IL PROGETTO DI SONORIZZAZIONE A cura di Mauro e Roberto Agagliate La sonorizzazione de I Promessi Sposi si inserisce nell’ambito di un progetto per sei film muti girati a Torino, ove nacque il Cinema Italiano, prodotti fra il 1906 e il 1914 da Società Anonima Ambrosio e Itala Film e restaurati dal Museo Nazionale del Cinema. Essi sono un esempio di raffinatezza del cinema torinese degli esordi. Le musiche dei sei cortometraggi, registrate da 1911 Lokomotif Orchestra, sono state composte da Mauro e Roberto Agagliate. Quale musica scrive un compositore contemporaneo per una pellicola dell’era dei frères Lumière? Dinnanzi alla macchina del tempo del Cinematografo meglio reinterpretare stili Belle Epoque année 1914 oppure comporre musiche avant-garde anno 2014? Funzionano meglio i suoni hightech o un kaleidoskópio sonoro che fonda pensieri del presente con emozioni di un set di cent’anni fa? Il progetto propone al pubblico un percorso in cui, tra un film e l’altro, due compositori raccontano qual è stato il loro processo creativo e snodano un fil rouge fra presente e passato, lungo più di cent’anni e annodato fra suoni e images en mouvement. ‘I PROMESSI SPOSI’ Regia di Eleuterio Rodolfi, (Italia 1913 - Società Anonima Studio Ambrosio) Note e annotazioni per una sonorizzazione musicale di un film muto La visione della prima trasposizione cinematografica del capolavoro manzoniano - il romanzo italiano per antonomasia - crea vertigine temporale. Restaurato dalla Cineteca Nazionale di Roma e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino cento anni dopo il primo ciak, il film è capostipite di ‘discendenti’ nati lungo tutto il Novecento: anno 1941 regia di Mario Camerini, anno 1967 regia di Sandro Bolchi, anno 1989 regia di Salvatore Nocita. Tre film - ma sono molti di più - eredi di un antenato muto: ‘I promessi Sposi’ anno 1913, generato dal talento di Eleuterio Rodolfi, regista classe 1876. Sonorizzare nel 2015 un film così remoto è un’emozione. Ogni musica viene divorata due volte da Chronos, come figlia di un microtempo scandito da metronomi e come figlia di un macrotempo scandito da stili di epoche storiche. Ma una partitura di oggi per un film muto di ieri può divenire anch’essa vorace. Tutti quel silenzio totale scatena nel compositore odierno una fame di suoni che può divorarsi l’intero film. Eppure l’horror vacui nelle sale da cinema del 1913 non c’era. Se non bastava il fracasso del proiettore, c’era quello del pubblico, c’era il pianista, l’organista o addirittura l’orchestra... E’ il timpano saturo del compositore e del pubblico contemporanei che teme silenzi che mai nocquero ai silent films. Il cinema ha frequentato molto le vicende di Lucia e Renzo. Questo è un vantaggio per un compositore odierno: per il film ‘più antico’ egli può scrivere una partitura che tragga ispirazione da ciascuna delle musiche composte per ‘I Promessi Sposi’ successivi al capostipite. Un tocco della musica raffinata che Ildebrando Pizzetti creò in piena seconda guerra mondiale per i pittorici bianchi e neri di Mario Camerini. Uno sprazzo della musica severa che Fiorenzo Carpi dedicò alle nebbie minimaliste che Sandro Bolchi riprese sul lago di Como, nello stile degli sceneggiati RAI degli anni ’60. Un accenno della musica introspettiva che Ennio Morricone compose per la versione a colori diretta da Salvatore Nocita. Così il film del 1913 avrebbe, celata nella sua partitura, una prospettiva temporale in più, misurata da un orologio che si muove sul quadrante delle epoche musicali. L’effetto temporale che ne risulterebbe è curioso: se è la musica a spostarsi nel tempo di tutti ‘I Promessi Sposi’ cinematografici, allora le emozioni dei personaggi del 1628 possono uscire dal loro tempo in modo che i nostri occhi le riconoscano, le fissino dal nostro tempo, le fissino nel nostro tempo. Vi è un secondo effetto, curioso anch’esso: i silenzi non ebbero sempre lo stesso ‘suono’. Se la musica costruisce una verticale prospettica del tempo allora un film del 1913 può essere sonorizzato da un compositore come fosse un film del 2013. Nell’odierna tecnica compositiva di musica per film un silenzio può riferirsi a due opposti: il silenzio di una scena che non vuole musica - e