Programmi motori e “Central Governor Model” Programmi Motori • Il rapporto con l’ambiente è possibile attraverso comportamenti motori la cui efficacia è in rapporto, tra l’altro, ad un complesso sistema di integrazione centrale che prende il nome di “Controllo Motorio Centrale” I diversi movimenti umani • I movimenti possono essere ordinati gerarchicamente su una scala che va da quelli automatici, stereotipati e rapidi ad un estremo a quelli relativamente lenti flessibili/adattabili e controllati volontariamente all’altro. • Su questa scala, i movimenti riflessi sarebbero piazzati ad un estremo e quelli volontari e fini (ad es.: infilare un ago) all’altro . Movimenti riflessi La maggior parte dei movimenti della vita quotidiana Movimenti fini, abili • La maggior parte delle attività quotidiane si pone tra questi due estremi. • In questo modo attività molto differenti come dipingere e zappare la terra dipendono sia da un certo grado di controllo cosciente sia, nello stesso tempo, dall’attività di proprietà inconsce / riflesse quali la rapidità di attivazione, la stereotipia e l’automaticità. • Molti movimenti fini coscienti che richiedono abilità e precisione possono utilizzare dei componenti che sono automatici e stereotipati . Guidare una macchina è un’azione che richiede un alto livello di coscienza e controllo ma alcuni movimenti quali premere la frizione, una volta appresi, possono essere stereotipati. Complessità dei movimenti • La complessità dei movimenti non isolati è dovuta al fatto che – L’attività coinvolge simultaneamente parecchie articolazioni – Molti muscoli diversi sono coinvolti nella genesi di anche un solo singolo movimento (es.: flessione o estensione) a livello di una singola articolazione – Alcuni muscoli attraversano due articolazioni e perciò possono avere azioni multiple – I movimenti hanno aspetti “sequenziali” sia in termini di successione temporale ( precisa durata di attivazione definita e diversa per i vari muscoli) sia in termini di livello ed accuratezza nella produzione di forza – Questa complessità implica che, anche per un’attività apparentemente semplice quale tirare un calcio, l’insieme di istruzioni muscolari sia esteso e complesso Una domanda importante • Il quesito centrale rispetto al controllo del movimento è “come fa il SNC a produrre questi complessi insiemi di istruzioni per regolare i movimenti?” • Ricava le istruzioni disegnando uno schema ex novo ogni volta che compiamo un movimento? • O sfrutta una serie di componenti già presenti in una sorta di “magazzino” di patterns motori che possono essere appresi e/o ereditati? • Se si basa su questo “magazzino”, che livello di complessità hanno le istruzioni immagazzinate? Sono dei semplici componenti che devono essere assemblati tra loro per costituire comportamenti motori utilizzabili o sono dei comportamenti motori già definiti nel loro insieme ? Teoria del Programma Motorio • molti movimenti umani sembrano essere altamente automatizzai e “pre-programmati” es.: salire le scale, alzarsi in piedi, calciare o lanciare una palla, pedalare • In tali azioni sembra come se l’attività sia scatenata, da processi decisionali del SNC e poi “vanno avanti da sole” senza necessità di un grande controllo cosciente Teoria del Programma Motorio • La Teoria del Programma Motorio prevede che il SNC contenga dei “sets di istruzioni” per i movimenti che sono utilizzati regolarmente. • L’analogia più comunemente utilizzata è quella con i programmi software che danno le istruzioni ad un computer per eseguire compiti specifici. • La teoria implica che i movimenti siano “prestrutturati” ma essi sono evidentemente non del tutto stereotipati– vi è una certa flessibilità precostituita che si adatta alle diverse circostanze ambientali Proprietà dei Programmi Motori • Istruzioni anticipatorie specificano l’operazione che deve essere compiuta sia come sequenza che come tempi • Una volta che il programma è stato lanciato continua sino al suo termine (è difficile modificarlo od anche arrestarlo mentre è in corso) • Il programma opera in maniera largamente indipendente dall’informazione sensoriale (è “openloop”) Prove a favore dell’esistenza di Programmi Motori • In generale non è possibile identificare una data porzione del SNC, o particolari gruppi di neuroni che contengano programmi motori specifici • Ciò può essere dovuto alla mancanza di tecniche di indagine sufficientemente sofisticate o perché i programmi motori non sono specificatamente localizzati in una singola area, o per entrambe le ragioni. • Vi sono tuttavia prove indirette che implicano fortemente l’esistenza di programmi motori prova I: Relazioni tra complessità del movimento e tempo di reazione (RT) • Il RT ad uno stimolo specifico dipende dalla complessità della risposta richiesta. • I