Riduzione dei costi nell`ambiente di database Oracle

Guida alle best practice
Riduzione dei costi dell'ambiente
di database Oracle
Best practice per il data center di oggi
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Vi piacerebbe ridurre i costi di esecuzione dei database Oracle e al tempo stesso migliorarne
le prestazioni? Quali sarebbero i vantaggi per la vostra azienda e le vostre operazioni IT?
I database Oracle svolgono un ruolo critico in molte aziende. Sono motori che gestiscono le
transazioni online (OLTP) e le applicazioni di elaborazione analitica online (OLAP), la linfa vitale
del business. Tali database creano anche problematiche uniche per i responsabili IT incaricati di
migliorare la produttività e generare nuove opportunità di profitto, riducendo al tempo stesso i costi.
Problematiche dei responsabili IT
I database Oracle sono un elemento mission-critical per il business. Sono indispensabili, ma possono
essere anche costosi e difficili da gestire. Con il rapido aumento dei volumi di dati aziendali, negli
ambienti Oracle stanno emergendo numerose problematiche per i responsabili IT:
•Espansione dei database: con l'aumento dei volumi di dati, l'ambiente Oracle diventa sempre
più complesso e difficile da gestire. Gli studi dimostrano che molti clienti acquistano licenze
Oracle in eccesso.
•Costi elevati: i costi di licenza e supporto Oracle consumano una percentuale eccessiva del
budget IT, limitando le risorse disponibili per promuovere l'innovazione. La gestione delle
licenze Oracle può essere inutilmente complessa e i controlli di tali licenze generano spesso
disservizi e rivelano costi imprevisti.
•Implementazione: carichi di lavoro ottimizzati per un design scalabile in verticale possono essere
implementati con un'architettura scalabile in orizzontale, che limita le prestazioni e al tempo stesso
impone l'utilizzo di costosi cluster Oracle Real Application Clusters (RAC). Il tempo e il lavoro richiesti da
queste implementazioni complesse riducono il valore netto delle soluzioni Oracle.
•Dipendenza da Oracle: la dipendenza totale dall'ecosistema Oracle è costosa e limita la
possibilità di sfruttare altri prodotti e tecnologie.
Molte aziende eseguono i prodotti Oracle su UNIX® o sulla distribuzione di Linux® proprietaria di Oracle,
aumentando ulteriormente i costi di manutenzione e di espansione di tali implementazioni. In molti casi,
l'infrastruttura Oracle esistente è obsoleta, e questo aumenta la pressione sull'IT, che deve trovare soluzioni
creative per gestire volumi di dati e transazioni in continuo aumento, oltre ad accordi sui livelli di servizio
(SLA) sempre più esigenti. CIO e vicepresidenti di infrastruttura devono rispondere a domande difficili:
•Cosa possiamo fare per ridurre il costo dei database Oracle senza ridurre i livelli di servizio?
•Possiamo sostenere la crescita senza aumentare costi e complessità?
•Come possiamo massimizzare il valore assoluto dall’investimento in prodotti Oracle?
•Come possiamo supportare le iniziative aziendali di passaggio alle piattaforme Linux standard di settore?
•Qual è la tecnologia di virtualizzazione ottimale per l'ambiente Oracle in uso?
Per rispondere a queste domande, occorre partire dall'ecosistema Oracle.
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Ecosistema di database Oracle
Oracle promuove la creazione di un ecosistema chiuso, formato da cinque componenti chiave,
ovvero: Oracle Database, Oracle RAC, Oracle Linux, Oracle VM Server e hardware Oracle
Exadata. Anche se i prodotti Oracle possono essere eseguiti su una vasta gamma di sistemi
hardware UNIX o Linux, Oracle promuove l'adozione di un approccio proprietario.
Oracle Database è il database relazionale più diffuso al mondo ed è supportato dalla maggior
parte delle piattaforme di elaborazione. L'ultima versione, Oracle Database 12c, offre la
possibilità di creare un’architettura multi-tenant che permette il consolidamento dei database
e fornisce funzionalità di elaborazione dati in-memory per supportare le analisi in tempo reale.
