Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
Corso di Laurea in Scienze Economiche
Economia Internazionale
A.A. 2008 - 2009
MATERIALE DIDATTICO
da integrare al libro di testo:
Hill C.W.L.
International Business: Economia e Strategia Internazionale
Hoepli Editore 2008
(ed. italiana a cura di A. Grasso e R. Helg)
[\
LEZIONE 3
[\
- Slides della lezione del 01/12/2008
[\
a cura di Carlo Altomonte e Roberto Mavilia
con la collaborazione di Maria D’Errigo
per il corso di Economia Internazionale – Anno Accademico 2008/2009
www.econint.mavilia.it
7-1
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO
7-2
Capitolo sette
Investimenti diretti esteri
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7-3
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE
• Con il termine internazionalizzazione s’intende l’espansione
dell’impresa al di fuori dei confini nazionali.
• Tra le modalità più significative attraverso le quali tale processo
si realizza possiamo citare:
-le esportazioni: commercializzazione all’estero dei prodotti
realizzati nel paese d’origine;
-gli investimenti diretti esteri (IDE);
-i contratti di licenza.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7-4
INVESTIMENTO DIRETTO ESTERO (FDI).
• L’IDE è un investimento in un’impresa estera nella quale
l’investitore estero possiede almeno il 10% delle azioni
ordinarie, effettuato con l’obiettivo di stabilire un interesse
duraturo nel paese, una relazione a lungo termine e una
significativa influenza nella gestione dell’impresa ( Definizione
del FMI e dell’OCSE).
• Più in generale, l’IDE si ha quando un’impresa investe in
attività produttive fuori dal suo paese di origine.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7-5
I PRINCIPALI ATTORI DELL’IDE
• L’investitore diretto estero è il soggetto (impresa pubblica o
privata, governo, gruppo di imprese ecc…) che investe in
un’impresa che opera in un paese diverso da quello di origine.
• L’impresa oggetto d’investimento è quell’impresa nella quale
un investitore diretto estero possiede almeno il 10% delle azioni
ordinarie (secondo la definizione di IDE del FMI e dell’ OCSE).
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7-6
INVESTIMENTI DIRETTI E INVESTIMENTI DI PORTAFOGLIO
• Nel conto dei movimenti finanziari della Bilancia dei Pagamenti italiana,
alla voce “Investimenti”, viene fatta la distinzione tra:
• - investimenti di portafoglio: (logica finanziaria) transazioni con l’estero
relative a strumenti finanziari negoziabili (acquisto di obbligazioni o azioni
in quote tali da non assicurare il controllo), che conferiscono cioè
all’investitore la possibilità di disinvestire rapidamente il capitale investito.
L’investimento è motivato dal rendimento di tali attività finanziarie rispetto
al rendimento di attività interne con rischio equivalente.
