2° Convegno italiano sulla riqualificazione fluviale Riqualificazione fluviale e gestione del territorio Gli habitat fluviali: caratteristiche e valore ecosistemico. Principi per la riqualificazione Maria Rita Minciardi un FIUME è un sistema aperto caratterizzato dalla presenza di acqua prevalentemente fluente che trasporta da monte a valle sedimento inorganico, nutrienti disciolti e particolati, sostanza organica 3: erosione areale 1: frane 2: erosione incanalata conoide terrazzo fluviale barre di meandro Zona di deposito deposito Zona di trasporto nastro trasportatore Zona di erosione erosione Kondolf (1994) Un FIUME è un ecosistema a a prevalente sviluppo longitudinale che, ecosistemaa che, da monte a valle, valle, si modifica attraversando diverse facies La complessità del sistema genera diversità spaziale e temporale Corso d’acqua = Ecosistema in equilibrio dinamico Agiscono fattori ecologici peculiari e fortemente limitanti quali: la presenza e l’azione costante dell’acqua derivante da apporto superficiale o da falda l’azione costante della water force Le specie e gli habitat degli ecosistemi fluviali si differenziano da quelli del territorio circostante Solo queste specie e questi habitat possono occupare questi ambienti e, a loro volta, renderli funzionali (organismi specializzati) La distribuzione, la fisionomia, la struttura, i rapporti tra specie e comunità negli ambienti fluviali sono caratterizzati da eterogeneità ma si ripetono secondo modelli ricorrenti e specie ricorrenti L’esistenza oltre che la funzionalità dell’ecosistema è mantenuta dal periodico susseguirsi di eventi più o meno distruttivi (localmente) anche nei confronti delle comunità presenti (anche se si tratta di comunità ecologicamente coerenti ed adattate ai fattori ecologici estremi limitanti in tali ambienti) NON SI DEVONO PROTEGGERE LE COMUNITA’ FLUVIALI DAL FIUME! Equilibrio dinamico Il risultato è anche la periodica perdita di resilienza locale, relativamente ad alcune componenti, a favore del mantenimento dell’esistenza stessa, della caratteristiche e della resilienza alla scala temporale globale dell’ecosistema Il modello ecologico del mosaico dinamico Il dinamismo conduce a complessità complessità la complessità complessità si manifesta in termini di complessità complessità dei processi, processi, di andamento temporale delle portate, portate, di diversità diversità delle forme fluviali, fluviali, di diversità diversità delle comunità comunità presenti Quercocarpineto Querco ulmeto Prato frassineto arbustato Pioppeto e saliceto arboreo ontaneto arido Cenosi acquatiche Elofite o Lanca o Corso igrofile di d’acqua di risorgivamargine Isola fluviale con saliceto e pioppeto Saliceto arbustivo Braccio Pioniere di secondario greto Tratto planiziale Alveo principale gli habitat mutano nello spazio e nel tempo a velocità velocità relativamente elevata. elevata. PIENA DINAMISMO DEL CORSO D’ACQUA PROCESSI COMUNITA’ VEGETALI DEL CORRIDOIO FLUVIALE MORFOLOGIA DEL TEERRITORIO FLUVIALE FORME IDROLOGIA DEL CORSO D’ACQUA PROCESSI COMUNITA’ VEGETALI DEL CORRIDOIO FLUVIALE MORFOLOGIA DEL TEERRITORIO FLUVIALE FORME I fattori limitanti peculiari dei territori fluviali sono particolarmente drastici .….Water force Anossia radicale….. CLIMAX? Vegetazione azonale insediata negli ambienti fluviali in funzione della predominanza di drastici fattori edafici rispetto a fattori climatici Le successioni in ambito fluviale sono descrivibili come processi che presentano stadi quasi-stabili multipli Negli ambienti fluviali lo stadio finale non è completamente prevedibile perchè processi allogenici ed autogenici possono alterare la successione ed il traguardo La vegetazione degli ecosistemi fluviali una componente ecosistemica a dinamicità multipla Dinamismo intrinseco all’ecosistema fluviale Dinamismo della vegetazione Vegetazione degli ecosistemi fluviali (Dinamismo)2 Le comunità fluviali sono il prodotto di una intensa interazione tra fattori abiotici e biotici operanti sia nel tempo sia nello spazio Lo stesso biota nel lungo periodo ha influenza sulle strutture morfologiche e i processi di modellazione Le comunità vegetali Le comunità vegetali Le comunità VEGETALI sono EDIFICATRICI (strutturali e funzionali) degli ecosistemi fluviali PRODUZIONE PRIMARIA COSTITUZIONE DI HABITATHABITAT-SONO EDIFICATRICI DELL’ DELL’HABITAT Costituiscono esse stesse elemento caratterizzante e di diversità diversità Costituiscono la porzione biologica degli habitat AUTODEPURAZIONE Fitodepurazione Habitat per comunità comunità che depurano FUNZIONE TAMPONE Filtro nei confronti di fonti di inquinamento diffuso COSTRUZIONE DELLA MORFOLOGIA FLUVIALE Evoluzione del corridoio fluviale