la villa romana della pieve a nuvolento

LA VILLA ROMANA DELLA PIEVE A NUVOLENTO
INDICE
Pag. 1
La scoperta – La villa romana
1
Pag. 5
Custodi della villa – guida
2
Pag.15
La sezione didattica
3
Pag.25
La Pieve
4
Pag.27
Attività didattica – alcuni esempi
5
Pag.33
Attività didattica – giochi
6
1
LA SCOPERTA
Nella primavera del 1982, in via Pieve, lavori per la
costruzione di edifici industriali mettono in luce murature,
soglie in pietra e resti di pavimenti subito interpretati come
parti di un grande edificio antico.
Nel 1986 la Soprintendenza Archeologica avvia una
campagna di sondaggi nel tentativo di raccogliere ulteriori
informazioni e di salvaguardare le strutture recentemente
scoperte. I resti evidenziati vengono riferiti al settore
residenziale di una villa romana. Nella primavera del 1987
l'area d'indagine copre una superficie di mq 3.000.
Nel maggio del 1987 gli scavi archeologici vengono
completati e gli edifici industriali costruiti adeguandosi alle
presenze archeologiche. Tutti i resti sono di nuovo
ricoperti mettendo sabbie fra il terreno di copertura e le
murature.
Tra il 2011 e il 2012 il Comune di Nuvolento, con
contributo della Regione Lombardia e sotto la direzione
della Soprintendenza per i Beni Archeologici, ha avviato un
intervento sistematico nella parte della villa romana
ricadente in terreno pubblico, al fine di realizzare un'area
archeologica a cielo aperto.
1
LA VILLA ROMANA
La villa, estesa per oltre 3000 mq, aveva una zona
residenziale e di rappresentanza, con grandi vani che
avevano mosaici, pitture parietali e rivestimenti in marmo.
Una parte era invece destinata alle attività produttive (pars
rustica): l’impianto era più modesto, realizzato con tecniche
costruttive semplici e resistenti, come i pavimenti in
cocciopesto o laterizio.
La villa si sviluppava intorno ad un'ampia corte quadrata a cui
probabilmente si accedeva sia da sud, sia attraverso un vano
porticato rettangolare che dal lato opposto comunicava con
la campagna circostante attraverso una serie di pilastri o un
muro con ampie finestre. Come in molte altre ville, anche in
quella di Nuvolento il piano costruttivo sembra seguire uno
sviluppo che si snoda lungo un asse longitudinale centrale
attorno al cortile. Nel tempo sono state aggiunte le absidi e
sono state attuate numerose modifiche, sia per rispondere
alle diverse necessità abitative e produttive, sia per meglio
rispecchiare il ruolo dei diversi proprietari.
Fra i più importanti proprietari della villa nel periodo del suo
massimo splendore fra il II e il III secolo d.C. ci furono forse i
2
membri della famiglia del senatore Marco Lelio, ricordato in
una dedica che il figlio pose verosimilmente in occasione
della morte del padre e ritrovata in grossi frammenti dall’area
della Pieve.
3
4
2
Custodire:
fare
oggetto
di
responsabile
sorveglianza – conservare con cura.
CUSTODI DELLA VILLA
Con la “consegna” simbolica dell’area archeologica alle
scuole è stato iniziato un percorso attraverso il quale i
ragazzi hanno acquisito informazioni di carattere storicoarcheologico e tecnico che saranno qui di seguito
sintetizzate e che potranno essere utilizzate da loro stessi
in un processo di “Educazione fra Pari”.
La comprensione di un bene comune, oltre ad arricchire
culturalmente chi lo studia o se ne occupa, porta a
rispettarne e proteggerne l’integrità
Se la cultura di una nazione sopravvive anche la nazione
sopravvive.
5
Siamo andati sul sito.... dove
l’archeologo ci ha mostrato un
pannello, il quale rappresentava
la disposizione delle stanze. Poi
siamo entrati e abbiamo
osservato i cerchi e le linee per
terra che stavano ad indicare
muri e porte della villa….
All’area si accede da via Pieve attraverso un cancello
scorrevole a destra del quale si trova un pannello
esplicativo sul quale si possono vedere una planimetria
della villa e una ricostruzione ideale (ipotetica) della parte
scavata.
