Erba medica: obiettivo sulla foglia

Foraggicoltura
QUALITÀ DEL FORAGGIO
Erba medica:
obiettivo sulla foglia
Se vogliamo un foraggio di qualità superiore per l’alimentazione delle bovine
da latte, dobbiamo lavorare in ogni fase, dalla semina alla conservazione,
con l’obiettivo di spostare l’equilibrio a favore della foglia.
a foglia è il laboratorio chimico primario della pianta, dove un complesso ed efficace sistema di cattura dell’energia solare permette la sintesi delle
molecole biologiche fondamentali (carboidrati ed amminoacidi) a partire da composti inorganici semplici quali acqua, anidride carbonica e ammoniaca.
Nella foglia avviene il primo accumulo di
amido, riserva energetica della pianta; la
foglia è inoltre molto ricca di carotenoidi,
che hanno funzione di ausilio e protezione per la clorofilla, di vitamine e di minerali, che hanno ruoli chiave nel metabolismo fogliare. Le foglie delle dicotiledoni, alle
quali le leguminose come l’erba medica
appartengono, mantengono infine per tutta
la loro fase vitale un’elevata concentrazio-
L
ne di proteine e di fibre solubili o poco lignificate. Alla senescenza trasferiscono clorofilla, proteine e zuccheri alle parti giovani
ed alle radici, ingiallendo rapidamente; infine si staccano spontaneamente dalla pianta e cadono a terra, terminando la loro funzione con l’arricchimento in sostanze organiche del suolo. Per avere un foraggio di erba
medica di rapida digeribilità e di alta qualità nutrizionale, specificamente adatto per
gli animali da latte, si deve fare tutto il possibile per raccogliere e conservare la massima quantità di foglie vitali e sane.
Dal seme alla pianta
L’embrione contenuto nel seme di erba
medica emette da un lato la radichetta, che
si dirige verso il basso alla ricerca dell’acqua, sviluppando la radice principale e le
radici laterali, dall’altro i due cotiledoni e
al centro di essi l’apice vegetativo, che si
dirige verso l’alto alla ricerca della luce.
L’apice vegetativo produce lo stelo e le foglie.
La porzione di stelo a livello della quale si
sviluppa una foglia si definisce nodo, la porzione di stelo compresa tra una foglia e la
successiva internodo. All’ascella di ogni
foglia si forma un nuovo apice vegetativo,
che può a sua volta generare nodi, internodi e foglie, e così via fino a formare una
ramificazione più o meno complessa.
Quando la pianta ha raggiunto uno sviluppo sufficiente e riceve idonei stimoli
ambientali (luce, temperatura, disponibilità
di acqua), l’apice vegetativo genera al posto
delle nuove ramificazioni le infiorescenze.
Al momento della fioritura si avvia il ricaccio, cioè lo sviluppo dei nuovi apici vegetativi a partire dalla base della fusto, che,
ricaccio dopo ricaccio, si ramifica e si allarga fino a formare la corona. Le foglie che
appartengono al fusto fiorito ingialliscono
e infine cadono a cominciare da quelle più
vicine a terra. Per produrre foraggio con la
massima qualità nutrizionale si deve perciò puntare al periodo che va dagli abbozzi dei bottoni fiorali all’inizio fioritura, per
raccogliere la maggiore quantità possibile
di foglie ancora verdi e ben attaccate al
fusto. Lo sfalcio eseguito tardivamente, oltre
a peggiorare la qualità del foraggio raccolto,
rischia di danneggiare o tagliare i nuovi
ricacci, impoverendo la pianta di sostanze
di riserva e ritardando il ciclo successivo.
Portamento
▼ Foglia composta di erba medica (Medicago
sativa): nel corso della crescita le foglioline
aumentano la loro superficie e la loro capacità
fotosintetica.
▼ Plantule nelle fasi iniziali di crescita: la radice
principale scende verticalmente, mentre i cotiledoni
emergono dal terreno per iniziare la fotosintesi.
