Si può dimostrare che c`è bisogno di una ulteriore proiezione oltre a

La periferia sinistra della frase
Si può dimostrare che c’è bisogno di una ulteriore proiezione oltre a IP,
perché il complementatore viene prima del soggetto (che come abbiamo
visto si trova in SpecIP) e occupa la posizione di C°. La posizione dello
specificatore è occupata da elementi wh
Es Alberto chiese quando Anna aveva superato l’esame
Si può mostrare che il complementatore e gli elementi wh non occupano la
stessa posizione perché
a) gli elementi wh possono essere costituenti complessi (es Alberto chiese
a che ora Anna aveva superato l’esame)
b) il complementatore e gli elementi wh concorrono in varie lingue (es
Veneto, in genere Dialetti Italiani Settentrionali, varietà non standard del
Francese, dell’Inglese e Inglese medio)
In questa struttura viene sistematicamente omessa la proiezione di AspP per ragioni di spazio
IP
NP
N’
N°
Alberto
I’
I°
disse
chiese
VP
V’
V°
t
CP
C’
C°
che
se
IP
NP
N’
N°
Anna
I’
I°
aveva
VP
V’
V°
superato
NP
DP N’
l’ N°
esame
L’interrogativa wh conserva a distanza ALCUNE proprietà della
corrispondente frase dichiarativa:
- valenza: essa è identica nei due tipi di frase, ma il costituente su cui verte
la domanda, che occupa una posizione interna di frase, nella interrogativa
compare in posizione iniziale nella forma di costituente wh-:
Chi hai incontrato la settimana scorsa?
*Chi hai incontrato Pietro la settimana scorsa?
La relazione tra costituente wh- e predicato si conserva a distanza
illimitata:
Chi hai detto che hai incontrato la settimana scorsa?
Chi hai detto che Mario crede che tu abbia incontrato la settimana scorsa?
- restrizioni di selezione: rimangono rilevanti anche nella forma
interrogativa:
Ho invitato alcuni colleghi.
Quali colleghi hai invitato?
#Quali stranezze hai invitato?
- accordo di numero e persona tra soggetto e verbo flesso:
Quali studenti hanno superato l’esame?
Quali studenti credi che abbiano superato l’esame?
Quali studenti credi che Mario pensi che abbiano superato l’esame?
Quindi , utilizziamo ancora il meccanismo del movimento sintattico per
rendere conto di queste proprietà: l’elemento wh “nasce” nella sua
posizione argomentale e sale a SpecCP lasciando un traccia nella posizione
di partenza. Anche in questo caso osserviamo che le proprietà del
movimento sintattico sono le stesse che abbiamo già visto con il
movimento testa a testa del verbo semplice da V° a I°
1. Caratteristiche generali del movimento sintattico
a) il movimento è possibile solo quando è necessario alla soddisfazione di
principi indipendenti (last resort strategy): nel caso degli elementi wh il
movimento a SpecC serve a portare l’operatore ad una posizione da cui esso
possa venire identificato come tale e quindi a tipizzare la frase come
interrogativa, relativa o esclamativa, il movimento di NP (di cui abbiamo visto
il movimento del soggetto da SpecVP a SpecIP) invece è provocato dalla
mancanza di caso, quello di elementi di tipo testa (il verbo) per incorporare
tratti flessionali.
b) il movimento è possibile solo verso una posizione vuota
c) il movimento di XP va verso posizioni di XP, quello di X° va verso una
posizione di X° (principio di conservazione della struttura: la struttura viene
mantenuta a tutti i livelli di rappresentazione)
d) La posizione di arrivo è una posizione
senza ruolo tematico né caso nel movimento A’ (o wh)
senza ruolo tematico ma con caso nel movimento A (o movimento del soggetto)1
e) La posizione di partenza degli XP è in genere una posizione con ruolo tematico
(se questi sono degli argomenti)
f) Il movimento lascia una traccia condicizzata con l’elemento mosso
Come possiamo codificare il fatto che il movimento va sempre verso l’alto? Tramite
una condizione sulla buona formazione delle tracce di movimento:
Una traccia deve essere sempre c-comandata dal suo antecedente
(l’elemento spostato)
DEFINIZIONE DI c-comando
Una relazione strutturale non locale è quella di c-comando; un nodo X ccomanda un nodo Y se e solo se:
- X ed Y non si dominano reciprocamente;
- il primo nodo ramificante che domina X domina anche Y
L’insieme dei nodi c-comandati da un elemento è il dominio di c-comando
di quell’elemento.
