! LARISCOSSIONEINITALIA:ANALISITEORICAEPROSPETTIVE AcuradiStefanoMarzioni*eAlessandroPandimiglio# *RicercatorediEconomiapressol’UniversitàUnicusanoeilCasmef-LuissGuidoCarli. #ProfessoreassociatodiEconomiapressol’UniversitàdiChietiPescaraeilCasmef-LuissGuidoCarli. 1.Introduzione Scopo della ricerca è quello di esaminare il sistema di riscossione delle entrate delle Pubbliche Amministrazioni in Italia al fine di valutare dal punto di vista economico l’efficienzael’equitàdelnostrosistemanelqualel’attivitàdiriscossioneèaffidataad unentediversodaquelloimpositore. Come noto, in Italia il sistema di riscossione è affidato ad una agenzia denominata Equitalia (Società per azioni partecipata al 51% dall’Agenzia delle Entrate e al 49% dall’Inps) la quale si occupa della riscossione non solo dei tributi, ma anche di numerosissime altre entrate provenienti da migliaia di altri enti impositori, quali ad esempiogliEntilocali.Questotipodisistemaduale,doveleattivitàdiaccertamentoe diriscossionevengonosvoltedadueentidiversi,seppurpubblici,ponel’Italiainuna posizione assai diversa rispetto ai principali Paesi europei, dove le due fasi vengono svolteprevalentementedall’enteimpositore.Nascequindispontanealadomandaseil nostrosistemarisultapiùomenoefficienteedequorispettoaquellodeglialtriPaesi. La ricerca è articolata come segue: nella sezione 2 è contenuta un breve rassegna storica del servizio di riscossione in Italia dai tempi dell’unificazione ad oggi; nella sezione3verràeffettuatounconfrontoconisistemidiriscossionevigentineiprincipali Paesi europei quali la Germania, la Spagna, la Francia e il Regno Unito, al fine di evidenziare le principali convergenze e divergenze fra il nostro sistema e quello dei principali Paesi europei; nella sezione 4 è contenuta una valutazione dal un punto di vistaeconomicodelserviziodiriscossionevistoinun’otticadelleletteraturaPrincipaleAgente;seguirannoinfineleconclusioninellequaliverrannodatideisuggerimentiper migliorarel’efficienzael’equitàdelserviziodiriscossioneitaliano. -1- 2.UnabreverassegnastoricadelserviziodiriscossioneinItalia Inquestasezioneverràeffettuataunabreverassegnastoricadell’attivitàdiriscossione inItaliadaitempidellasuaunificazioneadoggi. Dopol’unitàd’Italiailsistemadellariscossionetrovaiprimiriferimentinormativinella c.d.leggeSella(L.192/1871)chedifattosintetizzavaisistemidiriscossioneprecedenti, dove l’attività di riscossione veniva affidata ad esattori privati nominati dai Consigli comunali,omedianteunmeccanismodiaggiudicazioneperasta.Talesistemasibasava su un’anticipazione monetaria da parte dell’agente nei confronti dello Stato, compito dell’agente era poi quello di riscuotere tali somme dal contribuente moroso ed ottenere in tal modo un aggio e gli eventuali interessi. Nel caso in cui l’esattore non fosse stato in grado di riscuotere le somme dovute l’Amministrazione Finanziaria avrebberestituitolesommeanticipateall’agente,ilqualeperònonavrebbepercepito l’aggioeglieventualiinteressi.Talesistemapertantoeracaratterizzatodaunelevato grado di efficienza in quanto per l’esattore risultava fondamentale massimizzare i profittiderivantidall’attivitàdiriscossione. Negli anni successivi furono emanate diverse norme in materia di riscossione di imposte, che però apportarono modifiche solo marginali, in particolare fu incrementatol’aggio(portatoal6%),fuestesaladuratadelcontrattoesattoriale(da5 a 10 anni) e furono introdotte nuove figure come quella dell’Ufficiale esattoriale, incaricatodellanotificadellecartelledipagamento. Inbuonasostanza,permoltianniilsistemadiriscossioneinItaliahaavutouncarattere locale e privato, basandosi su una presunta maggiore efficienza degli esattori privati derivante dal fatto che il principale interesse di questi ultimi era quello di ottenere l’adempimentodell’obbligazionetributaria;inoltreicostiperglientiimpositorierano pressoché nulli dato che l’aggio era a carico del contribuente. Infine, le tutele per il contribuente erano assai limitate in quanto quest'ultimo non aveva alcun tipo di garanzia o di difesa, neanche nella circostanza in cui l’esattore avesse notificato in ritardo,oomessodinotificarelacartelladipagamento. Ilpuntodisvoltanormativodell’attivitàdiriscossionefurealizzatopereffettodelD.P.R. -2- n. 43/1988 mediante il quale la riscossione fu affidata a società c.d. concessionarie, costituiteprevalentementedaistituitidicredito. Inestremasintesilariformadel1988hasostituitolafiguradell’esattoreconlafigura del concessionario, a cui fu affidato il servizio di riscossione previo il rilascio di una concessioneamministrativa(difattotaliconcessionivenneroattribuiteunicamenteagli istitutidicredito). Lariformainquestione,purnonmodificandol’impiantodelsistemadellariscossione (ancoraunavoltaattribuitoasoggettiprivati),hafattoemergerealcuneproblematiche intemadiefficienza,diefficaciaedieconomicità. In primo luogo venne modificata la remunerazione del concessionario sostituendo l’aggio con un compenso (in parte dovuto dall’ente impositore ed in parte dal contribuente) derivante sia dalla riscossione dei versamenti diretti e dei pagamenti spontanei effettuati