Curriculum del Prof. Biagio SAITTA Nato a Bronte (CT) 18/01/1953. 1976 1983 1985 1987 1989 1992 1995 1999 2000 dal dal dal 1975 1983 1985 1987 1994 1992 1993 2000 2000 2001 2001 2007 2012 : : : : : : : : : : : : Laurea in Fisica, Università degli studi di Pisa. Research Assistant, Nuclear Physics Laboratory, University of Oxford, UK. Ricercatore, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Sezione di Pisa. Assistant Professor of Physics, Tufts University, Boston, USA. Professore Associato di Fisica, Università di Ferrara. Direttore Sezione di Ferrara, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Scientific Associate, EP Division, CERN, Ginevra. Professore Associato di Fisica, Università di Cagliari. Coordinatore Scuola di Dottorato in Fisica, Università di Cagliari. Scientific Associate, EP Division, CERN, Ginevra. Professore Ordinario (02/A1-FIS/01) Università di Cagliari. Direttore Sezione di Cagliari, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Presidente Facoltà di Scienze, Università di Cagliari. L’attività di ricerca di Biagio Saitta si svolge nell’ambito della Fisica sperimentale delle particelle elementari. Nel corso degli anni ha preso parte e proposto esperimenti che, fino al 2000 circa, con alcune eccezioni, si inquadrano in due grandi settori tematici. 1) Studio delle interazioni deboli nei processi di diffusione neutrino-nucleone ad acceleratori (esperimenti WA19, WA21, WA59 al CERN e E632 al FermiLab) occupandosi in particolare : a) delle proprietà delle correnti neutre deboli (sezioni d’urto, struttura di Lorentz della corrente, determinazione dell’angolo di mixing elettrodebole); b) degli stati finali adronici in interazioni di corrente carica (funzioni di frammentazione, bremsstrahlung di gluoni); c) della determinazione delle funzioni di struttura dei nucleoni e di verifiche sperimentali di regole di somma. 2) Ricerca di fenomeni non spiegabili nell’ambito del Modello Standard e che, se osservati, ne richiederebbero una eventuale estensione o modifica, attraverso: a) esperimenti di ”beam dump”; b) un esperimento (Soudan 2) sulla stabilità dei nucleoni, lo studio di raggi cosmici e delle interazioni di neutrini prodotti nell’atmosfera; c) esperimenti sul fenomeno delle oscillazioni di neutrino, PS180 e, successivamente, Chorus al CERN. Idee chiave di Chorus, che lo hanno reso modello per esperimenti futuri che mirano alla osservazione diretta di neutrini di tipo tau, sono state: i) l’impiego di un bersaglio di emulsioni nucleari (in un quantitativo mai usato in precedenza), nelle quali è possibile osservare i decadimenti del leptone tau prodotto nella interazione di corrente carica identificando dunque l’avvenuta oscillazione; e ii) l’utilizzo di una serie di rivelatori elettronici attaverso i quali localizzare un volume piccolo delle emulsioni nel quale si presume sia avvenuta l’interazione circo- scrivendo quindi la scansione a quella zona evitando una ricerca di volume globale, che richiederebbe tempi lunghissimi.In Chorus, oltre ad aver partecipato al lavoro preparatorio ed alla stesura della proposta di esperimento, ha avuto la responsabilità della costruzione di una parte del calorimetro adronico, coordinando il gruppo di Ferrara sia nella fase costruttiva che in quella successiva di analisi. Ha ricoperto in seguito il ruolo di deputy spokesman dell’esperimento. Dal 1999 coordina la partecipazione di un gruppo di Cagliari al progetto LHCb, un esperimento al grande collisionatore LHC dedicato alla violazione della simmetria CP nei decadimenti dei mesoni B ed allo studio dei decadimenti rari di queste particelle. Nell’ambito del sistema di identificazione e tracciamento di muoni per questo esperimento, sono stati sviluppati rivelatori di nuova concezione basati sulla tecnica delle ”Gas Electron Multipliers” che sono stati scelti per equipaggiare la parte centrale della prima stazione tracciante che, non essendo protetta da materiale passivo, è investita da un flusso elevato di particelle. Sono stati realizzati circuiti integrati full-custom per la sincronizzazione e la lettura dell’intero rivelatore di muoni ed è stata sviluppata inoltre l’architettura dell’elettronica del sistema di tracciamento. Correntemente, insieme a studenti ed assegnisti dell’Università di Cagliari, coordina analisi di alcuni decadimenti rari. Al tempo stesso è impegnato in studi di fattibilità per la realizzazione di un bersaglio attivo polarizzato per neutrini. Esperienza Didattica - Tutor, Corpus Christi College, University of Oxford, Nuclear Physics Special Option paper, 1981-1983. - Leptonic Interactions; Graduate Lectures, University of Oxford, Trinity term 1982. - Interazioni Leptoniche Università di Pisa, 1983-1984. - Introduction to Modern Physics (Special Relativity and Elementary Quantum Mechanics) undergraduate course, Tufts University, 1985 e 1986. - Elementary Particle Physics II; Graduate Lectures, Tufts University, 1986 e 1987. - Physics 12; Tufts University, 1986. - Thermodynamics; Tufts University, 1987. - General Physics I; Tufts University, 1987. - Fisica Generale; Università di Ferrara; Anni Accademici dal 1987-88 al 1993-94. - Fenomeni di Oscillazioni in Fisica delle Particelle; Scuola di Dottorato, Università di Ferrara, 1989-1990. - Fisica Generale; Università di Cagliari; Anni Accademici dal 1994-1995 al 1999-2000. - Radioattività; Università di Cagliari; AA 1994-1995 e 1995-1996. - Fisica Generale II; Università di Cagliari; Anni Accademici dal 2001-2002 in poi.