COMUNE DI BOLOGNA
CULTURA
LABORATORIO PER LA DIDATTICA
SOLE TERRA LUNA
Percorso didattico
A cura di Cosetta Bigalli
SOLE TERRA LUNA
I moti della Terra e della Luna e le loro conseguenze
Giovanna Fortuzzi
Docente di Fisica agli Istituti Aldini-Valeriani e Sirani
La Terra e la Luna — come gli altri corpi del sistema solare — nel loro movimento di
rivoluzione attorno al Sole descrivono orbite di forma ellittica. Quella tracciata dalla Terra —
detta eclittica perché lungo di essa avvengono le eclissi di Sole e di Luna — nel planetario è
contrassegnata da una sequenza di puntini rossi sul vetro della cupola. Il piano ideale su cui si
trova l'eclittica passa attraverso il centro della Terra e del Sole.
Fuori del sistema solare si trovano le stelle dette fisse perché in virtù della loro enorme distanza
ci appaiono sempre nella stessa posizione nonostante la Terra si sposti nell'arco di sei mesi di
circa 300 milioni di chilometri.
Per gli antichi le stelle formavano raggruppamenti chiamati costellazioni in cui la particolare
disposizione degli astri suggeriva immagini spesso di animali. Pur riconoscendo l'assoluta
casualità di questi raggruppamenti anche oggi continuiamo ad usare i nomi delle costellazioni
per comodità di riferimento. Particolarmente significativo — perché si trova in una fascia tutta
intorno all'eclittica — è il gruppo di costellazioni dello zodiaco che in greco significa figure di
animali, nel planetario rappresentate nella parte circolare interna per consentire al pubblico la
visione.
Nel corso di un anno diciamo che il Sole si sposta dall'una all'altra costellazione. In realtà è la
Terra che nel suo moto di rivoluzione percorre la fascia dello zodiaco. Quando il Sole si trova in
una costellazione — ad esempio nello Scorpione — la Terra si trova nella costellazione opposta
— ad esempio nel Toro — e durante la notte è possibile vederla.
I moti della Terra, del Sole e della Luna sono relativi, cioè dipendono dal punto preso a
riferimento. Stando sulla Terra, questa ci sembra ferma e vediamo muovere il Sole e la Luna.
Dalla Luna vedremmo muovere il Sole e la Terra. Dalle stelle fisse — il punto di osservazione di
chi guarda il planetario — nessuno resta fermo: cioè tutti gli astri si muovono su loro stessi e
attorno al Sole.
I moti della Terra e della Luna
Il Sole ruota su se stesso in senso antiorario ed un punto del suo equatore impiega 25 giorni
terrestri a compiere una rotazione.
La Terra ha un moto di rotazione su se stessa in senso antiorario, attorno ad un asse ideale che
passa attraverso i poli geografici. Rispetto al piano dell'eclittica, l'asse di rotazione è inclinato di
circa 66°. Per compiere un'intera rotazione la Terra impiega 24 ore e un punto che si trovi
all'equatore si muove alla velocità di 1600 chilometri all'ora, cioè 440 metri al secondo. Nel
planetario la Terra sta ruotando alla frequenza di 6 giri al secondo.
La Terra ha anche un moto di rivoluzione attorno al Sole che esegue in senso antiorario
mantenendo sempre parallelo a se stesso il proprio asse di rotazione. Per compiere un intero giro
dell'eclittica impiega 365 giorni e 4 ore, muovendosi alla velocità media di circa 100.000
chilometri all'ora, cioè 30 chilometri al secondo. Nel planetario la Terra sta compiendo una
rivoluzione alla frequenza di 1 giro al minuto.
La Luna compie un moto di rotazione su se stessa e uno di rivoluzione attorno alla Terra,
entrambi in senso antiorario in tempi uguali, circa 28 giorni, muovendosi alla velocità di 3700
chilometri all'ora, cioè circa 1 chilometro al secondo.
Assieme alla Terra la Luna compie un moto di rivoluzione attorno al Sole, impiegando lo stesso
tempo della Terra e muovendosi alla stessa velocità. In questo moto di spostamento lungo
l'eclittica, l'orbita della Luna mantiene sempre la stessa inclinazione ma ruota su se stessa.
Le conseguenze dei moti
La notte e il dì
Il moto di rotazione della Terra attorno al proprio asse ha come conseguenza l'alternarsi del dì e
della notte. Ma la durata del dì e della notte, cioè dei periodi di illuminazione e di oscurità,
dipende dal moto di rivoluzione e dal parallelismo dell'asse terrestre. A causa della grande
distanza dal Sole, i raggi che arrivano sulla Terra possono essere considerati paralleli tra loro e
per ogni istante illuminano metà del globo. Il circolo di illuminazione — la circonferenza che
delimita l'emisfero illuminato da quello in ombra — durante l'anno assume posizioni diverse.
