Monastica. Le Storie di san Benedetto di Pietro Di Martino nella chiesa di San Biagio ad Aversa La figura di san Benedetto, la sua vita, i numerosi miracoli che egli operò in vita e anche dopo la morte, hanno da sempre ispirato i più disparati artisti in ogni tempo e paese, come dimostrano le numerose rappresentazioni e alcuni dei più vasti cicli figurativi che la storia dell’arte annoveri. Basti ricordare al riguardo, giusto per limitare il ai più noti cicli napoletani, in numerosi affreschi con Fatti della Vita del Santo realizzati dal veneziano Antonio Solario e aiuti nei primi decenni del XVI secolo nel chiostro dei Platani del monastero dei Santi Severino e Sossio, egli altrettanti numerosi e analoghi teloni di mano del De Mura nell’attigua chiesa. Alla pari dei cicli napoletani, la maggior parte delle opere che costituiscono il ricchissimo corpus iconografico del santo sono di carattere narrativo, tutte Aversa, Ch. di S. Biagio, P. Di Martino, accomunate cioè, dall’intento di S. Benedetto e Totila dimostrare come il santo fosse stato così ricco di virtù soprannaturali, autorevolezza e potenza si da giustificare appieno la glorificazione della sua e dell’ordine da lui fondato. E questa vena narrativa e glorificante si coglie anche nel ciclo che, agli inizi del XVIII secolo, nel 1701, il pittore giuglianese Pietro Di Martino, rifacendosi in modo abbastanza aderente alle note biografiche sul santo dettate da san Gregorio Magno, realizzò per la chiesa di San Biagio ad Aversa, attigua all’omonimo monastero delle benedettine. Qui una serie di ben tredici tele centinate, distribuita tra le finestre della navata centrale, racchiude in rapida sintesi gli avvenimenti fondamentali della vicenda terrena del santo di Norcia: dai diversi episodi storici che lo videro Aversa, Ch. di S .Biagio, P. Di Martino, S. Benedetto e il miracolo del serpente più volte interagire con Totila, a quelli in cui operò una serie di strepitosi miracoli, a quelli più propriamente legati alla sua scelta ascetica. Ma chi era Pietro Martino, l’autore del ciclo? L'artista che aveva effigiato - nella chiesa di San Mauro in Casoria - il Santo in gloria («la migliore di tutte l’opere sue» secondo le indicazioni dello storiografo settecentesco napoletano Bernardo De’ Dominici), era stato, tra l’altro, l’artefice di numerose opere realizzate a Napoli. Tra le quali vanno segnalate i perduti affreschi con Fatti della Vita di S. Antonio nella chiesa dell’Ospedaletto e alcuni dipinti nella chiesa dei SS. Apostoli. Recenti ricerche archivistiche hanno permesso di restituire al pittore giuglianese anche, gli affreschi con scene della Vita di San Nicola da Bari nella cappella eponima in Santa Teresa degli Scalzi a Napoli, precedentemente attribuiti al Malinconico. Il Di Martino morì nel mese di novembre del 1736. Franco Pezzella Aversa, Ch. di S. Biagio, P .Di Martino, Episodio della vita di s. Benedetto