comune di SASSO di CASTALDA teatro MARIELE VENTRE Centro Mediterraneo delle Arti “ASSO DI MONNEZZA” dic di e con Ulderico Pesce 20 E’ la storia di Marietta e della sua famiglia. Marietta è nata nella periferia di Napoli, a Pianura. Il balcone della sua casa si affaccia su una discarica di “monnezza” dove da 40 anni sono state sversate tonnellate di rifiuti, tra i quali 1000 tonnellate di liquidi chimici pericolosissimi provenienti dall’Acna di Cencio. Nata in una famiglia poverissima il suo primo giocattolo l’ha trovato proprio in questa discarica: una bambolina spelacchiata che ancora conserva; ma la discarica e i suoi fumi tossici le ha portato via tutta la famiglia, i genitori e una sorella stroncati da tumori. Rimasta sola Marietta si sposa con Nicola e va ad abitare a Giugliano, alle porte di Napoli, dove presto arriverà un’altra discarica. Marietta è marchiata dalla “monnezza” pertanto la odia ma, dopo un viaggio fatto a casa della sorella Marisa, nel quartiere Colli Aniene di Roma, dove si fa la raccolta differenziata porta a porta, e dove i rifiuti vengono riciclati, cambia vita. Torna a Giugliano e cerca, invano, di convincere le autorità a praticare gli stessi metodi scoperti nel quartiere di Roma. Nulla potendo comincia a praticare la raccolta differenziata porta a porta in assoluta autonomia e grazie all’aiuto dei figli Antonio e Vincenzo. e Marietta e i figli raccolgono l’immondizia il marito Nicola e l’altro figlio Cristian la “nascondono”, nel senso che sono due malavitosi che smaltiscono, in cambio di molti quattrini, rifiuti industriali pericolosissimi provenienti dal Nord che loro gettano nel mare, nei fiumi, in discariche o direttamente sulla terra agricola. Il conflitto tra Marietta e il marito Nicola diventa il conflitto tra due modi di concepire l’ambiente la legalità e la vita in genere. LA.MA.ING “24 Dicembre ” GEN regia: Mario Brancaccio con:Antonella Elia e Mario Brancaccio 22 L’esilarante commedia “24 Dicembre” descrive la rinascita di un giovane che 16 anni fa è caduto in coma catatonico. In 16 anni le cose cambiano e di molto e lo scopo del suo amico e della sua compagna è quello di non fargli vedere la realtà che lo circonda troppo dura e di costruirgli intorno una campana che lo protegga da shock troppo violenti che lo farebbero ricadere nello stato vegetale. “24 Dicembre” è il dramma esistenziale, cucito sotto la veste della pièce comica,di un uomo e dei suoi angeli custodi, raccontando, in un climax di gag e colpi di scena, le condizioni di chi non può e non vuole vivere la propria realtà… O almeno queste erano le intenzioni degli autori. 8 Teatro Studio Salerno “LI NEPUTE DE LU SINNECO” di Edoardo Scarpetta regia: Pasquale De Cristofaro feb Con Li nepute de lu sinneco,Scarpetta rivendica ancora di più il suo programma di riforma del teatro napoletano che consistette in un sostanziale ritorno all’ordine dopo le improvvisazioni del teatro popolare troppo compromesso con l’estro dei singoli interpreti. Fedeltà al copione scritto, disciplina in compagnia e, soprattutto, nella scrittura, maggiore aderenza alla realtà e alla verosimiglianza come nella migliore tradizione europea del teatro naturalistico e borghese. Vero è, però, che il nostro non fu mai completamente originale. Scarpetta saccheggiò a piene mani nella tradizione dei vaudevilles e delle pochade francesi ma seppe, al tempo stesso, modificarne ambienti e personaggi per rendere le trame più affini al pubblico partenopeo. Tutto questo fece la sua fortuna creando un teatro nuovo e vivace che tanto piacque ai suoi concittadini procurandogli grande fama e onore. Nel suo teatro gli scambi di persona e gli equivoci sono di prassi per rendere le trame avvincenti e