se un compositore maldestro la mette danneggia il film - o il silenzio di una scena che può volere musica e dunque il compositore può scrivere in pentagramma note oppure pause: entrambe vanno egualmente bene perché i silenzi sono musica e non vi è musica senza silenzi, così come non c’è film se qualcuno non spegne la luce di una sala di un cinema. Il silenzio musicale, oggetto meravigliosamente contraddittorio, può in un film muto divenire vera illusione acustica e può farlo solo oggi, dopo cento anni di linguaggi e codici filmici stratificati. Il silenzio totale che giunge dal passato remoto di un film muto, può trasfigurarsi in silenzio musicale. E’ come se il nero dell’inquadratura potesse essere di un nero diverso dal nero. Così è il muto filmico, quando la musica che lo attraversa fa suo un silenzio totale e lo trasmuta in silenzi misurati. CURRICULA DEI COMPOSITORI MAURO AGAGLIATE musicista e compositore (Londra, UK 1968) Si diploma nel 2009 in Composizione presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, sotto la guida dei Maestri Guida e Colombo Taccani. Perfeziona gli studi all' Accademia Perosi di Biella, seguendo i corsi tenuti dal Maestro Azio Corghi. Vincitore dell' “Old Hispanic Office Composition Competition” (2016), organizzato dall'Università di Bristol, con il brano “so far away and hidden.. Libera Me”. Commissione di un brano per il Kokoro Ensemble (Bournemouth Symphony Orchestra), che sarà eseguito nella primavera del 2017. Vincitore di concorsi internazionali di composizione, quali il concorso indetto dall'associazione Xenia Ensemble per la celebrazione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia (rassegna EstOvest 2010) con la suite per quartetto d’archi e pianoforte “Ogni cinquanta, a Torino” e il concorso per compositori indetto da IVME (Anversa, Belgio), con il brano “Remember... no march in March” (2011). Vincitore della call for scores per il “Toy Piano World Summit 2012” organizzato dalla Philharmonie Luxembourg (2012). La suite “I saw Cage out of the cage!”, per dieci pianoforti giocattolo, è stata selezionata e inserita nel programma della giornata finale del festival «Rainy Days 2012», dedicato al centenario della nascita di John Cage. Autore del brano “...qual cieco fato!” per tre fisarmoniche, presentato in prima nazionale al 57° Festival di Musica Contemporanea - La Biennale di Venezia 2013. Autore dei brani "stunned by Maud's blue eyes' (per flauto e orchestra d'archi) e 'In exilium... in Thebae' (per clarinetto e orchestra d'archi), inseriti nella stagione concertistica 2014-2015 dell'Accademia Perosi di Biella. ROBERTO AGAGLIATE musicista e compositore (Londra, UK 1965) Studia composizione con Franco Mariatti e Fisarmonica con Sergio Scappini e Massimo Pitzianti. Si laurea in Scienze Politiche, Indirizzo Storico Internazionale presso l’Università di Torino. Frequenta i corsi di musica e cinema presso la London Film Academy, con docenti compositori della televisione B.B.C. Fonda l’orchestra interculturale 1911 Lokomotif Ensemble. Filmografia http://www.fctp.it/professional_item.php?id=885 ZAWABS, NOTE BIANCHE, NOTE NERE (Italia 2015, 28 min.) Regia e musiche di Roberto Agagliate, prodotto da Associazione Sostegno Armonico, in collaborazione con Acli Torino, M.A.O. Museo di Arte Orientale, Fondazione Torino Musei e 1911 Lokomotif Orchestra. NEED A JOB (documentario, Italia 2014, 17 min) Regia e musiche di Roberto Agagliate, prodotto da Associazione Sostegno Armonico, in collaborazione con Acli Torino. VICINO ALLA MIA PELLE (documentario, Italia 2014) regia di Sergio Fergnachino, musiche di Roberto Agagliate, prodotto da Daniele Segre e Daniele De Cicco per Redibis Film. THE MUSIC LOVERS (Italia 2012, 7 min) Videoclip musicale su tematiche interculturali. Regia di Matteo Bernardini, Musiche di Mauro e Roberto Agagliate, prodotto da Associazione Sostegno Armonico, in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte, Assessorato Politiche Sociali della Città di Torino, Fondazione CRT, Arci, Associazione Senegalesi Torino, Associazione Museo Nazionale del Cinema, Associazione Italiana Zingari Oggi, Associazione Terra del Fuoco, Idea Rom, Associazione Sostegno Armonico e 1911 Lokomotif Orchestra.