Professione Allevatore
10 Febbraio 2011
Le mediche selezionate per lo sfalcio
hanno di norma portamento eretto o
semieretto, cioè gli steli si orientano in direzione verticale e le foglie tendono a distribuirsi in modo da ricevere luce a sufficienza
per la fotosintesi, mentre la radice a fittone scende in profondità. Il ricaccio rapido
e il portamento verticale, insieme con il
Ramificazione
Il numero di ricacci che la pianta di erba
medica emette dopo lo sfalcio e il numero
di ramificazioni che ciascun ricaccio produce condizionano fortemente il volume di
foraggio prodotto. La capacità di ramificazione di ciascuna pianta dipende da molti
fattori, tra i quali l’età e lo spazio a disposizione, ma anche da una forte componente
ereditaria, che consente la selezione di
varietà più ramificate. La maggiore ramificazione comporta una maggiore abbondanza di foglie, dato che ogni rametto si
genera all’ascella della foglia e a sua volta
genera nodi ed internodi.
Persistenza
Altra caratteristica che presenta una notevole variabilità, a parità di fase fenologica,
è la persistenza delle foglie sul fusto: vi sono
infatti mediche che molto velocemente, al
momento della salita a fiore, si liberano delle
foglie basali, altre che mantengono le foglie
verdi fino alla piena fioritura. Queste ultime sono di norma varietà, ottenute attraverso la selezione mirata ad ottenere
maggior vigore vegetativo e migliore qualità del foraggio, mentre la scarsa persistenza
delle foglie è più frequente negli ecotipi
locali, per i quali la selezione naturale ha
favorito individui con grande capacità
riproduttiva, che indirizzano precocemente le loro energie alla produzione del seme
e del frutto.
Forma e dimensione della foglia
L’erba medica è una specie estremamente plastica, in grado di adattare il proprio
sviluppo vegetativo alla disponibilità di
acqua. La foglia in particolare può variare le proprie dimensioni in modo notevolissimo regolando così la superficie traspirante; ciò consente alla pianta di superare, rallentando la crescita, periodi anche
prolungati di aridità per poi riprendere a
vegetare vigorosamente. E’ tuttavia senz’altro più vantaggioso per il foraggicoltore
avere varietà tolleranti allo stress idrico, che,
grazie ad un apparato radicale profondo e
▼ Foglie trifogliate e multifogliate della varietà in
iscrizione Miranda: le foglioline, arrotondate nella
parte basale, diventano più strette nella parte
apicale.
Tabella 1. Composizione % del
peso secco e digeribilità di fusti e
foglie raccolte alla fase di bottone fiorale.
▼ A sinistra sviluppo vegetativo, a destra fioritura (clone da variante a fiore bianco).
Proteina
NDF
ADF
ADL
Digeribilità della
sostanza secca
Foglie
27,2
20,8
13,9
2,9
Fusti
10,8
56,5
47,6
9,4
80,2
58,3
Tabella elaborata a partire dai dati pubblicati in: Luckett, Klopfenstein, Leaf to stem ratio and composition of alfalfa from
five harvesting systems, J. Anim. Sci. 31: 126-129 1970
▼ Pascolo turnato di ovini su erba medica var. Prosementi in Nuova Zelanda.
Professione Allevatore
11 Febbraio 2011
Foraggicoltura
grande sviluppo dell’apparato radicale,
danno all’erba medica “da taglio” una forte
capacità competitiva rispetto alle infestanti,
che vengono private in breve tempo della
luce e dell’acqua necessarie alla crescita.
Esistono anche varietà a portamento prostrato, il cui stelo tende a disporsi parallelamente al terreno e le cui radici, ad andamento superficiale, sono in grado di generare nuovi fusti, in modo simile ad altre leguminose foraggere, come per esempio i trifogli. Queste mediche sono adatte al pascolo
continuativo ma sono generalmente poco
produttive e di qualità nutrizionale inferiore rispetto a quelle adatte al taglio. E’ possibile in alternativa impiegare, con ottimi
risultati in termini di produzione animale,
mediche da taglio in un regime di pascolo
turnato.
