TITOLO
La nutrizione artificiale: riflessioni di natura etica
Etica e medicina
“…la medicina non è né una scienza né un arte, ma una pratica che
comporta principi etici. Se questi principi vengono violati lo è anche il
bene della medicina”
E. Pellegrino – D. Thomasma, Per il bene del paziente,1988
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
La pratica della medicina implica riferimento a valori
•La tensione ad integrare nella pratica clinica la cura della vita con il rispetto della
dignità del paziente come persona
•Dovere del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento
del dolore ed il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità
della persona…… (doveri generali e competenze del medico, art. 3 del codice
deontologico)
•La responsabilità dell'infermiere consiste nell’assistere, nel curare e nel prendersi
cura della persona nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità
dell'individuo (art. 3 del codice deontologico degli infermieri)
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Scenario culturale
• La medicina moderna “non ha limiti” (basta avere i mezzi): la
tecnologia medica ha un potere che spesso puo’ piu’ di quanto
sia giusto fare
• La morte e’ negata e allontanata come una sconfitta
• Prevalenza della medicina superspecialistica su quella “olistica”
• Poco interesse per il malato considerato inguaribile
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Nutrizione artificiale
•complesso di procedure mediante le quali è possibile soddisfare i fabbisogni
nutrizionali di pazienti non più in grado di alimentarsi per via naturale
•per via enterale (la via più fisiologica) o parenterale
•la nutrizione enterale (NE) in questi ultimi anni ha avuto uno sviluppo
significativo con un incremento del 20-25% per anno
• la NE è piu usata sul territorio (Nutrizione Enterale Domiciliare o NED)
rispetto agli ospedali
•la prevalenza di NA è di circa 400 casi/milione abitanti/anno
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La PEG (gastrostomia endoscopica percutanea)
•La PEG è una tecnica introdotta nel 1980 da un chirurgo pediatra, oggi
rappresenta la modalità più frequente di NE (circa 80% dei casi) e nella
maggioranza dei casi è effettuata a domicilio (NED)
• Negli anni notevole incremento nell'uso della PEG (in USA da 15.000
impianti del 1990 a 235.000 impianti del 2000)
•Negli USA approssimativamente il 30% delle PEG sono confezionate in
pazienti affetti da demenza ed il 10% delle persone residenti nelle Case
di Riposo è portatore di PEG
•In Germania nel 6.6% degli ospiti in casa di riposo
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PEG: spesso sovrautilizzata
„ A causa della sua semplicità e della scarsa percentuale di
complicanze, questa tecnica poco invasiva rischia di essere
sovrautilizzata.
Ora che la PEG entra nella terza decade di utilizzo, si deve prestare
la massima attenzione agli aspetti etici associati con la nutrizione
artificiale a lungo termine.
Oltre a sviluppare nuove procedure e nuovi strumenti o a
perfezionare quelli esistenti, noi medici dobbiamo impegnarci a
fare in modo che i nostri interventi siano sempre finalizzati al
bene del paziente“
(Gauderer M. Twenty years of percutaneous endoscopic gastrostomy: origin and evolution
of a concept and its expanded applications. Gastrointest Endosc 1999 Dec;50(6): 879-83
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Il bene del paziente
•Il bene biomedico: il bene riferito solo agli aspetti strettamente biologici (un bene
parziale, non sufficiente)
•Il bene soggettivo: quello che il paziente ritiene sia il suo bene (è un bene relativo, che
non esaurisce il senso del bene)
•Il bene del paziente in quanto persona (è un bene che corrisponde all’ insieme dei
bisogni della persona)
•Il bene ultimo: quello in base a cui il paziente regola le proprie scelte ed il proprio
progetto di vita
L’ INSIEME DELLE 4 DIMENSIONI: IL “VERO” BENE (globale/integrale)
E. Pellegrino e D. Thomasma nella loro opera “Per il bene del paziente” Paoline Milano 1992 individuano 4
dimensioni diverse
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Il bene della persona
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Nutrizione artificiale : una esigenza di riflessione etica
Presentazione del documento redatto congiuntamente dai Comitati Etici per la Pratica Clinica
dell'ULSS 17 e ULSS 15
"Linee di orientamento di carattere etico sulla nutrizione enterale nella persona anziana con
deterioramento cognitivo“
•la crescita esponenziale nell'ultimo decennio , del ricorso alla NE
•la constatazione che un numero significativo di pazienti cui viene inserita la PEG, specialmente se
affetti da demenza avanzata, decede entro due mesi dall'inserimento della stessa
•la percezione che ci sia una diffusa sottovalutazione delle complicanze connesse all'inserimento della
PEG e del SNG, entrambi interventi invasivi
•La segnalazione da parte di medici che spesso si trovano ad inserire PEG su pazienti in fase terminale,
per il quale il presidio non è indicato
