Lezione 11 Onde e fenomeni ondulatori Fenomeni in cui vi è trasmissione di movimento, di energia (e di quantità di moto) senza scambio di materia (che rimane sempre intorno alla sua posizione media, o di equilibrio) v Le onde sono spesso prodotte da oscillazioni (anche non regolari) di oggetti o circuiti Onda generata da un pennino connesso ad una massa oscillante Onda generata da un singolo impulso, in moto lungo una corda tesa Nelle onde vi è una perturbazione del mezzo che si propaga con una velocità propria v. Esempi: Onde sonore: perturbazione locale nella pressione dell’aria Onde su corde: perturbazione elastica della corda Onde sull’acqua: perturbazione della superficie piana di equilibrio del liquido Onde elettromagnetiche: perturbazione elettrica (e magnetica) del vuoto e dei mezzi materiali Tipi fondamentali di onde v Onde trasversali: l’oscillazione (o la perturbazione) è in direzione perpendicolare alla direzione di propagazione dell’onda (il movimento del punto P è verticale mentre l’onda viaggia in orizzontale) Onde longitudinali: l’oscillazione (o la perturbazione) è nella stessa direzione della direzione di propagazione dell’onda (il movimento è orizzontale come la velocità; ad esempio le onde sonore sono longitudinali) v Onde miste: combinazione di moti trasversali e longitudinali. Nelle onde sulla superficie dell’acqua le particelle hanno un movimento quasi circolare. v Descrizione matematica di un’onda (in una dimensione) yM y v 0 x0 x A un certo istante l’onda è descritta da una funzione y = f(x); un certo punto dell’onda (ad esempio l’ampiezza massima yM) ha coordinata x0 y yM v⋅t 0 x0 x1 Esempio con un profilo di onda trasversale Asse y: direzione dello spostamento del punto Asse x positivo: direzione di propagazione v x Dopo un tempo t l’onda si è spostata di v·t, e l’ampiezza massima si trova sul punto x1 = x0 + vt; quindi si ha: La funzione che descrive in generale l’onda propagante in direzione +x è quindi → yM = f ( x0 ) = f ( x1 − vt ) Se l’onda si propaga in direzione x negativa si ha y = f ( x − vt ) y = f ( x + vt ) (è una funzione di due variabili, lo spazio x e il tempo t) Velocità di un’onda su una corda tesa v= F µ F : tensione della corda (in Newton) µ : massa della corda per unità di lunghezza (in Kg/m) (µ = ∆m/∆x) F v ∆m F ∆x (generate da moti oscillatori armonici) Onde sinusoidali Forma generale con costante k (detta numero d’onda) y = A ⋅ sin[k ( x − vt )] ([k ] = rad/m) y A è l’ampiezza massima dell’onda v è la velocità di propagazione dell’onda Introducendo la pulsazione si ha la forma più usata ω = v k ([ω ] = rad/s) A y = A ⋅ sin (kx − ωt ) (kx − ω t ) è la fase dell’onda (= angolo argomento della funzione seno) ( Più in generale: y = A ⋅ sin kx − ωt + ϕ dove si inserisce la costante di fase ϕ che specifica le condizioni iniziali dell’onda ) Periodicità spaziale: la distanza ∆x tra due punti equivalenti dell’onda si definisce lunghezza d’onda λ e deve corrispondere a una variazione di fase di un angolo giro (a t fissato), quindi → x grafico a t fissato: si osserva la periodicità spaziale (fotografia) y = A ⋅ sin (kx + ϕ ) k ⋅ ∆x = k ⋅ λ = 2π λ= 2π k Periodicità temporale: la distanza ∆t tra due punti equivalenti dell’onda è il periodo T e deve corrispondere a una variazione di fase di un angolo giro (a x fissato), quindi: ω ⋅ ∆t = ω ⋅ T = 2π T = 2π / ω Infine da ω = v k Frequenza dell’oscillazione: ν= y A t 1 ω = T 2π 2πν = v ⋅ 2π / λ si trova v = λ ⋅ν relazione fondamentale che lega la velocità di propagazione con la lunghezza d’onda e la frequenza Energia trasportata da un’onda grafico a x fissato si osserva la