Foraggicoltura
Tabella 2. Composizione in elementi minerali
mg/kg del peso secco di fusti e foglie raccolte
alla fase di bottone fiorale.
Macroelementi
Microelementi
Fosforo
Potassio
Calcio
Magnesio
Ferro
Zinco
Rame
Manganese
Foglie
2930
21420
28660
9500
309
41
18
70
Fusti
1910
27610
10950
4510
219
21
13
29
Tabella elaborata a partire dai dati pubblicati in: Markovic, Strbanovic, Cvetkovic,
Andelkovic, Zivkovic Effects of growth stage on the mineral concentrations in alfalfa (Medicago sativa L.) leaf, stem ancd the whole plant, Biotechnology in Animal
Husbandry 25 (5-6): 1225-1231 2009.
ben ramificato, sono in
grado di sostenere un vigoroso sviluppo vegetativo ed
una estesa superficie fogliare anche in condizioni di
moderata siccità. La resistenza a siccità estreme
consente invece la sopravvivenza della pianta, ma con
drastico calo della produttività. La forma della foglia
è anch’essa variabile, più
tondeggiante nella parte
basale della pianta e più
allungata nella parte api-
Dare più peso alla foglia: linee guida
Se vogliamo un foraggio di qualità superiore per l’alimentazione delle bovine da latte, dobbiamo lavorare
in ogni fase, dalla semina alla conservazione, con l’obiettivo di spostare l’equilibrio a favore della foglia. Ogni
foraggicoltore dovrà mettere a punto il suo metodo,
compatibilmente con le caratteristiche del terreno e le
attrezzature disponibili. Si possono tuttavia suggerire una
serie di punti chiave sui quali agire:
• Scelta della varietà: dare la preferenza a varietà tendenti al vigoroso sviluppo vegetativo, ben ramificate, a
steli semipieni, con foglie ben distribuite e persistenti
fino alla fioritura, tolleranti a malattie e parassiti, longeve.
• Scelta terreno: i terreni fertili e sciolti favoriscono un
abbondante sviluppo dell’apparato fogliare, ma tendono
ad essere più ricchi di infestanti; i terreni argillosi danno
una produzione generalmente inferiore, ma un medicaio più puro e più longevo.
• Semina: impiegare seme di ottima qualità e preparare accuratamente il letto di semina per ottenere una
densità finale uniforme di circa 200 piante per metro
quadro.
• Irrigazione: la disponibilità di acqua favorisce lo sviluppo della superficie fogliare, a patto che la temperatura ambientale sia favorevole alla crescita (15 – 30
° C); nel periodo estivo la durata del giorno e le temperature elevate tendono comunque a ridurre la crescita della foglia ed a favorire una rapida fioritura; l’eccessiva irrigazione, soprattutto al primo anno, rende la
pianta più sensibile agli stress idrici successivi.
• Fertilizzazione: la fertilizzazione azotata non è necessaria, ma può stimolare lo sviluppo vegetativo se somministrata alla semina ed eventualmente al ricaccio pri-
maverile; la corretta disponibilità di fosforo, potassio,
calcio e microelementi è essenziale per consentire alle
varietà altamente produttive di esplicare a pieno il loro
potenziale.
• Fase stagionale allo sfalcio: le fasi di maggiore disponibilità idrica, unita a condizioni favorevoli di luce e di
temperatura (primavera ed autunno nei nostri climi), consentono uno sviluppo ottimale della foglia e una fase
vegetativa prolungata prima della fioritura.
• Fase vegetativa allo sfalcio: è il fattore decisivo per
determinare l’equilibrio tra foglie e fusti: più precoce è
lo sfalcio, più elevato è il rapporto tra peso delle foglie
e peso dei fusti e più forte è l’adesione del peduncolo fogliare al fusto; la corretta regolazione del taglio a
10 cm dal terreno previene inoltre la raccolta della parte
basale del fusto, legnosa e priva di foglie.
