Documento Preliminare sulla Sicurezza

SCUOLA INTERNAZIONALE SUPERIORE DI STUDI AVANZATI
Via Bonomea n.265, 34136 Trieste (Italy) tel.: 04037871 - telefax: 0403787249
C.F. 80035060328 – VAT IT00551830326
AREA RISORSE ECONOMICO-FINANZIARIE
Ufficio Economato-Patrimonio
PROCEDURA APERTA PER LA
REALIZZAZIONE DELL’INFRASTRUTTURA DI CALCOLO PER HIGH
PERFORMANCE COMPUTING PRESSO LA SEDE DELLA SISSA DI
VIA BEIRUT 2-4 – TRIESTE – CIG: 4732412DE9 - CUP:
G93D12000600005
DOCUMENTO n. 7
Parte n.1) DOCUMENTO PRELIMINARE SULLA
SICUREZZA
Parte n.2) DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI DA INTERFERENZA (DUVRI)
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Parte n.1) DOCUMENTO PRELIMINARE SULLA SICUREZZA
contenente le prime indicazioni e misure finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro per la
stesura dei piani di sicurezza ex art. 17 comma 1 del DPR 207/2011 e costituente il Documento unico di valutazione
dei rischi da interferenza ex art.26 comma 3 D.lgs. 81/2008.
Premessa
L’ appalto in aggiudicazione è un appalto misto di forniture e servizi , con una componente di
opere. Nel merito le forniture ed il relativo servizio constano nelle voci 1 e 2 del Quadro
economico , mentre possono riferirsi alla categoria “lavori” le voci 2 e 3 , che riguardano
rispettivamente la realizzazione di una cabina di fornitura e consegna dell’ energia elettrica e i
lavori edili di adeguamento del vano destinato ad accogliere le apparecchiature dell’ HPC. Tra le
forniture è inoltre compresa l’ attività di posa in opera di un sistema di trattamento aria dedicato alle
apparecchiature dell’ HPC , le cui caratteristiche e posizionamento sono oggetto della valutazione
qualitativa della fornitura . Per queste motivazioni il presente Documento si sviluppa su due piani
distinti :
1) L’ individuazione delle prime indicazioni e misure necessarie all’ Aggiudicatario per la
stesura dei piani di sicurezza, proporzionate ai lavori individuati alle voci 3 e 4 del Q.E.;
2) La valutazione dei rischi da interferenza derivanti da tali lavorazioni con le altre attività
correnti sviluppate nel medesimo edificio.
Parte 1) Prime indicazioni e misure finalizzate alla tutela della salute e sicurezza
dei luoghi di lavoro per la stesura dei piani di sicurezza ex art. 17 comma 1 del
DPR 207/2011
Il lavoro necessario per poter provvedere alla fornitura richiesta, si rendono necessari due interventi
distinti :
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La realizzazione di una nuova cabina elettrica di trasformazione MT/BT per far fronte alla
nuova richiesta di potenza elettrica necessaria all’ HPC;
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L’ adeguamento del locale destinato ad accogliere le apparecchiature dell’ HPC , sia per la
parte meramente edile ( setti, pavimentazioni , tinteggiature ) che tecnologica ( reti elettriche
e terminali di trattamento aria ).
La prima delle due categorie d’ opera è evidentemente quella di maggior impegno e
specializzazione , per cui è possibile individuare una serie di rischi tipici degli operatori in media
tensione. Per la seconda le categorie di rischio sono evidentemente quelle tipiche dei lavori edili
misti a piccoli interventi di natura impiantistica , che per la ridotta portata non richiederebbero
progettazione della sicurezza , ma solo il Coordinamento in fase di esecuzione.
1) Realizzazione della nuova cabina di trasformazione
NORME TECNICHE di Riferimento
Norme CEI e UNI
DK 5600 ed.IV – Criteri di allacciamento di clienti alla rete M.T. della distribuzione.
NORMA CEI 11-1 - Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata.
NORMA CEI 11-17 - Impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica. Linee in
cavo.
NORMA CEI 11-35 – Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente.