dal contribuente sia dalle somme riscosse coattivamente. Ciò di fattohacreatoundisincentivoperl’agentediriscossioneversoleformediriscossione coattiva, molto più costose e rischiose rispetto agli adempimenti spontanei del contribuente,maaltrettantoremunerativeperilconcessionario. Inoltre,iconcessionarinonavevanoadisposizionequeipoterinecessariaperseguire un’efficiente ed efficace attività di riscossione, quali ad esempio la conoscenza della situazione patrimoniale, reddituale, economica e finanziaria del debitore. Tali informazioniinfattipotevanoessereforniteaiconcessionaridall’enteaccertatoresoloa seguitodiunaproceduraesecutivaattivatainfruttuosamente. La tappa fondamentale della riforma dell’attività di riscossione è stata attuata con il D.L. n. 203/2005 nel quale fu disposta la gestione pubblica del servizio di riscossione tramitedeterminatisoggettiqualiagentidellariscossione. Di fatto è stato soppresso il sistema di affidamento in concessione del servizio nazionale della riscossione e contestualmente sono state trasferite tutte le relative competenze all’Agenzia delle Entrate, che vengono esercitate mediante un’apposita societàatotalepartecipazionepubblica(partecipataal51%dall’AgenziadelleEntratee al 49% dall’Inps), denominata inizialmente Riscossione S.p.A. e poi Equitalia S.p.A. a partire dal 2007. Pertanto, a partire dal 1 ottobre 2006 il vecchio sistema dei -3- concessionarifusoppressoafavorediunagestionedelservizioattribuitaadunanuova edunicasocietàgestitadasoggettididirittopubblicoconloscopodiconvogliaretanto la creazione del credito tributario quanto la relativa riscossione nelle mani statali, dando dunque un governo unitario dell’obbligazione tributaria con la finalità di migliorareirapporticonilcontribuenteediridurreicostidigestione. PerquantoriguardagliEntilocali,ilD.Lgs.n.446/97stabiliscechequestiultimihanno piena autonomia in materia della gestione delle proprie entrate; pertanto possono servirsidell’operatorepubblicoodioperatoriprivatiiscrittiall'albodeisoggettiabilitati allagestionedelleattivitàdiliquidazioneediaccertamentodeitributi. L’analisistoricaevidenziacomelafasediriscossioneinItalia,esercitatauntempodagli esattori, dai concessionari successivamente e oggi da Equitalia, sia sempre stata percepita dai cittadini come una fase distinta dal processo di accertamento. Ciò ha contribuitoacreareungapculturalefral’ItaliaeiprincipaliPaesieuropeidoveinvece, come vedremo nella prossima sezione, le due fasi sono gestite prevalentemente dall’AmministrazioneFinanziaria. -4- 3.Un’analisicomparatadellariscossioneinalcuniPaesieuropei Inquestasezioneverràeffettuataunacomparazionecongliistitutipresentineisistemi diriscossionedialtriPaesiqualilaGermania,laSpagna,laFranciaeilRegnoUnito1. Adifferenzadell’Italia,cheadottaunsistemaduale,affidandoilserviziodiriscossione ad un soggetto diverso dall’ente impositore, gli altri Paesi considerati adottano un sistemadigestionediretta,affidandoilserviziodiriscossioneaglistessientiimpositori, che in taluni casi possono avvalersi di ausiliari, anche privati per la riscossione dei tributi locali (Spagna), o per l’attuazione di procedure esecutive (Regno Unito). Nella Tabella 1 vengono descritte le principali caratteristiche del servizio di riscossione nei Paesiconsiderati. Tabella1 ITA GER SPA Soggettoincaricatodella riscossione EquitaliaS.p.A.(partecipata daAgenziadelleEntratee INPS) Autoritàfiscalidilivello federaleeregionale Agenziefiscali Organidell’Amministrazione stataleoorganismiautonomi Entiprevidenziali Organismiindividuatidalle Comunitàautonome Entioorganismilocali Natura Titolaredel credito Cedibilitàdel credito Societàacapitale pubblico Entiimpositori erarialiolocali No Entipubblici Entiimpositori erarialiolocali No Entipubblici,ad eccezionedeglienti incaricatidella riscossionelocaleche possonoavereanchela naturadientiprivati Entiimpositori erarialiolocali No Entiimpositori erarialiolocali Possibilitàdi scontarlo pressoun ente finanziario Entiimpositori erarialiolocali n.d. FRA Agenziefiscali Entiprevidenziali Entipubblici,ad eccezionedeglienti previdenzialiche possonoavereanchela naturadientiprivati U.K. Agenziafiscale Societàprivatediriscossione cheoperanosuincaricodella primaperfasispecifiche Entipubblici Societàprivate Lariformadel2006sulsistemadiriscossionedelleentratehaallineatol’Italiaaglialtri Paesi europei. Se da un lato esistono delle convergenze fra l’Italia e gli altri Paesi, 1 Permaggioriapprofondimenticfr.:LariscossioneinItalia,Germania,Spagna,FranciaeRegnoUnito: un’analisicomparata,FondazioneBrunoVisentini,2015. -5- soprattutto con i Paesi latini, dall’altro si possono individuare alcune divergenze sostanziali. 