Guida alle best practice Riduzione dei costi dell'ambiente di database Oracle Best practice per il data center di oggi Guida alle best practice Pagina 2 Vi piacerebbe ridurre i costi di esecuzione dei database Oracle e al tempo stesso migliorarne le prestazioni? Quali sarebbero i vantaggi per la vostra azienda e le vostre operazioni IT? I database Oracle svolgono un ruolo critico in molte aziende. Sono motori che gestiscono le transazioni online (OLTP) e le applicazioni di elaborazione analitica online (OLAP), la linfa vitale del business. Tali database creano anche problematiche uniche per i responsabili IT incaricati di migliorare la produttività e generare nuove opportunità di profitto, riducendo al tempo stesso i costi. Problematiche dei responsabili IT I database Oracle sono un elemento mission-critical per il business. Sono indispensabili, ma possono essere anche costosi e difficili da gestire. Con il rapido aumento dei volumi di dati aziendali, negli ambienti Oracle stanno emergendo numerose problematiche per i responsabili IT: •Espansione dei database: con l'aumento dei volumi di dati, l'ambiente Oracle diventa sempre più complesso e difficile da gestire. Gli studi dimostrano che molti clienti acquistano licenze Oracle in eccesso. •Costi elevati: i costi di licenza e supporto Oracle consumano una percentuale eccessiva del budget IT, limitando le risorse disponibili per promuovere l'innovazione. La gestione delle licenze Oracle può essere inutilmente complessa e i controlli di tali licenze generano spesso disservizi e rivelano costi imprevisti. •Implementazione: carichi di lavoro ottimizzati per un design scalabile in verticale possono essere implementati con un'architettura scalabile in orizzontale, che limita le prestazioni e al tempo stesso impone l'utilizzo di costosi cluster Oracle Real Application Clusters (RAC). Il tempo e il lavoro richiesti da queste implementazioni complesse riducono il valore netto delle soluzioni Oracle. •Dipendenza da Oracle: la dipendenza totale dall'ecosistema Oracle è costosa e limita la possibilità di sfruttare altri prodotti e tecnologie. Molte aziende eseguono i prodotti Oracle su UNIX® o sulla distribuzione di Linux® proprietaria di Oracle, aumentando ulteriormente i costi di manutenzione e di espansione di tali implementazioni. In molti casi, l'infrastruttura Oracle esistente è obsoleta, e questo aumenta la pressione sull'IT, che deve trovare soluzioni creative per gestire volumi di dati e transazioni in continuo aumento, oltre ad accordi sui livelli di servizio (SLA) sempre più esigenti. CIO e vicepresidenti di infrastruttura devono rispondere a domande difficili: •Cosa possiamo fare per ridurre il costo dei database Oracle senza ridurre i livelli di servizio? •Possiamo sostenere la crescita senza aumentare costi e complessità? •Come possiamo massimizzare il valore assoluto dall’investimento in prodotti Oracle? •Come possiamo supportare le iniziative aziendali di passaggio alle piattaforme Linux standard di settore? •Qual è la tecnologia di virtualizzazione ottimale per l'ambiente Oracle in uso? Per rispondere a queste domande, occorre partire dall'ecosistema Oracle. Guida alle best practice Pagina 3 Ecosistema di database Oracle Oracle promuove la creazione di un ecosistema chiuso, formato da cinque componenti chiave, ovvero: Oracle Database, Oracle RAC, Oracle Linux, Oracle VM Server e hardware Oracle Exadata. Anche se i prodotti Oracle possono essere eseguiti su una vasta gamma di sistemi hardware UNIX o Linux, Oracle promuove l'adozione di un approccio proprietario. Oracle Database è il database relazionale più diffuso al mondo ed è supportato dalla maggior parte delle piattaforme di elaborazione. L'ultima versione, Oracle Database 12c, offre la possibilità di creare un’architettura multi-tenant che permette il consolidamento dei database e fornisce funzionalità di elaborazione dati in-memory per supportare le analisi in tempo reale. Oracle RAC Esempio di calcolo dei costi di RAC: con uno sconto del 50%, il costo di RAC su un sistema Exadata X5-2 dotato di funzionalità complete è di 1,6 milioni di dollari, a cui