deposito dei sedimenti OMEOSTASI IDRAULICA Stabilizzazione meccanica riduzione dell’ dell’erosione delle rive riduzione della velocità velocità della corrente Stabilizzazione idrica ritenzione di grandi quantità quantità d’acqua durante le piene restituzione al sistema fluviale (falda) falda) di acqua nei periodi di magra L’ecosistema fluviale comprende tutta la zona riparia per la quale sono preponderanti le caratteristiche ecologiche che ne fanno parte integrante dell’ dell’ecosistema e non un ecosistema di contatto tra zone acquatiche e zone terrestri. terrestri. il limite esterno dell’ dell’ecosistema fluviale è dato dall’ dall’estensione dell’ dell’area di influenza delle acque (ma non solo dell’ dell’acqua fluente nel channel) channel) L’ecosistema fluviale è costituito da vari sottoecosistemi tutti in contatto. contatto. terrazzo floodplain bankfull base flow bas eflo w floodplain bankfull terrazzo E’ difficile individuare una linea o un’area di separazione dalla zona acquatica ma è facile delimitarla rispetto al territorio circostante Il modello ecologico del mosaico dinamico Gli habitat presenti in ambito fluviale costituiscono un mosaico dinamico determinato dal dinamismo dell’ dell’ecosistema fiume che comprende la porzione acquatica e quella riparia in un unicum. unicum. La complessità complessità del mosaico andando da monte verso valle aumenta in funzione della diversificazione delle forme fluviali ma soprattutto dell’ dell’ampliamento dell’ dell’area di influenza dell’ dell’acqua La resilienza del sistema complesso è legata alla complessità del sistema: contemporanea compresenza di diversi habitat/fitocenosi Ambiti fluviali quali focal point di diversità Il mosaico multidimensionale è un modello di organizzazione spazio temporale diffuso in ecologia ma che presenta tassi di modificazione così così ampi solo negli ecosistemi fluviali. Mosaico di habitat Dinamismo fluviale Livello della falda Morfologia fluviale Clima Eterogeneità puntuale Grande diversità di condizioni ambientali Modificazione degli habitat e dei rapporti tra habitat Diversità biologica degli ambienti fluviali Il contributo alla biodiversità biodiversità dei corsi d’ d’acqua alla scala di bacino è sino al 50% delle specie. specie. Ciò contrasta con la significativa costanza dei modelli strutturali strutturali e fisionomici propri delle cenosi fluviali La distribuzione, la fisionomia, la struttura, i rapporti tra specie e comunità nelle cenosi riparie sono caratterizzati da eterogeneità spaziale e temporale ma è possibile distinguere modelli ricorrenti nelle modalità con cui si strutturano le cenosi e le cenosi tra loro. Tali modelli si ripetono ovunque a scala planetaria LA DIVERSITA’ NEI TERRITORI FLUVIALI E’ importante chiarire a quale scala si misura la diversità diversità: Territori fluviali sono caratterizzati dalla presenza di numerosi numerosi habitat caratterizzati da un’ un’alta diversità diversità intrinseca (alta α diversità diversità) Molte delle specie che costiuiscono tali habitat hanno ampia valenza ecologica per cui la composizione specifica differisce in modo limitato tra habitat diversi (moderata β diversità diversità) L’esistenza di un mosaico determina alta γ diversità diversità La costanza delle cenosi a livello di bacino, bacino, regionale, regionale, continentale conduce a bassi livelli di δ diversità diversità. nel contempo la relativa costanza delle specie nelle cenosi lungo lungo il profilo longitudinale conduce a bassi livellli di ξ diversità diversità Comunità vegetali nel territorio fluviale Acquatiche Erbacee pioniere di greto Palustri Arbustive Arboree azonali Gli habitat fluviali E’ utile fare riferimento al concetto di Habitat della rete Natura 2000 di fatto nella costituzione della rete Natura 2000 si trova l’integrazione tra le Direttive Habitat e Uccelli Sistematizzazione ecologica degli habitat fluviali nella rete Natura 2000 Habitat acquatici Habitat palustri Habitat arbustivi e forestali Habitat erbaceo xerici La scala dell’habitat è quella che comprende tutte le componenti del sistema biologico La conservazione degli habitat è garanzia di conservazione della funzionalità della biodiversità La finalizzazione del sistema delle reti ecologiche I mosaici fluviali sono per loro natura: - assi portanti di diversità nel territorio - ambiti naturali a struttura multipla pur contenendo solo una porzione della diversità naturale di un territorio sono alla base della reticolarità ecologica dei territori Il contributo alla biodiversità dei corsi d’acqua alla scala di bacino aumenta secondo alcuni autori si arriva sino al 50% delle specie Una minaccia per gli ambienti fluviali: le specie aliene Gli ambienti