• - investimenti diretti: (logica di tipo industriale) finalizzati a stabilire tra
l’imprenditore e l’impresa oggetto dell’investimento un legame economico
durevole e che quindi permettono all’investitore di esercitare un grado di
influenza significativo nella gestione dell’impresa.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7-7
Investimenti diretti esteri
nell’economia mondiale
• Il flusso di IDE è l’ammontare di investimenti
esteri realizzati in un dato periodo
• Lo stock di IDE è il valore totale di attività estere
accumulati fino ad un certo istante temporale
• I flussi in uscita di IDE sono i flussi da un paese
• I flussi in entrate di IDE sono i flussi verso un
paese
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7-8
L’evoluzione degli IDE
• Flussi e stock sono aumentati negli ultimi 30 anni
• Nonostante la riduzione delle barriere commerciali, gli
IDE sono cresciuti più rapidamente del commercio
mondiale perché:
- Le imprese temono le pressioni protezionistiche
- Gli IDE sono visti come un modo per aggirare le barriere
commerciali
- Cambiamenti politici ed economici drastici in molte parti del
mondo
- La globalizzazione dell’economia mondiale ha fatto
evolvere la visione delle imprese che ora vedono come
proprio mercato il mondo intero
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7-9
Il calo degli IDE
• Tra il 2000 ed il 2003 il valore degli IDE si è ridotto di più del
60%, da 1400 miliardi a 560 miliardi
• La diminuzione dei flussi di IDE è stata più pronunciata nei
paesi sviluppati
• La diminuzione è stata temporanea. Le cause sembrano essere
tre:
- Rallentamento generale della crescita dell’economia mondiale
- La maggiore instabilità politica in seguito all’attacco dell’11
settembre 2001
- Lo sgonfiamento della bolla speculativa nel mercato azionario
statunitense
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 10
Flussi di IDE per regioni
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 11
La direzione degli IDE
• Storicamente, i paesi industrializzati sono stati i maggiori destinatari
degli investimenti esteri perché le imprese dei paesi sviluppati
investivano in altri mercati
- Gli Stati Uniti sono stati la destinazione preferita dei flussi di IDE
• Anche se i paesi industrializzati sono ancora i maggiori destinatari di
flussi di IDE in entrata, sono aumentati gli IDE verso i paesi in via di
sviluppo
- I flussi più recenti verso i paesi in via di sviluppo hanno avuto come
obiettivo le economie emergenti dell’Asia Meridionale, Orientale e SudOrientale
• L’incremento lordo di capitale fisico sintetizza l’ammontare totale di
capitale investito nelle fabbriche, nei negozi, negli uffici etc.
- Ciò rende l’IDE una fonte importante di investimento in capitale e una
delle cause della crescita futura di un’economia
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 12
Incremento lordo
di capitale investito
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 13
Stock di IDE in uscita
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 14
La forma degli IDE
• Operazioni greenfield:
- Principalmente nei paesi
in via di sviluppo
• Fusioni e acquisizioni:
- Più rapide da eseguire
- Le imprese estere hanno
attività strategicamente
valide
- Si ritiene di poter
incrementare l’efficienza
dell’impresa acquisita
• Prevalenti nei paesi
sviluppati
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 15
Lo spostamento verso i servizi
• Lo spostamento verso i servizi è stato guidato da quattro
fattori:
- Riflette lo spostamento generale in molte economie avanzate
dai settori manifatturieri verso quelli dei servizi
- Molti servizi non possono essere commerciati
internazionalmente
- Molti paesi hanno la loro regolamentazione degli IDE nei
servizi
- L’aumento delle reti di telecomunicazioni basate su Internet
ha permesso ad alcune aziende di servizi di delocalizzare
parte delle attività di creazione del valore in paesi diversi per
trarre vantaggio da costi dei fattori favorevoli
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 16
IDE orizzontali
• Investimenti diretti esteri orizzontali
- IDE nello stesso settore estero in cui l’impresa opera nel
mercato domestico
• Gli IDE sono dispendiosi perché l’impresa deve
sostenere i costi di creazione degli impianti di
produzione in un paese estero o di acquisizione di
un’impresa estera
• Gli IDE sono rischiosi per i problemi associati allo
svolgimento di attività economica in un’altra cultura
dove le regole del gioco possono essere diverse
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 17
Imperfezioni del mercato
• Le imperfezioni del mercato sono fattori che impediscono
ad un mercato di funzionare perfettamente
- Nella letteratura su temi di international business, l’approccio
delle imperfezioni del marketing agli IDE è tipicamente chiamato
teoria dell’internalizzazione
• Riguardo agli IDE orizzontali, le imperfezioni del mercato
emergono in due circostanze:
- Quando vi sono restrizioni alla libera circolazione dei prodotti tra i
paesi, che riducono la redditività delle esportazioni rispetto
all’IDE o al contratto di licenza
- Quando vi sono restrizioni alla vendita di know-how che
aumentano la convenienza dell’IDE rispetto alla licenza
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 18
IDE orizzontali - Quando
• Costi di trasporto elevati
• Imperfezioni del mercato (Teoria dell’internalizzazione)
- Restrizioni alla libera circolazione dei beni tra paesi
- Restrizioni alla vendita di know-how
• Inseguimento di un concorrente – rivalità strategica
(Knickerbocker, 1973).
