Marco Stella – recensioni Mettetevi comodi, cercate la penombra e ascoltate questo disco con attenzione. Sono canzoni da gustare sognando e immaginando, costruendo trame d’immagini sulle storie scritte da Marco Stella e musicate da Marco Cravero. Il presidente Sandro Pertini, nonno ideale di tutti noi e simbolo d’una umanità che vorremmo sempre incontrare; la dolce Gelsomina che danza sulla strada leggera sfidando Zampanò; Gustavo, il protagonista dei cartoni animati semplici e divertenti dell’adolescenza; le donne ironicamente vampire e le canzoni sempre uguali che ripetono pentagrammi e hits… un mondo d’incanti e disincanti che Stella dipinge con la bella poesia della bella canzone. D’Autore. (Alberto Gedda – giugno 2007) dal mensile “Rockerilla” – luglio 2007 da “L’Unità” del 29 luglio 2007 da “Il SecoloXIX” del 10/06/07 da “ ARCOBALENO” mensile d’informazione – ottobre ‘07 da VIVAVERDI – il giornale degli autori e degli editori lug. – ago. 2007 dal sito www. parconazionale5terre.it Marco Stella: 'Mio nonno era Pertini' Il cantautore ligure ha ambientato nelle Cinque Terre il videoclip della canzone che da' il titolo al suo nuovo album, frutto del sodalizio umano e musicale con il compositore Marco Cravero Il videoclip I ripidi terrazzamenti a strapiombo sul mare animati dal secolare rito della vendemmia, le piccole piane che accolgono le solide piante di ulivo ed alcuni degli scorci “urbani” più suggestivi delle Cinque Terre sono state scelte per la realizzazione del videoclip del brano, che dà il titolo al CD “Mio nonno era Pertini” e che verrà poi diffuso sulle emittenti nazionali. “Il presidente Sandro Pertini, nonno ideale di tutti noi, è il simbolo di una umanità che non deve andare perduta – spiega il cantautore Marco Stella – ed è perfettamente rappresentato da questo territorio che racchiude, magicamente ed in perfetto equilibrio, rudezza e dolcezza, fragilità e solidità e che grazie ad uno sguardo attento al passato, a ciò che eravamo e facevamo, si propone con slancio ed apertura verso il futuro”. L’album “Mio nonno era Pertini” E’ stato presentato in un concerto tenuto a Riomaggiore in Piazza del Vignaiolo sabato 15 settembre, al termine di una giornata di riprese per realizzare il videoclip. Attraverso i brani più rappresentativi del nuovo album ed alcuni lavori precedenti, la calda voce di Marco Stella e lo stile cristallino e raffinato delle musiche di Marco Cravero, hanno regalato al pubblico presente due ore di canzoni d’autore, sincere e sofferte, capaci di creare atmosfere poetiche e coinvolgenti. Gli autori Marco Stella, classe 1966, scrive e canta le sue canzoni da sempre, con semplicità, inseguendo un percorso ideale che attraversa i sogni, le paure, le suggestioni che la vita offre a piene mani. Marco Stella e Marco Cravero: il cantautore savonese e il chitarrista e autore delle musiche. Due cammini nella musica iniziati in punta di piedi, per entrambi nei primi anni ’90, quando Marco Stella partecipa ad alcune compilations, “Oltre l’hit parade”, “Saranno radiosi” e “ Il sogno e l’incantesimo”, e Marco Cravero accompagna in tour artisti del calibro di Ivana Spagna, Maurizio Vandelli, Francesco De Gregori e Lucio Dalla. Poi nel 2001 l’incontro, la scoperta di condividere una passione autentica per la musica, per raccontare le cose semplici, i quotidiani incanti che la vita offre, la voglia di comunicare agli altri senza però affannarsi a rincorrere la popolarità e i facili successi. E’ su queste basi comuni che la collaborazione tra Marco Stella e Marco Cravero si consolida sino a sfociare, nel giugno di quest’anno, nell’album “Mio nonno era Pertini”. Silvia Paolillo 17.09.2007 www.marco-stella.it