capitolato speciale d`appalto

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AZIENDA CASA EMILIA ROMAGNA
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
42124 Reggio Emilia – Via Costituzione, 6
Tel. 0522 236611 – Fax 0522 236699
COMUNE DI REGGIO EMILIA
PIANO STRAORDINARIO 2013
RIPRISTINO DI N. 50 ALLOGGI ERP
DI PROPRIETA’ COMUNALE
CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO
CAPITOLATO RIPRISTINO ALLOGGI – SOMMARIO
0
CAPITOLATO RIPRISTINO ALLOGGI – SOMMARIO
0 CAPITOLATO RIPRISTINO ALLOGGI – SOMMARIO ...................................... 2
1 DEMOLIZIONI E RIMOZIONI .............................................................................. 4
1.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ......................................... 4
2 MURATURE E TAMPONAMENTI....................................................................... 5
2.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ......................................... 5
2.2 Laterizio forato (cod. EPU D.21.04.02.d1/d2)............................................ 5
3 MASSETTI E SOTTOFONDI ............................................................................... 7
3.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ......................................... 7
3.2 Massetto di sottofondo (cod. EPU D.08.01.10.c) ...................................... 7
4 INTONACI ............................................................................................................ 8
4.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ......................................... 8
4.2 Intonaco di fondo per interni e rasatura (cod. EPU D. 07.02.02.h) ........... 8
4.3 Ripresa di intonaco .................................................................................... 9
5 OPERE DA PITTORE ........................................................................................ 11
5.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ....................................... 11
5.2 Coloritura a finire di pareti interne (cod. EPU D.15.02.05) ...................... 11
6 PAVIMENTI........................................................................................................ 13
6.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ....................................... 13
6.2 Piastrelle in gres porcellanato (cod. EPU D.08.06.09.b) ......................... 13
6.3 Soglie interne in pietra naturale (cod. EPU D.14.07.a2) ......................... 14
7 RIVESTIMENTI .................................................................................................. 15
7.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ....................................... 15
7.2 Rivestimenti in ceramica (cod. EPU D.08.11.06.a) ................................. 15
8 OPERE IN LEGNO E SERRAMENTI INTERNI ................................................ 16
8.1 Porta interna in legno (cod. EPU D.11.05.16.a) ...................................... 16
8.2 Porta interna scorrevole in legno (cod. EPU D.11.05.22.a) .................... 16
8.3 Zoccolino battiscopa in legno (cod. EPU D.08.07.09) ............................. 16
9 OPERE IN CARTONGESSO............................................................................. 17
9.1 Controsoffitto in cartongesso (cod. EPU D.09.03.01) ............................. 17
10 IMPIANTI SANITARI, APPARECCHI SANITARI, SCARICHI .......................... 18
10.1 Rete di distribuzione acqua (cod. EPU D.20.01.62) ................................ 18
10.2 Apparecchi sanitari (cod. EPU D.20.01) .................................................. 18
10.3 Rete di scarico acque luride .................................................................... 19
11 IMPIANTO ADDUZIONE GAS .......................................................................... 20
11.1 Prescrizioni generali e descrizione delle opere ....................................... 20
11.2 Tubazioni a vista in rame ......................................................................... 21
11.3 Note in osservanza delle norme UNI 7129/08 ......................................... 21
11.4 Opere accessorie ..................................................................................... 21
11.5 Operazione di termine lavori .................................................................... 22
12 RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO .................... 23
12.1 Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti ............................ 23
12.2 Qualità dei materiali utilizzati ................................................................... 23
12.3 Modo di esecuzione delle opere .............................................................. 23
12.4 Posa in opera delle condutture ................................................................ 23
12.5 Tubi protettivi e canalette......................................................................... 27
12.6 Scatole e pozzetti di derivazione ............................................................. 29
12.7 Derivazioni ............................................................................................... 31
12.8 Apparecchiatura di servizio (prese a spina e frutti) ................................. 31
12.9 Zona di rispetto nei locali contenenti bagni e docce ................................ 32
12.10 Protezione contro i contatti indiretti ......................................................... 33
12.11 Protezione mediante doppio isolamento ................................................. 33
12.12 Protezione da sovratensioni per fulminazione indiretta e di manovra ..... 33
12.13 Caduta di tensione ................................................................................... 34
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Capitolato Ripristino Alloggi
CAPITOLATO RIPRISTINO ALLOGGI – SOMMARIO
12.14 Quadri elettrici da appartamento, parti condominiali o similari ................ 34
12.15 Apparecchiature modulari ........................................................................ 35
12.16 Distribuzione circuiti illuminazione e forza motrice .................................. 36
12.17 Impianti monofasi..................................................................................... 36
12.18 Apparecchi di illuminazione per interni ed esterni ................................... 37
12.19 Illuminazione di sicurezza ........................................................................ 38
12.20 Impianto antenna per la ricezione del segnale televisione ...................... 38
12.21 Impianto citofonico ................................................................................... 39
12.22 Impianto telefonico................................................................................... 40
12.23 Dispersori per la messa a terra ............................................................... 40
12.24 Verifica iniziale, consegna e norme per il collaudo degli impianti ........... 41
13 RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO ........................ 46
13.1 Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti ............................ 46
13.2 Generatore termico riscaldamento .......................................................... 46
13.3 Tubazioni, coibentazioni e collettore di distribuzione .............................. 47
13.4 Accessori e velvole .................................................................................. 48
13.5 Cronotermostato ambiente ...................................................................... 48
13.6 Generatore termico acqua calda sanitaria............................................... 48
13.7 Scarico fumi ............................................................................................. 50
13.8 Corpi scaldanti ......................................................................................... 51
13.9 Modalità ed ordine di esecuzione dei lavori............................................. 51
13.10 Collaudo dell'impianto di riscaldamento .................................................. 51
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DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
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DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
1.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
Nel presente appalto sono previsti interventi di demolizione/rimozione delle opere
come di seguito illustrato:
I lavori verranno eseguiti con ordine e con le necessarie precauzioni in modo da
non danneggiare le opere preesistenti e da prevenire qualsiasi infortuni o agli
addetti al lavoro e da evitare incomodi e disturbo, in coerenza al Piano della
Sicurezza e Coordinamento.
Prima di iniziare i lavori in oggetto l’appaltatore dovrà accertare la natura, lo stato
ed il sistema costruttivo delle opere da demolire.
Salvo diversa prescrizione, l’appaltatore disporrà la tecnica più idonea, i mezzi
d’opera, i macchinari e l’impiego del personale.
Saranno opportunamente delimitate - ben individuate ed idoneamente protette - le
zone dei lavori, dei passaggi e quelle soggette a caduta materiali.
Le demolizioni procederanno in modo omogeneo evitando la creazione di zone di
instabilità strutturale.
In fase di demolizione dovrà assolutamente evitarsi l’accumulo di materiali di
risulta, sia sulle strutture da demolire che sulle opere provvisionali o dovunque si
possano verificare sovraccarichi pericolosi.
I materiali di risulta dovranno perciò essere immediatamente allontanati o
trasportati a basso con idonee apparecchiature ed evitando il sollevamento di
polvere o detriti; sarà, comunque, assolutamente vietato il getto dall’alto dei
materiali.
Le demolizioni, i disfacimenti e le rimozioni dovranno essere limitati alle parti e
dimensioni prescritte; la demolizione del pavimento andrà eseguita con
attrezzature manuali senza l’ausilio del martello pneumatico.
Qualora, per mancanza di accorgimenti o per errore, i suddetti interventi
provocassero danni a persone o cose l’appaltatore sarà tenuto, a proprie spese, al
ripristino delle stesse ferma restando ogni sua responsabilità .
Tutti i materiali provenienti dalle operazioni sopracitate, ad esclusione di quelli
giudicati dalla Direzione Lavori adatti al reimpiego, verranno caricati sugli
automezzi e trasportati presso discariche adeguate allo smaltimento, a norma di
legge, dei materiali rimossi.
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Capitolato Ripristino Alloggi
MURATURE E TAMPONAMENTI
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MURATURE E TAMPONAMENTI
2.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
Tutte le murature dovranno essere realizzate concordemente ai disegni di progetto
ed alle indicazioni della Direzione Lavori
Nelle costruzioni delle murature dei tamponamenti in genere verrà curata la
perfetta esecuzione degli spigoli, la costruzione di piattabande, spallette, architravi
e verranno lasciati tutti i necessari incavi, canne e fori per:
- il passaggio dei tubi di qualsiasi impianto o servizio;
- le condutture elettriche;
- gli zoccoli, arpioni di porte e soglie
- la formazione di incavi e nicchie radiatori, ove questi previsti.
La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente,
assicurando il perfetto collegamento con le murature esistenti e fra le varie parti di
esse, evitando nel corso dei lavori la formazione di strutture eccessivamente
emergenti dal resto della costruzione. All'innesto con muri da costruirsi in tempo
successivo dovranno essere lasciate opportune ammorsature in relazione al
materiale impiegato.
Sarà comunque da evitare il più possibile di scalpellare i muri già costruiti per
praticarvi i fori suddetti. L’esecuzione di eventuali spacchi e/o tagli per il passaggio
degli scarichi non identificati univocamente dagli elaborati grafici di progetto dovrà
sempre essere concordato con la Direzione Lavori.
I lavori di muratura, qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere
sospesi nei periodi di gelo, nei quali la temperatura si mantenga per molte ore al di
sotto degli zero gradi centigradi. Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della
notte, le opere di muratura ordinaria possono essere eseguite nelle ore meno
fredde del giorno, purché, ogniqualvolta vi sia un’interruzione, del lavoro vengano
adottati i provvedimenti di uso comune per difenderle dal gelo.
Prima del loro impiego, i mattoni dovranno essere bagnati fino a saturazione.
Essi dovranno mettersi in opera con le connessure alternate in corsi ben regolari e
normali alla superficie esterna; saranno posati sopra uno strato di malta e premuti
sopra di esso in modo che la malta refluisca all'esterno e riempia tutte le
connessure.
La larghezza delle connessure dovrà essere compresa tra i 5 e i 10 mm.
I giunti non dovranno essere rabboccati durante la costruzione al fine di dare
maggiore presa all’intonaco od alla stuccatura col ferro.
I tramezzi di una testa verranno eseguiti con mattoni scelti, esclusi i rottami e quelli
mancanti di qualche spigolo.
Tutti i tramezzi, di qualsiasi specie, saranno eseguiti con le migliori regole d’arte, a
corsi orizzontali. La chiusura dell’ultimo corso sotto il soffitto sarà eseguito, se
occorre, dopo congruo tempo con scaglie e cemento.
2.2
Laterizio forato (cod. EPU D.21.04.02.d1/d2)
Le partizioni verticali interne saranno realizzate, ove previsto dagli elaborati grafici
di progetto, con laterizi forati di spessore 8 o 12 cm.
Gli architravi delle porte verranno eseguiti con un tavellone del medesimo
spessore delle murature di supporto e di lunghezza adeguata.
Lo spessore dei giunti a malta fra elementi forati deve essere compreso tra i 5 e 15
mm; si dovranno impiegare malte composte (M3 – M4), più lavorabili e meno rigide
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Capitolato Ripristino 6 Alloggi
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MURATURE E TAMPONAMENTI
di quelle a solo cemento, secondo i dosaggi indicati nella tabella del D.M 20
novembre 1987.
I giunti verticali di connessione tra elemento ed elemento dovranno essere sfalsati
e riempiti con malta con continuità, così come avviene per i giunti orizzontali, per
assicurare il corretto funzionamento statico e di involucro della parete.
2.2.1
Caratteristiche tecniche dei materiali
Dimensioni: 12 x 25 x 25;
Foratura dei blocchi:
da 55 a 70% (sp. cm 6 - 8 – 12)
da 45 a 55% (sp. cm 18)
Massa volumica apparente dei blocchi: 450 - 600 kg/m³;
Trasmittanza: 0,65 - 0,70 W/m²K;
Conduttività termica equivalente: 0,23 - 0,25 W/mK.
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MASSETTI E SOTTOFONDI
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MASSETTI E SOTTOFONDI
3.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
Il piano destinato alla posa di pavimenti dovrà essere costituito da un sottofondo
opportunamente preparato e da un massetto in calcestruzzo cementizio dosato
con non meno di 300 kg di cemento per mc con inerti normali o alleggeriti di
spessore complessivo non inferiore a cm 3. Tale massetto dovrà essere gettato in
opera con la predisposizione di sponde e riferimenti di quota e dovrà avere un
tempo di stagionatura di ca. 10 giorni prima della messa in opera delle eventuali
pavimentazioni sovrastanti.
Durante la realizzazione del massetto dovrà essere evitata la formazione di lesioni
con l’uso di additivi antiritiro o con la predisposizione di giunti longitudinali e
trasversali nel caso di superfici estese.
3.2
Massetto di sottofondo (cod. EPU D.08.01.10.c)
Come sottofondo alle pavimentazioni verrà realizzato un massetto in cls
cementizio, dosatura Kg 200 di cemento con inerti alleggeriti, con realizzazione del
piano di posa tirato a frattazzo lungo di spessore compreso tra 6 e 8 cm.
L’esecuzione di tutti i massetti previsti nelle chiusure orizzontali avverrà avendo
cura di realizzare le dovute pendenze di scolo delle acque, così come previsto
dagli elaborati grafici di progetto.
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INTONACI
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INTONACI
4.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
L’esecuzione di intonaco civile, interessa le murature di nuova costruzione, le
murature esistenti ove si rende necessario riprendere l’intonaco a seguito della
rimozione dei rivestimenti, ecc. (estensione valutata al 50 %) e sulle tracce o
spacchi eseguiti per consentire il passaggio degli impianti.
L’esecuzione degli intonaci interni dovrà essere effettuata dopo un’adeguata
stagionatura delle malte di allettamento delle murature sulle quali verranno
applicati, dopo aver rimosso dai giunti delle murature la malta poco aderente,
ripulita e abbondantemente bagnata, la superficie della parete stessa.
Gli intonaci non dovranno mai presentare peli, crepature, irregolarità negli
allineamenti e negli spigoli, od altri difetti.
La calce da usarsi negli intonaci dovrà essere estinta da almeno tre mesi per
evitare scoppiettii, sfiorature e screpolature, verificandosi le quali sarà a carico
dell'Appaltatore l'esecuzione di tutte le riparazioni occorrenti.
Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle
murature, dovranno essere demoliti e rifatti dall'appaltatore a sue spese.
L’esecuzione degli intonaci dovrà essere protetta dagli agenti atmosferici; lo strato
finale non dovrà presentare crepature, irregolarità negli spigoli, mancati
allineamenti o altri difetti. Le superfici dovranno essere perfettamente piane con
ondulazioni inferiori all’uno per mille e spessore non inferiore ai mm. 10.
La messa in opera dello strato di intonaco finale sarà, comunque, preceduta
dall’applicazione sulle murature interessate di uno strato di intonaco grezzo al
quale verrà sovrapposto il tipo di intonaco (intonaco civile, a stucco, plastico, etc.)
indicato dalle prescrizioni per la finitura.
Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con
opportuno arrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la
direzione lavori.
Ove rimanessero strutture in c.a. scoperte, a fianco di murature in laterizio, verrà
sempre posta in opera un'apposita rete porta-intonaco di resistenza e misura
adeguate.
Qualora non diversamente indicato, gli attacchi a pareti e soffitti vanno eseguiti con
spigolo vivo (senza scanalatura).
Da parte dell’Appaltatore vanno eliminate, senza compenso a parte, gli eventuali
imbrattamenti del sottofondo dell’intonaco, dovuti ad esempio ad olio disarmante o
efflorescenze, nonché livellate le irregolarità (aderenza).
L’intonaco verrà ottenuto impastando il legante (calce, cemento) con gli inerti
(sabbia, polvere o granuli di marmo, ecc.) e l’acqua; verrà eseguito solamente in
condizioni stagionali favorevoli e dovrà essere protetto, durante la lavorazione e
prima dell’indurimento, dalla pioggia e dagli agenti atmosferici sfavorevoli.
In generale, gli intonaci devono possedere le caratteristiche seguenti:
- resistenza e durabilità;
- impermeabilità all’acqua;
- effetto estetico superficiale;
- adesione al supporto e caratteristiche meccaniche.
4.2
Intonaco di fondo per interni e rasatura (cod. EPU D. 07.02.02.h)
Le superfici da intonacare si devono presentare sane, pulite.
L’intonaco civile dovrà essere applicato dopo la presa dello strato di intonaco
grezzo e si otterrà dalle seguenti lavorazioni:
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
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Capitolato Ripristino Alloggi
INTONACI
a) intonaco grezzo o arricciatura: predisposte le fasce verticali di guida, in numero
sufficiente, verrà applicato alle murature un primo strato di malta, a granulometria
grossa, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti e riempirli, che si
stenderà con la cazzuola o col frattazzo stuccando ogni fessura e togliendo ogni
asprezza, sicché le pareti riescano per quanto possibile regolari;
b) intonaco civile o stabilitura: avvenuta la presa del primo strato, si passerà
all’esecuzione del secondo strato o finitura con malta ad inerti di granulometria
fine; tale strato verrà lisciato mediante fratazzo, in modo che la superficie, risulti
piana ed uniforme, senza ondeggiamenti, crepature, irregolarità negli spigoli o altri
difetti.
La sabbia utilizzata per l’intonaco dovrà avere grani di dimensioni tali da passare
attraverso il setaccio 0,5, UNI 2332-1; per i prodotti premiscelati la rispondenza alle
norme UNI è sinonimo di conformità alle prescrizioni sopracitate.
Le sporgenze eccessive vanno rimosse ed i difetti di planarità devono essere
ripresi.
Parti incoerenti o in via di distacco devono essere asportate e ripristinate.
Le superfici in calcestruzzo liscio devono essere asciutte e precedentemente
trattate con materiali aggrappanti.
Giunti di elementi diversi devono essere armati con una speciale rete. Questa non
deve essere attaccata direttamente alla muratura ma va immersa nella parte
superficiale dell'intonaco.
