Capitolo 1 Introduzione ai Sistemi di Telecomunicazione

Capitolo 1
Introduzione ai Sistemi di
Telecomunicazione (TLC) e alle
Reti di computer
1
Introduzione ai Sistemi di TLC e alle
Reti di Computer
Obiettivo:
  terminologia
  visione d’insieme, dettagli
  approccio:
o 
nel seguito del corso
Internet come esempio
Sommario:
  che cos’è Internet?
  che cos’è un protocollo?
  Come è organizzata una rete di TLC
  Strati di protocollo, modelli di servizio
  Organi di Standardizzazione
2
Che cosa è un Sistema di TLC (1/3)
  Un Sistema di TLC è costituito da un insieme di
nodi (elaboratori di dati) e di collegamenti (canali
di interconnessione tra nodi) che consentono ad
una (o più) entità Sorgenti di inviare dati
(informazioni) ad una (o più) entità Destinazioni
  Le entità Sorgenti e Destinazioni sono chiamate
nodi terminali (end-systems oppure hosts) del
Sistema. Tutti gli altri nodi del sistema sono
chiamati nodi di commutazione (switching nodes)
  L’interconnessione dei nodi mediante i
collegamenti costituisce, nel suo complesso, la
Rete di TLC
3
Che cosa è un Sistema di TLC
(2/3)
  Un Sistema di TLC ha lo scopo di
consentire il trasferimento di dati
(informazioni) tra i nodi Sorgente e quelli
Destinazione.
  L’informazione generata dalle sorgenti
viene trasferita alle Destinazioni sotto
forma di Segnali. Quindi, il segnale è
l’entità fisica che trasporta informazione
dalle Sorgenti alle Destinazioni.
4
Che cosa è un Sistema di TLC
(3/3)
apparati e connessioni (canali) che
permettono a due o più utenti di scambiarsi
tra di loro informazioni.
  L’insieme di
Utente
CANALE
A
CAN
NODO
NODO
ALE
CANALE
NODO
Utente
B
Rete di
Accesso
Rete di
Accesso
Rete di Trasporto
Rete TLC
5
Sistemi di TLC cablati (wired)
Sistemi di TLC wired (su filo o cablati):
  Rete telefonica (commutata: PSTN, Public Switched
Teleph. Network)
  Rete ISDN (Integrated System Data Network)
  Reti a larga banda (“core” networks)
  Reti locali (LAN, Local Area Networks)
Accesso wired alla linea telefonica:
  Doppino  modem audio, ISDN, ADSL, HDSL, VDSL
  Fibra ottica
  Sistemi su linee di potenza: Power Line Carrier (PLC)
6
Sistemi di TLC “radio” (wireless)
Sistemi di TLC wireless (senza filo, via radio):
  Broadcasting radio/televisione
  Cordless digitale (DECT), cordless analogico
  Reti cellulari terrestri: TACS, GSM, GPRS, UMTS
e satellitari
  Reti locali senza fili (WLAN, Wireless LAN):
Bluetooth, IEEE802.11, Hiperlan
  Reti Satellitari
Accesso wireless alla linea telefonica:
  Wireless Local Loop (WLL)
  Internet satellitare (con ritorno via telefono o via
satellite)
7
Rete telefonica pubblica di tipo
commutato
Rete di
Trasporto
commutatore
Rete di
Accesso
Rete di
Accesso
Mezzi trasmissivi:
doppino telefonico, fibra ottica, etere (ponti radio)
8
Reti cablate in area locale (wired
LAN)
Rete di
Accesso
PSTN
Rete di
Trasporto
Rete Locale “WIRED”
Mezzi trasmissivi: cavo coassiale, doppino, fibra ottica
9
Broadcasting terrestre
Mezzo trasmissivo: etere (collegamenti radio)
Esempi: Servizi di Radio e Televisione- Televisione Diditale Terrestre (DVBT)
10
Broadcasting satellitare
Satellite
Utenti
Trasmettitori
Mezzo trasmissivo: etere (collegamenti radio)
Esempi: Televisione satellitare (analogica o digitale): SKY e simili
11
Reti cellulari terrestri
Stazione base
Utente
cellulare
Mezzo trasmissivo: etere (collegamenti radio)
Esempi: TACS, GSM, UMTS,… (Reti cellulari terrestri)
Iridium, Globalstar (reti cellulari satellitari)
12
Reti locali senza fili (WLAN)
Modalità “SRUTTURATA”
Modalità “AD HOC”
Mezzo trasmissivo: etere (collegamenti radio)
13
Internet
Rete
telefonica
pubblica
Rete
telefonica
pubblica
PSTN
Internet
Rete di
Accesso
PSTN
Rete di
Accesso
Rete di Trasporto
Mezzi trasmissivi:
doppino telefonico, fibra ottica
14
Che cosa è Internet
  Generalmente parlando, Internet è una particolare
Rete di TLC i cui nodi terminali (Sorgenti e
Destinazioni) sono Computer, ossia sistemi in grado di
elaborare dati
  Internet è costituita da un (grande) insieme di sottoreti opportunamente interconnesse fra di loro
  Possiamo definire che cosa è Internet adottando due
punti di vista tra di loro complementari, e cioè:
o 
o 
descrivendo e de
finendo gli elementi (hardware e
software) che compongono Internet;
descrivendo e definendo i servizi che Internet fornisce agli
utenti che si collegano ad essa.
15
Che cosa è Internet- Elementi
costitutivi (1/4)
Mobile network
Global ISP
Home network
Regional ISP
Institutional network
16
Che cosa è Internet- Elementi
costitutivi (2/4)
indirettamente
attraverso nodi di indirizzamento (instradamento
dell’informazione) detti Commutatori di pacchetto (packet
switches)
A seconda del tipo di elaborazione svolto, i commutatori di
pacchetto si suddividono in Router e Bridge
La sequenza ordinata di canali e commutatori di pacchetto
che connette una (assegnata) sorgente S ad una assegnata
destinazione D è detta rotta tra S e D (o path tra S e D)
I Sistemi terminali accedono ad Internet mediante sottoreti di accesso note come Internet Service Providers
(ISPs)
Ciascun ISP è essa stessa costituita dalla (opportuna)
interconnessone di canali e commutatori di pacchetto
  I Sistemi Terminali sono connessi
 
 
 