occorre aggiungere il 22% (350.000 dollari) per i costi di supporto annuali. Inoltre, per molti carichi di lavoro i clienti sono costretti ad acquistare ulteriori licenze per processore al fine di supportare l'overhead del clustering RAC. Oracle RAC consente di organizzare i server in cluster scalabili in orizzontale e offre funzionalità di failover quasi in tempo reale per Oracle Database. RAC aumenta la complessità dell'ambiente Oracle e, anche con i forti sconti offerti da Oracle, può aumentare il costo delle licenze base di quasi il 50%. Inoltre, il clustering RAC aumenta l'overhead e questo impone l'aggiunta di ulteriori core di CPU (e licenze) al processo, determinando un notevole aumento dei costi di licenza e supporto. Il business case Oracle per RAC è incentrato sulle caratteristiche di scalabilità orizzontale e sul costo totale di proprietà (TCO, Total Cost Of Ownership). In passato, quando non esistevano i potenti server x86 e l'unica opzione scalabile in verticale era costituita dal costoso hardware UNIX, questo business case era perfettamente logico. Il costo elevato di RAC era compensato dal costo ridotto dei piccoli server x86 scalabili in orizzontale, che permettevano di risparmiare rispetto alle opzioni UNIX, e l'utilizzo di RAC permetteva di risolvere i problemi RAS del sistema operativo Linux. Oggi, con la disponibilità di economici server x86 scalabili in verticale e la maturità dell'ecosistema Linux, le dinamiche del business case sono cambiate, trasformando RAC nella soluzione a un problema che ormai non esiste più. Exadata Exadata è una piattaforma di elaborazione e storage scalabile in orizzontale, espressamente progettata e venduta da Oracle per l'esecuzione dei suoi prodotti di database. Questa sinergia offre alcuni vantaggi, ma presenta anche diversi svantaggi evidenti, quali: •Il costo del software e del supporto di Exadata, aggiunto al prezzo di acquisto dell'hardware Exadata, è enorme (include RAC, che è necessario per supportare l'architettura scalabile in orizzontale di Exadata). Un rack completo di storage Exadata può costare altri 2,24 milioni di dollari in licenze e circa 500.000 dollari in supporto annuale. •Exadata utilizza un'architettura inflessibile con blocchi costitutivi predefiniti. Questo può determinare un aumento eccessivo del numero di core e dei costi di licenza, oltre a richiedere una maggiore quantità di spazio fisico. Anche se i modelli più recenti di Exadata offrono maggiore flessibilità di configurazione rispetto ai primi modelli, un'installazione Exadata da un quarto di rack occupa comunque lo stesso spazio di un rack completo nel data center. •Questa strategia non permette al cliente di sfruttare gli investimenti già effettuati nell'infrastruttura di storage, perché impone l'utilizzo di sistemi Oracle Exadata Storage Server. Oltre a sostenere il costo dell'hardware di storage, è necessario acquistare le licenze per Exadata Storage Server Software, che vengono vendute a livello di dispositivo di storage, determinando un aumento esponenziale dei costi. •La gestione di più nodi Oracle RAC aumenta la complessità. •Esistono limitazioni di memoria che impediscono l'implementazione delle analisi in-memory e in tempo reale per Oracle Database. Guida alle best practice Pagina 4 Gestione delle licenze Oracle Nella maggior parte degli ambienti aziendali, Oracle Database Enterprise Edition e Oracle RAC vengono concessi in licenza a livello di core di processore, applicando un fattore di ponderazione (denominato Core Factor) ai diversi modelli di core di processore. Ad esempio, un processore IBM POWER6 o successivo presenta un Core Factor di 1,0, mentre un processore Intel® Xeon® presenta un Core Factor di 0,5. Il costo della licenza viene calcolato come segue: Numero di processori * Core Factor * prezzo per core = costo di licenza In pratica, questo significa che il costo di licenza di un core di processore Intel Xeon è la metà di quello della stessa licenza per un core IBM POWER6, 7 o 8. Quando si valuta l'espansione o la modernizzazione di un ambiente Oracle, è importante comprendere che la scelta del processore influisce