NORMA CEI EN 60832 – Aste isolanti ed attrezzi adattabili per lavori sotto tensione.
NORMA CEI EN 60909 – 0 Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente alternata. Parte
0: Calcolo delle correnti.
NORMA CEI 14-12 – Trasformatori trifase di distribuzione di tipo a secco 50Hz, da 100kVA a
2500kVA,
con tensione massima per il componente non superiore a 36kV. Parte 1: Prescrizioni generali e
prescrizioni per trasformatori con una tensione massima per il componente non superiore a 24kV.
NORMA CEI 14-13 – Trasformatori trifase per distribuzione a raffreddamento naturale in olio, di
potenza 50-2500 kVA, 50 Hz, con tensione massima Um per il componente non superiore a 36 kV.
Parte 1: Prescrizioni generali e prescrizioni per trasformatori con tensione massima Um per il
componente non superiore a 24 kV.
NORMA CEI 14-14 Trasformatori trifase per distribuzione a raffreddamento naturale in olio, di
potenza 50- 2500 kVA, 50 Hz, con tensione massima Um per il componente non superiore a 36 kV.
Parte 2: Trasformatori per distribuzione con muffole sul lato alta tensione e/o bassa tensione.
Sezione 1:Prescrizioni generali.
NORMA CEI 14-15 Guida di carico per trasformatori immersi in olio.
NORMA CEI 14-16 Trasformatori trifase per distribuzione a raffreddamento naturale in olio, di
potenza 50- 2500 kVA, 50 Hz, con tensione massima Um per il componente non superiore a 36 kV.
Parte 3: Prescrizioni supplementari per trasformatori con tensione massima per il componente
uguale a 36 kV.
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NORMA CEI 14-16 Trasformatori trifase per distribuzione a raffreddamento naturale in olio, di
potenza 502500 kVA, 50 Hz, con tensione massima Um per il componente non superiore a 36 kV. Parte 4:
Determinazione della potenza nominale equivalente di un trasformatore avente correnti di carico
non sinusoidali.
NORMA CEI 20-13 Cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni nominali da 1 a 30 kV.
NORMA CEI EN 60644 – Specifica per i fusibili ad alta tensione utilizzati nei circuiti di motore.
TIPI DI LAVORI ELETTRICI
E’ opportuno innanzitutto precisare che cosa si intenda per lavoro elettrico. La norma CEI 11-27 da
la seguente definizione: "Lavoro su impianti elettrici con accesso alle parti attive e conseguente
rischio di folgorazione o arco elettrico".
E’ evidente quindi che ogni misura o manutenzione su un apparecchiatura o impianto elettrico è da
ritenersi un lavoro elettrico. Rimane ora da chiarire che cosa si intenda per accesso alle parti attive.
Il caso più semplice di lavoro elettrico è l'intervento sulle parti attive di un impianto, apparecchio,
apparecchiatura o equipaggiamento elettrico. Come noto, una parte attiva è una parte in tensione nel
servizio ordinario.
In occasione dei lavori la parte attiva può essere in tensione, oppure fuori tensione proprio per
effettuare i lavori. In entrambi i casi si tratta di lavoro elettrico e si devono prendere precauzioni ai
fini della sicurezza.
Se la parte attiva rimane in tensione è necessario isolare la persona; Se la parte attiva viene messa
fuori tensione occorre garantire che sia, e rimanga, effettivamente fuori tensione. Che cosa vuol dire
intervenire sulle parti attive? Significa che l'operatore è in contatto, diretto oppure tramite un
oggetto (conduttore o isolante), con le parti attive.
DISTANZA ERGONOMICA DL E ZONA DI GUARDIA
DISTANZA DV E ZONA PROSSIMA
La folgorazione e l'arco elettrico costituiscono i pericoli principali per l’operatore elettrico, ma la
corrente può produrre un'azione eccitomotoria sul soggetto e provocarne la caduta, specie se questo
e in equilibrio instabile, ad esempio si trova su una scala come può facilmente avvenire nei lavori
elettrici. Nel 4,5% degli infortuni elettrici negli ambienti di lavoro le lesioni sono dovute infatti a
cadute. Si considera quindi lavoro elettrico non solo l'intervento in cui l'operatore tocca le parti
attive, ma anche quando si trova nelle immediate vicinanze.