 
17
Che cosa è Internet- Elementi
costitutivi (3/4)
  Per poter scambiare dati tra di loro, i nodi
(Sistemi Terminali e Commutatori di
pacchetto) di Internet eseguono programmi
noti come protocolli di Comunicazione
  Il Transmission Control Protocol (TCP) e
l’Internet Protocol (IP) sono i protocolli di
base che regolano il funzionamento di
Internet
  Gruppi di utenti che accedono ad Internet
possono, a loro volta, essere organizzati in
sotto-reti: queste ultime costituiscono le
cosiddette Intranets.
18
Che cosa è Internet- Elementi
costitutivi (4/4)
Mobile network
Global ISP
  Protocolli di controllo
per l’invio e la ricezione
di messaggi
o 
TCP, IP, HTTP, Skype,
Ethernet
  Internet: “rete di reti”
o  Gerarchia di reti
o  Internet pubblico contro
intranet private
Home network
Regional ISP
Institutional network
19
Che cosa è Internet- Servizi
(1/3)
infrastruttura
(piattaforma tecnologica) che fornisce servizi di
comunicazione (ossia, permette di scambiare dati) alle
applicazioni che sono eseguite dagli Utenti Terminali.
  Poiché i sistemi terminali non sono (in genere)
direttamente connessi tra di loro, le applicazioni da
esse eseguite e che si devono scambiare informazioni
si dicono di tipo distribuito.
  Esempi di applicazioni eseguite da Utenti Terminali
che comunicano tra di loro includono:
  Per definizione, Internet è una
o 
Web surfing, instant messaging, audio/video streaming, VoIP,
e-mail
20
Che cosa è Internet- Servizi
(2/3)
  L’applicazione eseguita da un Sistema
Terminale accede (invia i dati) ad Internet in
accordo ad un programma (protocollo) noto
come Application Programming Interface
(API)
  L’API specifica l’insieme di regole (ossia, il
protocollo) che l’applicazione deve seguire
(rispettare) affinché Interet trasporti alla
destinazione desiderata i dati generati
dall’applicazione.
21
Che cosa è Internet- Servizi
(3/3)
 
Internet fornisce due tipi di servizi di base alle sue
applicazioni:
i. 
ii. 
 
un servizio affidabile orientato alla connessione
un servizio non affidabile privo di connessione
Informalmente,
i. 
ii. 
il servizio affidabile orientato alla connessione garantisce
che i dati trasmessi dall’applicazione-sorgente saranno
ricevuti dall’applicazione-destinazione senza errori e
nell’ordine corretto;
il servizio non affidabile privo di connessione non garantisce
né la correttezza (assenza di errori) né il corretto
ordinamento dei dati trasferiti alla destinazione.
22
Che cosa è un protocollo
  Informalmente, un protocollo è un insieme di
regole e di azioni che due applicazioni che
vogliono comunicare debbono applicare e
seguire per poter scambiarsi i dati.
  Il protocollo specifica:
i. 
ii. 
i messeggi che le applicazioni comunicanti
debbono scambiarsi;
le azioni che esse debbono intraprendere in
risposta ai messaggi ricevuti per poter scambarsi
correttamente i dati.
23
Che cosa è un protocollo- Alcuni
esempi (1/2)
Protocolli umani:
  “Ho una domanda”
  “Che ora è?”
  Accordo tra le parti
… inviati messaggi specifici
… intraprese azioni specifiche quando i messaggi sono
ricevuti, o altri eventi
Protocolli di rete:
  macchine invece di umani
  tutte le attività della comunicazione in Internet sono
governate da protocolli
24
Che cosa è un protocollo- Alcuni esempi
(2/2)
Un protocollo umano e un protocollo in una rete
di computer
Hi
TCP connection
request
Hi
TCP connection
response
Got the
time?
Get http://www.awl.com/kurose-ross
2:00
<file>
time
Protocollo tra umani
Protocollo tra computer
25
Che cosa è un protocolloDefinizione formale
formato
(ossia, la struttura) e l’ordine dei messaggi scambiati
tra due applicazioni comunicanti, unitamente alle
azioni che le applicazioni comunicanti debbono
intraprendere in funzione dei messaggi trasmessi e/o
ricevuti
  In Internet, differenti protocolli sono usati per
permettere la corretta esecuzione di applicazioni
differenti. Ad esempio, il protocollo che regola
l’accesso al Web non è uguale a quello che permette
l’invio/ricezione di e-mail.
  Formalmente, un protocollo definisce il
26
Modi di Servizio
 
Supponiamo che una applicazione A richieda un
servizio (ad esempio, l’invio di dati) ad una
applicazione B. Il servizio richiesto può essere
erogato con o senza una intesa preliminare
(handshaking) tra le due applicazioni coinvolte:
i.  nel caso in cui l’intesa (handshaking)
sussista, il servizio si dice orientato alla
connessione (connection-oriented)
ii.  nel caso in cui l’intesa (handshaking) non
sussista, il servizio si dice privo di
connessione (connection- less). In questo
caso, lo scambio di dati tra le due
applicazioni avviene senza che vi sia stato un
prevetivo accordo (handshaking) tra le parti.
27
Modi di Servizio – Servizio con
connessione
 
Un servizio con connessione è caratterizzato da:
i.  una fase di accordo preventivo (handshaking)
tra le applicazioni coinvolte;
ii.  una negoziazione dei parametri di sistema (ad
esempio, la velocità di trasferimento) coinvolti
nel trasferimento;
iii.  una strutturazione in tre fasi temporali
(instaurazione della connessione, trasferimento
dei dati, abbattimento della connessione);
iv.  un indirizzamento basato su identicatori di
connessione;
v.  una numerazine progressiva dei dati
d’informazione scambiati.
28
Modi di Servizio – Servizio privo
di Connessione
  Un servizio privo di connessione è caratterizzato da:
i. 
ii. 
iii. 
iv. 
v. 
la mancanza di un accordo preventivo (handshaking)
tra le applicazioni coinvolte;
un’assenza di negoziazione preventiva dei parametri di
sistema coinvolti nel trasferimento dei dati;
una strutturazione in un’unica fase temporale (mancano
le fasi di instaurazione e di abbattimento della
connessione);
un indirizzamento basato sugli indirizzi delle
applicazioni coinvolte nella comunicazione;
indipendenza e autoconsistenza dei singoli dati
scambiati.
29
Componenti di un Modo di
Trasferimento (1/2)
  Supponiamo di avere due applicazioni che
vogliono scambiarsi dati attraverso una rete
di TLC interposta tra di loro.
Modo di
Trasferimento si intendono le modalità
(strategie) adottate dalla rete per
permettere lo scambio di dati tra le due
applicazioni.
  Generalmente parlando, per
30
Componenti di un Modo di
Trasferimento (2/2)
Un Modo di Trasferimento è individuato
quando sono specificate le tre seguenti
componenti:
 
