Malattie e parassiti principali della calla La calla e una pianta abbastanza diffusa, in provincia di Imperia, per la produzione di fiori recisi. Tuttavia, a differenza delle specie più coltivate (rosa, garofano, crisantemo, gerbera, ranuncolo), non sono stati condotti molti studi sulle malattie che la possono danneggiare. Nell’Ambito delle attività di assistenza tecnica specializzata dell'Osservatorio per le Malattie delle Piante di Sanremo, può essere quindi Mille fornire ai floricoltori interessati una guida per la difesa della coltura. Vengono descritte le principali avversità che possono colpire la calla, fra cui: acari, insetti, nematodi, fungili, batteri e virus. Per ogni malattia viene proposto un metodo di difesa chimica basato su un uso moderalo di fitofarmaci. Si ricorda che l'Osservatorio per le Malattie delle Piante di Sanremo (Corso Cavallotti 51 - tei. OIS4/505756) e a disposizione per diagnosi e Assistenza Tecnica. Valerio Arena Osservatorio per le Malattie delle Piante. Sanremo ______________________ La calla e Lina pianta erbacea rizomatosa poliennale appartenente alla famiglia delle Araceae, da tempo coltivata nella Riviera di Ponente per la produzione di .steli recisi (loto n. 1). Ciò che più viene apprezzato dalla pianta e la spata, o brattea, bianca che avvolge gli organi fiorali prima di aprirsi alla fioritura. La sua diffusione, in zona, o rimasta pressoché costante negli ultimi anni (tab. n. 1). Dati) il numero relativamente modesto di coltivatori la commercializzazione avviene perlopiù presso i magazzini dei grossisti. Solo in parte viene contrattata al mercato dei fiori e ciò accade soprattutto durante i periodi di scarsa richiesta e di abbondante offerta. E’ una pianta che ben si adatta ai nostri climi; predilige zone assolate e la messa a dimora in terreni calcarei. Tra i vantaggi della coltura va considerata la bassa richiesta di manodopera e i bassi costi che si devono affrontare all'impianto. Ogni 2-3 anni, in principio d'estate, i rizomi vengono tolti dai bancali di produzione, selezionati e a distanza di circa un mese messi nuovamente a dimora nei terreni preferibilmente sciolti e di medio impasto, Foto 1 previo un trattamento di concia (e.s. formalina commerciale al 2% per 1-4 ore). Quest'ultimo intervento si rende sempre più necessario per prevenire pericolose malattie alle quali i rizomi sono soggetti. A tal fine potrebbe essere anche interessante la riproduzione per seme. Inoltre questa pratica risulterebbe utile per ringiovanire le piante sempre propagate agamicamente. Nel suo insieme il presente articolo, che racchiude dati prelevati da diverso materiale bibliografico, si prefigge la finalità di essere d'utilità pratica a coloro che hanno intenzione di iniziare o continuare a coltivare le calle, affinché possano avere un'adeguata conoscenza dei parassiti della loro coltura e della relativa lotta. tab. 1 STELI DI CALLA COMMERCIALIZZATI SUDDIVISI PER QUALITÀ Fonte: Mercato dei fiori di Sanremo Parassiti del regno animale Acari (Tetranichus urticae, Brevipalpus inornatus e Tvrophagus dimitianus): se l'andamento climatico è favorevole ricoprono la parte aerea in numero considerevole, protetti occasionalmente da fili di tela. Le foglie attaccate presentano piccole macchie leggermente infossate di colore giallastro o rossastro come conseguenza della morte delle cellule svuotate dei loro liquidi. Facilmcnte si sviluppano forme di resistenza ai ripetuti trattamenti acaricidi grazie a un ciclo vitale breve e al veloce susseguirsi di diverse generazioni. Svernano allo stadio di uovo che viene deposto m zone riparate delle piante, ma in serra possono ritrovarsi in tutte le loro fasi di sviluppo indipendentemente dal periodo stagionale. Afidi (Mvzodes [=Neomvzus] circumflexus e altri): Emitteri di colore verde che vivono in colonie. Anche loro, come i precedenti, suggono i liquidi della pianta così da provocare macchie bruno-verdi e deformazioni delle foglie e dei fiori. Pseudococcus maritimus: diffuso soprattutto nel Nord America, vive pungendo la par aerea producendo piccole ma chic biancastre; può inoltre attaccare il tubero. Se l'infestazione viene sottovalutata l'intera pianta rimane debilitata. (Thrips tabaci, Tripidi Heliothrips haemorrhoidalis, Frankliniella occidentalis e altri) come conseguenza alle loro punture si notano sia sulle foglie, che in special modo sulle spate, deformazioni e piccole macchie necrotiche che poi convergono in un'unica zona disseccata. In inverno il numero di tali parassiti si abbassa notevolmente, ma in serra sono Foto 3 Foto 2 sempre presenti anche se la loro attività e molto