BOZZA DI ITINERARIO IL SENESE Visita di San Gimignano e di Certaldo Un itinerario lungo i tracciati della via Francigena Nel primo abitato avremo modo di apprezzare un luogo di grande importanza per il livello di conservazione delle sue architetture in massima parte del XIII e XIV secolo, tra cui spiccano le torri e le case torri dell’aristocrazia mercantile e finanziaria, sviluppatosi in massima parte grazie alla via Francigena. L’importanza di questo centro urbano è il motivo per cui l’Unesco ha incluso nel 1990 San Gimignano nella lista dei siti Italiani del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Dopo aver camminato per la via principale, attraverseremo le due piazze centrali ed in quella della Collegiata visiteremo il Museo civico, all’interno del Palazzo Pubblico. Questo conserva ancora affreschi del XIV secolo, tra i quali una Maestà con angeli e santi di Lippo Memmi, sul modello di quella senese di Simone Martini, ed una vasta serie di dipinti su tavola. Avremo la possibilità, per chi ne avesse desiderio, di salire fino alla cima della torre del Palazzo Pubblico (il biglietto del museo include anche questo nel prezzo) per ammirare una vista a 360 gradi sull’abitato. Dopo questa visita ci dirigeremo verso la Basilica di Santa Maria Assunta (Collegiata), con importanti cicli di pitture murali del XIV secolo ed una cappella del XV secolo dedicata a S. Fina ed affrescata da Domenico Ghirlandaio. Proseguiremo poi con la visita della chiesa di San’Agostino, con affreschi del XV secolo di Benozzo Gozzoli riguardanti la vita di S.Agostino. Benozzo Gozzoli lavora qui dopo aver realizzato la famosa cavalcata dei Magi nella cappella di Palazzo Medici-Riccardi a Firenze. Nel pomeriggio andremo a Certaldo, dal Medioevo un importante centro lungo la via Francigena, dal 1415 sede del Vicariato, centro politico e giudiziario più importante di Valdelsa, Val di Pesa e parte del Valdarno fino a tutto il periodo Repubblicano e Mediceo. Certaldo ha ottenuto la Bandiera arancione, marchio di qualità turistico ambientale per l'entroterra del Touring Club Italiano. Con una funicolare saliremo al borgo storico, detto anche Castello, raccolto entro mura. L’abitato si è sviluppato su una collina dalla conformazione allungata e di forma ellissoidale che non lasciava spazio alla piazza, la cui funzione è stata assunta dall’attuale Via Boccaccio sulla quale infatti si affacciano la Chiesa, il palazzo del potere (Palazzo Pretorio) e le Logge del Mercato (Palazzo Stiozzi Ridolfi).Visiteremo qui la casa Boccaccio, un museo dedicato al grande letterato del Trecento, poi la Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, originaria del XII-XIII secolo, dove egli ebbe sepoltura.Continueremo col Museo che ha sede in un ex Convento agostiniano del XV secolo, le sale espositive sono dedicate alla pittura (a partire dal XIII secolo), alla scultura, ad arredi eparamenti sacri. Pezzo di maggior pregio è il suggestivo Crocifisso ligneo della seconda metà del secolo XIII, un Christus triumphans– cioè il Cristo vivo che trionfa sulla morte – esemplare tra i più originali della scultura medievale italiana. Il Palazzo Pretorio e la Chiesa di San Tommaso e Prospero sono attualmente in restauro e chiusi al pubblico. Visita di Empoli e di Montelupo La città come la vediamo oggi si andò formando dopo il 1119 intorno alla pieve di S. Andrea. Nel 1260, dopo la battaglia di Montaperti che segnò la sconfitta dei guelfi fiorentini, nel palazzo dei conti Guidi fu tenuto il famoso parlamento ghibellino, nel quale Firenze fu salva per le generose parole di Farinata degli Uberti citate da Dante nel suo poema (Inferno, Canto X). Il Centro di Empoli è costituito dalla piazza Farinata degli Uberti o piazza dei Leoni, cinta da portici e arricchita al centro da una fontana marmorea, qui si affacciano i più importanti edifici storici della città: il Palazzo Ghibellino, il Palazzo Pretorio e la Collegiata di Sant'Andrea, ricostruita dal secolo XI e decorata da una facciata a marmi bicromi, che segna il limite occidentale della diffusione sul territorio dell'aristocratico linguaggio architettonico del romanico fiorentino. La nostra attenzione si focalizzerà su quest’ultima e sul Museo della Collegiata, fondato nel 1859, dove si possono ammirare alcuni autentici capolavori come i dipinti di Masolino, Lorenzo