2a Edizione
Forlì
Open
Music
Pensare in suoni
3•4 giugno 2017
Chiesa di
S. Giacomo
in collaborazione con
Area Sismica
Elisabetta Righini
Programma
2a Edizione
in collaborazione con
Elisabetta Righini
Forlì
Open
Music
Pensare in suoni
seguici su:
Forlì Open Music
@museiForli
3•4 giugno 2017
Chiesa di
S. Giacomo
Chiesa di S. Giacomo
Piazza Guido da Montefeltro, Forlì
www.cultura.comune.forlì.fc.it
La programmazione artistica della nostra città si arricchisce, anche quest’anno, di
un evento che, fin dal suo incipit, si è distinto per la sua capacità di far convivere
e attrarre svariati universi musicali, intrecciando in modo inconsueto e originale
tradizione e contemporaneo, presente e passato, vicino e lontano.
“Forlì Open Music”, divenuto ormai un appuntamento atteso e caro ai forlivesi
- e non solo - rinnova dunque l’offerta di una programmazione di musica d’arte
“libera” che per due giorni, senza soluzione di continuità, animerà la chiesa di San
Giacomo presso i Musei del San Domenico, facendo risuonare la vocazione artistica di un gioiello culturale che per la nostra comunità e per la Romagna è divenuto
nel tempo punto di riferimento e motore di arte, cultura e bellezza.
Dopo la proposta ispirata alla figura di Giovanni Battista Cirri, compositore forlivese attivo nella seconda metà del Settecento, e l’itinerario dedicato alla musica
nel tempo come linguaggio universale, questa edizione va al cuore stesso della
musica, alla sua essenza, al pensiero che la sottende, all’idea che la genera, in un’esplorazione del sentire profondo che si fa suono.
Con “Forlì Open Music” la nostra Città conferma quindi la sua vocazione identitaria e l’investimento culturale inteso come strumento di promozione e di crescita
di una intera comunità.
Davide Drei
Sindaco di Forlì
Forlì
Open
Music
Pensare
in suoni
Il FORLÌ OPEN MUSIC si è fin da subito distinto per
Si è scelto il tema del comporre, inte-
In linea con quanto afferma Arnold
la sua trasversalità rispetto ai vari mondi musicali,
so, in questo ambito, in senso conosci-
Schönberg: “comporre è pensare in
che intenzionalmente pone la musica della tradizio-
tivo e trasversale: il compositore che
note e ritmi”.
ne storica accanto a quella del presente, donando-
racconta se stesso e la sua musica, e
Ciò che, distingue la musica nel suo più
gli anche una forte connotazione divulgativa.
la musica che mostra una sua preci-
alto profilo, facendone un bene stori-
Del resto F.O.M. è per sua natura uno sguardo sulle
sa identità per il contesto in cui viene
co-artistico, un patrimonio comune,
musiche, in linea con l’articolazione che caratteriz-
concepita e composta, il principio stes-
è proprio il pensiero che sta a mon-
za il presente e ogni sua forma d’arte. Questa iden-
so per cui nascono musiche diverse.
te del prodotto sonoro, che motiva la
tità così ben riconoscibile e riconosciuta si sposerà
Si intende porre attenzione e sensibi-
composizione. Non quello del prodotto
nella edizione 2017 a un’altra connotazione forte,
lizzare gli ascoltatori su quanto prece-
funzionale, commerciale, di evidente
quella della composizione musicale quale elemento
de e motiva ogni musica: non proporre
inconsistenza, ma un’idea condivisibile
determinante e identitario della produzione sonora.
semplicemente il prodotto finale, ma
in quanto portatrice di assoluti acco-
mostrare il comporre come luogo del
munanti, capace di costruire futuro, e
pensiero.
pertanto innovatrice e permanente.
Che può essere scrittura, ma anche realizzazione estemporanea, improvvisazione, sperimentazione.
Sabato 3 giugno 2017
ore 18.00
Luca Franzetti
Simone Pedroni
Pianoforte / Violoncello
Programma
Il violoncellista Luca Franzetti, primo violoncello dell’Orchestra G. Verdi di Milano, è stato
per lungo tempo collaboratore di Claudio Abbado sia in campo musicale, sia umanitario. Ha collaborato a progetti musicali di fama internazionale (Caracas, Sistema educativo
Abreu; Ramallah, lezioni di strumento nei campi profughi palestinesi; progetto Musicians
for Human Rights).
