La struttura della frase Finora abbiamo visto solamente casi di

La struttura della frase
Finora abbiamo visto solamente casi di sintagmi e non di frasi intere.
Come si costruisce la struttura di una frase in termini di X’? Si parte
comunque dal VP con il proprio oggetto, ma ci troviamo subito di fronte a
due problemi fondamentali
a) qual è la posizione del soggetto?
b) Quando si ha un tempo composto dove va l’ausiliare’ Nella testa di
V insieme al verbo lessicale e in un’altra posizione?
c) Qual è effettivamente il nucleo della frase? Solo il verbo?
In realtà sappiamo già che la frase è una struttura che mette in relazione un
predicato con un soggetto, quindi non può essere un semplice VP.
Infl° e la sua proiezione InflP
Proviamo quindi ad applicare i nostri test di costituenza al sintagma
verbale, includendovi l’eventuale ausiliare:
1. Movimento
*Ha incontrato Alberto ___ un collega
?Ha incontrato un collega, Alberto
Incontrato un collega, Alberto certamente non ha
?Ha assegnato quei compiti agli alunni, la maestra
Assegnato quei compiti agli alunni, la maestra certamente non ha
John met his friend in the library after lunch
[Meet his friend in the library after lunch], John did indeed.
John will meet his friend in the library after lunch
[Meet his friend in the library after lunch], John will.
2. Frase scissa e pseudo-scissa
*E’ ha incontrato che Alberto un collega
*E’ ha incontrato un collega che Alberto
?E’ incontrato un collega che Alberto certamente ha
*E’ ha assegnato quei compiti agli alunni che la maestra
E’ assegnato quei compiti agli alunni che la maestra certamente non ha
**Ciò che Alberto ha fatto un collega è [ha incontrato]
Ciò che Alberto farà è [incontrare un collega]
Ciò che la maestra ha fatto è [assegnare quei compiti agli alunni]
What John did was [meet his friend in the library after lunch]
[Meet his friend in the library after lunch] is what John did
What John will do is [meet his friend in the library after lunch]
[Meet his friend in the library after lunch] is what John will do
3. Non inseribilità
Alberto [ha spesso/sempre/talvolta/raramente incontrato il suo collega]
[?(?)Alberto ha venerdì scorso incontrato un collega in pizzeria dopo il concerto]
La maestra ha spesso/sempre/talvolta/raramente assegnato quei compiti agli alunni
4. Enunciabilità in isolamento
Cosa ha fatto Alberto venerdì scorso? *Ha incontrato
??Cosa ha fatto Alberto venerdì scorso? Incontrato un collega
?Cosa ha fatto la maestra venerdì scorso? Assegnato quei compiti agli alunni
5. Sostituibilità tramite pro-forma
La maestra ha assegnato molti compiti agli alunni ma la supplente non
intende farlo
Alberto ha avvertito il suo collega ma Paolo non l’ha fatto
Molti studenti hanno frequentato il corso e molti lo fanno tuttora
Hai invitato Giorgio? Sarebbe opportuno farlo
John will [meet his friend in the library after lunch] and Bill will do so too.
John might [go home], and so might Bill
John might [take the exam], as might Bill
If John can speak French fluently - which we all know he can - why is he so shy with
French girls?
6. Coordinabilità
Alberto ha incontrato un collega in pizzeria dopo il concerto e telefonato a Mario
prima del film
Alberto ha incontrato un collega in pizzeria dopo il concerto e telefonato a Mario
prima del film
La maestra ha assegnato molti compiti agli alunni e corretto alcune verifiche
John has been waiting for Bill and walking down the street for two hours
He may go to London and visit his mother
7. Cancellabilità in strutture coordinate
Alberto può [_____] – e Maria deve [_____] – invitare i colleghi alla
cena di martedì
John will [ ________ ] - and Mary may - [go to the party]
?????8. Omissibilità
Solo sequenze di parole che formano un costituente possono essere omesse tramite
ellissi.