Oracle RAC
Esempio di calcolo dei costi di RAC:
con uno sconto del 50%, il costo di RAC
su un sistema Exadata X5-2 dotato di
funzionalità complete è di 1,6 milioni di
dollari, a cui occorre aggiungere il 22%
(350.000 dollari) per i costi di supporto
annuali. Inoltre, per molti carichi di lavoro
i clienti sono costretti ad acquistare
ulteriori licenze per processore al fine di
supportare l'overhead del clustering RAC.
Oracle RAC consente di organizzare i server in cluster scalabili in orizzontale e offre
funzionalità di failover quasi in tempo reale per Oracle Database. RAC aumenta la complessità
dell'ambiente Oracle e, anche con i forti sconti offerti da Oracle, può aumentare il costo delle
licenze base di quasi il 50%. Inoltre, il clustering RAC aumenta l'overhead e questo impone
l'aggiunta di ulteriori core di CPU (e licenze) al processo, determinando un notevole aumento
dei costi di licenza e supporto.
Il business case Oracle per RAC è incentrato sulle caratteristiche di scalabilità orizzontale e sul
costo totale di proprietà (TCO, Total Cost Of Ownership). In passato, quando non esistevano
i potenti server x86 e l'unica opzione scalabile in verticale era costituita dal costoso
hardware UNIX, questo business case era perfettamente logico. Il costo elevato di RAC era
compensato dal costo ridotto dei piccoli server x86 scalabili in orizzontale, che permettevano
di risparmiare rispetto alle opzioni UNIX, e l'utilizzo di RAC permetteva di risolvere i problemi
RAS del sistema operativo Linux. Oggi, con la disponibilità di economici server x86 scalabili in
verticale e la maturità dell'ecosistema Linux, le dinamiche del business case sono cambiate,
trasformando RAC nella soluzione a un problema che ormai non esiste più.
Exadata
Exadata è una piattaforma di elaborazione e storage scalabile in orizzontale, espressamente
progettata e venduta da Oracle per l'esecuzione dei suoi prodotti di database. Questa sinergia
offre alcuni vantaggi, ma presenta anche diversi svantaggi evidenti, quali:
•Il costo del software e del supporto di Exadata, aggiunto al prezzo di acquisto dell'hardware
Exadata, è enorme (include RAC, che è necessario per supportare l'architettura scalabile in
orizzontale di Exadata).
Un rack completo di storage Exadata
può costare altri 2,24 milioni di dollari in
licenze e circa 500.000 dollari in supporto
annuale.
•Exadata utilizza un'architettura inflessibile con blocchi costitutivi predefiniti. Questo
può determinare un aumento eccessivo del numero di core e dei costi di licenza, oltre a
richiedere una maggiore quantità di spazio fisico. Anche se i modelli più recenti di Exadata
offrono maggiore flessibilità di configurazione rispetto ai primi modelli, un'installazione
Exadata da un quarto di rack occupa comunque lo stesso spazio di un rack completo nel
data center.
•Questa strategia non permette al cliente di sfruttare gli investimenti già effettuati
nell'infrastruttura di storage, perché impone l'utilizzo di sistemi Oracle Exadata Storage
Server. Oltre a sostenere il costo dell'hardware di storage, è necessario acquistare le licenze
per Exadata Storage Server Software, che vengono vendute a livello di dispositivo di
storage, determinando un aumento esponenziale dei costi.
•La gestione di più nodi Oracle RAC aumenta la complessità.
•Esistono limitazioni di memoria che impediscono l'implementazione delle analisi in-memory
e in tempo reale per Oracle Database.
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Gestione delle licenze Oracle
Nella maggior parte degli ambienti aziendali, Oracle Database Enterprise Edition e Oracle RAC
vengono concessi in licenza a livello di core di processore, applicando un fattore di ponderazione
(denominato Core Factor) ai diversi modelli di core di processore. Ad esempio, un processore
IBM POWER6 o successivo presenta un Core Factor di 1,0, mentre un processore Intel® Xeon®
presenta un Core Factor di 0,5. Il costo della licenza viene calcolato come segue:
Numero di processori * Core Factor * prezzo per core = costo di licenza
In pratica, questo significa che il costo di licenza di un core di processore Intel Xeon è la metà di
quello della stessa licenza per un core IBM POWER6, 7 o 8. Quando si valuta l'espansione o la
modernizzazione di un ambiente Oracle, è importante comprendere che la scelta del processore
influisce direttamente e significativamente sui costi di licenza e manutenzione. I costi di manutenzione
annuali sono calcolati come percentuale del costo di licenza, e corrispondono in genere al 22%.