Dell’edificio, distrutto e sepolto da secoli, sono rimaste
solo le fondazioni.
Le stanze sono chiaramente delimitate dai muri che ne
definiscono il perimetro, in particolare si riconoscono un
ampio corridoio
6
dal quale si poteva entrare in vari ambienti attraverso
accessi ora evidenziati da ghiaie bianche.
Un ambiente centrale è stato identificato dagli archeologi
come cortile. Questo spazio a un certo punto, in antico, è
stato ridotto con la costruzione di un ambiente absidato
(vano delimitato da muro curvo, in rosso), ma non ha
cambiato funzione.
7
Presso il limite dell’area archeologica, dalla parte opposta
all’ ingresso principale, c’è un altro grande ambiente
esterno: un atrio con una superficie di circa 80 metri
quadrati.
Questo spazio è caratterizzato dalla presenza di una
canaletta in marmo per la raccolta dell’acqua piovana. Il
drenaggio era garantito da un pozzo circolare situato al
centro del vano (in giallo).
I differenti colori delle ghiaie usate stanno a significare
differenti tipi di pavimento (non più presente) quali lastre
di marmo e mosaici.
8
L’archeologo ci ha fatto visitare
l’area degli scavi e ci ha spiegato
da quali stanze era composta la
villa. Dopodiché ci ha mostrato un
cartellone, nel quale si parlava
della vita nell’epoca romana e di
ciò che si svolgeva nella villa e
dei reperti che sono stati ritrovati.
Verso il cancello d’uscita dell’area archeologica, a margine
del camminamento, c’è un pannello che illustra attraverso
immagini e testi la vita nella villa.
I proprietari (probabilmente una famiglia importante)
avevano costruito un’abitazione molto grande simile per
comodità e raffinatezze alla loro dimora cittadina.
Avevano infatti rivestito le pareti di affreschi e stucchi
(alcuni frammenti sono stati ritrovati durante gli scavi
archeologici) e avevano realizzato pavimenti in mosaico e
lastre di marmo.
L’edificio era anche dotato di una parte termale
(riscaldata) non visibile attualmente perché è stata
ricoperta dopo essere stata scavata e documentata nel
1995 (è sotto i capannoni delle acciaierie Mori).
Vari reperti ritrovati durante gli scavi quali, ceramiche
pregiate, un frammento di statua decorativa, vetri e
bronzi, testimoniano ricchezza e gusto raffinato dei
proprietari.
Le attività domestiche ed agricole sono invece
testimoniate dalla presenza di frammenti d’anfora (per il
trasporto e la conservazione di vino e olio), pesi da telaio,
ciotole, teglie e vasellame d’uso comune (olle).
9
Ceramiche d’uso
comune nella villa
Pesi da telaio
Frammento di statua decorativa
Monete di bronzo
Frammento d’intonaco dipinto
Nel V-VI secolo d.C. il sito viene occupato da un insediamento
con strutture povere (edifici realizzati con elementi lignei,
pareti d'argilla e malta, con blocchi di recupero, pavimenti in
semplici battuti d’argilla e coperture a trama vegetale) che
riutilizzano in modo parziale e selettivo gli ambienti
preesistenti, ormai ridotti allo stato di rudere.
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Siamo andati
successivamente a vedere
delle strade, usate in
antichità....
La villa della Pieve era collocata lungo strade di
collegamento ai grandi centri, in particolare alla probabile
diramazione dell’antica via “Gallica”, una arteria
secondaria che collegava Brixia con la Val Sabbia e il lago
di Garda.
Sul territorio sono ancora evidenti e marcati i tracciati
dell’antica viabilità coincidente in parte con quella attuale.
11
Non pensavo che ci avrebbe fatto
entrare in quella magnifica villa
romana.... la classe era stata
divisa in tre gruppi ed eravamo
entrati nelle stanze.... facendo
attenzione a non rompere niente...
....noi dovevamo segnare le zone
che non ci sembravano abbastanza
intatte....
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Sull’area archeologica di via Pieve è in atto un programma
di manutenzione che prevede il controllo dello stato di
conservazione delle strutture antiche e dei restauri.
Inoltre, attraverso periodiche pulizie, viene impedita la
formazione di erbe infestanti, di muschi e licheni.