limitata. (Heterodera marioni, Nematodi Meloidogyne sp. e altri): vivono a scapito dell’apparato radicale che si affastella notevolmente perche la pianta cerca di rimpiazzare le radici che muoiono (foto n. 2). Ne consegue uno sviluppo stentato e una scarsa fioritura in quanto le sostanze nutritive raggiungono in quantità insufficiente la parte aerea, che diviene clorotica. Le specie appartenenti al genere Meloidogyne causano inoltre galle radicali. Lumache e chiocciole: si localizzano alla base delle foglie e dei fiori fra i quali si possono rinvenire anche in stato di inattività. Procurano delle vistose erosioni specie a danno dei tessuti più teneri (foto n. 3). SI possono facilmente individuare durante le ore notturne quando l’umidità è più elevata. Parassiti del regno vegetale Phytophtora ricardie: è l’agente di un marciume basale molto grave. Il decorso della malattia può essere troppo lento. Le foglie inizialmente ingialliscono e si afflosciano a terra ; la fioritur diviene scarsa e deturpata. La pianta solitamente non muore ma a parte i nuovi germogli l’intera parte aerea dissecca quasi completamente. Conciando i rizomi prossimi al reimpianto si ottiene il risultato di contenere il danno e la diffusione. Macchie fogliari (Colletotrichum montemartini, C. ervthroseptica, Phvlloslicta ricardiae, Cercospora richardiaecola, Gloesporium callae, Alternarla sp.): sono molto numerosi gli agenti di Macchie fogliari per cui e difficile, sen/a un adeguata analisi, determinare eguale sia il lungo patogeno. In genere l'attacco si manifesta con zone decolorate più o meno estese che poi si ingrandiscono e seccano assumendo colorazioni e dimensioni che variano a seconda del fungo parassita. In prossimità di dette necrosi si notano talvolta piccole punteggiature costituenti i corpi Foto 4 fruttiferi. I normali trattamenti effettuati per altri parassiti di solito ne impediscono lo sviluppo, ma in mancanza di questi ed in condizioni opportune di temperatura e umidità giungono a far disseccare intere foglie, con conseguente riduzione della fotosintesi. Rhizoctonia sp., Corticium roolfsii: occasionalmente li. piante di Calla vengono attaccate da questi funghi che provocano un marciume alla base de rizoma e delle radici principali. Vengono inoltre segnalati in bibliografia l'Armillaria mellea, che provoca marciumi moli basali e il Phoma sp. quale agente di marciume secco. Erwinia carotovora ed E. airodeae: batteri che indeboliscono la pianta che in un primo momento appare decolorata nella parte epigea, poi le foglie cominciano ad accasciarsi al suolo (foto n. 4). In ultimo alla base della pianta, nel rizoma e nelle radici si riscontra un marciume molle fetido (foto n. 5). Il decorso può essere lento o molto rapido, a seconda del tipo di infezione e dell'andamento climatico. E’ la malattia più comune e dannosa per le coltivazioni di Calla locali. Sebbene le concie dei rizomi consentano di limitare la diffusione e il danno, il continuo utilizzo dei medesimi terreni e materiali di propagazione favorisce la malattia e spesso porta a perdite notevoli. Interessante potrebbe risultare l’introduzione per seme al fine ringiovanire la coltivazione ottenere piante sane. Altre avversità Virosi: La Calla e un ospite recentemente segnalato in Liguria dal TSWV (Tornato Spotted Wilt Virus). La sua diffusione viene favorita dalle infestazioni dei Tripidi ed in particolare da Frankliniella occidentalis. Le piante affette producono foglie con striature decolorate e con punteggiature clorotiche che talvolta necrotizzano. La fioritura è scarsa, deturpata e di ridotta dimensione. Possibilità di controllo Con la tabella 2 si propone una scheda di difesa; si consiglia di seguire attentamente le indicazioni per non incorrere in casi di fitotossicità. Inoltre nell'uso dei presidi suggeriti e sempre bene fare attenzione a quanto riportato sulle etichette di ciascun fitofarmaco e rispettare le norme vigenti al riguardo. L'Osservatorio per le Malattie delle Piante di Sanremo (C.so F. Cavallotti, 51. Tel. 0184/505756) è a disposizione per eventuali ulteriori suggerimenti e chiarimenti inerenti la difesa e la diagnosi. Bibliografia - A.A.V.V. (1991) - Quaderni di floricoltura / 2 C.C.I.A.A., Imperia - A.A.V.V. (1992) – TSWV Tornato Spotted Wilt Virus - Supplemento al voi. XI (4) di Agricoltura Liguria. - Badiali G., Marchetti I.., Zechini D'Aulerio A. (1993) - Le principali avversità delle piante floreali ed ornamentali - Edagncole, Bologna. - Bensa S. (1986) – Floricoltura industriale Edagricole, Bologna. - Bigre J.P., Morand J.C., Tharaud M. 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