Simone Pedroni, vincitore della Gold Medal e del Premio di Musica da Camera al concorso
Van Cliburn (Texas) si esibisce regolarmente con le più importanti orchestre da camera
internazionali e ha collaborato direttori storici come Yehudi Menuhin, Zubin Metha e Riccardo Chailly. Dalla stagione 2007/2008 è artista in residence dell’Orchestra Sinfonica
Verdi di Milano.
Il repertorio proposto presenta due capolavori della letteratura musicale
dedicata al violoncello, di grande fascino:
• FRYDERYK CHOPIN (1810-1849)
Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op. 65 (1846)
• SERGEJ RACHMANINOV (1873-1943)
Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op. 19 (1901)
Durante il concerto verrà eseguito un fuori programma,
omaggio degli artisti al compositore forlivese Giovanni Battista Cirri
FOM 2017
La Sonata in sol minore per violoncello e pianoforte op. 65 (1846) è uno degli ultimi pezzi
composti da Fryderyk Chopin. Volle dedicarla all’amico violoncellista Auguste Franchomme con cui si esibì nel suo ultimo concerto a Parigi il 16 febbraio 1848. Si tratta di un
pezzo di rara esecuzione in concerto; una sonata per violoncello inusuale, perché vero
protagonista resta il pianoforte, che domina la scena da inizio a fine. Chopin, infatti, non
si sentiva a suo agio nel comporre per altro strumento che non fosse la tastiera: il pianoforte lo rappresentava totalmente, era per lui una sorta di diario intimo, e il tramite comunicativo scelto per relazionarsi col mondo circostante. Scriveva «Io sono solamente
un pianista ... vogliono che io sia tutt’insieme un Rossini-Mozart-Beethoven polacco. Ma
io rido dentro di me e rifletto che uno deve partire dalle piccole cose.» Al contrario, le sue
composizioni si rivelano straordinariamente raffinate, oltre che complesse e innovative
per tecnica esecutiva e ricerca timbrica. Il violoncello, in questa sonata, cambia idealmente il suo ruolo e si trasforma in una originale “terza mano” pianistica, che completa il
tessuto sonoro aggiungendovi spessore e morbidezza.
Restando nel medesimo ambito con la tonalità di Sol minore, la Sonata op. 19 (1901) di
Sergej Rachmaninov mostra invece il lato estremo, postromantico, della produzione cameristica tra Otto e Novecento. Aderente alla tradizione di fine secolo, e in tal senso ancora vicina allo stile chopiniano soprattutto nei suoi passaggi cantabili, la musica di Rachmaninov è stata utilizzata a piene mani nella cinematografia. Riveste, infatti, un ruolo
emblematico nella descrizione sonora del sentimento, sia per raccontarne i tratti più intimi e delicati, sia per esprimerne gli slanci. Proprio tra questi due poli muove la Sonata
in sol minore, che a differenza del brano di Chopin, in cui prevale la parte pianistica, è un
vero e proprio dialogo tra violoncello e pianoforte. Un testo in suoni che potrebbe dirsi teatrale, per i suoi spiccati tratti drammaturgici, ma austero e sobrio. La sua gestualità non
cede, infatti, a sentimentalismi: questo stile intenso, che scava in profondità, avvicina
questo autore a compositori romantici come Schumann. Rachmaninov delinea l’essenza
del pathos sfuggendo ad ogni superficialità di sorta: in altre parole, raggiunge i barlumi
più autentici dell’assoluto romantico e li restituisce, con fascino discreto, all’ascoltatore.
Sabato 3 giugno 2017
ore 21.00
Lucia Bova
Arpa
Programma
Atlas Eclipticalis
Un percorso nel mondo sonoro di JOHN CAGE
tra avanguardia e suggestioni poetiche
• A ROOM (1943)
per arpa preparata
•DREAM (1948)
versione per arpa
• ATLAS ECLIPTICALIS (1961)
per arpa e suoni elettronici
• POSTCARD FROM HEAVEN (1982)
per arpa e suoni pre-registrati
• IN A LANDSCAPE (1948)
FOM 2017
Dopo aver completato in giovanissima età gli studi musicali in Italia, Lucia Bova è stata
per due anni a Nizza (Francia) e nel Conservatorio di quella città ha conseguito il diploma
francese in arpa ottenendo nel 1990 il “Premier Prix à l’Unanimité” sotto la guida di Elisabeth Fontan-Binoche. Lavora con diversi ensemble strumentali specializzati nell’esecuzione di musica contemporanea quali l’Ensemble Alter Ego, Ars Ludi, l’Ensemble Musica
d’Oggi e l’Ensemble Dissonanzen di Napoli.