La crescita di vegetazione causa infatti danni spesso
irreversibili sia ai resti archeologici sia alle nuove superfici
e strutture di delimitazione.
Anche la segnalazione di un problema apparentemente
poco significativo può impedire che danni più importanti si
producano in seguito.
13
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3
LA SEZIONE DIDATTICA PRESSO LA BIBLIOTECA
COMUNALE
Recentemente il Comune ha completato il recupero di un
edificio storico denominato “Vecchio Mulino” situato a
fianco del palazzo municipale.
Al pianterreno è stato ricavato un auditorium, mentre il
primo piano ospita la raccolta dei volumi con spazi di
lettura ed una sezione riservata ai bambini.
Proprio in quest’ultimo ambito l’amministrazione ha
identificato alcuni spazi utili ad ospitare attività didattiche
dedicate in generale all’archeologia ed in particolare alla
conoscenza del sito archeologico di via Pieve.
Nei locali disponibili (atrio e tre sale) si prevede lo
svolgimento di semplici attività manuali oltre la visione e
la comprensione di immagini inerenti il territorio e i
rinvenimenti.
L’esposizione dei reperti archeologici è intesa come punto
d’arrivo (ultima sala) in cui gli oggetti rinvenuti servono
ad attirare l’attenzione sulla cronologia, sullo scorrere del
tempo e sugli avvenimenti che hanno interessato la villa
romana e il territorio circostante.
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Nell’atrio, a fianco dell’ascensore, è
appeso uno striscione con una
stratigrafia in cui sono presenti elementi
sia reali sia di fantasia.
Partendo dal basso ogni “gradino” ci
Avvicina al presente.
Nel sottosuolo si vedono i reperti delle
epoche precedenti.
Il tempo che scorre è indicato a fianco
(millenni, secoli, anni).
A metà altezza si riconoscono
la villa romana e la Pieve di Nuvolento.
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Nella prima sala, in parte già occupata da tre postazioni
multimediali,
c’è un grande pannello che illustra per immagini la storia
degli scavi della villa romana dal 1986 all’ultimo
intervento del 2012.
Sullo sfondo si notano gli attrezzi da scavo (pala, piccone,
cazzuola, scopini, elmetto).
17
Appeso alla parete del corridoio che porta alla sala dei reperti, c’è un
pannello con delle vedute aeree dell’area archeologica. L’immagine in
bianco e nero sullo sfondo è una foto aerea degli anni ‘70
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Nella sala dei reperti ci sono tre pannelli che illustrano le
strutture della villa e le sue trasformazioni nei corso dei
secoli.
Il primo pannello che si vede entrando parla invece del
territorio nell’antichità. Un riassunto del testo è riportato qui
sotto.
“La felice posizione del luogo, posto all’ingresso della Val
Sabbia, lungo percorsi frequentati e di raccordo sia tra le valli
e la pianura ha certamente giocato un ruolo fondamentale nella
scelta di costruirvi un complesso residenziale e produttivo
importante come la villa della Pieve.
Il nome della località prende il nome dalla vicina Pieve
romanica, dove sono stati ritrovati elementi architettonici ed
epigrafi e strutture murarie riferibili a precedenti edifici romani
e altomedievali
Nel territorio circostante si sviluppò in età romana una intensa
vita economica, fondata in particolare sull’agricoltura, che
trovava elementi favorevoli nella particolare fertilità del suolo
e nelle buone condizioni climatiche: vi si coltivavano cereali, in
particolare il frumento l’orzo, il farro, gli alberi da frutto (gelsi)
e la vite.”
19
Il secondo pannello parla della villa romana. Un riassunto
del testo è riportato qui sotto.
La villa, estesa per oltre 3000 mq, aveva una zona residenziale
e di rappresentanza, ben riconoscibile per l'ampiezza dei vani e
per il disegno architettonico unitario, oltre che per la presenza
di tracce di mosaici, pitture parietali e rivestimenti in marmo.
Una parte era invece destinata alle attività produttive (pars
rustica)
La villa si sviluppava intorno ad un'ampia corte quadrata a cui
probabilmente si accedeva sia da sud, sia attraverso un vano
porticato rettangolare
Come in molte altre ville, anche in quella di Nuvolento il piano
costruttivo sembra seguire uno sviluppo che si snoda lungo un
asse longitudinale centrale attorno al cortile. Nel tempo sono
state aggiunte le absidi e sono state attuate numerose
modifiche.
