Libri dei Re
Antico Testamento
Ebraico, Cattolico, Ortodosso, Protestante
Torah o Pentateuco:
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Genesi
Esodo
Levitico
Numeri
Deuteronomio
Profeti anteriori o Libri storici:
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Giosuè
Giudici
I e II Samuele
I e II Re
Profeti posteriori - Profeti maggiori:
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Isaia
Geremia
Ezechiele
Profeti posteriori - Profeti minori:
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Osea
Gioele
Amos
Abdia
Giona
Michea
Naum
Abacuc
Sofonia
Aggeo
Zaccaria
Malachia
Scritti:
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Salmi
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Proverbi
Giobbe
Meghillot:
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Rut
Cantico dei cantici
Qoelet o Ecclesiaste
Lamentazioni
Ester
Daniele
Esdra
Neemia
I e II Cronache
Deuterocanonici
(non canonici per ebrei, canonici per cattolici e ortodossi, apocrifi per protestanti)
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Tobia
Giuditta
I Maccabei
II Maccabei
Sapienza (di Salomone)
Siracide o Sapienza di Sirach
o Ecclesiastico
Baruc
Lettera di Geremia
o Baruc c.6
Aggiunte a Daniele:
o Preghiera di Azaria e Cantico dei tre giovani nella fornace
o Storia di Susanna
o Bel e il Drago
Aggiunte a Ester
I due libri dei Re sono due testi contenuti nella Bibbia ebraica (Tanakh,
dove sono contati come un testo unico) e cristiana. Sono scritti in ebraico
e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la loro
redazione definitiva, ad opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo
a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte, in
2
particolare della cosiddetta fonte deuteronomista del VII secolo a.C.,
integrata da tradizioni successive.
Il primo libro è composto da 22 capitoli descriventi la morte di Davide,
Salomone, la scissione del Regno di Israele dal Regno di Giuda, il
ministero del profeta Elia (nel nord) e i vari re di Israele e Giuda, eventi
datati attorno al 970-850 a.C. Il secondo libro è composto da 25 capitoli
descriventi il ministero dei profeti Eliseo (nel nord) e Isaia (nel sud), vari
re di Israele e Giuda, la distruzione e deportazione del Regno di Israele e
del Regno di Giuda, eventi datati attorno al 850-587 a.C.
Indice
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1 Denominazioni dei libri
2 Redazione
3 Contenuto del primo libro
3.1 Suddivisione del testo
3.2 Eventi più importanti
3.3 Successione dei Re di Giuda nel primo libro
3.4 Successione dei Re di Israele nel primo libro
4 Storicità del primo libro
4.1 La "Successione al Trono di Davide"
4.2 Gli "Annali dei Re di Giuda"
4.3 Il faraone Sisach
4.4 Samaria
5 Contenuto del secondo libro
5.1 Suddivisione del testo
5.2 Eventi più importanti
5.3 Successione dei Re di Giuda nel secondo libro
5.4 Successione dei Re di Israele nel secondo libro
6 Storicità del secondo libro
6.1 La "guerra Siro-efraimitica"
6.2 La campagna di Sennacherib
7 Collegamenti esterni
8 Bibliografia
9 Voci correlate
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Denominazioni dei libri
Il Primo e il Secondo libro dei Re originariamente formavano un unico
libro. Essi fanno parte dei Libri storici per il canone cristiano e dei profeti
anteriori per il canone ebraico. Nella versione greca dei Settanta essi
costituiscono il III e IV libro dei Regni (Basileion) e nella Vulgata il III e
IV libro dei Re dopo i libri di Samuele, in essa indicati come I e II libro dei
Re.
Redazione
La redazione finale è collocata dalla maggior parte degli studiosi intorno al
VI secolo a.C. L'autore biblico appartiene all'ambito religioso che ha
prodotto il libro del Deuteronomio; per questo lo si definisce autore
Deuteronomista.
Contenuto del primo libro
Suddivisione del testo
Il primo libro dei Re rappresenta la continuazione ideale dei due Libri di
Samuele, descrivendo la vicenda del popolo ebraico dal X alla metà del IX
secolo a.C., cioè dalla fine del regno di Davide (circa 970 a.C.) fino al
termine del regno di Acab nell'852 a.C.