Ha dato concerti presso prestigiose istituzioni concertistiche italiane, molte delle quali
specificamente dedicate alla musica contemporanea: Teatro La Fenice di Venezia, RomaEuropa Festival, Accademia Americana a Roma, Musica Verticale (Roma), Fondazione “A.
Toscanini” di Parma, Sociètà Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, Festival delle Nazioni di
Città di Castello, Umbria Jazz ‘96, La Società dei Concerti di Milano, I concerti al Palazzo
del Quirinale di Radio Rai3, Nuova Consonanza (Roma). Inoltre si è esibita in Francia (Parigi,
Nizza e Figanières en Provence), Germania (Norimberga, Hannover, Sindelfingen, Iserlhon
e Ludwigsburg) e negli Stati Uniti (Chicago, Boston, New York, Seattle e San Diego).
Ha tenuto recitals solistici di musica contemporanea al Festival d’Autunno di Varsavia
(Polonia), al Festival della JIEM di Madrid presso il Museo Nazionale Centro di Arte Regina
Sofia, a Seattle per la Washington University, a New York per la Aaron Copland University, a
Boston per la Brandeis University, a Detroit alla Bowling Green State University, a San Diego per la University of California, a Montreal e a New York per gli Istituti Italiani di Cultura.
Ha curato la prima esecuzione assoluta di diverse composizioni, alcune delle quali
scritte espressamente per lei da compositori quali Ennio Morricone, Fernando Mencherini, James Dashow, Claudio Ambrosini, Fausto Razzi, Fabrizio De Rossi Re, Eric Chasalow,
Bill Smith, Maurizio Giri, Bruce Saylor, Fabio Cifariello Ciardi, Maurizio Gabrieli e Gianluca
Podio. Ha effettuato incisioni discografiche sia da solista che in ensemble per EMI, BMG
Ricordi, Universal, Mode Records, EDI-Pan, CD Capstone Records (New York), CD Neuma
(Boston), Label Bleu (Francia), Pro-Viva di Monaco, Edizioni Musicali Valdom, Atopos e RaiTrade. Nel Dicembre 2002 le Edizioni Bongiovanni hanno pubblicato un suo compact-disc
dal titolo Il Settecento colto e galante dedicato al repertorio inedito o poco conosciuto per
arpa sola. Nel 2011 la Atopos diretta da Daniele Lombardi ha pubblicato il suo CD dedicato
al repertorio contemporaneo per arpa sola e con suoni elettronici dal titolo Still Harping
on Music; nel 2015 la VDM Records diretta da Igor Fiorini ha pubblicato il suo CD interamente dedicato alle composizioni di John Cage dal titolo Atlas Eclipticalis che sarà
il fulcro del concerto del FOM 2017. Alla fine del 2008 le Edizioni Suvini Zerboni hanno
pubblicato il suo libro sul repertorio e la scrittura per arpa dal titolo L’arpa moderna. La
scrittura e la notazione, lo strumento e il repertorio dal ‘500 alla contemporaneità, con la
prefazione di Luis de Pablo. Nel 2016 il volume è stato pubblicato anche in lingua inglese.
Dal 1995 insegna nei Conservatori ed è attualmente titolare della cattedra di Arpa presso
il Conservatorio di Musica “O. Respighi” di Latina.
Sabato 3 giugno 2017
ore 22.30
Paolo Angeli
foto: Nanni Angeli
Ghiterra sarda modificata
Paolo Angeli, partendo dallo strumento tradizionale, ha ideato una vera e propria chitarra-orchestra: 18 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile.
Con questa singolare creazione il musicista sardo rielabora, improvvisa e compone una
musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale, post-rock.