3.1Leconvergenze Pianoprocedurale InItalia,inFranciaeinSpagnailcontrollosull’attivitàdiriscossioneèaffidatoallaCorte deiConti. Strumentiperprocedereallariscossionecoattiva GlistrumentisonoglistessiintuttiiPaesiconsiderati.Vieneutilizzatoilpignoramento immobiliareemobiliare,ilpignoramentopressoterzicomeidatoridilavoro,oglienti pubblicipensionistici. InItalia,FranciaeSpagnavigeancoral’istitutodelruolocometitoloesecutivo,mentre in Germania e nel Regno Unito è l’accertamento tributario direttamente titolo esecutivo(comeinItaliaperitributimaggiori). IPaesilatinihannolapossibilitàdiintrodurreincisivemisurecautelariadifesadelfisco attraverso l’iscrizione di ipoteche sugli immobili e il fermo amministrativo sugli autoveicoli. Sistemidisospensionedellariscossione Tutti e quattro i Paesi prevedono sistemi di sospensione amministrativa della riscossione,prevedendoanchelapossibilitàdiconcederedilazionedelpagamentodei debiti tributari, tuttavia vi sono divergenze sulle procedure e sui tempi massimi di dilazione. 3.2Ledivergenze Discrezionalitàdell’Agenziafiscale IntuttiiPaesi,trannecheinItalia,siriscontraun’ampiadiscrezionalitàdapartedell’A.F. nel gestire i rapporti con i contribuenti anche nella fase di riscossione. La forte presenza dell’A.F. è tale che quest’ultima può assumere anche discrezionalmente -6- provvedimenti,anchenellafaseesecutiva,chepossonoportareallasospensionedella riscossione non solo se illegittima, ma anche inopportuna. Tutto ciò sembra una conseguenzanaturaledellagestionediriscossionedirettadelleentrate. Procedureperlaconcessionedellasospensionedellariscossione In Italia l’eventuale sospensione dell’azione di riscossione è rimessa alle Commissioni Tributarie, all’Agenzia delle Entrate e da ultimo a Equitalia. Negli altri Paesi la sospensione è demandata alle A.F. che possono esercitarla anche discrezionalmente finoavalutarel’opportunitàstessadell’azione.LaprincipaledifferenzaècheinItaliala sospensione della riscossione può essere concessa dal giudice solo se ricorrono i presuppostilegaliprevisti(ades.l’esistenzadiundannograveeirreparabile),mentre negli altri Paesi la discrezionalità di cui gode l’A.F. può spingersi fino a valutare l’opportunitàomenodellariscossioneancheinassenzadeipresuppostilegali,comead esempioperragionieconomiche,sociali,oincasodiinteressinazionali. Concessionedidilazionidipagamento Anche se in tutti i Paesi è prevista la possibilità di concedere dilazioni di pagamento, profonde differenze con il sistema italiano si riscontrano sui termini, che risultano moltopiùridottineglialtriPaesi.InItaliaèprevistaunarateizzazionedeldebitofinoa 6anni,eventualmenterinnovabili,mentreneglialtriPaesisiosservaunamediadiun anno(faeccezioneilRegnoUnitoincuisipuòarrivarefinoa5anni). Sanzioni Dal punto di vista delle sanzioni le differenze fra l’Italia e gli altri Pesi appaiono più marcate. La sanzione in Italia ammonta al 30% alla quale si aggiungono gli interessi, negli altri Paesi, invece, la sanzione mediamente è pari 10% e, data la sua natura risarcitoria,diregolanonvengonoapplicatigliinteressi. La mancata distinzione fra violazioni gravi e meno gravi, presente nel nostro ordinamento,creaunforteelementodidivergenzaconglialtriPaesi.Diventapertanto necessario uniformare il nostro sistema sanzionatorio a quello dei principali Paesi europei, dove in genere le sanzioni amministrative sono applicate, insieme a quelle -7- penali, solo in casi di reato da evasione (quale la sottrazione fraudolenta di base imponibile) mentre per le violazioni meno gravi viene applicata una sanzione risarcitoria. L’eccessiva criminalizzazione delle violazioni tributarie rappresenta in genereunostacoloalravvedimentooperosodelcontribuente. Aggio InItalial’attivitàdiriscossioneèremunerataconl’aggio(finoal2015erapariall’8%e dal 2016 sarà pari al 6% delle somme da riscuotere). L’aggio è in parte a carico del contribuente se il versamento delle somme avviene entro i termini di pagamento, trascorsi i quali è interamente a carico del contribuente moroso, contrariamente, ad esempio, a quello che avviene in Spagna dove si possono riscontrare delle forme di remunerazione assimilabili all’aggio, ma completamente addebitate all’A.F. e non al contribuente. 3.3Unavalutazionedelsistemaitaliano Dallariformadel2006ilsistemaitalianodiriscossionesièavvicinatonotevolmentea quello dei principali Paesi europei abbandonando il servizio di riscossione affidato a soggettiprivati.Sièpassatiaunsistema,pursempreduale,manelqualeilserviziodi riscossioneèaffidatoadunentepubblicodistintodall’enteimpositore,riconducendo difattol’attivitàdiriscossioneinunasferapubblica. La scelta di un sistema duale puro è anche frutto di un gap culturale che ha sempre contraddistintol’ItaliarispettoaglialtriPaesieuropei.Storicamente,ilvecchiosistema esattorialehaportatoadunanettadistinzionefralafasediapplicazionedeitributiela fase di riscossione, come se il dovere dell’A.F. terminasse con la fase di verifica e di controllo. Tale retaggio culturale fa si che al momento le due fasi vengano ancora percepite dai contribuenti come distinte l’una dall’altra. Solo quando la fase di accertamentoedirecuperosarannopercepitecomeduefasidiunostessoprocessosi potrà dire di aver colmato il gap culturale. Per raggiungere questo obiettivo in un sistema duale come il nostro dovrà quindi diventare fondamentale il ruolo dell’A.F. anche nella fase di riscossione, in quanto l’evasione da riscossione è dannosa per il -8- Paesealparidiquelladaaccertamento. Anche se il sistema duale può risultare per alcuni aspetti più