In viaggio con Gellindo Ghiandedoro I T I N E R A R I O D I S I L V I A V E R N A C C I N I - 26 OTTOBRE 2012 Lungo il sentiero dell’imperatore VAL LAGARINA: ACQUAVIVA (TRENTO) Il Sentiero dell’Imperatore che proponiamo questa settimana non deve il nome al fatto che venne realizzato da qualche famoso imperatore o men che meno percorso. La sua origine si giustifica per fini militari, per raggiun- gere la montagna dello Scanuppia e di qui le fortezze – in questo caso giustamente soprannominate “dell’imperatore” – costruite sull’Altopiano di Folgaria per far fronte alla Grande Guerra. Il titolo “Imperatore” potrebbe trovare spie- gazione però nel fatto che comunque sorvola parallelo l’antica “strada imperiale”, quella via Claudia Augusta che in epoca romana e altomedioevale percorreva l’intera Valle dell’Adige provenendo dal Passo di Resia e prima ancora da I vigneti circondano Villa Bortolazzi ad Acquaviva. www.risparmiolandia.it Donauwörth sul Danubio, per finire ad Altino nei pressi di Venezia; due i rami principali, quello Altinate che seguiva la Valsugana e il Feltrino, e quello padano che, restando in Valle dell’Adige, toccava Ostiglia sul Po. Un tracciato In viaggio con Gellindo Ghiandedoro oggi segnato dalle grandi vie di comunicazione moderne che uniscono il mondo germanico a quello mediterraneo, interessato anche dalla pista ciclopedonale “Valle dell’Adige”, un tratto della Ciclopista del Sole che, a progetto concluso, unirà il Brennero alla Sicilia. Questo itinerario comincia in località Acquaviva (190 m) sulla strada statale del Brennero (10 Km a sud di Trento), dalla Villa Bortolazzi, l’elegante edificio tardo barocco fatto edificare da i Bortolazzi, mercanti dell’epoca, a cui seguirono come proprietari i Larcher-Fogazzaro. Il vasto parco che la circonda, anche se disturbato dalla statale del Brennero, gode di particolari scenografie: tra le settecentesche statue che lo abbelliscono emergono su alti piedistalli i simboli dei quattro “vecchi” continenti. Europa, Asia, Africa e America. Il terrazzo fluviale su cui sorge la villa, un tempo era detto della “Corte dell’acqua” per la presenza di una fonte che, tra l’altro, alimentava due peschiere circolari. Dalla casa colonica entrate dunque dal cancello e proseguite diritti verso la montagna superando il conoide coltivato a vite, fino a raggiungere il limitare del bosco (oppure entrate a nord della casa lambendo prima il vigneto o a sud recuperando poi il sentiero). Qui trovate il segnale Sat n. 631 che vi guida a destra nella pineta, verso sud, passando sotto le pareti calcaree dei Saccapani, le caratteristiche rupi che delimitano a est l’Altopiano della Vigola- na (o Scanuppia). Dopo questo tratto saliscendi, un po’ impervio ma sempre in sicurezza e con alcuni tratti segnati da muretti di contenimento, il sentiero inizia a salire progressivamente e poi in modo più deciso e panoramico sulla Valle dell’Adige, compiendo anche alcune zeta. Davvero grandiosa è la vista sulla valle, sulle diverse arterie di comunicazioni che l’attraversano – fluviale, ciclabile, stradale, ferroviaria e area (aeroporto di Mattarello) – e sui campi ancora coltivati a frutteto, soprattutto vigneti, campi ottenuti dalla rettifica dell’Adige (voluta dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria ma realizzata un secolo dopo, nel 1858) con la conseguente bonifica delle diverse aree paludose, come il poco distante Taio di www.risparmiolandia.it Nomi (oggi biotopo). Il percorso vi porta ora a spostarvi sull’altro versante della montagna, andando a toccare la radura di bosco raccolta ai piedi del Dosso dei Vignai (800 m), la cui omonima valletta confluisce in valle (sentiero che scende sulla S.S. del Brennero presso lo stabilimento Cemea (Posta Vecchia). Vi accorgete di essere entrati nel comune di Besenello quando incontrate i brevi terrazzamenti del Monte Scanuppia e le prime villette dell’agglomerato Scanuceri. Giunti sulla strada cementata che molto ripida sale da Besenello e porta a Malga Da sinistra: il parco interno di Villa Bortolazzi; la Strada dell’imperatore. In viaggio con Gellindo Ghiandedoro Palazzo, continuate in salita qualche centinaio di metri fino ad arrivare alla chiesetta della Santissima Trinità (1958), circondata da un bel prato come sagrato e panoramica sulla valle e sulla voragine sottostante che si apre sul Rio Secco. Ancora uno sforzo e, poco più sopra, una fontana con panchine per la sosta vi attende per un meritato riposo. La strada prosegue appunto per Malga Palazzo (1.45 ore) un tempo residenza estiva dei nobili Trapp di Castel Beseno, poi venduta alla Provincia autonoma di Trento che, restauratala, l’ha adibita a Riserva naturale anche nota come il “Bosco degli Urogalli”, perché oasi del Gallo cedrone. Voi ritornate indietro, in discesa. Il percorso da Acquaviva alla chiesetta della Santissima Trinità richiede circa 2.30 ore; poco meno il rientro. Acquaviva è raggiungibile con la pista ciclabile; ovviamente potete raggiungerla anche in automobile (parcheggio nello slargo a nord di Villa Bortolazzi o davanti al cancello della casa coloniale) o con l’autobus (fermata Trentino Trasporti). Acquaviva, Villa Bortolazzi: tel. 0461 945582 (proprietà privata; aperta per feste, cerimonie e convegni) www.risparmiolandia.it Sopra: la chiesetta della Santa Trinità. Sotto, a sinistra: la grande cava di Besenello. A destra: la fontanella degli Alpini presso la chiesetta della Santa Trinità.