• Temperatura ed umidità ambientali alla raccolta:
qualunque operazione meccanica comporta distacco
e dispersione di foglie, ma la scelta delle condizioni
ambientali opportune (mai molto caldo e secco!) per
la movimentazione riduce sensibilmente la quota di
foglie che rimangono in campo.
• Umidità del foraggio alla raccolta: ove siano disponibili attrezzature per l’aeroessiccazione, la disidratazione, l’insilamento, la raccolta del foraggio può essere eseguita dopo un veloce preappassimento, minimizzando la perdita di foglia.
• Stoccaggio razionale e controlli di qualità: identificare (almeno con l’epoca di sfalcio), controllare (almeno visivamente) e stoccare separatamente i foraggi
rende possibile il loro impiego mirato in base alle esigenze degli animali.
cale. Lo sviluppo di foglie strette ed allungate, su internodi ravvicinati, precede
immediatamente la comparsa dei bottoni
fiorali, che nel periodo primaverile e
ancora di più in quello autunnale possono essere poco evidenti, e segnala quindi
l’inizio del periodo idoneo per lo sfalcio. La
foglia di erba medica, composta normalmente di tre foglioline, può occasionalmente essere multifogliata, cioè formata
da quattro o più foglioline, caratteristica
che si può osservare con maggior frequenza
nei periodi più piovosi. E’ possibile selezionare varietà che manifestano multifogliosità su una quota molto elevata di foglie
in modo costante, ed hanno quindi un maggiore potenziale di sviluppo della superficie fogliare.
Danni da malattie fungine
e parassiti animali
Le foglie dell’erba medica sono naturalmente esposte all’attacco da parte di spore
di funghi parassiti ed appetite da diverse specie di insetti, che provocano perdite in termini sia quantitativi che qualitativi. La resistenza genetica a patogeni
ed insetti in genere non è universale e
duratura, e produce in alcuni casi sintomi di ipersensibilità, che possono compromettere la qualità del foraggio; i trattamenti fungicidi o insetticidi, oltre a comportare un costo, spesso non sono attuabili nel momento in cui si evidenziano sintomi significativi, che è in molti casi prossimo all’epoca dello sfalcio.
La scelta di varietà a crescita rapida e vigorosa, che sono tolleranti ai parassiti, cioè non
manifestano forte ipersensibilità o precoce lignificazione in risposta alla loro presenza, e l’esecuzione del taglio nella fase
bottoni fiorali-inizio fioritura, quando le
foglie sono più giovani e più sane, prevengono di norma perdite rilevanti e peggioramento qualitativo del foraggio a seguito
di un attacco di media entità.
Confronto qualitativo tra foglie e fusti
▼ Cloni di erba medica, in coltura a piante spaziate per la selezione varietale, con diverse caratteristiche di
portamento, ramificazione e fogliosità. Il clone della fila al centro è visibilmente più ricco di fusti secondari e
di foglie.
Professione Allevatore
12 Febbraio 2011
La foglia ha un contenuto di sostanze organiche ed inorganiche notevolmente più
ricco di quello dello stelo; la sua composizione chimica è inoltre meno influenzata dalla fase fenologica rispetto al fusto,
apicale degli steli, mentre la frazione più
grossolana restante, costituita dagli steli
legnosi, può essere destinata alla fermentazione per scopi energetici. Gli elementi minerali essenziali per il metabolismo degli animali e dei microrganismi del
rumine sono contenuti nella foglia in concentrazione maggiore che nel fusto, con
la sola eccezione del potassio, che è leggermente più concentrato nel fusto.
Macro e microelementi presenti nella foglia
sono inoltre più solubili di quelli del fusto,
che sono in buona parte
Tabella 3. Rapporto in peso secco foglie/steli
legati alle fibre lignificate
di foraggio raccolto a inizio fioritura e sottoposto
e le rendono più rigide e
a diverse modalità di essiccazione: la movimeno appetibili.
mentazione varia il rapporto, a meno di raccogliere a un grado di essiccazione incompleto.