La posizione di arrivo del verbo c-comanda la posizione di partenza;
la posizione di arrivo del soggetto in SpecIP c-comanda SpecVP
la posizione di arrivo del wh in SpecCP c-comanda la posizione di
partenza
Questo è quindi un requisito che poniamo in generale per tutti i casi di
movimento e quindi anche per il movimento di testa.
I tratti definitori della frase dipendente sono determinati dalla scelta del
tipo di introduttore; la congiunzione che funge da introduttore di una frase
1
Le posizioni A sono quelle in cui c’è assegnazione di ruolo tematico o di caso
dipendente viene definita complementatore, e viene rappresentata
strutturalmente come la testa C° di un Complementizer Phrase che
seleziona come complemento il costituente IP:
Le proprietà di selezione del verbo principale corrispondono ad un diverso
tipo di tratto della testa C°: le interrogative sono caratterizzate da un C°
con un tratto interrogativo, che si indica con [+wh]; le dichiarative sono
caratterizzate da un C° che viene definito negativamente da un tratto [-wh].
Anche nelle frasi principali sembra essere rilevante il tipo di tratto che
caratterizza la testa C°.
John has always invited Bill
IP
NP
I’
N’
N°
I°
VP
John
has
AdvP
V’
Adv’
Adv°
V°
NP
always invited
N’
N°
Bill
L’inversione tra verbo ausiliare e soggetto che si realizza nelle frasi
interrogative principali in inglese, cioè il fatto che il verbo precede il
soggetto, può essere colta con la salita del verbo ausiliare dalla posizione
I° alla posizione C°, caratterizzata da un tratto [+wh]:
Has John always invited Bill?
CP
C’
C°[+wh]
has
IP
NP
N’
N°
John
I’
I°
t
VP
AdvP
V’
Adv’
Adv°
V°
always invited
NP
N’
N°
Bill
Dato che l’elemento che occupa la testa C° nelle frasi dipendenti, cioè il
complementatore, contribuisce a determinare il tipo frasale della frase che
prende come complemento, possiamo chiederci se anche la posizione di
specificatore di CP possa essere occupata da un elemento che codifica
questo tipo di interpretazione.
Un possibile candidato per occupare la posizione di specificatore della
proiezione CP è il costituente wh su cui verte la domanda su costituente; in
questo tipo di domanda, come si è visto, il costituente wh preserva a
distanza la relazione con il proprio predicato.
Possiamo quindi ipotizzare che tale costituente si sposti dalla posizione
argomentale di base per salire allo specificatore di CP con un processo di
movimento verso l’alto analogo a quello che sposta il verbo.
Whom has John always invited?
CP
WHP
C’
whom
C°[+wh]
IP
has
NP
N’
N°
I°
John
t
I’
VP
AdvP
Adv’
Adv°
V°
always invited
V’
t
E’ necessario a questo punto distinguere due classi di categorie, categorie
lessicali e categorie funzionali.
Il nome, il verbo, l’aggettivo, la preposizione, l’avverbio sono categorie
lessicali in quanto appartengono a classi aperte, caratterizzate da un
numero elevato di membri e dal fatto che nuovi membri possono essere
aggiunti all’insieme.
D, °I° e C° sono categorie di tipo diverso. Nel nodo Infl vengono collocati
i morfemi flessivi del verbo, cioè degli affissi, oppure elementi come gli
ausiliari aspettuali ed i modali; in entrambi i casi abbiamo a che fare con
delle classi chiuse comprendenti un numero ristretto di membri ai quali
non possono essere aggiunti nuovi elementi. Anche i complementatori che
occupano la testa C° sono di numero limitato, sono cioè una classe chiusa.