i. 
ii. 
iii. 
la tecnica di multiplazione adottata dalla rete;
la tecnica di commutazione adottata dalla rete;
l’architettura protocollare della rete.
I due Modi di Trasferimento di maggiore
rilevanza sono:
 
i. 
ii. 
il Modo di Trasferimento “a circuito”
il Modo di Trasferiento “a pacchetto”
31
La Multiplazione - Generalità
Multiplazione definisce le
modalità secondo cui i dati generati da più
applicazioni distinte possono essere trasmesse
ordinatamente attraverso uno stesso canale
presente nella rete di TLC.
  Lo schema di
  Ovvero, lo schema di Multiplazione definisce
la modalità secondo cui più flussi informativi
generati da applicazioni distinte condividono le
risorse di trasmissione (banda e tempo) messe
a disposizione da ciascun singolo canale
costituente la Rete di TLC.
32
La Multiplazione - Classificazione
Le tecniche di Multiplazione possono essere di tipo
Statico oppure Dinamico
  Nelle tecniche di multiplazione Statiche:
i. 
ogni canale è suddiviso in più sotto-canali;
ii.  un singolo sotto-canale è assegnato alla applicazione
che ne fa richiesta all’inizio del processo di
comunicazione;
iii.  l‘assegnazione del sotto-canale è mantenuta per tutta
la durata della comunicazione
  Nelle tecniche di multiplazione Dinamiche, la capacità
trasmissiva (banda, tempo) globale di ciascun canale è
trattata come una risorsa singola (ossia, indivisibile), alla
quale le applicazioni richiedenti possono accedere su
richiesta e nel rispetto di una opportuna procedura di
assegnazione (procedure di controllo).
 
33
La Multiplazione - Esempi
  Fanno parte delle tecniche di multiplazione
Statiche:
i. 
ii. 
La multiplazione a divisione di freqenza
(Frequency Division Multiplexing: FDM);
La multiplazione a divisione di tempo (Time
Division Multiplexing: TDM).
  Fa parte delle tecniche di multiplazione
dinamiche:
i. 
La multiplazione statistica (Statistical
Multiplexing).
34
La Multiplazione a Divisione di
frequenza (FDM)
  La banda C (Hz) di ciascun canale è suddivisa in
sottobande non sovrapponentisi di largezza ciascuna
pari a C/n (Hz).
  A ciascuna applicazione che lo richieda, è assegnato un
sotto-canale di larghezza di banda C/n (Hz) per tutta
la durata della comunicazione.
Frequenza (Hz)
Sottocanale n
C/n
Sottocanale 2
C/n
C/n
Sottocanale 1
Tempo (sec)
35
La Multiplazione a Divisione di
tempo (TDM)
  L’asse dei Tempi è suddiviso in intervalli detti
Frame. La durata
di un frame è indicata con TF (sec)
  Ciascun frame è, a sua volta, suddiviso in n ≥ 2 sotto-intervalli
chiamati “slot”. La durata TS (sec) di uno slot è pari a TS=TF/n.
  A ciascuna applicazione che lo richiede, il canale dedica uno slot
in ogni frame per la trasmissione dei corrispondenti dati.
Frequenza (Hz)
Frame 2
Frame 1
S
L
O
T
S
L
O
T
S
L
O
T
S
L
O
T
S
L
O
T
S
L
O
T
1
2
n
1
2
n
Tempo (sec)
TS
TF
36
FDM e TDM
Esempio:
FDM
4 utenti
Frequenza
(Hz)
TDM
Tempo (sec)
Frequenza
(Hz)
Tempo (sec)
37
La Multiplazione Statistica (SM)
(1/2)
  Nella Multiplazione Statistica, ciascun canale della
rete è preceduto da almeno un buffer di
memorizzazione
  I dati (pacchetti) generati da più applicazioni e che
debbono essere trasmessi attraverso un nodo o su un
canale, vengono temporaneamente posti in coda nel
buffer e, poi, vengono immesse (trasmessi) uno alla
volta nel canale.
  Quindi, di volta in volta, l’intera capacità trasmissiva C
del canale è messa a disposizione del pacchetto che è
trasmesso in quel momento.
38
La Multiplazione Statistica (SM)
(2/2)
100 Mb/s
Ethernet
A
B
Multiplazione Statistica
C
1.5 Mb/s
coda di pacchetti in
attesa del canale di
uscita
D
E
La sequenza di pacchetti A & B non ha una struttura
(pattern) fissata; la banda è condivisa su base richiesta
(on demand)  Multiplazione Statistica.
39
La Commutazione – Generalità
(1/2)
nodo di rete che abbia m ≥ 1
canali in ingresso e n ≥ 1 canali in uscita.
  Consideriamo un
1
1
2
2
m
Canali di ingresso
NODO
n
Canali di uscita
40
La Commutazione – Generalità
(2/2)
  La commutazione definisce il modo (la
strategia) secondo cui i dati provenienti da
ciascun specifico canale di ingresso al nodo
sono trasferiti ad uno specifico canale di
uscita del nodo.
  Lo scopo della commutazione è quello di
trasferire (inoltrare) i dati provenienti da
ciascun canale di ingresso al nodo verso uno
specifico canale d’uscita, in modo che il dato
trasferito possa procedere verso la
destinazione finale.
41
La Commutazione – Funzioni
Componenti
  L’operazione di commutazione è attuata per
mezzo delle due funzioni di:
i. 
Inoltro
E’ la funzione decisionale, che ha lo scopo di
stabilire il canale di uscita verso cui deve essere
inoltrato il dato informativo che proviene da uno
specifico canale di ingresso
iii. 
Attraversamento
È la funzione attuativa, che ha lo scopo di
trasferire il dato dal canale di ingresso allo
specifico canale di uscita.
42
La Commutazione – Nodi di
Commutazione
In generale, indicheremo come nodo di
commutazione un qualsiasi nodo di rete che
realizzi l’operazione di commutazione.
  A secondo delle modalità con cui l’operazione
di commutazione è effettuata, i nodi di
commutazione si suddividono in:
 