vorticosamente seducenti anche a tanti anni di distanza. Certo il suo teatro è puro divertimento, ma al tempo stesso un esercizio per attori e registi ineguagliabile per cercare un ritmo giusto che sapesse riprodurre quei mulinelli di non senso che rappresentano veri e propri virtuosismi drammaturgici. La commedia fu rappresentata a Napoli nel 1885 per la prima volta e riscosse un notevole successo. Per noi, questa, sarà una sfida interessante perché negli anni scorsi ci siamo più volte cimentati a riportare in scena la maschera di Pulcinella con notevoli risultati, ben sapendo che Scarpetta brigò molto per sostituirla con il personaggio di Felice Sciosciammocca. Teatro Nuovo di Salerno “È TORNATO PAPÀ” MAR regia: Ugo Piastrella 1 Tratta da un antico canovaccio di Carlo Guarini, la storia, riscritta e reinventata da Gennaro Morrone, sfrondata da alcune pesantezze ed inattualità del testo antico, è ambientata all’epoca attuale. E’ una storia comica che parla di sentimenti. I sentimenti, nella commedia (come nella vita), si confondono con gli interessi economici ma -nel marasma generale- nascono, alla fine, degli affetti sinceri provocati dagli equivoci, che portano due ragazzi a legarsi ad un quasi derelitto reduce (il cui cuore è combattuto tra l’orgoglio e la fame, ma il cui stomaco prende poi il sopravvento) come se questi fosse il padre che credevano morto, e a considerare alla stregua di un intruso colui che era effettivamente il vero padre, che ritorna dopo anni carico di soldi, tra l’indifferenza dei figli ma non della ex compagna abbandonata (ferita, ma guarita dal profumo del denaro). Tra i tentativi del padre vero di riappropriarsi del proprio ruolo (di padre e di marito) e gli equivoci che il suo atteggiamento genera in chi gli sta intorno, si dipana una matassa resa ancor più simpatica dall’abile mano dell’autore nel creare delle divertenti ed attualissime caratterizzazioni dei personaggi di contorno che tengono sempre alta l’attenzione del pubblico. La matassa si ingarbuglia con l’idea di far scomparire il falso padre in un falso incidente che manco a dirlo scatenerà la fantasia di un poliziotto, novello Sherlock Holmes, che renderà ancora più complicata e divertente la storia. Una commedia degli equivoci nello stile della migliore tradizione latina, arricchita dall’ironia partenopea e vivacizzata dall’estro degli attori, in particolar modo i due protagonisti, che conquistano il pubblico fin dalle prime battute. Il linguaggio utilizzato è un napoletano, miscelato magistralmente ad un italiano napoletanizzato e simpaticamente storpiato, ma la bravura degli attori, la loro mimica, la loro gestualità rendono comprensibile e godibile dappertutto la commedia. Politeama Mancini “MAMMA” mar regia: Antonella Morea - con: Rino Di Martino 15 “Mamma” Piccole tragedie minimali, quattro monologhi dove mamme malefiche raccontano ancora fiabe e che poi via via si trasformano nei vari episodi in figure irrimediabilmente corrotte dai mass-media, una folla di donne attorniate da ragazzini che si chiamano Deborah, Samanta, Morgan, nelle cui conversazioni si confondono messaggi personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi; dove la pubblicità si sovrappone alle confidenze – le telenovelas alla sfera privata e gli inni liturgici alle canzonette di Sanremo. Deliri verbali fondati sulla contaminazione e alterazione del linguaggio. La perdita di rituali propiziatori e liberatori usati nel mondo contadino come protezione e rivelazione dell’inconscio. La contaminazione cui tali rituali sono stati sottoposti dall’ingresso dei media con la conseguente perdita dell’identità collettiva. La ritualità e il mondo popolare saranno il motore di tutta la