Progetto Meta 2006
DiBA – sez. Patologia vegetale
Responsabile dei rilievi: Paolo Capretti
Report dei rilievi effettuati nel territorio di competenza
della Comunità Montana del Mugello
a cura di Matteo Feducci, Michele Squarcini, Paolo Capretti
Aspetti generali
A partire dal mese di settembre 2006 sono stati svolti una serie di rilievi localizzati in una vasta
porzione di territorio gestito dalla Comunità Montana del Mugello.
I rilievi sono stati curati dai rilevatori Matteo Feducci e Michele Squarcini in punti già presenti
nella rete META e che erano stati già visitati in passato in occasione del sottoprogetto
TAV/Mugello 2005.
La specie forestale presente nei punti è il castagno. L’indirizzo colturale nelle aree è quasi
esclusivamente quello del soprasuolo a castagneto da frutto (fanno eccezione i punti FI147 e
FI148).
Le aree visitate sono state 20 ed in esse sono stati condotti rilievi con la già consolidata
metodologia META, per verificare la presenza-assenza o l’aumento-decremento delle due
principali avversità fungine della specie forestale: Cryphonectria parasitica agente del cancro
corticale del castagno e Phytophthora cambivora responsabile del fenomeno del mal
dell’inchiostro.
Risultati dei rilievi
Dai rilievi effettuati nelle 20 aree emerge una certa eterogeneità nella diffusione di entrambi i
patogeni considerati.
La presenza del cancro del castagno risulta diffusa su tutte le 20 aree. Nel complesso la malattia
non desta eccessive preoccupazioni dato che in tutte la aree il fungo sembra ormai in equilibrio
con l’ambiente grazie alla diffusione della forma ipovirulenta del patogeno. In alcune aree
tuttavia (FI157 e FI162), il numero di piante con presenza di cancro normale è ancora prevalente
sul totale delle piante infette censite nei 400 m² del rilievo.
Tutti i castanicoltori hanno confermato che i danni da Cryphonectria parasitica siano ormai in
regresso dato che la forma ipovirulenta è ormai ampiamente diffusa nei soprasuoli mugellani. Si
osservano per lo più disseccamenti ormai datati di ampie porzioni di chioma in corrispondenza di
piante vetuste di grosse dimensioni avvenute probabilmente in tempi remoti. Sulle branche
giovani e sulle porzioni scampate ai vecchi attacchi è quasi sempre presente la forma ipovirulenta
che non reca danno alla pianta né alla produzione. In molti casi le piante sono state potate e
ripulite dai vecchi seccumi, come confermato da alcuni colloqui con i proprietari e non hanno più
ripresentato disseccamenti vistosi legati alla forma virulenta del fungo.
La conferma del regresso della malattia (assenza della forma virulenta del fungo) si è manifestata
particolarmente nei punti FI147, FI159 e FI161 in queste aree il patogeno provoca comunque
infezioni e cancri atipici associati alla sua forma ipovirulenta.
In tutte le altre aree, ad eccezione di FI155 e FI165, dove non si riscontrano piante infette dalla
sola forma ipovirulenta, sono presenti allo stesso tempo tutte le casistiche del rilievo.
Come già detto sopra tuttavia la situazione delle stazioni non sembra grave dato che la presenza
della forma virulenta del fungo è sempre da imputarsi ad attacchi non recenti e la sua diffusione
trova un ostacolo nella presenza della forma ipovirulenta.
A margine dei rilievi si è notato la malattia desta ancora preoccupazione nel caso degli innesti. In
generale i castanicoltori impiegano dei biomastici che garantiscono buoni risultati. Solo in rari
casi, per stessa ammissione dei proprietari, gl’innesti sono falliti a causa del cancro, per scarse
precauzioni o errori nell’esecuzione.
2
La presenza di Phytophthora cambivora è stata rilevata, confermando i dati del 2005, in 9
delle 20 aree monitorate. In alcune aree (FI147, FI150, FI159 e FI164), la percentuale di infezione
supera il 25% delle piante presenti su 400 m² con un numero di piante colpite che varia da 2 a 10
su una media di 22 castagni per area.