i. 
ii. 
Router
Bridge
Router
Bridge
43
Modo di trasferimento “a
Circuito” (1/3)
  Una rete che utilizza il modo di trasferimento “a
circuito” mette a disposizione di ciascuna coppia di
applicazioni comunicanti un circuito fisico che rimane
ad esse dedicato per tutta la durata della
comunicazione.
E
A
Applicazione
Destinazione
1
Applicazione
Sorgente
2
D
B
C
44
Modo di trasferimento “a
Circuito” (2/3)
  Un circuito è un canale trasmissivo tra l’applicazione
sorgente e l’applicazione destinazione di capacità (bit/
sec) sufficiente per il trasferiemtno dei dati tra le
due applicazioni.
  Un circuito è costituito da una sequenza ordinata di
sotto-canali, in cui ciascun sotto-canale è
implementato attuando una tecnica di multiplazione di
tipo statico (TDM o FDM).
  La capacità di ciascun sotto-canale costituente il
circuito è assegnata individualmente alla coppia di
applicazioni Sorgente-Destinazione che desiderano
comunicare.
  Il circuito rimane permanentemente assegnato alle
applicazioni richiedenti per tutta la durata della
connessione.
45
Modo di trasferimento “a
Circuito” (3/3)
  Il modo di trasferimento “a Circuito” offre
un servizio di trasferimento con una
strategia di Multiplazione di tipo “Statico”.
  In ogni connessione, possono essere distinte
le tre fasi caratteristiche di un servizio con
connessione, e cioè:
i. 
ii. 
iii. 
Fase di INSTAURAZIONE della connessione;
Fase di TRASFERIMENTO dei dati;
Fase di ABBATTIMENTO della connessione.
46
Modo di Trasferimento “a
Pacchetto” (1/2)
  Servizio di rete:
o 
con o senza connessione
  Multiplazione:
o 
statistica
47
Modo di Trasferimento “a
Pacchetto” (2/2)
  Le unità di dati trasferite in rete sono detti
PACCHETTI e sono composte da:
i. 
ii. 
un’intestazione (header) contenente informazioni di
controllo della comunicazione ed avente una lunghezza fissa
(Lh)
un campo informativo (payload) avente lunghezza variabile
(Li) e contenente le informazioni (dati) da trasferire
Lh
Intestazione
( header )
Li
Campo informativo
( payload )
48
Modo di Trasferimento “a
Pacchetto” – Multiplazione
Statistica
A C bit/s
A
α
C
MUX
CM bit/s
CM>CA+CB+CC
β
CC bit/s
A2
A1
B2
B1
C1
A1
MUX
CB bit/s
B
B1
C2
C1
A2
C2
49
Modo do Trasferimento “a
Pacchetto”- Code ai nodi di
commutazione.
Un nodo a commutazione di pacchetto esegue la funzione di
commutazione in accordo alla tecnica dell’accodamento.
 
1
Linee di
ingresso
2
Buffer di
ingresso
Linee di
uscita
3
Buffer di
uscita
Due componenti del ritardo di commutazione:
 
i. 
ii. 
FISSA, composta dai tempi di elaborazione e di propagazione
VARIABILE, composta dal tempo di memorizzazione in uscita
(tempi di coda)
50
Confronto tra Commutazione di
Pacchetto e Commutazione di
Circuito (1/2)
  Confrontiamo i pro e i contro delle due
tecniche di commutazione menzionate
o 
La commutazione di pacchetto si basa sulla
multiplazione statistica; quindi, sin tanto che ci
sono pacchetti che aspettano di essere trasmessi
in coda ad un nodo di rete, il canale in uscita al
nodo è sempre utilizzato
o 
Per contro, la commutazione di pacchetto genera
code ai nodi di commutazione. Le code introducono
ritardi (variabili e spesso elevati) nel
trasferimento dei dati attraverso la rete.
51
Confronto tra Commutazione di
Pacchetto e Commutazione di
Circuito (2/2)
o 
o 
La commutazione di circuito si basa su
tecniche di multiplazione di tipo statiche
(TDM o FDM). Quindi, non si generano mai
code ai nodi di una rete a commutazione di
circuito e non si hanno ritardi di coda.
Per contro, può accadere che il circuito
assegnato ad una particolare coppia SorgenteDestinazione possa rimanere inutilizzato per
più o meno lunghi periodi di tempo durante la
durata della connessione.
52
Modo di Trasferimento a pacchettoClassificazione
  Le Reti con modo di Trasferimento a pacchetto sono
anche dette “Reti a Commutazione di
Pacchetto” (Packet Switching Networks).
  Le Reti a Commutazione di Pacchetto possono offrire
servizi “orientati alla connessione” oppure servizi
“privi di connessione”.
  Le Reti a Commutazione di Pacchetto con servizio
privo di connessione sono dette Reti a Datagramma.
  Le Reti a Commutazione di Pacchetto con servizio
orientato alla connessione sono dette Reti a Circuito
Virtuale.
  Le Reti a Datagramma differiscono dalle reti a
Circuito Virtuale nella modalità (strategia) impiegata
per indirizzare un pacchetto.
53
Tassonomia e Classificazione delle
Reti di TLC sulla base del Modo di
Trasferimento adottato
Reti di TLC
Reti a
Commutazione di
Circuito
Reti
TDM
Reti a
Commutazione di
Pacchetto
Reti
FDM
Reti a
Circuito
Virtuale
Reti a
Datagramma
54
Modo di Trasferimento “a
Pacchetto”- Reti a Datagramma
  In una rete a commutazione di pacchetto con servizio
di trasferimento di tipo a Datagramma, il
trasferimento dei pacchetti avviene senza accertare
preventivamente la disponibilità dell’applicazione
chiamata (applicazione di destinazione)
all’effettuazione dello scambio informativo.
  Non esistono le fasi di instaurazione e di
abbattimento della connessione ed ogni pacchetto è
gestito dalla rete indipendentemente dagli altri, anche
se fanno parte dello stesso flusso: applicazione
sorgenteapplicazione destinazione.
  L’indirizzamento adottato, nelle reti a Datagramma,
consiste nell’indicare su ogni pacchetto l’indirizzo del
programma Sorgente e l’indirizzo del programma
Destinazione.
55
Modo di Trasferimento “a
Pacchetto”- Circuito Virtuale (1/2)
 
 
 