Se folgorante negli anni ’90, fu l’incontro di Paolo Angeli con l’anziano custode delle forme
galluresi e logudoresi Giovanni Scanu e con il maestro indiscusso dell’avanguardia Fred
Frith, altrettanto importante si rivela nel 2003 la richiesta di un nuovo modello di chitarra
sarda preparata da parte del chitarrista statunitense Pat Metheny, che poco dopo vedrà
la luce nella Liuteria Stanzani di Bologna.
A partire dalla metà degli anni ’90, Paolo Angeli ha pubblicato otto album da solista.
Vive dal 2005 a Barcellona e si esibisce regolarmente in tour nei più importanti festival e
teatri di Europa, Usa, Canada e Sud America. La sua definitiva affermazione internazionale
arriva con il Womex 2014, che lo consacra nella rosa dei più importanti musicisti ‘innovatori con radici’ della scena mondiale. Ha improvvisato e collaborato con Fred Frith, Jon
Rose, Hamid Drake, Evan Parker, Pat Metheny, ecc.
“Ho sempre pensato che l’uomo non può stare fermo: non è nella sua natura. La sua voglia di avventura, alimentata dalla curiosità del conoscere, dalla speranza in un mondo
migliore, dalla fuga, ha determinato i tratti somatici dell’uomo contemporaneo.”
Paolo Angeli
FOM 2017
Sabato 3 giugno 2017
Domenica 4 giugno 2017
ore 6.00
Dino Rubino
Piano solo / tromba / flicorno
In programma composizioni dell’autore e improvvisazioni.
Il concerto all’alba è davvero imperdibile per la sua particolare suggestione, grazie alla
presenza straordinaria del pianista e trombettista Dino Rubino.
È uno dei maggiori giovani interpreti del jazz italiano, vincitore nel 1998 del premio Massimo Urbani come miglior talento nazionale emergente. Dal 2011 collabora in duo con
Paolo Fresu e nel 2014 è stato artista residente presso l’Istituto di Cultura Italiano di Parigi. Nel corso degli anni ha suonato in Festival prestigiosi quali Umbria Jazz, Marciac Jazz
Festival, Shangai Italian Expo, Loulè Jazz Festival, MITO, Skopie Jazz Festival e molti altri.
La sua musica, intimista e lirica, crea magiche suggestioni, grazie a sonorità incantevoli
che rivelano il suo eclettismo.
Un raffinato e originale incontro di “mondi’ sonori” che produce bellezza, un’incredibile
poesia con le prime luci del mattino in San Giacomo.
«Non è facile trovare le parole per esprimere le emozioni trasmesse dai musicisti di jazz.
Non esiste un nome per descrivere la luce che filtra oltre le tende della tua stanza di bambino ... Non c’è una parola che possa descrivere certi silenzi di un viaggio in macchina a
tarda notte con tuo padre ... Il jazz concede al musicista di comunicare all’istante la precisa sensazione di un’esperienza di vita.»
Con la stessa imprevedibilità di una giornata al suo inizio, mai uguale a quella precedente,
in questo concerto la musica racconta se stessa nel tempo di un ascolto, attimo dopo
attimo, e fa dell’ascoltatore il migliore compagno di viaggio del musicista. Sospesa tra improvvisazione e composizione d’autore, la musica di Dino Rubino è un itinerario originale
in cui memoria e nostalgia ridefiniscono la dimensione del tempo. Come scrisse Wynton
Marsalis, nel jazz «il tempo reale vola, e vola dove vuoi tu. E quando sei arrivato, hai scoperto che la tua destinazione era il viaggio.»
Dino Rubino, artista italiano all’estero (attualmente vive a Parigi), raggiunge Forlì nel corso
di una serie di concerti che sta tenendo in Europa. Renderà omaggio alla nostra città con
una composizione dedicata.
FOM 2017
Domenica 4 giugno 2017
ore 8.30
Open Day della Musica
dell’Istituto Musicale
“A. Masini” e del Liceo
Musicale Statale di Forlì
L’Istituto Musicale Angelo Masini e il Liceo Musicale Statale di Forlì si presentano in un
concerto a organici riuniti nella prestigiosa cornice dell’Auditorium di San Giacomo.