Alcuni amici hanno incontrato Rossella dopo il concerto e altri [hanno incontrato
Rossella] prima del film
*Alcuni amici hanno incontrato Rossella dopo il concerto e altri hanno [incontrato
Rossella] prima del film
*Alcuni amici hanno incontrato Rossella dopo il concerto e altri hanno incontrato
[Rossella] prima del film
*Alcuni amici hanno incontrato Rossella dopo il concerto e altri [hanno incontrato]
Rossella prima del film
Numerosi studenti hanno sostenuto l’esame nell’ultima sessione e molti altri [hanno
sostenuto l’esame] nella penultima
*Numerosi studenti hanno sostenuto l’esame nell’ultima sessione e molti altri hanno
[sostenuto l’esame] nella penultima
*Numerosi studenti hanno sostenuto l’esame nell’ultima sessione e molti altri hanno
sostenuto [l’esame] nella penultima
Numerosi studenti hanno sostenuto l’esame nell’ultima sessione e molti altri [hanno
sostenuto] l’esame nella penultima
John will [meet his friend in the library after lunch]. Will he?
John has [met his friend in the library after lunch]. Has he?
John won’t wash the dishes, but Bob will [wash the dishes]
John won’t help me with the dishes, but Bob will [help me with the dishes]
*John won’t help me with the dishes, but Bob will help me with the
*John won’t help me with the dishes, but Bob will help me with
*John won’t help me with the dishes, but Bob will help me
*John won’t help me with the dishes, but Bob will help
John won’t help me with the dishes, but Bob will
Today he may come home early, but tomorrow he may not _____
Bill has invited the president and I haven’t ___
Please buy some flowers, if you can _____
I test di costituenza applicati al sintagma verbale individuano un
costituente che include il participio passato del verbo lessicale, gli
argomenti ed i circostanziali, ma esclude il verbo ausiliare (o modale), che
dovrà quindi essere collocato in un nodo indipendente situato al di fuori
del sintagma verbale, mentre nel nodo V sarà collocata la forma verbale
non finita (participio o infinito), che costituisce la vera testa V° del
sintagma verbale.
Anche in questo caso quindi non possiamo avere due parole inserite
nello schema X’ al di sotto di un nodo X° che può contenere solamente
una parola.
Quindi c’è bisogno di avere un nodo indipendente per l’ausiliare.
Proponiamo di classificare il nodo che ospita il verbo ausiliare come testa
X° di una proiezione XP che ha come specificatore il sintagma nominale
che funge da soggetto e come complemento il sintagma verbale:
XP
DP
D’
D°
La
X’
NP
AP
N’
nuova
N°
segretaria
X°
ha
VP
V’
V°
telefonato
PP
P’
P°
a
D°
il
XP
DP
D’
NP
N’
N°
direttore
DP
D’
D°
L’
NP
N’
N°
insegnante
X’
X°
aveva
VP
V’
V°
assegnato
D°
i
DP
D’
NP
N’
N°
compiti
In questo modo abbiamo risolto entrambi i problemi: l’ausiliare ha una
propria posizione indipendente da quella del verbo lessicale, e abbiamo
anche una posizione per il soggetto.
Come dimostra il test della frase pseudo-scissa, l’elemento che codifica
l’interpretazione di tempo non può fare parte del sintagma verbale, ma
deve essere generato separatamente da esso:
Ciò che Alberto ha fatto è [incontrare il suo amico in pizzeria]
Ciò che farete sarà [comunicare la notizia a Maria]
John met his friend in the library after lunch
[Meet his friend in the library after lunch], John did indeed
What John did was [meet his friend in the library]
John will meet his friend in the library after lunch
[Meet his friend in the library after lunch], John will indeed
What John will do is [meet his friend in the library after lunch]
Ciò che in inglese viene espresso da un morfema libero, cioè un verbo
ausiliare/modale come do/will, viene espresso in altre lingue da morfemi
legati che si uniscono alla radice del verbo.