In una rete a commutazione di pacchetto a Circuito
Virtuale, il servizio di trasferimento dei pacchetti è
orientato alla connessione.
Esistono quindi, oltre alla fase di trasferimento dei
dati, anche le fasi di instaurazione ed abbattimento
del Circuito Virtuale.
Durante la fase di instaurazione viene:
i. 
ii. 
iii. 
iv. 
indicato il cammino fisico che i pacchetti seguiranno in rete
(funzione di instradamento);
accertata la possibilità di instaurare la connessione
(funzione di controllo di accettazione di chiamata);
effettuata un’assegnazione delle risorse di rete;
assegnati opportuni identificatori della connessione che
saranno trasportati da tutti i pacchetti appartenenti alla
connessione stessa
56
Modo di Trasferimento “a
Pacchetto”- Circuito Virtuale (2/2)
  Un Circuito Virtuale (Virtual Circuit-VC)
differisce da un circuito fisico (quale quelli
attuati nelle Reti a Commutazione di Circuito)
in quanto più Circuiti Virtuali distinti possono
condividere uno stesso circuito fisico.
  Le Reti a Pacchetto a Circuito Virtuale
adottano ancora la multiplazione Statistica ai
nodi di rete. Quindi, i nodi di rete possono
presentare code, e i pacchetti trasferiti sono
soggetti a ritardi di coda.
57
Reti a Datagramma e Reti a
Circuito Virtuale- Confronto
  Nelle Reti a Circuito Virtuale, tutti i pacchetti
assegnati ad uno stesso Circuito Virtuale seguono una
medesima rotta (path) per essere trasferiti dalla
Sorgente alla Destinazione. Una stessa rotta può
essere, però, condivisa (usata) da più Circuiti Virtuali.
  Nelle Reti a Datagramma, ciascun nodo di rete
instrada un pacchetto solo sulla base degli indirizzi di
Sorgente e di Destinazione specificati
nell’intestazione del pacchetto. Ciò implica che
pacchetti con gli stessi indirizzi SorgenteDestinazione possono essere trasferiti dalla Sorgente
alla Destinazione seguendo rotte diverse.
58
Modo di Trasferimento “a
Pacchetto”- Datagramma vs
Circuito Virtuale
U
E
A
Circuito Virtuale
D
B
U
E
A
C
U
D
Datagramma
B
U
C
59
Configurazione Generale della
Rete Internet
 
Passiamo ad esaminare un po’ più da vicino la configurazione
della Rete Internet. La Rete Internet è essenzialmente
composta da tre parti (sezioni) principali :
i.  La periferia della Rete (Network Edge)- E’ costituita dai
Sistemi Terminali (End System o Hosts) che vogliono
interconnetersi tramite la rete stessa.
ii.  La Rete di Accesso (Access Network)- E’ costituita dai
canali fisici (doppini telefonici, cavi coassiali, fibra ottica
etc) che collegano ciascun Sistema Terminale al proprio
Router d’Ingresso (Edge Router), che è il primo nodo di
commutazione tra il Sistema Terminale e la Rete Internet.
iii.  La rete di Trasporto (Core Network)- E’ costituita dai nodi
di commutazione (Router e/o Bridge) e dai canali fisici che
interconnettono tra di loro i Router d’Ingresso (Edge
Router).
60
La struttura della rete:
Network Edge
(Periferia della Rete):
applicazioni e nodi
terminali
  Rete d’accesso, canali
fisici:
collegamenti di
comunicazione wired
(cablati), wireless
(senza fili)
  Network core (Cuore
della Rete):
 
o 
o 
Router interconnessi
Rete di reti
61
Periferia della Rete (Network
Edge) (1/2)
  Sistemi terminali (hosts):
o  Programmi applicativi
o  Esempio: Web, email
  Modello client / server
o  Le richieste dei sistemi
terminali (clienti) vengono
soddisfatte da server
sempre attivi (always-on)
o  Esempio: Web browser /
server; email client / server
peer-to-peer
client/server
  Modello peer-to-peer:
o  Minimo (o nullo) impiego di
server dedicati
o  Esempio: Skype, BitTorrent
62
Periferia della Rete (Network Edge)
(2/2)
Due applicazioni eseguite da due Sistemi Terminali
non direttamente collegati comunicano tra di loro
mediante una connessione.
  Informalmente, una connessione è costituita da una
o più sequenze ordinate di canali e nodi di
commutazione che Internet mette a disposizione
delle applicazioni (programmi) che vogliono
scambiarsi dati.
  In generale, due applicazioni che vogliono scambiarsi
dati possono farlo in accordo all’uno o l’altro dei due
seguenti modelli di interazione :
i.  Il modello cliente/servente (client/server Model)
ii.  Il modello pari-a-pari (peer-to-peer Model)
 
63
Periferia della Rete: Modello
Cliente/Servente
  Per definizione, il modello cliente/servente prevede
che una applicazione (programma) cliente eseguita da
un sistema terminale richieda e riceva un servizio
(delle informazioni o/e dei dati) da una applicazione
servente che è eseguita da un altro sistema terminale.
  Poiché il programma cliente e il programma servente
sono eseguiti da sistemi terminali distinti, le
applicazioni cliente-servente sono, per definizione,
esempi di applicazioni distribuite.
  I programmi cliente e servente si scambiano dati
mediante la connessione messa a disposizione da
Internet.
  Esempi di applicazioni cliente-servente: Web, e-mail,
Trasferimento di Files (FTP)
64
Periferia della Rete: Modello
Peer-to-Peer (P2P)
 
Per definizione, il modello di interazione Peer-toPeer (P2P) prevede che le due applicazioni
comunicanti ricoprano, a turno, il ruolo di
programma servente e quello di programma cliente.
 
Esempi di applicazioni P2P:
i.  Condivisione di Files (Limewire, eDokey, Kazaa);
ii.  Telefonia via Internet (VoIP).
 
Anche le applicazioni P2P sono di tipo distribuito.
65
La Rete di accesso e i canali
fisici- Classificazione
Come detto, la Rete di Accesso è costituita dai
canali fisici che collegano ciascun sistema terminale
al proprio Edge Router (primo nodo di
commutazione)
 
A seconda del tipo di canale fisico impiegato per il
collegamento, le Reti di Accesso si suddividono in:
i.  Reti di Accesso Cablate – i canali fisici sono
costituiti da mezzi trasmissivi cablati, quali il
doppino telefonico, la fibra ottica, il cavo
coassiale;
ii.  Reti di Accesso Radio – i canali fisici sono
costituiti da porzioni dello spettro radio (WiFi,
Wimax, Wireless LANs, Collegamenti Satellitari).
 