Scenario A: un database Oracle che richiede 20 processori su una piattaforma IBM POWER8
(Core Factor = 1,0), al prezzo fortemente scontato di 10.000 dollari per core costa 20 * 1,0 *
10.000 = 200.000 dollari. La manutenzione annuale corrisponde al 22%, pari a 44.000 dollari
che, su un periodo di cinque anni, determina un TCO di 420.000 dollari.
Scenario B: un database Oracle che richiede 20 processori su una piattaforma Intel Xeon
(Core Factor = 0,5) costa 20 * 0,5 * 10.000 = 100.000 dollari, la manutenzione annuale costa
22.000 dollari e il TCO su un periodo di cinque anni è pari a 210.000 dollari.
Migliorare il ritorno sull'investimento Oracle
Da quanto detto sopra, dovrebbe essere evidente che esistono almeno quattro metodi per
ridurre i costi di licenza Oracle:
•Ridurre il numero dei core di elaborazione
•Passare a processori con un fattore di licenza per core inferiore, come Intel Xeon
•Rivedere la necessità di utilizzare le costose licenze RAC
•Sostituire le implementazioni Exadata per eliminare i costi di licenza del software di storage
Per i responsabili IT che hanno l'esigenza di migliorare il TCO e il ritorno sull'investimento
dei prodotti Oracle, modernizzare l'infrastruttura eliminando l'esigenza di utilizzare RAC ove
possibile può costituire un'alternativa estremamente interessante.
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Modernizzare l'infrastruttura di database Oracle
Molte aziende utilizzano vecchie infrastrutture di database Oracle che devono essere
modernizzate. Che utilizzino soluzioni x86 UNIX o Linux scalabili in orizzontale, il passaggio a
un'infrastruttura più moderna con un'architettura x86 standard di settore scalabile in verticale,
dotata dei processori più recenti e di una soluzione di failover rapido, può fornire numerosi
vantaggi chiave, che includono una notevole riduzione del TCO.
L'adozione di nuovi server con processori più efficienti può consentire di tagliare i costi in
varie aree:
•Utilizzando un minor numero di processori per gestire i carichi di lavoro Oracle attuali è
possibile ridurre i costi di licenza
•Il passaggio ai processori Intel Xeon standard di settore consente di ridurre il costo delle
licenze software per processore
•L'eliminazione dei cluster scalabili in orizzontale consente di eliminare l'esigenza di
acquistare licenze RAC
•La sostituzione dell'infrastruttura proprietaria consente di ridurre i costi di manutenzione e
supporto
•È possibile eliminare i costi nascosti di apprendimento delle soluzioni proprietarie
Secondo le stime di IDC, il passaggio da
un'architettura scalabile in orizzontale
a una scalabile in verticale consente
di ridurre almeno del 35% i costi della
soluzione.1
•La riduzione dell'ingombro fisico consente di risparmiare sui costi di rete, alimentazione e
raffreddamento
Il solo risparmio sui costi di manutenzione e licenza Oracle può essere più che sufficiente a
coprire i costi di acquisto dell'hardware.
La nuova infrastruttura scalabile in verticale consente di supportare il consolidamento
di database e server, al fine di semplificare la gestione e ottimizzare le prestazioni. Le
architetture scalabili in verticale consentono di aumentare le prestazioni e scalare in modo
da eseguire e virtualizzare carichi di lavoro grandi, complessi e in espansione, offrendo anche
la flessibilità di combinare carichi di lavoro OLAP e OLTP, così come di creare ambienti IT
diversi nello stesso contesto. Le soluzioni di failover possono fornire livelli di affidabilità e
disponibilità uguali o addirittura superiori a quelli dei server UNIX mission-critical di classe
Enterprise, evitando i costi e la complessità di RAC.
Ma cosa significa effettivamente una
disponibilità a cinque nove? Dal punto di
vista tecnico, significa che il downtime di
un sistema non può superare i 5,36 minuti
l'anno. In pratica, significa che l'hardware
server è così affidabile che la probabilità di
un guasto hardware è quasi nulla.