In tutto comprende 22 capitoli che si possono suddividere in diverse parti:
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La successione a Davide 1-2;
Il regno di Salomone con la costruzione e dedicazione del Tempio di
Gerusalemme 3-10;
I peccati di Salomone e la sua morte 11;
Lo scisma e la nascita dei due stati di Giuda e di Israele 12-13;
La storia dei due regni fino al ciclo del profeta Elia 14-16;
Il ciclo del profeta Elia 17-22, che continua poi nel secondo libro dei
Re.
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Eventi più importanti
Il libro si apre con la difficile successione al trono di Davide, che vede
imporsi la grande figura di suo figlio Salomone. Questi si sbarazza in
modo spiccio del fratello Adonia, che mirava contemporaneamente al
trono avendo sposato l'ultima concubina del padre, Abisag di Sunem;
successivamente però ottiene da JHWH la Sapienza in un dialogo notturno
divenuto giustamente celeberrimo (1 Re 3,1-15). Egli dà prova di grande
giustizia (vedi l'episodio del figlio conteso dalle due prostitute: 1 Re 3,1628), tanto che persino la mitica regina di Saba giunge dal suo paese per
interrogarlo (si discute ancor oggi se Saba fosse posta in Arabia o in
Etiopia; a tal proposito, il negus Menelik II asseriva di discendere da
Salomone e dalla mitologica regina).
Il punto di svolta del libro è rappresentato dalla netta frattura causata, alla
morte di Salomone, dall'inettitudine del suo successore Roboamo, il quale
attizza le mai sopite tensioni tribali tra il nord e il sud, imponendo tasse
gravosissime:
« Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò ancora più grave
il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con
flagelli! » (1 Re 12,14)
La rivolta che ne scaturisce costringe Roboamo
ignominiosamente sopra un carro verso Gerusalemme.
a
fuggire
Questo episodio è stato reso celebre da Dante Alighieri nel suo
Purgatorio:
«
O Roboàm, già non par che minacci
quivi 'l tuo segno; ma pien di spavento
nel porta un carro, sanza ch'altri il cacci. »
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio XII, 46-48)
Le vicende dei Re dei due stati, narrate parallelamente da qui in poi, sono
interrotte da quelle che un biblista ha definito delle "oasi letterarie", cioè
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inserti narrativi di particolare bellezza, tra cui spicca il grande ciclo del
profeta Elia.
Successione dei Re di Giuda nel primo libro
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Roboamo (930-913 a.C.)
Abia (913-911 a.C.)
Asa (911-870 a.C.)
Giosafat (870-849 a.C.)
Successione dei Re di Israele nel primo libro
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Geroboamo I (930-910 a.C.)
Nadab (910-909 a.C.)
Baasa (909-886 a.C.)
Ela (886-885 a.C.)
Zimri (885 a.C.)
Omri (882-874 a.C.)
Acab (874-852 a.C.)
Storicità del primo libro
La "Successione al Trono di Davide"
Si ritiene che i capitoli 19-20 del Secondo libro di Samuele ed i primi due
capitoli del Primo libro dei Re formassero in origine un'opera unitaria più
antica della stesura definitiva dei libri biblici. Questo testo è stato definito
dagli studiosi Successione al Trono di Davide, ed è considerata uno degli
esempi più antichi di storiografia, antecedente di ben cinque secoli agli
scritti di Senofonte. In essa, infatti, l'autore non si limita a riportare i
singoli eventi, ma cerca di evidenziare per la prima volta le connessioni tra
le varie vicende ed il loro svolgersi. Naturalmente il primo protagonista
della storia è Dio stesso, che guida con occhio provvidente gli avvenimenti
umani.