• Ciclo di vita del prodotto – tuttavia, non spiega perché è
profittevole investire all’estero (Vernon,1966)
• Vantaggi specifici di localizzazione (J. Dunning, 1988)
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 19
IDE verticali
• Gli IDE verticali assumono due forme:
- IDE verticali a monte: investimenti in un settore estero
che fornisce gli input per i processi produttivi
domestici di un’impresa
- IDE verticali a valle: si verificano quando un settore
estero vende l’output dei processi produttivi domestici
di un’impresa. Questi sono meno comuni degli IDE
verticali a monte.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 20
Comportamento strategico
• Una spiegazione della scelta di un’impresa di
realizzare un IDE verticale è che usando l’integrazione
verticale a monte, un’impresa può ottenere il controllo
sulla fonte di materie prime
- Questo permetterebbe all’impresa di erigere barriere
all’entrata e di tenere fuori dal settore nuovi concorrenti
• Un’altra spiegazione dell’IDE verticale è che le
imprese usano questa strategia per aggirare le barriere
erette dalle imprese già operanti in un paese
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 21
Imperfezioni del mercato
• L’approccio delle imperfezioni del mercato offre due
spiegazioni degli IDE verticali
- Ci sono restrizioni alla vendita di know-how attraverso
meccanismi di mercato
- Gli investimenti in attività specifiche espongono l’impresa
investitrice a rischi che possono essere ridotti soltanto
attraverso l’IDE verticale
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 22
IL CASO DELL’INDIA
• Dal 1994 al 2004 l’economia dell’India è cresciuta ad un tasso annuale del
6%. Tale crescita è imputabile a più fattori che insieme richiamano afflussi
di capitali esteri:
- basso costo della manodopera ed elevata qualità del capitale umano;
- estensione del mercato;
- politiche economiche favorevoli.
• Lo stock di investimenti mondiali attratti dall’India è passato da 452
milioni a 50,6 miliardi di dollari nel periodo 1980-2006, con un flusso in
entrata superiore ai 16 miliardi per il solo 2006.
• Il settore dei servizi, in particolare quello della cosiddetta Information
Technology, rappresenta sicuramente il traino del “miracolo economico
indiano”, contribuendo al 54,1% del PIL, contro il 26,2% dell’industria e il
19,7% dell’agricoltura.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 23
IL CASO DELL’INDIA
• Il decollo dell’economia indiana, a differenza di quella cinese, è
proprio cominciato dal settore dei servizi, grazie alla
formazione di una ampia manodopera qualificata a costi
contenuti rispetto a quelli occidentali.
• E’ cresciuto un ampio mercato per la delocalizzazione di servizi
a basso contenuto tecnologico provenienti dai paesi avanzati .
• Molte imprese statunitensi, dagli emittenti di carte di credito
alle imprese di computer, hanno esternalizzato i propri callcenter di assistenza clienti in India.
• Altre imprese di information technology negli USA hanno
esternalizzato a fornitori indipendenti con sede in India alcune
parti del processo di sviluppo del software, come la fase di
controllo dei codici scritti.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 24
IL CASO DELL’INDIA
• L’India è spesso al centro di tali decisioni di outsourcing
perché:
- l’inglese è diffusamente parlato;
- la forza lavoro è ben istruita, soprattutto nel campo
ingegneristico;
- il costo del lavoro è molto inferiore rispetto a quello
americano.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
7 - 25
IL CASO DELL’INDIA
• Pur continuando a crescere a tassi di sviluppo sostenuti, il
settore dei servizi mostra peraltro alcune criticità, a cominciare
dall’aumento molto rapido dei costi salariali, che rende tale tipo
di delocalizzazione meno appetibile rispetto ad alcuni anni fa.
