pat, a coordinare progetti di filiera, a seguire l'internazionalizzazione ancora troppo frammentata. Sempre lasciando l'ultimo miglio alle organizzazioni di categoria». Identikit del post-Laner? «Una persona che conosca le imprese, da vicino. Non bastano i funzionari». L'addio di Laner? «E stato il mio ad, una persona totalmente dedicata alla società, ha fatto tutto il possibile, il suo ruolo era molto pesante». Ha un futuro, Ts? «Sì, se con meno risorse ci sarà più impegno, creatività, più neuroni a fronte di meno euro». trotter: pgheconomiadige Ora I lavoratori votano TRENTO - «L'accordo tra Cgil Cìs! Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale rappresenta l'applicazione dei principi democratici alle relazioni industriali contro il liberi tutti cui, per esempio, abbiamo assistito nella vicenda Fiat e che è stato giustamente sanzionato dalla Corte Costituzionale». Lo afferma il segretario della Cgil Paolo Burli (a destra in foto). «D'ora in avanti i datori di lavoro non potranno scegliersi il sindacato con cui contrattare ma dovranno sottostare alla volontà di lavoratrici e lavoratori che, con l'iscrizione alle organizzazioni sindacali e il voto dei delegati, determineranno chi li rappresenta ai tavoli di trattativa». Ma «non va usato strumentalmente per far nascere nuovi sindacati di base».