L’edificio storico di Palazzo Sangiorgi, situato nel cuore della città, rappresenta ormai da
anni un importante polo didattico della Musica, che unisce la consolidata tradizione dei
novant’anni dell’Istituto Angelo Masini, al giovane e dinamico ordinamento del Liceo
Musicale Statale. La sinergia delle due scuole e l’entusiasmo dei giovani nel far musica
insieme caratterizzerà questo appuntamento che, oltre a varie ensembles, li vedrà protagonisti della grande Orchestra giovanile.
Enrico Pompili pianoforte
Quartetto Foné
Paolo Chiavacci violino
Marco Facchini violino
Chiara Foletto viola
Filippo Burchietti violoncello
Enrico Pompili, pianista formidabile, si è imposto poco più che ventenne all’attenzione
del mondo musicale internazionale al Concorso “Opera Prima – Philips” di Milano (primo
premio assoluto); in seguito è stato finalista al concorso internazionale di Dublino, ha vinto il secondo premio al concorso di Hamamatsu, e ha trionfato al Concorso Internazionale “Paloma O’Shea” di Santander (con Alicia de Larrocha, mito del pianoforte, presidente
della giuria). Ha collaborato con prestigiose orchestre nazionali e internazionali, tra cui la
Royal Philarmonic Orchestra di Londra, l’Orpheus Chamber Orchestra di New York, la Filarmonica di Varsavia, l’Orchestra Nazionale di Spagna.
Il Quartetto Foné è una tra le eccellenze del panorama quartettistico italiano. Tiene concerti in Italia per le maggiori istituzioni concertistiche (fra le altre La Scala, S. Cecilia, La
Fenice, Firenze Amici della Musica, Napoli “A. Scarlatti”, Palermo Amici della Musica, Ravenna Festival) e all’estero (Svizzera, Austria, Germania, Israele, Francia, Spagna, Grecia,
Stati Uniti, Canada e Giappone).
FOM 2017
Programma
ore 11.00
Enrico Pompili
Quartetto Foné
• ROBERT SCHUMANN (1810-1856)
Quintetto in Mi bemolle maggiore op. 44 (1842)
Allegro brillante / In modo d’una Marcia / Un poco largamente-Agitato /
Molto vivace / Allegro, ma non troppo
• JOHANNES BRAHMS (1833-1891)
Quintetto in Fa minore op. 34 (1865)
Allegro non troppo / Andante, un poco adagio / Scherzo / Finale.
Poco sostenuto / Allegro non troppo
L’incontro artistico tra Enrico Pompili e il Quartetto Foné nasce proprio in occasione di
Forlì Open Music, e con due quintetti mitici della storia musicale: questi pezzi sono stati
più volte utilizzati anche in campo cinematografico e teatrale per la loro incomparabile
bellezza. Un fascino particolare gli deriva dal portato simbolico che li unisce: il rapporto di
stima e collaborazione tra Robert Schumann (1810-1856) e Johannes Brahms (1833-1891)
è uno dei legami più noti ed emblematici della storia musicale.
Un sodalizio nato nella cerchia di amici comuni, tra cui il violinista Joseph Joachim e la
pianista Clara Wieck Schumann, musa ispiratrice di entrambi.
A distanza di oltre venti anni dal Quintetto op. 44 di Schumann, Brahms scrisse a sua volta
l’unico suo quintetto per pianoforte e archi, ritessendo idealmente questo legame con
l’amico e maestro. Ripropose con proprio stile, e senza troppa nostalgia, il mondo perduto
tragicamente anni prima. Messo in musica come se si trattasse di scorrere, mentalmente,
dei ricordi individuali: un fluire intenso, ma distante.
Lo stile di Brahms è austero, la memoria costruisce con la forza del suono, creando una
vera presenza. Ascoltare i due quintetti in una sola esecuzione sarà un’occasione imperdibile per conoscere da vicino come la musica possa creare corrispondenze misteriose,
fatte di suoni, e riunire all’istante i fili interrotti dal tempo.
Domenica 4 giugno 2017
Pianoforte
Anteprima del cd “FAUSTO RAZZI - PER PIANO”
edito dalla ReR Megacorp.
Definito da Mario Gamba come figura centrale per la corretta divulgazione della musica
attuale, Matteo Ramon Arevalos si avvicina alla musica a sei anni suonando la batteria;
ben presto si appassiona però al pianoforte e alla composizione. Nel 1994 vince il primo
premio al Concorso Nazionale Pianistico Agorà di Roma. Nel 1995 si diploma in pianoforte
al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena col massimo dei voti e la lode.