direttamente e significativamente sui costi di licenza e manutenzione. I costi di manutenzione annuali sono calcolati come percentuale del costo di licenza, e corrispondono in genere al 22%. Scenario A: un database Oracle che richiede 20 processori su una piattaforma IBM POWER8 (Core Factor = 1,0), al prezzo fortemente scontato di 10.000 dollari per core costa 20 * 1,0 * 10.000 = 200.000 dollari. La manutenzione annuale corrisponde al 22%, pari a 44.000 dollari che, su un periodo di cinque anni, determina un TCO di 420.000 dollari. Scenario B: un database Oracle che richiede 20 processori su una piattaforma Intel Xeon (Core Factor = 0,5) costa 20 * 0,5 * 10.000 = 100.000 dollari, la manutenzione annuale costa 22.000 dollari e il TCO su un periodo di cinque anni è pari a 210.000 dollari. Migliorare il ritorno sull'investimento Oracle Da quanto detto sopra, dovrebbe essere evidente che esistono almeno quattro metodi per ridurre i costi di licenza Oracle: •Ridurre il numero dei core di elaborazione •Passare a processori con un fattore di licenza per core inferiore, come Intel Xeon •Rivedere la necessità di utilizzare le costose licenze RAC •Sostituire le implementazioni Exadata per eliminare i costi di licenza del software di storage Per i responsabili IT che hanno l'esigenza di migliorare il TCO e il ritorno sull'investimento dei prodotti Oracle, modernizzare l'infrastruttura eliminando l'esigenza di utilizzare RAC ove possibile può costituire un'alternativa estremamente interessante. Guida alle best practice Pagina 5 Modernizzare l'infrastruttura di database Oracle Molte aziende utilizzano vecchie infrastrutture di database Oracle che devono essere modernizzate. Che utilizzino soluzioni x86 UNIX o Linux scalabili in orizzontale, il passaggio a un'infrastruttura più moderna con un'architettura x86 standard di settore scalabile in verticale, dotata dei processori più recenti e di una soluzione di failover rapido, può fornire numerosi vantaggi chiave, che includono una notevole riduzione del TCO. L'adozione di nuovi server con processori più efficienti può consentire di tagliare i costi in varie aree: •Utilizzando un minor numero di processori per gestire i carichi di lavoro Oracle attuali è possibile ridurre i costi di licenza •Il passaggio ai processori Intel Xeon standard di settore consente di ridurre il costo delle licenze software per processore •L'eliminazione dei cluster scalabili in orizzontale consente di eliminare l'esigenza di acquistare licenze RAC •La sostituzione dell'infrastruttura proprietaria consente di ridurre i costi di manutenzione e supporto •È possibile eliminare i costi nascosti di apprendimento delle soluzioni proprietarie Secondo le stime di IDC, il passaggio da un'architettura scalabile in orizzontale a una scalabile in verticale consente di ridurre almeno del 35% i costi della soluzione.1 •La riduzione dell'ingombro fisico consente di risparmiare sui costi di rete, alimentazione e raffreddamento Il solo risparmio sui costi di manutenzione e licenza Oracle può essere più che sufficiente a coprire i costi di acquisto dell'hardware. La nuova infrastruttura scalabile in verticale consente di supportare il consolidamento di database e server, al fine di semplificare la gestione e ottimizzare le prestazioni. Le architetture scalabili in verticale consentono di aumentare le prestazioni e scalare in modo da eseguire e virtualizzare carichi di lavoro grandi, complessi e in espansione, offrendo anche la flessibilità di combinare carichi di lavoro OLAP e OLTP, così come di creare ambienti IT diversi nello stesso contesto. Le soluzioni di failover possono fornire livelli di affidabilità e disponibilità uguali o addirittura superiori a quelli dei server UNIX mission-critical di classe Enterprise, evitando i costi e la complessità di RAC. Ma cosa significa effettivamente una disponibilità a cinque nove? Dal punto di vista tecnico, significa che il downtime di un sistema non può superare i 5,36 minuti l'anno. In pratica, significa che l'hardware server è così affidabile che la probabilità di un guasto hardware è quasi nulla. Eliminare Oracle RAC Il passaggio