Prima della stesura del fondo, le tracce nelle murature dovranno essere chiuse con
malta leggera premiscelata con cemento, calce e inerti leggeri (0-2 mm) a base di
polistirolo e perlite per chiusura tracce, fornitura e posa comprese;
Le pareti molto assorbenti devono essere bagnate preventivamente.
Le fughe tra i mattoni devono essere ben riempite, eventuali fori o spaccature nella
muratura devono essere precedentemente chiusi, i controtelai devono sporgere di
pochi millimetri.
Il calcestruzzo liscio va trattato con un leggero strato di aggrappante/ponte di
aderenza per intonaco, premiscelato in polvere, a base di resina acrilica in
dispersione pregiata e inerti minerali (0-0,8 mm) con legante idraulico, stesura di
rete in fibra di vetro, compresa nella presente lavorazione, e poi previa bagnatura
si provvederà ad applicare l’intonaco di fondo.
La successiva lavorazione superficiale sarà eseguita con staggia e frattazzo con
spatola direttamente su l’intonaco di fondo, fino ad ottenere uno spessore di 3-5
mm successivamente rifinito con fratazzo di spugna, per uno spessore
complessivo minimo, compreso il fondo, di 15 mm. Non andranno impiegati profili
in alluminio in quanto non resistenti in ambiente alcalino.
In presenza di supporti molto assorbenti si effettuerà adeguato sottofondo o
rinzaffo, ed in caso anche d’alte temperature si provvederà ad inumidire il supporto
il giorno prima e proteggere l’intonaco da una rapida essiccazione nei giorni
successivi l’applicazione.
La pulizia di polvere e sporcizia nonché l’eventuale bagnatura preliminare non
vengono compensate separatamente.
Qualora non diversamente indicato, per la verifica della planarità di posa si applica
la classe di tolleranza E1.
4.3
Ripresa di intonaco
La ripresa di intonaco civile sarà eseguita a regola d'arte con la malta preparata
come sopradescritto o secondo le prescrizione della Direzione Lavori.
L'esecuzione dei rappezzi sarà preceduta dalle seguenti operazioni:
- disfacimento del vecchio intonaco deteriorato o difettoso, nei punti diligentemente
individuati e circoscritti con ricerca a vista;
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INTONACI
- accurato risarcimento delle lesioni esistenti nelle sottostanti superfici medesime
nei punti ove esse si presentano deteriorate o malformate;
- scalcinatura dei giunti, spazzolatura ed abbondante innaffiamento delle superfici
da rappezzare.
4.3.1
Rasante / caratteristiche tecniche
Peso specifico: ca. 1.450 kg/m³
Permeabilità al vapore µ: ca. 15
Resistenza alla compressione: ca. 2,5 N/mm²
Gruppo malte: PM2, W0 sec. Ö-Norm B3340 PII sec. DIN 18550
Spessore: min. 5 mm
4.3.2
intonaco di fondo per interni
Peso specifico: ca. 1.500 kg/m³
Permeabilità al vapore µ: ca. 25
Resistenza alla compressione: ca. 3,0 N/mm²
Gruppo malte: PM3, W0 sec. Ö-Norm B3340 PII sec. DIN 18550
Spessore: min. 15 mm
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OPERE DA PITTORE
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OPERE DA PITTORE
5.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
L’Appalto comprende la tinteggiatura a due mani di tutti i vani abitabili degli alloggi.
Questa potrà essere eseguita solamente in condizioni stagionali favorevoli: la
temperatura ambiente non dovrà superare i 40° C e la temperatura delle superfici
dovrà essere compresa fra i 5 e i 50° C con un massimo di 80% di umidità relativa;
inoltre, non si potrà eseguire la tinteggiatura su superfici umide: l’intervallo di
tempo fra una mano e la successiva sarà, salvo diverse prescrizioni, di 24 ore.
In ogni caso le opere eseguite dovranno essere protette, fino al completo
essiccamento, dalla polvere, dall’acqua e da ogni altra fonte di degradazione.
L'appaltatore ha inoltre l'obbligo di eseguire nei luoghi e con le modalità che le
saranno prescritte, i campioni dei vari lavori di rifinitura, sia per la scelta delle tinte
che per il genere di esecuzione, e ripeterli eventualmente con le varianti richieste
sino ad ottenere l'approvazione della Direzione lavori, prima di por mano all'opera
stessa.
Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una
conveniente ed accuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da
raschiature, scrostature, stuccature, eventuali riprese di spigoli e tutto quanto
occorre per uguagliare le superfici medesime.
Successivamente, le dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con
abrasivi e, quando trattasi di coloriture, nuovamente stuccate, indi pomiciate e
lisciate, previa imprimitura, con le modalità e sistemi migliori atti ad assicurare la
perfetta riuscita del lavoro.
L’impresa infine adottare ogni precauzione e mezzo necessario ad evitare spruzzi
o macchie di tinte o vernici sulle opere eseguite (pavimenti, rivestimenti,
serramenti, ecc.), restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni
eventualmente arrecati.
La miscelazione e posa in opera di prodotti monocomponenti e bicomponenti dovrà
avvenire nei rapporti, modi e tempi indicati dal produttore.
Tutti i componenti base - i solventi, i diluenti e gli altri prodotti usati dalle case
produttrici per la preparazione delle forniture - dalla mano d’opera per
l’applicazione agli eventuali metodi di prova, dovranno essere conformi alla
normativa di settore.
Tutti i prodotti dovranno trovarsi nei recipienti originali, sigillati, con le indicazioni
del produttore, le informazioni sul contenuto, le modalità di conservazione ed uso e
quanto altro richiesto per una completa definizione ed impiego dei materiali in
oggetto.
Nelle opere di verniciatura eseguite su intonaco, oltre alle verifiche della
consistenza del supporto ed alle successive fasi di preparazione, si dovrà
attendere un adeguato periodo, fissato dal direttore lavori, di stagionatura degli
intonaci; trascorso questo periodo si procederà all’applicazione di due mani di
vernice del colore e caratteristiche fissati.
La tinteggiatura potrà essere eseguita, salvo altre prescrizioni, a pennello, a rullo, a
spruzzo, etc. in conformità con i modi fissati per ciascun tipo di lavorazione.
5.2
Coloritura a finire di pareti interne (cod. EPU D.15.02.05)
Coloritura a finire di pareti interne con pittura idrosolubile a due riprese.
Il tinteggio degli alloggi, dei locali interni, ed in genere le superfici di intonaco civile,
dovrà avvenire con pittura traspirante per interno.
Preliminarmente al tinteggio si dovrà verificare che il sottofondo sia stabile,
asciutto e privo di polvere e pulito.
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
Capitolato Ripristino 6 Alloggi
11
OPERE DA PITTORE
A supporto perfettamente asciutto e stabilizzato, verrà applicata una prima mano di
prodotto diluito con il 50-60% d’acqua in rapporto al volume, ovvero come
prescritto dalla scheda tecnica del prodotto, a seconda dell’assorbimento del
supporto; dopo 4-5 ore e comunque a supporto perfettamente asciutto, verrà
applicata la seconda mano di prodotto diluito con il 40-50% d’acqua in volume,
ovvero come prescritto dalla scheda tecnica del prodotto.
Il tinteggio non andrà effettuato su pareti con sole battente, in presenza di nebbia,
di elevata umidità o con temperature inferiori a +5° C, assicurandosi che tale
minimo non scenda per tutto il tempo necessario alla completa maturazione del
prodotto.
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
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Capitolato Ripristino Alloggi
PAVIMENTI
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PAVIMENTI
6.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
Tutti i materiali per pavimentazioni quali mattonelle, lastre, etc. dovranno
possedere le caratteristiche riportate dalla normativa vigente.
La resistenza all’urto dovrà essere, per le mattonelle comuni, non inferiore a 1,96
N/m (0,20 Kg/m) e la resistenza a flessione non inferiore a 2,9 N/mmq (30
Kg/cmq); per le mattonelle in gres il valore del coefficiente di usura sarà
considerato di 4 mm.
Tutti i pavimenti dovranno risultare di colorazioni ed aspetto complessivo uniformi
secondo le qualità prescritte dalle società produttrici ed esenti da imperfezioni di
fabbricazione o montaggio.
Sarà onere dell’appaltatore provvedere alla spianatura, levigatura, pulizia e
completa esecuzione di tutte le fasi di posa in opera delle superfici da trattare.
L’orizzontalità delle superfici dovrà essere particolarmente curata evitando
ondulazioni superiori all’uno per mille.
Il piano destinato alla posa dei pavimenti sarà spianato mediante un sottofondo
come da specifica voce di capitolato già descritta
Deve essere, inoltre, impedita dall’appaltatore la praticabilità dei pavimenti appena
posati (per un periodo di 10 giorni per quelli posti in opera su malta e non meno di
72 ore per quelli incollati con adesivi); gli eventuali danneggiamenti per il mancato
rispetto delle attenzioni richieste saranno prontamente riparati a cura e spese
dell’appaltatore.
Dovrà essere particolarmente curata la realizzazione di giunti, sia nel massetto di
sottofondo che sulle superfici pavimentate, che saranno predisposti secondo le
indicazioni delle case costruttrici o del direttore dei lavori.
6.2
Piastrelle in gres porcellanato (cod. EPU D.08.06.09.b)
Tutti i pavimenti interni degli alloggi sono realizzati in gres porcellanato smaltato a
sezione piena ed omogenea, greificato in tutto lo spessore, dimensioni 20x20,
30x30, 40x40, 50X50, colore definito dalla D.L., posate dritte o diagonali in fuga.
La posa comprenderà la stuccatura delle fughe, la pulizia, la copertura con
segatura e la posa di un listello di alluminio in corrispondenza dei giunti.
L'Appaltatore ha l'obbligo di presentare in anticipo alla Direzione Lavori i campioni
dei pavimenti che saranno prescritti.
I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e puliti.
I pezzi dovranno appartenere al gruppo B1a (EN 14411 all.G) completamente
greificati e debbono garantire la corrispondenza alle norme internazionali di
determinazione ISO secondo i seguenti valori medi:
- lunghezza, larghezza, rettilineità degli spigoli, ortogonalità e planarità: +/- 0,2%
(ISO 10545.2);
- assorbimento: 0,04% (ISO 10545.3);
- resistenza alla flessione: 561 kg/cmq (ISO 10545.4)
- certificazione di Bioecologicità secondo i criteri di ANAB-IBO-IBN.
Tutta la produzione deve essere certificata antimacchia classe 5 secondo i valori
ISO 10545.14 e avere certificata anche la resistenza agli attacchi chimici
(ISO10545.13) e al gelo (ISO 10545.12).
L’Impresa, a lavori finiti, dovrà lasciare 1 mq. di piastrelle per ogni tipo di
pavimento e di rivestimento di ogni alloggio.
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13
PAVIMENTI
6.3
Soglie interne in pietra naturale (cod. EPU D.14.07.a2)
Le soglie di ingresso agli alloggi e quelle dei balconi saranno in pietra di Trani,
sezione 3x30-35 cm, spigolo smussato, superficie levigata e lucidata nelle parti a
vista.
Le opere in marmo, pietre naturali o artificiali dovranno corrispondere alle forme e
dimensioni indicate; il direttore dei lavori avrà facoltà di prescrivere le misure dei
vari elementi, la formazione e disposizione, lo spessore delle lastre, la posizione
dei giunti e quanto necessario alla perfetta esecuzione del lavoro.
Le caratteristiche e la lavorazione delle pietre dovranno essere conformi alla
norma UNI 8458.
Sulla larghezza e lunghezza degli elementi, salvo diverse prescrizioni, è ammessa
una tolleranza non superiore allo 0,5%; per le lastre, gli scarti nelle misure non
dovranno superare il valore di 0,5-1 mm per le dimensioni lineari e del 5% per lo
spessore.
Tutte le lastre di marmo ed i pezzi di pietre naturali od artificiali dovranno essere
opportunamente ancorate con perni, staffe in acciaio inossidabile od in rame (nelle
dimensioni e forme richieste) e malte speciali.
Dopo il fissaggio al supporto, gli eventuali vuoti saranno riempiti solo con malta
idraulica, restando vietato l’uso di gesso o cementi a presa rapida.
Sarà vietato, salvo altre prescrizioni, il taglio a 45° dei bordi delle lastre che
saranno ancorate, nei punti di incontro, con speciali piastre a scomparsa.
I tempi e le modalità di posa verranno fissati, di volta in volta, dalle specifiche
prescrizioni o dal direttore dei lavori.
Le lastre impiegate per la realizzazione di soglie o orlature di balconi, dovranno
avere uno spessore non inferiore ai 3 cm e, nel caso di piani di appoggio o
copertura esterni, adeguate inclinazioni e gocciolatoi (di sezione non inferiore ad 1
x 1 cm) che saranno ancorati con zanche di acciaio inossidabile ai relativi supporti.
Tutti i marmi ed i materiali impiegati dovranno essere conformi alla normativa
vigente, con particolare attenzione alle caratteristiche di omogeneità e
compattezza, ed alle resistenze. Dovranno inoltre essere esenti da screpolature,
venature o imperfezioni e sostanze estranee.
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14
Capitolato Ripristino Alloggi
RIVESTIMENTI
7
RIVESTIMENTI
7.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
I materiali con i quali verranno eseguiti tutti i tipi di rivestimento dovranno
possedere i requisiti prescritti e, prima della messa in opera, l’appaltatore dovrà
sottoporre all’ approvazione del direttore dei lavori una campionatura completa.
Tutti i materiali ed i prodotti usati per la realizzazione di rivestimenti dovranno
avere requisiti di resistenza, uniformità e stabilità adeguati alle prescrizioni ed al
tipo di impiego e dovranno essere esenti da imperfezioni o difetti di sorta; le
caratteristiche dei materiali saranno, inoltre, conformi alla normativa vigente ed a
quanto indicato dal presente capitolato.
Le pareti e le superfici interessate dovranno essere accuratamente pulite prima
delle operazioni di posa che, salvo diverse prescrizioni, seguiranno la direzione dal
basso verso l’alto.
Gli elementi del rivestimento, gli spigoli ed i contorni di qualunque tipo dovranno
risultare perfettamente allineati, livellati e senza incrinature; i giunti saranno
stuccati con materiali idonei e, a lavoro finito, si procederà alla lavatura e pulizia di
tutte le parti.
Prima dell’applicazione della malta le pareti dovranno essere accuratamente pulite
e bagnate così come si dovranno bagnare, per immersione, tutti i materiali di
rivestimento, specie se con supporto poroso.
7.2
Rivestimenti in ceramica (cod. EPU D.08.11.06.a)
Nei bagni e nelle cucine, verrà realizzato un rivestimento in piastrelle di gres
porcellanato smaltate formato 15x15, 20x20 cm o altro, di prima scelta, colori
bianco o tenui non decorate, in opera su colla.
L’appalto comprende, su tutti i muri e pareti, l’esecuzione di rivestimento con
piastrelle da posare con idoneo materiale collante. Nei bagni l’altezza dovrà essere
pari a ml. 2,20 mentre nelle cucine pari a ml. 1,80. Eventuali variazioni andranno
concordate con la DL.
I rivestimenti in piastrelle, di qualsiasi genere essi siano, dovranno essere eseguiti
a perfetta regola d'arte con il materiale prescelto dalla Direzione Lavori.
Le mattonelle dovranno perfettamente combaciare fra loro e, le linee dei giunti,
debitamente stuccate con cemento bianco, dovranno risultare, a lavoro ultimato,
perfettamente allineate ed aderenti al retrostante intonaco.
I rivestimenti dovranno essere completati con tutti i gusci di raccordo ai pavimenti
ed agli spigoli, listelli, cornici, ecc. e, al termine di tutte le operazioni di posa,
convenientemente lavati.
L’Impresa, a lavori finiti, dovrà lasciare 1 mq. di piastrelle per ogni tipo di
pavimento e di rivestimento di ogni alloggio.
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15
OPERE IN LEGNO E SERRAMENTI INTERNI
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OPERE IN LEGNO E SERRAMENTI INTERNI
8.1
Porta interna in legno (cod. EPU D.11.05.16.a)
Porta interna in legno a finitura variabile luce netta 60x210 cm, 70x210 cm, 80x210
cm, 90x210 cm, spalla 10, dello spessore di mm. 45, tipo liscio, costituita da:
- falso telaio in abete o alluminio dello spessore di cm. 2÷2,5 e della larghezza
della parete finita, convenientemente fissato alla parete stessa mediante zanche in
ferro;
- telarone fisso in legno a finitura variabile con i due montanti ed il traverso
superiore della sezione indicata in disegno, ancorato al falso telaio, con cerniera
inferiore inserita nella battuta laterale, cerniera superiore inserita nel binario;
- telaio mobile realizzato in legno tamburato con nido d'ape rinforzato nei punti più
sollecitati, placcato su entrambe le superfici con pannello in legno a finitura
variabile, con due cerniere centrali a scomparsa, carrello centrale con ruote in
nylon rettificate e binario con doppie velette;
L’opera sarà completa di tutte le ferramenta, nonché pomelli e maniglie in alluminio
anodizzato bronzato a scelta della D.L. e della serratura a scrocco e chiave.
8.2
Porta interna scorrevole in legno (cod. EPU D.11.05.22.a)
Porta interna scorrevole in legno a finitura variabile, luce netta 60x210 cm, 70x210
cm, 80x210 cm, 90x210 cm, dello spessore di mm. 45, tipo liscio, costituita da:
- controtelaio in metallo zincato a scomparsa munito di rete porta intonaco tipo
scrigno completo di carrelli di portata minima di 80 Kg. per anta unica, completo di
ferramenta, accessori e quant'altro necessario;
- anta scorrevole in legno tamburato con nido d'ape rinforzato nei punti più
sollecitati, placcato su entrambe le superfici con pannello in legno a finitura
variabile, fresata inferiormente per nasello di guida a pavimento, completa di
guarnizioni di battuta, completa di kit per maniglia, con serratura pito chiudi-scrigno
per anta unica;
- stipite in legno tamburato completo di spazzolino parapolvere nero, guarnizione e
cornice coprifilo con lato maggiorato per eventuale rivestimento da adeguare in
fase di installazione.