Successivamente si perfeziona con Rudolf Kehrer a Vienna e con Oxana Yablonskaya a
New York. Tra il 2000 e il 2006 studia composizione a Roma con Francesco Telli, a Lugano
con Paul Glass e a Parigi con Narcis Bonet. Nel 2008 esegue la Rothko Chapel di M. Feldman con l’Ensemble Giacinto Scelsi diretta da Roberto Gabbiani e, in duo con l’ondista
Nadia Ratsimandresy, dà vita a un progetto monografico dal titolo Messiaen et autour de
Messiaen in occasione del centenario di nascita di Olivier Messiaen, realizzando l’incisione e la pubblicazione del cd per l’etichetta ReR Megacorp (UK).
Nel 2009 con il gruppo I. Feraud (Domenico Settevendemie / scrittore; Roberto Pagnani
/ pittore; Riccardo Bottazzi / scultore) compone le musiche per lo spettacolo Variazioni
sull’Angolo Diedro. Nel 2011 con il compositore elettronico Paolo F. Bragaglia ha creato il
gruppo Synusonde, realizzando il cd Yug per l’etichetta Minus Habens Records.
Ha collaborato con la regista Elisabetta Sgarbi per la composizione e l’esecuzione della
colonna sonora originale dei suoi film La Stanza della Segnatura (2009) e Sono rimasto
senza parole (2011). Nel 2011 ha partecipato alla 54° Biennale Arte di Venezia con l’artista
Vanni Cuoghi e alla 4° Biennale di Arte Contemporanea di Mosca con la mostra di mosaico
Reliquary nella galleria Musivum Gallery. Nel 2013 in duo con l’ondista Bruno Perrault,
ha pubblicato, sempre per l’etichetta ReR Megacorp, il suo secondo cd per ondes Martenot e pianoforte intitolato Sérimpie. Recentemente ha collaborato con la compagnia
Masque Teatro e Drammatico Vegetale. Ha partecipato a numerosi Festival, tra cui: Angelica (Bologna), Ares Le Site (Strasbourg), Festival di Bellagio, Festival di Santarcangelo, KunstenFestivalDesArt (Bruxelles), Ionian Lapsus Festival (Kefalonia), La Milanesiana
(Milano), Skjabin Museum (Mosca), House of Composer (San Pietroburgo), OKC Abrašević
(Mostar), Podewil (Berlino), Ravenna Festival, Rencontres Martenot (Parigi), deSingel (Anversa), Usina del Arte (Buenos Aires), The Firehouse Space (New York).
FOM 2017
Programma
ore 16.00
Matteo Ramon
Arevalos
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•
FAUSTO RAZZI (1932) Per Piano 2 (1989)
JOHN CAGE (1912-1992) Bacchanale (1938-1940), per pianoforte preparato
FAUSTO RAZZI Musica per pianoforte (1968)
FAUSTO RAZZI Per Piano (1983)
SYLVANO BUSSOTTI Novelletta (1974)
FAUSTO RAZZI Per Piano 3 (1991)
Fausto Razzi (Roma 1932), Intransigente, votato al rigore intellettuale, ma, soprattutto,
avventuroso, Fausto Razzi è una figura chiave della musica contemporanea dal dopoguerra ai giorni nostri.
Ha realizzato nel 1978 presso la Facoltà di Fisica dell’Università di Napoli uno dei primi
lavori di Computer Music (Progetto per una composizione elettronica, 1972/73) con l’ingegner Enrico Chiarucci, collaboratore di Pierre Schaeffer.
Ha collaborato per oltre vent’anni con Edoardo Sanguineti.
Studioso, saggista e interprete della musica vocale profana del Manierismo italiano, ha
fondato nel 1976 il Gruppo Recitar cantando, con il quale ha realizzato tra l’altro nel 1989
per gli Haendelfestspiele al Teatro di Bad Lauchstädter (diretto alla sua fondazione da
Goethe) l’Euridice di Jacopo Peri (1600); nel 1990 per la Sagra Musicale Umbra la prima
esecuzione moderna de la morte d’Orfeo di Stefano Landi (1619); nel 1993 al Teatro Sperimentale di Spoleto il Ballo delle Ingrate di Claudio Monteverdi.
