Cap. 9 L’elettricità 9.1 Energia elettrica Tutti noi siamo abituati a vivere in un modo in cui l’energia elettrica ha un ruolo fondamentale perché fa funzionare la maggior parte degli apparecchi di cui siamo circondati. Trattandosi di un’energia essa è in grado di compiere un lavoro che viene assicurato dal movimento di particelle che noi chiamiamo cariche elettriche. 9.2 Le cariche elettriche Come già sappiamo dallo studio degli atomi in natura esistono cariche elettriche positive e negative. Le cariche elettriche positive sono rappresentate dai protoni quelle negative dagli elettroni e sono entrambe presenti nell’atomo (Fig. 1). Il fatto che l’atomo si presenti elettricamente neutro è dato dall’uguaglianza delle cariche positive e negative. 9.3 L’origine della parola elettricità L’origine della parola elettricità deriva dal greco élecktron che significa ambra. Già i greci si erano accorti che l’ambra strofinata era in grado di attrarre piccoli oggetti (fig. 2) e tutto questo senza sapere come era fatto un atomo, anzi, la filosofia dominante (aristotelica) ne negava l’esistenza. 9.4 Elettrizzazione per strofinio Il fenomeno conosciuto ai greci prende oggi il nome di elettrizzazione per strofinio (fig. 2). Tutti voi sapete che strofinando una penna questa è in grado di attrarre pezzi di carta. Durante lo strofinio il corpo che viene strofinato acquista delle cariche. Ma queste cariche cono sempre le stesse? 9.5 Semplici esperimenti Semplici esperimenti permisero di determinare che gli oggetti potevano avere cariche elettriche differenti. Se strofiniamo due bacchetta di vetro e le avviciniamo queste si respingono (fig. 3) mentre se strofiniamo due bacchette una di vetro e una di ebanite (un materiale plastico) queste si attraggono (fig.4) 9.5.1 Corpi aventi la stessa carica Risulta evidente che i corpi si caricano in maniera diversa. Due bacchette di vetro, essendo composte dello stesso materiale, ci caricheranno nello stesso modo, perciò possiamo concludere che corpi aventi la stessa carica si respingono. (fig. 5) 9.5.2 Corpi aventi carica diversa Due materiali diversi possono caricarsi in maniera diversa. Se vetro ed ebanite si attraggono debbono avere una carica opposta per comportarsi in una maniera diversa da quella di due bacchette di vetro. Perciò possiamo concludere che corpi aventi carica opposta si attraggono. 9.6 Principio di conservazione della carica elettrica Il principio di conservazione della carica elettrica dice che le cariche non possono ne crearsi ne distruggersi. Durante lo strofinio il corpo che cede elettroni si carica positivamente e quello che li riceve si carica negativamente, ma la somma delle cariche presenti sui due corpi rimane uguale a quella che c'era prima di strofinarli. Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 5 9.7 Elettricità Lo strofinio coinvolge la superficie degli atomi e non i nuclei dove si trovano le cariche positive. Perciò possiamo dire che l’elettricità è una variazione dell’equilibrio elettrico di un corpo causata dal passaggio degli elettroni da un corpo ad un altro. Materiali come il vetro se strofinati con un panno tendono a cedere elettroni perciò si caricano positivamente mentre quelli come l’ebanite se strofinati tendono ad acquistare elettroni e si caricano negativamente. 9.8 Cariche elettrostatiche Abbiamo visto cariche che si generano e rimangono ferme. Si definiscono cariche elettrostatiche cariche che una volta che si sono generate rimangono stazionarie nel tempo. L’elettrostatica è la scienza che studia questo tipo di cariche. 9.9 Conduttori ed isolanti Finora abbiamo visto cariche che si sono generate in corpi isolanti. Si definiscono isolanti quei corpi in cui le cariche generate rimangono intrappolate nel luogo in cui si sono formate. Si definiscono conduttori elettrici quei corpi, come i metalli, in cui le cariche si spostano liberamente e si distribuiscono alla superficie del conduttore. (fig. 9) 9.9.1 Utilità degli isolanti Gli isolanti sono utili ogni volta che ci dobbiamo proteggere dall’elettricità per questo abbiamo che le forbici dell’elettricista hanno i manici rivestiti in plastica e lo stesso avviene per i fili elettrici, gli interruttori sono in plastica e i tavoli da stiro in legno. Nel nostro corpo scorrono moltissimi fluidi ricchi di sali perciò siamo noi stessi dei conduttori, se stiamo lavorando in situazioni in cui c’è elettricità è bene indossare scarpe con suola in plastica che ci isolano dal terreno. 9.10 Elettrizzazione dei corpi Esistono tre tipi di elettrizzazione 1. Elettrizzazione per strofinio (fig. 2) 2. Elettrizzazione per contatto (fig. 10) 3. Elettrizzazione per induzione (fig. 11 e 12) La prima l’abbiamo vista, vediamo le altre due 9.10.1 Elettrizzazione per contatto Prendiamo un corpo carico e avviciniamolo ad un altro elettricamente neutro fino a farli toccare; noteremo che una parte delle cariche elettriche passa dal corpo carico al corpo neutro che si caricherà. Si definisce elettrizzazione per contatto l’elettrizzazione che avviene quando un corpo neutro viene toccato da un corpo carico. 