L’opera sarà completa di tutte le ferramenta, nonché pomelli e maniglie in alluminio
anodizzato bronzato a scelta della D.L. e della serratura a scrocco e chiave.
8.3
Zoccolino battiscopa in legno (cod. EPU D.08.07.09)
In tutte le stanze dell’alloggio, ad esclusione di bagno e cucina (o angolo cottura),
verrà eseguito uno zoccolino battiscopa in listelli altezza fino a 10 cm, di legno
ramino laccato colore a scelta della DL con o senza becco di civetta.
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OPERE IN CARTONGESSO
9
OPERE IN CARTONGESSO
9.1
Controsoffitto in cartongesso (cod. EPU D.09.03.01)
Fornitura e posa in opera di controsoffitto sospeso in cartongesso ad andamento
rettilineo, costituito da lastre di gesso rivestito di spessore 12,5 mm, fissate con viti
ad orditura metallica portante in profili di lamiera d'acciaio zincata spessore 6/10
con profilo guida perimetrale a "C" e pendinature con ganci di sospensione
regolabili. Le lastre avranno le giunzioni ben allineate e sigillate con apposito
stucco previa interposizione di banda per giunti.
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IMPIANTI SANITARI, APPARECCHI SANITARI, SCARICHI
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IMPIANTI SANITARI, APPARECCHI SANITARI, SCARICHI
10.1
Rete di distribuzione acqua (cod. EPU D.20.01.62)
Nei servizi ed in cucina si dovranno eseguire le reti di adduzione di acqua calda e
fredda a servizio degli apparecchi sanitari
Le tubazioni acqua calda e fredda formanti la distribuzione all’interno degli
appartamenti, saranno in polipropilene espanso reticolato termosaldato con
superficie protetta con film plastico antigraffio e goffrato autoestinguente classe 1.
Ogni tratto di tubazione della rete interna agli alloggi sarà coibentato con coppelle
di polietilene a cellule aperte di spessore minimo mm. 9 per acqua calda e fredda,
idoneamente fissate e sigillate. Questo al fine di evitare sia le dispersioni di calore
che il fenomeno della condensa.
Le tubazioni dovranno essere dimensionate in modo che la portata di ciascuna
bocca di erogazione, con velocità massima dell'acqua come indicato nelle norme
UNI 9182, risulti almeno uguale a quella sotto indicata:
- vaso con cassetta
0,10 l/sec.
- rubinetto lavabo
0,10 l/sec.
- rubinetto bidet
0,10 l/sec.
- doccia
0,15 l/sec.
- lavatrice
0,10 l/sec.
- rubinetto lavatoio
0,10 l/sec.
Dentro agli alloggi, agli ingressi dei bagni e nelle cucine, su entrambi i circuiti
(acqua fredda ed acqua calda), si installeranno opportune valvole di intercettazione
a sfera in ottone cromato, a passaggio totale del tipo ad incasso a parete.
10.2
Apparecchi sanitari (cod. EPU D.20.01)
In ogni bagno si dovranno installare, previa rimozione degli apparecchi esistenti
(cod. EPU D.21.02.21), le seguenti apparecchiature:
- vaso all’inglese in vetro china completo di sedile in legno rivestito colore bianco
(cod. EPU D.20.01.13.a)
- cassetta di scarico per wc (cod. EPU D.20.01.34.a)
- bidet in vetro china completo di viti di fissaggio e sifone (cod. EPU D.20.01.21.b)
- rubinetteria per bidet in ottone completa di piletta di scarico con tappo (cod. EPU
D.20.01.28.a4)
- lavabo in vetro china bianco con colonna completo mensole per il sostegno viti e
tasselli sifone di scarico senza piletta scarico mt saltarello rubinetti sottolavabo
con filtri e rosette cromate (cod. EPU D.20.01.03.d)
- rubinetteria per lavabo in ottone completa di piletta di scarico con tappo (cod.
EPU D.20.01.27.a3)
- piatto doccia in fire clay per installazione sopra pavimento completa di sifone di
scarico a pavimento con piletta e griglia cromata (cod. EPU D.20.01.22.e)
- barra attrezzata con asta saliscendi, doccino multi getto e manopole per doccia o
vasca completa di portasapone e fissaggi (cod. EPU D.20.01.32.a2)
- attacco lavatrice o lavastoviglie completo di rubinetteria in ottone cromato
pesante (cod. EPU D.21.01.63)
- chiavi d’arresto (cod. EPU D.21.01.61.c)
Ogni apparecchio sanitario sarà di prima scelta assoluta con superfici lisce e senza
deformazioni dovute alla cottura. Il sifoname di tipo pesante sarà in ottone cromato
di diametro non inferiore al pollice.
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18
Capitolato Ripristino Alloggi
IMPIANTI SANITARI, APPARECCHI SANITARI, SCARICHI
10.3
Rete di scarico acque luride
Le tubazioni di scarico degli apparecchi sanitari dovranno essere di tipo a raccordo
a bicchiere con guarnizione, in polipropilene a carica minerale resistente alle
elevate temperature (norme DIN 19560-4102), tali da garantire un’alta proprietà
fonoassorbente, garantendo un’insonorizzazione ottimale dei rumori diffusi nell’aria
o propagati attraverso i corpi; (caratteristiche minime con installazione a parete
3
avente massa di superficie di 220kg/m : si avrà alla portata di 4 l/s una intensità
sonora di 19,3dB(A)).
Tali tubazioni dovranno essere poste in opera adottando gli accorgimenti
consigliati dalla Casa costruttrice tali da garantire la perfetta tenuta ed in
sonorizzazione (collari con fascetta in gomma antivibrante) e comunque nel
rispetto della vigente normativa di sicurezza, dalle raccomandazioni elaborate dalla
Commissione dell'Istituto Italiano dei Plastici e secondo quanto prescritto dalla D.L.
La ventilazione del condotto di scarico sarà realizzata prolungando la tubazione
stessa fino ad oltre la copertura.
Le tubazioni di scarico dovranno essere portate fino al pozzetto posto al piede di
colonna e all'aspiratore posto sul coperto.
La sezione delle condutture di scarico delle singole diramazioni devono rispettare i
seguenti minimi:
- colonna verticale acque nere DN110;
- scarico e doccia DN50;
- scarico WC DN110;
- scarico bidet DN40;
- scarico lavabo DN40;
- scarico lavello DN40;
- scarico lavatrice DN50;
- scarico lavastoviglie DN40;
- collettore DN50;
- scarico condensa caldaia/canna fumaria centrale termica DN40.
Il giunto tra il vaso e la braga di scarico, dovrà risultare assolutamente ermetico,
condizione questa che dovrà essere realizzata escludendo in modo assoluto
materiali cementanti ma usando collari di raccordo in gomma, plastica ecc..
Lo scarico della lavatrice inizierà nella posizione che indicherà la Direzione dei
Lavori e partirà da una altezza non inferiore a 70 cm. dal pavimento.
Dovranno essere realizzate le tubazioni di scarico anche dove è prevista la sola
predisposizione dell’impianto idrico.
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Capitolato Ripristino 6 Alloggi
19
IMPIANTO ADDUZIONE GAS
11
IMPIANTO ADDUZIONE GAS
11.1
Prescrizioni generali e descrizione delle opere
Dovrà essere eseguito a cura dell’impresa un nuovo attacco del gas secondo
quanto indicato dalle normative UNI CIG in vigore alla data di realizzazione
dell’impianto stesso.
Tutte le tubazioni e la posa in opera relative all’impianto dovranno corrispondere
alle caratteristiche indicate dal presente capitolato, alle specifiche espressamente
richiamate nei relativi impianti di appartenenza ed alla normativa vigente in
materia.
L’appaltatore dovrà, se necessario, provvedere alla preparazione di disegni
particolareggiati da integrare al progetto occorrenti alla definizione dei diametri,
degli spessori e delle modalità esecutive; l’appaltatore dovrà, inoltre, fornire dei
grafici finali con le indicazioni dei percorsi effettivi di tutte le tubazioni.
Si dovrà ottimizzare il percorso delle tubazioni riducendo, il più possibile, il numero
dei gomiti, giunti, cambiamenti di sezione sono tassativamente da evitare l’utilizzo
di spezzoni.
I contatori gas metano, installati dall’Azienda Erogatrice sono previsti all’esterno
dell’edificio in prossimità dell’ingresso, entro apposito armadio in batteria in lamiera
zincata; ogni singolo alloggio avrà il proprio contatore da cui partirà la tubazione di
mandata che andrà ad alimentare ogni cucina
Dal contatore, le saliranno lungo i muri per arrivare in prossimità delle cucine; la
rete di distribuzione interna degli appartamenti sarà in rame ricotto serie pesante,
spessore mm. 1 senza giunzioni o interruzioni.
E’ prevista l’installazione di apposito sezionatore posto in posizione accessibile a
monte dell’allacciamento di ogni singola apparecchiatura con valvola di
intercettazione in acciaio cromato pesante, del tipo a leva, a parete entro scatola
da incasso.
In un punto accessibile, sopra al lavello si eseguirà un rubinetto con portagomma
adatti per gas diam. ½” completo di placca cromata e scatola da incasso per il
sezionamento della cucina.
Tutte i dispositivi di intercettazione dovranno essere omologati per gas
conformemente alla norma UNI EN 331 e dovranno avere sezione libera di
passaggio uguale a quella del tubo nel quale debbono essere inseriti.
Le tubazioni, all’esterno dell’edificio, dovranno essere di regola collocate in vista;
all’interno degli alloggi potranno essere collocate sottotraccia, nelle murature; in
ogni caso sarà vietata la posa sotto traccia di ogni tipo di giunzione o saldatura, a
meno che tali parti si trovino sotto scatole di ispezione non a tenuta del tipo usato
per le derivazioni elettriche
Gli apparecchi utilizzatori saranno collegati all’impianto con raccordi rigidi oppure
con tubi flessibili approvati a norma di legge per il gas, di lunghezza non superiore
al metro ed ispezionabili per tutta la lunghezza e montati senza strozzature.
A monte di ogni apparecchio di utilizzazione o di ogni flessibile dovrà essere
sempre inserito un rubinetto di intercettazione, questo avrà una sezione libera di
passaggio uguale a quella del tubo di alimentazione e dovrà essere di facile
manovrabilità e manutenzione e con chiara rilevabilità delle posizioni
aperto/chiuso.
E’ indispensabile che nei locali dove sono installati gli apparecchi utilizzatori di gas
siano presenti le corrette aperture di areazione da eseguirsi nei muri esterni.
Il collaudo dell’impianto dovrà essere eseguito con aria o gas inerte alla pressione
di almeno 1.00 mbar, tale situazione dovrà essere mantenuta e verificata con un
manometro per la durata di almeno 30 minuti, duranti i quali non dovranno
verificarsi cali di pressione.
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20
Capitolato Ripristino Alloggi
IMPIANTO ADDUZIONE GAS
Si precisa che le prescrizioni sopracitate fanno riferimento alle Norme UNI-CIG
7129-1-2-3-4 ed.2008 che devono essere integralmente rispettate; la realizzazione
dell’impianto dovrà inoltre, rispettare le prescrizione dell’azienda erogatrice.
11.2
Tubazioni a vista in rame
Le tubazioni, esterne alla muratura, saranno in rame (UNI EN 1057) con giunzioni
capillari mediante brasatura forte o dolce (UNI EN ISO 4063); apparecchiature,
materiali e diametri delle tubazioni sono descritti negli elaborati progettuali; i
fissaggi saranno effettuati con appositi collari che avranno opportuna lunghezza.
La curvatura dei tubi potrà essere fatta manualmente o con macchine piegatrici
(oltre i 20 mm di diametro). I tubi incruditi andranno riscaldati ad una temperatura
di 600°C prima della piegatura.
Il fissaggio dovrà essere eseguito con supporti in rame. Le saldature verranno
effettuate con fili saldanti in leghe di rame, zinco e argento.
I raccordi potranno essere filettati, misti (nel caso di collegamenti con tubazioni di
acciaio o altri materiali) o saldati.
Nel caso di saldature, queste dovranno essere eseguite in modo capillare, dopo il
riscaldamento del raccordo e la spalmatura del decapante e risultare perfettamente
UNI formi.
In tutti i casi, al termine dei lavori, l’Installatore dovrà eseguire le prove di tenuta
previste dalle norme di settore e trasmettere alla D.L. i relativi verbali, inoltre dovrà
rilasciare apposita Dichiarazione di Conformità degli impianti ai sensi del D.M. n°
37 / 2008.
11.3
Note in osservanza delle norme UNI 7129/08
Nell'attraversamento di muri pieni, muri di mattoni forati e pannelli prefabbricati, la
tubazione non deve presentare giunzioni o saldature e deve essere protetta con
tubo guaina passante murato con malta di cemento. Nell'attraversamento di muri
perimetrali esterni, l'intercapedine tra tubo guaina e tubazione gas deve essere
sigillata con materiali idonei in corrispondenza della parte interna del locale.
Nell'attraversamento di solette il tubo deve essere infilato in guaina sporgente
almeno 2 cm dal pavimento e l'intercapedine fra il tubo e il tubo guaina deve
essere sigillata con materiali adatti (ad esempio asfalto, cemento plastico e simili)
dal lato pavimento.
E' vietato l'impiego del gesso.
Le guaine possono essere costituite da tubi metallici o da tubi di plastica non
propaganti la fiamma, con diametro interno maggiore di almeno 1 cm del diametro
esterno della condotta.
Non è ammessa la posa in opera dei tubi del gas a contatto con tubazioni
dell'acqua; per i parallelismi e gli incroci il tubo gas, se in posizione sottostante,
deve essere protetto con opportuna guaina impermeabile, in materiale
incombustibile o non propagante fiamma.
I rubinetti previsti per l’alimentazione dei fornelli devono essere chiusi a tenuta con
tappi filettati.
11.4
Opere accessorie
E' inoltre compresa l'assistenza muraria per il nuovo impianto di riscaldamento
singolo comprendente:
- lo smantellamento degli attuali impianti gas a servizio delle stufe, degli impianti di
riscaldamento e/o per la produzione di acqua calda sanitaria di ogni singolo
alloggio,
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
Capitolato Ripristino 6 Alloggi
21
IMPIANTO ADDUZIONE GAS
- lo smontaggio di tutte le stufe, della caldaia e/o del boiler e parti accessorie quali
tubi da fumo, flessibili ecc.,
- la fornitura e posa in opera di idonei tappi per la chiusura delle tubazione
dell'acqua e del gas, la fornitura e posa in opera di rosone in lamiera smaltata
bianco per la chiusura dell'immissione, eventuale, della canna fumaria;
- l'esecuzione delle tracce nelle murature (apertura, chiusura e ripristino
dell'intonaco) sia nei muri esterni che interni degli alloggi per incassare le nuove
tubazioni e/o l'assistenza al montaggio delle canalette per esterni;
- l'esecuzione di fori passanti nei muri, nei solai o nelle solette dei balconi;
- la formazione di idonea nicchia pronta per accogliere la cassetta "Modul";
- l'esecuzione, se mancante, di foro di areazione nel locale cucina di ogni alloggio
del diametro di mm 150, compreso la fornitura e posa in opera di griglie in pvc
interno e rame esterno, tubazione in pvc diametro 150 mm a protezione della
muratura;
- l'esecuzione dei necessari ancoraggi, l'assistenza all'idraulico nel montaggio
delle tubazioni e di tutte le apparecchiature, compreso inoltre tutti i ripristini.
11.5
Operazione di termine lavori
L’impresa, al termine dei lavori dovrà presentare la seguente documentazione:
- dichiarazione di conformità dell’esecuzione o della modifica dell’impianto di
adduzione gas con relativo esito della prova di pressione eseguita secondo
quanto indicato dalla normativa UNI 7129-1:2008 in accordo con la Delibera
40/04, e fornire tutti gli allegati relativi;
- caratteristiche tecniche dei materiali adottati con specifiche delle prestazioni, in
accordo alle normative vigenti.
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22
Capitolato Ripristino Alloggi
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
12
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
12.1
Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti
Gli impianti e i componenti devono essere realizzati a regola d’arte. Sono da
considerare eseguiti a regola d’arte gli impianti realizzati sulla base delle norme
CEI, secondo l’Articolo 2 della Legge 1 marzo 1968, n. 186, del Decreto 22/1/08,
n.37 Regolamento concernente l’attuazione della Legge n.248 del 2 Dicembre
2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all’interno degli edifici.
Le caratteristiche tecniche degli impianti previsti, nonché dei loro componenti,
devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di
presentazione del progetto-offerta e in particolare essere conformi:
- alle prescrizioni delle norme CEI;
- alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda distributrice di energia elettrica;
- alle prescrizioni e indicazioni della TELECOM;
- alle prescrizioni delle Autorità locali e in particolare dei Vigili del fuoco.
12.2
Qualità dei materiali utilizzati
I materiali, gli apparecchi e la messa in opera degli impianti elettrici saranno
conformi al progetto, alla normativa vigente ed a quanto disposto dal presente
capitolato; in tal senso si ricorda, in particolare, che la posizione dei terminali
(interruttori, pulsanti, prese, centralini, etc.) dovrà rispettare quanto stabilito dal
punto 8.1.5 del decreto ministeriale 14 giugno 1989, n. 286 emanato in attuazione
dell’art. 1 della legge 9 gennaio 1989, n. 13 recante prescrizioni tecniche
necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati
e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata.
Prima dell’inizio lavori relativi all’installazione dell’impianto, l’appaltatore è tenuto a
presentare un’adeguata campionatura, tutte le informazioni, note tecniche ed
integrazioni al progetto eventualmente richieste.
Il collaudo degli impianti avverrà sia in corso d’opera che a lavori ultimati ed
interesserà parte degli impianti o tutta la rete installata
12.3
Modo di esecuzione delle opere
Gli impianti sono di regola, a vista o da incasso con conduttori del tipo non
propagante l’incendio, a norma CEI 20-22 II , ricambiabili, posati in tubi o in
canalette isolate o metalliche in conformità alle norme CEI , nonché alle
prescrizioni del disciplinare tecnico e della direzione lavori.