a un'architettura scalabile in verticale elimina l'esigenza di ricorrere al clustering RAC. L'altra funzionalità critica offerta da RAC è costituita dal failover quasi in tempo reale. Le soluzioni x86 scalabili in verticale, come HPE Integrity Superdome X, possono garantire una disponibilità a cinque nove (99,999%) e, se utilizzate insieme a HPE Serviceguard, possono offrire funzionalità di failover e ripristino di emergenza automatizzate e istantanee, permettendo di eliminare i downtime pianificati. Ma qual è l'opzione ottimale per il vostro business? Se il costo di un downtime è dell'ordine delle centinaia di migliaia o dei milioni di dollari al minuto, probabilmente avete bisogno del failover quasi in tempo reale fornito da Oracle RAC. Se la disponibilità è questione di vita o di morte (come nel caso di alcune applicazioni mediche), è consigliabile adottare RAC. 1 "The Business Value of Scale-Up x86 Servers: Platforms for Efficient Management and IT Simplification", IDC, dicembre 2013 Occorre trovare il giusto equilibrio fra avversione al rischio e costo di un downtime. Vale la pena di spendere centinaia di migliaia o milioni di dollari in licenze, manutenzione e costi operativi per garantire da 3 a 5 minuti di disponibilità in più all'anno (la differenza fra una disponibilità del 100% è una disponibilità superiore al 99,999%)? Per alcune grandi imprese è così ma, per la maggior parte delle aziende, RAC costituisce un costoso lusso che oggi non è più necessario. Guida alle best practice Pagina 6 Oracle VM Server In base alla documentazione Oracle2, i clienti che prevedono di eseguire Oracle Database in un ambiente x86 virtualizzato devono acquistare una licenza per qualsiasi core del server fisico che esegue prodotti Oracle, generando costi piuttosto elevati. In base a questo criterio, un server a 44 core che esegue prodotti Oracle su una piccola istanza virtuale richiederebbe 22 licenze. Superdome X nPars consente di eliminare l'incertezza nella gestione delle licenze in un ambiente virtualizzato, creando partizioni fisse di soli 8 core (pari a quattro licenze Oracle). Oracle ha introdotto Oracle VM Server (comunemente chiamato Oracle VM) come alternativa a VMware®. Tuttavia, prima di adottare una nuova tecnologia di virtualizzazione è necessario considerare quanto segue: 1. Molte aziende si sono standardizzate su VMware, che costituisce spesso un elemento chiave della strategia cloud. L'introduzione di una seconda tecnologia di virtualizzazione non fornisce alcun vantaggio e aumenta la complessità. 2.Nel Gartner Magic Quadrant per la categoria x86 Server Virtualization Infrastructure, Oracle VM è stato inserito nel quadrante inferiore, mentre VMware è stato classificato come leader per visione e capacità di esecuzione della tecnologia di virtualizzazione.3 Data l'importanza della virtualizzazione per il cloud computing, rinunciare a questo aspetto costituisce un rischio ingiustificato. 3.Oracle punta su aspetti quali i modelli Oracle VM forniti ai clienti che implementano le applicazioni Oracle, ma il vero vantaggio di Oracle VM è costituito dal fatto che è gratuito e richiede solo costi di supporto. Da un punto di vista imprenditoriale, se l'abbattimento dei costi di acquisto giustifica la riduzione delle funzionalità del motore di virtualizzazione, questo prodotto potrebbe essere la soluzione più adatta a voi. Case study Un importante produttore con un vasto catalogo di prodotti configurabili e personalizzabili utilizza uno dei database Oracle più grandi del mondo per tracciare l'enorme volume di SKU (Stock-Keeping Unit) che gestisce. L'azienda aveva l'esigenza di aumentare le prestazioni e la scalabilità della sua soluzione Enterprise Resource Planning (ERP), oltre a quelle di altre applicazioni supportate da vari database Oracle. Aveva inoltre l'esigenza di garantire ridondanza e ripristino di emergenza per tutti i suoi database mission-critical, riducendo al tempo stesso i costi di licenza. L'azienda ha scelto di migrare da UNIX a Linux, utilizzando una soluzione server scalabile in verticale, che poteva essere implementata senza Oracle RAC. Ha così