Eliminare Oracle RAC
Il passaggio a un'architettura scalabile in verticale elimina l'esigenza di ricorrere al
clustering RAC. L'altra funzionalità critica offerta da RAC è costituita dal failover quasi
in tempo reale. Le soluzioni x86 scalabili in verticale, come HPE Integrity Superdome
X, possono garantire una disponibilità a cinque nove (99,999%) e, se utilizzate insieme
a HPE Serviceguard, possono offrire funzionalità di failover e ripristino di emergenza
automatizzate e istantanee, permettendo di eliminare i downtime pianificati. Ma qual è
l'opzione ottimale per il vostro business?
Se il costo di un downtime è dell'ordine delle centinaia di migliaia o dei milioni di dollari al
minuto, probabilmente avete bisogno del failover quasi in tempo reale fornito da Oracle
RAC. Se la disponibilità è questione di vita o di morte (come nel caso di alcune applicazioni
mediche), è consigliabile adottare RAC.
1
"The Business Value of Scale-Up x86 Servers:
Platforms for Efficient Management and
IT Simplification", IDC, dicembre 2013
Occorre trovare il giusto equilibrio fra avversione al rischio e costo di un downtime. Vale la
pena di spendere centinaia di migliaia o milioni di dollari in licenze, manutenzione e costi
operativi per garantire da 3 a 5 minuti di disponibilità in più all'anno (la differenza fra una
disponibilità del 100% è una disponibilità superiore al 99,999%)? Per alcune grandi imprese è
così ma, per la maggior parte delle aziende, RAC costituisce un costoso lusso che oggi non è
più necessario.
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Oracle VM Server
In base alla documentazione Oracle2, i clienti che prevedono di eseguire Oracle Database in un
ambiente x86 virtualizzato devono acquistare una licenza per qualsiasi core del server fisico
che esegue prodotti Oracle, generando costi piuttosto elevati. In base a questo criterio, un
server a 44 core che esegue prodotti Oracle su una piccola istanza virtuale richiederebbe 22
licenze. Superdome X nPars consente di eliminare l'incertezza nella gestione delle licenze in un
ambiente virtualizzato, creando partizioni fisse di soli 8 core (pari a quattro licenze Oracle).
Oracle ha introdotto Oracle VM Server (comunemente chiamato Oracle VM) come alternativa
a VMware®. Tuttavia, prima di adottare una nuova tecnologia di virtualizzazione è necessario
considerare quanto segue:
1. Molte aziende si sono standardizzate su VMware, che costituisce spesso un elemento
chiave della strategia cloud. L'introduzione di una seconda tecnologia di virtualizzazione
non fornisce alcun vantaggio e aumenta la complessità.
2.Nel Gartner Magic Quadrant per la categoria x86 Server Virtualization Infrastructure, Oracle
VM è stato inserito nel quadrante inferiore, mentre VMware è stato classificato come leader
per visione e capacità di esecuzione della tecnologia di virtualizzazione.3 Data l'importanza
della virtualizzazione per il cloud computing, rinunciare a questo aspetto costituisce un
rischio ingiustificato.
3.Oracle punta su aspetti quali i modelli Oracle VM forniti ai clienti che implementano le
applicazioni Oracle, ma il vero vantaggio di Oracle VM è costituito dal fatto che è gratuito
e richiede solo costi di supporto. Da un punto di vista imprenditoriale, se l'abbattimento
dei costi di acquisto giustifica la riduzione delle funzionalità del motore di virtualizzazione,
questo prodotto potrebbe essere la soluzione più adatta a voi.
Case study
Un importante produttore con un vasto catalogo di prodotti configurabili e personalizzabili
utilizza uno dei database Oracle più grandi del mondo per tracciare l'enorme volume di SKU
(Stock-Keeping Unit) che gestisce. L'azienda aveva l'esigenza di aumentare le prestazioni
e la scalabilità della sua soluzione Enterprise Resource Planning (ERP), oltre a quelle di
altre applicazioni supportate da vari database Oracle. Aveva inoltre l'esigenza di garantire
ridondanza e ripristino di emergenza per tutti i suoi database mission-critical, riducendo al
tempo stesso i costi di licenza.