Anche in risposta a tale trend, l’India punta fortemente su altri
settori ad alto contenuto tecnologico offrendosi già oggi come
meta privilegiata dell’outsourcing delle attività di ricerca e
sviluppo e della progettazione.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO
Capitolo otto
L’economia politica degli
investimenti
8-3
Ideologie politiche e IDE
Anti-IDE
C.W.L. Hill, International Business
Nazionalismo
pragmatico
Liberista
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8-4
La posizione anti-IDE
• Visione marxista: le multinazionali sfruttano i paesi
riceventi meno sviluppati
-
Estraggono profitti
Non danno nessun valore in cambio
Sono strumenti di dominio, non di sviluppo
Mantengono i paesi meno sviluppati
nell’arretratezza e in posizione di dipendenza dai
paesi capitalisti in termini di investimento,
occupazione e tecnologia.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8-5
La posizione anti-IDE
• Dalla fine degli anni Ottanta la posizione anti-IDE è in
calo
- Crollo del comunismo
- Deludente performance economica dei paesi che
sostenevano la posizione anti-IDE
- Buona performance economica dei paesi che avevano
sostenuto il capitalismo, anziché la posizione anti-IDE
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8-6
La posizione liberista
• I paesi si specializzano nei beni e servizi che possono
produrre in modo più efficiente
• I trasferimenti di risorse danno benefici e rafforzano il
paese ricevente
• Le modifiche alle leggi e l’aumento degli accordi
bilaterali testimoniano la forza della posizione liberista
• Tutti i paesi impongono alcune restrizioni agli IDE
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8-7
Il nazionalismo pragmatico
• Gli IDE hanno benefici e costi
• Si permettono gli IDE se i benefici superano i costi
- Si bloccano gli IDE che pregiudicano l’industria domestica
- Si incentivano gli IDE che sono nell’interesse nazionale
• Agevolazioni fiscali
• Sussidi
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8-8
Sintesi delle ideologie politiche
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8-9
I benefici degli IDE
per i paesi di destinazione
• Quattro principali benefici degli IDE per un paese
ricevente
-
Effetto del trasferimento di risorse
Effetto sull’occupazione
Effetto sulla bilancia dei pagamenti
Effetto sulla concorrenza e sulla crescita economica
• In una posizione liberista
- Gli economisti sostengono che i benefici degli IDE superano di
molti i costi e che il nazionalismo pragmatico è fuori strada
- La migliore politica per i paesi è rinunciare a qualsiasi intervento
nelle decisioni delle multinazionali
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 10
Effetti
del trasferimento delle risorse
• Gli IDE possono dare un contributo positivo ad
un’economia ricevente fornendo
- Capitale
- Tecnologia
- Management
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 11
Effetti sull’occupazione
• Generano posti di lavoro che altrimenti non verrebbero
creati
- Diretti: assunzione di cittadini del paese di
destinazione
- Indiretti:
• Posti di lavoro creati dai fornitori locali
• Posti di lavoro creati dalla maggiore spesa da parte dei
dipendenti delle imprese multinazionali
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 12
Effetti sulla bilancia dei pagamenti
• La bilancia dei pagamenti è divisa in due sezioni
principali
- Il conto corrente registra le transazioni relative a tre
categorie: merci, servizi e redditi da investimento
- Il conto capitale registra le transazioni che riguardano
l’acquisto o la vendita di attività
• Si ha un deficit di conto corrente quando un paese
importa più beni, servizi e rendimento di quanto ne
esporti
• Si ha un surplus di conto corrente quando un paese
esporta più beni, servizi e reddito di quanti ne importi
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 13
La bilancia dei pagamenti statunitense
nel 2006
