Universo rotante Queste pagine sono nate da una banale considerazione riguardo ad un problema posto dalla cosmologia moderna; il problema dell’energia oscura che rappresenta il 70% dell’energia totale dell’universo. Voglio però prima di tutto chiarire un fatto; esprimere un’idea ponendo in campo una questione così importante da parte mia che non sono un ricercatore e tanto meno esperto di cosmologia non significa pretendere di voler trovare la soluzione ad un problema fondamentale sul quale fior di scienziati ci lavorano bene da molti anni, ma vuole essere solo un motivo di apertura ad un dibattito sull’argomento della cosmologia a cui sono molto interessato. In questo modo lanciando una proposta è come dire; “vediamo un po’ voi che ne pensate e perché non può essere come ho detto! “ Premesso ciò vediamo intanto che cosa si sa riguardo all’energia oscura. In cosmologia, l'energia oscura è un'ipotetica forma di energia che si trova in tutto lo spazio ed ha una forte pressione negativa sulla materia. Secondo la teoria della relatività, l'effetto di una tale pressione negativa è simile, qualitativamente, alla forza che agisce in modo opposto alla gravità su larga scala. L'uso di tale effetto è al giorno d'oggi il metodo più popolare per spiegare le osservazioni d'un universo in accelerazione come pure per colmare una significante porzione di massa mancante dell'universo. La forma proposta di energia oscura è la costante cosmologica, una densità d'energia costante che riempie omogeneamente lo spazio. Calcolare l'equazione di stato dell'energia oscura è uno degli sforzi più grandi nella cosmologia d'osservazione. Il termine energia oscura fu coniato da Michael Turner. Verso la fine degli anni '90, osservazioni di supernovae di tipo Ia suggerirono che l'espansione dell'universo sia in accelerazione. La supernova di tipo Ia offre la miglior prova per l'energia oscura. La misura della velocità dell'allontanamento di oggetti è semplicemente ottenuta misurando lo spostamento verso il rosso (redshift) dell'oggetto. Trovare invece la distanza di quell'oggetto è un problema più complesso. Per fare ciò è necessario trovare candele standard: oggetti la cui magnitudine assoluta è nota, in modo tale da rapportare la magnitudine apparente alla distanza. Senza candele standard è impossibile misurare la relazione della legge di Hubble tra la distanza e lo spostamento verso il rosso. Le supernovae di tipo Ia sono le migliori candele standard per l'osservazione cosmologica, in quanto sono molto luminose e bruciano solo quando la massa di una vecchia nana bianca raggiunge il limite di Chandrasekhar. Le distanze delle supernovae sono misurate sulla base delle loro velocità, e questo metodo è usato anche per determinare la storia dell'espansione dell'universo. Tali osservazioni indicano che l'universo non sta rallentando, cosa che sarebbe aspettata in un universo dominato da materia, ma sta misteriosamente accelerando. Le osservazioni vengono dunque spiegate postulando un tipo di energia con pressione negativa: l'energia oscura. L'esatta natura dell'energia oscura è oggetto di ricerca. È conosciuta per essere omogenea, non molto densa e non interagisce fortemente attraverso alcuna delle forze fondamentali tranne la gravità. Dal momento che non è molto densa, circa 10−29 gr/cm3, è difficile immaginare esperimenti per trovarla in laboratorio. L'energia oscura può solo avere un impatto sull'universo, tale da costituire il 70% di tutte le energie, poiché riempie uniformemente tutti gli spazi vuoti. Il modello più importante è la costante cosmologica. La spiegazione più semplice dell'energia oscura è il "prezzo di avere spazio", ovvero un volume di spazio ha dell'energia intrinseca e fondamentale. Questa è la costante cosmologica, talvolta chiamata Lambda dal simbolo matematico usato per rappresentarla: la lettera greca Λ. La costante cosmologica è stimata essere dell'ordine di circa 10−29 g/cm3 . Affermare che l'Universo è omogeneo significa che ogni proprietà misurabile è la stessa ovunque. Ciò non è vero su scala ridotta, ma è una eccellente approssimazione qualora si faccia una media su regioni molto vaste. Dato che anche l'età dell'Universo è una quantità misurabile, l'omogeneità dell'Universo deve essere definita per una superficie con tempo proprio costante dal Big Bang. L'evoluzione dell'Universo Possiamo calcolare la dinamica dell'Universo considerando un oggetto la cui distanza è: R(t) = a(t) Do. Questa distanza e la velocità corrispondente dR/dt sono misurate rispetto a noi che siamo al centro del sistema di riferimento. L'accelerazione gravitazionale dovuta alla sfera di materia di raggio R(t) è Ricordando il teorema di Gauss, l'effetto gravitazionale della materia all'esterno della sfera non conta, l'accelerazione gravitazionale all'interno della sfera è zero, e tutta la materia dell'Universo la cui distanza da noi è superiore a D(t) può essere schematizzata con gusci concentrici. Con una massa interna a D(t) costante che produce una accelerazione sul bordo, il problema si riduce a quello di un oggetto puntiforme (la galassia blu) che si muove radialmente in un campo gravitazionale. Se la velocità è inferiore alla velocità di fuga, allora l'espansione si fermerà ed il tutto tornerà a collassare. Se la velocità eguaglia la velocità di fuga v(esc) abbiamo il caso critico. In quest'ultimo caso abbiamo: v = H*R = v(esc) = sqrt(2*G*M/R) H2*R2 = 2*(4*π/3)*ρ*R2 ovvero Per ρ uguale o inferiore alla densità critica ρ(crit), l'Universo si espanderà per sempre, mentre per ρ maggiore di ρ(crit), l'Universo terminerà la sua espansione e ricollasserà. Il valore di ρ(crit) per Ho = 65 km/s/Mpc è 8E-30 = 8*10-30 g/cm³ o 5 protoni per metro cubo o anche 1.2E11 = 1.2*1011 masse solari per MegaParsec cubico. Quest'ultimo valore può essere paragonato al valore osservato di 1.1E8 = 1.1*108 luminosità solari per Mpc3. Il raggio attuale dell’universo vale: R= c ⋅ z max Ho dove: c = velocità della luce zmax= massimo red shift H = costante di Hubble -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Queste le premesse ed a grandissime linee un riassunto del problema cosmologico. La domanda che mi sono posto è: l’universo ruota? Cioè la materia dell’universo oltre che essere in espansione sta anche ruotando? Ipotizzo che l’Energia Oscura sia l’energia cinetica totale di tutta la massa ruotante dell’universo e lo dimostro semplicemente così: Ec = 1 2 ⋅ IU ⋅ ωo 2 dove Ec è l’energia cinetica totale di tutta la materia dell’universo che ruota con velocità angolare ωo. I U = ρ ⋅ ∫ R(t ) 2 ⋅ dV V con: ρ = densità media della materia contenuta nell’universo (poniamo ρ = ρ crit ) R(t)=R=raggio attuale dell’universo 4 V = ⋅π ⋅ R3 3 con: mU = ρ ⋅ V massa della materia contenuta entro la sfera di raggio attuale R il momento d’inerzia I U di un guscio sferico di raggio R(t) vale: 2 I U = ⋅ mU ⋅ R 2 3 e l’energia cinetica totale risulta: Ec = 1 2 ⋅ mU ⋅ R 2 ⋅ ω o 3 (dove Ec rappresenta quel 70% di Energia Oscura) L’universo ruota con velocità angolare: ωo = 3 ⋅ Ec mU ⋅ R 2 Francesco Bertoncello frbertoncello*libero.it