Infl e C sono quindi definite categorie funzionali e le loro proiezioni
massimali IP e CP sono definite proiezioni funzionali.
Tipi di frase
Possiamo distinguere diversi tipi di frase rispetto a vari criteri.
1. modalità:
a) dichiarative: Anna ha superato l’esame
b) imperative: studia!
c) esclamative: quanti libri che hai dovuto studiare!
d) interrogative
si/no:Anna ha superato l’esame?
wh/su costituente: Quanti esami ha superato Anna?
2. dipendenza:
a) principali: Rossella sostiene che Anna non ha superato l’esame
Non è chiaro se Anna abbia superato l’esame
b) dipendenti/subordinate/secondarie:
Rossella sostiene che Anna non ha superato l’esame
Non è chiaro se Anna abbia superato l’esame
3. polarità:
a) affermative: Anna ha superato l’esame
b) negative: Anna non ha superato l’esame
4. diatesi:
a) attive: Anna ha superato l’esame
b) passive: L’esame è stato superato (da Anna)
L’oggetto diretto della frase attiva diventa soggetto della frase passiva;
il soggetto della frase attiva diventa un circostanziale nella passiva in
quanto può essere omesso.
I criteri discriminatori possono incrociarsi
topicalizzazione(FOCALIZZAZIONE): il costituente anteposto è
focalizzato contrastivamente; in questo caso non è possibile la ripresa
pronominale ed è obbligatoria la realizzazione della preposizione:
PIETRO (*l’) ho incontrato la settimana scorsa, non Giovanni
ALLA ZIA (*le) regalerò un libro, non alla nonna
IN QUEL LOCALE non (*ci) vado da tre anni, non al cinema
Ha caratteristiche simili a quelle del movimento wh, e non è compatibile
con esso.
5. segmentazione:
a) segmentate vs b) non segmentate
Nelle frasi segmentate un costituente viene isolato dal resto della frase
secondo varie modalità (IN GENERE TRAMITE UNA REGOLA DI
SPOSTAMENTO) :
5.1 dislocazione a sinistra: un costituente è collocato in posizione iniziale,
staccato intonativamente dal resto della frase, ed esprime una informazione
nota all’interlocutore; il legame con la frase è espresso dal pronome clitico
di ripresa (sempre opzionale ad eccezione del caso in cui viene dislocato
l’oggetto diretto, nel qual caso è obbligatorio) o dalla preposizione :
La settimana scorsa ho incontrato Pietro
Pietro, l’ho incontrato la settimana scorsa
Regalerò un libro alla zia
Alla zia, (le) regalerò un libro
Non vado in quel locale da tre anni
In quel locale, non (ci) vado da tre anni
5.2 dislocazione a destra: ha le stesse proprietà della dislocazione a
sinistra a parte il fatto che il costituente compare ultimo nella sequenza:
(NON Può ESSERE UN VERO TOPIC MA SOLO UN TEMA, MA NON
SO SE VOGLIAMO SCENDERE COSì NEI PARTICOLARI, INOLTRE
IL CLITICO è OPZIONALE ANCHE CON L’OGGETTO DIRETTO)
(Le) regalerò un libro, alla zia
(L)’ho visto la settimana scorsa, Pietro
Non (ci) vado da tre anni, in quel locale
5.3 tema sospeso: si distingue dalla dislocazione a sinistra per il fatto che il
costituente anteposto ha la ripresa pronominale SEMPRE obbligatoria, può
essere ripreso anche da un epiteto, e non viene mai preceduto dalla
preposizione che lo precede nella frase non segmentata:
La zia, le regalerò un libro
Pietro, ho visto la settimana scorsa quel disgraziato
Quel locale, non ci vado da tre anni
5.5 frase scissa: si tratta di una costruzione formata da una frase principale
con verbo essere e da una dipendente introdotta dal complementatore che:
E’ Pietro che ho incontrato la settimana scorsa
E’ alla zia che regalerò un libro
E’ in quel locale che non vado da anni
E’ possibile identificare delle relazioni tra frasi di tipo diverso
La frase affermativa si distingue dalla corrispondente negativa per
l’assenza/presenza della negazione.