messinscena dove l’ambiguo maschile/femminile esprime al meglio il carattere tragicomico dei personaggi. - Antonella Morea * fuori abbonamento * Laboratorio artistico culturale G. L. Caramuel “NATALE IN CASA CUPIELLO” regia di Antonio Monaco La famosissima commedia di Edoardo De Filippo viene liberamente adattata e interpretata dal Laboratorio Caramuel, rendendola vicina ai gusti della cultura popolare lucana. La piece tratta del Natale, ma in realtà pone l’accento sulla crisi della famiglia, sulla mancanza di dialogo tra genitori e figli, tra marito e moglie che porta, poi, inevitabilmente, a seri problemi di convivenza. Per questo il tutto si trasforma in tragedia. La rappresentazione propone momenti di umorismo che nasce dal vissuto quotidiano di una famiglia modesta, i cui figli vogliono vivere non più secondo le regole della convivenza tradizionale. Il presepe di Luca Cupiello, la su bontà e la sua ingenuità, non riescono ad accettare il nuovo: il tradimento della figlia, la negligenza del figlio. I valori del Natale sono solo di facciata, perché le nuove generazioni non ne vogliono più capire l’importanza, in quanto non riescono a percepire emozioni né a nutrire interessi di alcun genere. Il laboratorio Caramuel ne ripropone la rappresentazione per la sua disarmante attualità ed è consapevole delle difficoltà di interpretazione che, perciò, viene fatta con grande umiltà, perché certi di non reggere al confronto del grande maestro quale era Eduardo De Filippo. FIMgroup - Rossoarancia record “STABATMATER-MUSICHEDIIOLE” con Iole Cerminara e Francesco Scorza Una lettura musicale rinnovata della sequenza pasquale dedicata alla Madonna. Un’opera mo- * derna, dalle atmosfere intime e suggestive, che enfatizza la teatralità del testo sacro in latino attraverso l’utilizzo di contenuti multimediali e soluzioni musicali raffinate. Lo “Stabat Mater” di Iole è uno spettacolo intenso che coinvolge ed emoziona attraverso l’interazione di canto, musica, teatro e arti visive. Identità Lucana Associazione Teatrale Satrianese “Il Piacere della storia ” Storia della Basilicata Raccontata ai giovani con: Antonella Iallorenzi coordinamento tecnico-video: Namavista * “La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita”. Cicerone, De Oratore. I processi socio-demografici che stanno interessando la Basilicata producono ripercussioni molto delicate sull’intera popolazione e sull’intero sistema di sviluppo del territorio. Il venir meno delle fasce giovani a causa di percorsi formativi e professionali individuati al di fuori della nostra regione, stanno progressivamente impoverendo la regione di quella linfa vitale decisiva nel sostenere il futuro della regione. In questo contesto conoscere la propria storia può essere un fattore decisivo sulla scelta di restare o meno in Basilicata; conoscere la propria storia può aiutare a comprendere alcuni processi e avere stimoli maggiori nel voler realizzare i propri sogni nella propria terra. Racconteremo in modo semplice e accattivante, attraverso la recitazione e con l’ausilio di supporti audio-video, la storia della Basilicata ripercorrendo i secoli dalla preistoria ai giorni nostri. Direttore artistico: Domenico De Rosa Codirettori: Rocco Positino e Antonella Iallorenzi Responsabile organizzativo: Giammarco Pepe Promozione e comunicazione: Angelo Caporale e Rosario Doti Biglietteria: Rossana Corleto e Annateresa Tofalo Grafica: A-D Sign Studio (PZ) Ingresso ore 20.30, sipario ore 21.00 abbonamento: intero 30 euro · ridotto 20 euro biglietto: intero 8 euro · ridotto 5 euro Per informazioni e prevendita: Centro Ludico - ex edificio comunale via Roma, Sasso di Castalda Comune di Sasso di Castalda via Roma - tel 0975/385016