•Il sospetto che in alcuni casi la PEG o il SNG vengano inseriti più per risolvere problemi gestionali che
per il bene del paziente
•il fatto che si attui l'inserimento della PEG o SNG anche in quei pazienti la cui famiglia è contraria e
disposta invece a farsi carico di forme alternative e non invasive di sostegno nutrizionale
•la constatazione che speso l'indicazione all'inserimento della PEG o SNG viene data da un unico
professionista, che se ne assume la responsabilità "in solitudine", senza confrontarsi con colleghi di
altre specialità
•il dubbio ex post di molti operatori (medici, infermieri, logopedisti, ecc) circa l'opportunità di
posizionare la PEG
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Nutrizione artificiale: aspetti etici
•Fondamenti etici (principi per una pratica etica della NA)
•Presupposti normativi giuridici e deontologici della NA
•Percorso per decidere il trattamento
•Dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT)
•Problematica dell’ Amministratore di Sostegno
•La Pianificazione Anticipata delle Cure
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I principi dell’ etica in medicina
•Beneficenza(non maleficenza)
•Autonomia
•Giustizia
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Il principio di beneficenza
Agisci in maniera tale che le conseguenze dell’ intervento sanitario
risultino in vantaggio del bene della persona, considerandola nella
totalità dei suoi bisogni
(questo principio è chiamato a proteggere ed a promuovere la integralità della persona)
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Indicazione alla PEG
NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
La PEG trova indicazione quando i benefici attesi per il soggetto
superano i rischi della procedura in sé.
Il beneficio del ricorso alla PEG va valutato nella sua globalità e non solo in funzione
della soluzione del problema dell ’apporto di nutrienti e del mero mantenimento in
vita (adeguatezza, considerando solo aspetti tecnici e biologici)
Va ponderato il contributo che la PEG può dare al miglioramento delle condizioni
generali e al decorso della patologia di fondo (e quindi la sua proporzionalità).
In certi contesti l’alimentazione artificiale può rappresentare un trattamento
sproporzionato ed il Medico deve astenersene
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Trattamento “non proporzionato ”
“… un trattamento di documentata inefficacia in relazione all’ obiettivo,
a cui si aggiunga la presenza di un rischio elevato e/o di una
particolare gravosità per il paziente con una ulteriore sofferenza, in
cui la eccezionalità dei mezzi a disposizione risulta chiaramente
sproporzionata rispetto agli obiettivi della condizione specifica.”
(Comitato Nazionale per la Bioetica, Questioni bioetiche relative alla fine della vita, 1995)
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Il concetto di futility
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Codice Deontologia Medica 2014
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Codice Deontologico Infermiere 2009
Art 36: “L’infermiere tutela la volontà dell’assistito di porre dei limiti agli
interventi che non siano proporzionati alla sua condizione clinica e
coerenti con la concezione da lui espressa della qualità della vita.”
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Il principio di autonomia
Agisci in maniera tale da rispettare la volontà del paziente e il
diritto che a lui compete di decidere responsabilmente se accettare o
rifiutare un trattamento proposto
(questo principio è chiamato a proteggere ed a promuovere la responsabilità morale del
soggetto)
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La convenzione sui diritti umani e la biomedicina
(Convenzione di Oviedo, 4 aprile 1997)
•Articolo 5
Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo
che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato.
Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla
natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi.
La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio
consenso.
•Articolo 6
Protezione delle persone che non hanno la capacità di dare consenso
Un intervento non può essere effettuato su una persona che non ha capacità
di dare consenso, se non per un diretto beneficio della stessa.
•Articolo 9
Desideri precedentemente espressi
I desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da
parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di
esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione
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Consenso alla PEG
NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
La PEG e l’alimentazione per suo tramite vanno poste in atto solo con
il consenso validamente espresso dal soggetto o di chi ne ha la tutela
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Autonomia: aspetti giuridici
LA COSTITUZIONE ITALIANA:
• Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
dell'uomo …
• Art. 13 La libertà personale è inviolabile ….
• Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo …nessuno può essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può
in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Autonomia: aspetti deontologici
(codice deontologia medica 2014)
20/11/2014
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Autonomia: aspetti deontologici
(codice deontologico degli infermieri)
Art. 24: L'infermiere aiuta e sostiene l’assistito nelle
scelte, fornendo informazioni di natura assistenziale in
relazione ai progetti diagnostico-terapeutici e adeguando
la comunicazione alla sua capacità di comprendere.
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Consenso alla NA
confrontarsi con il soggetto che ha titolo ad esprimere il consenso:
– Il soggetto avente titolo, se in stato di capacità
– Se il soggetto avente titolo è in stato di non capacità, attivare la procedura per
la nomine dell’ amministratore di sostegno
Nota) il soggetto può essere in stato di capacita’(cosciente) oppure in
stato di non capacità (incosciente o con grave decadimento cognitivo)
Amministratore di sostegno (ADS)
• “…la finalità di tutelare con la minore limitazione possibile della capacità di
agire le persone prive del tutto o in parte di autonomia…mediante interventi
di tipo temporaneo o permanente ” (art. 1 , legge n° 6/2004 sull’
amministratore di sostegno)
•Strumento flessibile in base alle esigenze di tutela del paziente
•Tra gli atti che l’ ADS può essere autorizzato a compiere in nome e per conto
del beneficiario vi è anche l’ espressione di pareri relative alle cure mediche
Amministratore di sostegno (ADS)
Il compito di tutela dell’ ADS in relazione alle decisioni relative alle cure
mediche:
•sostenere il beneficiario nelle scelte di cura, ove quest’ultimo non sia in
grado di esprimere scelte autonome
•interpretare la volontà presunta del beneficiario, ove quest’ultimo non sia
attualmente in grado di manifestarla e non abbia avuto in precedenza
occasione di farlo espressamente.
•comunicare la volontà
nell’impossibilità di farlo
del
beneficiario,
ove
quest’ultimo
sia
NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
Di fronte ad un richiesta di PEG ci si deve chiedere:
• C’è indicazione clinica alla procedura?
• La procedura in questo caso è eticamente proporzionata
• C’è il consenso del soggetto alla procedura ?
Se le risposte saranno positive si procederà, altrimenti no
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NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
COME PRENDERE LA DECISIONE?
Le decisioni debbono essere condivise, coinvolgendo i diversi
soggetti interessati, se necessario anche in piu’ incontri.
Gli interessati sono:
- il soggetto consapevole e in grado di esprimersi
- il rappresentante legale del soggetto inconsapevole
-il medico curante ( o l’equipe)
-tutte le persone coinvolte nel percorso di cura
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Condividere la decisione
• la decisione sull’ alimentazione artificiale tramite PEG o sondino,
se prevista di lunga durata, va condivisa all’ interno delle U.O.I.
• L’Unità Operativa Interna (UOI) è un organismo istituzionalmente
previsto nella gestione delle residenze per anziani, ove si riuniscono
periodicamente tutte le professionalità coinvolte nell’assistenza
(Operatore sanitario, Infermiere, Capo struttura, Medico, Psicologo,
Logopedista, Animatore, Fisioterapista...), per concordare il piano
assistenziale di ogni singolo ospite
• ….raccogliere i contributi di tutte le professionalita’ interessate,
eventualmente con il concorso di esperti esterni
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La consulenza etica?
•La consulenza etica in ambito sanitario è “un servizio svolto da
un individuo o un gruppo per rispondere alle domande poste da
pazienti, familiari, tutori, operatori sanitari o altre persone
coinvolte nell’assistenza, in ordine a incertezze o conflitti tra
valori che emergono nella pratica clinica”
(The Report of the American Society for Bioethics and Humanities, Core competencies
for Healthcare Ethics Consultation, 2° ed., 2011).