Aggiungendo a questo dato quello che deriva dalla ricognizioni effettuate nei soprasuoli adiacenti
ai suddetti punti di rilievo ( altre 2 aree con il mal dell’inchiostro – Tab. 2 ) , il fenomeno è esteso.
Dalle ricognizioni in loco sono emersi aspetti che riguardano la coltivazione del castagno e in
particolare:
- la preoccupazione dei proprietari nei confronti di questa avversità. Qualcuno ha espresso una
certa volontà di voler progressivamente abbandonare tale coltura, data la scarsa resa economica,
la mancanza di mano d’opera e il pericolo della perdita di un ingente numero di piante per il
patogeno. Questa tendenza è già stata praticata nella stazione FI148 dove non esiste più il
castagneto, dato che il proprietario, soprattutto per la difficoltà delle operazioni di raccolta per
l’elevata pendenza in proporzione alla resa ottenuta, ha preferito eliminare i castagni e favorire le
specie quercine per ricavare legna da ardere.
- l’effetto migliorativo del pascolo nei confronti della presenza del mal dell’inchiostro. Si è
osservato un miglioramento delle piante colpite, confermando le ipotesi di Turchetti, che la
presenza di pascolo ha in qualche modo fatto diminuire l’incidenza dei danni da Phytophthora
cambivora.
- l’attenzione dei coltivatori nei confronti della presenza della malattia. In quasi tutte le aree, i
proprietari, una volta individuata la pianta morta a causa del patogeno, provvedono
tempestivamente alla sua eliminazione e abbruciamento e concentrano le loro attenzioni sulle
piante vicine.
Una situazione degna di nota è quella presente nell’area FI157 (figura 1) dove la malattia si
concentra sulle piante presenti in un impluvio ma è anche diffusa nei castagneti da frutto vicini,
ma non contigui all’area, che giacciono sulla stessa pendice. In questa area sebbene l’incidenza
registrata sia inferiore alla media, il numero di piante morte è piuttosto elevato. Difatti si
registrano su 24 piante presenti su 400 m² : 4 piante colpite (c.a. 16%) e 8 piante morte.
3
Figura 1: Panoramica del castagneto monitorato nel punto FI157
Altro situazione interessante è stata riscontrata nell’area corrispondente al punto FI164 dove il
numero di piante infette e il conseguente valore percentuale è piuttosto elevato. Il castagneto è
posizionato in cima ad una lieve pendice dove alla base scorre un impluvio realizzato per la
raccolta delle acque dai campi coltivati limitrofi.
L’area è recintata e confinante con un centro per il trekking a cavallo (equitrekking). I pascoli
dove vengono tenuti i cavalli sono saltuariamente innaffiati e nelle vicinanze ci sono numerosi
punti di raccolta per l’acqua. Nel complesso la zona è piuttosto umida ed infatti il castagneto
sembra risentirne, presentandosi con numerose piante secche o in fase di sofferenza per il
patogeno.
Il proprietario, per altro molto competente in materia castanicola sotto tutti i punti di vista e ben
informato sulle problematiche che affliggono la specie, ci informa che nei 2 ha di castagneto da
frutto circa 30 piante sono affette da Phytophthora cambivora.
4
In effetti dalla ricognizione effettuata l’area presenta numerosi soggetti con microfillia, foglie
accartocciate e/o intristite e ricci di piccole dimensioni sebbene le piante morte siano in numero
poco elevato merito delle assidue cure dei proprietari (figure 2 - 4).
Figura 2
Figura 3
5
Figura 4
Da segnalare inoltre nell’area FI150 una significativa presenza di Cydia splendana che, a detta
del personale presente in loco attivo nella raccolta, non era invece altrettanto massiva nell’anno
precedente (raccolta 2005).
Effettuando un conteggio speditivo dei frutti presenti a terra si stima che 3-4 castagne su 10 siano
pesantemente compromesse dalle escavazioni dell’insetto, ipotizzando così una perdita tra 3040% della raccolta.