9.10.2 Elettrizzazione per induzione Abbiamo visto che cariche di segno opposto si attraggono. Avviciniamo una bacchetta di vetro carica positivamente a due conduttori in contatto isolati da terra (fig. 12 a). Le cariche positive del vetro attraggo le cariche negative del conduttore più vicino che si carica negativamente mentre l’altro si carica positivamente (fig. 12 b). Nel complesso i due corpi hanno ancora una carica elettrica complessiva neutra ma di fatto le cariche elettriche risultano separate Se separo i due conduttori quando la bacchetta carica è ancora vicina avrò ancora un conduttore carico positivamente e uno carico negativamente (fig. 12 c). Se levo la bacchetta i due conduttori rimarranno elettricamente carichi con cariche elettriche opposte (fig. 12 e). Si definisce elettrizzazione per induzione l’elettrizzazione di un corpo che avviene senza che ci sia alcun contatto fra il corpo elettrizzato e quello da caricare 9.11 L’elettroscopio L'elettroscopio è uno strumento che ci permette di riconoscere se un corpo è carico elettricamente (fig. 13) Fig. 7 Fig. 8 Fig. 9 Fig. 10 Fig. 11 Fig.12 Fig. 13 Esso è costituito da un pomello metallico collegato, tramite un'asta metallica, a due sottili lamine metalliche chiamate "foglioline". Queste ultime sono racchiuse in un recipiente di vetro per evitare il disturbo da parte di correnti d'aria. Toccando il pomello metallico con un corpo caricato elettricamente si vedranno le due lamine divergere perché acquistano cariche uguali. 9.12 Corrente elettrica I fenomeni visti fin qui appartengono sono detti fenomeni elettrostatici cioè fenomeni in cui le cariche elettriche sono stazionarie nel tempo. Moltissimi fenomeni sono invece legati alle cariche elettriche in moto primo fra tutti quello della corrente elettrica (fig.14). Noi abbiamo già visto che è possibile caricare positivamente o negativamente un conduttore. Supponiamo di prendere due conduttori uno caricato positivamente e uno negativamente con un filo elettrico, assisteremo immediatamente al passaggio di elettroni dal conduttore caricato negativamente verso quello caricato positivamente. Questo flusso prende il nome di corrente elettrica. Si definisce corrente elettrica il moto ordinato di cariche negative all’interno di un conduttore. 9.12.1Il verso della corrente Anche se nei conduttori sono gli elettroni a muoversi in realtà non c’è niente che impedisce alle cariche positive di muoversi come avviene nelle soluzioni (fig. 15). Siccome uno dei primi a fare esperimenti con la corrente elettrica è stato Benjamin Franklin che pensava che a muoversi fossero le cariche positive è stato deciso di considerare il verso della corrente elettrica il moto delle cariche positive. 9.13 Potenziale elettrico Diremo che il conduttore caricato positivamente ha in potenziale elettrico maggiore di quello caricato negativamente. Per spiegare questa situazione possiamo ricorrere a due vasi comunicanti collegati da un tubo, se in uno dei due vasi il livello è più alto si assiste al passaggio dell’acqua dal serbatoio più pieno a quello più vuoto. Allo stesso modo la corrente fluisce dal conduttore che ha il potenziale più alto verso quello che ha il potenziale più basso. (fig. 16) Il dislivello elettrico prende il nome di differenza di potenziale elettrico o tensione. Maggiore è la differenza di tensione fra due conduttori carichi e più sarà intenso il flusso della corrente elettrica. 9.14 Generatori elettrici Un generatore elettrico è un dispositivo destinato a produrre energia elettrica a partire da una diversa forma di energia. Il loro scopo è quello di mantenere costante la differenza di potenziale esistente agli estremi di un filo conduttore in modo da mantenere costante il flusso di corrente elettrica. 9.14.1 La pila di Alessandro Volta La pila di Volta è costituita fondamentalmente da una colonna di più elementi sovrapposti ciascuno dei quali consiste in un disco di zinco e ad uno di rame, uniti attraverso uno strato intermedio di feltro o cartone imbevuto in acqua salata o acidulata. (fig. 17). Collegando gli estremi superiore ed inferiore della pila per mezzo di un conduttore elettrico si produce un circuito nel quale passa corrente continua. L'invenzione venne annunciata in una lettera rivolta a Joseph Banks, presidente della Royal ociety di Londra, datata 20 marzo 1800, in cui lo stesso Volta ne dà anche la prima descrizione. L’esperimento venne ripetuto nel 1801di fronte a Napoleone Bonaparte, che in tale occasione lo insignì di una medaglia d'oro