movimenti di risposta aventi le seguenti caratteristiche hanno RT più lunghi: – Coinvolgimento di più di un arto – Durata di esecuzione più lunga – Numero di articolazioni coinvolte maggiore L’ esperimento di Henry & Rogers (1960) • 3 diversi tempi di risposta (sollevare un singolo dito da un’interuttore) allo stesso stimolo (gong) 1. singolo dito che si solleva da un’interuttore elettronico + nessuna azione associata 2. singolo dito che si solleva da un’interuttore elettronico + veloce afferramento di una pallina da tennis sospesa ad uno spago 3. singolo dito che si solleva da un’interuttore elettronico + movimento complesso che coinvolge il colpire due palline da tennis e schiacciare un bottone • RT (ms) medi associati : 1. 150 2. 195 3. 208 • La conclusione è che l’attivazione di programmi motori che prevedono risposte più complesse (“programmazione della risposta”) è più lunga e perciò si allunga il RT totale prova II: Deafferentazione • Tagliando le fibre sensitive a livello delle radici dorsali, all’emergenza del midollo, si impedisce all’informazione propriocettiva proveniente dal sistema somatosensoriale di raggiungere il SNC. • Le scimmie deafferentate sono tuttavia in grado di portare a termine la maggior parte delle attività in modo sufficientemente accurato : es. arrampicarsi, mangiare, spulciarsi • Questi movimenti non si basano molto sul feedback sensoriale propriocettivo per la loro esecuzione che viene conseguita attraverso programmi motori • Molto diverso è il caso dei movimenti fini ed abili quali la manipolazione di oggetti con le dita, il che indica in questi casi un ruolo maggiore per il feedback sensoriale e un corrispondente ruolo inferiore per i programmi motori. prova III: Patterns EMG durante il blocco di movimenti • Esperimento tipico: – I soggetti vengono allenati a muovere rapidamente una leva tra due posizioni usando il braccio – L’EMG viene registrato durante tali movimenti. Senza che il soggetto lo sappia qualche volta (in maniera casuale) la leva viene bloccata in una delle due posizioni in modo che il soggetto non la possa più muovere. – Nonostante ciò i patterns EMG che ne risultano sono praticamente identici sia per i movimenti bloccati che per quelli non bloccati Cosa fanno i programmi motori? • Per un singolo comportamento motorio il programma motorio specifica : – – – – Quali muscoli sono coinvolti L’ordine di attivazione dei muscoli La forza di contrazione relativa dei diversi muscoli La temporizzazione e la sequenza di attività dei diversi muscoli (quando e per quanto tempo) – La durata di attivazione dei diversi muscoli (per quanto tempo ogni singolo muscolo) Programmi Motori e Aggiustamenti Posturali • Nella maggior parte dei movimenti, la primissima attività muscolare si registra a livello di regioni corporee per nulla coinvolte nel movimento stesso • Es.: quando si solleva il braccio l’azione è preceduta da attività muscolare a livello lombare e degli arti inferiori. • Questa attivazione rappresenta degli “Aggiustamenti Posturali ” il cui scopo è di prevenire che il movimento che segue disturbi l’equilibrio del corpo* *sollevare il braccio modifica l’equilibrio sollevando il centro di massa e provocando un momento torcente a livello del tronco • Gli Aggiustamenti Posturali sono in gran parte inconsci • Fanno parte integrale dei programmi motori che prevedono i rispettivi movimenti • Gli Aggiustamenti Posturali “anticipano” il disturbo dell’equilibrio che verosimilmente i movimenti seguenti saranno in grado di produrre e non richiedono in sé un feedback sensoriale • Un feedback sensoriale sottoforma di riflessi posturali, può tuttavia essere utilizzato una volta che il movimento è in corso per la messa a punto fine (“fine-tuning”) degli aggiustamenti posturali anticipatori. • Se il soggetto si appoggia ad una parete od ad un altro supporto gli aggiustamenti posturali sono molto inferiori il che indica una flessibilità precostituita dei programmi motori Programmi Motori e Central Pattern Generators (CPGs) • CPGs sono una classe particolare di programmi motori • Producono i patterns necessari per attività semplici, di solito ritmiche, quali la locomozione,la masticazione, la deglutizione, la respirazione • La differenza principale tra i CPGs e altri programmi motori è che i CPGs sono in gran parte se non del tutto geneticamente-determinati, mentre programmi motori più complessi sono appresi • A causa della loro relativa semplicità, è stato possibile identificare (nelle specie con SN più semplice – invertebrati) circuiti neuronali specifici che sottostanno ad alcuni CPGs. • Ciò non è stato ancora possibile con programmi motori appresi più complessi. • Pertanto conosciamo meglio i CPGs dei programmi motori meno complessi Central Pattern Generators CPG • Sono definiti