Questo è dovuto al fatto che l'asse di rotazione terrestre non è perpendicolare all'eclittica e si
sposta attorno al Sole mantenendosi sempre parallelo a se stesso.
Quando la Terra — il 21 marzo —- si trova in questo punto chiamato equinozio di primavera, i
raggi del Sole colpiscono perpendicolarmente l'asse terrestre, per cui il circolo di illuminazione
passa esattamente attraverso i poli. Quindi il dì e la notte hanno eguale durata per tutti i punti
della Terra, sia per l'emisfero nord (il nostro) che per quello sud. Spostandosi dall'equinozio la
situazione cambia e noi la descriveremo facendo riferimento all'emisfero nord, tenendo presente
che per l'altro emisfero è esattamente il contrario.
Proseguendo nel moto di rivoluzione inizia un progressivo allungamento del dì ed un
accorciamento della notte. Osservate cosa accade al circolo polare artico.
Il 21 giugno, solstizio d'estate, il circolo di illuminazione taglia a metà solo l'equatore, dove la
notte e il dì hanno eguale durata per tutto l'anno. In questo punto il dì ha la durata massima. Al
circolo polare artico il Sole resta sull'orizzonte per tutto il giorno.
Andando oltre, la durata del dì incomincia ad accorciarsi e quella della notte ad allungarsi fino a
giungere il 23 settembre all'equinozio d'autunno in cui notte e dì hanno nuovamente la stessa
durata come per l'equinozio di primavera.
Poi il dì continua ad accorciarsi e la notte ad allungarsi fino a giungere il 21 dicembre al solstizio
d'inverno, quando il dì ha la minima durata. Nel circolo polare artico per tutto il giorno non si
vede mai il Sole.
Allontanandosi da questo punto il dì ricomincia ad allungarsi ne la notte ad accorciarsi fino a
giungere di nuovo all'equinozio di primavera in cui notte e dì hanno la stessa durata e il ciclo
annuale ricomincia.
Le stagioni
Il moto di rivoluzione della Terra e l'inclinazione dell'asse terrestre rispetto all'eclittica provocano
le diverse stagioni dell'anno. Il fattore determinante è dato dall'insolazione cioè dalla quantità di
energia proveniente dal Sole che arriva sulla Terra. Tale quantità è diversa a seconda
dell'inclinazione dei raggi solari. Quando i raggi colpiscono perpendicolarmente la superficie
della Terra è massima. Quando i raggi sono radenti alla superficie terrestre è minima. Poiché
l'asse terrestre mantiene costante la propria inclinazione e si sposta sempre parallelamente a se
stesso, i raggi solari colpiscono la superficie terrestre con inclinazioni diverse nei diversi punti
dell'eclittica e nelle diverse zone della Terra.
Siamo ora nel solstizio d'estate:
• all'equatore questa inclinazione è di 66° rispetto alla superficie terrestre;
• al tropico del Cancro, cioè all'altezza dell'Africa del Nord, l'inclinazione è di 90°;
• alle nostre latitudini è di 68°;
• al circolo polare artico è di 46° e il Sole rimane sempre sopra la linea dell'orizzonte.
Questo è il periodo dell'anno in cui massima è l'insolazione e comincia l'estate, anche se il
periodo più caldo dell'anno si ha nella seconda metà di luglio, quando l'insolazione ha già
cominciato a diminuire. Un ritardo dovuto al fatto che la Terra assorbe lentamente l'energia e
altrettanto lentamente la restituisce (parecchio tempo dopo la massima insolazione).
Al solstizio d'inverno la situazione è diametralmente opposta:
• all'equatore l'inclinazione è di 66°;
• al tropico del Cancro è di 43°;
• alle nostre latitudini è di 21°;
• al circolo polare artico il Sole rimane sotto la linea dell'orizzonte;
• al Polo Nord è buio.
Al solstizio d'inverno si ha la minima insolazione.
Le fasi lunari
La Luna è l'unico satellite naturale della Terra. Non emette luce propria ma riflette la luce
proveniente dal Sole. Ha un moto di rotazione su se stessa che avviene nello stesso periodo di
tempo, 28 giorni, in cui compie una rivoluzione attorno alla Terra: per questo ci rivolge sempre
la stessa faccia. Assieme alla Terra la Luna compie un moto di rivoluzione attorno al Sole
(traslazione).
L'inclinazione dell'orbita lunare rispetto al piano dell'eclittica fa sì che nel corso dei 28 giorni in
cui si compie la rivoluzione, la Luna assuma posizioni diverse e che diverso appaia alla Terra il
contorno della parte illuminata: sono queste le fasi lunari.
La fase di Luna nuova si ha quando la faccia a noi rivolta non riceve luce dal Sole ed è quindi
oscura. In questa situazione la Luna non è visibile ma si limita a riflettere un po' della luce, detta
cinerea, proveniente dalla Terra.
