CITOSCHELETRO E’ un sistema di filamenti proteici presente nel citosol di tutte le cellule animali e vegetali. È costituito da tre tipi principali di filamenti (microtubuli, filamenti di actina dotati di capacità contrattile e filamenti intermedi), connessi tra loro mediante diverse proteine accessorie. FUNZIONE: Risulta localizzato soprattutto nello strato più periferico della cellula, favorendo il mantenimento della forma della cellula; questa funzione è particolarmente importante nelle cellule animali, prive, al contrario di quelle vegetali, di una parete rigida. Probabilmente ha un ruolo di sostegno della membrana plasmatica; inoltre, costituisce una struttura di ancoraggio per le proteine intrinseche della membrana stessa, ovvero per le grosse molecole proteiche che si trovano affondate nello spessore del doppio strato fosfolipidico, delle quali favorisce i movimenti di traslazione in senso orizzontale. Il citoscheletro risulta essere una struttura dinamica, che viene continuamente scomposta e riassemblata; i filamenti, cioè, vengono disgregati a un'estremità e sintetizzati all'altra. Per questa proprietà, ha un ruolo nel movimento cellulare: ad esempio, nelle cellule che compiono movimenti ameboidi, allungandosi in una determinata direzione favorisce lo scorrimento in quel senso del citoplasma e la protrusione di pseudopodi. La trame dei filamenti citoscheletrici guidano la divisione cellulare (citodieresi), come è dimostrato dal fatto che specifici composti capaci di disgregare i microtubuli, come la colchicina, inibiscono anche il processo di divisione. Ancora, i filamenti possono indirizzare il flusso di sostanze attraverso il citoplasma, e lo spostamento delle vescicole membranose che si formano nei processi di endocitosi. AUTOTROFI ED ETEROTROFI Tutti gli organismi viventi compiono la respirazione cellulare (o la fermentazione) per ricavare energia dal glucosio. Tuttavia esistono diversi modi con cui essi si procurano il glucosio necessario alla respirazione. 1. Gli organismi ETEROTROFI (héteros= altro, trophé= cibo) rappresentati da animali, funghi, alcuni procarioti, usano il glucosio che ricavano dagli alimenti. 2. Gli organismi AUTOTROFI (auto = stesso) utilizzano il glucosio che essi stessi hanno prodotto attraverso un processo detto fotosintesi. FOTOSINTESI Se demolire glucosio libera energia, sintetizzarlo richiede un forte consumo energetico. Gli organismi vegetali usano l'energia luminosa del sole per produrre glucosio a partire da CO2 e H2O. CLOROPLASTI La fotosintesi si svolge nei cloroplasti, che sono organuli cellulari esclusivi delle cellule vegetali e presenti nelle parti verdi delle piante. Essi sono delimitati da una doppia membrana: una membrana esterna liscia e una membrana interna che forma un sistema di piccoli sacchi appiattiti e impilati detti tilacoidi. Nei tilacoidi ci sono gli enzimi necessari per fare avvenire le reazioni della fotosintesi. I PIGMENTI FOTOSINTETICI La luce solare è catturata da sostanze dette pigmenti fotosintetici contenuti nei tilacoidi dei cloroplasti. Il pigmento più importante è la clorofilla di colore verde, che assorbe la luce blu e rossa. Nelle piante ci sono altri pigmenti come i carotenoidi (colore arancione) che assorbono energia luminosa a diverse lunghezze d'onda aumentando la quantità di luce utilizzabile dal vegetale. Il processo di fotosintesi si svolge attraverso una serie di reazioni molto complesse, che comprendono: - La cattura della luce da parte della clorofilla - La scissione dell'acqua in O2 e H+ (l' O2 esce dalla cellula) - H+ viene usato per produrre ATP - Glucosio viene prodotto a partire da CO2 usando l'energia fornita dall'ATP I plastidi Strutture tipiche della cellula vegetale. Sono caratterizzate da una doppia membrana, come i mitocondri; la membrana esterna delimita il plastidio e ha una forma regolare, mentre quella interna è variamente ripiegata, generalmente forma delle lamelle dette tilacoidi, e contiene una sostanza chiamata stroma. I più comuni plastidi sono i cloroplasti, ma si possono trovare anche cromoplasti e leucoplasti cloroplasti Sono i plastidi più comuni e sono funzionali alla fotosintesi clorofilliana. Si originano solo nelle cellule esposte alla luce ed in essi avviene la trasformazione dell'energia luminosa in energia chimica, necessaria per la sintesi di sostanze ad alto valore energetico (glucosio, amido) a partire da sostanze povere di energia (acqua e biossido di carbonio). La fase lucedipendente della fotosintesi avviene nei tilacoidi grazie all'azione dei pigmenti fotosintetici (clorofilla a e clorofilla b, carotenoidi), mentre la fase luceindipendente si svolge nello stroma. I cloroplasti hanno forme molto varie e a volte caratteristiche nelle alghe, come la forma a stella nell'alga Zignema o la forma a spirale nella Spirogyra, mentre nelle piante terrestri sono più piccoli e più numerosi, di forma ovale. cromoplasti Questi plastidi sono senza clorofilla, ma contengono invece dei pigmenti liposolubili detti carotenoidi e xantofille. I carotenoidi sono un gruppo di circa 50 sostanze che conferiscono alla parte di pianta in cui sono presenti una colorazione gialla, arancione o rossa. I cromoplasti sono presenti nei petali (viola del pensiero), nella buccia di vari frutti (pomodoro), a volte nelle radici di alcune piante (carota o barbabietola rossa). Le colorazioni dei cromoplasti contribuiscono ad attirare insetti o animali impollinatori o disseminatori. leucoplasti Si tratta di plastidi incolori. Si possono trovare nei tessuti di riserva (tuberi, rizomi, midollo del fusto, cotiledoni) e costituiscono un gruppo che comprende gli amiloplasti, gli oleoplasti e i proteoplasti.Molto frequenti sono gli amiloplasti (tubero di patata, cotiledoni di fagiolo, semi di frumento, mais, riso). Qui si deposita l'amido, accumulandosi in strati successivi attorno a un punto di partenza detto ilo. L'amido schiaccia il protoplasma del plastidio fino a ridurlo a un sottile strato non più visibile. Questi amiloplasti sono detti anche granuli di amido.Nelle cellule dei tessuti di riserva si possono trovare gli oleoplasti, in cui si accumulano delle goccioline oleose o, più raramente, dei proteoplasti dove si accumulano delle sostanze proteiche (nel parenchima radicale di alcune orchideacee) ENZIMI La vita cellulare è determinata da reazioni chimiche che avvengono all'interno della cellula. Queste reazioni (ad esempio la demolizione del glucosio per ricavare energia) alla temperatura della cellula avverrebbero a velocità estremamente lente, incompatibili con la vita. Gli enzimi sono proteine che hanno la funzione di accelerare le reazioni cellulari (catalizzatori) e sono molto specifici: ciascun enzima catalizza solo una determinata reazione e non altre. MECCANISMO DI AZIONE DEGLI ENZIMI 1. L'enzima possiede un sito attivo su cui si legano le molecole che devono reagire. 2. La reazione avviene solo se 1 incontra 2. I 2 reagenti si legano all'enzima formando un complesso che favorisce la reazione. 3. Alla fine della reazione il prodotto si stacca e l'enzima, rimasto inalterato, è in grado di catalizzare un'altra reazione dello stesso tipo.