Fra i più importanti proprietari della villa nel periodo del suo
massimo splendore fra il II e il III secolo d.C. ci furono forse i
membri della famiglia del senatore Marco Lelio, ricordato in una
dedica che il figlio pose verosimilmente in occasione della morte
del padre e ritrovata in grossi frammenti nell’area della Pieve.
20
L’ultimo pannello parla dell’abbandono della villa e della sua
trasformazione in insediamento rurale. Un riassunto del testo
è riportato qui sotto.
“Nel V-VI secolo d.C. il sito viene occupato da un insediamento
con strutture povere, che riutilizzano in modo parziale gli
ambienti preesistenti, ormai ridotti allo stato di rudere.
La presenza massiccia di pali di legno presuppone l'esistenza
di ambienti ridefiniti attraverso l’integrazione o sostituzione di
quanto rimaneva dell'edificio originario. Edifici realizzati con
elementi lignei, pareti d'argilla e malta, con blocchi di
recupero, pavimenti in semplici battuti d’argilla e coperture a
trama vegetale come quelli di Nuvolento sono considerati tipici
dei villaggi altomedievali.
Per la villa di Nuvolento possiamo ipotizzare quindi la
sovrapposizione sui resti dell’edificio romano di un
insediamento con caratteristiche rurali, esteso ben oltre i limiti
dell’area indagata.
21
La vetrina dei Reperti
Nella vetrina ci sono oggetti rinvenuti durante gli scavi
archeologici effettuati nella villa romana quali frammenti
di vasellame, pesi da telaio, monete, fibule (spille), tessere
di mosaico, tegole, ecc.
Questi reperti sono di epoche diverse e testimoniano la
lunga durata dell’edificio che nel corso del tempo ha subito
varie trasformazioni.
Per meglio identificare i diversi periodi (fasi) sono stati
usati colori diversi che compaiono sia sulle planimetrie sia
sui pannelli e sui cartellini accanto agli oggetti.
22
Come leggere i pannelli accanto alla vetrina
A fianco della vetrina dei reperti ci sono due pannelli che
attraverso specifiche indicazioni spiegano le modifiche che la
villa ha subito nel corso del tempo.
Per ogni fase della sua vita sono illustrati i reperti significativi
rinvenuti (il numero accanto ai disegni degli oggetti
corrisponde al numero uguale accanto ai reperti esposti in
vetrina).
23
Nella planimetria della villa i diversi colori dei muri indicano
quali parti sono state aggiunte o modificate nelle varie fasi.
24
4
La Pieve di S. Stefania
A circa m 400 verso sud-ovest dalla villa romana è situata una
chiesa dedicata a S. Stefania la cui costruzione risale al secolo
XII.
La dedicazione a S. Stefania sembrerebbe una distorsione
popolare, derivata da una particolare ricorrenza che a
Nuvolento viene celebrata da tempi antichi, anche con la
partecipazione degli abitanti dei vicini comuni: il 2 agosto,
oggi festa del "Perdon d'Assisi", che nel calendario liturgico
era dedicata a S. Stefano I Papa e il 3 agosto che era la festa
“dell’invenzione” (ritrovamento) del corpo del santo.
Rinvenimenti archeologici riferibili all’età romana sono stati
effettuati anche nei pressi della Pieve e nei campi circostanti.
Fra i reperti recuperati vi sono frammenti d’antiche iscrizioni
in cui potrebbe essere citato il nome del proprietario della villa
(vedi pannello La villa romana della Pieve. Struttura e
vita quotidiana nella sezione didattica).
25
Nella base della torre campanaria, poco distante dalla chiesa,
sono inoltre murati alcuni grandi blocchi di pietra squadrati e
lavorati, probabilmente relativi ad un’area sepolcrale legata
alla villa romana.
26
5
Attività didattica – alcuni esempi
Nella primavera del 2014 sono state effettuate alcune attività
didattiche che hanno coinvolto le classi quinte della scuola
primaria e le classi prime della scuola secondaria.
