Brundibar Cartolina

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12 a edizione
Sabato 28 maggio 2016
ore 11.00 e ore 18.00
Cinema Teatro San Marco
Contrà S. Francesco, 76 - Vicenza
Ingresso libero
Evento da non perdere di “Una Giornata di Pace”
Brundibar - Il suonatore di organetto
Sabato 28 maggio 2016 alle 11.00 e replica alle ore 18.00
Cinema Teatro San Marco - Contrà S. Francesco, 76, Vicenza - INGRESSO LIBERO
Brundibar (Brundibár) è un’opera per bambini del compositore ceco ebreo Hans Krása su libretto di Adolf Hoffmeister, originariamente rappresentata nel 1943 dai bambini del Campo di concentramento di Theresienstadt nella
Cecoslovacchia occupata. Il nome deriva dal gergo cecoslovacco per definire il bombo.
La Scuola Musicale Jan Novák con la Civica Scuola Musicale Riccardo Zandonai hanno curato l’allestimento
dell’opera mettendo in campo i propri allievi nei ruoli dei solisti, utilizzando le compagini corali e una piccola
orchestra, facendo intervenire in particolare gli insegnanti di musica d’insieme, di canto corale, un regista, un
tecnico luci. Per il trucco verranno coinvolte le Scuole dell’Opera Armida Barelli di Rovereto.
Le vicende che hanno visto nascere l’opera sono le seguenti: Krása e Hoffmeister scrissero l’opera nel 1938 per
un concorso organizzato dal governo. Le prove cominciarono nel 1941 all’orfanotrofio ebraico di Praga, che al
momento funzionava anche come struttura educativa temporanea per bambini divisi dai loro genitori dalla guerra.
Nell’inverno del 1942 all’orfanotrofio si svolse la prima dell’opera: a quel tempo, il compositore Krása e lo scenografo Frantisek Zelenka erano già stati deportati a Theresienstadt. Nel luglio del 1943 quasi tutti i membri del
coro originale e il personale dell’orfanotrofio vennero deportati a Theresienstadt. Solo il librettista Hoffmeister poté
scappare da Praga in tempo. Riunito il cast a Theresienstadt, Krása ricostruì l’intera partitura dell’opera, basandosi
sulla propria memoria e una parte dello spartito del pianoforte che ancora possedeva, adattandola agli strumenti
disponibili al campo: flauto, clarinetto, chitarra, fisarmonica, piano, percussioni, tromba, quattro violini, un violoncello e un contrabbasso. La scenografia fu ridisegnata ancora una volta da Frantisek Zelenka, già direttore di
palco per il Teatro Nazionale Ceco: come sfondo vennero dipinti diversi palazzi, al primo piano c’era una recinzione
con i disegni del gatto, del cane e dell’allodola (passerotto), con buchi per inserire le loro teste al posto di quelle
degli animali. Il 23 settembre del 1943 ebbe luogo la première di Brundibár. La produzione fu diretta da Zelenka,
con le coreografie di Camilla Rosenbaum, e fu riproposto 55 volte durante l’anno successivo. Le prove dell’opera
si svolgevano di nascosto e spesso di notte anche se quando vennero scoperti durante le prove, si decise che
potevano essere continuate per fare qualcosa di “culturale” ma in realtà le prove continuarono solo per far credere
agli ispettori della Croce Rossa che la vita nel campo fosse confortevole.
La trama dell’opera contiene elementi fiabeschi (Hansel e Gretel e I musicanti di Brema). Aninka e Pepicek sono
fratello e sorella orfani di padre per via della guerra. La loro madre è malata e il dottore dice loro che lei necessita
di latte per riprendersi. Purtroppo sono poveri e quindi, essendo senza soldi decidono di cantare nella piazza del
mercato per raccogliere quelli necessari. Ma il malvagio suonatore d’organetto Brundibár (che rappresenta Hitler)
li caccia via con l’aiuto dei venditori ambulanti (gelataio, lattaio e panettiere) e di un poliziotto. Ad ogni modo, con
l’aiuto di un impavido passero, di un astuto gatto, di un saggio cane e dei bambini del paese, saranno capaci di
cacciare Brundibár, e cantare infine nella piazza del mercato e quindi di guadagnare abbastanza soldi per comprare alla mamma il latte. L’opera contiene ovvi simbolismi nel trionfo dei bambini bisognosi e abbandonati sul
suonatore di organetto, ma non fa esplicitamente riferimento alle condizioni in cui fu scritta e rappresentata. Comunque, alcune frasi, erano chiaramente antinaziste. Sebbene Hoffmeister scrisse il libretto prima dell’invasione
da parte di Hitler, alcune battute furono cambiate dal poeta Emil Saudek a Therezin, per enfatizzare il messaggio
antinazista. “Mentre l’originale diceva, “Colui che ama così tanto sua madre e suo padre e la sua terra nativa è
nostro amico e può giocare con noi,” la versione di Saudek diceva “Colui che ama la giustizia e ci convive, e chi
non è timoroso è nostro amico, e può giocare con noi.”
in collaborazione con: Istituto professionale “Opera Armida Barelli”
Info su www.festivalbiblico.it - 0444.1540019 - 334.1477761
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