efficiente, in quanto permettediestendereilserviziodiriscossionenonsoloaitributierariali,maanchealle altre numerose entrate provenienti da migliaia di altri enti impositori, si riscontra ancora un notevole divario rispetto ai principali Paesi europei che, se colmato, potrebberenderepiùefficienteilnostrosistema. Come segnalato nella precedente sezione, in Italia i tempi di controllo delle autoliquidazioni e di intrapresa dell’azione esecutiva sono ancora troppo lunghi se comparatiadesempioaquellidiFranciaeRegnoUnito. Differenze notevoli si riscontrano nelle sanzioni, sia per l’ammontare, ma soprattutto perquantoconcerneilcumulofrasanzionieinteressicheappareunapeculiaritàdel tutto italiana. Si potrebbe ad esempio, al pari di quanto avviene in Francia, rendere l’importodellasanzioneprogressivoinfunzionedelritardodipagamentodapartedel contribuentemoroso. Pergarantireunamaggiorcorrettezzaedequilibrioneiconfrontideicontribuenti,l’A.F. dovrebbe collaborare maggiormente con il soggetto affidatario della riscossione. Solamentelapresenzadell’A.F.puògarantireinfasediriscossioneunamaggioretutela perilcontribuenteacausadeipoteridiscrezionalichesolol’A.F.puòavere.Sipensiad esempioalpoterechel’A.F.hanellaconcessionedidilazionidipagamento. La presenza di un sistema duale differenzia l’Italia rispetto agli altri Paesi europei soprattutto per quanto riguarda l’aggio esattoriale. Come descritto nella precedente sezione, la remunerazione dell’attività di riscossione avviene mediante un aggio calcolatocomepercentualedellesommeriscosse.Lasceltadifarricadereintuttooin parte il costo del servizio di riscossione sul contribuente inadempiente o moroso si spiega principalmente sul piano politico e morale, in quanto non è desiderabile far gravare sulla fiscalità generale, quindi su tutti i contribuenti, un costo dovuto all’inadempienzasolodialcuni. -9- 4.L’analisieconomica 4.1Icostidiagenzianelleagenziepubbliche Ilrapportotraunasocietàdiriscossioneel’entepubblicopercontodelqualequesta opera è analizzabile alla luce della teoria sui rapporti di agenzia tra mandante e mandatario.Inquestotipodirelazioneunsoggettoprincipaleconferisceincaricoaun soggettoagentedioperareinsuonome.Secondol’attualeschemaoperativovigentein Italia,l’AgenziadelleEntrate,cioèl’agenziapubblicaincaricatadisvolgereaccertamenti econtrollitributari,affidailserviziodiriscossionesulterritorionazionale(conalcune eccezioni,comelaSicilia)aEquitaliaS.p.A.,ilcuicapitalesocialeèperlamaggiorparte diproprietàdellastessaAgenziadelleEntrate(51%AgenziedelleEntrate,49%INPS). Quindi, l’accertamento e la riscossione in Italia sono incentrati su soggetti diversi portatori dello stesso interesse, tuttavia operanti su basi giuridiche differenti, trattandosidiunsoggettopubbliconelcasodell’AgenziadelleEntrateediunsoggetto didirittoprivatonelcasodiEquitalia.Nonostanteilrapportodicontrollochel’Agenzia delleEntrateesercitasuEquitalia,esisteunaseparazionefunzionalebasatasustrutture organizzativeeoperativeindipendenti.Questaseparazionefunzionaleèfondatasulla diversa natura giuridica delle istituzioni coinvolte, l’una pubblicistica e l’altra privatistica, le quali hanno profonde implicazioni sui rapporti economici che si generanoallorointernoequindisull’efficienzadeiprocessiproduttivideiduesoggetti. La teoria economica sui rapporti tra principale e agente prende spunto dalle diverse finalità dei due soggetti collegate da un risultato operativo. Il risultato operativo è raggiungibileattraversoleazionichel’agentepuòintraprenderepreviaremunerazione da parte del principale. In generale, ad azioni caratterizzate da sforzi maggiori sono collegati risultati operativi maggiori, e a sforzi minori sono collegati risultati operativi minori. Il principale ottiene una maggiore utilità per risultati operativi maggiori. L’agenteottienetuttaviaunadisutilitàdallosforzosostenutonellasuaazione.Pertanto, ilcomportamentoassuntodall’agentedopolastipulazionedelcontrattopotrebbenon essere in linea con quanto il principale si attende qualora la sua azione non fosse direttamente osservabile. Ne consegue che il principale ha la necessità di proporre -10- all’agentedellecondizionicontrattualitalidaindurloacompiereleazionicherisultino ilpiùpossibileconformiallesueaspettative.Ilproblemadelprincipalediventaquindi quello di strutturare una remunerazione incentivante per l’agente finalizzata a condizionarelasceltadellesueazioninellafasediadempimentocontrattuale. Quando l’azione dell’agente (cioè il suo livello di sforzo) è verificabile il problema dei costi di agenzia non si pone, in quanto il livello di sforzo diventa oggetto stesso del contratto. I costi nel rapporto di agenzia emergono invece in presenza di asimmetrie informative,laddove,adesempio,l’azionedell’agentenonsiadirettamenteverificabile e l’unica variabile osservabile dopo la stipulazione del contratto sia il risultato operativo. In un semplice schema principale-agente dove il risultato operativo è connesso allo sforzodell’agenteinmanieraaleatoria,cioènondeterministica,edovel’impossibilità di verificare l’azione intrapresa implica l’esistenza di costi di agenzia, il