Rapporto foglie/fusti
Al taglio
Distribuito in campo
senza movimentazione
Preappassito al 50%
di umidità ed aeroessiccato
Voltato 1 volta a 6 ore
dal taglio
Voltato 2 volte a 6
e 24 ore dal taglio
A essiccazione
completa
1,0
1,0
1,0
1,0
1,0
0,8
1,0
0,7
Tabella elaborata a partire dai dati pubblicati in: Neres et al. Production of alfalfa hay under different drying methods, R. Bras. Zootecn 39 (8): 1676-1683 2010.
La qualità nutrizionale del
foraggio dipende perciò in
larga misura dal rapporto
tra foglie e fusti. In condizioni sperimentali, cioè
tagliando la pianta e separando le due componenti
manualmente, il rapporto
foglie/fusti in peso secco ha
il suo massimo nella fase di
Tabella 4. Resa in latte e formaggio (Parmigiano Reggiano) con due tipi di
dieta: la dieta della vacca da latte che si basa sull’impiego di oltre il 50%
erba medica di alta qualità e di mangime complementare in quantità ridotte garantisce una produzione di latte non significativamente diversa da quella ottenuta con una dieta standard e una migliore resa in formaggio.
Kg/giorno
Fieno di medica qualità media
Fieno di medica alta qualità
Fieno di loietto
Paglia
Mais
Sorgo
Crusca
Seme di lino
Mangime complementare
Ingestione di sostanza secca kg/giorno
Produzione di latte kg/giorno
Rese in formaggio a 48 ore
kg/100 kg latte in caldaia
Rese in formaggio a 6 mesi
kg/100 kg latte in caldaia
Rese in formaggio a 24 mesi
kg/100 kg latte in caldaia
Dieta
standard
(kg/giorno)
Dieta con
medica alta
qualità (kg/giorno)
8,0
2,0
1,0
5,0
3,0
1,5
1,0
4,0
13,0
0,8
5,5
2,0
1,5
0,5
1,2
22,7
22,6
30,54
29,27
8,43
8,84
7,63
8,08
7,19
7,52
Tabella elaborata a partire dai dati pubblicati in: Formigoni Erba medica: una grande risorsa per l’allevatore, Convegno Formigine 08.06.07
Professione Allevatore
13 Febbraio 2011
bottoni fiorali, quando varia tra 1,5 (cioè
60% foglie e 40% fusti), per le varietà molto
fogliose, e 1 (50% foglie e 50% fusti), poi
cala progressivamente fino alla fioritura
avanzata, quando varia tra 0,7 (45% foglie
e 55% fusti), per le varietà con foglie persistenti, e 0,5 (35% foglie e 65%).
Oltre alla fase fenologica e alle caratteristiche varietali, ha una forte influenza sul
rapporto foglie/fusti, a parità di condizioni pedoclimatiche, la densità dell’impianto: la pianta che ha a disposizione molto
spazio tende a sviluppare fusti più grossi,
mentre in uno spazio più ridotto la quota
in peso delle foglie aumenta fino ad un massimo corrispondente alla densità di circa 200
piante per mq. Un medicaio uniformemente denso e longevo è quindi in grado di produrre foraggio della migliore qualità.
Conservare la foglia
Le operazioni di sfalcio, movimentazione e
raccolta meccanica comportano tutte la perdita di una parte del foraggio, costituita in
misura maggiore da foglie. E’ quindi evidente
che il rapporto foglie/steli tenderà ad essere inferiore a quello riportato sopra e che
la qualità nutrizionale del foraggio non raggiungerà quella ottenibile su campioni prelevati e preparati in condizioni sperimentali. E’ tuttavia possibile massimizzare la
quota di foglia conservata, scegliendo la
varietà adatta (foglia persistente, steli
semipieni che vengono schiacciati e sfibrati
dalla falciacondizionatrice ed essiccano più
velocemente), l’epoca di sfalcio precoce, le
ore idonee del giorno per eseguire le operazioni in campo e, ove compatibile con le
▼ Coltura a file spaziate per la selezione varietale:
notare le foglie persistenti nella fase di fioritura
avanzata.