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 14
Effetti sulla bilancia dei pagamenti
• Quando la multinazionale apre una sussidiaria estera,
il paese ricevente registra un flusso iniziale in entrata
- Il paese ricevente registra un debito nel conto corrente su
profitti reimportati dalla multinazionale
• Il paese ricevente trae beneficio se l’IDE è un sostituto
delle importazioni di beni e servizi
• Il paese ricevente trae beneficio se la multinazionale
usa la sua filiale estera per esportare verso altri paesi
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 15
Effetti sulla concorrenza
e sulla crescita economica
• Gli investimenti greenfield fanno aumentare la
concorrenza, che può:
- Ridurre i prezzi
- Accrescere il benessere dei consumatori
• La maggior concorrenza tende a stimolare gli
investimenti in capitale
• Tra i risultati di lungo periodo si possono avere
- Maggiore crescita della produttività
- Innovazioni di prodotto e di processo
- Maggiore crescita economica
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 16
I costi degli IDE
per i paesi di destinazione
• Effetti negativi sulla concorrenza
• Effetti negativi sulla bilancia dei pagamenti
- Dopo il flusso di capitale iniziale in entrata c’è di norma un
flusso seguente in uscita di profitti
- Le sussidiarie estere potrebbero importare un numero
consistente di input
• Perdita di sovranità nazionale e di autonomia
- Alcuni paesi di destinazione temono che gli IDE possano
limitare l’indipendenza economica e che tale influenza
possa portare al controllo dell’economia del paese
ricevente da parte dell’impresa estera
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 17
Benefici degli IDE
per il paese di origine
• Migliora la bilancia dei pagamenti grazie ai flussi in
entrata dei profitti realizzati all’estero
• Creano domanda di esportazioni
• La domanda di esportazioni può creare posti di lavoro
• Maggiore conoscenza che deriva dall’operare in un
contesto estero
• Benefici ai consumatori grazie a prezzi più bassi
• Libera lavoratori e risorse per attività a maggior valore
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 18
Costi dell’IDE
per il paese di origine
• Deflusso di capitale verso il paese di destinazione
dell’IDE.
• Se si ha produzione off-shore, il conto corrente
peggiora.
• Se l’IDE sostituisce le esportazioni dal paese d’origine
peggiora il conto corrente e si riduce l’occupazione.
• L’idea che la produzione off-shore comporti una
riduzione dell’occupazione contrasta con la teoria del
vantaggio comparato.
C.W.L. Hill, International Business
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 19
Le politiche del paese di origine
e gli IDE
• Per incoraggiare gli IDE
in uscita
- Programmi pubblici di
assicurazione per
coprire i rischi di
investimento all’estero
- Assistenza finanziaria
- Incentivi fiscali per
investire nei paesi in via
di sviluppo
- Pressione politica
C.W.L. Hill, International Business
• Per limitare gli IDE in
uscita
- Limitazioni al deflusso di
capitali per limitare
l’impatto sulla bilancia
dei pagamenti
- Incentivi fiscali per
investire nel paese
domestico
- Divieto alle imprese
nazionali di investire in
determinati paesi per
ragioni politiche
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008
8 - 20
Le politiche del paese
di destinazione e gli IDE
• Per favorire gli IDE in
entrata
- Offrire incentivi pubblici
per l’investimento alle
imprese estere
• Agevolazioni fiscali
• Prestiti a tasso
agevolato
• Incentivi/sussidi
C.W.L. Hill, International Business
• Per limitare gli IDE in
entrata
- Limitazioni alla proprietà
• Alle imprese estere è
proibito operare in
determinati campi
• Si permette la proprietà
estera, ma una porzione
significativa di capitale
deve essere detenuta da
investitori locali
- Requisiti di performance
che controllano il
comportamento della filiale
locale della multinazionale
Copyright © Ulrico Hoepli Editore S.p.A. 2008