come “circuiti neuronali geneticamente determinati che producono patterns motori coordinati in assenza di feedback sensoriale e in risposta ad inputs brevi o tonici” • I CPGs variano molto per organizzazione neurale e proprietà • molti CPGs sono allocati nel midollo spinale (ad es.: locomozione) ma alcuni sono allocati nelle parti profonde del SNC (ad es.: respirazione) CPGs e riflessi • Non vi è una distinzione netta e precisa tra un riflesso complesso ed un CPG, sia in termini di comportamento motorio prodotto che di circuiteria neuronale sottostante. • Alcuni movimenti che prima erano considerati riflessi (grattamento) ora si pensa siano prodotti da CPGs • Il riflesso miotattico è tuttavia non controllato da un CPG – la sua circuiteria neuronale è di gran lunga troppo semplice. • Il riflesso di evitamento flessorio coinvolge una sequenza di movimenti a livello di tre differenti articolazioni (ed una serie di azioni controlaterali) ed è basato su una circuiteria neuronale relativamente complessa per cui è controverso se sia o no un CPG. Clione: la farfalla di mare Il parapodio a pinna (lato superiore) è fatto ondeggiare su e giù per produrre la locomotzione CPG natatorio nel mollusco Clione • è il CPG più semplice possibile • Due neuroni, producono movimenti antagonistici della pinna •Ciascuno produce un PA che dura ca. 100 ms • L’inibizione reciproca fa sì che mentre una cellula è attiva l’altra sia inibita (NB nei mammiferi non esistono singole cellule che producono effetti inibitori ed eccitatori) •“rebound postinibitorio” la cellula diviene più eccitabile dopo che è stata inibita (la soglia si abbassa) CPGs ritmici •La maggior parte dei CPGs noti producono patterns di movimento ritmici (cammino, nuoto, peristalsi) •Nei CPGs ritmici, gruppi muscolari meccanicamente opposti lavorano in coordinazione, di solito alternando la loro attività •Ciò richiede una rete neuronale •Gruppi differenti di neuroni innervano muscoli differenti Modello del “Semi-Centro” di Brown mm. flessori Input discendente o afferente mm. estensori CPG motoneuroni •I neuroni inibitori (rossi) forniscono l’inibizione reciproca. •Il circuito fornisce l’attivazione alternata di estensori e flessori. CPG e locomozione umana • Sebbene manchi una prova diretta sembra certo che vi sia un CPG spinale per la locomozione umana • Tra le prove vi è il fatto che patterns locomotori come il riflesso reciproco di contrazione permangono nei pazienti paraplegici • Il CPG è probabilmente distribuito lungo vari metameri del midollo spinale piuttosto che concentrato in un area specifica • Ciò non sorprende date: – La nostra origine evolutiva da animali quadrupedi – La distanza tra le aree del midollo da cui originano i nervi e gli arti Vi sono 3 aspetti di ciascun CPG che contribuiscono al patterns eccitatorio globale che produce: 1. Le proprietà cellulari dei singoli neuroni 2. Le proprietà delle connessioni sinaptiche interneuronali (eccitatorie o inibitorie, con influenza forte o debole) 3. Le modalità di interconnessione tra i neuroni (questi aspetti influiscono anche sui programmi motori più complessi) Neuroni Generatori • I neuroni generatori sono in grado di produrre spontaneamente potenziali di azione (ritmo cardiaco nel nodo seno-atriale) con un meccanismo cellulare (che dipende dalle caratteristiche specifiche di ciascuna cellula) di questo tipo: • Tipicamente la membrana cellulare dei neuroni generatori è più permeabile ai cationi extracellulari. • Questi cationi pertanto penetrano lentamente all’interno e depolarizzano la cellula • Quando viene raggiunto il potenziale soglia, il neurone generatore scarica uno o più potenziali di azione. • La ripolarizzazione riporta il potenziale di membrana al suo valore originario e riprende l’ingresso lento di cationi che innesca un nuovo ciclo di depolarizzazione Potenziali generatori nel nodo seno atriale (coniglio) Notare la depolarizzazione spontanea graduale tra i potenziali di azione • Ciascun CPG è tipicamente composto da un certo numero di neuroni generatori. Il ritmo complessivo si deve alle loro interazioni • L’ output dei neuroni generatori è poi ulteriormente modificato da altri neuroni all’interno del CPG, soprattutto mediante interconnessioni e caratteristiche delle varie sinapsi, al fine di produrre il pattern di comando voluto per i diversi motoneuroni interessati al comportamento motorio previsto. Neuroni di Comando • I Neuroni di Comando, localizzati nei “centri superiori” del SNC, possono influire sui CPG in vari modi: – Attivandoli (“accesi”) – Deattivandoli (“spenti”) – Regolandoli parametricamente Modulazione Sensoriale • Per definizione, i CPG possono produrre specifici patterns eccitatori indipendentemente dall’input sensoriale afferente. • L’input sensoriale è tuttavia necessario per