48 Personal ■ SPECIALE TEATRI ■ Giovedì 20 Luglio 2006 ■ ■ Lirica La stagione 2006-2007 omaggia il compositore russo, di cui ricorre il centenario dalla nascita di Cristina Cimato L a passione mozartiana, che ha contagiato tutti i cartelloni dei maggiori teatri italiani nella scorsa stagione, non si è ancora placata. Le programmazioni già approvate e annunciate (tra le quali mancano due grandi realtà, quella dell’Opera di Roma e della Fenice di Venezia), vedono ancora protagonista il genio austriaco, che staffetta con un grande compositore contemporaneo, Shostakovich, di cui ricorre a settembre il centenario dalla nascita. A ottobre il San Carlo di Napoli conclude la stagione, prima del debutto della nuova previsto per il 2 dicembre, con Il Flauto Magico. La regia e le scene sono di William Kentridge e lo spettacolo, che ha debuttato a Bruxelles, ha riscosso grande successo da parte di tutta la critica internazionale. Ancora Mozart a Firenze, dove il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino metterà in scena La finta giardiniera, opera scritta dal genio salisburghese mai rappresentata a Firenze e inedita anche per questa lunga sta- Mozart duetta con Shostakovich Tra arie e recitativi spuntano grandi nomi della musica. Al debutto con la Lucio Dalla, mentre Zeffirelli affronta Verdi gione mozartiana. L’allestimento rientra nel Progetto Giovani, in cui le voci sono quelle dei ragazzi che si perfezionano ai corsi del MaggioFormazione. Mozart è protagonista anche al Teatro Regio di Torino, dove saranno messe in scena Le nozze di Figaro in occasione della creazione del nuovo circuito lirico realizzato con la regione Piemonte e che toccherà, accanto a Torino, le città di Alessandria, Novara, Vercelli, Asti, Cuneo e Biella. A dicembre, sempre al Regio, verrà allestito il Flauto Magico, per il quale lo scrittore Alessandro Baricco ha riscritto i dialoghi in prosa. E se il teatro d’opera del capoluogo piemontese inaugura la stagione con un allestimento fuori dagli schemi di Turandot, per la regia di Luca Ronconi, che affronta il capolavoro pucciniano senza allestimenti scenici e costumi, a fine ottobre sarà la volta di Dmitri Shostakovi- ch e del suo Il Naso, un coup d’essai teatrale tratto dall’omonimo racconto di Gogol che torna a Torino dopo 30 anni. L’edizione è quella del Teatro Musicale da Camera di Mosca. Vladimir Agronskij e Anatolij Levin si alternano alla guida dell’orchestra e del coro moscoviti, la regia è di Boris Pokrovskij e i costumi di Vladimir Talalaj. Del grande e prolifico compositore Shostakovich, nato a San Pietroburgo il 25 settembre 1906, rimangono solamente due opere, Il Naso, composta nel 1930, e Lady Macbeth del distretto di Mcensk. Que- st’opera è protagonista a giugno sul palcoscenico del Teatro alla Scala di Milano. L’allestimento è firmato dal regista americano Richard Jones e rende omaggio alla prima versione dell’opera (censurata). Il compositore ha intessuto un intenso legame con il teatro milanese negli anni 50 e 60 durante la stesura della seconda versione di Lady Macbeth, Katerina Izmajlova, rappresentata nel capoluogo lombardo nel 1964. L’opera verrà diretta da Kazushi Ono, maestro giapponese e direttore musicale del Théatre de la Monnaie di Bruxelles. La stagione scaligera verrà inaugurata come di consueto a Sant’Ambrogio con Aida di Giuseppe Verdi. Il capolavoro monumentale del compositore parmense manca da 20 anni alla Scala e per l’occasione sul podio è stato chiamato Riccardo Chailly, mentre a Franco Zeffirelli sono affidate regia e scene, ossia il compito di reinterpretare l’opera il cui allestimento è diventa- Giovedì 20 Luglio 2006 to famosissimo 40 anni fa. Tra le proposte più interessanti del Teatro alla Scala spiccano i nuovi allestimenti di Lohengrin di Richard Wagner, che ritorna dopo 24 anni con la regia di Nikolaus Lehnhoff. La bacchetta è affidata invece a Daniele Gatti, che nel 2008 sarà il quarto italiano dopo Arturo Toscanini, Victor De Sabata e Giuseppe Sinopoli ad approdare sul palco del Festival di Bayreuth. Anche Bologna ospita il giovane direttore in occasione dell’inaugurazione al Comunale, prevista per il 18 novembre, con The rake’s progress di Igor Stravinskij, che si ispirò a un ciclo di incisioni omonime di Hogarth. La regia di quest’opera è affidata a Calixto Bieito, uno degli interpreti più trasgressivi del panorama mondiale al suo debutto in Italia. Non ■ SPECIALE TEATRI ■ si può quindi escludere la presenza di nudi integrali in scena e immagini forti. Ancora Gatti sarà protagonista al Comunale di Bologna con Boris Godunov di Modest Musorskij, eseguito nella prima versione, detta Ur-Boris, che concentra il dramma di Puskin da cui è tratto in circa due ore. L’allestimento serberà di certo interessanti novità, considerata la regia di Toni Servillo, attore e regista napoletano di grande spessore artistico. Altri due spettacoli si preannunciano molto interessanti: Pulcinella di Stravinskij e Arlecchino di Busoni. In en- trambi i casi la regia è di Lucio Dalla, che giocherà con due personaggi della commedia dell’arte facendone emergere tutta la vitalità. E se Dalla si cimenta con le maschere, Dario Fo cura la regia, le scene e i costumi de L’Italiana in Algeri di Rossini. La lettura che ne dà il mattatore è bizzarra e fanta- siosa. Nuovo allestimento alla Scala di Milano anche per Salomè di Richard Strauss, in programma a fine marzo. Luc Brondy dirige lo spettacolo, mentre le scene sono affidate alla creatività di Erich Wonder, che con il regista ha lavorato con successo al Festival di Salisburgo. A dirigere l’orchestra il bravo Daniel Harding. Ancora novità per Jenufa di Leò Janacek, interpretato da Stéphane Braunschweig. Il regista francese, che si occuperà anche delle scene, traccia un ideale filo Personal 49 conduttore che attraversa tutte le opere musicali del compositore ceco. Due opere dell’Ottocento aprono e chiudono la stagione operistica della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli di Bari: Carmen di Georges Bizet e Attila di Giuseppe Verdi. Il primo spettacolo sarà diretto da George Pehlivanian per la regia di Federico Tiezzi, l’ultimo vedrà sul podio Renato Palumbo. Le contraddizioni del Novecento riempiranno la stagione, che si presenta come una sorta di racconto, un fluire di immagini e suoni. Verranno messe in scena l’Assassinio nella cattedrale di Pizzetti e Il Cappello di Paglia di Firenze di Rota, la Vedova Allegra di Lehàr e la Voix Humaine di Poulen. Nonostante il Teatro dell’Opera di Roma non abbia ancora definito la prossima stagione (che va da gennaio a dicembre), gli appassionati possono dilettarsi con gli spettacoli in scena fino alla fine dell’anno, tra i quali spiccano la Carmen, diretta da Alain Lombard e Tristan und Isolde di Richard Wagner in cui la direzione è affidata a Gianluigi Gelmetti mentre la regia a Henning Brockhaus. (riproduzione riservata)