12.4
Posa in opera delle condutture
Le condutture dovranno essere messe in opera in modo che sia possibile il
controllo del loro isolamento, la localizzazione di eventuali guasti e la realizzazione
di operazioni di manutenzione, in particolare quindi è vietato annegarle
direttamente sotto intonaco e/o nelle strutture, salvo esplicita autorizzazione della
Direzione Lavori, in questo caso dovrà essere eseguito un rilievo della posa della
conduttura in modo che si possa facilmente risalire con precisione al punto di posa.
Questa prescrizione vale anche per i conduttori di terra, con la sola esclusione dei
collegamenti di equipotenzialità delle strutture.
Cavi appartenenti a sistemi diversi devono essere posati in modo da risultare
facilmente distinguibili, inoltre le pose dovranno essere separate.
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In particolare essi non dovranno essere collocati negli stessi tubi, ne far capo alle
stesse cassette a meno che non siano isolati per la tensione nominale del sistema
più elevata e che le singole cassette siano internamente munite di diaframmii
inamovibili fra i morsetti destinati a serrare conduttori appartenenti a sistemi
diversi.
Le condutture installate in cunicoli comuni a canalizzazioni di altri impianti
tecnologici, devono essere disposte in modo da non essere soggette ad influenze
dannose in relazione a sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazioni di
condensa.
I cavi dovranno essere opportunamente siglati.
Ogni anima dei singoli cavi dovrà essere contrassegnato in modo leggibile e
permanente come sopra detto in corrispondenza della terminazione dei cavi stessi.
Il raggio di curvatura dei cavi rigidi e semirigidi non deve mai essere inferiore a
dieci volte la loro massima dimensione trasversale, detto raggio di curvatura è
opportuno venga rispettato anche per i cavi flessibili.
Le giunzioni dei conduttori devono essere effettuate solo mediante morsettire
alloggiate entro cassette , non sono mai ammesse giunzioni lungo le dorsali di
posa , le stesse potranno essere consentite solamente nel caso di pose che
superino la lunghezza massima delle pezzature dei cavi normalmente reperibili in
commercio , comunque la conducibilita’, l’isolamento e la sicurezza dell’impianto,
non devono venire alterate da tali giunzioni, che dovranno essere riportate sui
disegni esecutivi.
Per la posa in cunicoli, tubi interrati e passerelle e tubazioni metalliche si dovranno
utilizzare cavi con grado di isolamento non inferiore 0,6/1 Kv cavo unipolare , o
multipolare, isolato in gomma di qualità G7 con guaina in doppio isolamento.
tensione nominale uo/u : 0,6/1kv
tensione massima um : 1200v
temperatura massima di esercizio: +90°c per sezioni fino a 240mm²:
temperatura massima di corto circuito: +250°c per sezioni oltre 240mm²:
Per la posa in canalette e tubazioni in pvc (rigidi o flessibili) si dovranno utilizzare
cavi con grado di isolamento non inferiore 450/750V ( es.FROR o N07V/K) per
circuiti a tensione 230/400V.e non inferiore a 300/500V (es.H05)per circuiti di
categoria 0 o segnalazioni.
- tensione nominale uo/u: 450/750 v
- temperatura massima di esercizio: +70°c
- temperatura massima di corto circuito: +160°c
- tensione nominale uo/u: 300/500 v
- temperatura massima di esercizio: +70°c
- temperatura massima di corto circuito: +160°c
Per il conduttore di neutro si dovranno utilizzare solo conduttori di colore blu
chiaro; per i conduttori di protezione si dovranno utilizzare solo conduttori di colore
giallo-verde(CEI 64/8 paragrafo514.3)
Dovranno essere rispettate le sezioni dei conduttori come indicato sugli schemi
elettrici, comunque le sezioni minime per i conduttori saranno le seguenti :
- 0,75 mmq per i conduttori ausiliari o di segnalazione
- 1,5 mmq per i punti luce e le prese da 10A
- 2,5 mmq per le prese da 16A ed utenza di Forza Motrice
Date le piccole potenze in gioco, per i conduttori di neutro e protezione (PE) si
dovranno utilizzare sezioni uguali al conduttore di fase; e solo per sezione dei
conduttori di fase maggiore di 16 mmq si potranno utilizzare conduttori di neutro e
di protezione di sezione pari alla metà del conduttore di fase, approssimando per
eccesso alla sezione commerciale immediatamente superiore.
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Per i conduttori di terra, usando conduttori di rame, si dovranno utilizzare sezioni
minime di 16 mmq se isolati e posati in tubo, 35mmq se corde nude posate
direttamente nel terreno con diametro minimo del filo elementare costituente la
corda pari a 1.8mm.
Ove tale pericolo sussista, occorre fare ricorso all'impiego di cavi aventi la
caratteristica di non sviluppare gas tossici o corrosivi ad alte temperature, secondo
le norme CEI EN 50267 (varie parti), CEI 20-38 (varie parti).La sezione del
conduttore di terra non deve essere inferiore a quella del conduttore di protezione
suddetta con i minimi indicati nel prospetto seguente:
propagazione del fuoco lungo i cavi:
i cavi in aria, installati individualmente, cioè distanziati tra loro di almeno 250 mm,
devono rispondere alla prova di non propagazione del fuoco di cui alle norme CEI
EN 50265 (varie parti).
Quando i cavi sono raggruppati in ambiente chiuso in cui sia da contenere il
pericolo di propagazione di un eventuale incendio, essi devono rispondere ai
requisiti di cui alla norma CEI 20-22/1;
provvedimenti contro il fumo:
allorché i cavi siano installati, in notevole quantità, in ambienti chiusi frequentati dal
pubblico e di difficile e lenta evacuazione, si devono adottare sistemi di posa in
grado di impedire il dilagare del fumo negli ambienti stessi o, in alternativa, si deve
ricorrere all'impiego di cavi di bassa emissione di fumo secondo le norme CEI EN
50267 (varie parti), CEI 20-38 (varie parti).
problemi connessi allo sviluppo di gas tossici e corrosivi: qualora i cavi, in quantità
rilevanti, siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure si trovino
a coesistere in ambiente chiuso, con apparecchiature particolarmente vulnerabili
da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi,
bruciando, sviluppino gas tossici o corrosivi.
I cavi saranno posati:
entro scanalature esistenti sui piedritti dei cunicoli (appoggio continuo), fatte
predisporre a tale scopo dall'Amministrazione appaltante;
entro canalette di materiale idoneo, come cemento, ecc. (appoggio egualmente
continuo), tenute in sito da mensoline di calcestruzzo armato;
direttamente sui ganci, grappe, staffe, o mensoline (appoggio discontinuo) in piatto
o profilato di acciaio zincato, ovvero di materiali plastici resistenti all'umidità, ovvero
ancora su mensoline di calcestruzzo armato.
Dovendo disporre i cavi in più strati, si assicurerà un distanziamento fra strato e
strato pari ad almeno 1,5 volte il diametro del cavo maggiore nello strato
sottostante, con un minimo di 3 cm, onde assicurare la libera circolazione dell'aria.
A questo riguardo l'Impresa aggiudicataria dovrà tempestivamente indicare le
caratteristiche secondo cui dovranno essere dimensionate e conformate le
eventuali canalette di cui sopra, e sarà altresì di competenza dell'Impresa
soddisfare a tutto il fabbisogno di mensole, staffe, grappe e ganci di ogni altro tipo,
che potranno anche formare rastrelliere di conveniente altezza.
Per il dimensionamento e mezzi di fissaggio in opera (grappe murate, chiodi
sparati, ecc.) dovrà essere tenuto conto del peso dei cavi da sostenere in rapporto
al distanziamento dei supporti, che dovrà essere stabilito, di massima, intorno a 70
cm. In particolare, le parti in acciaio dovranno essere zincate a caldo.
Ogni 150÷200 m di percorso, i cavi dovranno essere provvisti di fascetta distintiva
in materiale inossidabile.
Per la posa in opera delle tubazioni a parete od a soffitto, ecc., in cunicoli,
intercapedini, sotterranei, ecc., valgono le prescrizioni precedenti per la posa dei
cavi in cunicoli praticabili, con i dovuti adattamenti.
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Per la posa interrata delle tubazioni non idonee a proteggere meccanicamente i
cavi, valgono le prescrizioni precedenti circa l'interramento dei cavi elettrici, le
modalità di scavo, la preparazione del fondo di posa (naturalmente senza la sabbia
ed i mattoni), il reinterro, ecc. Per le tubazioni adatte a fornire protezione
meccanica ai cavi, non è prescritta una profondità minima di posa.
Le tubazioni dovranno risultare coi singoli tratti uniti tra loro o stretti da collari o
flange, onde evitare discontinuità nella loro superficie interna.
Il diametro interno della tubazione dovrà essere in rapporto non inferiore ad 1,3
rispetto al diametro del cavo o del cerchio circoscrivente i cavi, sistemati a fascia.
Per l'infilaggio dei cavi, si dovranno avere adeguati pozzetti sulle tubazioni interrate
e apposite cassette sulle tubazioni non interrate.
Il distanziamento fra tali pozzetti e cassette sarà da stabilirsi in rapporto alla natura
ed alla grandezza dei cavi da infilare. Tuttavia, per cavi in condizioni medie di
scorrimento e grandezza, il distanziamento resta stabilito di massima ogni 30 m
circa se in rettilineo ed ogni 15 m circa se è interposta una curva.
I cavi non dovranno subire curvature di raggio inferiore a 15 volte il loro diametro.
In sede di aggiudicazione dell'appalto verrà precisato se spetti all'Amministrazione
appaltante la costituzione dei pozzetti o delle cassette. In tal caso, per il loro
dimensionamento, formazione, raccordi, ecc. l'Impresa aggiudicataria dovrà fornire
tutte le indicazioni necessarie.
Analogamente avverrà per l'eventuale posa aerea di cavi elettrici, isolati, che, se
prevista, dovrà essere eseguita conformemente alle norme CEI 11-4 e CEI EN
6128
NUMERO MASSIMO DI CAVI DA INTRODURRE IN TUBI PROTETTIVI FLESSIBILI
CAVI
SEZIONE (mmq)
TIPO
Cavo unipolare PVC (senza guaina)
bipolare
Cavo multipolare PVC
tripolare
quadripolare
NUM
1,5
2,5
4
6
10
1
16
16
16
16
16
2
16
20
20
25
32
3
16
20
25
32
32
4
20
20
25
32
32
5
20
25
25
32
40
6
20
25
32
32
40
7
20
25
32
32
40
8
25
32
32
40
50
9
25
32
32
40
50
1
20
25
25
32
40
2
32
40
50
50
63
3
40
50
50
63
---
1
20
25
25
32
40
2
40
40
50
63
63
3
40
50
50
63
---
1
25
25
32
32
50
2
40
50
50
63
---
3
40
50
50
---
---
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NUMERO MASSIMO DI CAVI DA INTRODURRE IN TUBI PROTETTIVI RIGIDI
CAVI
SEZIONE (mmq)
TIPO
NUM
1,5
2,5
4
6
10
1
16
16
16
16
16
2
16
16
16
20
25
3
16
16
20
25
32
4
16
20
20
25
32
5
20
20
20
32
32
6
20
20
25
32
40
7
20
20
25
32
40
8
25
25
32
40
50
9
25
25
32
40
50
Cavo unipolare PVC (senza guaina)
bipolare
Cavo multipolare PVC
tripolare
quadripolare
12.5
1
16
20
20
25
32
2
32
40
40
50
---
3
40
40
50
50
---
1
16
20
20
25
32
2
32
40
40
50
---
3
40
50
50
---
---
1
20
20
25
32
40
2
40
40
50
50
---
3
40
50
50
---
---
Tubi protettivi e canalette
I tubi per il contenimento e la protezione dei conduttori dovranno essere
opportunamente marcati ed essere o in materiale plastico pvc autoestinguente o in
acciaio zincato della serie leggera.
Per la posa incassata nei pavimenti e/o nelle pareti le tubazioni dovranno essere in
materiale plastico del tipo pesante ad elevata resistenza meccanica e
autoestinguenti.
Nelle pose a vista essi dovranno essere fissati alle strutture od alle pareti con
sostegni costituti da profilati in acciaio o con fascette , collari, staffe , ecc…
Non è ammesso il fissaggio dei tubi metallici mediante saldatura.
Dovranno essere presi opportuni provvedimenti per impedire che dalle parti
terminali delle tubazioni sia convogliata acqua alle cassette od ai quadri contenenti
morsettiere od apparecchiature.
Le tubazioni metalliche dovranno essere posate in opera in modo da realizzare la
continuità elettrica per l’intero percorso
I tubi sia nel caso di posa a vista come nel caso di posa sottotraccia, con la sola
esclusione delle pose sottopavimento, dovranno avere un percorso verticale od
orizzontale, dovranno essere escluse le pose oblique.
Il tracciato dei tubi protettivi deve consentire un andamento rettilineo orizzontale
(con minima pendenza per favorire lo scarico di eventuale condensa) o verticale.
Le curve devono essere effettuate con raccordi o con piegature che non
danneggino il tubo e non pregiudichino la sfilabilità dei cavi.
Il diametro dei tubi non dovrà essere inferiore ad 1,3 volte il diametro del cerchio
circoscritto al fascio di cavi in esso contenuti, con un minimo di 11 mm e con un
coefficiente di riempimento uguale a 0,4.
Le canalette o le passerelle portacavi, se sono di plastica, dovranno essere di tipo
pesante (pvc autoestinguente o resina caricata a vetro), oppure saranno
metalliche(zincate,verniciate od in acciaio inox) complete di collegamento a terra;
la messa in opera dovrà garantire la continuità elettrica lungo tutto il percorso.
Si dovrà utilizzare un coefficiente di riempimento non superiore al 70% .
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laddove si presenti rischi di abrasione delle condutture dovranno essere presi
provvedimenti tramite opportuni ripari, per evitate dei rischi.
Per il grado di protezione contro i contatti diretti, si applica quanto richiesto dalle
norme CEI 64-8 (varie parti), utilizzando i necessari accessori (angoli, derivazioni,
ecc.); opportune barriere che devono separare cavi a tensioni nominali differenti.
I cavi vanno utilizzati secondo le indicazioni della norma CEI 20-21.
Per i canali metallici devono essere previsti i necessari collegamenti di terra ed
equipotenziali, secondo quanto previsto dalle norme CEI 64-8 (varie parti).
Nei passaggi di parete devono essere previste opportune barriere tagliafiamma
che non degradino i livelli di segregazione assicurati dalle pareti.
I materiali utilizzati devono avere caratteristiche di resistenza al calore anormale e
al fuoco che soddisfino quanto richiesto dalle norme CEI 64-8 (varie parti)
Tubazione flessibile in PVC autoestinguente serie pesante con marchio IMQ da
incassare sotto traccia, sotto pavimento, all’interno di intercapedini e porre in opera
con tutti gli interventi murari di scasso e ripristino delle parti interessate, completa
dei collegamenti alle scatole di derivazione e con diametro esterno di 16-20-25-3240-50 mm.
EN 50267-2-2
Classificazione: 3422
Colore: bianco naturale, nero, verde, azzurro, marrone, lilla
Materiale: PVC
Lunghezza di fornitura: in base al diametro
Normativa: EN 50086-1 (CEI 23-39), EN 50086-2-2 (CEI 23-55) e
IEC EN 61386-1; IEC EN 61386-22
Classificazione: 3321
Resistenza alla compressione: 750 N
Resistenza all’urto: 2 kg da 100 mm (2 J)
Temperatura di applicazione permanente e installazione: -5°C/+60°C
Resistenza di isolamento: > 100 M. a 500 V per 1 minuto
Rigidità dielettrica: > 2000 V a 50 Hz per 15 minuti
Resistenza alla propagazione della fiamma: autoestinguente in meno di 30 secondi
Campo di impiego: impianti elettrici e/o trasmissione dati
in ambienti ordinari e particolari
Tipo di posa: prevalentemente incassati a pavimento, parete e soffitto.
Idonei nelle applicazioni all’interno di controsoffitti e pavimenti
flottanti.
Tubo rigido pesante in PVC piegabile a freddo da installare all’interno di
controsoffitti, intercapedini o a vista e porre in opera completo di tutti i manicotti,
giunzioni, curve, cavallotti di fissaggio e collegamenti alle scatole di derivazione e
con diametro esterno di 16-20-25-32-40-50 mm.
Tubo rigido filettato in PVC autoestinguente da installare all’interno di controsoffitti,
intercapedini o a vista e porre in opera completo di tutti i fissaggi, giunzioni, curve e
collegamenti alle scatole di derivazione e con diametro esterno di 16-20-25-32-4050 mm.
Colore: grigio RAL 7035
Materiale: PVC
Lunghezza di fornitura: verghe da 2 e 3 metri (± 0,5%)
Normativa: EN 50086-1 (CEI 23-39), EN 50086-2-1 (CEI 23-54) e
IEC EN 61386-1; IEC EN 61386-21
Classificazione: medio - 3321
Resistenza alla compressione: 750N
Resistenza all’urto: 2 kg da 100 mm (2 J)
Temperatura di applicazione permanente e installazione: -5°C/+60°C
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Resistenza di isolamento: > 100 M. a 500 V per 1 minuto
Rigidità dielettrica: > 2000 V a 50 Hz per 15 minuti
Resistenza alla propagazione della fiamma:
autoestinguente in meno di 30 secondi
Campo di impiego: impianti elettrici e/o trasmissione dati in ambienti
ordinari e particolari
Tipo di posa: prevalentemente in vista a parete e soffitto.
Idonei nelle applicazioni all’interno di controsoffitti e pavimenti flottanti.