66
Utenza della Reti di Accesso
Chi accede ad Internet?
  reti di accesso
residenziali
  reti di accesso
istituzionali (scuole,
compagnie)
  reti di accesso mobili
Importante:
  banda (bit al secondo)
delle reti di accesso
67
Reti d’Accesso residenzialiAccesso punto-punto
Come accede ad Internet un
utente residenziale?
  Dialup via modem
o 
o 
 
fino a 56Kbps per l’accesso diretto
al router (spesso meno)
Impossibilità di navigare e
telefonare allo stesso tempo: no
“always on”
Edge Router
DSL: digital subscriber line
o  compagnia telefonica (tipicamente)
o  fino a 1 Mbps in upstream (oggi tipicamente < 256 kbps)
o  fino a 8 Mbps in downstream (oggi tipicamente < 1 Mbps)
68
Accesso ad Internet di
compagnie- Reti in Area locale
Come accedono ad
Internet le compagnie?
Internet
  Reti in area locale (Local
Area Network) (LAN):
connettono sistemi
terminali agli edge router
  Ethernet:
o  10 Mbs, 100Mbps, 1Gbps,
10Gbps Ethernet
o  configurazione: sistemi
terminali connessi ai
commutatori Ethernet
69
Reti di Accesso Radio
radio condivise
Internet
connettono i sistemi terminali ai
router
o  attraverso base station “access
Edge router
point” (stazioni base)
  wireless LANs:
base
o  802.11b/g (WiFi): 11 o 54 Mbps
station
  accesso wireless a più ampia
copertura
o  fornito dall’ operatore telco
o  ~1Mbps su sistemi cellulari
o  (EVDO, HSDPA)
o  fino a: WiMAX (10 Mbps) su
ampio raggio
  Reti di accesso
mobile
hosts
70
I canali fisici della Rete di
Accesso
  Bit: trasferiti tra le coppie trasmettitore/
ricevitore.
  Collegamento fisico: quello che sta tra il
trasmettitore e il ricevitore.
  mezzi guidati (cablati):
o  segnali propagati in mezzi solidi: doppino,
cavo, fibra.
  mezzi non guidati (radio):
o  segnali propagati liberamente
71
Capacità dei Canali Fisici
In generale, i canali fisici che costituiscono
Internet trasportano dati sotto forma di sequenza
di simboli binari (sequenza di bit).
 
Per definizione, la capacità C di un canale fisico è il
numero massimo di bit che il canale può trasferire
nell’intervallo temporale di 1 sec.
 
La capacità C di un canale fisico può
equivalentemente misurarsi in:
i.  bit/sec
ii.  Hz
 
Ogni canale fisico ha una sua propria capacità C non
nulla. I canali “migliori” sono quelli con più alto
valore di C.
 
72
Mezzi Fisici: cavo (1/2)
Cavo coassiale:
  due conduttori concentrici di rame
  bidirezionale
73
Mezzi Fisici: fibra (2/2)
Fibra ottica
  fibra di vetro che trasporta impulsi luminosi; ciascun
impulso un bit
  operano ad alta velocità:
o  trasmissioni punto-punto ad alta velocità (e.g.,
10-100 Gb/sec).
  basso tasso d’errore: ripetitori molto spaziati l’uno
dall’altro; immune al rumore elettromagnetico
74
Mezzi Fisici: radio
  Segnale trasportato da onde elettromagnetiche
  Nessuna “guida” fisica
  Bidirezionale
Tipologie di collegamento radio:
  microonde terrestri
o  fino a 45 Mb/sec
  LAN (e.g., Wifi)
o  11Mb/s, 54 Mb/s
  wide-area (cellulari)
o  cellulare 3G: ~ 1 Mb/s
75
La Rete di Trasporto di Internet
(Core Network) (1/2)
76
La Rete di Trasporto di Internet
(Core Network) (2/2)
Come detto, la Rete di Trasporto di Internet è
costituita dai Nodi di Commutazione (router) e dai canali
fisici che interconnettono tra di loro gli Edge Router.
 
La Rete Internet offre due tipi di servizi alle
applicazioni eseguite dai sistemi terminali:
i.  Servizio orientato alla connessione e affidabile;
ii.  Servizio non orientato alla connessione e non
affidabile.
 
La Rete Internet è
i.  una rete a commutazione di pacchetto;
ii.  che impiega il modo di Trasferimento a Datagramma.
 
La multiplazione effettuata dai router presenti nella
Rete di Trasporto di Internet è statistica. Quindi, il
trasferimento di pacchetti attraverso Internet è
soggetto a Ritardi di Coda.
 
77
La Struttura di Internet- Una
rete di reti (1/5)
  La Core Network di Internet è organizzata
(strutturata) in sotto-reti di varia dimensione che
sono interconnesse tra di loro.
  Ciò significa che la Rete Internet è, in realtà, una
rete di reti interconnesse.
  Le reti che costituiscono Internet sono organizzate
gerarchicamente in Internet Service Providers (ISPs)
di livello 1, livello2 e livello 3.
  ISPs distinte comunicano tra di loro mediante Router.
I punti nei quali un ISP si collega con altri ISPs sono
detti Punti –di- Presenza ( Point-of-Presence: POP)
78
La Struttura di Internet- Una
rete di reti (2/5)
  al centro: ISPs di Livello 1 (“Tier 1”) (Verizon, Sprint,
AT&T), copertura nazionale/internazionale
Providers di
Livello 1
interconnessi
privatamente
Tier 1 ISP
POP
Tier 1 ISP
POP
POP
Tier 1 ISP
  L’insieme di Tier 1 ISPs costituisce la così detta
“Internet backbone” ( dorsale di Internet)
79
La Struttura di Internet- Una
rete di reti (3/5)
  “Tier-2” ISPs: più piccoli (spesso regionali)
ISPs
o  Connessi a uno o più Tier-1 ISPs,
eventualmente ad altri Tier-2 ISPs
Tier-2 ISPs
sono anche
connessi
privatamente
con altre reti.
Tier-2 ISP
Tier-2 ISP
Tier-2 ISP POP
pagano Tier-1
Tier 1 ISP
ISP per la
connettività al
resto di Internet
POP
POP
  Tier-2 ISP è
cliente del
Tier 1 ISP Tier-2 ISP
Tier 1 ISP
provider
Tier-1
Tier-2 ISP
Tier-2 ISP
80
La Struttura di Internet- Una
rete di reti (4/5)
  “Tier-3” ISPs o ISPs locali (local ISPs)
o 
last hop network (“reti di accesso”) (le più vicine ai sistemi terminali)
local
ISP
Tier- 3 ISPs e
ISPs locali
sono clienti
degli ISPs
di livello
superiore, che
li connettono
al resto di
Internet
Tier 3
ISP
Tier-2 ISP
local
ISP
local
ISP
local
ISP
Tier-2 ISP
POP
Tier 1 ISP
POP
Tier 1 ISP
Tier-2 ISP
local
local
ISP
ISP
Tier 1 ISP
Tier-2 ISP
local
ISP
POP
Tier-2 ISP
local
ISP
81
La Struttura di Internet- Una
rete di reti (5/5)
  un pacchetto passa attraverso molte sotto-reti costituite da
differenti ISPs
local
ISP
Tier 3
ISP
Tier-2 ISP
local
ISP
local
ISP
local
ISP
Tier-2 ISP
Tier 1 ISP
Tier 1 ISP
Tier-2 ISP
local
local
ISP
ISP
Tier 1 ISP
Tier-2 ISP
local
Baccarelli,
ISP
Cordeschi, Patriarca, Polli
Tier-2 ISP
local
ISP
82
Organizzazione “a strati” dei
protocolli di Rete
Le reti sono complesse
  Molte componenti:
o  Terminali d’utente
o  Router
o  Canali di mezzi diversi
o  Applicazioni
o  Protocolli
o  hardware, software
Domanda:
C’è una speranza di organizzare la struttura di una
rete? O almeno la nostra discussione sulle reti?
83
Un esempio- Organizzazione di un
viaggio in aereo
biglietto (acquisto)
biglietti (reclamo)
bagagli (controllo)
bagagli (ritiro)
gates (carico)
gates (scarico)
decollo
atterraggio
instradamento
instradamento
instradamento dell’aereo
  una serie di servizi/azioni svolti sequenzialmente
Baccarelli,
Cordeschi, Patriarca, Polli
84
Organizzazione “a strati” delle
funzioni svolte per realizzare un
viaggio in aereo (1/2)
biglietto (acquisto)
biglietto (reclamo)
bagagli (controllo)
bagagli (ritiro)
gates (carico)
gates (scarico)
decollo
atterraggio
Decollo/atterraggio
instradamento
Instradamento
instradamento
Partenza
Instradamento dell’aereo
intermediate air-traffic
control centers
biglietto
bagagli
gate
Arrivo
85
Organizzazione “a strati” delle
funzioni svolte per realizzare un
viaggio in aereo (2/2)
Nella Figura precedente, l’insieme dei servizi
(funzioni) necessarie per effettuare un viaggio in
aereo è partizionato (suddiviso) in strati
organizzati gerarchicamente.
 