La frase dichiarativa si distingue dalla corrispondente interrogativa si/no
per la diversa intonazione.
I costituenti dislocati a sinistra precedono i costituenti wh:
Pietro,/ quando / l’hai incontrato?
In quel locale,/ da quanti anni / non ci vai?
A tua zia,/ che cosa / le regalerai?
Mi chiedo / a Gianni / che cosa / Mario /abbia regalato
La frase ha quindi una struttura stratificata articolata in una periferia
esterna, una periferia interna ed un centro.
Sono possibili diverse classificazioni delle frasi subordinate.
Rispetto al rapporto tra frase principale e dipendente distinguiamo:
a) frasi argomentali che non possono essere omesse, analogamente agli
altri argomenti del verbo:
a1) soggettive: E’ probabile *(che Anna abbia superato l’esame)
Mi stupisce *(che Anna abbia superato l’esame)
a2) completive, che possono essere dipendenti da verbi o da nomi:
- dipendenti da verbi: Credo *(che Anna abbia superato l’esame)
Qualcuno sostiene *(che Anna abbia superato l’esame)
- dipendenti da nomi:
Il fatto che Anna abbia superato l’esame mi ha sorpreso
Le possibilità che Anna superi l’esame sono minime
a3) interrogative indirette: Mi chiedo *(chi abbia superato l’esame)
Non so *(quando Anna sosterrà l’esame)
b) frasi circostanziali, cioè frasi di tipo avverbiale che, analogamente ai
corcostanziali, possono essere omesse ed hanno una collocazione piuttosto
libera rispetto alla principale:
[Poiché Anna ha superato l’esame], possiamo festeggiare
[Quando Anna avrà superato l’esame], festeggeremo
[Per poter superare l’esame di glottologia], Anna ha studiato molto anche
i manuali
Possiamo festeggiare [poiché Anna ha superato l’esame]
Festeggeremo [quando Anna avrà superato l’esame]
Anna ha studiato molto anche i manuali, [per poter superare l’esame di
glottologia]
c) frasi relative, che possono essere distinte in relative con antecedente e
relative libere:
c1)- la frase relativa con antecedente funge da modificatore, cioè modifica
il significato del nome testa di un sintagma nominale, che viene definito
appunto antecedente della relativa:
La studentessa che ha superato l’esame si chiama Anna
L’esame che Anna ha superato è molto impegnativo
Queste frasi hanno una funzione modificativa analoga a quella degli
aggettivi:
La studentessa bionda si chiama Anna
L’esame complementare è molto impegnativo
Distinguiamo frasi relative restrittive dalle appositive: mentre le prime
modificano il sintagma nominale antecedente restringendone l’estensione,
le seconde vi aggiungono ulteriori informazioni:
La studentessa che ha superato l’esame si chiama Anna
vs
Questa studentessa, che ha superato l’esame, si chiama Anna
L’esame che Anna ha superato è molto impegnativo
Quell’esame, che Anna ha superato, è molto impegnativo
vs
Come reso graficamente dalle virgole, la relativa appositiva è pronunciata
con intonazione parentetica.
c2) la frase relativa libera: questo tipo di frase relativa non ha alcun
antecedente, e si comporta non tanto come un modificatore quanto
piuttosto come una frase argomentale, cioè come un argomento del verbo:
Anna/Chi passa questo esame deve aver studiato molto
Anna è riuscita a ricordare le nozioni principali/quanto aveva studiato
Le relative mostrano una struttura molto simile a quella delle interrogative
su costituente, infatti presentano un elemento wh- in posizione iniziale, che
rappresenta un argomento o un circostanziale che occuperebbe una diversa
posizione nella frase dichiarativa corrispondente.