Incassati a pavimento, parete e/o soffitto
Guaina flessibile in PVC con raccordi ad alta resistenza chimica e meccanica da
installare a vista e porre in opera completa di tutti i fissaggi, giunzioni, curve
filettate e collegamenti alle scatole di derivazione con un grado complessivo di
protezione IP55 e con diametro interno di 12-16-22-28 mm.
Colore: grigio RAL 7035
Materiale: PVC Rigido per la spirale interna - Plastificato per la
copertura
Lunghezza di fornitura: rotoli da 30 metri
Normativa: EN 50086-1 (CEI 23-39), EN 50086-2-3 (CEI 23-56)
e IEC EN 61386-1; IEC EN 61386-23 (per quanto applicabile)
Classificazione: 1311
Resistenza alla compressione: 125 N
Canale a sezione rettangolare in PVC (con o senza separazioni interne) da
installare all’interno di controsoffitti, intercapedini o a vista e porre in opera
completo di tutti i fissaggi, giunzioni, curve e collegamenti alle scatole di
derivazione e con dimensioni mm 150×75-150×50-200×75-200×50-300x75-300x50
(con un divisorio).
IP 40 per installazione a parete
IP 20 per installazione a sospensione
Rispondenza Normativa: CEI 23-32
Materiale: PVC
Caratteristiche: Coperchio rimovibile solo con l’uso di un attrezzo
Temperatura d’installazione: da –5 a +60 °C
Resistenza d’isolam canali multifunzionali portacavi e portapparecchi in pvc
entro: 100 MO
Autoestinguenza: in meno di 30 secondi
Resistenza agli urti: 6 J
Campo d’impiego: Nel terziario per la distribuzione dell’energia
elettrica e dei segnali (telefoni, reti LAN).
Tipo di posa: a parete e a sospensione
Tubazione metallica rigida tipo elios zincato, filettabile da porre in opera completa
di tutti i fissaggi, giunzioni, curve e collegamenti alle scatole di derivazione e con
diametro esterno di 16-22-28-32-38-50 mm.
Guaina metallica flessibile ricoperta in PVC autoestinguente da porre in opera
completa di tutti i fissaggi, giunti non girevoli, curve, e collegamenti alle scatole di
derivazione e con diametro interno di 12-15-20-25 mm
12.6
Scatole e pozzetti di derivazione
Le scatole e le cassette di derivazione dovranno essere impiegate ogni volta che
verrà eseguita una derivazione od uno smistamento di conduttori e tutte le volte
che lo richiedano le dimensioni , la forma, e la lunghezza del tratto di tubazione ,
questo affinché sia garantita la sfilabilità dei conduttori.
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Nelle scatole e cassette i conduttori verranno raggruppati circuito per circuito
avranno una lunghezza tale da permettere eventuali controlli ogni scatola dovrà
essere opportunamente contrassegnata in modo da identificare il tipo di circuito
elettrico che in esso transita.
Negli impianti incassati, le altezze di dette scatole da pavimento dovranno avere i
seguenti valori:
- 30cm per le scatole di derivazione
- 30cm per la scatole porta prese
- 110cm per le scatole porta interruttori in locali normali
- 90cm per le scatole porta interruttori posizionate in locali accessibili a persone
disabili (art.16 D.P.R. 384 del 27/04/78)
Per le scatole di derivazione poste in alto, la distanza da soffitto dovrà essere di 30
cm.
Scatola di derivazione in plastica di incasso da porre in opera completa di opere
murarie per il fissaggio su forati o mattoni, coperchio a vista e collegamenti delle
dimensioni di mm 92×92×45-118×96×50-118×96×70-152×98×70-160×130×70196×152×70-294×152×70-392×152×70.
Cassette di derivazione e connessione
Normativa: IEC 60670-1; IEC 60670-22; CEI 23-48
Grado di protezione: IP 40
Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento (•)
Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -15°C
Resistenza al calore anormale al fuoco: termopressione con biglia 70°C
Materiale: PLAST
Resistenza agli urti: IK 07 (coperchio standard, alto e per pareti in cartongesso)
IK 10 (coperchio antiurto)
Glow wire test 650°C (coperchio standard, alto e antiurto)
850°C (per scatole per pareti in cartongesso)
Cassette di derivazione e connessione di grande capacità
Normativa: IEC 60670-1; IEC 60670-22; CEI 23-48
Grado IP: IP 40; IP 44
Protezione contro i contatti indiretti: Doppio isolamento (•)
Temperatura di installazione: Max +60° Min -25°
Materiale: PLAST
Resistenza agli urti: IK 07 (cassetta IP 40) IK 10 (coperchio IP 44)
Resistenza al calore anormale al fuoco:Termopressione con biglia 70°C
Glow wire test 650°C
Scatola di derivazione stagna IP55 in pvc autoestinguente con pareti lisce o
passacavi completa di raccordi installati in modo idoneo a garantire il grado di
protezione da porre in opera in vista con fissaggi, collegamenti e giunzioni.
Cassette da parete caratteristiche tecniche
normativa: iec 60670-1; iec 60670-22; cei 23-48
grado ip: ip 44; ip 55; ip 56
protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•)
temperatura di installazione: max +60° min -25°
materiale: plast 75
resistenza agli urti: ik 07 (cassetta ip 44) ik 08 (cassetta ip 55 e ip 56)
resistenza al calore anormale al fuoco:termopressione con biglia 85°c
glow wire test 650°c
Per i tratti sotto pavimento in luogo delle cassette dovranno essere utilizzati
pozzetti prefabbricati in cls di opportune dimensioni completi di coperchio atti a
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resistere alle sollecitazioni meccaniche cui possono essere sottoposti in tratti
carrabili o pedonali.
I pozzetti di norma dovranno essere utilizzati solamente per il transito e lo
smistamento dei conduttori, non dovranno salvo casi eccezionali essere effettuate
derivazioni.
12.7
Derivazioni
All’ interno delle scatole di derivazione le morsettiere dovranno avere i morsetti
per i conduttori di neutro e per i conduttori di terra chiaramente contraddistinti da
quelli di fase; le derivazioni dovranno essere realizzate con morsetti isolati e con
serraggio a vite.
Nel caso si dovessero realizzare delle derivazioni all’interno dei pozzetti interrati ,
le stesse dovranno essere realizzate con morsetti a pressione (pinzatura)
opportunamente nastrati con nastro vulcanizzante e con ricopertura esterna
mediante termorestringente, il tutto dovrà assicurare il ripristino delle originarie
condizioni di isolamento e di tenuta del cavo nei confronti nei confronti dell’acqua.
12.8
Apparecchiatura di servizio (prese a spina e frutti)
Sono da impiegarsi apparecchi da incasso modulari e componibili.
Gli interruttori devono avere portata 16 A; è ammesso negli edifici residenziali,
l’uso di interruttori con portata 10 A; le prese devono essere di sicurezza, con
alveoli schermati e far parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare
impianti di segnalazione, impianti di distribuzione sonora negli ambienti ecc.
La serie deve consentire l’installazione di almeno 3 apparecchi nella scatola
rettangolare normalizzata, ove richiesto, possono essere installate torrette a
pavimento.
I comandi e le prese devono essere installati sopra scatole da parete con un grado
di protezione IP 40 e/o IP 55.
Le prese a spina per uso domestico devono essere scelte in relazione
all’ambiente e all’uso per evitare premature rotture o danneggiamenti.
Le prese a spina più diffuse sono le seguenti:
- 2P+T 10A a poli allineati con alveoli schermati
- 2P+T 16A a poli allineati con alveoli schermati
- 2P+T 10/16A a poli allineati con alveoli schermati (presa a ricettivita’ multipla,
detta ripasso)
- 2P+T 10/16A P30 con terra laterale e centrale ed alveoli schermati
- 2P+T 16A con terra laterale schuko
Le prese di corrente che alimentano utilizzatori elettrici con forte assorbimento
(lavatrice, lavastoviglie, cucina ecc.) devono avere un proprio dispositivo di
protezione di sovracorrente, interruttore bipolare con fusibile sulla fase o
interruttore magnetotermico.
Nel caso si utilizzino prese a tensione diversa si dorrà fare in modo che le spine
dei due circuiti non risultino intercambiabili.
La corrente nominale dell’ apparecchiatura di protezione del circuito dal quale sono
alimentate le prese dovrà essere uguale alla corrente nominale delle prese
alimentate.
Nel caso in l’apparecchiatura di protezione avesse una corrente nominale
superiore a quella delle prese alimentate, queste dovranno essere protette
localmente con interruttore magnetotermico o fusibile.
I vari frutti da installare negli impianti sottotraccia (interruttori,deviatori,prese,ecc)
dovranno essere di tipo modulare componibile di elevata qualità mentre tutti i locali
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RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
che richiedono impianti stagni dovranno essere da esterno con grado di protezione
non inferiore a IP55.
Le prese uso industriale dovranno essere della seria CEE e idonee al tipo tensione
di alimentazione.
12.9
Zona di rispetto nei locali contenenti bagni e docce
Nei locali contenenti bagni e docce nessun elemento dell’impianto elettrico
(lampade, apparecchiature, di manovra ,conduttori,ecc) deve essere installato in
posizione tale da poter essere toccato da chi sia nella vasca o sotto la doccia (vedi
zone zero,uno e due definite nella norma CEI 64-8 parte 7).
E’ ammesso in ogni caso portare l’organo di comando degli interruttori entro la
zona di rispetto, purché ciò sia fatto a mezzo di elementi (cordoni e tiranti) di
materiale isolante.
L’esecuzione degli impianti in questi locali sarà quindi realizzata solo nella zone 3,
stante l’esistenza di una protezione differenziale con soglia d’intervento < 30mA.
Nel locale destinato a bagno dovranno essere effettuati i collegamenti
equipotenziali fra tutte le tubazioni metalliche nel punto di entrata del locale ,
utilizzando il conduttore di protezione.
Per evitare tensioni particolari provenienti dall’esterno del locale da bagno, è
richiesto un conduttore equipotenziale, che colleghi fra loro tutte le masse estranee
alle zone 1-2-3 con il conduttore di protezione; in particolare, per le tubazioni
metalliche, è sufficiente che le stesse siano collegate con il conduttore di
protezione all’ingresso dei locali da bagno.
Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle
norme CEI 64-8; in particolare, devono essere protette contro eventuali
allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che stringano il
metallo vivo. Il collegamento non va eseguito su tubazioni di scarico in PVC. Il
collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore di
protezione, ad esempio, nella scatola dove è installata la presa a spina protetta
dell’interruttore differenziale.
È vietata l’inserzione di interruttori o di fusibili sui conduttori di protezione.
Per i conduttori, si devono rispettare le seguenti sezioni minime:
- 2,5 mmq (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi
o sotto intonaco;
- 4 mmq (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati
direttamente a parete.
Alimentazione nei locali da bagno può essere effettuata come per il resto
dell’appartamento (o dell’edificio, per i bagni in edifici non residenziali).
Se esistono 2 circuiti distinti per i centri luce e le prese, entrambi questi circuiti si
devono estendere ai locali da bagno.
La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale può essere
affidata all’interruttore generale (con In 30 mA) o a un differenziale locale che può
servire anche per diversi bagni attigui.
Condutture elettriche nei locali da bagno debbono essere usati cavi isolati in classe
II nelle zone 1 e 2 in tubo di plastica incassato a parete o nel pavimento, a meno
che la profondità di incasso non sia superiore a 5 cm.
-Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere
prolungato per coprire il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto
tripolare con guaina (fase + neutro + conduttore di protezione) per tutto il tratto
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32
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RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
dall’interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza morsetti, da una scatoletta
passacordone.
Protezioni contro i contatti diretti in ambienti pericolosi negli ambienti come per
esempio: cantine, garage, portici, giardini ecc., in cui il pericolo di
elettroconduzione è maggiore, sia per condizioni ambientali (umidità), sia per
particolari utilizzatori elettrici usati (apparecchi portatili, tagliaerba ecc.), le prese a
spina devono essere alimentate come prescritto per la zona 3 dei bagni.
Coordinamento dell’impianto di terra con dispositivi di interruzione una volta attuato
l’impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti diretti può essere
realizzata con uno dei seguenti sistemi.
12.10
Protezione contro i contatti indiretti
Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili
dell’impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione,
ma che, per cedimento dell’isolamento principale o per altre cause accidentali,
potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).
Per la protezione contro i contatti indiretti, ogni impianto elettrico utilizzatore, o
raggruppamento di impianti contenuti in uno stesso edificio o nelle sue dipendenze
deve avere un proprio impianto di terra.
A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche
accessibili di acqua, gas e altre tubazioni entranti nell’edificio, nonché tutte le
masse metalliche accessibili, di notevole estensione, esistenti nell’area
dell’impianto elettrico utilizzatore stesso.
12.11
Protezione mediante doppio isolamento
In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di
protezione attiva, la protezione contro i contatti diretti può essere realizzata
adottando apparecchi di classe II.
In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere
con la protezione mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare
intenzionalmente a terra le parti metalliche degli apparecchi e delle altre parti
dell’impianto di classe II.
12.12
Protezione da sovratensioni per fulminazione indiretta e di
manovra
12.12.1
Protezione d'impianto
Al fine di proteggere l'impianto e le apparecchiature elettriche ed elettroniche ad
esso collegate contro le sovratensioni di origine atmosferica (fulminazione
indiretta) e le sovratensioni transitorie di manovra e per limitare scatti intempestivi
degli interruttori differenziali, all'inizio dell'impianto deve essere installato un
limitatore di sovratensioni, che garantisca la separazione galvanica tra conduttori
attivi e terra. Tale limitatore deve essere modulare e componibile e avere il
dispositivo di fissaggio a scatto incorporato per profilato unificato.
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33
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
12.12.2
Protezione d'utenza
Per la protezione di particolari utenze molto sensibili alle sovratensioni, quali ad
esempio, computer, videoterminali, registratori di cassa, centraline elettroniche in
genere e dispositivi elettronici a memoria programmabile, le prese di corrente
dedicate alla loro inserzione nell'impianto devono essere alimentate attraverso un
dispositivo limitatore di sovratensione, in aggiunta al dispositivo di cui al punto a).
Tale dispositivo deve essere componibile con le prese, e montabile a scatto sulla
stessa armatura; esso deve poter essere installato nelle normali scatole di incasso.
12.13
Caduta di tensione
In presenza di massimo carico ai capi di ogni utenza si dovranno avere cadute di
tensione inferiori al 4%.
12.14
Quadri elettrici da appartamento, parti condominiali o similari
I quadri a seconda del tipo di esecuzione dovranno avere le seguenti
caratteristiche:
Quadri elettrici tipici per impianti di tipo civile
Dovranno essere del tipo per impianti civili in esecuzione da incasso in materiale
termoplastico autoestinguente munito di telai porta apparecchi con guida Din per il
fissaggio degli interruttori.
Tutti i centralini dovranno essere di tipo modulare con portella ambrata e pannelli
di chiusura per evitare il contatto con le apparecchiature in tensione senza l’uso di
attrezzo.
Le varie apparecchiature devono essere disposte ordinatamente all’interno dei
centralini a facilmente accessibili per agevolare le operazioni di manutenzione.
I collegamenti di potenza a monte dei dispositivi di sezionamento e protezione
dovranno essere realizzati mediante conduttori unipolari flessibili di tipo NO7V-K
con sezione non inferiore a 4mmq.
I conduttori saranno opportunamente contrassegnati in modo da consentire una
facile individuazione dei circuiti.
La fornitura dovrà comprendere tutti gli accessori necessari al buon funzionamento
del centralino, come filetterie, morsettiere e quant’altro, anche se non
esplicitamente detto nella presente relazione., in modo da consegnare i centralini
completi e funzionanti in ogni loro parte e rispondenti alle norme CEI ed
antinfortunistiche attualmente in vigore.
Da installare all’interno degli alloggi;
Centralini e quadri di distribuzione da incasso componibili protetti
Normativa: IEC 60670-1; CEI 23-48; CEI 23-49
Grado di protezione: IP 40
Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•)
Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -15°C
Materiale: PLAST
Resistenza agli urti: IK 08
Resistenza al calore anormale al fuoco:termopressione con biglia 70°C
Glow wire test 650°C
Da installare negli edifici residenziali nelle parti comuni;
Centralini e quadri di distribuzione a parete componibili stagni
Normativa: IEC 60670-1; CEI 23-48; CEI 23-49
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RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
Grado di protezione: IP 65
Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•)
Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -25°C
Materiale: PLAST
Resistenza agli urti: IK 09
Resistenza al calore anormale al fuoco:termopressione con biglia 70°C
Glow wire test 650°C
Da installare negli edifici residenziali nelle parti comuni;
Quadri in poliestere
Normativa: CEI EN 60439-1; CEI EN 62208; CEI 23-48; CEI 23-49
Grado di protezione: IP 65
Protezione contro i contatti indiretti: doppio isolamento - (•)
Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -25°C
Tensione nominale massima di impiego: 690V
Materiale: Poliestere rinforzato con fibra di vetro, Halogen Free secondo
CEI EN 50267 - 2 - 2
Resistenza agli urti: IK 10
Resistenza al calore anormale al fuoco: Termopressione con biglia 200°C
Glow wire test 960°C versioni porta cieca
Glow wire test 650°C versioni porta trasparente
Da installare negli edifici residenziali nelle parti comuni;
Quadri in metallo
Normativa: CEI EN 60439-1; CEI EN 62208; CEI 23-48; CEI 23-49.
Grado di protezione: IP 55.
Protezione contro i contatti indiretti:
involucro metallico predisposto con morsetto di terra.
Tensione nominale massima di impiego: 690V.
Materiale: lamiera con verniciatura a polvere epossi – poliestere.
Resistenza agli urti: IK 10.
Temperatura di installazione: Max +60°C; Min -25°C.
12.15
Apparecchiature modulari
Le apparecchiature installate nei quadri di comando e negli armadi devono essere
del tipo modulare e componibile, con fissaggio a scatto sul profilato,
preferibilmente normalizzato EN 50022 (norme CEI 17–18).