trasferito 26 database Oracle nel nuovo ambiente, raggiungendo molti obiettivi importanti: •Aumento dei livelli di prestazioni e scalabilità •Eliminazione dei costi incrementali delle licenze Oracle (incluse quelle di Oracle RAC) •Soddisfazione dei requisiti di alta disponibilità e failover rapido per il database missioncritical •Risparmio di oltre 200.000 dollari sui costi operativi annuali 2 I clienti Oracle possono consultare i propri contratti specifici per verificare le condizioni relative alla virtualizzazione e le situazioni in cui è necessario acquistare licenze Oracle. Il documento sulle policy di partizionamento Oracle viene fornito esclusivamente a scopo didattico e non costituisce un contratto. 3 artner Magic Quadrant per la categoria x86 G Server Virtualization Infrastructure, luglio 2015 Guida alle best practice Pagina 7 HPE Integrity Superdome X Dalle medie imprese alle grandi multinazionali, i server Superdome X scalabili in verticale forniscono funzionalità che soddisfano in modo unico le esigenze delle implementazioni Oracle Database di qualunque dimensione. •Scalabilità - Grazie alla scalabilità verticale sono in grado di supportare da 2 a 16 socket, fino a 288 core di CPU e fino a un massimo di 24 TB memoria principale su un singolo nodo •Velocità - La piattaforma x86 scalabile in verticale più veloce del mondo, con 15 benchmark da record mondiale pubblicati •Affidabilità - Funzionalità RAS end-to-end di tipo UNIX, con disponibilità a cinque nove e un'affidabilità fino a 20 volte superiore a quella degli altri server x86; se utilizzati insieme a HPE Serviceguard4, garantiscono una continuità di business addirittura superiore Negli ambienti che richiedono il failover in tempo reale, i server Superdome X sopportano Oracle RAC. L'implementazione di RAC risulta tuttavia più semplice, perché i server Superdome X supportano nodi di dimensioni superiori. Unici nel settore, i server Superdome X consentono la creazione di partizioni nPar fisse per creare blocchi di elaborazione separati configurabili per carichi di lavoro specifici, al fine di ridurre il numero dei core e tagliare i costi delle licenze Oracle. Conclusione I responsabili IT che desiderano ridurre il TCO nella propria implementazione Oracle Database possono modernizzare l'infrastruttura Oracle passando a una piattaforma x86 scalabile in verticale, che consente di: •Ridurre il costo delle licenze per processore •Eliminare l'esigenza di utilizzare Oracle RAC, riducendo la complessità e tagliando ulteriormente i costi di licenza •Mantenere o migliorare i livelli di servizio attuali •Implementare in modo flessibile database in-memory con Oracle 12c I server HPE Integrity Superdome X forniscono un'alternativa affidabile, scalabile e ad alte prestazioni alle costose soluzioni UNIX o x86 scalabili in orizzontale. 4 e partizioni fisse HPE nPars presentano circa il L 5% dei singoli punti di errore (SPOF, Single Point Of Failure) delle partizioni solo software. Basato su un modello di alta disponibilità e dati sul campo di HP Labs (ora Hewlett Packard Labs), agosto 2013. Hewlett Packard Enterprise offre una valutazione dell'ambiente Oracle Database e consente di identificare le possibili soluzioni per aumentare le prestazioni e ridurre gli alti costi di licenza e supporto dei prodotti Oracle. HPE fornisce inoltre una comprovata esperienza in materia di pianificazione, integrazione e assistenza end-to-end per gli ambienti Oracle nuovi e aggiornati, permettendo a ogni cliente di ottimizzare il TCO. Scoprite come Hewlett Packard Enterprise può aiutarvi a iniziare il percorso per la riduzione dei costi Oracle, modernizzandolo l'infrastruttura Oracle critica. Guida alle best practice Per ulteriori informazioni, visitate il sito Modernizing critical Oracle infrastructure (Modernizzazione dell’infrastruttura Oracle critica) hpe.com/info/dcm hpe.com/servers/superdomex Registrati per ricevere gli aggiornamenti © Copyright 2016 Hewlett Packard Enterprise Development LP. Le informazioni contenute in questo documento sono soggette a modifica senza preavviso. 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