www.myspace.com/marcostella http://www.egeamusic.com/it/1914/articolo_c.html Marco Stella: Mio nonno era Pertini Articolo di: Pier Giorgio Tegagni; pubblicato il 17/11/2007 su WWW.ITALIANISSIMA.NET Colpisce in questo disco la semplicità e naturalezza di Marco Stella nel fare canzoni, un modo artigianale che riporta la musica al ruolo di comunicazione lontano da condizionamenti mediatici e modelli imposti dal music business. Marco Stella, nato a Savona il 4 marzo 1966, approda al suo primo album ufficiale "Mio nonno era Pertini" (Incipit Records/Egea Music), dopo aver lasciato tracce di valore in diverse occasioni, dalla partecipazione alle compilation "Oltre l'hit parade" e "Saranno Radiosi" alla pubblicazione di due cd autoprodotti ("Canzoni disperse" e "Un piccolo circo italiano"). In seguito a "Canzoni disperse", cd promozionale dedicato allo scomparso cantautore Mario Panseri, nel 1997 Marco Stella è invitato al Club Tenco proprio per cantare una splendida canzone di Mario: "Ci siamo lasciati così". La collaborazione con Marco Cravero, chitarrista e compositore con all'attivo illustri collaborazioni (Ivana Spagna, Giorgio Faletti, Maurizio Vandelli, Francesco De Gregori, Lucio Dalla), nasce in occasione del cd singolo "Un piccolo circo italiano" (2001) e continua poi con "Scrivili", un brano autobiografico che Marco presenta, in qualità di finalista, al Premio De André nel 2004. L'intesa tra Mario Stella (testi) e Marco Cravero (musica) si consolida con "Mio nonno era Pertini", un disco di belle canzoni venate di nostalgia ed un pizzico d'ironia, genericamente classificabili come "canzone pop d'autore", contaminate da jazz, blues e influenze etniche secondo il contesto. Dal marasma quotidiano, dal caos multimediale dei nostri tempi, dall'accavallarsi degli eventi e dal tempo che tutto cancella, anche le cose buone, Marco Stella ricerca un "centro di gravità permanente", come direbbe Battiato, nella sua vita trascorsa, nei ricordi e negli amori, nelle piccole cose e nella sua Liguria così generosa di spiagge, di mare e di monti. Fin dal primo pezzo, Mio nonno era Pertini, l'autore ci cattura con un tema musicale immediato sottolineato dal pianoforte e dal racconto poetico-autobiografico di un nonno amico, mutuato dalla figura del "nonno d'Italia", una figura di grande dignità e solidità morale, valori di riferimento nel caos odierno. La ricerca di punti di riferimento, di "un centro di gravità permanente", continua in Messaggi veloci, un funk non troppo tirato dove Marco si chiede "Cosa mi serve davvero? ..Cosa è importante davvero?". Immagini, suggestioni pittoriche e poetiche sono la struttura portante delle canzoni: "Sabbia rossa del deserto/caduta con la pioggia/di un giorno d'autunno" (Sabbia rossa), "Come le navi in rada, come una foglia/poco prima che cada/ancora sulla strada/mangio il fuoco e so ingoiare/la lama di una spada/senza dolore ormai" (Sempre vivo), "Non sei che l'ombra deformata/del tardo pomeriggio/Non sei che il pallido ricordo/di un miraggio" (Cosa aspettavi?). Emergono dalla memoria personaggi del passato come Gustavo, un cartone animato realizzato in Ungheria dalla Hungarofilm e trasmesso dalla Rai nei primi anni '70, simbolo suo malgrado della storia che cambia e con violenza annulla il passato, cancella ricordi e umanità: "E dall'est i disegni muovevano/in bianco e nero e senza troppa allegria/le quotidiane disavventure/esattamente come a casa mia.. Il socialismo è passato/il capitale è ammalato/il pacifismo un reato/il medioevo è ricominciato". Sono finite le canzoni è un'attualissima, emblematica ed ironica presa in giro di quel "circo" musicale che privo d'ispirazione e coraggio si rifugia in evergreen, "ruba" idee