Monaco, una piccola tavola realizzata da Filippo Lippi, il fonte battesimale di Bernardo Rossellino e le terrecotte dei Della Robbia. Per ultimo ci sposteremo alla vicina chiesa di Santo Stefano, fondata nel XIV secolo appartenente al convento Agostiniano, attuale sede della Biblioteca Comunale. Nella chiesa ammireremo resti di affreschi e sinopie di Masolino da Panicale. Montelupo , il cui Castello venne eretto da Firenze nel 1203, fu un fiorente mercato e centro di produzione ceramica. Visiteremo qui il Museo della Ceramica riaperto lo scorso anno in una nuova e moderna sede, in cui si conservano 3000 esemplari circa di manufatti di produzione monte lupina ed italiana tra XIII e XVIII secolo. Ripercorreremo insieme la grande scoperta archeologica che dal 1973 ha permesso il ritrovamento di una gran quantità di scarti di lavorazione buttati in un pozzo idrico, non più in uso, che era vicino alle fornaci. Parleremo degli studi e delle ricerche che hanno fatto comprendere i metodi di produzione e quanto fosse esteso il raggio dell’esportazione di tali manufatti in tutta Europa ed oltre. Questa visita ci permetterà di ripercorrere la storia della maiolica italiana dal periodo arcaico (XIII secolo) fino all’istoriato e figurato tardo (XVI e XVII secolo). Termineremo il nostro percorso con una passeggiata nel borgo tra le botteghe artigiane fino alla Pieve di S. Giovanni Evangelista, dove potremo ammirare una tavola della bottega di Botticelli. Visita all’Abbazie di Monte Oliveto Maggiore, all’Abbazia di S. Antimo ed alla città di Montalcino L’ Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è la casa madre dell’Ordine Olivetano, fondata nel XIV secolo da S. Bernardo Tolomei. Si trova nel territorio delle Crete senesi, caratterizzato dalle tipiche morfologie dei calanchi, luogo solitario e di rara bellezza paesaggistica. La congregazione segue i dettami della Regola di San Benedetto. Qui avremo accesso alla chiesa, rifatta nel XVIII secolo in forme barocche dove è conservato un coro ligneo intarsiato ed intagliato di Giovanni da Verona (inizi XVI secolo). Visiteremo il chiostro grande con affreschi delle storie di San Benedetto, iniziati da Luca Signorelli (fine XV secolo)e terminati da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma (inizi XVI secolo) ed altri ambienti di uso comune tra cui la biblioteca. L’abbazia conserva un vasto patrimonio librario ed è un rinomato centro di restauro del libro. Nel negozio dei monaci si possono acquistare vino, olio, farro, liquori e prodotti erboristici che sono tuttora prodotti dal lavoro monastico. L’Abbazia di Sant’Antimo La leggenda attribuisce la sua fondazione a Carlo Magno nel 781, ma la chiesa che ammiriamo ora è uno dei maggiori esempi di architettura romanica nel territorio senese risalente al XII secolo. Vi si trovano fusi insieme elementi lombardi e transalpini, soprattutto di derivazione francese. Il complesso era lungo la via Francigena e questo ci aiuta a comprendere per esempio alcuni aspetti caratteristici come la sua abside semicircolare (deambulatorio), funzionale al passaggio dei pellegrini intorno l’altare maggiore o la presenza dell’iconografia di San Cristoforo. All’interno della chiesa, realizzata in travertino ed onice, potremo ammirare tra le varie opere un pregevole gruppo ligneo di Madonna col Bambino, realizzazione umbra della II metà del XIII secolo, ed il capitello del Maestro di Cabestany (XII secolo) rappresentante Daniele tra i leoni. I frati dell’Abbazia sono famosi anche per aver ridato vita alle celebrazioni religiose in canto Gregoriano. Durante la settimana e giorni feriali Apertura della chiesa -Mattutino 5.45 Lodi 7.00 Terza 9.00 Messa 9.15 Visita della chiesa 10.15 -12.30 Sesta 12.45 Nona 14.45 Visita della chiesa 15.00 -18.30 Vespro 19.00 Compieta 20.30 (21.00 a luglio -agosto) Chiusura della chiesa 21.00 (21.30 a luglio -agosto) La domenica e giorni festivi * Vigilie 0.00 (1.00 per luglio -agosto) Lodi 7.30 Terza 9.00 Visita della chiesa 9.15 -10.45 Messa 11.00 Sesta 12.45 Nona 14.45 Visita della chiesa 15.00 -18.00 Vespro 18.30 segue la benedizione eucaristica Compieta 20.30 (21.00 a luglio -agosto) Chiusura della chiesa 21.00 (21.30 a luglio -agosto) Montalcino si presenta con l’aspetto di un antico borgo medievale. I Il suo territorio fa parte