problema del principale diventa quello di indurre uno sforzo dell’agente tale per cui il risultato operativo sia massimo. Questo si ottiene proponendo all’agente uno schema incentivantebasatosulrisultatoottenuto.Inparticolareilprincipaleidentificaillivello diremunerazione(collegatoalrisultato)talepercuilasuautilitàsiamaggiorequando ilrisultatooperativoèmaggiorerispettoall’utilitàconlaremunerazionecollegataaun risultatooperativoinferiore.Inquestomodosicreaunincentivoperl’agenteadagire nella maniera desiderata. Lo schema incentivante ottimale in questo contesto è caratterizzato dalla variabilità della remunerazione dell’agente in base al risultato. La misuradell’incentivonecessarioperindurreilcorrettolivellodisforzoètantominore quanto maggiore è il collegamento tra lo sforzo profuso dall’agente e risultato ottenuto. La presenza dell’asimmetria informativa ex post determina l’insorgere del cosiddetto azzardomorale,cioèlapossibilitàperl’agentedisforzarsisolosullabasedelleproprie motivazioni. Questa opzione fa sì che il principale organizzi uno schema contrattuale incentivantebasatosuirisultatiottenuti.Tuttavialaremunerazioneincentivanteèpiù costosa rispetto al caso di perfetta informazione. Infatti, qualora l’azione fosse verificabile, oppure il collegamento tra risultato operativo e azione dell’agente fosse -11- deterministico, la remunerazione necessaria per ottenere un certo livello di sforzo sarebbeinferiorerispettoalcasoconasimmetrieinformative. Icostidiagenziaconnessiall’azzardomoraleemergonoindiversiambitidelrapporto tra soggetti preposti alla riscossione e soggetti titolari del gettito escusso. I costi di agenzia emergono all’interno delle imprese coinvolte nei rapporti organizzativi. Ad esempio, tra proprietà e manager possono sorgere costi di agenzia legati all’azzardo morale,comeanchetramanagerelavoratori.Inquestosensolacaratterizzazionedel rapporto di impiego della risorsa (o del gruppo di risorse interessate) è cruciale nel determinare il grado di efficienza nel perseguimento delle finalità di impresa. Ad esempio, la natura pubblica e burocratica di un soggetto con una data finalità può incideresull’efficienzaattraversoicostidiagenzia.Sull’argomentoDixit(1997)analizza i costi di agenzia presenti nelle agenzie pubbliche insorgenti per il fatto di dover risponderecontemporaneamenteapiùentitàsuperiori,comeadesempioilGoverno,il Parlamento,ilpoteregiudiziarioepiùingenerale,inunavisioneeconomicachetenda ainternalizzarelefunzioniobiettivodeglistakeholders,imedia,igruppidipressione, gruppiorganizzatidicittadini. L’operatività di un’agenzia pubblica può caratterizzarsi per la presenza di costi di agenzia come per tutte le imprese di grandi dimensioni. Ad esempio, nelle imprese grandi la presenza di incentivi deboli (cioè non in grado di indurre gli agenti a comportarsi nel modo desiderato) può influire pesantemente sull’efficienza. Ciò che contribuisce nelle grandi imprese a indebolire il legame tra incentivo e sforzo effettivamente profuso è la presenza di più compiti contemporanei che l’impresa si trova a dover gestire. Quindi, laddove il risultato operativo sia più difficilmente misurabile(comeneiprocessidiinnovazione)l’essereunsoggettomultitaskingimplica unaminore“potenza”degliincentivi,equindiunaminoreefficienza. In aggiunta alle problematiche legate alla dimensione d’impresa, un’agenzia pubblica soffre intrinsecamente nella sua organizzazione interna di problemi connessi alla sua natura pubblica. I costi di agenzia in questo caso possono emergere, ad esempio, perché spesso il risultato operativo, cioè l’ammontare di prodotto di una Pubblica Amministrazione, non è facilmente osservabile o quantificabile. Ciò implica -12- l’impossibilità di determinare una relazione sufficientemente stretta tra sforzo dell’agenteerisultatoottenuto,indebolendolapotenzadegliincentivi.Inoltrespessoi servizi della Pubblica Amministrazione non sono sostituti di prodotti di un mercato, pertantogliincentivicollegatiallacompetizionenonsonoapplicabili. Un’agenziapubblicacherispondaapiùdiunsoggettoprincipalesoffreinoltredicosti connessiallamolteplicitàdeisoggettiprincipali.Inquestocasounruolochiaveèsvolto dalla possibilità di coordinare gli interessi dei soggetti principali. Infatti, come evidenzianoBernheimeWhinston(1986),qualoraisoggettiprincipaliabbianodiverse valutazioni sul risultato finale tendono a domandare livelli di impegno diversi alla singolaagenzia,mapoichéquestabasalapropriadecisionesolosullaremunerazione totale che ottiene, indipendentemente dal soggetto da cui la riceve, si creano le premessepercomportamenticompetitivitraprincipaliedipotenzialifree-riding,dove alcuni principali sostengono il costo dell’agenzia in presenza di alcuni beneficiari che non lo fanno. Nel caso delle agenzie pubbliche Dixit (1997) evidenzia come i costi connessi all’azzardo morale emergente dal mancato coordinamento tra soggetti principalisiaanchedipendentedall’attitudinealrischiodeiprincipaliedell’agente.In particolare,unagenteneutralealrischioèingradodineutralizzareglieffettinegativi sull’efficaciadegliincentivi.Laddoveisoggettisianoavversialrischio,talieffettisono