La morfologia verbale può esprimere sia informazioni relative al tempo
dell’azione, e al modo verbale (cioè indicativo, congiuntivo o
condizionale) sia informazioni relative all’accordo verbale tra soggetto e
verbo, cioè varia a seconda della persona (1/2/3) e del numero
(singolare/plurale). Questo risulta chiaro considerando lingue quali
l’italiano, in cui le proprietà flessionali della morfologia verbale sono
molto ricche (mentre in inglese i paradigmi flessionali sono più poveri):
singolare 1parl-o
2 parl-i
3 parl-a
plurale 1 parl-iamo
2 parl-ate
3 parl-ano
parl-av-o
parl-av-i
parl-av-a
parl-av-amo
parl-av-ate
parl-av-ano
parl-er-ò
parl-er-ai
perl-er-à
parl-er-emo
parl-er-ete
parl-er-anno
Deve esistere quindi nella struttura frasale un nodo che contiene tutte le
informazioni espresse dal verbo flesso, quindi sia i tratti di tempo che
quelli di accordo (cioè di persona e numero) e quello di modalità.
Ipotizziamo quindi che i morfemi verbali (liberi – come nel caso degli
ausiliari – o legati – come nel caso dei morfemi di tempo,modo e accordo)
che esprimono l’informazione grammaticale siano dominati da un nodo
terminale separato, chiamato Infl (=inflection=flessione), che contiene dei
tratti di tempo ed accordo. Tale nodo può fungere da testa dell’intero
costituente frasale.
Proponiamo quindi di identificare questo nodo con il nodo che ospita il
verbo ausiliare in frasi contenenti un tempo composto.
In frasi contenenti un ausiliare (o un modale), sarà questo ad esprimere i
tratti morfologici di tempo ed accordo, e si troverà quindi nel nodo Infl:
sostituiamo quindi nelle strutture precedenti il nodo X con Inflection:
IP
DP
D’
D°
La
I’
NP
AP
N’
nuova
N°
segretaria
I°
ha
VP
V’
V°
telefonato
PP
P’
P°
a
D°
il
DP
D’
NP
N’
N°
direttore
IP
DP
D’
D°
L’
NP
N’
N°
insegnante
I’
I°
aveva
VP
V’
V°
assegnato
D°
i
DP
D’
NP
N’
N°
compiti
Nei tempi semplici, cioè non composti tramite l’unione di un ausiliare ed
un participio passato, i morfemi di tempo e accordo sono generati nel nodo
INFL, ma non c’è nessun verbo ausiliare che possa incorporarli.
L’unico modo per un verbo lessicale di occupare allo stesso tempo la
posizione di V° e quella di I° consiste nel muoversi da una posizione
all’altra lasciando una traccia nella posizione iniziale.
Il movimento del verbo si realizza dalla testa V° del VP alla testa Infl° di
InflP; si attua cioè da una posizione di testa ad un’altra posizione di testa,
Le caratteristiche generali del movimento sintattico sono:
• collegando due posizioni dello stesso tipo (XP con XP oppure X° con
X°) secondo il principio di conservazione della struttura;
• il movimento va verso una posizione vuota;
• il movimento si attua verso sinistra, cioè verso l’alto
• inoltre il movimento deve sempre essere motivato (in questo caso lo
è dalla morfologia forte dell’italiano)
Non in tutte le lingue i verbi lessicali salgono alla posizione I°; ad esempio
in inglese il verbo finito è preceduto dagli avverbi di frequenza come
always - never - often - already:
I always eat fruit
I have always eaten fruit
* I eat always fruit
* I always have eaten fruit
In genere in tutte le lingue romanze abbiamo la salita del verbo finito ad I°,
che si correla alla ricchezza della morfologia verbale; l’inglese e le lingue
scandinave hanno morfologia verbale povera e non hanno salita ad I°.