il funzionamento corretto dei CPG • L’informazione sensoriale serve particolarmente per: – Contribuire alla generazione ed al mantenimento dell’attività ritmica – Iniziare le fase di transizione – Regolare la grandezza dell’attività in corso – Modificare l’intensità delle risposte riflesse Modulazione Sensoriale : a) genera e mantiene l’attività ritmica • Un CPG è in grado di produrre un output riconoscibile anche se è disconnesso dall’input sensoriale, da quello proveniente dai centri superiori e da quello proveniente dai muscoli che innerva. • La presenza di questo output è necessaria per classificare un circuito neurale come CPG • In queste condizioni tuttavia il pattern motorio deve essere attivato artificialmente: nell’animale intatto è il feedback sensoriale che contribuisce all’attivazione • Una volta attivato l’output del CPG può essere relativamente normale in quanto a ritmo ma gli altri aspetti del pattern motorio sono completamente diversi e divengono normali solo se è disponibile il feedback sensoriale. Modulazione Sensoriale : b) inizia la fase di transizione • Vi è evidenza che la transizione tra la fase di stance e quella di swing durante la locomozione è regolata da: – grado di estensione dell’anca segnalato al SNC dalla scarica dei fusi muscolari – Gli organi tendinei del Golgi degli estensori rinforzano l’attività dei muscoli in cui sono localizzati (NB un rovesciamento del normale effetto inibitorio dell’attività degli o. di Golgi). • L’abilità del CPG di “alternare” l’influenza dell’input afferenziale degli o. del Golgi da eccitatoria ad inibitoria è un esempio di come gli interneuroni possano essere usati da parte del SNC ad un livello strategico. Modulazione Sensoriale : c) regola l’intensità dell’attività in corso • Il feedback sensoriale rinforza l’attività in muscoli che sono già attivi. • La modificazione del riflesso da stiramento durante la fase di stance del cammino ne è un esempio. feedback afferente e modello del semicentro di Brown linee blu : feedback afferente dai fusi muscolari (Ia, II) e dai c. tendinei del Golgi (Ib) Rosso: interneuroni inibitori Verde: motoneuroni Nero pieno: interneuroni eccitatori Nero vuoto : neuroni generatori CPG Feedback afferente e modello del semi centro Via 1: connessioni monosinaptiche eccitatorie dai fusi muscolari afferenti ai motoneuroni estensori (“riflesso di stiramento”) Rinforzo della trasmissione sinaptica nella fase di stance Aiutano ad incrementare l’ attività estensoria nella fase di stance Feedback afferente e modello del semi centro Via 2: connessioni disinaptiche inibitorie dai c. di Golgi ai moto neuroni estensori (es.:“riflesso di stiramento”) I c. di Golgi hanno un “ruolo protettivo” nel prevenire i danni da eccessiva produzione di forza da parte del muscolo. Feedback afferente e modello del semi centro Via 3: connessione eccitatoria disinaptica dalle afferenze del fuso muscolare e dai c. Di Golgi (NB Golgi in questo momento ha un’influenza eccitatoria) Agisce attraverso l’ interneurone eccitatorio, che è attivo durante la fase di stance grazie agli imput provenienti dal CPG, che funge da interuttore sulla Via 3 Aiuta ad incrementare l’attività estensoria nella fase di stance Feedback afferente e modello del semi centro Via 4: attivazione polisinaptica del CPG del semicentro estensorio grazie alle afferenze a feedback dalle fibre afferenti Ia e II Aiuta ad incrementare l’ attività estensoria nella fase di stance Feedback afferente e modello del semi centro Via 5: il Feedback dai fusi dei flessori di anca e caviglia determina il punto di transizione dalla fase di stance a quella di swing. Nota: la fine della fase di stance avviene quando I flessori sono stirati ad un determinato livello soglia La Via è attiva solo durante la fase di stance. Feedback afferente e modello del semi centro Queste vie sono un esempio di come i CPGs sono in grado di usare le informazioni afferenti per produrre effetti diversi nei differenti stadi di un movimento. Lo fanno “accendendo” e “spegnendo” diversi circuiti neuronali a cui i neuroni afferenti forniscono l’input. Gli interneuroni sono un elemento cruciale che consente questa alternanza Come si inseriscono i programmi motori ed i CPG nello schema generale • In termini di “livelli” di organizzazione motoria, i programmi motori sono localizzati tra i centri cerebrali superiori ed i moto neuroni. • La regolazione da parte dei centri superiori prevede la loro: – “accensione” e “spegnimento” – regolazione dei parametri generali quali la velocità della locomozione o la frequenza e la profondità della respirazione. Stimoli esterni od interni Altri centri motori Centri superiori La gerarchia del controllo motorio CPG/ programmi motori motoneuroni (Verde: feedback sensoriale ) muscoli Comportamento motorio