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Gli "Annali dei Re di Giuda"
A partire dal capitolo 11, con la narrazione del peccato di Salomone, che si
lasciò indurre all'idolatria dalle sue mogli pagane, il clima cambia
totalmente. Proprio quella che a prima vista parrebbe la parte più
propriamente "storica" del libro, cioè la successione dei re giudaici ed
israelitici, è proprio quella che più si allontana dalla "storiografia" nel
senso moderno del termine. Infatti qui l'autore Deuteronomista interviene
di continuo a ripensare la storia del suo popolo, ordinando ed
interpretando gli eventi in chiave religiosa. Un sovrano è giudicato
positivamente in base a tre criteri:
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la lotta all'idolatria Cananea;
la fedeltà alla purezza del monoteismo biblico;
la promessa divina alla dinastia davidica, e quindi il confronto con i
propri antenati più nobili.
Inevitabilmente il giudizio dell'autore diventa severissimo nei confronti
della maggior parte dei sovrani, soprattutto contro quelli del Regno
Settentrionale, colpevoli di aver posto due vitelli d'oro nei santuari di Betel
e Dan (1 Re, 12,26-31), alle due estremità opposte del regno, onde
impedire i pellegrinaggi delle 10 tribù settentrionali a Gerusalemme, e
quindi il loro ritorno nella sfera d'influenza giudaica. Questi sovrani sono
esclusi dalla promessa divina di un Regno Eterno fatta alla dinastia
davidica proprio in virtù di questo peccato d'idolatria.
Il faraone Sisach
Importante, dal punto di vista storico, è la menzione del sovrano egizio
Sisach in 1 Re 14,25, ben noto anche al di fuori del testo biblico. Nelle
fonti egizie egli è chiamato Sheshonq I; regnò dal 945 al 924 a.C. e fondò
la XXII dinastia. Con la sua campagna in Palestina egli tentò di
riaffermare il predominio egiziano su questa regione, dopo i fasti del regno
di Ramses II e la successiva decadenza. Il testo biblico dice che egli si
impossessò degli arredi d'oro del Tempio di Salomone; evidentemente ciò
significa che egli sottopose il Regno di Giuda a un pesante tributo.
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Samaria
Uno degli atti politici più importanti del re Omri fu quello di fondare la
nuova capitale, Samaria (1 Re 16,24). Gli scavi archeologici condotti sul
posto hanno confermato che essa sorse effettivamente nel IX secolo a.C.
Sono stati riportati alla luce il palazzo reale di Samaria e le mura di
fortificazione, ma anche diversi ostraka, tavolette di argilla incise, che
forniscono ragguagli di tipo amministrativo ed economico.
La città fu conquistata e distrutta dagli Assiri di Sargon II nel 721 a.C., e
per una seconda volta da Giovanni Ircano nel 107 a.C., ma Erode la
riedificò sontuosamente e la rinominò Sebaste (in greco Augusto), in onore
dell'imperatore romano Ottaviano Augusto, che lo aveva confermato sul
trono.
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Contenuto del secondo libro
Suddivisione del testo
Il Secondo libro dei Re rappresenta la continuazione ideale del Primo,
descrivendo la vicenda del popolo ebraico dal IX al VI secolo a.C., cioè
dalla fine del regno di Acazia (circa 852 a.C.) fino alla distruzione del
regno di Giuda nel 587 a.C.
In tutto comprende 25 capitoli che si possono suddividere in diverse parti:
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Il rapimento in Cielo di Elia 1-2;
Il ciclo del profeta Eliseo 3-13, comprendente la misera fine di
Gezabele 9 e la vicenda dell'usurpatrice Atalia 11;
La decadenza e la fine del Regno d'Israele 14-18;
Il ciclo del profeta Isaia e i regni di Ezechia e Manasse 19-21;
La riforma religiosa di re Giosia 22-23;
Le invasioni dei Caldei e la fine del regno di Giuda 24-25.
Eventi più importanti
Quattro sono gli eventi più importanti descritti da questo libro. Il primo è
certamente la caduta di Samaria in mani assire, dopo un lungo periodo di
decadenza del regno settentrionale, segnato dal turbinoso susseguirsi di
cinque re in quattordici anni, tutti morti ammazzati in seguito a congiure.