Ipotizziamo quindi che in italiano sia il verbo lessicale a muoversi dalla
testa V e salire al nodo INFL per incorporare i morfemi di tempo ed
accordo
IP
DP
D’
D°
L’
NP
N’
N°
insegnante
I’
I°
assegnavai
VP
V’
V°
ti
DP
D’
D°
i
NP
N’
N°
compiti
Questa ipotesi di movimento del verbo è confermata dal fatto che nei
tempi semplici, in cui non compare nessun ausiliare, il verbo lessicale
flesso in un modo finito occupa una posizione diversa da quella del
participio, come mostra la posizione delle due forme verbali rispetto ad
alcuni avverbi: sia il verbo lessicale flesso che l’ausiliare/modale devono
sempre precedere alcuni avverbiali:
Alberto ha già invitato il suo collega
Alberto invita già il suo collega
??Alberto ha invitato già il suo collega
??Alberto già invita il suo collega
Alberto ha sempre informato il suo collega
?Alberto ha informato sempre il suo collega
Alberto informa sempre il suo collega
*Alberto sempre informa il suo collega
Alberto ha molto stimato il suo collega
Alberto stima molto il suo collega
Alberto ha stimato molto il suo collega
*Alberto molto stima il suo collega
Ipotizziamo che questo tipo di avverbi occupi la posizione di specificatore
di una proiezione aspettuale che si trova al di sopra di VP e al di sotto di
IP, questa proiezione contiene i tratti di aspetto e di accordo con l’oggetti
(NB l’accordo con l’oggetto clitico in frasi come Maria li ha mangiati ha
solo tratti di genere e numero, non tratti di persona, come l’accordo con il
soggetto collocato sotto I°):
IP
DP
D’
D°
L’
N’
N°
insegnante
I’
NP
I°
aveva
AspP
SpecAsp
AdvP
SpecAdv Adv’
Adv°
sempre
Asp’
Asp°
VP
assegnatoi
SpecVP V’
V°
ti
DP
D’
D°
i
NP
N’
N°
compiti
L’aspetto è una categoria verbale che indica specificazioni non
prettamente temporali, ma collegate al tipo di azione, cioè se un’azione è
completamente terminata o ha riflessi nel presente, se è continua o
puntuale o se è ripetuta ecc. Anche il participio passato, che ha flessione di
aspetto e di accordo con l’oggetto deve salire ad una posizione di testa
funzionale cioè Asp°
Relazioni locali
Abbiamo visto che i ruoli tematici devono venire assegnati agli elementi
nominali e che:
ogni elemento nominali può avere uno e un solo ruolo tematico e
ad ogni ruolo tematico corrisponde un solo elemento nominale
(criterio tematico)
I ruoli tematici vengono assegnati in due configurazioni strutturali: quella
di nodo fratello e quella di specificatore-testa
V’
V°
DP
Æ assegnazione di ruolo tematico di paziente o tema
VP
SpecV
V’
V° assegnazione allo specificatore di ruolo tematico di
agente da parte del verbo
La testa X° di un sintagma XP entra in relazione con le due proiezioni
massimali che occupano la posizione di specificatore ed di complemento;
le relazioni della testa X° con il complemento e con lo specificatore
possono entrambe essere definite all’interno della proiezione massimale
XP; perciò queste relazioni sono definite locali.
Gli elementi nominali hanno anche bisogno di un caso sintattico (in alcune
lingue il caso sintattico ha dei riflessi morfologici, come il latino o il
tedesco, in altre no) All’oggetto viene assegnato il caso accusativo nella
stessa configurazione in cui gli viene assegnato il ruolo tematico.
Il soggetto riceve invece caso nominativo nella proiezione di SpecIP, ma
ruolo tematico nella posizione di SpecVP, quindi si deve muovere da Spec
VP a SpecIP.
IP
DP
D’
D°
L’
I’
NP
N’
I°
N°
aveva
SpecAsp
insegnantej
AdvP
SpecAdv Adv’
Adv°
sempre
AspP
Asp’
Asp°
VP
assegnatoi
SpecVP V’
tj
V°
DP
ti SpecD D’
D° NP
i
N’
N°
compiti
Anche questo tipo di movimento sottostà alle stesse restrizioni sintattiche
che abbiamo già visto per il movimento di teste (vedi sopra). La
motivazione del movimento del soggetto ( o movimento A) è la mancanza
di caso, senza il quale il soggetto non è identificabile come tale.
ATT: quando il soggetto è nullo (e viene marcato con pro) si ha lo stesso
tipo di movimento da SpecVP dove viene assegnato il ruolo tematico a
SpecIP dove viene assegnato nominativo.