inveceamplificati.Ilgradodiamplificazione,inoltre,ètantomaggiorequantopiùaltoè ilnumerodisoggettiprincipali.Questoschemasiadattaalcontestoitaliano,doveuna molteplicità di Enti locali si affianca allo Stato nel servizio di riscossione. Se questo servizio fosse svolto da un soggetto pubblico puro, come l’Agenzia delle Entrate, emergerebbero costi di agenzia aggiuntivi collegati alla presenza di molteplici mandatari. Esistono tuttavia delle misure in grado di mitigare l’insorgere di costi di agenzia nel rapporto tra agenzia pubblica e una pluralità di soggetti pubblici principali. Innanzitutto, la definizione chiara della mission dell’agenzia riduce il numero dei soggetti in grado di influenzarne l’operato. Il mandato “stretto” deve accompagnarsi, secondo Dixit (1997) alla possibilità di implementare procedure di recruitment indipendenti, così da selezionare per il servizio nell’agenzia gli agenti individuali più -13- idonei e motivati. A un livello politico è possibile incoraggiare il coordinamento dei soggettiprincipalimedianteilraggruppamentodelleistanzesimili,cioèprovenientida soggetti con interessi allineati. Risultati simili a quelli di Dixit sono evidenziati, tra gli altri, in Holmstrom e Milgrom (1992) in relazione alla presenza di compiti multipli in un’impresa e da Martimort (1996) con asimmetrie informative ex ante, quindi connotatedaselezioneavversainvecechedaazzardomorale. 4.2Imetodidiraccoltaerarialeconcostidiagenzia L’esistenza di asimmetrie informative connesse con la natura pubblica di un soggetto determina quindi la presenza di costi di agenzia, i quali verrebbero meno in contesti (irrealizzabili) caratterizzati da piena informazione, oppure possono essere mitigati mediante l’adozione di misure istituzionali volte a migliorare il contesto operativo dell’agenzia pubblica. La questione del rapporto tra soggetto pubblico e soggetto esattore può essere analizzata anche sul piano dell’efficienza sociale di un metodo di raccoltadelgettitorispettoallepotenzialialternative.TomaeToma(1991)assumono l’esistenzadicostidiagenziasullabasediquantoevidenziatosopraeanalizzanoilruolo ditalicostineirapportitraGoverno(intesocomeportatoredell’interessepubblico)e soggetti preposti alla raccolta del gettito erariale. Il benessere sociale (collegato con l’ammontaredellaraccoltamaancheconlepreferenzedeicittadinisuqualesiaillivello ottimaleditassazione),inpresenzadicostidiagenziaèinfluenzatodallastrutturadel contratto tra Governo e soggetto esattore. Tale rapporto può configurarsi come un rapportoburocratico(cioèconilGovernocomeprincipaleeun’agenziapubblicacome agente), oppure come un rapporto privatistico. Nel secondo caso gli schemi contrattualisonomoltepliciepossonoprendereinconsiderazioneununicopagamento iniziale al governo (interpretabile come il gettito richiesto all’esattore), lasciando poi facoltà a questo di operare un ammontare discrezionale di controlli ispettivi per accertarel’evasione,conlafinalitàdimassimizzarelasuaspecificafunzioneobiettivo, cioè il profitto. Uno schema alternativo può basarsi sulla remunerazione mediante royalties sul gettito incassato (comprensivo di evasione accertata). In questi due casi (come nel caso di meccanismi misti) l’aggiudicazione al soggetto esattore dovrebbe -14- avvenire con meccanismo d’asta, sulla somma fissa o sulla percentuale di remunerazione. Nell’approccio privatistico basato sull’assegnazione della funzione di esattore mediante meccanismo d’asta, la soluzione più vantaggiosa (da un punto divista dei costi di agenzia) è quella basata sulla somma fissa iniziale garantita al Governo,inquantounavoltaerogata,ilrapportotraesattoreeGovernosiesauriscee non insorgono costi relazionali. La remunerazione dell’esattore in questo caso è collegataall’ammontaredigettitorecuperatoineccessorispettoaquantogarantitoal governo. Nel caso di contratto a royalties invece la possibilità di generare ricavi aggiuntivirispettoalgettitogarantito(attraversoilrecuperodell’evasione)porterebbe ilGovernoadoversosteneredeicostidimonitoraggioperverificarechel’ammontare dichiaratodall’esattorecorrispondaquantoeffettivamenteriscosso. In un modello dove il Governo rappresenta direttamente le preferenze aggregate dei cittadini, l’ammontare di base imponibile emerge da un processo di massimizzazione dell’utilitàdeiconsumatori.QualorailGovernooptiperunapprocciopubblicisticoalla riscossione,stabilisceilvaloredell’aliquotaingradodimassimizzarel’utilitàaggregata dato il gettito desiderato dagli elettori. Insieme all’aliquota il Governo determina il livellodiinvestigazioneottimale,cioèlaprobabilitàdiaccertarebaseimponibileevasa aseguitodiindagini.Ilcostodellaraccoltatuttaviaincorporaicostidiagenziaderivanti dall’essere un’entità burocratica. Oltre ai costi di agenzia, Moene (1986) evidenzia come le entità economiche burocratiche tendano a usare tecnologie produttive non volteaminimizzareicostiafrontediuncontrolloefficacesullivellodiinvestigazione effettivamenteimplementato.Ciòfasìcheaicostitecnicidellaraccoltasiaggiungano deicosticollegatialleinefficienzeemergentiperasimmetrieinformativeeperlanatura