La distanza alla quale può avvenire una scarica in aria aumenta con la tensione (distanza elettrica);
Ma non basta che l'operatore si tenga a questa distanza per essere al sicuro.
L'operatore potrebbe infatti con un movimento accidentale (non volontario) toccare le parti attive,
con una parte del corpo o per mezzo di oggetti. Alla distanza elettrica la norma aggiunge quindi un
franco; Si ottiene quindi una distanza totale denominata distanza ergonomia DL. L'insieme dei punti
circostanti la parte attiva posti a distanza inferiore a DL prende il nome di zona di guardia.
MISURE DI SICUREZZA I DPI
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Ai fini di garantire una maggior sicurezza al lavoratore si prevede l’utilizzo dei DPI, cioè i
dispositivi di protezione individuale.
Dispositivi molto utilizzati sono i guanti isolanti per lavori elettrici sotto tensione suddivisi in
classi:
— classe 00 e classe 0, utilizzati in bassa tensione;
— classe 1, classe 2, classe 3, classe 4 e classe 5 per 1'alta tensione.
Ciò che differenzia i guanti di classe 00 da quelli di classe 0 e lo spessore del materiale isolante
(0,5 mm per i primi, 1 mm per i secondi) e la tensione di prova d'isolamento (rispettivamente 2,5
KV e 5 KV).
I guanti di classe 00 sono più sensibili al tatto, ma meno resistenti di quelli di classe 0 alle
sollecitazioni meccaniche. Se il lavoro comporta il rischio di abrasione o di rottura, sopra i guanti
isolanti vanno comunque indossati guanti da lavoro.'
Inoltre i guanti isolanti sono suddivisi in categorie in base alle loro resistenze all'olio, all'acido, ecc.
Sui guanti isolanti devono essere impressi:
• simbolo de1 doppio triangolo;
• nome, marchio di fabbrica o identificazione del costruttore;
• categoria (se applicabile);
• taglia e classe;
• mese ed anno di costruzione;
• marcatura CE;
• una banda rettangolare (o altro mezzo) che permetta di identificare la data di inizio d'uso dei
controlli periodici.
La classe può essere indicata con il colore del doppio triangolo:
classe 00: beige;
classe 0: rosso;
classe 1: bianco;
classe 2: giallo;
classe 3: verde;
classe 4: arancione.
I guanti isolanti di classe 1, 2, 3 e 4 devono essere verificati con prove di tensione ogni sei mesi
anche se non vengono mai utilizzati.
I guanti di classe 00 e 0 vanno verificati a vista prima dell'uso e gonfiati con aria per stabilire se
sono bucati.
Se uno dei guanti e rovinato, devono essere buttati entrambi.
Altri equipaggiamenti utilizzati nei lavori elettrici sono:
• tappeti, piattaforme e pedane isolanti;
• schermi isolanti flessibili e rigidi;
• aste isolanti di manovra;
• rivelatori di tensione;
• apparecchi per l'individuazione dei cavi;
• dispositivi per la messa a terra e in cortocircuito;
• barriere e supporti.
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Gli attrezzi da lavoro, i DPI e gli altri equipaggiamenti necessari per eseguire i lavori elettrici
devono essere conservati in modo che mantengano le proprietà dielettriche e meccaniche; vanno
inoltre controllati periodicamente.
Il datore di lavoro che non fornisca ai propri dipendenti gli attrezzi, i DPI e gli equipaggiamenti
idonei per i lavori elettrici e ovviamente responsabile di eventuali infortuni.
Non basta però fornire i DPI, il datore di lavoro ha anche il dovere di sorvegliare che i DPI siano
correttamente utilizzati, in caso contrario e ritenuto ugualmente responsabile di eventuali infortuni;
in pratica, deve condurre ispezioni periodiche sui luoghi di lavoro e richiamare, anche con
provvedimenti disciplinari, i dipendenti che non indossano i DPI.
Gli operatori hanno infatti l'obbligo di utilizzare correttamente le attrezzature e i DPI messi a loro
disposizione.