Le dieci tribù settentrionali vengono di conseguenza deportate dai
vincitori, com'era loro costume per sradicare i popoli e sottometterli
meglio, e sostituite da altri popoli pagani, a loro volta deportati da altri
angoli del vasto impero. Ha così origine la stirpe dei Samaritani, che si
convertono al culto di JHWH, ma realizzano un sincretismo paganogiudaico ed adorano Dio sul monte Garizim anziché a Gerusalemme. Ciò
spiega l'odio razziale manifestato dai Giudei nei loro confronti, e
testimoniato ancora dal Vangelo di Giovanni:
«
I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
»
(Giovanni 4,9)
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Nasce così anche il mito delle Tribù Perdute d'Israele, che storici di ogni
tempo hanno voluto fantasiosamente identificare con vari popoli, e perfino
con i Maya.
Il secondo episodio è la riforma religiosa voluta da re Giosia, dopo aver
rinvenuto il « Libro della Legge » durante lavori di restauro del Tempio di
Salomone (2 Re 22,8-13). Questo testo è stato identificato dai biblisti con
la prima stesura del Deuteronomio, o meglio della sua parte normativa (i
capitoli dal 12 al 26), perché, leggendola, il re si straccia le vesti e decide
di tornare alla purezza del culto di JHWH, eliminando ogni traccia di
paganesimo. Per questo Giosia è particolarmente lodato dalla Bibbia.
Lo stesso re è protagonista subito dopo della battaglia di Megiddo (609
a.C.). Il re dei Medi Ciassare ed i re di Babilonia Nabupolassar nel 612
a.C. avevano espugnato Ninive, e così il faraone Necao, volendo
contrastare il dominio babilonese sulla Mesopotamia, che avrebbe
minacciato anche l'Egitto, entra in guerra contro di loro. Per raggiungere la
Mesopotamia deve attraversare il regno di Giuda, ma Giosia gli sbarra il
passo con le sue truppe. Il re di Giuda non sa fare calcoli politici, per lui
gli Assiri sono nemici mortali, e gli amici dei suoi nemici sono suoi
nemici. Giosia viene ucciso in battaglia presso Megiddo, e quel luogo
diventa simbolo di sconfitta rovinosa per il Popolo di Dio, tanto che
nell'Apocalisse il luogo dello scontro escatologico tra Bene e Male è
indicato come "Armageddon", in ebraico la montagna di Megiddo. Necao
sarà comunque definitivamente sconfitto da Nabucodonosor presso
Karkemish, in Siria, nel 605 a.C.
Infine, il libro si chiude con la duplice invasione del regno di Giuda da
parte dello stesso Nabucodonosor. La prima ha luogo nel 597 a.C., e re
Ioiakim è sul suo letto di morte mentre le truppe straniere assediano la
città; Nabucodonosor depone allora suo figlio Ioiachin (nome equivalente
al nostro Gioacchino) dopo appena tre mesi di regno, e lo sostituisce con
suo zio Mattania, cui cambia nome in Sedecia: un nome ironico, dal
momento che significa giustizia di JHWH, mentre il coltello dalla parte del
manico ce l'aveva il re caldeo. Sedecia tuttavia ignora gli avvertimenti del
profeta Geremia e cerca di stringere alleanza con l'Egitto contro i Caldei.
Nabucodonosor non glielo perdona, nel 587 a.C. Gerusalemme è
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conquistata e rasa al suolo, ed i maggiorenti della nazione giudaica
deportati a Babilonia. Sedecia fa una brutta fine: prima è costretto ad
assistere all'esecuzione dei suoi figli, poi è accecato. Questa è la fine del
glorioso Tempio di Salomone e dell'antico Regno d'Israele fondato da Saul
e Davide. Al ritorno da Babilonia nel 539 a.C., i Giudei non parleranno più
ebraico ma aramaico.
Successione dei Re di Giuda nel secondo libro
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Joram (849-843 a.C.)
Atalia, usurpatrice (843-838 a.C.)
Ioas (838-800 a.C.)
Amazia (800-783 a.C.)
Azaria (783-742 a.C.)
Iotam (742-735 a.C.)
Acaz (735-716 a.C.)
Ezechia (716-687 a.C.)
Manasse (687-642 a.C.)
Amon (642-640 a.C.)
Giosia (640-609 a.C.)
Ioacaz (609 a.C.)
Ioiakim (609-598 a.C.)
Ioiachin (598-597 a.C.)