pubblicadelsoggettoincaricato,cheincludonoicostidimonitoraggio(alternativiagli incentivi contro l’azzardo morale) e i costi aggiuntivi di inefficienza intrinseca alla naturapubblicasuggeritidaMoene(1986). Qualoral’approcciosiaprivatistico,basatoquindisuunesattoreprivatocheattraverso un meccanismo d’asta si garantisce la possibilità di esigere i tributi dai contribuenti, i costi aggiuntivi dovuti a inefficienza intrinseca vengono meno. Anche i costi di monitoraggiovengonomeno,inquantoilrapportocontrattualetraprincipaleeagente -15- si esaurisce al pagamento della cifra risultante dall’asta di aggiudicazione. In questo tipo di contratto il Governo determina, tramite meccanismo d’asta il livello di gettito garantito,erogatocomesommafissaindipendentedalrisultatooperativodell’esattore. Traiparametridelcontrattopuòessereinclusoillivellodellasanzionecomminatain casodiaccertamentodievasione.Quellochenonpuòesseredeterminatoexante,a menodinonincorrereinulterioricostidimonitoraggio(odiunoschemaincentivante) a carico del principale è il grado di attività investigativa contro l’evasione, cioè la probabilità che la base imponibile occultata venga identificata. Ne consegue che, sebbeneicosticonnessiallaraccoltanelcasodiesazioneprivatasianoinferioririspetto all’esazionepubblica,questasoluzionenonènecessariamenteottimaledaunpuntodi vistasociale.Occorreconsiderare,infatti,cheinuncontestodovelapressionefiscaleè determinata dalla volontà dei rappresentati, non solo l’aliquota sulla base imponibile viene determinata in maniera socialmente ottimale (cioè in maniera conforme alle preferenze dei cittadini) e compatibile con il valore atteso della base imponibile ottimaledadichiarare,maancheillivellodiattivitàinvestigativa,cioèlaprobabilitàdi essere sanzionati per unità di base imponibile evasa. Nel caso di esattore completamenteprivato,amenodiidentificaretaleprobabilitàalivellocontrattualecon il Governo (a fronte di perdite di benessere per i maggiori costi di agenzia) il comportamento dell’agente sarebbe sicuramente quello di scegliere il livello di investigazionepiùconfacenteaisuoipropriobiettivi(secondo,cioè,lamassimizzazione della sua remunerazione). In particolare, l’esattore privato tende a investigare con un’intensità superiore a quella ottimale da un punto di vista sociale, in quanto non internalizzalaperditadibenesseredeicittadiniderivantedaunamaggioreprobabilità di essere sanzionati. Tale perdita di benessere si verifica perché una probabilità maggiore implica un valore atteso del gettito superiore. Pertanto, se viene fissato un valoreottimaledelgettitoperunadataprobabilitàdiesseresanzionati,aumentaretale probabilitàequivaleaimporreungettitomaggiore. Sullabasedell’analisideidueapproccialternativièrazionalmentepossibileaffermare che non esiste a priori una soluzione dominante. L’approccio più adeguato dipende dallefunzionispecificheutilizzatee,inparticolare,dall’ammontaredeicostidiagenzia -16- e dalle inefficienze intrinseche. Tuttavia, è possibile affermare che qualora i costi collegati all’azzardo morale e all’inefficienza intrinseca dell’apparato burocratico fossero azzerati, il benessere sociale sarebbe più alto con un approccio pubblicistico piuttostocheconunoprivatistico.Verrebberoinfattimenolefontidimaggiorcostoa frontediunlivellodiinvestigazionealdisopradiquellosocialmenteaccettato,tipico dell’approccioprivatistico. -17- 5.Conclusioni L’analisi economica e l’analisi comparata consentono di affermare che il sistema di riscossione italiano negli ultimi anni si è notevolmente allineato a quello degli altri Paesi europei. Tuttavia si riscontrano ampi margini di miglioramento che potrebbero rendereilnostrosistemapiùefficiente. La letteratura sull’argomento evidenzia come l’operatività dei soggetti pubblici sia intrinsecamente condizionata dalla presenza di costi di agenzia e di inefficienza. Tali costi sono propri di ogni agenzia pubblica, cioè che operi secondo forme di diritto pubblicistico.Datal’esistenzaditalicosti,sièaltresìdimostrabilechesottoparticolari condizioni, un approccio alla raccolta che preveda forme di partecipazione mista tra pubblicoeprivatosiapiùdesiderabileinterminidibenesseresocialerispettoaforme purepubblicheoprivate. I risultati analitici presentati nel paragrafo 4.1 sono quindi significativi e indicano un percorsoperrenderelaraccoltadellatassazionepiùefficienteeconformeallavolontà deicontribuenti.Sealcunefontidicostoaggiuntivorispettoallasoluzioneprivatistica risiedono nella natura pubblica del soggetto, eliminando questa vengono meno le inefficienzeevidenziateinMoene(1986).Unsoggettodidirittoprivatononsoffrirebbe della sotto-produzione tipica dell’impresa pubblica. Per quanto riguarda i costi di agenzia, in assenza di schemi incentivanti (e di remunerazioni basate sui risultati, difficilmenteapplicabiliinuncontestoconlavoroprevalentementedipendente)icosti di monitoraggio sono azzerati se il principale (soggetto pubblico) è in grado di osservare e condizionare dall’interno le decisioni operative dell’agente. Una forma in cui questo può realizzarsi è la partecipazione pubblica