fluviali, sia acquatici sia ripari sono particolarmente vulnerabili all’ingressione di specie esotiche Sono ambienti caratterizzati dal dinamismo del corso d’acqua che periodicamente interviene azzerando o “ringiovanendo” le diverse comunità vegetali presenti nei vari ambiti alveali Sono ambienti in cui sono fortemente favorite le specie pioniere Sono ambienti in cui si realizzano frequentemente ed estesamente condizioni stazionali che favoriscono specie eliofile Le specie aliene invasive: caratteristiche peculiari Vasto areale di distribuzione Vasto areale di distribuzione Periodo giovanile di durata breve con accrescimento rapido Riproduzione vegetativa Autogamia Elevata efficienza riproduttiva Elevata capacità capacità di disseminazione Elevata capacità capacità pollonifera Elevata capacità capacità stolonifera Elevata capacità capacità di generare strutture destinate a resistere (banche permanenti del seme nel suolo) suolo) Capacità Capacità di produrre sostanze fitotossiche Efficienza nell’ nell’utilizzo di mutualismi di vario tipo Principi per la riqualificazione Prima di progettare e realizzare un intervento di riqualificazione ..rispondere a: Il disturbo/i (pressioni) che determinano l’alterazione dell’integrità (impatti) da che cosa e dove sono originate? Le pressioni sono ancora in atto e/o possono essere eliminate ? Si può naturalmente innescare un processo di recupero se la pressione cessa di esistere? Principi per la riqualificazione La riqualificazione ha sostanzialmente motivazioni di natura ecologica Il valore ambientale di riferimento prioritario deve essere la Naturalità! Poiché la riqualificazione è anche compromesso tra “ciò che dovrebbe essere” e “ciò che può essere” è necessario operare anche nell’ottica dell’incremento della Resilienza/Funzionalità ma pur sempre tenendo in considerazione le caratteristiche ambientali “attese”/tipiche della porzione di territorio presa in esame. Principi per la riqualificazione Nell’ottica di operare prioritariamente in termini di Naturalità: La scala di riferimento dell’habitat è quella elettivamente corretta. Il modello di riferimento, da mimare, è l’habitat. . Gli habitat sono arche che contengono e salvano anche ciò che in un dato momento/intervento non è un nostro target (o che lo attrarranno). Principi per la riqualificazione Privilegiare e costruire un approccio integrato Privilegiare la riqualificazione di processi Definire Piani di riqualificazione a scala di bacino Definire un saldo quadro di riferimento ecologico di regole per gli interventi Dare priorità, a scala di bacino, a migliorare o a ricostruire core areas costituite da patches di tutte le tipologie di habitat e comunque indagarne e verificarne la presenza e distribuzione Principi per la riqualificazione Mantenere saldi principi e spirito pratico! Operare con interventi secondo criteri: di priorità ecologica ad es. es. fondamentale il mantenimento e il miglioramento di aree di particolare valore ecologico di possibilità reale di effettuare l’intervento (ad es. disponibilità di aree e/o disponibilità finanziaria) di valutazioni costi benefici eco-economici Principi per la riqualificazione E’ possibile coniugare ecologia, economicità, sostenibilità Ricordare che le formazioni attese sono anche quelle a maggiore omeostasi e resilienza Se si rimuovono le cause dell’alterazione è altamente probabile che gli ecosistemi recuperino autonomamente (RIQUALIFICAZIONE PASSIVA). Optare prioritariamente per intereventi che ripristino o incrementino l’integrità idrologica che è il determinante della naturalità del corso d’acqua In alveo attivo non ipotizzare il ripristino di formazioni legnose Principi per la riqualificazione E’ possibile coniugare ecologia, economicità, sostenibilità Effettuare un monitoraggio degli interventi che abbia come scopo prioritario anche un processo di correzione e potenziamento dell’intervento stesso, al bisogno Principi per la riqualificazione Evitare di compromettere l’efficienza degli interventi o addirittura alterare gli ecosistemi target Porre attenzione a non immettere specie aliene invasive (procedure per l’uso di mezzi meccanici) Attuare misure per contrastare lo sviluppo di specie aliene invasive (conoscenza delle esigenze ecologiche) Negli interventi di ripristino delle formazioni vegetali utilizzare materiale vegetale provenienti da vivai certificati che utilizzino ecotipi locali. Principi per la riqualificazione Impegnarsi perché agli interventi di riqualificazione venga riconosciuto il giusto valore: anche in termini di valutazione dei servizi e delle funzioni ecosistemiche che tutelano ed incrementano Stiamo lavorando non solo per noi ma per le generazioni future