•La consulenza etica può essere espressa da Comitati Etici o da
Consulenti in etica clinica
•La funzione fondamentale dei comitati etici e dei consulenti in
etica clinica è la formazione su problematiche di etica clinica
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Il percorso decisionale
• La valutazione dell’indicazione clinica spetta al medico, che ne ha
la responsabilita’
• La indicazione viene discussa con l’ equipe di cura, con i familiari e
con l’ eventuale rappresentante legale del paziente (decisione
condivisa)
• Una decisione condivisa ha piu’ forza
• Una decisione condivisa consente di evitare atteggiamenti difensivi
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Soggetto in stato di incapacità
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RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
• Se il soggetto non e’ in stato di capacità , prima di procedere bisogna
cercare di ricostruire il suo “progetto di vita”
• Le decisioni assunte debbono tenere conto delle precedenti volontà
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Dichiarazioni anticipate di trattamento
«Documento con il quale una persona, dotata di piena capacità,
esprime la sua volontà circa i trattamenti ai quali desidererebbe
essere sottoposto nel caso in cui, nel decorso di una malattia o a
causa di traumi improvvisi, non fosse più in grado di esprimere il
proprio consenso o dissenso informato»
Comitato Nazionale di Bioetica 2003
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Dichiarazione anticipate di trattamento
•In Italia non esiste una norma che regoli le DAT
•DAT hanno ricevuto critiche di astrattezza, genericità, non attualità
•“…le obiezioni teoriche non possono annullare il valore morale della DAT ….i
pazienti, i familiari ed i medici dovrebbero utilizzare le DAT nel corso dei
comuni trattamenti e nella pianificazione delle cure
…quando utilizzate in maniera adeguata rappresentano uno strumento
appropriato per la condivisione delle cure…particolarmente nella
pianificazione delle cure dei pazienti con demenza” (J. Volman et al. 2001)
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Codice Deontologia Medica 2014
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Codice Deontologico Infermiere 2009
Articolo 36
L'infermiere tutela la volontà dell’assistito di porre dei limiti agli
interventi che non siano proporzionati alla sua condizione
clinica e coerenti con la concezione da lui espressa della qualità
di vita.
Articolo 37
L’infermiere, quando l’assistito non è in grado di manifestare la
propria volontà, tiene conto di quanto da lui chiaramente
espresso in precedenza e documentato.
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Pianificazione anticipata delle cure
“processo in cui il paziente, insieme ai curanti ed
ai suoi familiari o
persone a lui care, prende delle decisioni circa le cure cui intende
consentire o che intende rifiutare in futuro”
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Pianificazione anticipata delle cure (PAC)
Il Ruolo dei curanti nella PAC
•informare, con gradualità e sensibilità, ma in modo veritiero e completo,
circa lo stato di malattia, i trattamenti possibili, la evoluzione, la prognosi
•chiarire dubbi e/o correggere convinzioni errate circa i vari tipi di trattamento
o circa la evoluzione della malattia
•aiutare il paziente a chiarirsi quali sono, dal suo punto di vista, gli obiettivi che
vorrebbe che le cure lo aiutassero a raggiungere
•aiutare il paziente ad identificare le sue preferenze circa i trattamenti
possibili nel fine vita
Pianificazione anticipata delle cure (PAC)
• Il ruolo del paziente nella PAC:
-Riflettere sui propri valori, sulle proprie preferenze
-Riflettere sulla stato attuale di malattia, sulle probabili evoluzioni prognostiche, sulle
possibili alternative terapeutiche.
-Comunicare ad altri (parenti, persone care, curanti di riferimento) i propri valori, le
proprie preferenze
-Documentare le proprie volontà, preparare un documento firmato e datato
•I familiari in corso di PAC:
-nel percorso di PAC debbono essere coinvolti anche i familiari e/o persone care di
fiducia del paziente, infatti poter condividere il percorso con i propri familiari permette
ai pazienti di rimanere emotivamente legati ad essi
-nel contempo i familiari, sapendo quali sono i desideri del loro caro, possono
continuare a sentirsi di aiuto per il loro caro e rimanere emotivamente a lui
maggiormente vicini
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Pianificazione anticipata delle cure (PAC)
•Un percorso di pianificazione anticipata delle cure, consente al paziente di
avere reale consapevolezza dello stato della sua malattia, dei possibili sviluppi
e delle decisioni che dovranno essere prese in futuro
• L’ espressione di direttive del paziente, maturata lungo il percorso di cura
consente di superare le obiezioni fatte per le DAT tradizionali, in riferimento
all’ autenticità ed alla attualità della volontà del paziente
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Piano di cura personalizzato
NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
• Per ogni paziente va predisposto un piano di cure personalizzato,
concordando quanto prima il percorso
di cura, discutendo gli
obiettivi da raggiungere, i presidi che si intendono porre in atto, gli
eventuali limiti…
• ..cosi’ si evitera’ di dover prendere decisioni in emergenza di fronte a
situazioni che sono prevedibili e pianificabili
• … si potrà prevenire, per quanto possibile, le situazioni di incertezze
e di contrasto
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Formalizzare la decisione
NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
Quanto deciso negli incontri collegiali tra i medici, gli operatori e
i familiari deve essere riportato nella cartella clinica del soggetto
e firmato dai presenti, disponibili a modificare gli accordi raggiunti
se la situazione dovesse cambiare
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
La decisione va sempre motivata
“a fronte dell’attitudine interventistica persistente tra i medici, secondo
cui la giustificazione morale è richiesta soltanto quando ci si astiene da
un trattamento o lo si interrompe, convinti che intervenire sia sempre una
scelta positiva, l’attuale ampliamento delle potenzialità della medicina
richiede allo stesso titolo che ad essere giustificata sia anche la
decisione di attivare un trattamento”
(C. Viafora in “Il ruolo della dignità uman nell’argomentazione del giudizio bioetico. Una
proposta metodologica”)
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
In caso di dubbio
NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
•
Se il medico incaricato di eseguire la PEG ritenesse di non
doverla posizionare, e’ opportuno concordare di ridiscuterne con
gli altri interessati in uno o piu’ incontri successivi
•
L’ obiettivo dovrebbe essere quello di arrivare ad una
condivisione delle decisioni, consapevoli che le persone possono
avere posizioni diverse di fronte ad uno stesso problema
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Qualora vi fosse disaccordo…
• dopo
attenta valutazione della appropriatezza
e proporzionalità della
indicazione alla NA
• dopo aver preso atto della volontà (espressa, ricostruita oppure non evidente)...