In particolare:
gli interruttori automatici magnetotermici fino a 100 A devono essere modulari e
componibili con potere di interruzione fino a 6.000 A, salvo casi particolari;
tutte le apparecchiature necessarie per rendere efficiente e funzionale l’impianto
(ad esempio trasformatori, suonerie, portafusibili, lampade di segnalazione,
interruttori programmatori, prese di corrente CEE ecc.) devono essere modulari e
accoppiabili nello stesso quadro con gli interruttori automatici sopra ripotati).
gli interruttori con relè differenziali fino a 63 A devono essere modulari e
appartenere alla stessa serie di cui ai punti precedenti, devono essere del tipo ad
azione diretta;
Gli interruttori magnetotermici differenziali tetrapolari, con 3 poli protetti fino a 63 A
devono essere modulari dotati di un dispositivo che consenta la visualizzazione
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35
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
dell’avvenuto intervento e permetta, preferibilmente, di distinguere se detto
intervento è provocato dalla protezione differenziale; è ammesso l’impiego di
interruttori differenziali puri, perché abbiano un potere di interruzione con
dispositivo associato di almeno 4.500 A;
Il potere di interruzione degli interruttori automatici deve essere garantito sia in
caso di alimentazione dai morsetti superiori (alimentazione dall’alto), sia in caso di
alimentazione dai morsetti inferiori (alimentazione dal basso).
Interruttore differenziale puro sprovvisto di protezione magnetotermica per correnti
nominali, differenziali, pulsanti e componenti continue, da porre in opera
perfettamente funzionante compresa la quota di cablaggio, gli accessori da inserire
all’interno del quadro.
Interruttore differenziale magnetotermico bipolare, tripolare, tetrapolare,
caratteristica C, potere di interruzione 6kA compresa la quota di cablaggio, gli
accessori da inserire all’interno del quadro, da porre in opera perfettamente
funzionante.
Interruttore differenziale magnetotermico bipolare, tripolare, tetrapolare,
caratteristica C, potere di interruzione 10kA compresa la quota di cablaggio, gli
accessori da inserire all’interno del quadro, da porre in opera perfettamente
funzionante.
Interruttore differenziale magnetotermico bipolare, tetrapolare, caratteristica C,
potere di interruzione 10kA per correnti pulsanti e continue compresa la quota di
cablaggio, gli accessori da inserire all’interno del quadro, da porre in opera
perfettamente funzionante.
12.16
Distribuzione circuiti illuminazione e forza motrice
Punto luce e punto di comando da predisporre sottotraccia da porre in opera con
linea dorsale di alimentazione (realizzata sottotraccia), tutti i collegamenti elettrici
necessari al funzionamento, comprese le scatole di derivazione e morsetti a
mantello, conduttori del tipo N07V-K 450/750 o FROR 450/750 con sezione
minima sia per la fase che per la terra non inferiore a mmq 1,5, scatola portafrutto
incassata a muro, frutto, tubazione in pvc autoestinguente incassata sotto
l’intonaco.
Punto presa FM (presa di forza motrice) sottotraccia da porre in opera con la linea
dorsale completo di scatola di derivazione incassata a muro, tutti i collegamenti
elettrici necessari al funzionamento, morsetti di derivazione a mantello, conduttori
del tipo N07V-K 450/750 o FROR 450/750 di sezione minima di fase e di terra di
mmq 2,5 (per prese fino a 16A), 6 mmq (per prese fino a 32A), scatola portafrutto,
frutto, tubazione in pvc autoestinguente incassata sotto l’intonaco.
12.17
Impianti monofasi
In mancanza di indicazioni, per gli impianti elettrici monofase si fa riferimento al
carico convenzionale dell’impianto. Detto carico verrà calcolato sommando tutti i
valori ottenuti applicando alla potenza nominale degli apparecchi utilizzatori fissi e
a quella corrispondente alla corrente nominale della presa a spina, i coefficienti
che si deducono dalle tabelle CEI riportate nei paragrafi seguenti.
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
36
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RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
12.18
Apparecchi di illuminazione per interni ed esterni
12.18.1
Assegnazioni dei valori di illuminazione
I valori medi di illuminazione, da conseguire e da misurare, entro 60 giorni
dall'ultimazione dei lavori, su un piano orizzontale posto a 0,85 m dal pavimento, in
condizioni di alimentazione normali, saranno desunti dai prospetti della norma UNI
10380. Se non altrimenti indicato, dei tre valori indicati dovrà essere preso quello
centrale. A titolo orientativo, si riportano i valori raccomandati nel prospetto I per gli
uffici.
TIPO DI LOCALE
ILLUMINAZIONE DI ESERCIZIO
(lux)
Aree di passaggio corridoio
50-110-150
Scale e ascensori
100-150-200
Magazzini e depositi
100-150-200
Servizi igienici (illuminazione generale)
50-100-200
Nella progettazione dovranno essere assunti valori di illuminazione pari a 1,25
volte quelli di esercizio richiesti per tenere conto del fattore di deprezzamento
ordinario (vedere il prospetto II della norma UNI 10380).
Tipo di illuminazione (o natura delle sorgenti)
A seconda degli ambienti, il tipo di illuminazione, potrà essere scelto
dall'Amministrazione appaltante fra i sistemi più idonei; tra questi, a titolo
esemplificativo, si citano quelli a fluorescenza e quelli a LED.
Le Imprese concorrenti potranno, in variante, proporre qualche altro tipo che
ritenessero più adatto. In ogni caso, i circuiti relativi ad ogni accensione o gruppo di
accensioni simultanee, non dovranno avere un fattore di potenza a regime inferiore
a 0,9; tale valore sarà ottenibile, eventualmente, mediante rifasamento. Opportuna
attenzione andrà rivolta al fine di evitare l'effetto stroboscopico.
12.18.2
Apparecchi di illuminazione
Gli apparecchi saranno dotati di schermi che possono avere compito di protezione
e chiusura e/o controllo ottico del flusso luminoso emesso dalla lampada.
Gli apparecchi saranno, in genere, a flusso luminoso diretto, per un migliore
sfruttamento della luce emessa dalle lampade; per installazioni particolari,
potranno essere adottati anche apparecchi a flusso luminoso diretto-indiretto o
totalmente indiretto.
12.18.3
Ubicazione e disposizioni delle sorgenti
Particolare cura si dovrà porre all'altezza ed al posizionamento di installazione,
nonché alla schermatura delle sorgenti luminose, per eliminare qualsiasi pericolo di
abbagliamento, diretto o indiretto, secondo quanto indicato nella norma UNI
12464-1.
In mancanza di indicazioni, gli apparecchi di illuminazione si intendono ubicati a
soffitto, con disposizione simmetrica, e distanziati in modo da soddisfare il
coefficiente di disuniformità consentito.
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RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
In locali di abitazione è tuttavia consentita la disposizione di apparecchi a parete
(applique), per esempio, nelle seguenti circostanze: sopra i lavabi, a circa 1,80 m
dal pavimento, e sopra la porta, in disimpegni di piccole e medie dimensioni.
12.18.4
Flusso luminoso emesso
Con tutte le condizioni imposte, per ogni ambiente sarà calcolato il flusso totale
emesso, in lumen, delle sorgenti luminose, necessario per ottenere i valori di
illuminazione, in lux, prescritti; per ottenere ciò, si utilizzeranno le Tabelle dei
coefficienti di utilizzazione dell'apparecchio di illuminazione previsto.
In base al flusso totale emesso, si ricaverà il numero e il tipo delle sorgenti
luminose; quindi, il numero degli apparecchi di illuminazione.
12.19
Illuminazione di sicurezza
L’impianto per l’illuminazione di sicurezza dovrà garantire la completa illuminazione
di tutte le vie di uscita, i luoghi di transito e di raccordo nel caso di interruzione
dell’energia elettrica in modo da consentire un veloce e sicuro deflusso delle
persone presenti negli ambienti o edifici interessati dalla disfunzione. Tutti i
componenti dovranno rispondere ai seguenti requisiti:
Punto luce per l’illuminazione di sicurezza per pianerottoli e vani scale eseguito
con conduttori di rame di adeguata sezione, posti a sfilamento entro tubi protettivi
di materiale isolante già previsti per l’impianto di illuminazione generale e derivati
da proprio interruttore automatico con sola protezione magnetica, da inserire nel
quadro elettrico dei servizi comuni;
Apparecchio per l’illuminazione di sicurezza per posa a parete mediante slitta per
attacco rapido in materiale plastico autoestinguente CEI 34-21/22 con circuito
elettronico di controllo, batterie ermetiche al Pb, classe isolamento III, spia
rete/ricarica, grado di protezione IP40, alimentazione ordinaria 220V, autonomia
non inferiore a 120' con lampada fluorescente da 8, 18, 22W;
Apparecchi di illuminazione di sicurezza per edifici residenziali CEI 64-50 del tipo a
incasso su scatola rettangolare, serie componibile, completi di placca con diffusore
opalino, lampada fluorescente da 4W, batterie al NiCd 2×1,2V- 1,2Ah, autonomia
60'.
12.20
Impianto antenna per la ricezione del segnale televisione
L’impianto e i relativi componenti devono essere realizzati in conformità alle norme
CEI 12–14 e CEI 100–7.
I requisiti fondamentali ai quali dovranno uniformarsi la progettazione e la
realizzazione di un impianto di antenna sono:
- massimo rendimento;
- ricezione esente da riflessioni e disturbi;
- separazione tra le utilizzazioni, che non dovranno influenzarsi e disturbarsi a
vicenda.
Onde i sopra citati requisiti siano soddisfatti, occorrerà prevedere un adeguato
amplificatore del segnale, in relazione al numero delle derivazioni di utilizzazione
che sarà stato precisato dall’Appaltatore.
La scelta e installazione dei punti presa all’interno dell’alloggio è determinata dalla
rigorosa valutazione di fattori che variano per ogni singolo caso, per una
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RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
valutazione più appropriata, si dovrà, tener conto delle caratteristiche proprie
dell’antenna e cioè: guadagno, angolo di apertura e rapporto tra sensibilità nella
direzione di ricezione e quella opposta.
Il guadagno dovrà pertanto essere elevato, pur con angoli di apertura orizzontale e
verticale ridotti al minimo per limitare l’azione dei campi disturbati, provenienti da
direzioni diverse da quella del trasmettitore.
Cavi coassiali per uso interno adatti alle singole installazioni (classe B), sia agli
impianti multiutenza, condomini, ecc. (classe A).
I modelli “con doppio schermo”, inoltre, consentono di raggiungere valori di
schermatura particolarmente elevati (superiori a 90 dB), adatti alle applicazioni
professionali, cavo PVC Ø 6,8mm; 1,13/4,8 17 VAtC 40%,
La rete di collegamento con le prese di antenna sarà costituita da cavo schermato
bilanciato, o da cavo coassiale (in relazione al sistema adottato), posti entro
canalizzazioni di materie plastiche.
Il criterio da osservare nella progettazione, perché l’impianto sia efficiente, sarà di
disporre i montanti sulla verticale della posizione stabilita per la derivazione alle
utenze.
I valori relativi all’impedenza caratteristica e all’attuazione dei cavi impiegati
dovranno essere compresi entro limiti dipendenti dal tipo di antenna prescelto.
Le prese d’antenna per derivazione alle utenze dell’ impianto dovranno essere del
tipo adatto al sistema di impianto adottato e dovranno appartenere alla stessa
serie di tutte le altre apparecchiature da incasso.
L’impianto di ricezione televisiva dovrà essere predisposto contemporaneamente
all’installazione dell’impianto elettrico e dovrà essere dotato di tubazioni autonome
per il passaggio dei cavi provenienti dall’antenna di captazione collocata sulle
terrazze di copertura oppure su un altro punto idoneo alla ricezione televisiva.
Le canalizzazioni di raccordo con le varie unità dovranno essere poste in punti
(anche esterni) facilmente ispezionabili in caso di necessità.
Tutte le parti dell’impianto dovranno essere conformi alle prescrizioni dettagliate
indicate di seguito:
12.21
Impianto citofonico
L’impianto citofono del tipo prescelto dovrà adattarsi all’esistente, salvo altre
prescrizioni, avere un nucleo esterno di chiamata ai vari alloggi (con microfonoricevitore e pulsantiera) dove verranno installati gli apparecchi con apriporta e
comunicazione con la parte esterna.
L'impianto deve essere composto da:
- un posto esterno, con lampada interna, costituito da 1 o più pulsanti (a seconda
del numero dei posti interni), agenti su uno o più ronzatori;
- gruppo fonico composto da microfono e altoparlante, in comunicazione con i
citofoni installati negli appartamenti; (esistente)
- un alimentatore con circuiti protetti contro le sovracorrenti; (esistente)
- alimentazione della serratura elettrica sul cancello o sul portone azionata da
pulsanti interni. (esistente)
- cavo citofonico. (esistente)
I citofoni interni devono essere da parete/incasso/tavolo ed essere completi di
pulsante apri porta e ronzatore per la chiamata.
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12.22
Impianto telefonico
Dall’armadio centralizzato, posto in un locale idoneo, partiranno le distribuzioni
verticali, con cavi protetti da tubazioni in materiale plastico, fino alle scatole di
derivazione; da queste avranno inizio le ulteriori distribuzioni orizzontali con le
diramazioni per le scatole dei singoli ambienti, dalle quali partiranno le linee di
distribuzione per le prese telefoniche.
Tutti i cavi, i tubi e le parti dell’impianto dovranno avere distanze di protezione ed
essere totalmente separati da qualsiasi altro impianto realizzato nell’edificio e, per
quanto riguarda i locali, essere in conformità con le caratteristiche di sicurezza,
accessibilità ed aereazione richieste dalla normativa vigente.
12.23
Dispersori per la messa a terra
Corda flessibile o tondo in rame nudo per impianti di dispersione e di messa a terra
della sezione di mmq 16-25-35-50, da porre in opera dentro uno scavo predisposto
ad una profondità di ca. cm 50 compreso il rinterro e tutti i collegamenti necessari
alla chiusura dell’anello.
Tondino zincato a fuoco per impianti di dispersione e di messa a terra del diametro
mm 8 (sezione mmq 50), mm 10 (sezione mmq 75), da porre in opera dentro uno
scavo predisposto ad una profondità di ca. cm 50 compreso il rinterro e tutti i
collegamenti necessari alla chiusura dell’anello.
Bandella di acciaio zincato a fuoco per impianti di parafulmine delle dimensioni mm
25×3-30×2,5-30×3 da porre in opera su tetti praticabili, in buono stato di
manutenzione, e su calate da installare lungo le pareti degli edifici interessati
compresi i supporti di sostegno, le giunzioni ed i collegamenti agli apparecchi di
captazione.
Bandella in rame per impianti di parafulmine delle dimensioni di mm 20×2-20×3, da
porre in opera su tetti praticabili, in buono stato di manutenzione, e su calate da
installare lungo le pareti degli edifici interessati compresi i supporti di sostegno, le
giunzioni ed i collegamenti agli apparecchi di captazione.
Dispersore per infissione nel terreno della lunghezza di m 2 da porre in opera
completo di collare per l’attacco del conduttore di terra, inserito in apposito
pozzetto ispezionabile nel quale dovrà confluire il cavo dell’anello di messa a terra
compresa la misurazione, ad installazione effettuata, della effettiva resistenza di
terra, tutte le opere di scavo e ripristino per la posa del pozzetto; tale dispersore
potrà essere realizzato in:
- picchetto a tubo in acciaio zincato a caldo, del diametro esterno mm 40 e
spessore della parete mm 2;
- picchetto massiccio in acciaio zincato a caldo, diametro esterno mm 20;
- picchetto in profilato in acciaio zincato a caldo, spessore mm 5 e dimensione
trasversale mm 50;
- picchetto massiccio in acciaio rivestito di rame (rivestimento per deposito
elettrolitico 100 micron, rivestimento per trafilatura 500 micron) di diametro mm
15;
- picchetto a tubo di rame di diametro esterno mm 30 e spessore mm 3;
- picchetto massiccio in rame di diametro mm 15;
- picchetto in profilato di rame di spessore mm 5 e dimensione trasversale mm 50.
Dispersore per posa nel terreno a quota minima m 0,50 al di sotto della
sistemazione definitiva del terreno, costituito da piastra delle dimensioni di m
1,00×1,00 (da realizzare in acciaio zincato a caldo dello spessore di mm 3 oppure
in rame dello spessore di mm 3), completo di collare per l’attaco del conduttore di
terra, inserito in apposito pozzetto ispezionabile nel quale dovrà confluire il cavo
dell’anello di messa a terra compresa la misurazione, ad installazione effettuata,
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Capitolato Ripristino Alloggi
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
della effettiva resistenza di terra, tutte le opere di scavo e ripristino per la posa del
pozzetto.
Dispersore per posa nel terreno per costituire un anello di dispersione da porre in
opera ad una quota non inferiore a 0,50 m al di sotto della sistemazione definitiva
del terreno compresi i collegamenti, la misurazione, ad installazione effettuata,
della effettiva resistenza di terra, tutte le opere di scavo e ripristino; tale dispersore
potrà essere realizzato in:
- nastro di acciaio zincato a caldo di spessore mm 3 e sezione mmq 100;
- nastro di rame di spessore mm 3 e sezione mmq 50;
- tondino o conduttore in acciaio zincato a caldo, sezione mmq 50;
- tondino o conduttore massiccio di rame di sezione mmq 35;
- conduttore cordato in acciaio zincato a caldo, di sezione complessiva mmq 50 e
diametro di ciascun filo mm 1,8;
- conduttore cordato in rame di sezione complessiva mmq 35 e diametro di
ciascun filo mm 1,8.
Canalina di protezione delle calate fino a m 2,5 di altezza dalla massima quota
praticabile esterna, per impianti di terra o dispersione scariche atmosferiche, da
realizzare in lamiera bordata verniciata compresi gli oneri di fissaggio, giunti ed
eventuali raccordi.
Scaricatori di tensione da installare come apparecchi integrati agli impianti per la
captazione delle scariche atmosferiche per proteggere da eventuali sovratensioni
di origine atmosferica o interna gli impianti elettrici alimentati a 200/380 V.