6
Cancro corticale del castagno - Cryphonectria parasitica
Punto META
FI146
FI147
FI149
FI150
FI151
FI152
FI153
FI154
FI155
FI156
FI157
FI158
FI159
FI160
FI161
FI162
FI163
FI164
FI165
Tot Piante
nell’area
Tot piante
infette
nell’area
% Piante
infette
22
22
20
26
26
21
14
19
18
21
19
25
16
24
16
21
35
35
18
12
15
20
18
23
21
8
13
16
16
12
19
12
19
10
15
18
18
8
55
68
100
69
88
100
57
68
89
76
63
76
75
79
63
71
51
51
44
% Piante infette con % Piante infette con
% Piante infette con
cancro normale
cancro atipico
entrambi i tipi di cancro
14
0
35
4
12
10
29
26
44
14
53
8
0
17
0
43
9
9
11
9
50
20
50
54
48
7
26
0
5
5
56
44
38
38
5
31
31
33
32
18
45
15
23
43
21
16
44
57
5
12
31
25
25
24
11
11
0
Tabella 1 Dati raccolti nelle aree del Mugello per il patogeno Cryphonectria parasitica nell’anno 2006
Mal dell’inchiostro - Phytophthora cambivora
Punto META
FI146
FI147
FI149
FI150
FI151
FI152
FI153
FI154
FI155
FI156
FI157
FI158
FI159
FI160
FI161
FI162
FI163
FI164
FI165
Totale piante nell’area
Piante infette nell’area
% Piante infette
nell’area
Piante infette ad ha
(dato calcolato non rilevato)
22
22
20
25
26
21
14
19
20
21
24
25
20
24
16
21
21
35
18
2
6
4
8
0
0
0
0*
0
0
4
0*
6
4
2
0
0
10
0
9
27
20
32
0
0
0
0
0
0
17
0
30
17
13
0
0
29
0
50
150
100
200
0
0
0
0
0
0
100
0
150
100
50
0
0
250
0
* Presenza di Phytophthora cambivora nelle vicinanze dell’area.
Tabella 2 Dati raccolti nelle aree del Mugello per il patogeno Phytophthora cambivora nell’anno 2006
8
Conclusioni
Le stazioni visitate sono molto dissimili tra loro per tutti i parametri stazionali convenzionalmente
considerati in selvicoltura. Le esposizioni, le quote, la matrice del suolo, il numero di piante ad
ha, nonché la sua profondità sono estremamente difformi per cui a niente vale un discorso
generale. Soltanto il parametro pendenza può essere considerato piuttosto uniforme, dato che tutti
i soprasuoli sono localizzati su pendici con valori superiori al 50%.
Meritano invece attenzione le cure rivolte alle piante e le informazioni reperite presso i proprietari
che sono stati incontrati in quasi tutte le aree dato che nei mesi dei rilievi si svolgeva
contemporaneamente la raccolta del frutto. In alcune aree, è stata osservata l’abitudine di
raccogliere i ricci e la ramaglia secca stroncata a causa del vento, sotto le piante di castagno per
poi procedere all’incenerimento del materiale per mantenere il terreno sgombro da ostacoli nella
raccolta. Si è osservato che questi fuochi possono causare dei danni e talvolta interessare anche
porzioni del colletto della pianta e la parte basale del fusto. Se da un lato si può considerare
questa norma come preventiva nei confronti di Phytophthora cambivora, patogeno esigente in
umidità, dall’altro si è constatato come frequentemente tronco e colletto abbiano riportato
notevoli danni e ci chiediamo dove sia il confine tra i benefici e gli svantaggi di tale pratica
colturale.
Si è osservato che la presenza di Phytophthora cambivora varia da stazione a stazione passando
da soprasuoli in cui è totalmente assente ad altri dove invece ogni anno uccide per lo meno un
individuo. Le stazioni più vicine a zone umide confermano il dato ormai noto in letteratura, ossia
che sono più soggette alla presenza e diffusione di Phytophthora cambivora mentre quelle più a
solatio o comunque più asciutte sono meno interessate dall’attacco del patogeno. Nella tabella 2 si
è voluto calcolare quale potrebbe essere il valore delle piante malate ad ha considerando i sesti
d’impianto presenti nei relativi soprasuoli. Tali valori sono inferiori nella realtà e la diffusione del
fenomeno nelle stazioni si localizza in alcune zone ed è invece pressoché assente in altre.
Dai rilievi effettuati non si rilevano situazioni catastrofiche o particolarmente allarmanti nei
soprasuoli monitorati, tuttavia si ritiene opportuno continuare ad effettuare saltuariamente
controlli nelle aree interessate da Phytophthora cambivora al fine di valutarne la possibile
ulteriore diffusione e approntare le misure di contenimento possibili.
