TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE - I Prof. GIUSEPPE ANGELINI «TEORIA DELL’AGIRE. LA SOCIOLOGIA E IL PENSIERO MORALE» Corso annuale: 2 ore settimanali ECTS 6 Elaborare una rinnovata teoria dell’agire appare compito urgente per il rinnovamento complessivo della teologia morale. Nel Novecento la riflessione sull’agire è stata coltivata da sociologi e psicosociologi assai più che da teologi e filosofi. Il fatto in certo senso non sorprende; trova corrispondenza in ciò che accade per tutti i temi di rilievo fondamentale per l’antropologia (uomo e donna, nascere e morire, generare, educare, e simili). Merita che ne siano approfonditi i motivi. Le “scienze umane” si sostituiscono alle discipline un tempo privilegiate per rapporto alla conoscenza della realtà umana a seguito della crescente evidenza della mediazione empirica, pratica e culturale, del soggetto. Filosofia e teologia non sono attrezzate per la comprensione dei fatti di cultura. Le nuove scienze, per rendere ragione di ciò che di fatto consta, si vedono costrette a elaborare schemi concettuali nuovi. Esse sviluppano modelli concettuali nuovi anche per intendere l’agire umano e le relazioni sociali che ne derivano. Tali modelli appaiono all’inizio alieni da pretese filosofiche, e tanto più da pretese assiologiche; poi s’impongono di fatto all’attenzione diffusa, anche dei cultori di filosofia e teologia, e problematizzano le impostazioni dottrinali della tradizione. Ad esempio, F. Tönnies distingue tra due modelli di volontà, Wesenwille e Kürwille, raccomandati dalla considerazione empirica; la distinzione mette in luce un difetto indubitabile della concezione dell’agire propria della tradizione scolastica. M. Weber distingue tra “etica della responsabilità” ed “etica dell’intenzione”; anche questa distinzione, per un lato subito convincente, impone di ripensare l’assunto idealistico delle dottrine morali convenzionali; non è possibile l’equazione tra intenzione del soggetto e fine dell’agire. Negli anni ’70, a margine del fenomeno della “riabilitazione della filosofia pratica”, si è determinato una significativa concentrazione di interesse dei filosofi per i modelli teorici elaborati dalla ricerca sociologica in ordine alla comprensione dell’agire e delle sue trasformazioni moderne. Minore attenzione ha avuto la questione di fondo: qual è il prezzo che i modelli elaborati dalla sociologia pagano per la loro attenzione all’empirico? A questa domanda vorremmo rispondere. L’elaborazione teorica della sociologia in materia di agire alimenta un fenomeno di carattere più generale, il passaggio da un approccio morale ai fatti dell’esperienza pratica a un approccio postmorale. Soltanto chiarendo questo fenomeno di sfondo sarà insieme possibile istruire gli interrogativi obiettivi che l’elaborazione teorica della sociologia propone alla riflessione di grado filosofico e teologico circa la forma morale dell’esperienza umana. Bibliografia: R. BUBNER, Azione, linguaggio e ragione. I concetti fondamentali della filosofia pratica (1976), Il Mulino, Bologna 1985; F. TÖNNIES, Comunità e società (1887), Ed. Comunità, Milano 1979; M. WEBER, Economia e società (1922), Ed. Comunità, Milano 1961; T. PARSONS, La struttura dell'azione sociale (1937), Il Mulino, Bologna 1987; H. BLUMER, Interazionismo simbolico. Prospettiva e metodo (1959), Il Mulino, Bologna 2008; J. HABERMAS, Teoria dell'agire comunicativo (1981), Il Mulino, Bologna 1986.