l’ ADS (se esistente) o il medico responsabile possono attivare una
richiesta all’autorità giudiziaria competente per una valutazione
della questione
• mantenere nel frattempo inalterato il sostegno vitale
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Conclusioni
Prima di procedere ad un trattamento di NA:
• Va valutata attentamente la storia clinica e la storia biografica del
paziente
• E’ opportuno avviare prima possibile un percorso di pianificazione
anticipata delle cure
• La nomina della ADS è opportuna solo nei casi in cui non vi sia
sufficiente supporto nella rete dei familiari
• Un percorso decisionale condiviso favorisce decisioni
meditate , più appropriate eticamente e meno conflittuali
più
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Dignita’ delle cure alla fine della vita
• “non si tratta di facilitare o affrettare la morte di una persona,
ma di fermarsi ai confini della vita e di accettarne i limiti.
Compito del medico è quello di tutelare la salute e la vita del
paziente, non di prolungare la sua agonia”
E. Larghero- medico anestesista e teologo morale-Torino
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Principio di giustizia
Agisci in maniera tale che ogni tuo intervento possa garantire il
massimo di efficacia compatibile con un’ equa distribuzione delle
risorse a disposizione (giustizia distributiva , quindi giustizia
come equità)
(il principio è teso a promuovere la equità dei trattamenti sanitari, che non vi siano
cioè diversità di trattamenti tra soggetti diversi)
Rispetto della dignità
•Dignità: valore assoluto di ogni essere umano. Un valore intrinseco che
non ammette gradi e che non dipende dal possesso di specifiche capacità
(dignità come dotazione)
•Rispetto della dignità umana intesa come “non strumentalizzazione “,
( vedremo in seguito come il rispetto dei diversi principi dell’ etica medica
cerchi di garantire la non strumentalizzazione e quindi la dignità della
persona)
•Rispetto della dignità: agisci in maniera tale da considerare l’ umanità ,
sia nella tua persona che nella persona di ogni altro, sempre al tempo
stesso come fine e mai semplicemente come mezzo
(E. Kant Metafisica dei costumi)
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
Amministratore di sostegno (ADS)
•Non è consentito un potere generale di sostituzione del beneficiario nel
prestare il consenso o il dissenso
•È improprio l’ utilizzo dell’ ADS ai soli al fine della espressione surrogata
della volontà del paziente, per fini di medicina difensiva; in tal caso l’ ADS
diviene solo uno strumento burocratico, che toglie valore alla relazione dei
caregiver con il paziente privo di autonomia e diventa irrispettoso della sua
autonomia e della sua dignità (deriva burocratico- formalista del ruolo dell’
ADS).
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014
NUTRIZIONE ARTIFICIALE TRAMITE P.E.G.
RACCOMANDAZIONI PER UN USO CORRETTO
VALUTAZIONE DEL COMITATO PER L’ETICA CLINICA DELL’ULSS 6 “VICENZA”
Nella valutazione delle diverse storie cliniche, va tenuto
presente che la persona ha diritto di vivere, ma anche di morire
con dignita’, cercando di evitare inutili sofferenze legate alla
invasivita’ di alcuni trattamenti che porterebbero solo al
prolungarsi artificioso di un’ agonia, senza alcun reale beneficio
Giovanni Bonadonna Verona 20- 11-2014