periodicità temporale (oscillatore armonico) y = A ⋅ sin (ωt + ϕ ) 1 Per un’oscillatore E0 = kosc A2 ; kosc = m ⋅ ω 2 armonico: 2 Consideriamo un’onda sinusoidale su un tratto di corda di massa 2 2 ∆m ; ogni elemento della corda esegue un moto armonico, e ∆E 1 2 ∆m ω A 1 2 2 = = µ ω A l’energia per unità di lunghezza che viaggia sulla corda sarà ∆x 2 ∆x proporzionale ai quadrati della pulsazione e dell’ampiezza. Nell’intervallo di tempo ∆t questa energia 1 ∆m ω 2 A2 1 µ ∆x ω 2 A2 viene trasferita al tratto di corda successivo; ∆E 1 = 2 = 2 = µ v ω 2 A2 P= la potenza (energia per unità di tempo) ∆t ∆t ∆t 2 trasportata dall’onda è anche proporzionale alla velocità di propagazione. Sovrapposizione e interferenza Principio di sovrapposizione: se due (o più) onde si muovono in un mezzo, la funzione dell’onda risultante è in ogni punto la somma algebrica delle funzioni fi(x,t) delle singole onde La combinazione di onde nella stessa regione di spazio è detta interferenza yT = y1 + y2 Esempio di interferenza costruttiva Due onde che si propagano in direzioni opposte possono attraversarsi senza venire modificate. Due onde con ampiezze di verso opposto si sovrappongono dando interferenza distruttiva; se le ampiezze sono uguali si ha completa scomparsa dell’onda risultante all’istante della sovrapposizione (interferenza completamente distruttiva) Sovrapposizione e interferenza di onde sinusoidali Due onde sinusoidali uguali (A,k,ω uguali), e nella stessa direzione, ma con una differenza di fase pari a ϕ (ad esempio possono essere generate dalla stessa sorgente ma seguire percorsi diversi prima di sovrapporsi) y2 = A ⋅ sin (kx − ωt + ϕ ) y1 = A ⋅ sin (kx − ωt ) ; La loro sovrapposizione (con le regole trigonometriche) Ampiezza dell’onda risultante y = y1 + y2 = 2 A ⋅ cos(ϕ / 2) ⋅ sin (kx − ωt + ϕ / 2 ) Onda sinusoidale con la medesima lunghezza d’onda e frequenza Differenza di fase ϕ = 0 interferenza costruttiva (massima ampiezza = 2A) Differenza di fase ϕ = π interferenza completamente distruttiva (ampiezza = 0) Esempio di onda stazionaria su una corda tesa Onde stazionarie Su una corda bloccata alle due estremità, le onde che si propagano subiscono riflessione agli estremi. La sovrapposizione delle onde con le loro riflesse forma onde stazionarie, in cui periodicità spaziale e temporale sono separate: onda propagante verso -x ; onda propagante verso +x x y1 = A ⋅ sin(kx + ωt + ϕ1 ) y2 = A ⋅ sin (kx − ωt + ϕ 2 ) y = y1 + y2 = 2 A ⋅ sin(kx + (ϕ1 + ϕ 2 ) / 2 ) ⋅ cos(ωt + (ϕ1 − ϕ 2 ) / 2) Forma dell’onda: → sin (kx + ϕ 0 ) Ampiezza dell’oscillazione, funzione della posizione Oscillazione armonica nodi: punti in cui (trasversale) degli elementi l’ampiezza è nulla della corda intorno alla ventri: punti in cui posizione di equilibrio l’ampiezza è massima Posizione dei nodi: in x = 0 e in x = L deve essere ampiezza zero, quindi ricaviamo la lunghezza d’onda e frequenza propria dell’ onda stazionaria: λ = nπ λ= 2L n kL = nπ ϕ0 = 0 2π 0 = sin( kL + 0) x=L 0 = sin(0 + ϕ 0 ) x=0 v=n (con n intero qualsiasi) v 2L L=n λ 2 La lunghezza della corda corrisponde a un numero intero di mezze lunghezze d’onda Effetto Doppler Moto relativo tra sorgente e osservatore: viene percepita una frequenza di oscillazione dell’onda diversa da quella a riposo (fenomeno ben noto per le onde sonore) λ =ν + O v /ν =ν 1+ O v >ν λD = λ − vS ν =λ− Sorgente in moto con velocità vS verso l’osservatore : in un periodo di oscillazione T , i fronti d’onda vengono “schiacciati” perchè la cresta successiva guadagna lo spazio vS · T = vS / ν. La lunghezza d’onda percepita dall’osservatore è quindi diminuita di: Sorgente che emette un’onda sonora di velocità v che si propaga nello spazio come onda sferica; le linee sono le creste dell’onda O νD =ν + Osservatore fermo: frequenza percepita = numero di vibrazioni per unità di tempo → ν = v / λ Osservatore in moto verso la sorgente con velocità vO : nell’unità di tempo, oltre alle vibrazioni precedenti vengono percepite anche le vibrazioni ricevute avanzando di vO (·1s) e cioè vO / λ nuove vibrazioni. La frequenza percepita sarà aumentata: v v v vS v = λ 1− S v /λ v νD = v λD = λD La frequenza percepita sarà quindi aumentata di: v v =ν >ν ( ) v − vS λ 1 − vS /v N.B. nei casi opposti in cui vi sia allontanamento, basta cambiare il segno a vO o a vS ω= Circuito LC – oscillazioni elettromagnetiche Il circuito si comporta come un oscillatore armonico di frequenza ω: l’energia oscilla continuamente tra il condensatore e l’induttanza. Idealmente l’energia si conserva, ma le leggi del circuito non tiene conto della emissione e perdita di energia per irraggiamento. Infatti deboli oscillazioni dello stesso tipo vengono osservate in un circuito LC uguale e prossimo a quello eccitato (principio della radio). rivediamo le leggi fondamentali dell’elettromagnetismo Sup. chiusa ⇔ Teorema della divergenza Legge di Gauss per E e B in forma differenziale o puntuale (operatore divergenza) div E = ρ ε0 div B = 0 div ... = ∂ ∂ ∂ + + ∂x ∂y ∂z ε0 ∫ B ⋅ n dS = 0 Sup. chiusa ΦB = Qcont ∫ E ⋅ n dS = Prime due leggi (I e II eq. di Maxwell) Legge di Gauss per E e B in forma integrale (flusso su superficie chiusa) Nuovi fenomeni V (t ) ΦE = 1 LC Le leggi in forma differenziale sono in generale più utili. Esse sono infatti delle equazioni differenziali (a derivate parziali) che ci dicono come i campi E e B variano punto per punto nello spazio (e nel tempo ….) e richiedono solo la conoscenza di quantità o funzioni nel punto in esame (o in punti vicini) Le altre due leggi ∫ B ⋅ ds = µ C d ΦB dt Legge di Ampere in forma integrale ∫ E ⋅ ds = = − Legge di Faraday in forma integrale 0 I conc C Entrambe le leggi riguardano l’integrale dei campi sullo spostamento (“lavoro”) su un circuito chiuso C Traduzione in forma differenziale: per mezzo del Teorema di Stokes: il “lavoro” di un vettore lungo una linea chiusa è uguale al flusso, attraverso una superficie concatenata con la linea, di una quantità vettoriale detta rotore o vorticità del campo vettoriale in esame. Con una dimostrazione simile a quella fatta applicando il Teorema della divergenza alle prime due leggi si ha: Vettore densità di corrente (corrente per unità di superficie, o densità di carica per velocità) J (r ) = ρ v rot è il rotore , un operatore differenziale vettoriale, scritto esplicitamente come matrice di derivate parziali sulle variabili spaziali x,y,z, e costruito rispettando la regola della mano destra. Esso descrive le proprietà di vorticità, cioè se il campo vettoriale ha linee di forza chiuse su se stesse (pensiamo ai vortici nei fluidi) rot × B = µ 0 J Significato: una opportuna combinazione di derivate spaziali dei campi E e B è uguale a: la variazione nel tempo del vettore B (per E), proporz. al vettore densità di corrente J (per B) ∂B ∂t rot × E = − Legge di Ampere in forma differenziale (?) Legge di Faraday in forma differenziale (III eq. di Maxwell) Simmetria tra le leggi dell’ Elettromagnetismo (di Maxwell) rot × B = µ 0 J (?) Alta simmetria div B = 0 densità di carica elettrica ρ ⇔ densità di carica magnetica (sempre = 0) Bassa simmetria (III) rot × E = − (II) ∂B ∂t (I) ρ div E = ε0 variazione nel tempo di un campo di forze ? ⇔ ? densità di corrente (un oggetto materiale) La