Lo strato n offre un servizio allo strato (n+1)
immediatamente superiore
i.  effettuando certe azioni (funzioni) che sono
specifiche dello strato n;
ii.  avvalendosi del servizio (dati di input) offerto
dallo strato (n-1) immediatamente inferiore .
 
86
Perché organizzare in strati le funzioni
svolte dai Protocolli di rete?
  Una architettura gerarchica a strati delle funzioni svolte
dai vari protocolli di rete permette di esaminare
separatamente una parte specifica di un sistema grande e
complesso.
  Specificatamente, fin tanto che lo strato n fornisce lo
stesso servizio allo strato (n+1) immediatamente superiore
e usa lo stesso servizio fornitogli dallo strato (n-1)
immediatamente inferiore, il resto dell’intero sistema non
cambia quando viene (eventualmente) cambiato il modo in
ciu lo strato n attua il suo servizio.
  La possibilità di cambiare il modo in cui un servizio è
attuato da uno strato senza modificare nessuna altra
componente del restante sistema costituisce il vantaggio
principale dell’organizzazione gerarchica a strati
dell’insieme dei protocolli di rete.
87
La stratificazione- Definizione
formale (1/2)
  Supponiamo che l’insieme J delle funzioni da
svolgere per consentire l’attuazione di un
processo di comunicazione:
i. 
ii. 
sia partizionato in sottoinsiemi funzionali;
sia organizzato in modo che questi sottoinsiemi
funzionali operino in un ordine gerarchico.
  Coerentemente con queste ipotesi, ogni
sottoinsieme è identificato da un numero
crescente al crescere del livello gerarchico.
88
La stratificazione- Definizione
formale (2/2)
  Sotto le precedenti ipotesi, ogni
sottoinsieme funzionale dell’architettura a
strati:
i. 
ii. 
iii. 
riceve un “servizio” dal sottoinsieme che gli è
immediatamente inferiore nell’ordine gerarchico;
arricchisce questo “servizio” con il valore
derivante dallo svolgimento delle proprie funzioni;
offre un nuovo “servizio” a valore aggiunto allo
strato che gli è immediatamente superiore
nell’ordine gerarchico.
89
Definizione di strato
nell’organizzazione gerarchica dei
protocolli di una rete di TLC
Sistema A
Sistema B
Strato più elevato
Sottosistemi omologhi
Strato di rango N
Strato più basso
Mezzi trasmissivi
90
Servizio di “strato”
nell’organizzazione gerarchica dei
protocolli di una Rete di TLC
Riassumendo,
  ogni strato di rango N fornisce un servizio allo
strato di rango N+1.
utilizza il servizio fornito
dallo strato di rango N-1.
  Per questo scopo
  Arricchisce tale servizio con lo svolgimento di
particolari proprie funzioni.
Baccarelli,
Cordeschi, Patriarca, Polli
91
Modello di architettura protocollare
“Open System Interconnection” (Modello
OSI)
Strati
Strato di
Applicazione
Strato di
Presentazione
Servizi offerti
Fornisce ai processi applicativi i mezzi per accedere ad Internet
(è costituito da programmi applicativi quali FTP, HTTP,SMTP).
Risolve problemi di compatibilità sulla rappresentazione dei dati
da trasferire e offre servizi di cifratura.
Strato di
Sessione
Struttura e sincronizza lo scambio di dati in modo da poterlo
sospendere, riprendere e terminare ordinatamente.
Strato di
Trasporto
Colma le deficienze della qualità di servizio delle connessioni di
livello rete. Funz. fondament.: multiplazione e frammentazione.
Strato di Rete
Instaura, mantiene e abbatte connessioni di rete. Funzioni
fondamentali: instradamento e controllo di flusso.
Strato di
Collegamento
Fronteggia malfunzionamenti del livello fisico (rivelazione e
recupero degli errori di trasmissione, controllo di flusso).
Strato Fisico
Fornisce i mezzi meccanici, fisici, funzionali e procedurali per
attivare, mantenere e disattivare le connessioni fisiche.
Mezzi fisici di trasmissione
Baccarelli,
Cordeschi, Patriarca, Polli
92
Modello di architettura protocollare
adottata da Internet (Modello Internet)
Strati
Servizi offerti
Strato
Applicativo
Corrisponde a parte dello strato di sessione e agli strati di presentazione
e di apllicazione del modello OSI.
Strato di
Trasporto
Corrisponde allo strato di trasporto e a parte dello strato di sessione del
modello OSI. Offre un servizio di trasporto affidabile con connessione
(TCP), ovvero un servizio più semplice, senza connessione (UDP).
Strato di
Rete
Consente l’interconnessione delle varie reti componenti con funzionalità
che nel modello OSI sono collocate in un sottostrato di rete alto.
Fornisce un servizio di trasferimento dati senza connessione (IP).
Strato di
Collegamento
Include le funzioni che, nel modello OSI, sono comprese negli strati
fisico, di collegamento e di rete,quest’ultimo almeno per ciò che riguarda
gli aspetti connessi al funzionamento di ogni singola rete componente
(sottostrato di rete basso). Il servizio offerto allo strato superiore
(Strato Internet) può essere con o senza connessione.
Strato Fisico
Baccarelli,
Cordeschi, Patriarca, Polli
93
Trasferimento dei
Dati nel Modello
Internet
Sorgente
messagio
segmento Ht
M
Applicativo
M
Trasporto
datagramma Hn Ht
M
Rete
trama Hl Hn Ht
M
Collegamento
Fisico
Collegamento
Fisico
Hl Hn Ht
M
Bridge
Destinazione
M
Applicativo
Ht
M
Trasporto
Hn Ht
M
Rete
Hl Hn Ht
M
Collegamento
Hn Ht
M
Hl Hn Ht
M
Rete
Collegamento
Fisico
Router
Fisico
94
Trasferimento dei Dati nel Modello
Internet- Pile protocollari
 