Tra le frasi dipendenti implicite, distinguiamo:
a) frasi infinitivali, caratterizzate dalla presenza di un introduttore
preposizionale (di/a); il soggetto della frase infinitivale non è espresso e
non può esserlo; tuttavia esso ha una interpretazione ben definita,
determinata dal soggetto o dall’ oggetto della frase principale:
Anna ha promesso di (*lei) superare l’esame
Gianni ha ordinato ad Anna di (*lei) superare l’esame
Anna si è decisa a (*lei) sostenere l’esame
L’interpretazione del soggetto può anche essere ‘arbitraria’, in mancanza
di un antecedente adeguato:
E’ preferibile superare l’esame
E’ tempo di sostenere l’esame
Queste frasi possono anche essere introdotte da un elemento wh-:
Anna non sa quando sostenere l’esame
Il di che introduce l’infinitiva non si comporta sempre come una vera
preposizione:
Anna dubita di aver superato l’esame
Anna ne dubita
Anna ha promesso di sostenere l’esame
*Anna ne ha promesso
Definiamo la prima frase infinitivale in cui di funge da testa di un
sintagma preposizionale una completiva infinitivale obliqua; la seconda in
cui di è un introduttore di frase è definita completiva infinitivale oggettiva
In qualche caso la frase infinitiva ha un soggetto espresso, come nelle
costruzioni causative introdotte dai verbi fare o lasciare in cui il soggetto
della infinitiva segue obbligatoriamente l’infinito:
Gianni ha fatto studiare Anna *Gianni ha fatto Anna studiare
In altre costruzioni infinitivali di livello stilistico elevato un verbo dicendi/
cogitandi è seguito dall’infinito di un verbo ausiliare seguito dal soggetto:
Ritengo aver Anna studiato in modo sufficientemente approfondito
?*Ritengo Anna aver studiato in modo sufficientemente approfondito
b) frasi gerundive: le frasi al gerundio rivelano molte similarità con quelle
all’infinito: se il soggetto non è espresso, esso è interpretato come identico
a quello della principale, mentre se è espresso, è preferibilmente preceduto
dal verbo
Avendo superato l’esame, Anna decise di festeggiare
Avendo Anna superato l’esame, Gianni decise di festeggiare
?*Anna avendo superato l’esame, Gianni decise di festeggiare
c) frasi ridotte: sono strutture predicative non frasali formate da un
soggetto ed un predicato, che possono fungere da oggetto di un verbo o
anche di una preposizione:
Ritengo Anna studiosa
Con Anna in vacanza, le cose cambieranno molto
Questo tipo di frasi possono occorrere solo come costituenti di frasi
principali
Anche le frasi possono quindi fungere da argomenti di un predicato:
Alberto disse [che Anna aveva superato l’esame]
[Che Anna abbia superato l’esame] ha stupito Rossella
In questo caso il verbo dire seleziona due ruoli tematici <agente, tema>
che vengono assegnati rispettivamente all’NP Alberto ed alla frase
dipendente che Anna aveva superato l’esame; il verbo stupire seleziona
invece i due ruoli tematici <tema, esperiente> che vengono assegnati
rispettivamente alla frase che Anna abbia superato l’esame ed all’NP
Rossella.
Alcuni verbi, come pensare/dire/credere, selezionano una frase oggettiva;
altri, come chiedere/domandare, selezionano una frase interrogativa:
Alberto disse [che Anna aveva superato l’esame]
Alberto chiese [se Anna aveva superato l’esame]
Il diverso tipo frasale cui appartiene la frase subordinata corrisponde ad
una diversa congiunzione subordinante che la introduce; ad esempio,
mentre la dipendente dichiarativa è introdotta da che, una interrogativa
si/no è introdotta da se.
Tra le frasi dipendenti possiamo quindi distinguere le interrogative dalle
dichiarative in base al complementatore che le introduce, che viene a sua
volta selezionato dal verbo principale.
D’altra parte, sia se sia che selezionano una frase il cui verbo è di modo
finito, mentre i due introduttori preposizionali di ed a selezionano ad
esempio una frase infinitiva:
Anna ha promesso [di sostenere l’esame]
Anna si è decisa [a sostenere l’esame]