Spostandosi da questa posizione, la faccia a noi rivolta comincia a essere sempre più illuminata
dal Sole fino a giungere in questo punto detto primo quarto quando è illuminata metà della
faccia. Proseguendo l'illuminazione aumenta. Nel punto opposto a quello della Luna nuova la
faccia è completamente illuminata: ed è Luna piena: Successivamente la faccia a noi rivolta
comincia a entrare in ombra. Quando arriva all'ultimo quarto è illuminata solo per metà. Poi
l'illuminazione diminuisce ulteriormente fino a giungere nuovamente al punto di Luna nuova.
Ciascuna delle fasi lunari dura circa 7 giorni, quindi alla fine del ciclo sono trascorsi circa 28
giorni.
Le eclissi
Nel corso dei 28 giorni in cui compie la rivoluzione attorno alla Terra, la Luna attraversa il piano
dell'eclittica 2 volte, in punti detti nodi. Quando la Luna si trova in uno di questi, Sole, Terra e
Luna sono sullo stesso piano e se allineati si hanno le eclissi, cioè può succedere che la Luna
copra il Sole o che la Terra copra la Luna. Per 2 volte al mese la Luna si trova sullo stesso piano
di Sole e Terra, però solo raramente si determinano le condizioni delle eclissi.
Quando la Luna è in questa
posizione si ha l'eclissi di Sole.
Il cono d'ombra della Luna
interessa solo una parte della
Terra e solo da lì è possibile
vedere l'eclisse.
Quando la Luna è in quest'altra
posizione si ha l'eclisse di Luna,
che è visibile da tutti i punti della
Terra rivolti verso la Luna.
Se l'allineamento di Sole, Terra e
Luna non è esatto si possono
avere delle eclissi solo parziali.
PER SAPERNE DI PIU''
Sfera celeste
La cupola del planetario rappresenta la sfera celeste apparente, cioè quella sfera di raggio
indeterminato nel cui centro si trova l'occhio dell'osservatore e sulla cui superficie si è soliti
proiettare le stelle del cielo.
Nell'antichità era saldamente radicata la convinzione che non fosse solo una costruzione
concettuale astratta per facilitare lo studio dei fenomeni celesti, ma avesse un'esistenza reale, fisica. Si credeva che questa volta materiale ruotasse attorno all'asse della Terra e che le stelle fisse
fossero incastonate sulla sua superficie interna.
Moto di rotazione
È un moto uniforme che la Terra compie intorno al proprio asse in senso Ovest-Est.
Prove:
esperienza del pendolo di Leon Foucault;
deviazione delle correnti;
forza centrifuga (massima all'Equatore uguale a 0 ai Poli) con la conseguenza
dello schiacciamento della Terra;
analogia con altri pianeti.
Conseguenze:
alternarsi del dì e della notte;
moto apparente diurno del Sole e della sfera celeste.
Velocità:
all'Equatore 465 m/sec
ai Poli 0 m/sec
Durata:
giorno solare medio è una unità di misura grossolanamente irregolare:
corrisponde alla media della durata di tutti i giorni solari dell'anno;
l'ora è la sua ventiquattresima parte.
1 giorno solare medio: 24 h 3 m 56s,555
Moto di rivoluzione
È un moto vario che la Terra compie attorno al Sole percorrendo un'orbita ellittica di 940 milioni
di chilometri.
Prove:
aberrazione della luce stellare (fenomeno ottico dipendente dallo spostamento
nello spazio dell' osservatore terrestre);
moto apparente annuo delle stelle sulla sfera celeste (dovuto al moto
simultaneo della luce stellare e della Terra);
analogia con altri pianeti.
Conseguenze:
differenza tra giorno solare (intervallo tra due culminazioni, cioè punti più
alti sull'orizzonte, successive del Sole sullo stesso meridiano) e
giorno
(intervallo tra due culminazioni di una stella che non sia il Sole sullo
meridiano). Il giorno sidereo è più breve di quello solare ed è la
di una rotazione (23 h 56 m 4 s,091) ;
sidereo
stesso
durata effettiva
avvicendarsi delle stagioni.
Velocità:
la velocità media con cui il sistema Terra-Luna percorre l'orbita è di 29,8
km/sec.
Durata:
l'anno tropico o solare dura 365 giorni, 6 ore, 9 minuti primi, 10 secondi.
Ricerche iconografiche
e testi
Cosetta Bigalli
Laboratorio per la didattica
In copertina: il sistema Sole-Terra-Luna nel modello didattico costruito da Sebastiano
Zavaglia nel 1855 per l'Esposizione Agricolo Industriale organizzata dall'Accademia delle
Belle Arti di Bologna ed oggi esposto al Museo del Patrimonio Industriale.