Foraggicoltura
la cui funzione di sostegno comporta una
progressiva lignificazione della prevalente componente fibrosa e un conseguente
progressivo impoverimento dal punto di
vita della nutrizione animale. L’elevata concentrazione di proteine e il bassissimo contenuto di lignina rendono la foglia molto
più nutriente, digeribile ed appetibile del
fusto, tanto che è stato proposto e sperimentato l’impiego come concentrato
della frazione più fine del foraggio, comprendente foglie, peduncoli fogliari e parte
Foraggicoltura
attrezzature aziendali, la raccolta del
foraggio portato ad un grado di essiccazione
non definitivo (40% circa), al quale le strutture cellulari sono ancora sostanzialmente integre e buona parte delle foglie restano attaccate allo stelo. L’essiccazione potrà
essere completata in seguito con la venti-
Riferimenti utili
Gli articoli di “Professione Allevatore” che
trattano argomenti relativi alle tecniche agronomiche e di raccolta del foraggio di erba
medica sono disponibili sul sito www.prosementi.com nella sezione Prodotti\Erba
medica\Approfondimenti www.crpa.it Settore
foraggicoltura, Settore zootecnia, Settore
Analisi foraggi zootecnici, Rinnova ProVe.
- “Proteine vegetali” Supplemento all’Informatore Agrario del 28 settembre/4 ottobre
2007 a cura dell’Istituto Sperimentale per
le Colture Foraggere (C.R.A.).
- “Azioni di innovazione e ricerca a supporto del piano proteine vegetali – Manuale pratico”; giugno 2009; a cura della Rete Interregionale per la Ricerca Agraria, Forestale,
Acquacoltura e Pesca (può essere richiesto
al C.R.P.A. o alle Regioni che hanno partecipato al progetto RInnova ProVe
lazione forzata o con la disidratazione, oppure si potrà procedere alla fasciatura del ballone o all’insilamento. La successiva conservazione del foraggio pressato dovrà avvenire in modo da evitare ossidazioni e fermentazioni, che danneggiano in primo luogo
la foglia e le parti più fini.
Una possibilità alternativa per utilizzare
completamente la foglia è ovviamente quella di impiegare erba medica fresca per l’alimentazione degli animali. L’erba medica
appena sfalciata va somministrata in dosi
molto limitate e in opportuna miscela per
prevenire gonfiori ruminali, oppure si può
arricchire con erba medica il prato destinato al pascolamento.
Erba medica di qualità
per la produzione di latte
La secrezione di latte, soprattutto in caso
di razze selezionate ad alta produzione,
richiede adeguate quantità di proteine assimilabili, fibre rapidamente digeribili, calcio,
vitamina A; un’alimentazione insufficiente
può non solo impedire di sfruttare a pieno
Professione Allevatore
14 Febbraio 2011
le potenzialità produttive dell’animale ma
anche comprometterne la salute. Il foraggio di erba medica di alta qualità, quello cioè
sfalciato in una fase precoce e raccolto con
modalità adeguate per conservare la foglia,
è un’ottima e naturale fonte di gran parte
delle sostanze necessarie agli animali da latte
(non solo vacche, ma anche pecore e capre);
non presenta, se essiccato e conservato in
modo corretto, rischi sanitari né per l’animale né per i prodotti lattiero-caseari; ha
un costo contenuto, soprattutto se di produzione aziendale, e permette una sostanziale riduzione di mangimi e integratori nella
dieta degli animali da latte. L’erba medica
di qualità inferiore, comunque ricca di proteine e di calcio rispetto alle graminacee,
può invece essere utilmente impiegata per
animali in accrescimento o in asciutta, che
hanno esigenze nutrizionali molto diverse
e tempi di digestione abbastanza lunghi da
poter sfruttare al massimo il contenuto di
■
fibre degli steli.
Marilena Paolini
Società Produttori Sementi S.p.A.