LAVORI ELETTRICI FUORI TENSIONE
La procedura per eseguire in sicurezza lavori fuori tensione in AT è la stessa prevista per la BT .
- il sezionamento deve essere visibile
- la messa a terra ed in cortocircuito e’ obbligatoria sul posto di lavoro e deve essere visibile
dall’operatore. (nel caso di lavori su cavi è sufficiente mettere a terra e in cortocircuito entrambi gli
estremi del cavo)
L’installazione della messa a terra non è considerata un lavoro elettrico sotto tensione dal DM
442/90.
La nuova edizione della norma CEI 11-15, che diventerà l’allegato di un nuovo DM in sostituzione
del DM 442/90 (relativo ai lavori sotto tensione in AT), la considera invece un particolare lavoro
elettrico sotto tensione per il quale è necessario:
• utilizzare una apparecchiatura conforme alla norma CEI 11-40
• mantenere una determinata distanza tra l’operatore e la parte attiva
• addestrare adeguatamente il personale
RACCOMANDAZIONE
In genere, sono da preferire i lavori fuori tensione.
I lavori sotto tensione vanno effettuati solo dopo aver verificato che non è ragionevole mettere fuori
tensione le parti attive coinvolte, ad esempio, quando:
• la messa fuori tensione può creare pericoli (ospedali, aeroporti, particolari lavorazioni, ecc.)
oppure danni economici ingenti;
• la natura dell'intervento richiede la presenza di tensione (regolazioni, ricerca del guasto, ecc.).
N.B. Va anche detto che la sicurezza nei lavori elettrici dipende prevalentemente dalla preparazione
professionale dell'operatore e dalla sua sensibilità alla sicurezza, con particolare riferimento al
rispetto delle procedure, tanto che i lavori sotto tensione possono risultare addirittura più sicuri di
quelli fuori tensione, se chi svolge i lavori sotto tensione e adeguatamente preparato.
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2) Adeguamento dei locali di posa dell’ HPC
Si tratta principalmente di lavori edili al piano , in ambiente segregato dal resto dell’ edificio :
Demolizione di serramenti , erezione di tramezzi in mattoni o cartongesso , posa di pavimento
sopraelevato , esecuzione di tracce o posa di canalette per passaggio di cavi elettrici , opere di
finitura.
In fase di redazione della progettazione preliminare del locale non si sono rilevate possibili presenze
d’ amianto. Qualora in corso di demolizione se ne dovesse trovare la presenza, SISSA si farà carico
dei necessari lavori di bonifica.
Vanno adottate le normali tutele per questa categoria e dimensione di opere , adottando i DPI di
consueto uso.
3) Realizzazione degli impianti di trattamento aria.
Per tali impianti , l’ Appaltatore dovrà presentare alla Stazione Appaltante, congiuntamente al
progetto esecutivo anche il relativo piano di sicurezza, che dovrà anche tener presente i riflessi delle
lavorazioni previste con i rischi da interferenza per le altre attività dell’ edificio.
IL RUP
(f.to) Dott. Ing. Giovanni Svara
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Parte n. 2) DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI
RISCHI DA INTERFERENZA (DUVRI) ex art.26 comma 3 D.lgs.
81/2008.
VALUTAZIONE DEI RISCHI DA INTERFERENZA SPECIFICI
1. Rischi derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte da appaltatori diversi
Tale documento ha l' unico scopo di fornire indicazioni generiche di sicurezza per rischi
interferenti con le attività della Scuola. Viene rimandata al PSC, emesso dal CSP a seguito del
Progetto esecutivo dei lavori sviluppato dall' Impresa, l'analisi di dettaglio delle interferenze e dei
rischi specifici del cantiere, delle corrette modalità e prescrizioni operative, accantieramento,
attività di coordinamento, ecc.. . Alla data di compilazione del DUVRI, senza alcun progetto
esecutivo e relativo piano-tempi, non è possibile prevedere e valutare a priori eventuali interferenze
con attività svolte da altri Appaltatori.