Sedecia (597-587 a.C.)
Successione dei Re di Israele nel secondo libro
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Acazia (852-851 a.C.)
Ioram (851-843 a.C.)
Ieu (843-816 a.C.)
Ioacaz (816-801 a.C.)
Ioas ((801-786 a.C.)
Geroboamo II (786-746 a.C.)
Zaccaria (746 a.C.)
Sallum (746 a.C.)
Menachem (745-737 a.C.)
Pekachia (737-736 a.C.)
Pekach (736-732 a.C.)
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Osea (732-722 a.C.)
Storicità del secondo libro
La "guerra Siro-efraimitica"
Importante, dal punto di vista storico, è la cosiddetta Guerra SiroEfraimitica, citata in 2 Re 16,5-9, ma anche in Isaia 7,1-17, dove è
spiegata con maggior ampiezza. Al tempo di Iotam re di Giuda si formò
una lega anti-assira voluta da Pekach, re d'Israele, e da Rezin, re di Aram,
cioè di Siria. Tale lega era sostenuta dall'Egitto, che così sperava di
riconquistare l'egemonia nella regione siropalestinese, perduta a vantaggio
degli Assiri.
Ora, Acaz, re di Giuda e figlio di Iotam, rifiutò di prendere parte a questa
lega, e così i re di Aram, di Israele e dell'Idumea decisero di unire le
proprie forze per conquistare il regno di Giuda ed imporvi un sovrano a
loro gradito, che si unisse loro nella lotta agli odiati Assiri. Questa guerra
viene detta " Siro-Efraimitica perché il regno d'Israele era noto anche come
regno di Efraim, dal nome della tribù più importante (Efraim era il
secondogenito di Giuseppe, figlio del patriarca Giacobbe-Israele), e si
svolse negli anni 734-732 a.C.
Acaz si rivolse allora al re assiro Tiglat-Pileser III, dichiarandosi "suo
figlio" e "suo servo"; il sovrano mesopotamico intervenne prontamente,
sbaragliò l'esercito dei re coalizzati contro Acaz e ricevette l'atto di
sottomissione di quest'ultimo. Le tavolette di Nimrud confermano la
storicità di quest'episodio e contengono la lista completa dei diversi re che
divennero tributari di Tiglat-Pileser III dopo la conquista di Damasco nel
732 a.C.
La campagna di Sennacherib
Anche quest'operazione militare (18,13-16) avvenuta nel 701 a.C. è
confermata da un prisma di terracotta riportato alla luce nel 1952 e
conosciuto come "prisma di Taylor", dal nome del suo acquirente. In esso
si legge:
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«
Quanto ad Ezechia di Giuda, egli non si era assoggettato al mio giogo. Io
assediai quarantasei delle sue piazzeforti cinte di mura. Mi impadronii anche dei
piccoli villaggi che stavano attorno ad esse, per mezzo di terrapieni, di colpi
d'ariete, di brecce e di lavori di scavo. Vi feci uscire 200.150 persone (...)
Rinchiusi Ezechia stesso in Gerusalemme, sua residenza, come un uccello in
gabbia. Innalzai contro di lui un vallo e feci pagare il suo misfatto a chiunque
uscisse dalle porte della città. »
Come si vede, Sennacherib afferma di avere vinto la guerra, mentre il
Secondo libro dei Re afferma che un Angelo di Dio, presumibilmente sotto
forma di una pestilenza, liberò Gerusalemme dall'assedio. Non bisogna
però dimenticare che, nell'antichità, le iscrizioni reali celebravano tutte le
gesta del signore come se fossero delle vittorie.
Anche l'assedio della piazzaforte giudea di Lachis, descritto in 2 Re
(18,14) ed avvenuto durante la suddetta campagna, è stata confermata
dall'archeologia moderna, grazie alla scoperta dei maestosi bassorilievi
ritrovati nel palazzo reale di Ninive, in cui è testimoniata la tecnica di
guerra degli Assiri, basata su macchine belliche. Lachis è stata riportata
alla luce sotto l'attuale Tell ed-Duweir, in posizione strategica a circa 40
chilometri da Gerusalemme.
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