A Roma è stato invitato all’Accademia di Francia; al Goethe Institut (dove è stata eseguita l’“azione scenica” Incastro, su testo di Edoardo Sanguineti); all’Accademia Reale di
Spagna (prima esecuzione di Voci nella memoria, su testo tratto dal romanzo Sefarad di
Antonio Muñoz Molina).
Per il convegno organizzato nel 1996 da Alberto Asor Rosa a Roma in Campidoglio (sul
tema Letteratura italiana del Novecento: bilancio di un secolo) è stato invitato a tenere
una relazione sui rapporti tra Letteratura e Musica. Gli atti del convegno sono poi stati
pubblicati dalle Edizioni Einaudi. Ha fatto parte della Giuria del premio letterario Feronia,
fondato e diretto da Filippo Bettini.
Domenica 4 giugno 2017
ore 18.00
John Tilbury,
Eddie Prevost,
Giancarlo Schiaffini
John Tilbury pianoforte
Eddie Prevost percussioni
Giancarlo Schiaffini trombone
FOM 2017
IN ESCLUSIVA
Padri rivoluzionari della musica attuale, a partire dalle forme di jazz più libere all’improvvisazione più radicale, Tilbury e Prevost da oltre un trentennio sorprendono per la loro
coerenza e la libertà espressiva, soprattutto grazie alla loro storica, o, meglio, leggendaria formazione AMM, attiva fin dal 1967 e che ha visto tra i componenti anche figure del
calibro di Cornelius Cardew.
Non basterebbe un libro per dipanare l’immenso percorso creativo degli AMM ed elencare
quanti artisti contemporanei hanno accolto tra gli innumerevoli progetti e performances,
da John Surman a Henry Lowther, da Malcolm Hawley a Lawrence Sheaff, passando per
Derek Bailey ed Evan Parker...
Senza considerare l’influenza che hanno avuto su tutti i contemporanei che approcciavano ad una musica innovativa e figure dello star system, quali Pink Floyd e Velvet Undergorund.
In questa speciale occasione si uniranno con un altro pilastro della storia della musica,
Giancarlo Schiaffini, con cui hanno inciso quel meraviglioso cd che è PST.
Per descrivere Schiaffini basterebbe dire che a lui è dedicata una voce della prestigiosa
Biographical Encyclopedia of Jazz (Oxford University Press) e dall’Enciclopedia della
Musica (Utet/Garzanti). Ha partecipato alle prime esperienze di free-jazz in Italia negli
anni ’60 e in quel periodo ha cominciato la sua attività di compositore ed esecutore nel
campo della musica contemporanea e del jazz. Nel 1970 si perfeziona a Darmstadt con
Karlheinz Stockhausen, Gyorgy Ligeti e Vinko Globokar. Ha suonato in tutto il mondo
con i più importanti musicisti, tantissimi, tra qui ricordiamo John Cage, Karole Armitage, Luigi Nono, Giacinto Scelsi, Gruppo di Improvvisazione di Nuova Consonanza, Franco
Evangelisti, Mario Schiano, Lol Coxhill e Thurston Moore.
Domenica 4 giugno 2017
ore 21.00
Rob Mazurek’s
Immortal Birds
Bright Wings
“The Forlì Scores”
PRIMA
MONDIALE
IN ESCLUSIVA
Rob Mazurek piccolo hornet
Fabrizio Puglisi pianoforte / Pasquale Mirra vibrafono
Danilo Gallo basso / Cristiano Calcagnile batteria
Ed ecco l’evento che illuminerà questo Open Day: Rob Mazurek, con l’Immortal Birds
Bright Wings, un ensemble creato ad hoc, presenterà “The Forlì Scores”, vera e propria
dichiarazione di amore per la nostra città da parte del cornettista di Chicago, che negli ultimi anni (lustri) è stato premiato più volte come miglior jazzista dalle testate specializzate
di tutto il mondo, italiane comprese. Classe 1965, Mazurek è tra le figure più importanti
della musica contemporanea americana, fin dagli esordi protagonista della scena di Chicago. Ha suonato in diversi gruppi come Gastr Del Sol, Tortoise, Isotope 217 ed è fondatore
dei Chicago Underground, Starliker, Black Cube SP, Sao Paulo Underground, Exploding
Star Orchestra, formazione di punta della scena odierna che spesso ha ospitato musicisti
quali Bill Dixon e Roscoe Mitchell e Pharoah Sanders. In questo progetto commissionato
dal Forlì Open Music, ha deciso di creare una formazione ad hoc, l’Immortal Birds Bright
Wings, composta dai musicisti più sensibili e raffinati della scena musicale italiana.