L'azienda ha scelto di migrare da UNIX a Linux, utilizzando una soluzione server scalabile in
verticale, che poteva essere implementata senza Oracle RAC. Ha così trasferito 26 database
Oracle nel nuovo ambiente, raggiungendo molti obiettivi importanti:
•Aumento dei livelli di prestazioni e scalabilità
•Eliminazione dei costi incrementali delle licenze Oracle (incluse quelle di Oracle RAC)
•Soddisfazione dei requisiti di alta disponibilità e failover rapido per il database missioncritical
•Risparmio di oltre 200.000 dollari sui costi operativi annuali
2
I clienti Oracle possono consultare i propri contratti
specifici per verificare le condizioni relative alla
virtualizzazione e le situazioni in cui è necessario
acquistare licenze Oracle. Il documento sulle policy di
partizionamento Oracle viene fornito esclusivamente
a scopo didattico e non costituisce un contratto.
3
artner Magic Quadrant per la categoria x86
G
Server Virtualization Infrastructure, luglio 2015
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HPE Integrity Superdome X
Dalle medie imprese alle grandi multinazionali, i server Superdome X scalabili in verticale
forniscono funzionalità che soddisfano in modo unico le esigenze delle implementazioni
Oracle Database di qualunque dimensione.
•Scalabilità - Grazie alla scalabilità verticale sono in grado di supportare da 2 a 16 socket,
fino a 288 core di CPU e fino a un massimo di 24 TB memoria principale su un singolo nodo
•Velocità - La piattaforma x86 scalabile in verticale più veloce del mondo, con 15 benchmark
da record mondiale pubblicati
•Affidabilità - Funzionalità RAS end-to-end di tipo UNIX, con disponibilità a cinque nove e
un'affidabilità fino a 20 volte superiore a quella degli altri server x86; se utilizzati insieme a
HPE Serviceguard4, garantiscono una continuità di business addirittura superiore
Negli ambienti che richiedono il failover in tempo reale, i server Superdome X sopportano Oracle
RAC. L'implementazione di RAC risulta tuttavia più semplice, perché i server Superdome X
supportano nodi di dimensioni superiori. Unici nel settore, i server Superdome X consentono
la creazione di partizioni nPar fisse per creare blocchi di elaborazione separati configurabili per
carichi di lavoro specifici, al fine di ridurre il numero dei core e tagliare i costi delle licenze Oracle.
Conclusione
I responsabili IT che desiderano ridurre il TCO nella propria implementazione Oracle Database
possono modernizzare l'infrastruttura Oracle passando a una piattaforma x86 scalabile in
verticale, che consente di:
•Ridurre il costo delle licenze per processore
•Eliminare l'esigenza di utilizzare Oracle RAC, riducendo la complessità e tagliando
ulteriormente i costi di licenza
•Mantenere o migliorare i livelli di servizio attuali
•Implementare in modo flessibile database in-memory con Oracle 12c
I server HPE Integrity Superdome X forniscono un'alternativa affidabile, scalabile e ad alte
prestazioni alle costose soluzioni UNIX o x86 scalabili in orizzontale.
4
e partizioni fisse HPE nPars presentano circa il
L
5% dei singoli punti di errore (SPOF, Single Point
Of Failure) delle partizioni solo software. Basato su
un modello di alta disponibilità e dati sul campo di
HP Labs (ora Hewlett Packard Labs), agosto 2013.
Hewlett Packard Enterprise offre una valutazione dell'ambiente Oracle Database e consente
di identificare le possibili soluzioni per aumentare le prestazioni e ridurre gli alti costi di
licenza e supporto dei prodotti Oracle. HPE fornisce inoltre una comprovata esperienza
in materia di pianificazione, integrazione e assistenza end-to-end per gli ambienti Oracle
nuovi e aggiornati, permettendo a ogni cliente di ottimizzare il TCO. Scoprite come Hewlett
Packard Enterprise può aiutarvi a iniziare il percorso per la riduzione dei costi Oracle,
modernizzandolo l'infrastruttura Oracle critica.
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Per ulteriori informazioni, visitate il sito
Modernizing critical Oracle infrastructure
(Modernizzazione dell’infrastruttura Oracle critica)
hpe.com/info/dcm
hpe.com/servers/superdomex
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4AA6-5294ITE, maggio 2016