IL SUOLO
Il suolo, termine che deriva da latino solum (pavimento), può essere
definito come l'epidermide della terra. Ve ne sono di differenti tipi e la loro
formazione e caratterizzazione è dovuta a complessi e innumerevoli
processi di trasformazione chimica e fisica delle componenti della crosta
terrestre.
La crosta terrestre è la parte solida
del nostro pianeta.
La parte superficiale, quella a diretto
contatto con l'aria, si chiama suolo
ed è formata da materiale
inorganico, come argilla, sabbia o
ghiaia (rocce sbriciolate) e una parte
organica chiamata "humus" (radici,
legni, foglie, resti di animali, ecc.)
Nel terreno sono presenti anche
acqua e aria.
Man mano che si scende in
profondità, troviamo lo strato dei
minerali e lo strato delle rocce
sempre meno sbriciolate, fino ad
arrivare alla roccia madre, durissima
e compatta.
Il suolo si è formato inizialmente
dalla degradazione della roccia
primaria ed è influenzata da varie
componenti tra cui la vegetazione e
gli organismi sia micro che
macroscopici che vivono su di esso
e al suo interno, nonché dai rifiuti
che da questi vengono prodotti,
inoltre oltre ad essere una
componente complessa di un
ecosistema, è il sito dove
avvengono le principali azioni che
caratterizzano
un
ecosistema,
assorbimento
dei
minerali,
presenza di erbivori, predazione e
la conseguente mineralizzazione
della materia organica da parte dei
decompositori.
Il suolo può essere
suddiviso in vari strati,
definiti
orizzonti;
dall’alto in basso
troviamo:
Orizzonte 0 (fino a circa 2 cm)
costituito prevalentemente dalla
lettiera in parte indecomposta, in
esso troviamo i microrganismi e
organismi del suolo.
Orizzonte A: (fino a 10cm)
è l'orizzonte che presenta la maggiore
attività biologica ed è generalmente ricco di
materia organica tanto da apparire di colore
più scuro rispetto allo strato sottostante.
Nella parte superiore troviamo grandi
quantità di humus e materiale organico
parzialmente decomposto misto a materiale
minerale. Nello strato inferiore ,per
percolazione dagli strati superiori, si
accumula materiale minerale e organico.
Orizzonte B: (fino a 30 cm)
in esso si accumulano i materiali provenienti
dagli strati superiori in particolar modo
argille carbonati e ossidi di alluminio. In
questo strato la materia organica è molto
scarsa, ma le radici si spingono fino a qui a
cercare acqua e aria.
Orizzonte C: (fino a 45 cm)
rappresentato da roccia, mentre manca
materiale organico. Nella parte superiore,
c’è roccia parentale
parzialmente
frammentata.
Le
caratteristiche
chimiche del suolo assomigliano a quelle
della roccia sottostante che è quasi
completamente inalterata.
Sotto questi strati c’è la roccia madre, sotto la quale non scorre acqua né
arriva aria.
Ovviamente non in tutti i suoli la sequenza degli orizzonti è facilmente
riconoscibile.
Il suolo viene definito un sistema polifasico ed eterogeneo.
E' il complesso risultato di processi di alterazioni che coinvolgono la
sostanza organica e inorganica.
Vari fattori influiscono alla sua caratterizzazione, clima, organismi (animali e
vegetali), età, morfologia.
Questi elementi influiscono tra di loro attraverso infinite combinazioni e
sono di fondamentale importanza in quanto determinano le caratteristiche
del suolo, ma a loro volta lo mantengono in uno stato dinamico.
Il suolo in quanto polifasico può
essere suddiviso in tre fasi:
La fase solida è a sua volta essere
suddivisa in tre componenti:
solida
fase inorganica
fluida
fase organica
gassosa
fase colloidale
La fase fluida è rappresentata
dall’acqua e dai Sali in essa disciolti
La fase gassosa è rappresentata
dall’aria presente nei pori del
terreno.
fase solida inorganica
La fase inorganica comprende le componenti minerali del suolo che
costituiscono la sua tessitura e che a sua volta possiamo suddividere in
vari componenti:
ghiaia
formata da rocce frantumate fino a formare granellini e sassi non molto
grandi
sabbia
composta principalmente da grani di quarzo e altri minerali che si
cristallizzano dal magma
argilla
una miscela di sostanze di grana molto sottile
Quello che differenzia ghiaia, sabbia e argilla è solamente la dimensione
del granello che le compone.
fase solida inorganica
Come rappresentato nel disegno, questi
tipi di terreno si comportano in modo
molto differente in presenza di acqua.
La ghiaia è completamente permeabile.
L'acqua passa facilmente fra gli spazi
dei sassolini e scivola via rapidamente
negli strati sottostanti.
La sabbia è abbastanza permeabile.
Inizialmente la sabbia assorbe l'acqua,
ma in un secondo momento la lascia
passare.
Ghiaia
L'argilla è impermeabile. Quando
l'acqua raggiunge uno strato di argilla si
arresta.
La roccia, infine, è completamente
impermeabile.
fase solida organica
La fase solida organica è rappresentata dalla materia organica del suolo
che a sua volta deriva dal contributo di flora e fauna.
Il maggiore apporto di materia organica è attivo
1) gli organismi e le radici delle piante espellono nel suolo vari composti
che alterano e degradano il substrato roccioso, la porzione del suolo che
circonda le radici nota come rizosfera e l'interazione pianta microrganismi
è la parte più dinamica del sistema pianta suolo. Inoltre la penetrazione
radicale comporta una variazione della compattazione del suolo e
contribuisce al consolidamento dei suoli;
fase solida organica
La fase solida organica è rappresentata dalla materia organica del suolo
che a sua volta deriva dal contributo di flora e fauna.
Il maggiore apporto di materia organica è attivo
2)i decompositori che convertono attraverso complessi processi di
trasformazione la materia organica in sostanza minerale.
Infine, la materia organica subisce fenomeni di decomposizione portati
avanti principalmente da processi di decomposizione chimico fisica
(umificazione) che portano alla formazione di un composto noto come
humus, fondamentale consentire la disponibilità di Sali minerali.
fase solida colloidale
La fase colloidale del terreno è composta principalmente di argilla.
Le micelle di argilla presentano una grande superficie per area di volume e
consentono l'assorbimento di acqua causando dilatazione e contrazione
del suolo in seguito a idratazione o disseccamento.
L’argilla inoltre è carica negativamente, lega cationi e li rende disponibili
alle piante.
Pelo radicale
fase fluida
La fase fluida
La fase fluida del suolo è caratterizzata dall'acqua che proviene essenzialmente
dalle precipitazioni, dalle falde acquifere e dai soluti in essa disciolti .
L'acqua tende ad occupare gli spazi liberi (veri e propri pori) presenti nel suolo. A
seconda delle dimensioni di questi pori, l’acqua può o meno essere disponibile
per le piante. La quantità di acqua trattenuta dipende primariamente dalla
tessitura del suolo, per dirla breve dalla permeabilità.
fase gassosa
La fase gassosa
La fase gassosa del suolo è caratterizzata da gas che provengono
essenzialmente dall’atmosfera.
L’aria permea negli strati del suolo se vi sono pori attraverso i quali può
espandersi. La presenza dell’ossigeno nella fase gassosa permette alle
radici di compiere il processo di respirazione cellulare e agli animali di
respirare .
Ad un metro di profondità non c’è più aria.