12.24
Verifica iniziale, consegna e norme per il collaudo degli impianti
12.24.1
Verifica iniziale e consegna degli impianti
Dopo l'ultimazione dei lavori e il rilascio del relativo certificato da parte
dell'Amministrazione appaltante, questa ha la facoltà di prendere in consegna gli
impianti, anche se il collaudo definitivo degli stessi non abbia ancora avuto luogo.
In tal caso, però, la presa in consegna degli impianti da parte dell'Amministrazione
appaltante dovrà essere preceduta da una verifica provvisoria degli stessi che
abbia avuto esito favorevole.
Anche qualora l'Amministrazione appaltante non intenda avvalersi della facoltà di
prendere in consegna gli impianti ultimati prima del collaudo definitivo, essa può
disporre, affinché dopo il rilascio del certificato di ultimazione dei lavori, si proceda
alla verifica provvisoria degli impianti.
È pure facoltà dell'Impresa di chiedere che, nelle medesime circostanze, la verifica
provvisoria degli impianti abbia luogo.
La verifica provvisoria accerterà che gli impianti siano in condizione di poter
funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme di legge per la
prevenzione degli infortuni e in particolare dovrà controllare:
- lo stato di isolamento dei circuiti;
- la continuità elettrica dei circuiti;
- il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori;
- l'efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico
previsto;
- l'efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti.
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Capitolato Ripristino 6 Alloggi
41
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
La verifica provvisoria ha lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l'esito
del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti a cui sono destinati.
Ad ultimazione della verifica provvisoria, l'Amministrazione appaltante prenderà in
consegna gli impianti con regolare verbale.
12.24.2
Collaudo definitivo degli impianti
Il collaudo definitivo deve iniziarsi entro il termine stabilito di numero <...> giorni
solari dalla consegna degli impianti e, in difetto, non oltre 6 mesi dalla data del
certificato di ultimazione dei lavori.
Il collaudo definitivo dovrà accertare che gli impianti e i lavori, per quanto riguarda i
materiali impiegati, l'esecuzione e la funzionalità, siano in tutto corrispondenti a
quanto precisato nel Capitolato speciale d'appalto, tenuto conto di eventuali
modifiche concordate in sede di aggiudicazione dell'appalto stesso.
Ad impianto ultimato, si deve provvedere alle seguenti verifiche di collaudo:
- rispondenza alle disposizioni di legge;
- rispondenza alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco
- rispondenza a prescrizioni particolari concordate in sede di offerta;
- rispondenza alle norme CEI relative al tipo di impianto, come di seguito descritto.
In particolare, nel collaudo definitivo, dovranno effettuarsi le seguenti verifiche:
- che siano state osservate le norme tecniche generali.
- che gli impianti e i lavori siano corrispondenti a tutte le richieste e le preventive
indicazioni, inerenti allo specifico appalto, precisate dall'Amministrazione
appaltante nella lettera di invito alla gara o nel disciplinare tecnico a base della
gara, purché risultino confermate nel progetto-offerta dell'Impresa aggiudicataria
e purché non siano state concordate delle modifiche in sede di aggiudicazione
dell'appalto;
- che gli impianti e i lavori siano in tutto corrispondenti alle indicazioni contenute
nel progetto-offerta, purché non siano state concordate delle modifiche in sede di
aggiudicazione dell'appalto;
- che gli impianti e i lavori corrispondano inoltre a tutte quelle eventuali modifiche
concordate in sede di aggiudicazione dell'appalto.
Anche del collaudo definitivo verrà redatto regolare verbale.
12.24.3
Esame a vista
Deve essere eseguita un'ispezione visiva per accertarsi che gli impianti siano
realizzati nel rispetto delle prescrizioni delle norme generali, delle norme degli
impianti di terra e delle norme particolari riferentesi all'impianto installato. Tale
controllo deve accertare che il materiale elettrico, che costituisce l'impianto fisso,
sia conforme alle relative norme, sia scelto correttamente e installato in modo
conforme alle prescrizioni normative e non presenti danni visibili che possano
compromettere la sicurezza.
Tra i controlli a vista si deve prestare particolare attenzione a:
- protezioni e misura di distanze nel caso di protezione con barriera,
- presenza di adeguati dispositivi di sezionamenti e interruzioni di polarità, scelta
- del tipo di apparecchi e misure di protezione adeguate alle influenze esterne,
identificazione dei conduttori di neutro e di protezione, fornitura di schemi, cartelli
ammonitori, identificazione di comandi e protezioni, collegamenti dei conduttori.
Inoltre è opportuno che questi esami inizino durante il corso dei lavori.
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42
Capitolato Ripristino Alloggi
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
12.24.4
Verifica del tipo e dimensionamento
dell'impianto
e
dell'apposizione
dei
identificazione
dei componenti
contrassegni
di
Si deve verificare che tutti i componenti dei circuiti messi in opera nell'impianto
utilizzatore siano del tipo adatto alle condizioni di posa e alle caratteristiche
dell'ambiente, nonché correttamente dimensionati in relazione ai carichi reali di
funzionamento contemporaneo, o in mancanza di questi, in relazione a quelli
convenzionali.
Per cavi e conduttori si deve controllare che il dimensionamento sia fatto in base
alle portate indicate nelle tabelle CEI-UNEL; inoltre si deve verificare che i
componenti siano dotati dei dovuti contrassegni di identificazione, ove prescritti.
12.24.5
Verifica della sfilabilità dei cavi
Si devono estrarre uno o più cavi dal tratto di tubo o di condotto compreso tra due
cassette o scatole successive e controllare che quest'operazione non abbia
provocato danneggiamento agli stessi.
La verifica va eseguita su tratti di tubo o di condotto per una lunghezza pari
complessivamente ad una percentuale tra l'1% e il 5% della lunghezza totale.
A questa verifica si aggiungono, per gli impianti elettrici negli edifici prefabbricati e
costruzioni modulari, anche quelle relative al rapporto tra il diametro interno del
tubo o del condotto e quello del cerchio circoscritto al fascio di cavi in questi
contenuto e al dimensionamento dei tubi o dei condotti.
Quest'ultima verifica si deve effettuare a mezzo di apposita sfera come descritto
nelle norme CEI per gli impianti sopraddetti.
12.24.6
Misura della resistenza di isolamento
Si deve eseguire con l'impiego di un Ohmmetro, la cui tensione continua sia 250 V,
nel caso di misura su parti di impianto di categoria 0 oppure su parti di impianto
alimentate a bassissima tensione di sicurezza, oppure di 500 V, in caso di misura
su parti di impianto di prima categoria.
La misura si deve effettuare tra ogni conduttore attivo e il circuito di terra e fra ogni
coppia di conduttori tra loro.
Durante la misura, gli apparecchi utilizzatori devono essere disinseriti; la misura è
relativa ad ogni circuito, intendendosi per tale la parte di impianto elettrico protetto
dallo stesso dispositivo di protezione.
Per sistemi a tensione nominale superiore a 50 V, i valori minimi ammessi sono
pari a 500.000 Ohm per costruzioni tradizionali e 250.000 Ohm per costruzioni
prefabbricate.
Invece per sistemi a tensione nominale uguale a 50 V, i valori minimi ammessi
sono pari a 250.000 Ohm per costruzioni tradizionali e 150.000 Ohm per
costruzioni prefabbricate.
12.24.7
Misura delle cadute di tensione
La misura delle cadute di tensione deve essere eseguita tra il punto di inizio
dell'impianto e il punto scelto per la prova; si inseriscono un Voltmetro nel punto
iniziale e un altro nel secondo punto (i due strumenti devono avere la stessa classe
di precisione).
Devono essere alimentati tutti gli apparecchi utilizzatori che possono funzionare
contemporaneamente; nel caso di apparecchiature con assorbimento istantaneo,
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Capitolato Ripristino 6 Alloggi
43
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
di corrente si fa riferimento al carico convenzionale scelto come base per la
determinazione della sezione delle condutture.
Le letture dei due Voltmetri si devono eseguire contemporaneamente e si deve
procedere poi alla determinazione della caduta di tensione percentuale.
12.24.8
Verifica delle protezioni contro i cortocircuiti e i sovraccarichi
Si deve controllare che il potere di interruzione degli apparecchi di protezione
contro i cortocircuiti sia adeguato alle condizioni dell'impianto e della sua
alimentazione. Inoltre si deve verificare che la taratura degli apparecchi di
protezione contro sovraccarichi sia correlata alla portata dei conduttori protetti dagli
stessi.
12.24.9
Verifica delle protezioni contro i contatti indiretti
Devono essere eseguite le verifiche dell'impianto di terra descritte nelle norme per
gli impianti di messa a terra (vedere le norme CEI 64-8 (varie parti).
Per gli impianti soggetti alla disciplina del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 e
successive modifiche, va effettuata la denuncia degli stessi alle Unità Sanitarie
Locali (USL) a mezzo dell'apposito modulo, fornendo gli elementi richiesti e cioè i
risultati delle misure della resistenza di terra.
Si deve effettuare l’esame a vista dei conduttori di terra e protezione. Si intende
che andranno controllate sezioni, materiali e modalità di posa, nonché lo stato di
conservazione, sia dei conduttori stessi, sia delle giunzioni. Si devono, inoltre,
controllare i conduttori di terra, il morsetto di terra degli utilizzatori fissi e il contatto
di terra delle prese a spina.
Inoltre si deve eseguire la misura del valore di resistenza di terra dell'impianto,
utilizzando un dispersore ausiliario e una sonda di tensione con appositi strumenti
di misura o con il metodo voltamperometrico. La sonda di tensione e il dispersore
ausiliario vanno posti ad una sufficiente distanza dall'impianto di terra e tra di loro;
si possono ritenere ubicati in modo corretto quando siano sistemati ad una
distanza dal loro contorno pari a 5 volte la dimensione massima dell'impianto
stesso; quest'ultima, nel caso di semplice dispersore a picchetto, può assumersi
pari alla sua lunghezza. Una pari distanza va mantenuta tra la sonda di tensione e
il dispersore ausiliario.
Deve essere controllato in base ai valori misurati, il coordinamento degli stessi con
l'intervento nei tempi previsti dei dispositivi di massima corrente o differenziali; per
gli impianti con fornitura in media tensione, tale valore va controllato in base a
quello della corrente convenzionale di terra, da richiedersi all'ENEL.
Quando occorre, sono da effettuare le misure delle tensioni di contatto e di passo.
Queste sono di regola eseguite da professionisti, Imprese o enti specializzati. Le
norme CEI 64-8 (varie parti) forniscono le istruzioni per le suddette misure.
Nei locali da bagno deve essere eseguita la verifica delle continuità del
collegamento equipotenziale tra le tubazioni metalliche di adduzione e di scarico
delle acque, tra le tubazioni e gli apparecchi sanitari, tra il collegamento
equipotenziale e il conduttore di protezione. Tale controllo è da eseguirsi prima
della muratura degli apparecchi sanitari.
12.24.10
Norme generali comuni per le verifiche in corso d'opera, per la
verifica iniziale e per il collaudo definitivo degli impianti
Prima di iniziare le prove di funzionamento e di rendimento delle apparecchiature e
degli impianti, il collaudatore dovrà verificare che le caratteristiche della corrente di
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44
Capitolato Ripristino Alloggi
RIFACIMENTO IMPIANTO ELETTRICO INTERNO ALLOGGIO
alimentazione, disponibile al punto di consegna (specialmente tensione, frequenza
e potenza disponibile), siano conformi a quelle previste nel Capitolato speciale
d'appalto e cioè quelle in base alle quali furono progettati ed eseguiti gli impianti.
Qualora le anzidette caratteristiche della corrente di alimentazione (se non
prodotta da centrale facente parte dell'appalto), all'atto delle verifiche o del
collaudo, non fossero conformi a quelle contrattualmente previste, le prove
dovranno essere rinviate a quando sia possibile disporre di correnti di
alimentazione delle caratteristiche contrattualmente previste, purché ciò non
implichi una dilazione della verifica provvisoria o del collaudo definitivo superiore
ad un massimo di 15 giorni.
Nel caso vi sia al riguardo impossibilità da parte dell'Azienda elettrica distributrice o
qualora l'Amministrazione appaltante non intenda disporre per modifiche atte a
garantire un normale funzionamento degli impianti con la corrente di alimentazione
disponibile, le verifiche in corso d'opera, la verifica provvisoria ad ultimazione dei
lavori, nonché il collaudo definitivo potranno ugualmente aver luogo, ma il
collaudatore dovrà tenere conto, nelle verifiche di funzionamento e nella
determinazione dei rendimenti, delle variazioni delle caratteristiche della corrente
disponibile per l'alimentazione che spetta a quelle contrattualmente previste e
secondo le quali gli impianti sono stati progettati ed eseguiti.
Per le verifiche in corso d'opera, per la verifica provvisoria e per il collaudo
definitivo, l'Impresa è tenuta, a richiesta dell'Amministrazione appaltante, a mettere
a disposizione normali apparecchiature e strumenti adatti per le misure necessarie,
muniti di apposito certificato di taratura, senza poter perciò accampare diritti a
maggiori compensi.
Se in tutto o in parte gli apparecchi utilizzatori e le sorgenti di energia non sono
inclusi nelle forniture comprese nell'Appalto, spetterà all'Amministrazione
appaltante di provvedere a quelli di propria spettanza, qualora essa desideri che le
verifiche in corso d'opera, quella provvisoria e quella di collaudo definitivo, ne
accertino la funzionalità.
12.24.11
Garanzia degli impianti
Se non diversamente disposto nel Capitolato speciale di appalto, la garanzia è
fissata entro 12 mesi dalla data di approvazione del certificato di collaudo.
Per garanzia degli impianti entro il termine precisato, si intende, l'obbligo che
incombe all'Impresa di riparare tempestivamente, a sue spese, comprese quelle di
verifica, tutti i guasti e le imperfezioni che si manifestino negli impianti per effetto
della non buona qualità dei materiali o per difetto di montaggio, escluse soltanto le
riparazioni dei danni che non possono attribuirsi all'ordinario esercizio dell'impianto,
ma ad evidente imperizia o negligenza del personale dell'Amministrazione
appaltante stessa che ne fa uso, oppure a normale usura.
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RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
13
RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
13.1
Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti
I materiali e le forniture per la realizzazione dell'impianto di riscaldamento
dovranno rispettare tutte le prescrizioni di legge in materia di qualità e modalità di
esecuzione dei lavori, ed in particolare quanto stabilito dalla Legge 09/01/1991 n.
10 e del regolamento d'attuazione DPR 26/08/1993 n. 412, Decreto Legislativo
19/08/2005 n. 192, Decreto Legislativo 29/12/2006 n. 311, D.P.R. 661/96,
Deliberazione dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna
04/03/2008 n. 156 e ss.mm.ii. e a quanto descritto nella relazione tecnica di
progetto, inoltre dovrà essere conforme come quantità, materiali, posa, apparecchi,
accessori, ecc. alle tavole di progetto.
L’impianto di produzione calore è alimentato a gas metano e utilizza acqua calda
sotto pressione con temperatura non superiore a quella di ebollizione a pressione
atmosferica, anche se con portata termica inferiore a 35 kW, il progetto e
l’installazione devono essere conformi al dettato del D.M. 01/12/75 e successivi
aggiornamenti.
Tutte le tubazioni sono complete di raccordi, curve, pezzi speciali, fissaggi, e tutto
quanto per dare il lavoro finito a regola d’arte; i diametri delle tubazioni sono
indicati nei disegni esecutivi.
Nell’installazione occorre attenersi alle prescrizioni indicate nelle tavole di progetto.
13.2
Generatore termico riscaldamento
Caldaia pensile premiscelata a condensazione per solo riscaldamento ambiente
con potenza utile nominale di 12 kW ad alto rendimento e circolazione forzata,
predisposta tramite kit optional, per l'abbinamento ad un'Unità Bollitore separata da
80, 105, 120 e 200 litri per la produzione di acqua calda sanitaria.
La caldaia è composta da:
- sistema di combustione a premiscelazione totale con bruciatore cilindrico
multigas in acciaio, completo di candelette d’accensione e candeletta di controllo
a ionizzazione;
- valvola gas di tipo pneumatico a doppio otturatore;
- scambiatore primario gas/acqua con involucro in composito e serpentino interno
realizzato in acciaio inox;
- camera di combustione in acciaio inox isolata internamente con pannelli
ceramici;
- ventilatore per l'evacuazione dei fumi a velocità variabile elettronicamente;
- circuito per lo smaltimento della condensa comprensivo di sifone e tubo flessibile
di scarico;
- gruppo idraulico composto da pompa di circolazione a velocità regolabile con
separatore d’aria incorporato, by-pass automatico, flussostato impianto, valvola
di sicurezza circuito primario a 3 bar, raccordo scarico impianto, rubinetto a sfera
per riempimento impianto;
- vaso d’espansione impianto a membrana da litri 8 (reale 5,7) con precarica a 1,0
bar e manometro;
- termostato di sicurezza sovratemperatura acqua, termofusibile sicurezza
scambiatore e termofusibile sicurezza fumi;
- selettore di regolazione temperatura impianto di riscaldamento, selettore di
regolazione temperatura acqua calda sanitaria (se utilizzato il kit abbinamento
U.B. separata), selettore di funzione (Stand-by, Estate, Inverno, Reset), display
digitale;
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RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
- sistema di autodiagnosi con visualizzazione digitale della temperatura, dello stato
di funzionamento e dei codici errore tramite display retroilluminato sempre in
vista;
- cruscotto con comandi a vista dotato di scheda elettronica a microprocessore
con modulazione continua di fiamma con controllo P.I.D., campo di modulazione
da 12 kW a 1,9 kW (da 10.230 a 1.671 Kcal/h);
- selezione range di temperatura riscaldamento 25°C - 50°C o 25°C - 85°C
(impostazione di serie);
- accensione elettronica con controllo a ionizzazione;
- ritardatore d’accensione in fase riscaldamento, sistema di protezione antigelo (di
serie fino a -5°C con kit optional -15°C), funzione antibloccaggio circolatore,
funzione post-ventilazione, funzione spazzacamino, selezione modalità di
funzionamento circolatore;
- predisposizione per il collegamento del Comando Amico Remoto Immergas, del
cronotermostato, del termostato ambiente, della sonda esterna e della centralina
per impianti a zone;
- grado di isolamento elettrico IPX4D;
- possibilità di abbinamento al sistema per intubamento di camini esistenti Ø 60
mm e Ø 80 mm;
- possibilità di incassare la caldaia a muro tramite un telaio universale di sostegno
zincato (optional) completo di pannello frontale;
- gruppo di allacciamento (optional): è disponibile un gruppo di allacciamento per
installazione pensile e due gruppi di allacciamento (anteriore e posteriore) per
l'installazione ad incasso.