Oltre alla visita del sito archeologico, sono stati organizzati
alcuni laboratori pratici finalizzati alla conoscenza di attività e
aspetti
della
vita
all’epoca
della
villa
romana,
alla
comprensione del lavoro dell’archeologo, inteso come scavo e
ricostruzione storica delle emergenze e dei reperti.
In particolare tutte le classi hanno partecipato ad un
laboratorio di simulazione pittura ad affresco.
27
Su una base appositamente predisposta (tavole di cartongesso
su cui preventivamente è stato applicato del gesso acrilico) i
bambini hanno tracciato con colori acrilici un disegno o una
figura, basandosi su modelli romani da imitare.
Ai bambini sono stati forniti i soli colori primari (giallo, rosso e
blu) oltre al bianco e al nero, in modo che potessero ottenere
le tonalità più adatte alle loro esigenze imparando l’uso delle
tinte.
28
Intonaci della domus romana di via Palazzo a Cividate Camuno
(BS). A sinistra l’originale, a destra e in basso riproduzioni
realizzate dai bambini.
29
Intonaci della domus romana di via Palazzo a Cividate Camuno
(BS). Sotto l’originale, in basso riproduzioni realizzate dai
bambini.
30
Per le classi quinte oltre la visita all’area archeologica e il
laboratorio sull’affresco, è stato organizzato anche un
laboratorio per l’assemblaggio di un orologio solare.
Il tema era la scansione del tempo/quotidianità nell’età
romana. Su una base predisposta (in legno) i bambini hanno
colorato e tracciato il quadrante di una meridiana.
31
32
6
Attività didattica - giochi
Completa il cruciverba e nella colonna con la freccia comparirà cosa hanno portato in luce
gli archeologi
▼
Contenitori in ceramica
Combatteva nell'arena
Vi si ponevano le offerte per la divinità
La spilla
Puliva la villa
Ornamento che pende
Si usava per chiudere la porta
Rendevano lisce e ornavano le pareti
Frutto usato per fare il vino
Da esso si coglievano i frutti per fare l'olio
La usava il dominus per bere
Delimitavano il cortile della villa
Svolgeva i lavori pesanti
Veniva incisa per ricordare un evento
Vi giocavano i bambini
Ornavano i pavimenti e a volte le pareti
Completa il cruciverba e nella colonna con la freccia comparirà il termine latino
usato per indicare il proprietario della villa romana.
▼
Tessevano e filavano
Delimitavano il cortile della villa
Convogliava l'acqua piovana
Nome o frase incisa sulla pietra
Rifiniture dei muri
Delimitavano le stanze della villa
Erano formati da tessere in marmo
33
Ricerca nello schema le parole riportate di lato, che possono essere orizzontali,
verticali e oblique
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VILLA
VICUS
INSULA
GLAREATA
TABERNA
DOMUS
REGIO
NEGOTIUM
CENTURIAZIONE
CARDO
DECUMANO
FORO
Completa il cruciverba e nella colonna con la freccia comparirà il nome usato per indicare
i cimiteri romani e il suo significato
▼
Ornamenti per capelli
Si usava per tessere
Creava vasi in argilla
Il metallo usato per le spade
Si usava per cucire
Con essa si costruivano grossi muri
Un cereale noto ai romani
La materia prima del vasaio
La casa del dominus
Cosa trovano gli archeologi nelle tombe
Oggetto simile al campanello
Lo usavano i bambini
La penna per scrivere
Serviva durante la filatura
Accompagnava i morti nella tomba
Erano in pietra o vetro e si usavano per giocare
Vi si bruciavano i morti
Il gioco delle bambine
Ornava le dita
Il metallo più prezioso
Con esso si realizzavano bicchieri
Pendevano dalle orecchie
34
Completa il cruciverba e nella colonna con la freccia comparirà il nome
di un tipo di soldato romano
▼
Così si chiamava il villaggio
Ampia area geografica
Quartiere cittadino
Una strada con pietre
Il nome della casa
La piazza dei romani
Una ricca casa
Asse viario
Altro asse viario
Si andava a bere
Ricerca nello schema le parole riportate di lato, che possono essere orizzontali,
verticali e oblique
P
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LUCERNA
OLLA
MORTAIO
INCENSIERE
CIOTOLA
BICCHIERE
COPPA
ANFORETTA
BOCCALE
OLPE
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38
39
40
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