“Gli Immortal Birds Bright Wings è il nuovo quintetto formatosi intorno a The Forlì Score,
la nuova composizione che sarà presentata in prima mondiale a Forlì il 4 giugno. The Forlì
Scores è un ritratto musicale, una dedica a uno dei miei posti preferiti nel mondo. Creata
utilizzando materiale scritto, partiture musicali, improvvisazione e una meticolosa orchestrazione, The Forlì Scores sarà come un uccello luccicante in volo, che trasporrà in musica le dolci colline, l’ospitalità umana, i luoghi, i sentimenti e i sapori di questo splendido e
variegato territorio. A Forlì c’è il mio posto preferito per suonare, Area Sismica, un’istituzione in campo musicale che da anni presenta i più esclusivi eventi su scala internazionale.
Nei pressi di Forlì c’è anche il migliore barbiere del mondo, Gianpiero Ruscelli.”
Fabrizio Puglisi, pianista e compositore, ha studiato a Bologna, città dove vive e dove si è
laureato al Dams con una tesi di ambito jazzistico. Dal 1997 al 2003 ha vissuto ad Amsterdam, collaborando con alcuni dei musicisti più significativi della scena olandese, come
Tristan Honsinger, Han Bennink, Ernst Reijseger, Tobias Delius. Inoltre ha collaborato con
figure di primo piano della musica jazz in Europa e negli Stati Uniti. Si è esibito nei festival
principali d’Europa e d’America, nonché in Senegal, Egitto, Marocco e ha al suo attivo una
discografia che conta più di quaranta titoli, molti dei quali con gruppi a suo nome. Insegna
al Conservatorio di Trapani, dopo essere stato a lungo docente di Pianoforte Jazz al Conservatorio di Bologna.
Nato a Foggia, profondo sud, nel vicino 1972, Danilo Gallo è membro ed emanazione del
collettivo El Gallo Rojo Records (www.elgallorojorecords.com)
Ha suonato e suona con le figure più rappresentative della musica del presente, quali Uri
Caine, Cuong Vu, Marc Ribot, Gary Lucas, Chris Speed, Rob Mazurek, Steven Bernstein, Elliot Sharp, Anthony Coleman, Ben Perowsky, Jim Black, Ralph Alessi, Tom Rainey, Angelica
Sanchez, Mike Patton, Alexander Balanescu, John Tchicai, Famoudou Don Moye, Steve
Grossman, Enrico Rava, Giancarlo Schiaffini e tanti altri. Gallo è il vincitore del Referendum
indetto da Musica Jazz “Top Jazz 2010” come miglior bassista.
Cristiano Calcagnile lavora con i nomi più importanti della scena nazionale ed internazionale in qualità di side-man e di produttore e co-produttore di progetti originali. Ha svolto
tournée in Italia e nel mondo esibendosi nei più importanti festival di jazz, rock e d’avanguardia. Tra le sue più importanti collaborazioni ricordiamo: Anthony Braxton, Tristan
Honsingen, Rova Saxophone Quartet, Cristina Zavalloni, Stefano Bollani, Gianluca Petrella, Butch Morris, Damo Suzuki e molti altri.
Pasquale Mirra è considerato uno dei vibrafonisti più interessanti della scena italiana ed
internazionale. Suona con grandi improvvisatori della scena mondiale, tra i quali: Michel
Portal, Fred Frith, Nicole Mitchell, Tristan Honsinger, Ernst Rijseger, Rob Mazurek, Ballakè
Sissoko, Buch Morris, Lansiné Kouyaté, Jeff Parker, Micheal Blake, Paolo Angeli e molti
altri. Dal 2008 collabora stabilmente con il noto percussionista americano Hamid Drake,
partecipando a numerosi festival in America e in Europa. È membro del Collettivo Bassesfere.
Rob Mazurek
FOM 2017
Domenica 4 giugno 2017
Forlì
Open
Music
Pensare in suoni
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