A nostro avviso sarà opportuno continuare l’attività di monitoraggio nelle zone castanicole dove
l’attività di raccolta si concentra maggiormente e nelle aree in cui ad oggi si sia rilevato un tasso
di infezione consistente. Tale attività ci permetterà da un lato di fornire le modalità di un possibile
intervento alle popolazioni locali secondo le finalità del progetto di monitoraggio, dall’altro di
continuare a raccogliere dati utili ad una maggior comprensione delle modalità di diffusione del
patogeno.
Considerando i parassiti animali si suggerisce che l’area FI150 interessata da Cydia splendana
debba essere nuovamente visitata in futuro per verificare se l’insetto sia in fase di esplosione
demografica o meno. In base ai riscontri effettuati sarà così possibile intervenire di conseguenza.
Si deve inoltre aggiungere, come ultima considerazione, che in nessuna delle aree monitorate si è
riscontrata la presenza del temuto imenottero cinipide galligeno del castagno Dryocosmus
kuriphilus.
Nota aggiuntiva
Dal confronto tra i rilievi effettuati negli anni 2005 e 2006, riassunti nelle tabelle 3 e 4 di seguito
allegate, si può osservare come i valori percentuali delle piante infette possano risultare
discordanti tra di loro.
Tali discrepanze sono dovute a vari fattori:
1. Nel caso del cancro corticale del castagno nella forma virulenta si deve sottolineare, come
già precedentemente accennato, che molti soprasuoli sono stati potati e ripuliti delle
branche morte, che erano tali proprio a causa del patogeno, per stessa ammissione dei
proprietari. L’eliminazione di questo materiale fa variare di anno in anno il numero di
piante rilevate con la forma virulenta del fungo e quindi la percentuale di infezione
corrispondente.
2. Per quanto riguarda invece i valori legati al mal dell’inchiostro si deve registrare
l’abbattimento e anche talvolta il crollo di alcuni individui morti proprio a causa del
patogeno con conseguente variazione del dato.
3. Il punto monitorato di anno in anno risulta sempre lo stesso, ma poiché le piante non
vengono segnate, il conteggio ed il censimento dei castagni oggetto del rilievo può
leggermente differire da quello dell’anno precedente. Inoltre la precisione del ricevitore
GPS e le stesse indicazioni per il raggiungimento dei punti di rilievo non permettono di
individuare in modo esatto la stessa area di 400 m2 dove si sono svolti i rilievi l’anno
precedente.
4. In seguito alle recenti perplessità emerse sulle spazializzazioni prodotte per i rilievi
dell’anno 2005 si è provveduto a ricalibrare alcuni aspetti del metodo di rilievo per i
castagneti da frutto al fine di migliorare l’attendibilità del dato prodotto.
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Cancro corticale del castagno - Cryphonectria parasitica confronto 2005 - 2006
Totale
Totale
piante
piante
censite censite
nell’area nell’area
nel 2005 nel 2006
TOTALE
368
418
Valori %
Totale
piante
infette
rilevate
nel 2005
Totale
piante
infette
rilevate
nel 2006
Totale
piante con
cancro
normale
rilevate nel
2005
Totale
Totale
Totale
Totale piante Totale piante
piante con piante con piante con con entrambi con entrambi
cancro
cancro
cancro
i tipi di
i tipi di
normale
atipico
atipico
cancro
cancro
rilevate nel rilevate nel rilevate nel rilevate nel
rilevate nel
2006
2005
2006
2005
2006
306
293
208
69
67
127
28
97
83
70
68
24
22
43
9
33
Tabella 3 Confronto dei dati per il patogeno Cryphonectria parasitica degli anni 2005/2006
Mal dell’inchiostro - Phytophthora cambivora confronto 2005 - 2006
TOTALE
Valori %
Totale piante censite
nell’area nel 2005
Totale piante censite
nell’area nel 2006
Totale piante infette
rilevate nel 2005
Totale piante infette
rilevate nel 2006
313
414
50
46
16
11
Tabella 4 Confronto dei dati per il patogeno Phytophthora cambivora nell’anno 2005/2006