21/7/2014
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domenica 20 luglio 2014 – CULTURA – Pagina 48
GIAN ANTONIO STELLA
«I prolegomena:
così la burocrazia
uccide il Paese»
Al grido di “Elasso, chi era costui?" si apre la narrazione di un
giornalista da prima pagina come Gian Antonio Stella che fustiga l
´Italia sempre sull´orlo del baratro, salvo poi dichiararsene
innamorato. Per il 40° di Apindustria Vicenza, il vicentino Stella
gioca in casa e a Ponte di Barbarano presenta il suo ultimo libro
Bolli, sempre Bolli, fortissimanente Bolli, 192 pagine, Feltrinelli,
titolo che rieccheggia gli aforismi di Marcello Marchesi, e che
riassume vicende di burocrazia italiana pronte per diventare,
anche senza interpreti, dei testi comici raffinatissimi.
Elasso, ad esempio, termine usato in un avviso dell´Asl di Napoli,
pur assente dai cinque principali dizionari italiani, vorrebbe dire
“trascorso il termine di legge". “Meridianamente epifanica" è
invece la dichiarazione che apre un avviso di assunzione di 11
lavoratori socialmente utili del comune di Ariano Irpino. Ma ce n´è Il giornalista e scrittore Gianantonio
anche per i “prolegomena" di una delibera del comune di Farini, Stella: il suo ultimo libro è Bolli, sempre
Piacenza, e per “l´indice rifrattometrico" della polpa delle pesche Bolli, fortissimamente Bolli
che fa impazzire i coltivatori Ue.
Ma fosse solo per il linguaggio, ancora ancora si potrebbe riprovare con un´operazione mastrolindo già
tentata da Sabino Cassese ministro nel 1994 con il codice di stile della comunicazione ad uso della
pubblica amministrazione...
In realtà la burocrazia si insinua in ogni gesto della vita quotidiana, ogni anfratto della vita pubblica, ogni
goffo tentativo della classe politica che più è ignorante più alza l´asticella dell´incomprensibilità. Non si
spiega diversamente perchè in Parlamento siamo ammesse interrogazioni su il concorso di un´acqua
minerale dove tra i premi - pupazzi Disney - non si trova mai Clarabella: Stella che è diventato ormai un
umorista consumato, racconta che per avere risposta a questo delicato quesito il senatore Giacomo
Stucchi della Lega ha impiegato 637 giorni.
Scivola così, anzi rotola tra le ghignate, un saggio serio e ben documentato che in questa stessa estate
diventa spettacolo teatrale: Stella sarà accompagnato alternativamente da Paolo Rossi e Natalino
Balasso.
Di tanti “bolli" da lei registrati, qual è stato il più scandaloso?
In questo momento la cosa più scandalosa sono le code: più 12 per cento alle Asl, più 39 per cento alle
Poste nel decennio 2002/2012. È ridicolo che dopo l´avvento dell´informatica si facciano più file del
passato, anagrafe compresa. Per quanto riguarda gli episodi limite che ho raccolto direi che è imbattibile
ciò che ha scritto l´Asl di Savona nel modulo per i vecchi che usano i pannoloni: li si costringe a pesarli
“prima e dopo l´indossaggio", con dentro cacca e pipì voglio dire. È una cosa così cretina che ti chiedi
come possa essere venuta in mente a qualcuno. E poi, ah sì, la richiesta arrivata a qualche cittadino di
restituire un centesimo di benefici illecitamente avuti dall´Inps in 5 anni. Oppure quel contratto assurdo
del veterinario di Calstelvetrano che doveva lavorare sei minuti la setitmana.
Uno si chiede in che Paese vive.
Appunto, un posto dove ti cadono le braccia... ma è lo stesso Paese in cui Vito Pertosa di Bari, piccolo
grande imprenditore da 150 milioni di fatturato, è l´unico al mondo a brevettare un sistema per il
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monitoraggio sicuro dei binari di treni e metropolitane. L´Italia è il Paese di imprenditori così, che hanno
sfondato con le loro idee e il loro genio.
Sono decenni che si prova a semplificare ma nessuno ci riesce. Nemmeno Mussolini che era un
decisionista...
No, anzi fu in disastro, triplicò la burocrazia, e proprio Mussolini dimostra che bisogna essere diffidenti
verso chi arriva e dice “faccio tutto io"...
Sta pensando a Renzi?
Oggi chi ha votato Renzi ha le sue perplessità, perché il premier è un po´ guascone. Ma anche chi non l
´ha votato in realtà spera che faccia le riforme, specie nell´amministrazione. Renzi deve stare attento
perchè rischia di andare a rompere o peggio di fare un patto scellerato con categorie che vanno
rispettate e nello stesso tempo vanno messe in riga, parlo del pubblico. Tutti sappiamo che i ministri
sono ostaggio dei dirigenti e dei capi di gabinetto. Ma non sta né in cielo né in terra che un dirigente
guadagni 13 volte in più del reddito medio degli italiani, quando all´estero al massimo arrivano a sette
volte in più dello stipendio medio. Siamo un Paese dove nove milioni di persone vivono in povertà,come
dimenticarlo?
Sembra che pur nell´insofferenza diffusa contro gli sportelli e i centralini muti, la rivolta non scatti mai.
Siamo anestetizzati? Non possiamo vivere senza burocrazia?
Di qualcuno che tenga in ordine certificati, anagrafi, registri urbanistici avremo sempre bisogno. Ma con
efficienza, senza furbi e senza assenteisimi... salviamo la burocrazia buona, a mare tutto il resto.
Sono vent´anni che le firma pamphlet e corsivi e almeno quindici che i titoli più venduti sono L´orda,
Vandali, Schei, La Casta, Se muore il Sud... È una dichiarazione di disfatta?
Sono tutti libri di amore, nel senso che come diceva Curzio Malaparte, il patriottismo non è esaltare ciò
che va bene, ma segnalare ciò che non va per migliorarlo. Io faccio questo di mestiere. Non ci frega
nulla se una persona qualsiasi va in giro a fare l´amore con dieci partner. Ci arrabbiamo se lo fa la
persona che amiamo. Io sono furibondo con l´Italia e il Veneto perché so bene quali potrebbero essere
le capacità enormi, e non vedo tanti cambiamenti. Ma bisogna avere pazienza, tener duro, sono
ottimista e quando spiego il perché la gente capisce.
Cosa la convince della possibilità di riscatto dell´Italia?
L´elenco è incredibile: abbiamo avuto una sinistra disastrosa, che ha fatto tutti gli errori possibili e
cambiato trenta segretari. Abbiamo avuto Berlusconi che si è fatto i fatti suoi e gli affari suoi per vent
´anni e con grave ritardo l´hanno capito anche i berlusconiani. Abbiamo avuto la Lega che ha rischiato di
spaccare il Paese lanciando messaggi terrificanti, senza portare a casa una riforma. Abbiamo avuto il
sindacato più vecchio dell´emisfero settentrionale. Abbiamo la mafia, la camorra e la ´ndrangheta. E
nonostante, nonostante questo siamo il secondo Paese manufatturiero d´Europa e il quinto nel mondo?
L´Italia ha la spalle larghe e c´è gente molto più in gamba di quanto noi sappiamo raccontare. Con
alcune riforme indispensabili, presto però, possiamo ripartire.
Cosa sarebbe Gianantonio Stella senza il suo archivio che ricorda tutto, che inchioda i personaggi
pubblici alle loro dichiarazioni?
Io sono il mio archivio, è un lavoro. Anche in vacanza, a Natale e Pasqua, archivio articoli e materiali.
Prima o dopo serviranno, è garantito.
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