del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia, dal 2004 incluso nella lista dei siti Italiani del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Saremo accolti da un giardino coperto da coltivazioni di vite (da cui si ricavano vini di alto pregio come il famoso Brunello), olivi e boschi in cui prevalgono alberi di leccio e dal cui termine latino (Ilex) deriva probabilmente il nome Montalcino, Mons Ilcinus . La visita prevede una passeggiata tra la Rocca del XIV ed il centro storico dove avremo modo di vedere il Palazzo Comunale (edificio di architettura pubblica della fine del Duecento), i Loggiati di Piazza del Popolo (con arcate del XIV e XV secolo), la Cattedrale, rifatta in ambito Neoclassico. Visiteremo quindi il Museo civico e diocesano, collocato all’interno dell’antico convento di S. Agostino. La sua collezione è molto eterogenea e comprende tavole dipinte della scuola senese, cominciando da opere che risentono dell’influenza di Duccio di Buoninsegna fino ad opere Rinascimentali, statue lignee dipinte, un' importante collezione di boccali in maiolica arcaica (prodotti localmente a cavallo tra XIII e XIV secolo), una raccolta di paramenti e di oreficeria sacra, due volumi miniati della Bibbia Atlantica del XII sec. Provenienti dall'Abbazia di Sant'Antimo e due Antifonari miniati del XIII secolo. Visita di Pienza e di Montepulciano Con questo itinerario percorreremo il cuore del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d'Orcia, dal 2004 incluso nella lista dei siti Italiani del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La storia di Pienza è strettamente legata a quella di Enea Silvio Piccolomini, nato qui il 18 Ottobre 1405 e diventato Papa nel 1458 col nome di Pio II. Grande umanista Pio II volle trasformare il borgo medievale di Corsignano, così anticamente era chiamata Pienza, in una nuova città, sede della residenza papale e ricostruita secondo i dettami dello stile rinascimentale fiorentino del XV secolo da Bernardo Rossellino, già collaboratore di Leon Battista Alberti. L’operazione di ricostruzione doveva interessare tutto il tessuto cittadino fu però interrotta dalla morte del pontefice (1464) e così il processo di rinnovamento di Pienza si arrestò ed essa tornò ad essere uno dei numerosi centri agricoli della valle. Entrando nell’asse viario principale visiteremo la chiesa di San Francesco, il Duomo ed il cortile di Palazzo Piccolomini. Camminando a ridosso delle mura cittadine scopriremo una bella veduta della Val d’Orcia e del Monte Amiata. Nei locali del Palazzo Borgia visiteremo il Museo Diocesano che ospita, nelle sue 11 sale, una delle raccolte di tavole dipinte più prestigiose della provincia di Siena con opere di Pietro Lorenzetti, il Vecchietta, Luca Signorelli, arazzi fiamminghi, codici miniati di, argenteria, ma soprattutto lo straordinario Piviale di Pio II, istoriato di fabbricazione inglese, impressionante per la qualità tecnica ed iconografica dei particolari. Pienza è la patria di uno dei migliori pecorini di Toscana. Montepulciano La città presenta una particolare collocazione sulla dorsale collinare fra Valdichiana e Val d' Orcia. Fiorentini e senesi si scontrarono più volte per il suo possesso e fu Firenze che prevalse caratterizzando con il suo modello anche l’aspetto propriamente architettonico-urbanistico. Visiteremo la Piazza Grande, la cui sistemazione fu intrapresa dall' architetto fiorentino Michelozzo Michelozzi con il riassetto del Palazzo Comunale. Entreremo nella Cattedrale, rifatta tra XVI e XVII secolo, che conserva un trittico di Taddeo di Bartolo del 1401 sull’altare maggiore, esempio di ottima conservazione di manufatto artistico. Nella Piazza vedremo palazzi del Rinascimento, che continueremo ad ammirare nelle via principali della città, segno di un' attività di ricambio edilizio senza precedenti, alla quale contrinuirono grandi architetti come Baldassarre Peruzzi, Jacopo da Vignola, Ippolito Scalza, Antonio da San Gallo il Vecchio. In uno di questi palazzi potremo anche ammirare le antiche cantine, dove si lasciano invecchiare i migliori vini qui prodotti tra cui spicca il Vino Nobile di Montepulciano. Fuori dal centro storico visiteremo un lavoro di Antonio da San Gallo il Vecchio: la chiesa di San Biagio, realizzata nella prima metà del XVI secolo tutta in travertino e dalla particolare pianta centrale.