e motivi ("mischia bene quel che c'è"), ripete se stesso ("Sopra c'è scritto sempre il meglio di.."), ma lascia anche una speranza ed una strada da seguire: "son finite le canzoni sì, ma non per sempre.. io vi consiglio di cercarle tra la gente". "Mio nonno era Pertini" è un album di parole e musica, di canzoni "di straordinaria quotidianità" come afferma Marco Stella, un'esperienza musicale piacevole e da seguire. DAL PORTALE WWW.GENOVATUNE.NET Link: http://www.genovatune.net/recensione.php?id=395 Marco Stella: Mio nonno era Pertini - Incipit Records, Egea (2007) a cura di Marco Poggio GENOVA, 30 Novembre 2007 Prima di apprestarmi a recensire Mio nonno era Pertini di Marco Stella, urge fare una premessa; sono sempre stato un grande amante del folk cantautorale, specie se in italiano e acustico. Ero quindi davvero curioso di sentire questo disco e devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito. Già dal primo brano Mio nonno era Pertini, title track del disco stesso si capisce che ci troviamo di fronte a un cantautore preparato e con un gran gusto per la bella musica. La canzone parte con piano e batteria che ricordano le atmosfere del tango e della musica latinoamericana, sul quale il buon Stella canta con trasporto versi di grande intensità emotiva che definire poetici sarebbe riduttivo; a mio avviso il miglior brano del disco. Messaggi veloci riprende in parte gli stilemi sonori della title track ma sostituisce al piano una chitarra elettrica pacata ma di grande effetto che caratterizza tutto il brano rendendolo sempre più coinvolgente fino all'assolo che tinge di rock il tutto. Gran bel lavoro dietro alle pelli in Gustavo che inizia con un fischiettio davvero caratteristico per poi lasciare lo spazio a un nuovo brano dalla matrice tipicamente acustica in cui trova spazio anche una struggente fisarmonica a condire il tutto con quelle atmosfere folk tanto care ai cantautori italiani. Ancora la fisarmonica protagonista nella galoppante Vampira, una sorta di patchanka che ricorda da vicino le atmosfere della Bandabardò e del collettivo musicale della Casa del vento; e che nei concerti farà sicuramente la parte del leone. Rarefatta e onirica è invece Il sogno di Gelsomina, dove l'irruenza della batteria lascia il posto alla chitarra acustica che su un sottofondo di archi ci porta in territori sognanti, ricchi di fascino e melodia. Terra libera è uno di quei brani che ti fanno ben sperare per il futuro cantautorale italiano. Dal testo fortemente impegnato, trova il suo punto di forza nella semplicità, con la chitarra acustica sempre in evidenza, sostenuta da un tamburello mai invadente, a cui si sovrappone un'armonica che ricorda vagamente il vecchio Dylan e il nostro De Gregori.Sono finite le canzoni, ennessimo riuscito brano, trova le sue radici nel blues e nello swing con hammond, violino e batteria spazzolata a mostrarci qual'è la strada da seguire, ricordando quanto fatto in passato da un certo Francesco Guccini, fondendo le atmosfere tipicamente americane con il cantautorato made in italy. Un disco che dimostra tutto il talento e le capacità di Marco Stella, un musicista, cresciuto disco dopo disco, come non se ne sentivano da molto da tempo. E se c'è ancora qualcuno che reputa finita la stagione dei cantautori italiani, consiglio loro di ascoltare questo album per ricredersi. Canzoni dalla bellezza disarmante e dai testi splendidi per quello che può essere considerato un piccolo capolavoro. - VINCENZO MOLLICA (Do-Re-Ciak-Gulp), RAI1 29/12/2007: “…Marco Stella è un bravo cantautore che ha realizzato un bell’album intitolato Mio nonno era Pertini; Marco Stella è un vero talento e ha un mondo poetico da raccontare…”