e Fig.14 Fig. 15 Fig. 16 Fig. 17 Schema della pila di Volta: 1. La pila di volta fu il primo generatore di corrente costruito dall’uomo un elemento della pila; 2. strato di rame; 3. contatto negativo; 4. contatto positivo; 5. feltro o cartone imbevuto in soluzione acquosa; 6. strato di zinco lo propose per un cospicuo premio in denaro. (Wikipedia) 9.15 Circuito elettrico Si definisce circuito elettrico un percorso chiuso in cui circola corrente elettrica alimentata da un generatore di corrente. (fig. 18) Il più semplice circuito elettrico è costituito da un generatore di corrente (pila) un filo metallico (conduttore) un interruttore e un utilizzatore (lampadina). Chiudendo l’interruttore all’interno del circuito passa corrente elettrica e la lampadina si accende. Fig. 18 9.16 L’intensità di corrente elettrica Un circuito elettrico può essere attraversato da poche cariche elettriche o da molte cariche elettriche. Occorre caratterizzare questa nuova situazione introducendo un nuovo concetto, dandone un nome, una definizione e trattandosi di una grandezza anche l’unità di misura. Si definisce intensità di corrente elettrica (i) la quantità di carica (q) che attraversa la sezione di un conduttore nell’unità di tempo (t). Pertanto in formule avremmo che 9.1 In un circuito si ha l’intensità di un ampere quando in esso circola la carica di un Coulomb al secondo La definizione precedente non è assolutamente rigorosa perché la definizione di Coulomb deriva da quella di Ampere e non viceversa però, siccome la definizione rigorosa di Ampere esula dai programmi di scuola media si è preferito ricorrere all’escamotage precedente piuttosto che non dare alcuna definizione. Per chi ha curiosità qui la definizione. 9.17 La carica Col termine carica intendiamo il numero di cariche elettriche che attraversano la sezione di un conduttore in un certo tempo. La formula che riassume questo concetto deriva direttamente dalla 9.1 9.2 q = i x t 9.18 Il Coulomb L’unità di misura della carica è il Coulomb C. Si definisce Coulomb la carica che transita in un secondo attraverso una sezione di un circuito percorso da una corrente continua di intensità di un ampere. Siccome la più piccola carica elettrica è l’elettrone possiamo esprimere il Coulomb come numero di elettroni 1C = 6,25 1018 e 9.19 Differenza di potenziale elettrico Affinché all’interno di un conduttore ci sia movimento di cariche occorre che al suo interno esista una differenza di potenziale o tensione. Si definisce tensione il lavoro compiuto per spostare una carica fra gli estremi del conduttore. In formule Si definisce Volt la tensione esistente fra i due poli di un generatore che compie il lavoro di un Joule per trasportare la carica di un Coulomb. 9.20 La resistenza elettrica La resistenza elettrica è una grandezza fisica che misura la tendenza di un corpo ad opporsi al passaggio di una corrente elettrica, quando sottoposto ad una tensione elettrica. Questa opposizione dipende dal materiale con cui è realizzato, dalle sue dimensioni e dalla sua temperatura. Uno degli effetti del passaggio di corrente in un conduttore è il suo riscaldamento (effetto Joule)(Wikipedia) 9.21 Legge di Ohm La legge di Ohm dice che In un conduttore metallico la resistenza è direttamente proporzionale alla tensione applicata ai suoi capi e inversamente proporzionale all’intensità di corrente che circola nel conduttore. Sotto sono mostrate le formule dirette e inverse relative al fenomeno. Si definisce Hom e si indica con la resistenza di un conduttore, attraversato dalla corrente di 1 ampere, ai cui estremi è applicata la differenza di potenziale di 1 volt 9.22 La pericolosità dell’elettricità L’elettricità ha agevolato moltissimo la nostra vita basta vedere il numero di elettrodomestici, computer, telefonini ecc. che ci circondano. Molti di questi sono innocui utilizzando un basso voltaggio ma altri, allacciati direttamente alla rete elettrica (220 V), sono pericolosissimi e possono provocare la morte se utilizzati senza le dovute accortezze. 9.22.1 La scossa elettrica La scossa è la vibrazione dei nervi motori provocata dal passaggio della corrente nel corpo umano. Questa vibrazione provoca la contrazione dei muscoli, che può portare all’arresto del battito del cuore e alla paralisi della respirazione, e anche alla morte Il contatto può essere diretto se tocchiamo un filo in tensione o indiretto se tocchiamo un elettrodomestico difettoso (fonte Zanichelli) 9.22.2 Per evitare le scosse 1. Non tenere un apparecchio elettrico sul bordo della vasca o del lavandino. 2. Non prendere il phone con le mani umide o con i piedi scalzi 3. Evitare di toccare la vite metallica di una lampada quando cambi la lampadina e usare scarpe di gomma per l’operazione 4. Non avvolgere il filo attorno ad un elettrodomestico caldo