mancanza di simmetria deriva dalla legge di Ampere, che vale solo per correnti continue nello spazio Flusso del campo E(t) I ∫ B ⋅ ds = µ Esempio: campo magnetico creato da una corrente entrante in un condensatore circuito C 0 I conc C Iconc è la corrente che attraversa una qualsiasi superficie che ha per bordo C; se la superficie è S1 la corrente concatenata è I mentre se la superficie è la S2 (che avvolge il piatto terminale) la corrente concatenata è zero! → la legge è contraddittoria se la corrente ha delle discontinuità (come sorgenti o pozzi) Ma attraverso la superficie S2 passa il flusso delle linee di forza del campo elettrico del condensatore, che è crescente nel tempo! d ΦE IS = ε0 dt Idea di Maxwell: completare la legge di Ampere (integrale) aggiungendo la “corrente di spostamento”, proporzionale alla variazione nel tempo del flusso del campo elettrico d ΦE dt In tal modo entra nella legge di Ampere (differenziale) la variazione nel tempo di un campo, come per la III legge. Si ha una alta simmetria tra la III e la IV legge di Maxwell. III (Faraday) : rot × E = − ∂B ∂t d ΦE C 2 N / C ⋅ m2 C [I S ] = ε 0 = ⋅ = =A dt Nm 2 s s Osserviamo che la “corrente di spostamento” IS ha proprio le dimensioni di una corrente ∂E rot × B = µ0 J + µ0ε 0 ∂t = µ0 Iconc + µ0ε 0 (Teorema di Stokes) C ⇔ + IS ) conc 0 ∫ B ⋅ ds = µ (I Legge di Ampere – Maxwell in forma differenziale (IV eq. di Maxwell) Legge di Ampere – Maxwell in forma integrale Novità della IV legge di Maxwell: i campi magnetici possono essere generati non solo da correnti, ma anche da campi elettrici variabili nel tempo ρ = 0; J = 0 ) ∂B ∂t (in assenza di cariche e correnti Equazioni di Maxwell nel vuoto rot × E = − div B = 0 rot × B = µ0ε 0 assenza di sorgenti div E = 0 ∂E ∂t Si ha altissima simmetria tra le equazioni per i campi elettrico e magnetico la variazione nel tempo del campo B genera il campo E la variazione nel tempo del campo E genera il campo B Campi elettrici e magnetici variabili nel tempo possono autosostenersi anche nel vuoto! Queste eq. descrivono l’evoluzione, nello spazio e nel tempo, dei campi vettoriali E e B intercorrelati. Sono eq. a derivate parziali sulle coordinate x,y,z e t, e ammettono soluzioni di tipo ondulatorio. Ad esempio, se consideriamo la componente di un campo elettrico in direzione y che dipenda solo dalla coordinata spaziale x (cioè è variabile, o in movimento, lungo l’asse x) dalle ultime 2 equazioni si ricava una forma di equazione delle onde, cioè una equazione differenziale a derivate parziali seconde il campo Ey (e altre eq. simili per le altre componenti di E e B) ∂2E ∂2E − µ 0ε 0 2 = 0 2 ∂x ∂t Equazione delle onde per la funzione E(x,t), una componente del campo E Equazione delle onde elettromagnetiche ⇒ soluzione di tipo ondulatorio, ad esempio onda propagante in direzione +x E ( x, t ) = E0 ⋅ sin(kx − ω t ) Verifica: calcolo delle derivate seconde: ∂2 E ∂ ∂ ∂ = E0 sin(kx − ωt ) = (kE0 cos(kx − ωt )) = −k 2 E0 sin(kx − ωt ) 2 ∂x ∂x ∂x ∂x µ 0ε 0ω 2 = k 2 deve essere quindi: 1 v2 Tm µ 0 = 4π ⋅ 10 A 2 -12 C ε 0 = 8.85 ⋅10 Nm 2 ampiezza k numero d' onda ω pulsazione 2π λ= k lunghezza d' onda 2π ν= ω frequenza c= 1 µ 0ε 0 = 2.99792 ⋅10 8 m/s v = λ ⋅ν velocità (kx- x) fase µ 0ε 0 −7 µ 0ε 0 = La velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto (da ora in poi indicata con c) è fissata dalle costanti elettrica e magnetica, e vale: 1 v= ∂ ∂2E ∂ ∂ E0 sin(kx − ωt ) = (− ωE0 cos(kx − ωt ) ) = −ω 2 E0 sin(kx − ωt ) = 2 ∂t ∂t ∂t ∂t ∂2E ∂2E − µ 0ε 0 2 = 0 − k 2 E0 sin( kx − ωt ) + µ 0ε 0ω 2 E 0 sin( kx − ω t ) = 0 2 ∂x ∂t E0 esattamente la velocità della luce! Onde