a una società di diritto privato chesioccupidiriscossione. L’analisi economica ha evidenziato che la scelta di un sistema duale può portare dei benefici in termini di efficienza nella riscossione e può rappresentare un valido strumento di lotta all’evasione, tuttavia dall’analisi comparata emerge che in Italia l’enteimpositoreunavoltaconsegnatoilruoloall’agentedellariscossioneassumeun profilodeltuttodefilatofacendopercepirealcontribuentelefasidiaccertamentoedi -18- riscossionecomeduefasideltuttodistinte. Riteniamochelapresenzadell’enteimpositoreanchenellafasedellariscossionesiadi fondamentaleimportanzaperfarsichepossanoessereintrapreseinmodopiùsnello azioni a tutela del contribuente e per ridurre il gap culturale che ancora è presente rispetto agli altri Paesi europei. Ciò consentirebbe anche di ridurre notevolmente i tempicheintercorronofral’accertamentodeldebitotributarioel’iniziodell’attivitàdi riscossione, tempi che al momento sono molto lunghi e non confrontabili con quelli deglialtriPaesieuropei.Inalternativasipotrebbeconcedereunamaggioreautonomia decisionaleall’Agentedellariscossionesoprattuttoperquantoriguardal’opportunitào menodiriscuotesommedipiccoloimportoperlequaliicostidiriscossionesuperano lesommedaincassareechespessohannoancheunimpattosocialepunitivo. Alla luce dei risultati emersi dalla ricerca riteniamo che una maggiore efficienza nel serviziodiriscossioneedunmaggiorequilibrioedequitàneiconfrontideicontribuenti possonoessereraggiuntiattraversoleseguentiproposte: • pur mantenendo l’attuale sistema duale è auspicabile che il Ministero dell’EconomiaedelleFinanzeesercitiinmodopiùincisivoilpoterediindirizzoe dicontrolloversoglientiimpositorieversol’agentedellariscossioneinmodo darenderepiùefficientiedequelefasidiaccertamentoediriscossione; • prevedere una maggiore presenza degli enti impositori, con particolare riferimentoall’AgenziadelleEntrate,anchenellafasediriscossioneconcompiti di garanzia verso i contribuenti e di indirizzo per l’agente della riscossione tramiteunavalutazionedeicreditidaporreinriscossionealfinediindividuare quelliamaggiorrischiosuiqualiattivaredellemisurecautelari; • per recuperare i rapporti con il contribuente riteniamo che l’Agente della riscossione,oltreatutelareilcredito,possasvolgereanchefunzioniditutordei contribuentifornendoadesempioassistenzanellagestionedelcontenziosocon l’enteimpositoreenell’istruzionedeiricorsiallevariecommissioni; • aifinidellariduzionedeicostidiagenziasarebbeopportunomigliorareisistemi di comunicazione fra l’agente e tutti gli enti impositori creando ad esempio -19- un’apposita banca dati in grado di identificare la situazione patrimoniale e reddituale dei contribuenti e dei loro eventuali debiti verso le varie amministrazioni. In tal modo si ridurrebbero le possibilità di emettere cartelle esattorialierrate; • prevedere forme di controllo dell’operatività della riscossione in termini qualitativi,attraversoadesempiocontrollisullosvolgimentodelleproceduree sulrispettodellenorme; • sarebbe opportuno dare la possibilità ai contribuenti inadempienti di prestare opportune garanzie in sostituzione delle usuali misure cautelari attualmente applicate; • sarebbeopportunoconcederemaggioriflessibilitàdipagamentoperleaziende cheeffettuanoinvestimentinelterritorio,oassumanonuovopersonale; • sarebbe opportuno, soprattutto per quanto riguarda i tributi locali, prevedere forme alternative di pagamento quali ad esempio lo svolgimento di lavori socialmenteutili; • garantireilserviziodiriscossionenonsoloall’AgenziadelleEntrate,maanchea tutti gli altri numerosi enti impositori in modo da permettere un concreto accorciamentodeitempidiriscossioneeconsentireall’agentedellariscossione unavisionecompletadellasituazionedebitoriadelcontribuente; • sarebbe opportuno allineare il sistema sanzionatorio a quello dei principali Paesi europei, rendendo ad esempio le sanzioni progressive in funzione del ritardo del pagamento, e in ogni modo dare alla sanzione una funzione risarcitoria,quindisostitutivaoalternativaall’applicazionedegliinteressi. -20- Bibliografia AA.VV. (2015) La riscossione in Italia, Germania, Spagna, Francia e Regno Unito: un’analisicomparata,FondazioneBrunoVisentini. Bernheim, B. Douglas and Whinston, Michael D., (1986). "Common Agency," Econometrica,vol.54(4),pages923-42,July. Dixit, Avinash, (1997). "Power of Incentives in Private versus Public Organizations," AmericanEconomicReview,vol.87(2),pages378-82,May. Holmstrom, Bengt and Milgrom, Paul, (1991). "Multitask Principal-Agent Analyses: Incentive Contracts, Asset Ownership, and Job Design," Journal of Law, Economics andOrganization,vol.7(0),pages24-52,SpecialI. David Martimort, 1996. "Exclusive Dealing, Common Agency, and Multiprincipals IncentiveTheory,"RANDJournalofEconomics,vol.27(1),pages1-19,Spring. Moene, Karl O., (1986). "Types of bureaucratic interaction," Journal of Public Economics,vol.29(3),pages333-345,April. Toma, Eugenia Froedge and Toma, Mark, (1992). "Tax Collection with Agency Costs: Private Contracting or Government Bureaucrats?," Economica, vol. 59(233), pages 107-20,February. -21-