2. Rischi immessi nel luogo di lavoro dalle lavorazioni/attività/presenza dell'appaltatore
Tuttavia le attività lavorative previste dal contratto potranno causare intralcio alle normali attività
della Scuola, creare ingombro alla viabilità e alle vie di fuga, sporcamento degli ambienti di lavoro
a seguito dei montaggi in opera delle apparecchiature ed impianti. Installazioni di apparecchiature
in quota potranno causare pericolo di caduta di materiali dall'alto. Potranno crearsi problemi relativi
alla distribuzione elettrica, rumore, movimentazioni interne ed esterne, ecc..
3. Rischi esistenti nel luogo di lavoro (ulteriori rispetto a quelli specifici dell'attività
dell'appaltatore)
Non vengono evidenziati particolari rischi esistenti sul luogo di lavoro ad eccezione dei laboratori
di biochimica a rischio residuale chimico e biologico. La viabilità interna alla Sede SISSA è sempre
percorsa da veicoli e pedoni; l'appaltatore dovrà prestare la massima attenzione in particolare
durante le operazioni di carico e scarico.
4. Altri rischi interferenti
Non vengono evidenziati altri rischi interferenti.
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CONTRATTO: REALIZZAZIONE DELL’INFRASTRUTTURA DI CALCOLO PER HIGH
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(specificare se a carico di SISSA o
della DITTA )
1. Da rischi derivanti da sovrapposizioni di più attività svolte da appaltatori diversi
Da valutarsi in seguito ad aggiudicazione in relazione alla configurazione dell’aggiudicatario (RTI)
o ad eventuali subappalti.
2. Da rischi immessi nel luogo di lavoro dalle lavorazioni/attività/presenza dell'appaltatore
Le attività lavorative in appalto verranno svolte contemporaneamente alle attività istituzionali
della Scuola; tali attività quindi non dovranno creare ingombro e/o intralcio alla normale viabilità
interna ed esterna con particolare riguardo alle vie di fuga. Situazioni che possono creare disservizi
alle normali attività della SISSA (interruzioni anche temporanee della viabilità, movimentazioni
pericolose di mezzi e materiali (tiri in alto/basso), attività rumorose, attività polverose,
disalimentazione temporanea di apparecchiature elettriche in uso, rimozione temporanea di presidi
antincendio e di sicurezza, ecc., dovranno sempre essere preventivamente concordate con il CSE ed
il Referente della SISSA al fine di minimizzare il disagio; al tal fine le attività potranno essere
programmate in orari più consoni, potranno essere individuate misure di confinamento e riduzione
del rischio (transennature, segnalazioni con nastro bianco-rosso, utilizzo di aspiratori, adozione di
misure di sicurezza alternative, ecc...), potranno essere concordate modalità esecutive migliori e a
minor impatto, ecc.. Attività elettriche dovranno avvenire sempre nel rispetto delle normative di
sicurezza ed in particolare al termine delle attività i quadri elettrici e/o altri componenti attivi
dovranno essere sempre rinchiusi/segregati/protetti al fine di evitare rischi di elettrocuzione da parte
di persone in transito ed estranee ai lavori; durante le attività eventuali apparecchiature non protette
e non disalimentate dovranno sempre essere presidiate e correttamente segnalate. Locali ad alto
rischio infortunistico (cabine elettriche, cavedi, ecc..) dovranno sempre essere chiusi a chiave o
muniti di altro sistema di interdizione al personale non autorizzato.
Tutti i montaggi/smontaggi di componenti edili, apparecchiature/impianti in quota dovranno
avvenire con idonei sistemi di movimentazione e utilizzo di trabatelli e/o scale a norma assicurando
anche le ottimali condizioni al fine di evitare cadute di materiali dall'alto (recinzione della zona
interessata alle lavorazioni, segnalazione, ecc..). Il luogo di lavoro dovrà essere tempestivamente
ripulito da materiali di risulta, rifiuti di lavorazioni, ecc. Dovrà essere prestata la massima cura
nell'evitare che polvere, materiali di risulta, scarti di lavorazione escano dalla ristretta area delle
lavorazioni.