 
La Figura precedente mostra il cammino fisico che i pacchetti
generati dall’applicazione-sorgente seguono attraverso le pile
protocollari per raggiungere l’applicazione-destinazione.
La Figura si presta ad alcune osservazioni:
o 
Similmente ai sistemi terminali, anche i Router e i
Bridge organizzano i loro protocolli in strati.
o 
I Router implementano solo i protocolli di Strato Fisico,
di Collegamento e di Rete.
o 
I Bridge implementano solo i protocolli di Starto Fisico
e di Collegamento.
o 
I terminali d’utente implementano i protocolli di tutti e
5 gli strati del modello Internet.
95
Trasferimento dei Dati nel Modello
Internet- Messaggi, Segmenti,
Datagrammi e Trame
 
Inoltre,
i. 
I pacchetti generati dallo Strato Applicativo
sono chiamati Messaggi ;
ii.  I pacchetti generati dallo Strato di Trasporto
sono chiamati Segmenti ;
iii.  I pacchetti generati dallo Strato di Rete sono
chiamati Datagrammi ;
iv.  I pacchetti generati dallo Strato di Collegamento
sono chiamati Trame (frame)
96
Trasferimento dei Dati nel Modello
Internet- Il Principio
dell’ Incapsulamento (1/2)
  La figura mostra anche che, al lato sorgente, il
pacchetto generato da ciascuno strato n si ottiene
aggiungendo un header Hn al pacchetto generato dallo
Strato (n+1).
  Il contenuto dell’header è specifico dello strato al
quale l’header viene aggiunto e contiene informazioni
necessarie per svolgere le funzioni proprie dello
strato.
  Ciò significa che, al lato sorgente, il pacchetto di
strato n è ottenuto per incapsulamento del pacchetto
di strato (n+1).
97
Trasferimento dei Dati nel Modello
Internet- Il Principio
dell’Incapsulamento (2/2)
Al lato Destinazione, i pacchetti subiscono la procedura
(reciproca) del De-incapsulamento. Ovvero,
i. 
Lo strato n riceve il pacchetto che gli compete dallo strato
(n-1);
ii.  Lo strato n elabora il pacchetto;
iii.  Lo strato n elimina dal pacchetto l’Header specifico dello
strato n;
iv.  Lo strato n passa la parte rimanente del pacchetto allo
strato (n+1).
 
Se non sono stati introdotti errori nel trasferimento dei dati
del Terminale-Sorgente al Terminale-Destinazione, il
messaggio M ricevuto allo strato applicativo del Terminale di
Destinazione coincide col messaggio M generato dallo strato
applicativo del Terminale Sorgente
 
98
La Normativa nelle TLCOrganismi Mondiali
  International Telecommunication Union (ITU)
  International Standard Organization (ISO)
  International Electrotechnical Commission
(IEC)
  Internet Engineering Task Force (IETF)
99
La normativa nelle TLC- L’organismo
ITU
È un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con sede in
Ginevra e con il compito di armonizzare tutte le iniziative
mondiali e regionali nel settore delle Telecomunicazioni.
 
Tiene tre tipi di conferenze amministrative tra cui si
menziona:
i. 
WARC (World Administrative Radio Conference). considera ed approva tutti i cambiamenti alle
regolamentazioni sulle radio comunicazioni con particolare
riferimento all’uso dello spettro delle frequenze radio.
 
Dagli inizi degli anni ’90 è organizzato in tre settori:
i. 
Sviluppo
ii.  Standardizzazione
iii.  Radiocomunicazioni
 
100
La normativa nelle TLC- L’organismo
ISO
  Ente delle Nazioni Unite, creato con l’obiettivo di
promuovere lo sviluppo della normativa internazionale
per facilitare il commercio di beni e servizi nel mondo.
  Relativamente alle Telecomunicazioni e alle aree
collegate, opera tramite un comitato tecnico
congiunto con l’IEC: Joint Technical Committee on
Information Technology (JTC1).
  L’ISO-IEC JTC1 è organizzato in Comitati Tecnici
(TC), attualmente otre 170, e in Sotto-comitati (SC).
101
La normativa nelle TLC- L’organismo
IETF
Coordina l’attività di standardizzazione
nell’ambito della rete Internet.
  E’ organizzata in Working Group tematici.
  L’iter di standardizzazione prevede la
produzione di:
i.  Draft (documenti di lavoro)
ii.  RFC (standard)
  Tutti i documenti IEFT sono disponibili sul
sito:
www.ieft.org
 
102
Organizzazione e Struttura del Corso
(1/2)
In accordo al Modello protocollare Internet, il
corso si articola nelle seguenti parti:
1.  Strato Fisico
o  Segnali analogici e numerici
o  Elaborazione analogica e numerica dei segnali
o  Mezzi trasmissivi e canali di comunicazione
o  Modulazioni analogiche e numeriche
o  Codifica di canale
2.  Strato di collegamento
o  Accesso multiplo
o  Reti in Area Locale (LANs)
 
103
Organizzazione e Struttura del Corso
(2/2)
4.  Strato di Rete
o  Il protocollo IP
o  Algoritmi e Protocolli di instradamento
6.  Strato di Trasporto
–  I protocolli TCP e UDP
104