elettromagnetiche La luce è un’onda elettromagnetica! Caratteristiche delle onde e.m. ω Velocità di propagazione c = 2) Nel vuoto, E e B sono tra loro perpendicolari, e perpendicolari alla direzione di propagazione (regola della mano destra E → B → c ) quindi le onde e.m. sono onde trasversali 3) Vale la relazione tra i campi 4) Polarizzazione: l’onda è polarizzata linearmente se il campo E mantiene sempre la stessa direzione nello spazio. Sono possibili anche polarizzazioni circolari o ellittiche (quando la direzione di E varia in modo regolare) o onde non polarizzate (quando la direzione di E varia in modo casuale) k = 1 1) µ 0ε 0 ≈ 3 ⋅ 10 8 m/s E =c B Onda piana : un’onda che viaggia in una direzione definita, e i cui campi E e B sono funzioni del tempo e della sola variabile spaziale in quella direzione Sono soluzioni delle eq. di Maxwell (nel vuoto), per il campo elettrico E e per il campo magnetico B accoppiati; un tipo fondamentale è l’onda piana sinusoidale. Qualunque onda può essere costruita sovrapponendo onde sinusoidali. E ( x, t ) = E0 ⋅ sin( kx − ω t + ϕ ) B ( x, t ) = B0 ⋅ sin( kx − ω t + ϕ ) direzione (istantanea) del vettore E direzione di propagazione direzione (istantanea) del vettore B λ Scale logaritmiche in potenze di 10 ν (103) (100) (10-3) (10-6) (10-9) (10-12) 700 nm 400 nm Spettro delle onde elettromagnetiche c =ν ⋅ λ Generazione di onde elettromagnetiche Oscillazioni in circuiti LC (alla frequenza propria); cariche oscillanti in una antenna (con un generatore di corrente alternata); atomi eccitati ad alta temperatura (per la luce); dipoli elettrici oscillanti Densità di energia del campo elettrico u E = ε 0 E 2 Energia trasportata da un’onda e.m. 1 2 1 2 Densità di energia del campo magnetico u B = B 2 µ0 1 1 2 B = uB Dato che E = c B risulta u E = ε 0 c 2 B 2 = 2 2 µ0 Onda e.m. (polarizzata linearmente) generata da un’antenna con un generatore di corrente alternata In un’onda e.m. le densità di energia associate ai campi E e B sono uguali! Densità di energia totale: uT = u E + u B = ε 0 E 2 = B 2 / µ0 è funzione dello spazio e del tempo, infatti 2 u T = ε 0 E 2 = ε 0 E0 ⋅ sin 2 (kx − ω t ) (E0 : ampiezza del campo ) Densità di energia efficace, mediata su un periodo T di oscillazione (come per la potenza media, un fattore 1/2) u media 1 = T ∫ T 0 T 1 1 ε 0 E dt = ε 0 E0 2 ∫ sin 2 (kx − ωt ) dt = ε 0 E0 2 0 T 2 2 Come nasce un’onda e.m. dal campo elettrico generato da cariche oscillanti in un’antenna Flusso di energia: energia che passa attraverso un’unità di superficie (perpendicolare alla direzione di propagazione) nell’unità di tempo ⇒ Il flusso di energia S (a x fissato) è una funzione del tempo, proporzionale a sin2(kx-ωt) . Rappresentato da un vettore S diretto nel verso di propagazione dell’onda e.m. , e di modulo E2 S= = ; µ0 µ 0 c EB [S ] = J Watt potenza = = 2 2 s⋅m m area Si definisce intensità I l’energia per unità di tempo e di superficie, mediata su un periodo T di oscillazione (come per la potenza media, un fattore 1/2) 1 1 1 1 1 2 2 = = S dt E dt E0 µ0 c T ∫0 µ0 c 2 T ∫0 T I = Smedio = Dato che µ0 = T 1 ε0 c2 I = c ⋅ umedia abbiamo 1 = c ⋅ ε 0 E02 2 Intensità = velocità · densità di energia media Inoltre, dalla definizione, l’intensità è anche una potenza emessa / superficie I= P Area S= 1 µ0 E×B Vettore di Poynting Esempio: onde sferiche, emesse da una sorgente (quasi) puntiforme. Le creste dell’onda sono superfici sferiche. L’energia emessa per unità di tempo (potenza P) si ripartisce su un’area 4π πr2 , quindi l’intensità a distanza r vale P I= 4π r 2 (ancora la legge dell’inverso del quadrato della distanza!) r