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3. Da rischi esistenti nel luogo di lavoro (ulteriori rispetto a quelli specifici dell'attività
dell'appaltatore)
1. Accessi a locali non interessati alle attività oggetto dell'appalto (in particolare laboratori di
biochimica a rischio residuale chimico/biologico) dovranno essere sempre concordati ed
autorizzati dal Referente della SISSA. 2. Dovrà essere prestata massima attenzione ai mezzi in
transito; eventuali lavorazioni che implicano interferenza con la viabilità interna dovranno essere
sempre concordate con il Referente SISSA. Eventualmente potrà essere valutata la necessità di
interdire temporaneamente il traffico lungo una strada o parte di essa tramite utilizzo di transenne
mobili e/o pali e catenelle. 3. Alcuni locali ed in particolare le sale server presentano un livello di
rumorosità pari a circa 78-80 dB(A); il Datore di lavoro della Ditta appaltatrice dovrà valutare il
livello di esposizione al rumore a cui ciascun lavoratore viene sottoposto in funzione del complesso
delle attività lavorative da lui svolte. Viene comunque raccomandato l'utilizzo dei DPI (tappi
acustici, cuffie, inserti, ecc.) per tutte le attività entro le sale server aventi durata media o lunga. 4.
Di norma è fatto divieto di operare su apparecchiature elettriche in tensione di qualunque tipologia e
natura; per eventuale necessità (disalimentazioni, alimentazioni, misure, prove, ecc..) dovrà essere
sempre preventivamente contattato il CSE ed il Referente della SISSA.
4. Da altri rischi interferenti
Attività manutentive che implicano lavorazioni in quota con rischio di caduta di persone e/o
materiali dall'alto dovranno essere svolte nel pieno rispetto delle normative applicabili utilizzando
trabatelli, scale ed altre apparecchiature a norma. Il personale dovrà essere formato sui rischi
associati al lavoro che andranno a svolgere e muniti degli adeguati DPI (cinture di sicurezza,
smorzatori,ecc..). In particolare, se necessario, dovranno essere correttamente installate opportune
linee di vita per l'ancoraggio delle cinture di sicurezza; tali soluzioni dovranno sempre essere
preventivamente concordate con CSE ed il Referente SISSA. Eventuali fori, cavedi, ecc...
dovranno essere richiusi e/o delimitati con robuste transenne o lamiere di chiusura e segnalati con
pali e catenelle e/o cartellonistica specifica per evitare cadute accidentali di persone in transito. I
locali tecnologici (cabina elettrica, sottostazioni, ecc..) dovranno sempre essere chiusi a chiave al
termine/sospensione delle attività lavorative al fine di evitare ingressi non autorizzati.
5. Altre misure di prevenzione e Protezione - procedure tecniche e/o amministrative
RELATIVAMENTE ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE VIENE RICHIESTO DI
VISIONARE LA SEGUENTE PAGINA WEB - http://www.adm.sissa.it/prevenzione/indice DOVE POTRANNO ESSERE REPERITI IL PIANO DI EMERGENZA ED I RELATIVI
DOCUMENTI ALLEGATI (Planimetrie, Ubicazione dei Punti di raccolta, ecc..).VIENE INOLTRE
RACCOMANDATO DI VISIONARE LE PIANTINE AFFISSE NEI CORRIDOI
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INDIVIDUARE LE USCITE DI SICUREZZA PIU' VICINE ALLA ZONA DI LAVORO.
L'Impresa dovrà espletare tempestivamente quanto richiesto dal PSC e da altri documenti di
Contratto e previsti dalla normativa vigente . In particolare dovrà essere fornita alla SISSA l'
Analisi del Rischio delle attività specifiche (POS) con individuazione di eventuali rischi
interferenti causati da tali attività ed il Piano di Emergenza al fine di valutare le necessarie azioni di
coordinamento.
STIMA DEI COSTI RELATIVI ALLA SICUREZZA * (non soggetto a ribassi d'asta)
Come rilevati nel quadro economico (euro 15.554,00)
Data di compilazione del presente DUVRI e revisione: 6/febbraio/2013 rev. =0
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(F.to) Ing. Dario Morelli
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