- compresa la fornitura di sonda climatica esterna per compensazione.
Fornitura completa di pozzetti per l’analisi di combustione, carter di protezione
inferiore.
Apparecchio categoria II2H3+, funziona con alimentazione a metano e G.P.L..
Marcatura CE.
13.3
Tubazioni, coibentazioni e collettore di distribuzione
Le tubazioni dell’impianto di riscaldamento saranno in rame (1057:2006) avente
diametri come indicato nelle tavole progettuali. L’isolamento dovrà essere
realizzato con guaine in polietilene espanso a celle chiuse idoneo per i diametri di
installazione. Lo spessore dell’isolamento dovrà essere calcolato in funzione della
tabella in allegato A del D.p.r. 412/1993 e ss.mm.ii. il meteriale isolante in ogni
2
caso non potrà avere trasmittanza superiore a 0,038 W/m K e spessore minimo di
12 mm. Obbligo dell’installatore indicare nelle dichiarazioni di conformità la
congruenza con gli spessori indicati in normativa.
Si fa obbligo di usare tubi interi, cioè senza giunzione tra il collettore ed il corpo
scaldante e tra collettore e contabilizzatore.
I collettori complanari in ottone dovranno essere posti incassati in muratura in
posizione agibile ed essere contenuti in apposite cassette in materiale plastico
complete di chiusura a mezzo sportello plastico fissato con viti al telaio della
cassetta per l'ispezione e la manutenzione del gruppo.
Le valvole termostatizzate e i detentori d'intercettazione dei singoli corpi scaldanti
dovranno essere in ottone OT 58 pressione massima di esercizio 10 bar e che
rendano possibile la regolazione per l'equilibratura del circuito.
Lo scarico dell'aria dovrà avvenire normalmente tramite eliminatori d'aria manuali
di primaria marca da inserire in uno degli attacchi dei radiatori, tenuto
appositamente più alto.
Dovranno essere fornite e poste in opera rosette in ottone cromato o in P.V.C.
anche del tipo a cerniera nei tubi di andata e ritorno dei corpi scaldanti.
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47
RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
13.4
Accessori e velvole
Le saracinesche, ove indicato sulle tavole di progetto dovranno essere del tipo
“esente da manutenzione” con tenuta morbida, idonee per intercettazione e
taratura marca KSB modello BOA-C (o equivalente) con diametro equivalente a
quello della tubazioni su cui sono installate.
Le altre valvole per acqua saranno del tipo a sfera in ottone nichelato, attacchi
filettati.
Le valvole di ritegno per acqua dovranno essere del tipo a passaggio totale con
grande capacità di portata di diametro uguale a quello del tubo su cui sono
installate, funzionamento silenzioso, con attacchi filettati UNI ISO 228/1, marca
ENOLGAS modello VALSTOP (o equivalente anche in termini di perdita carico).
Le valvole automatiche di sfogo aria dovranno essere marca CALEFFI art. 5022 e
dotate di saracinesca d’arresto.
13.5
Cronotermostato ambiente
La regolazione della temperatura e la programmazione di accensione e
spegnimento della caldaia saranno fatte con l’ausilio di un cronotermostato del tipo
giornaliero con cursori soft touch che consente una regolazione della temperatura
precisa al decimo di grado. Di programmazione semplice con caratteristiche
analogiche, interfacciabile con la gestione della caldaia. Il colore della placca sarà
idoneo e similare al resto della apparecchiatura elettrica e in ogni caso non
difforme da quanto indicato dalla D.LL.
13.6
Generatore termico acqua calda sanitaria
Ove previsto nelle tavole progettuali la produzione di acqua calda sanitaria sarà
realizzata attraverso pompa di calore marca Aermec serie SWP o similare,
costruita unicamente per la produzione di acqua calda sanitaria utilizzando il calore
dell’aria. La macchina è idonea soltanto per installazioni interne e possiede un
grado di protezione IP20.
Grandezza: Potenza termica di 2,15 kW in condizioni standard EN 255-3.
Campo di funzionamento :La macchina può produrre acqua calda ad uso sanitario
con una temperatura dell’aria in aspirazione da +8 °C fino a +35 °C estendibili da 15 °C a +45 °C con l’ausilio della resistenza elettrica.
Refrigerante: gas ecologico R134a.
Composizione
- Serbatoio realizzato in acciaio con vetrificazione a doppio strato e anodo di
magnesio anticorrosione. Il serbatoio è un accumulo di acqua tecnica con
scambiatore esterno, ciò evita la formazione di calcare sulla superficie di
scambio e realizza una "doppia parete" di separazione tra acqua sanitaria e
fluido frigorigeno con totale assenza di contaminazione anche in presenza di
fughe. L’accumulo ha un isolamento termico in poliuretano espanso ad elevato
spessore, con rivestimento esterno superficiale in materiale plastico (ABS) di
colore grigio argento RAL 9006. La capacità del serbatoio è di 200 litri
- Serpentino ausiliario per l’utilizzo in combinazione con caldaia o pannelli solari
SWP S1.
- Sonda NTC integrata per il controllo della temperatura dell’acqua.
- Sonda aria esterna per inserzione automatica della resistenza con temperature
non favorevoli alla pompa di calore.
- Raccordi idraulici alloggiati nella parte posteriore.
- Resistenza elettrica da 1,5 kW 230V di serie, la quale serve per il ciclo
antilegionella o in sostituzione della pompa di calore in modo automatico quando
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Capitolato Ripristino Alloggi
RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
la temperatura rilevata dalla sonda aria posta in aspirazione risulta essere
inferiore a +8 °C (tale parametro è modificabile in fase di installazione) o in
funzionamento manuale selezionabile da pannello comandi. Pompa di calore e
resistenza elettrica non lavorano contemporaneamente.
- Dispositivi di sicurezza per alta pressione.
- Maniglie di sostegno per il trasporto.
- Display utente per impostazione della modalità di funzionamento e dei vari
parametri.
Compressore: Un solo compressore di tipo ermetico alternativo.
Gruppo ventilante: Un solo ventilatore centrifugo con regolazione della portata fino
al 40% della nominale.
Circuito frigorifero: Realizzato in tubo di rame con giunzioni saldate in lega
d’argento comprendente, oltre al compressore e agli scambiatori, i seguenti
componenti:
- Valvola termostatica (la porzione di circuito che connette la valvola termostatica
all’aspirazione del compressore è isolata).
- Filtro deidratatore in grado di trattenere le impurità e le eventuali tracce di umidità
presenti nel circuito frigorifero.
- Sonda aria in aspirazione della batteria alettata.
- Pressostato di alta posto sulla mandata del compressore.
- Sonda acqua dentro l’accumulo.
Regolazione elettronica
La regolazione elettronica avviene tramite una scheda a microprocessore di
gestione, controllo e visualizzazione, le cui funzioni principali sono le seguenti:
- Regolazione del set-point dell’acqua prodotta (la massima temperatura
dell’acqua prodotta dalla pompa di calore è 60 °C, è possibile raggiungere i 70
°C con resistenza elettrica).
- Gestione della resistenza in modalità manuale o automatica in funzione della
temperatura dell’aria di aspirazione.
- Funzione Autostart, che consente la ripartenza automatica dell’unità a seguito di
uno spegnimento causato da una mancanza di tensione.
- Rilevazione temperatura aria esterna.
- Autodiagnostica con visualizzazione degli allarmi alta/bassa pressione,
sovratemperatura acqua, sonde scollegate.
- Registrazione ore di funzionamento.
- Gestione tempi di intervallo minimi tra accensioni successive del compressore.
- Impostazione parametri da tastiera.
- Possibilità di gestire la velocità del ventilatore fino al 40% della velocità nominale,
questo consente di diminure la rumorosità della macchina a spese di minori
prestazioni termiche.
- Gestione della resistenza in modalità manuale o in integrazione automatica per
bassi valori della temperatura esterna.
- Inserimento del trattamento ciclico antibatterico per eliminare e prevenire la
formazione di legionella.
- Pannello comandi dotato di display utente a bordo macchina per impostare i vari
parametri.
Alimentazione
Alimentazione elettrica monofase, 230V, 50Hz.
All'interno di ogni apparecchio sarà presente il manuale di installazione e d’uso,
completo di dichiarazione di conformità con riferimento alla matricola
dell’apparecchio. La targhetta caratteristica dovrà riportare il marchio CE.
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49
RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
La pompa di calore sarà conforme alle seguenti norme armonizzate:
- CEI EN 60335-1;
- CEI EN 60335-2-21;
- CEI EN 60335-2-40;
- CEI EN 61000-3-2;
- CEI EN 61000-3-3;
- UNI EN 55014-1;
- UNI EN 55014-2;
- EN 255-3.
Conforme alle seguenti direttive:
- Direttiva LVD: 2006/95/CE
- Direttiva compatibilità elettromagnetica 2004/108/CE
- Direttiva macchine 2006/42/CE
- Direttiva 2002/95/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio UE del 27 gennaio
2003 sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle
apparecchiature elettriche ed elettroniche (RoHS)
- Direttiva 2002/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio UE del 27 gennaio
2003 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
La pompa di calore è completa del collegamento aeraulico per la presa d’aria nei
locali bagno, disimpegno e cucina, e per l’immissione aria in soggiorno. La
canalizzazione sarà realizzata con tubazione circolare come indicato nelle tavole di
progetto, le bocchette di aspirazione e di immissione aria saranno del tipo
rettangolare con dimensione 150x150 mm posizionate secondo quanto indicato
nelle tavole progettuali e comunque in accordo con la direzione lavori.
13.7
Scarico fumi
La caldaia dovrà essere provvista di nuovo sistema di scarico fumi, in accordo con
le normative vigenti in particolare la UNI 7129-3 ed 2008. L’installazione prevede di
utilizzare i condotti di evacuazione esistenti attraverso la tecnica dell’intubamento
che consiste nella collocazione di una tubazione in materiale plastico conforme alla
normativa UNI 11071. Il diametro non dovrà essere inferiore a 100 mm e
comunque garantire l’espulsione dei fumi in conformità alle caratteristiche di
caldaia. La presa d’aria esterna sarà realizzata nella parete mediante carotaggio
diametro 80 mm protetta da griglia anti-insetto.
Lo scarico dei prodotti della combustione del generatore di calore, flusso forzato e
a condensazione, dovrà essere eseguito secondo le norme UNI, in cavedio dalle
dimensioni e nelle posizioni indicate nei disegni di progetto, con condotto di
evacuazione fumi, di diametro da 80 mm in polipropilene PPS, compresi i pezzi
speciali quali i manicotti di raccordo ai componenti rigidi e/o speciali, le curve, gli
sfridi, le staffe di sostegno, le fascette stringitubo antisfilamento, le fascette
stringitubo antisfilamento distanziali, lo sportello di ispezione del cavedio intubato a
tenuta in acciaio inox, il terminale antivento, ecc.
I condotti di evacuazione fumi e pezzi speciali dovranno essere originali della
caldaia installata e posti in opera con le modalità e le specifiche indicate dalla ditta
costruttrice del generatore di calore.
Al condotto di evacuazione deve essere eseguita una prova di tenuta come
prevista nella norma UNI 10845.
Nel comignolo in cui verrà posto il condotto di evacuazione dei prodotti della
combustione e nel muro perimetrale a cui è addossato il cavedio, dovranno essere
realizzate prese d’aria munite di griglia in rame nel numero e delle dimensioni
minime di passaggio d’aria come indicato sui progetti esecutivi.
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
50
Capitolato Ripristino Alloggi
RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
Lo scarico condensa del generatore di calore dovrà essere collegato prima dello
scarico finale ad un neuralizzatore di condensa con capacità adeguata alla
potenza del generatore.
Il sistema di scarico si svilupperà dal pavimento del piano terra fino ad oltre la
copertura, la quota di sbocco deve essere eseguita come indicato nei disegni
conformemente alla norma UNI-CIG 7129-3/08 punto 5.7.2 prospetto 8.
13.8
Corpi scaldanti
I corpi scaldanti dovranno essere costituiti da elementi multicolonna in tubi
d’acciaio marca Irsap modello tesi o similare, adatti per pressioni di esercizio fino a
10 bar effettivi; le batterie dovranno pervenire in cantiere e poste in opera già
verniciate con laccatura a forno utilizzando polveri epossidiche e protette
singolarmente con imballo termoretraibile; i vari colori saranno scelti a discrezione
della D.L..
Si precisa che la resa termica sarà considerata quella ricavata in conformità alla
norma UNI-EN 442 e riportata nei cataloghi della Ditta costruttrice i corpi scaldanti
da installare, avallata da prove di laboratorio, in conformità alle vigenti disposizioni
di legge.
Il tipo, le dimensioni, il numero degli elementi per batteria dei corpi scaldanti sono
indicati nella relazione tecnica di progetto conforme ai dettati della Legge n. 10 del
9/1/1991 così come aggiornata dal D.A.L.E.R. 156/08 e ss.mm.ii.
I corpi scaldanti dovranno essere sistemati nella posizione indicata sui disegni.
Ogni variante alla posizione delle singole batterie potrà essere ordinata al
momento della posa in opera della Direzione Lavori senza che per questo
l'Appaltatore abbia diritto a compensi e maggiorazioni di sorta.
Gli organi di intercettazione dei corpi scaldanti dovranno essere posti in opera in
modo tale da non creare delle convessità, gobbe verso l'alto ed avere una
pendenza del 2% verso l'attacco del radiatore.
Tutti i singoli corpi scaldanti dovranno essere dotati di valvole termostatizzate a
bassa inerzia, di detentori d'intercettazione e di eliminatori d'aria manuali.
13.9
Modalità ed ordine di esecuzione dei lavori
Tutti i lavori ed impianti dovranno essere eseguiti con materiali di primaria qualità e
dovranno risultare a perfetta regola d'arte, in perfetto stato di funzionamento e
pienamente rispondenti al loro scopo ed a tutte le condizioni e norme fissate nel
presente Capitolato.
E' fatto obbligo alla Ditta installatrice di provvedere, contemporaneamente con la
progressione del lavoro, ad un efficiente chiusura temporanea (mediante appositi
tappi) di tutte le tubazioni.
Dopo la posa in opera dei corpi scaldanti dovrà provvedersi al lavaggio delle
tubazioni per almeno un'ora di erogazione libera dell'acqua.
13.10
Collaudo dell'impianto di riscaldamento
Per il collaudo dell'impianto di riscaldamento si eseguiranno le seguenti prove:
13.10.1
Prova preliminare
La prova preliminare si eseguirà a tagliole aperte, con tubi senza fasciature, e
consisterà nella:
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
Capitolato Ripristino 6 Alloggi
51
RIFACIMENTO IMPIANTO TERMICO INTERNO ALLOGGIO
1) E’ a discrezione del Direttore dei Lavori fare eseguire la prova idraulica a freddo
da effettuarsi ad impianto ultimato, ma senza corpi scaldanti, ad una pressione di
12 kg. per cm2. e mantenendo tale pressione per 12 (dodici) ore.
Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si verifichino fughe o deformazioni
permanenti in alcune parti dell'impianto. Detta prova sarà ripetuta con corpi
scaldanti in opera ma ad una pressione di 5 Atm. da mantenersi per 12 (dodici)
ore. E’ comunque responsabilità dell’Appaltatore delle eventuali perdite che si
dovessero verificare ad impianti finiti e messi in funzione, così come le spese per
le riparazioni.
2) Prova di circolazione e dilatazione a caldo non potendo utilizzare le caldaie dei
singoli impianti, per detta prova l'Appaltatore dovrà, provvedervi con propri mezzi
od ometterla sotto la propria responsabilità, sia per quanto riguarda la circolazione,
sia per quanto riguarda la libera dilatazione senza produzione di crepe, cavillature
od altri danni alle murature ed intonaci.
13.10.2
Collaudo definitivo:
il collaudatore per il collaudo finale ispezionerà le opere, verificherà la rispondenza
di esse a tutte le norme vigenti ed a tutti i documenti che fanno parte integrante del
contratto ed alle prescrizioni tecniche del presente Capitolato, prenderà visione dei
risultati, delle ispezioni, delle prove e dei documenti raccolti durante le verifiche in
corso d'opera.
Verrà anche effettuata una verifica di conformità delle opere eseguite alla Legge
09/01/1991 n. 10 e del regolamento d'attuazione DPR 26/08/1993 n.412 e
successive modifiche, sia per quanto riguarda gli isolamenti che l'impianto di
riscaldamento.
Qualora si verificassero disfunzioni nell'erogazione del calore provvederà ad
effettuare le prove di resa delle singole apparecchiature secondo le norme
contenute in "Norme per il collaudo degli impianti di riscaldamento e di
condizionamento" redatto dal Collegio degli Ingegneri di Milano (ed. 1951); "Norme
per la richiesta e presentazione dell'offerta e per il collaudo degli impianti di
riscaldamento ad acqua calda" edito dal Comitato Termotecnico Italiano (C.T.T.I.
ed U.N.I. 5364-64 del febbraio 1964); “Collaudo acustico degli impianti di
climatizzazione e ventilazione; linee guida contrattuali e modalità di misurazione”,
norma UNI 8199.
Piano Straordinario 2013 – Ripristino di n.50 alloggi
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Capitolato Ripristino Alloggi
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